Ausimont: “E’ tutta colpa di Solvay. L’inquinamento non è pregresso, parte dal 2002 quando è cambiata la gestione”.

 
L’avvocato Santa Maria, colpito da orchiepididimite acuta bilaterale destra, soccorso da Trefiletti e Colombo.
 
Dice Ausimont: l’inquinamento attuale non è colpa dell’eredità del passato bensì delle attività di Solvay, infatti è stato proprio dopo il 2002 che c’è stato un generalizzato notevole peggioramento ambientale, con picchi di concentrazione in crescendo, l’alto piezometrico e le fisiologiche perdite fognarie in falda si sono fatte più gravi perché Solvay ha scaricato veleni sopra i veleni ormai azzerati o silenti da vent’anni, è Solvay che ha fatto uscire i veleni fuori dallo stabilimento, la cosiddetta barriera idraulica non ha migliorato la situazione. Clicca qui per continuare a leggere


La ragione essenziale per cui non è mai stato realizzato l’Osservatorio ambientale della Fraschetta.

Detto brutalmente: hanno il coraggio di firmarla anche i dipendenti Michelin e Solvay la petizione contro la discarica Guarasca a Spinetta Marengo tra il pozzo pubblico Molinetto e i pozzi privati Solvay. Questa sarebbe nella Fraschetta solo una goccia di inquinamento in più, eppure rappresenta la classica goccia che fa traboccare il vaso gigantesco della intolleranza popolare. Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui Il Piccolo “Fraschetta inquinata. Peggio di Taranto”
Clicca qui La Stampa “5Stelle per l’Osservatorio”
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Clicca qui La Stampa “Le paure di Spinetta sulla discarica. E la conferenza dei servizi è slittata”
Clicca qui La Stampa Lino Balza “Vero Osservatorio per vera bonifica”

Perché una discarica a Spinetta proprio sulla falda destinata a dissetare Alessandria?

Alessandria, giovedì 13 marzo, alle 21, incontro pubblico presso la Casa di Quartiere di via Verona 116. Clicca qui.

Clicca qui Il Piccolo on line “Perchè la discarica?”
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Clicca qui “A Cassine partecipata assemblea”

La strega Grimilde Ausimont avrebbe venduto a Biancaneve Solvay la succosa mela nascondendo che era avvelenata.

Solvay fa la gnorri per non pagare il dazio e litiga con Ausimont, come i ladri di Pisa. I due non si ritrovano in Piazza dei Miracoli come quelli che litigavano di giorno per andare a rubare insieme di notte, bensì nell’aula della Corte di Assise di Alessandria. Il finto scontro ha lo scopo di prolungare il processo verso la prescrizione ed evitare a Solvay i costi dei risarcimenti e della bonifica. Così l’ingenua Solvay accusa la perfida Ausimont di averla truffata avendole nascosto che lo stabilimento in vendita era avvelenato. Come la strega cattiva con Biancaneve. Per provarlo Solvay fa sfilare in aula i sette nani. Clicca qui.

Clicca qui La Stampa “Solvay: cromo non cancerogeno”
Clicca qui La Stampa “Al processo sono scintille tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Il Piccolo “Lo scontro sul cromo”
Clicca qui Lino Balza La Stampa “Sono veleni tossici quelle 21 sostanze”
Clicca qui Pennatagliente “Basta andare su internet per conoscere l’avvelenamento dello stabilimento Solvay”
Clicca qui Alessandrianews “Ausimont contro Solvay: truffa contrattuale?”

L’Osservatorio ambientale elaborato per Alessandria vedrà la luce a Tortona?

Carmelo Ciniglio, di Medicina democratica, sarà chiamato dal candidato sindaco del PD a dirigere il programma ambientale che prevede l’Osservatorio quale strumento di democrazia diretta e partecipata.
Si tratta di un esperimento assolutamente innovativo nel territorio nazionale, sulla base di una elaborazione ambientalista che da trent’anni attende inutilmente di essere realizzata nella Fraschetta e che avrebbe evitato la catastrofe ecologica di Spinetta Marengo.

Attila sì Attila no

Mentre è in corso il ballottaggio tra Riccoboni, Sardi e Robbiano (clicca qui) (voto entro il 15 marzo 2014 tramite email alessandriamd@gmail.com, al telefono 3470182679 oppure sulla nostra pagina face book https://www.facebook.com/MedicinaDemocraticaAlessandria), si sta sviluppando anche un serrato dibattito se cambiare nome al Premio Attila (clicca qui).
Clicca qui un aggiornamento di Gian Domenico Zucca sulla figura storica di Attila

Dice Solvay: “Le acque di Spinetta non hanno causato pericolo per la salute”

Solvay ridisegnerà l’Uomo Vitruviano di Leonardo

Solvay dice che l’acqua della Fraschetta è ed è sempre stata potabile. Ebbene, chiunque di noi può andare su Internet e verificare: cromo esavalente, solventi clorurati, cloroformio, tetrafluoroetilene, arsenico, nichel, selenio, clorofluoruri, solfati, ddt, bromoclorometano, bromoformio, dicloroetano, dicloetilene, tetracloroetano, tetracloroetilene, tetracloruro di carbonio, tricloroetano, tricloroetilene, acido perfluoroottanoico. Chiunque verifica: è scientificamente assodato che sono tutte sostanze altamente tossiche, cioè danneggiano gravemente l’organismo con patologie acute e croniche, e che sono definite cancerogene a vari livelli, dal possibilmente al probabilmente al sicuramente carcinogene. Attenzione: le tabelle considerano queste sostanze una per una. A Spinetta Marengo siamo addirittura in presenza di un cocktail di almeno 21 veleni! Nel cocktail reagiscono,interagiscono tra di loro, gli effetti tossici e cancerogeni si combinano, non solo si sommano ma si moltiplicano. Un mix devastante per la salute. Su Internet, ad esempio,digitando Erin Brockovich e Zhang, chiunque verifica che non è vero ciò che sostiene Solvay, che il cromo esavalente è cancerogeno solo se inalato e per contatto e non se ingerito… clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui La Stampa “Solvay: cromo non cancerogeno”
Clicca qui Il Piccolo “Ghio: la Solvay ha omesso documenti importanti”
Clicca qui Corriereal 

La Giudice non archivia la denuncia di Medicina democratica per lo smog assassino di Alessandria.

Clicca qui l’esposto contro il sindaco. Clicca qui l’opposizione all’archiviazione.
Clicca qui La Stampa “Servono altre  indagini sulle polveri sottili. Lo smog non si archivia”
Clicca qui Il Piccolo “Polveri sottili, respinta l’archiviazione”

Solvay cerca di scaricare le responsabilità penali sugli enti locali.

In questa intervista (clicca qui) Giuseppina Pavese, responsabile dei laboratori chimici di Arpa, contesta alcune falsità della Solvay. A cominciare dal “pozzo8”: l’Arpa scopre che l’azienda di Spinetta Marengo distribuiva illegalmente a lavoratori e cittadini acqua per uso alimentare proveniente da un’area sottoposta dal 2001 a bonifica per gravissimo inquinamento. Nel mentre i veleni si stavano espandendo nella falda dell’acquedotto comunale. Solvay sapeva tutto. Di qui la denuncia per dolo alla Procura nel 2008. Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay sono i piani di emergenza:
Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay è l’accusa agli Enti locali: “Vi abbiamo presentato vari piani di emergenza, avete sempre risposto che non erano sufficienti e che ci voleva un piano di bonifica. Dunque” conclude Solvay “ci avete bocciato i piani di emergenza, ci avete impedito di farli”. Mai sentito nulla di più stravagante: gli Enti sono per legge tenuti non ad approvare e autorizzare i piani di emergenza (che hanno validità temporanea, emergenziale) bensì a pretendere piani di bonifica (validità definitiva). Il piano di emergenza è un obbligo delle aziende, obbligo che Solvay ha omesso dolosamente. Gli enti locali devono intervenire direttamente quando non c’è più il padrone dell’azienda e non è il nostro caso. Tanto meno Solvay ha fatto, ad oggi, un piano di bonifica. E continua a inquinare anche l’atmosfera. Dunque è inadempiente su tutti i fronti.

Tutta gente che non ha paura della giustizia. Né quella di dio al quale fa finta di credere. Né quella degli uomini che fa finta di rispettare.

Questa considerazione la trasmettiamo a quei pochi che riusciamo a raggiungere. A quelle 12.500 persone che raggiungiamo tramite queste pagine, i blog, la mailinglist, facebook, google+, twitter. A moltissimi, soprattutto alle vittime, ammalati e parenti dei defunti, appare eccessiva la tolleranza in Corte di Assise di Alessandria nei confronti della difesa Solvay. Non basta in aula l’ostentazione padronale di onnipotenza, si aggiunge lo stravolgimento del dibattimento processuale. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico: la difesa contesta anche il Noe”
Clicca qui La Stampa “Spesi molti soldi per fare manutenzione”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico a chi toccava la messa in sicurezza?”

Cosa aspettano i cittadini a dimettere questo sindaco tossico nocivo?

L’avevamo consigliato nella prima assemblea pubblica: clicca qui (8 settembre 2010). Infatti ora, in cambio di 8.000 euro all’anno (equivalente a circa a 1 centesimo al giorno per abitante) il sindaco di Predosa Giancarlo Sardi ha ritirato il ricorso al Tar contro la famigerata centrale “a biomasse”. In più è l’unico sindaco che non si è schierato contro la discarica Riccoboni di Sezzadio che inquinerebbe la gigantesca falda acquifera.
Clicca qui il commento avvelenato del Comitato Vivere a Predosa. 

Una bella giornata di lotta No Tav a Pozzolo Formigaro.

Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo

Il presidio permanente per bloccare la discarica in località Brusadini
Clicca qui La Stampa “La protesta dei No Terzo valico”
Clicca qui Pennatagliente “Una faticosa giornata di lotta”
Clicca qui Alessandrianews “Abbattuti 8 km di reti del cantiere del Terzo valico”
Clicca qui Notavterzovalico.info “Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo”

Votate e fate votare.

  
Premio Attila Alessandria 2013
Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori

Anche quest’anno dobbiamo attribuire il ”Premio Attila Alessandria 2013

“alla personalità che a livello locale si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente e della salute”.

L’alta onorificenza ambientalista alessandrina, già conferita a concittadini del calibro di Marcellino Gavio (cliccando qui: le motivazioni) e Fabrizio Palenzona (cliccando qui: le motivazioni) l’anno passato ha premiato Carlo Cogliati (cliccando qui: le motivazioni) ex presidente della Solvay e principale imputato nel processo in corso in Corte di Assise di Alessandria (clicca qui per ricevere il dossier).

Il voto dovrà essere espresso, tramite e-mail alessandriamd@gmail.com oppure al numero telefonico 3470182679,oppure sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/MedicinaDemocraticaAlessandria entro e non oltre il 28 febbraio 2014. Ogni votante deve indicare nome&cognome del candidato al premio unitamente alle motivazioni/azioni di merito con le quali si particolarmente distinto a danno dell’ambiente e della salute.

Nell’auditorium della Corte di Assise di Alessandria suona l’orchestra di fiati e percussioni diretta dal maestro Santamaria.

Titolo dell’opera: “Tutti sapevano dell’immane inquinamento, soprattutto gli Enti pubblici. L’unica ignara Solvay”. Applausi di Ausimont. Fischi dal pubblico delle parti civili: anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. Continua a leggere cliccando qui.

Clicca qui La Stampa “Inquinamento noto da 70 anni”
Clicca qui Il Piccolo “Spunta il libro nero delle analisi”
Clicca qui Alessandrianews “Solvay punta il dito contro gli enti: sapevano tutto”
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Bianchi lascia l’Amag che ha rimesso in piedi ed ora è pronta a rialzarsi.

Così scrive La Stampa. Se l’azienda, anzichè disastrata, fosse in piedi… non avrebbe più bisogno di rialzarsi. Ad ogni modo, a chi vanno i 28 mila euro di Giampiero Borsi? Al nuovo amministratore delegato Mauro Bressan, fratello di Ezio a sua volta amministratore delegato di ATM. Affari di famiglia. La grande famiglia del PD che fa le nomine. La stessa che aveva dato, alla faccia dei giovani laureati disoccupati, 28 mila euro al fossile Borsi: già con ragguardevole pensione e ulteriormente retribuito come consulente Solvay, in base ad un curriculum di scuola media inferiore (non dott. come lasciava lo chiamassero), capoturno operaio, gestore mensa aziendale e impiegato Solvay, soprattutto PSI longa manus aziendale nelle relazioni con i politici locali.

Mutuo soccorso emergenza No Tav per raccolta fondi.‏

Il tribunale civile di Susa ha condannato Alberto Perino, Loredana Bellone (sindaca di San Didero) e Giorgio Vair (vicesindaco) a pagare ad Ltf danni astronomici (215.000 euro) per “aver impedito” un sondaggio nel gennaio 2010. Ci sarà ricorso in appello, ma la legge consente a chi ha vinto la causa di avere intanto il risarcimento.La raccolta fondi ha raggiunto la cifra di 121.625 euro SERVE ANCORA UNO SFORZO STRAORDINARIO
Per contribuire: bonifico sul conto per le spese legali NO TAV:
Conto BancoPosta N. 1004906838 intestato a: Davy Pietro Cebrari Maria Chiara
IBAN: IT22L0760101000001004906838
In alternativa, per piccole somme, su conto
PayPal (anche con carte di credito, carte prepagate…)