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LUCI E OMBRE AL CONVEGNO CGIL SULLA SOLVAY
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Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Il 26 di giugno una RETE di Associazioni, Enti, privati cittadini e movimenti scenderanno nelle piazze dei Capoluoghi Italiani per dire NO al nucleare.
Organizzeremo per le strade delle nostre città, una MARCIA dei cittadini che vogliono riprendere in mano il proprio futuro e riappropriarsi delle scelte che incideranno sul diritto alla salute, alla vita e alla sicurezza.
Fiori gialli, simboli della natura e della vitalità sfileranno insieme a maschere antigas e immagini di un probabile futuro con il nucleare. Percorreremo le strade maggiori sino a giungere nella piazza, dove sarà distribuito materiale informativo.
Sarà una prima grande manifestazione civile, dunque APARTITICA, che segnerà l’inizio di un lungo cammino insieme , con l’obiettivo di contrastare la politica energetica scelta per il nostro paese.
Il GIALLO sarà il colore distintivo della giornata: il GIALLO che segnala una zona di pericolo nucleare e il giallo dell’emblema per l’energia rinnovabile, il sole.
DOVE? Ci mobiliteremo in ogni Capoluogo Italiano, organizzando autobus da tutte le altre province vicine per raggiungere la manifestazione a costi accessibili per tutti.
Invitiamo chi non potesse partecipare a mostrare dai balconi e dalle finestre uno striscione, realizzato anche con cartoncino e pennarello nero,
con su scritto: “IO DICO NO AL NUCLEARE“
Per aggiungere la tua città scrivi una mail, indicando Nome, Cognome, località, indirizzo mail e recapito cellulare. http://lottanucleare.wordpress.com
Quello che segue è il testo della proposta di legge di iniziativa popolare
che sarà depositata il 7 giugno (lunedi) in Cassazione dal Comitato “Si
alle Rinnovabili – No al Nucleare”.
Su di essa bisognerà raccogliere le 50.000 firme necessarie per presentare
la proposta in Parlamento (in sei mesi, contando dalla data del primo modulo
vidimato).
Clicca qui per leggere la proposta di legge di iniziativa popolare
***
SONDAGGIO
(VOTA sul sito www.perlapace.it)
Afghanistan: cosa deve fare l’Italia?
Il solo abbonamento sarà euro 35 (50 sostenitore) e la sola iscrizione euro 25. Sarà spedita lettera per chiedere agli abbonati di iscriversi tutti a MD onlus, anche per evitare di essere sottoposti a falcidie fiscali.
Impegni:
Referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua.
MD ha aderito ed è impegnata sostenere il referendum.. Disapprova l’iniziativa dell’IDV (Di Pietro) e tanto più la petizione del PD. Tra le iniziative di sostegno, sarà preparato un convegno nazionale.
Coordinamento antinucleare.
MD si fa promotrice di un coordinamento e di una Conferenza Nazionale Antinucleare. Un percorso non facile, considerate le difficoltà e le divisioni interne alla sinistra ed anche ai movimenti, ma necessario.
La Salute mentale.
Abbiamo lavorato su questo tema con Psichiatria Democratica, con il Forum per la Salute Mentale. Dobbiamo altresì attrezzarci sull’uso dello strumento giuridico contro certe delibere delle regioni o per denunciare violenze quotidiane come ad esempio la contenzione.
La rivista.
C’è un problema di abbonamenti e di diffusione, ma c’è anche un problema di partecipazione. Il sito di MD: www.medicinademocratica.org conterrà l’indice di tutti gli articoli della rivista; tutti gli articoli verranno progressivamente pubblicati. Inoltre il Centro di Castellanza predisporrà dei gruppi di riviste per argomento al fine di dover essere diffuse nelle dovute occasioni.
AIEA. Associazione Italiana Esposti Amianto
Presso la sede nazionale di MD vi è pure la sede dell’Ass. It. Esposti Amianto che in questo ultimo periodo ha intensificato le sue attività nei processi per omicidi e disastri. L’AIEA ha lanciato con la Lega Ambiente una campagna per le bonifiche ambientali da Amianto e farà prossimamente un seminario a Brescia sullo smaltimento “alternativo” (inertizzazione) il 29 maggio; farà una simile iniziativa a Taranto il 5 giugno con l’associazione Contramianto e il coordinamento. MD ha in preparazione un numero monografico sugli atti della Seconda Conferenza Nazionale sull’ amianto (Torino, 6-8 novembre 2009) e su quella internazionale (Torino, 16 marzo 2010). I bollettini AIEA (supplementi a MD) vengono inviati agli abbonati insieme alla rivista.
Processi giudiziari.
MD è impegnata in una serie di procedimenti giudiziari che ne qualificano l’attività e ne rendono visibile l’impegno. Contro medici-chirurghi della Clinica Santa Rita di Milano: consumati delitti efferati, rubati grandi quantità di denari al sistema pubblico. A Venezia e Padova, processi civili in via di conclusione legati all’inquinamento della Laguna. Contro la Fonderia Anselmi di Campo San Piero (PD) per la morte di due operai rumeni bruciati a mille gradi. Pure a Padova, MD e l’AIEA sono le uniche associazioni ad essere parte civile in un processo contro la Marina Militare per due ufficiali morti per mesotelioma. Sempre unici riconosciuti come parte civile, contro la TRICOM per 4 operai morti da cromo esavalente e inquinamento a Bassano del Grappa. Processo a Venezia contro la FINCANTIERI concluso positivamente in primo grado ed in attesa dell’Appello. Stesso discorso per la FINCANTIERI di Palermo. Alla Montefibre di Verbania il processo sta per essere portato in Cassazione. Al tempo stesso MD si costituita di nuovo parte civile in un secondo troncone sempre contro la stessa Montefibre e per le stesse imputazioni.
A Torino si stanno svolgendo i due più importanti processi nella storia della salute e della sicurezza sul lavoro, contro la ThyssenKrupp (omicidio volontario con dolo eventuale) e contro ETERNIT (disastro doloso, 6.392 parti civili). A Mantova, sostenuto da MD, è stato riconosciuto parte civile un ex lavoratore Enichem, ex esposto all’amianto, senza essere stato colpito da malattia. Una novità perché si riconosce, anche a livello giuridico, che il rischio è già un danno. Il processo contro l’ex ANIC di Manfredonia, con oggetto l’arsenico, perso in primo grado è passato in appello al Tribunale di Bari. Sempre in Puglia, a Brindisi, si sta cercando di fare un’azione per riaprire un procedimento, precedentemente archiviato, contro ENICHEM di Brindisi
In prospettiva, riflettiamo sul polo chimico di Spinetta Marengo. La presenza nei processi penali di MD richiede da parte delle compagne e dei compagni un rinnovato impegno, che si traduce organizzazione delle sezioni, iscrizioni all’associazione e abbonamenti alla rivista, iniziative e diffusione della rivista, comunicazione delle iniziative e delle attività delle sezioni; funzionamento del sito nazionale, iniziative autonome di MD, ecc.
Nella elaborazione seguente: simulazione visiva dell’impatto della centrale a biomasse secondo il progetto iniziale.
Ora si vuole spostarla di qualche centinaio di metri, più lontana dagli occhi dei cittadini. Un insediamento industriale in area agricola, a ridosso di un parco fluviale. Colture idroesigenti. Sottratte all’alimentazione. L’inquinamento. La fauna.
MEDICINA DEMOCRATICA, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE, ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO
ALBERTO ALBERTI ex lavoratore del Petrolchimico, attualmente in pensione, sono stati ammessi dal Giudice per l’udienza preliminare di Mantova quali parti civili nel procedimento contro il Petrolchimico di Mantova.
Medicina Democratica e l’AIEA sono state accettate e costituite in molti altri processi a riguardo del diritto alla salute e a difesa della tutela della salute dei lavoratori (contro Enichem-Montedison di Marghera, contro Montefibre di Verbania, contro casa di cura Santa Rita di Milano, contro Thyssenkrupp di Torino, contro i responsabili principali della multinazionale ETERNIT, contro Fincantieri di Venezia e di Palermo). In alcuni casi hanno già ottenuto sentenze favorevoli in primo, secondo grado e pure in Cassazione). La peculiarità di questa ordinanza sta nell’accettazione della costituzione di parte civile di Alberto Alberti, responsabile della sezione AIEA di Ferrara, ex lavoratore del Petrolchimico di Mantova, il quale non è affetto da alcuna patologia tumorale, “….bensì dalla lesione attuale alla propria integrità fisica, concretamente costituita dal patimento derivante, già allo stato attuale, dalla minore aspettativa di vita propria e dalla prostrazione derivante, fisicamente e psichicamente, dalla consapevolezza della ragionevole probabilità di contrarre una grave patologia amianto correlata..”
IL GIUDICE RICONOSCE NON SOLO IL DIRITTO DELLE ASSOCIAZIONI MD E AIEA AD ESERCITARE IL LORO DIRITTO A COSTITUIRSI IN GIUDIZIO, MA ANCHE QUELLO DI UN SINGOLO LAVORATORE NON AMMALATO AFFERMANDO CHE IL RISCHIO DI AMMALARSI, COMUNQUE LA MINORE ASPETTATIVA DI VITA PER CHI COME LUI E’ STATO ESPOSTO A UNA SOSTANZA TOSSICA E CANCEROGENA COME L’AMIANTO, COSTITUISCE UN DANNO CONCRETO, PER CIO’ STESSO TALE FATTO DIVENTA UN’ACCUSA PER I RESPONSABILI AZIENDALI.
… una nuova strada morale e giuridica è stata aperta….
Per iscrizioni e informazioni:
Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 075/5736890
– fax 075/5739337 – email segreteria@perlapace.it
Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
via della Viola 1 (06122) Perugia tel. 075/5722479 – fax 075/5721234
email info@entilocalipace.it – www.entilocalipace.it
Organizzato dal Coordinamento Nazionale Antinucleare(salute, ambiente, energia) nonuke@hotmail.it :
“…A livello nazionale abbiamo deciso da tempo di ripercorrere la strada del Coordinamento Antinucleare-Antimperialista che riuscì a portare le varie soggettività 20 anni a uscire dal Nucleare… L’assemblea vorrà essere un momento di confronto con le varie anime che pongono centrale la lotta contro il nuovo nucleare… i movimenti contro Tav, Dal Molin, ponte sullo stretto di Messina, inceneritori, cave, F35, rigassificatori, acqua privatizzata, ecc… In particolare partendo dalle realtà piemontesi che hanno vissuto l’esperienza passata del nucleare: Trino, Saluggia, Bosco Marengo…. e collegandosi con tutto il Paese.”
Si è conclusa la requisitoria dei pubblici ministeri contro gli imputati al processo della ex Clinica Santa Rita di Milano, dove i pazienti venivano sistematicamente sottoposti a interventi chirurgici ingiustificati, inutili e invalidanti per ottenere il massimo dei finanziamenti pubblici. Al processo Medicina democratica è attiva come parte civile. Sono state avanzate le seguenti richieste di pena: 21 anni per il primario chirurgo toracico Pier Paolo Brega Massone, 14 anni di reclusione per Pier Paolo Presicci, 8 anni per Marco Pensara, pene fra i 2 e 3 anni per gli altri imputati. Nessuna attenuante generica concessa.
L’impianto accusatorio inizialmente ipotizzato e’ stato confermato: truffa e falso; lesioni con l’aggravante della crudeltà, ovvero ” una condotta malvagia priva dell’umana pietà'”. Macellai della sanità privata, che della salute fa una merce, e la sfrutta senza scrupoli.
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Non è previsto dalla legge italiana, ma ora Ato e Asl chiederanno ad Hera di organizzare il controllo del Pfoa (acido perfluoroottanoico) con periodicità mensile, per monitorare il pericoloso inquinante, certamente presente in alta concentrazione nelle acque del Po (non c’è al momento una analisi recente dell’acqua grezza). E’ quanto emerso oggi nella commissione consigliare presieduta dal prof. Durante, cui hanno partecipato i tecnici di Ato e Asl.
Il problema dunque esiste. L’allerta lanciata da Progetto per Ferrara sui rischi potenziali per la salute dei ferraresi, aveva origine dal fatto che la presenza del Pfoa nelle acque del Po non è casuale. La Solvay di Spinetta Marengo lo scarica regolarmente nel Bormida, le cui acque finiscono nel Tanaro e poi nel Po. E Ferrara attinge l’acqua da potabilizzare, per circa il 70%, proprio dalle acque superficiali del fiume. Questo è il motivo per il quale Ppf ha ripetutamente richiesto, per un mese, il dato di concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile.
Purtroppo nè Hera nè altri avevano mai controllato la presenza di Pfoa.
Oggi il dr. Buriani dell’Asl ha portato in commissione l’analisi di un campione prelevato il 2 aprile, commissionata all’Istituto Mario Negri di Milano, che certifica in 14,5 nanogrammi/litro (il limite più basso in Germania di Pfoa e Pfos è pari a 100 ng/litro) la concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile. Il dato confortante va, a nostro parere, confermato subito da altri campioni, allo scopo di ridurre al minimo l’incertezza di misura (un’analisi costa 500 euro, non una fortuna). Esso inoltre va affiancato da analoghe analisi dell’acqua grezza del Po, dove, secondo l’ing. Graldi, sono attese concentrazioni da 10 a 100 volte superiori.
Si ricorda che il Pfoa è tossico, mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce e nella catena alimentare.
L’Ato definirà dunque con Hera le modalità di controllo periodico, della gestione dei filtri a carbone, dai quali dipende l’abbattimento del Pfoa, nonchè l’accertamento della curva di efficacia di detti filtri. Il dr. Buriani dell’Asl ha suggerito di allargare il monitoraggio ad altre matrici oltre all’acqua, agli alimenti umani e ad altri contaminanti simili al Pfoa. Gli enti locali si attiveranno (stando a quanto dichiarato dall’assessora Sapigni) nei confronti degli enti piemontesi (regione ed Arpa Piemonte, Provincia ed Asl di Alessandria, Comune di Spinetta Marengo), affinchè l’azienda, ivi situata, venga messa in condizione di cessare lo scarico libero di Pfoa nel fiume.
Ppf esprime soddisfazione per l’esito dell’iniziativa politica intrapresa (il cui merito è stato riconosciuto anche dal presidente del consiglio Colaiacovo) ed appoggerà tutti i provvedimenti che l’amministrazione intenderà assumere per mettere sotto controllo il problema.
Già all’epoca della controversia legale uno studio sulle migliaia di persone che vivevano in quella zona, aveva messo in evidenza la correlazione tra l’esposizione al Pfoa (C8), la nascita di neonati con gravi malformazioni e l’indebolimento del sistema immunitario.
Dal monitoraggio del sangue dei 67.000 residenti la cui acqua era contaminata da Pfoa, è emerso che:
• Su 1.000 bambini, nati nei cinque anni precedenti all’indagine, 74 presentavano difetti alla nascita e 12 di questi erano nati da madri con livelli elevati di C8 nel sangue.
• Le persone con alte concentrazioni di Pfoa avevano un livello delle immunoglobuline nel sangue ridotto del 3-5%. Le immunoglobuline sono proteine che accrescono il sistema immunitario.
• Esisterebbe una correlazione tra gli alti livelli di C8 e fenomeni di ipertensione.
La concentrazione media di PFOA riscontrata nel sangue dei residenti era pari a un valore compreso tra 298 e 369 ppb.
Alcuni lavoratori della Solvay Solexis di Spinetta Marengo hanno concentrazioni di 30.000 µg/l (ppb).
Quale sarà la media degli abitanti di Spinetta e di Alessandria?
Oggi, tutte le nuove sostanze chimiche artificiali devono essere sottoposte a rigorosi test per essere commercializzate in Europa. Ma il PFOA è una delle circa 100.000 sostanze chimiche che hanno evitato il test, perché sono state prodotte prima del 1981.
(fonte: The Columbus Dispatch e BBC News Online)
Altri interventi programmati:
Carla Carlini (Savona) Flavia Bianchi (Lega Ambiente), Roberto Gnavi, Maria Teresa Roli, (Italia Nostra), Alessandro Mortarino (Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio), Emilio Soave (Pronatura), Nico Miletto (Comitati cittadini Torino) Giorgio Faraggiana, Elisabetta Forni, Paolo Hutter (Comitato non grattiamo il cielo di Torino).
VI chiedo unirvi a noi nel supportare la Petizione Parlamento Europeo contro l’Amianto.
Scrivendo: A supporto della petizione n° 1766-09 contro l’Amianto sulle scarpate F.S. a Casale Monferrato.
Inviate lettere a: European Parliament Commitee on Petition The Segretariat Rue Wiertz B-1047 Brussells BELGIUM.
Oppure mail a: IP-PETI@europarl.europa.eu
Facendo sempre riferimento a Petizione n° 1766/2009 contro Amianto.
Federico Cappello (Casale Monferrato) a.natura@alice.it
Grillo si mostra sorpreso alla notizia: “Peccato, caro Beppe, che neanche i tuoi candidati abbiano conquistato l’appoggio dei movimenti alessandrini”
Risponde Beppe Grillo:
Un viaggio in Italia, dentro un camper. Walter guida di notte. Filippo prepara il caffè. Fa anche la spesa quando ci fermiamo il mattino in un nuovo paese, in una nuova città. Stipa ogni cosa nel frigo del camper. Mangiamo in viaggio, sul tavolino. In autostrada ci prendono per nomadi. Walter rispetta i limiti di velocità. Va piano. Tutti ci sorpassano. Non ci fermiamo mai. Dormire per un mese in un camper e quando arrivi uscire in una piazza, stringere mani, ascoltare la gente. Sorridere, salire su un palco, con le casse di seconda mano, tirate fuori da qualche cantina, e gridare per farsi sentire da tutti. Una campagna elettorale alla genovese, senza chiedere i soldi allo Stato. Con una nuova querela ad ogni comizio. Il Movimento 5 Stelle non vuole i contributi elettorali. In ogni Regione abbiamo speso 10/15.000 euro, raccolti con donazioni spontanee. Se fosse eletto un consigliere, il Movimento incasserebbe 2/300.000 euro per Regione. Questi soldi devono rimanere alla comunità. E’ tutto bello, molto bello. L’esperienza migliore della mia vita. Nel camper c’è l’odore di uomini veri. Ogni tanto ci concediamo una stanza d’albergo per la doccia. Parto da Matera e mi ritrovo la mattina ad Andria e a Torremaggiore. Sono a Bussoleno alle 2 del pomeriggio, alle 5 a Novara, alle 9 di sera a Verbania. Mi butto nella cuccetta del camper e mi risveglio nel Veneto alle 4 del mattino. Appaio a Padova e poi a Treviso. Qualcuno pensa a un sosia, a più Beppe Grillo in tournée elettorale, altri credono che possegga il dono dell’ubiquità come Don Giovanni Bosco. E’ una marcialonga della democrazia, un Giro d’Italia del futuro. Per incanto, ovunque arrivi, le piazze si riempiono, nonostante il silenzio omertoso dei media. Un misterioso passaparola raggiunge le persone. Bella gente, giovani, anziani. Tutti genuini, stupendi. Mi è capitato di uscire dalla portiera del camper con la convinzione di essere, per esempio, a Piacenza, e invece ero a Voghera. Sul palco con me c’erano sempre gli “altri”, ragazzi e ragazze ingenui, incensurati, emozionati, non abituati a parlare in pubblico, dalla faccia pulita. Loro sono la speranza di questo Paese. Hanno idee e non ideologie. Io ci metto la faccia, ma loro ci mettono tutto il resto. Sangue, polmoni, coraggio. Hanno raccolto decine di migliaia di firme autenticate per le strade di questo infinito inverno, alla neve e al gelo. Nell’indifferenza di molti. Dategli una possibilità, datevi una possibilità. Sul camper scrivo i post, leggo i commenti, penso. Walter ogni tanto suona la chitarra, quando non guida. Filippo legge, legge sempre. Ma cosa legge? Un giorno lo scoprirò. Ora riparto. Oggi sarò a Mirandola, Ferrara, Cesena. Poi domani a Napoli, in piazza Dante. Domenica torno a casa a Nervi. Chissà se ritroverò ancora la mia famiglia. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure
Dal 2007 è attivo il Coordinamento dei Registri regionali dei mesoteliomi (tumore elettivo in correlazione con l’amianto). Obiettivo del progetto, affidato dal Ccm (Coordinamento Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) all’Ispesl e alla Regione Piemonte, è coordinare le attività dei registri regionali mesoteliomi, di accreditamento dei laboratori per la diagnostica dell’amianto e di segnalazione e studio delle esposizioni emergenti ad amianto. Per questo progetto il Ccm ha stanziato un finanziamento di 1.300.000 €, così ripartiti: Ispesl 800.000 €, Regione Piemonte 500.000 €.
Fonte: http://www.ccm-network.it/prg_area6_amianto_registro_mesoteliomi
Riassumendo:
1) Sappiamo CON CERTEZZA che l’amianto è altamente cancerogeno se inalato, per cui le esposizoni dei lavoratori o dei cittadini esposti devono essere eliminate, la produzione e il commercio di prodotti a base di amianto interedetti, tutti i siti inquinati devono essere bonificati e le discariche strettamente monitorate; tutte queste ultime, inoltre, devono essere organizzate e condotte a norma di Legge e NOTE a tutti i cittadini con una mappa consultabile online-on time (aggiornata costantemente).
Dunque il problema esiste, è serio e l’inquinante verrà sottoposto a monitoraggio.
Il direttore dell’Ato ha dichiarato che l’impianto a carboni attivi abbatte quasi completamente il PFOA, oltre ad inquinanti simili. Tuttavia non dispone di analisi che lo dimostrino scientificamente. Perché non si sono fatti controlli nei mesi scorsi?
Da tempo è nota l’informazione che il PFOA è scaricato a Spinetta Marengo (Alessandria) dalla Solvay, società già sotto processo per lo scandalo del cromo esavalente, cancerogeno, e che dalla Bormida il PFOA passa nel Tanaro e infine nel Po. Dunque per Ferrara la presenza di PFOA nel Po non è un problema di presenza generale dell’inquinante nelle acque dei fiumi, ma ha una sua specificità ed urgenza derivante dallo scarico della Solvay. E’ falso che l’inquinante sia “nuovo”. Chi doveva attivarsi, Hera, Ato, Asl, Comune?
E’ vero che l’Italia colpevolmente non ha fissato limiti di legge per l’inquinante, soprattutto per l’acqua potabile, ma è nota e dimostrata scientificamente l’estrema pericolosità per la salute del PFOA (acido perfluorottanoico, tossico, mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce e nella catena alimentare). E’ noto altresì che gli Usa ed alcuni stati europei (Germania, Gran Bretagna) lo hanno normato da tempo.
Perché a Ferrara, particolarmente interessata al problema essendo servita dal più grande impianto di potabilizzazione dell’acqua del Po, domande semplici sono rimaste senza risposta fino all’odierna rivelazione dell’Ato che il PFOA non è monitorato? Non siamo per nulla tranquillizzati dalle dichiarazioni dell’Ato. Vogliamo sapere se il Pfoa è presente nell’acqua potabile e in quali concentrazioni!
Abbiamo chiesto al sindaco e all’Ato di disporre immediate analisi allo scopo di escludere la presenza dell’inquinante nell’acqua potabile. L’ing. Graldi ha assicurato la massima rapidità, coinvolgendo anche il Cadfc che ha lo stesso problema. Alex De Anna, presidente della commissione controllo dei servizi pubblici ha dato immediata disponibilità ad approfondire la situazione.
Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf
Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf
Agnese Codignola
E’ per questo motivo che Le scrivo, raccogliendo e facendo eco alle domande che esimi componenti dell’associazione Medicina Democratica e della rete No Inc, con la quale collaboro da tempo, stanno ponendo, in altri territori.
Ma anche perché sono socio e donatore e come tale preoccupato della salute e del benessere non solo miei, ma anche di coloro che beneficeranno della mia decisione di vita, mia e di tanti altri ferraresi, di donare qualcosa che un giorno forse vorrei mi fosse donato se ne avessi necessità. Molti parlano, a volte troppo. I soci Avis fanno certamente parte di coloro che pensano che a volte un solo gesto conti più di mille parole. Uomini del fare, dell’agire concreto, più che della parola.
Noi tutti soci donatori, sono certo, ci preoccupiamo e ci sottoponiamo a controlli, perchè giustamente vogliamo che ciò che diamo al prossimo sia un regalo, un dono. Spero, anzi sono certo pertanto di cogliere la sensibilità, la generosità e lo spirito di tutti i soci donatori, nel chiedere che venga accertato che il nostro sangue sia solo ciò che deve essere: un aiuto, un soccorso, un gesto d’amore e non altro.
Quanto PFOA c’è nel sangue che doniamo? Personalmente vorrei la certezza che non ve n’è traccia. Che anche il minimo dubbio venga fugato. Sappiamo che questa sostanza è presente in vari modi nella catena alimentare e che anche il nostro fiume la trasporta, che non si degrada ma anzi entrando nel ciclo alimentare si deposita nei tessuti.
Purtroppo con grave ritardo e responsabilità, questa sostanza, il cui nocumento alla salute umana è ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica, non è ancora normata nel nostro paese.
Ci auguriamo che l’Avis, di cui orgogliosamente facciamo parte, non lasci il questo appello inascoltato, così come sempre i ferraresi hanno sempre ascoltato l’Avis dimostrando la generosità, l’altruismo e la propensione verso l”altro” di questa nostra terra.
Estense.com: Chi ha controllato l’acido Pfoa nell’acqua del Po?
La risposta dell’Ato ai quesiti posti da Ppf in merito alla presenza di Pfoa nelle acque del Po è inquietante.
Fazio Ferruccio – Ministro della Salute
Artesio Eleonora – Assessore Sanità Piemonte
Morando Maria Grazia– Assessore Sanità Provincia Alessandria
Tutti i sigg. Sindaci della provincia di Alessandria
Saturni Vincenzo – Presidente nazionale AVIS
Latu Rina – Vice Presidente Vicario
Dulio Giorgio – Vice Presidente
Mattivi Renato – Segretario Generale
Chiriano Rocco – Tesoriere
Spagnuolo Pasquale – Responsabile delle Politiche Sanitarie
Pecora Pasquale – Responsabile dell’organizzazione
Tombolillo Antonio – Responsabile delle Politiche giovanili
Valtolina Sergio – Responsabile comunicazione
Esecutivo AVIS regionale Piemonte:
Marescotti Giuseppe – Presidente
Marro Pietro – V/Pres. Vicario
Cestino Graziano – Vice Presidente
Merlo Piero –Tesoriere
Filimberti Franco – Segretario
Cartosio Roberto – Comp. Esecutivo
Garlazzo Claudio – Comp. Esecutivo
Bertolosi Andrea – Comp. Esecutivo
Gentina Roberto – Comp. Esecutivo
Zanetta Gian Paolo – Direttore generale ASL AL Alessandria
Ghiazza Gianfranco – Direttore sanitario ASL AL
Manfredi Stefano – Direttore amministrativo ASL AL
Boraso Flavio – Direttore ospedale Acqui Terme, Novi Ligure
Tofanini Paolo – Direttore ospedale Casale Monferrato
Porretta Simone – Direttore ospedale Ovada
Turba Carlo – Direttore ospedale Tortona
Giorgione Nicola – Direttore ospedale Alessandria
Leporati Massimo – Direttore sanitario ospedale Alessandria