127 anni in 8 per la catastrofe ambientale Solvay di Spinetta Marengo.

Auspichiamo che la Giuria della Corte di Assise di Alessandria condanni gli 8 imputati al massimo della pena per l’avvelenamento doloso della falda acquifera e la dolosa omissione di bonifica della catastrofe ambientale di Spinetta Marengo. Il pubblico ministero ha chiesto 18 anni di reclusione per Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche e Pierre Jaques Joris; 16 anni e 9 mesi per Giorgio Carimati, 15 anni e 6 mesi per Salvatore Francesco Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino; 10 anni per Giulio Tommasi. Per tutti: l’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Inoltre il PM ha chiesto l’iscrizione per falsa testimonianza di Patrizio Lodone, Marco Colatarci e Fabio Trezzi, i più clamorosi nell’imbarazzo di scegliere fra i tanti testi incredibili della difesa. Le Parti civili chiedono i risarcimenti ma non tutte avrebbero diritto… (continua)
 
Clicca qui La Stampa: “Finita la requisitoria di Ghio sull’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo. Niente sconti, chiesti 17 anni. Il PM: condannate tutti gli otto imputati, al vertice di Ausimont e Solvay”.
Clicca qui Silvana Mossano: “Appello ai giudici di Corte d’Assise ‘Voi siete lo Stato: fate giustizia’. Le parti civili chiedono centinaia di migliaia di euro tra risarcimenti e provvisionali”.  
Clicca qui Alessandrianews “Imputati penalmente responsabili vanno condannati” .
Clicca qui Agoramagazine “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.
Clicca qui Il Piccolo: “Siano puniti per i veleni in falda. Il PM chiede maxi condanne. Sono certo che gli imputati ebbero una condotta dolosa. Falda profonda compromessa: le due aziende hanno sempre fornito dati parziali. Dati sottostimati hanno aggravato la situazione. Veleni nel sangue dei dipendenti. Secondo i recenti dati Arpa, le sostanze nocive sono in aumento”.

Clicca qui Monica Gasparini: “La reazione della difesa Solvay”. 
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.

L’arringa di Medicina democratica al processo Solvay di Spinetta Marengo.

In Corte d’Assise di Alessandria, l’avvocato Laura Mara ha chiesto la condanna penale ed in solido degli 8 imputati e conseguenti risarcimenti dei danni patiti dalle parti civili persone fisiche.
Clicca qui la memoria, in 136 pagine, di Medicina democratica con tutti gli elementi tecnico scientifici e giuridici che dimostrano le responsabilità degli imputati per avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica.

Imputato Luigi Guarracino. Alzatevi!

Clicca qui il profilo penale di Luigi Guarracino. E’ l’unico direttore dello stabilimento di Spinetta Marengo che è imputato. Tutti gli altri sono sgusciati via per prescrizione o decesso o trasferimento ad altro processo. Nel processo in Corte di Assise ad Alessandria (presidente Sandra Casacci), è accusato di inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, da 15 a 24 anni di reclusione. E’ imputato anche a Bussi in Abruzzo per l’avvelenamento di 700.000 persone.

Il 16 luglio si concludono le arringhe finali del Pubblico Ministero Riccardo Ghio e degli avvocati di parte civile, tra cui Laura Mara di Medicina democratica.
Clicca qui i profili penali di tutti gli 8 imputati: Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche, Pierre Jaques Joris, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Imputato Giorgio Canti. Alzatevi!

Se al processo in Corte di Assise ad Alessandria, i suoi avvocati riusciranno a dimostrare l’estraneità di Giorgio Canti: nessuno degli altri 7 imputati _per inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica_ rischia la condanna da 15 a 24 anni di reclusione. Per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, Canti è l’imputato chiave, il tratto di unione fra Ausimont e Solvay, non sia però trasformato in capro espiatorio… (clicca qui).

Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui), Giorgio Carimati (Clicca qui), Giulio Tommasi (Clicca qui) e Salvatore Boncoraglio (clicca qui).

La rubrica di Marco Spezia sulla sicurezza sul lavoro.

In questo numero (clicca qui): − Richiesta di messa a norma di attrezzatura di lavoro − Taranto: 21% in più di mortalità infantile rispetto alla media − Cantieri stradali: standard organizzativi e gestione delle emergenze − Le macchine in edilizia: il processo di valutazione dei rischi − Imparare dagli errori: quando a infortunarsi è una lavoratrice − Movimentazione manuale: soluzioni operative per la grande distribuzione − CD compilation “Sicurezza sul lavoro – Know your rights!”: Linea – Luce sul cantiere.

Imputato Francesco Salvatore Boncoraglio. Alzatevi!

Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo, nel processo in Corte d’Assise di Alessandria. Rischia da 15 a 24 anni di reclusione Salvatore Boncoraglio: clicca qui.
Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui) , Giorgio Carimati (Clicca qui) e Giulio Tommasi ( Clicca qui ).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Ennesimo incidente con fuoriuscita di nube tossica stanotte alla Solvay di Spinetta Marengo.



Immagine dell’impianto bruciato

 

Clicca qui la segnalazione di un testimone all’assessore all’ambiente del comune di Alessandria ing. Claudio Lombardi.
I vigili del fuoco, allertati dal testimone, non intervengono: si fidano dell’azienda. (clicca qui).
L’azienda non comunica la tossicità delle sostanze rilasciate nell’ambiente. Anzi la nega, come fosse plausibile che da una fabbrica chimica le emissioni possano essere meno che tossiche.
 

Clicca qui La Stampa “Spinetta l’azienda: nessuna conseguenza. Alla Solvay l’ottavo incidente dell’anno”.
Clicca qui Il Piccolo “Fumo a Spinetta. Allarme Solvay sotto controllo”  Controllo? Controllo di chi?

Di seguito il video dell’incidente.

Imputato Giulio Tommasi. Alzatevi!

In aula del processo Solvay in Corte d’Assise di Alessandria, la lettura del giornale vuole ostentare una coscienza tranquilla oppure è l’indifferenza verso le vittime della catastrofe ambientale e sanitaria di Spinetta Marengo? Clicca qui perché deve essere condannato Giulio Tommasi, braccio destro degli amministratori delegati.
Abbiamo già pubblicato Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris  (clicca qui ) e Giorgio Carimati (Clicca qui).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino.

Imputato Giorgio Carimati. Alzatevi!

Mai visto in aula di fronte alle vittime. Non avrà il coraggio di essere presente neppure alla lettura della condanna. Clicca qui il profilo penale del regista italiano dell’attività spionistica della multinazionale belga che rischia, con altri sette imputati, da 15 a 24 anni di reclusione per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria).
Abbiamo già pubblicato Carlo Cogliati (clicca qui) , Bernard de Laguiche (clicca qui) e Pierre Jaques Joris: clicca qui.
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giulio Tommasi.
 
Clicca qui Pontinia Ecologia e Territorio 
Clicca qui Su la testa parole e immagini di Gianni Lannes “Solvay: assassini d’Italia a piede libero”

Imputato Pierre Jaques Joris! Alzatevi!

Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo.Le richieste di condanna del PM Riccardo Ghio al processo in Corte di Assise di Alessandria (presidente Sandra Casacci). Da 15 a 24 anni di reclusione per gli imputati. Dopo i profili penali dei presidenti Carlo Cogliati (clicca qui) e Bernard de Laguiche (clicca qui), pubblichiamo quello del loro successore Pierre Jaques Joris: clicca qui.

Seguiranno sul blog gli altri cinque imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi.

L’affondo del Pubblico Ministero: decenni di dati falsi al polo chimico spinettese.

Sapevano e tacevano. Nell’udienza del 25 giugno in Corte d’Assise di Alessandria il pm Riccardo Ghio continua la sua requisitoria e  conferma che la scelta di manipolare i dati è alla base di tutte le decisioni operative sia di Ausimont che Solvay.

Clicca qui La Stampa “Decenni di dati falsi dal polo chimico. Il pm accomuna Ausimont e Solvay. Non sapevano? Una Treccani di documenti dice il contario.”
Clicca qui Il Piccolo “Veleni: l’affondo dell’accusa. Il pm concluderà la requisitoria il 16 luglio”.
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del processo Solvay del 25 giugno”

Corteo e assemblea del Comitato No M346 a Israele.

Sabato 28 giugno ore 15 CORTEO da Venegono Inferiore a Venegono Superiore.
Domenica 29 ore 9,30-13 al Castello dei Comboniani di Venegono Superiore ASSEMBLEA DEL FORUM CONTRO LA GUERRA Comitato “No M346 a Israele”.

Per adesioni e altre info:
nessunm346xisraele@gmail.com
http://forumnoguerra.blogspot.com
https://www.facebook.com/manifestazioneaermacchi.venegono

Imputato Bernard de Laguiche. Alzatevi!

Dopo il profilo penale (clicca qui) del presidente Solvay Carlo Cogliati, pubblichiamo quello del padrone belga suo successore Bernard de Laguiche : clicca qui
Seguiranno sul blog gli altri sei imputati. Jaques Pierre Joris, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi. Prossimamente il Pubblico Ministero Riccardo Ghio chiederà la loro condanna da 15 a 24 anni di reclusione.

Ecco finalmente la verità sui cosiddetti “falsi invalidi”!

Risparmi a dir poco scarsi e, di contro, dilatazione dei tempi necessari al riconoscimento delle prestazioni per i veri invalidi: ecco i veri risultati delle “cacce” di questi anni ai cosiddetti “falsi invalidi”, fenomeno “sparato” dall’INPS come eclatante e in tal modo ripreso e amplificato da tanti organi d’informazione e da altrettanti Parlamentari. (continua…)

Insegnare teoria e pratica della nonviolenza alle forze dell’ordine.

Richiesta una legge che disponga la formazione delle forze dell’ordine alla conoscenza e all’addestramento per l’uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.IL GRUPPO DI LAVORO SU “LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI” ESPRIME SOSTEGNO ALLA RICHIESTA DI UNA LEGGE CHE DISPONGA LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE ALLA CONOSCENZA DELLA NONVIOLENZA

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta “Viterbo oltre il muro” esprime pieno sostegno alla richiesta di una legge che disponga la formazione delle forze dell’ordine alla conoscenza e all’addestramento all’uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.

Come già è stato scritto, “Riteniamo di fondamentale importanza che a tutti gli operatori delle forze dell’ordine siano messe a disposizione con apposite attivita’ di formazione, di addestramento e di aggiornamento le conoscenze e le risorse della nonviolenza come strumentazioni teoriche e pratiche di particolare utilita’ per interpretare e gestire situazioni complesse e critiche, inverando il pieno rispetto della legalita’, della democrazia, della dignita’ e dei diritti umani.

“Ricordiamo come gia’ nel 2001, dopo la tragedia di Genova, fu presentata una proposta di legge a tal fine, avente a primo firmatario l’allora senatore Achille Occhetto e sottoscritta da parlamentari di tutti gli schieramenti; ma quella proposta di legge non fu poi “calendarizzata” nei lavori parlamentari e resto’ quindi purtroppo lettera morta.

“In questi giorni il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, promotore dell’iniziativa gia’ nel 2001, ha nuovamente proposto a vari parlamentari di presentare un disegno di legge a tal fine, ricevendo gia’ alcune prime positive risposte.

“Sosteniamo l’iniziativa ed invitiamo a nostra volta tutti i parlamentari solleciti del pubblico bene a presentare, discutere ed approvare al piu’ presto una legge che disponga la formazione delle forze di polizia alla nonviolenza”.

Inviamo altresi’ i Comuni, che tutti dispongono di Corpi di polizia locale, le Questure e le Prefetture, cosi’ come tutte le articolazioni territoriali delle cinque polizie statali (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Corpo di Polizia Penitenziaria) ad avviare subito esperienze locali di formazione di tutti gli operatori alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza, seguendo i numerosi e persuasivi esempi gia’ realizzati sia all’estero che in Italia.

Al riguardo segnaliamo la disponibilita’ di alcune utili pubblicazioni, come ad esempio: Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Codice etico per una polizia democratica, Sapere 2000, Roma 2002; Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione, Bruno Mondadori, Milano 2003; Andrea Cozzo, Gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze dell’ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007; Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003; ed ancora, per ulteriori approfondimenti: Vittorino Andreoli, La violenza, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1993, 2003; Hannah Arendt, La banalita’ del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, 1993; Franco Basaglia, Scritti, Einaudi, Torino 1981-1982; Zygmunt Bauman, La societa’ sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003, 2005; Zygmunt Bauman, Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008, 2009; Zygmunt Bauman, David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernita’ liquida, Laterza, Roma-Bari 2014; Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2005; Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Libreria Feltrinelli, Milano s. d. (ma 1967), Linea d’ombra, Milano 1989 (ed anche in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992); Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull’inerme, Feltrinelli, Milano 2007; Alessandro Dal Lago, La produzione della devianza. Teoria sociale e meccanismi di controllo, Feltrinelli, Milano 1981; Franco Fedeli, Polizia e democrazia, Edizioni Studio Tesi, 1978; Erich Fromm, Fuga dalla liberta’, Edizioni di Comunita’, Milano 1963, 1979; Michel Foucault, Sorvegliare e punire, Einaudi, Torino 1976; Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996; Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986; Emmanuel Levinas, Ethique et infini, Fayard, Paris 1982, Libraire Generale Française, Paris 1997; Stanley Milgram, Obbedienza all’autorita’, Einaudi, Torino 2003; Salvatore Palidda, Polizia postmoderna, Feltrinelli, Milano 2000; Giuliano Pontara, L’antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006; Giuliano Pontara, La personalita’ nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Stefano Rodota’, La vita e le regole, Feltrinelli, Milano 2007; Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001; Edith Stein, L’empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2006; Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio Ubaldini, Roma 1971; ed infine, per l’inquadramento di concetti fondamentali: Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino 1971, 1977; Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (diretto da), Dizionario di politica, Utet, Torino 1983, 1990, Tea, Milano 1990, 1992; Umberto Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Milano 1999, 2003; Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993.

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Come e’ stato scritto: “Tutti sanno quanto sia arduo il lavoro delle forze dell’ordine. E quanto rischioso. A maggior ragione occorre che chi lo svolge non sia incline alla violenza, o peggio ancora preda del culto della violenza. Il potere che lo stato delega alle forze di polizia e’ cruciale: l’esercizio concreto del monopolio della forza. Chi ne dispone deve essere proprio per questo adeguatamente preparato per evitare di abusarne. Formare le forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle fondamentali risorse concettuali e tecniche, analitiche ed operative proprie della nonviolenza e’ assolutamente decisivo. E necessario. E urgente. Formare le polizie nazionali e le polizie locali alla conoscenza e all’uso della nonviolenza ci sembra indispensabile, per evitare che si ripetano altre tragedie, per garantire i diritti e i doveri di tutti, per promuovere il rispetto della vita e della dignita’ di ogni persona”.

Formare le forze dell’ordine alla conoscenza e all’addestramento all’uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza e’ cosa utile ed opportuna, e’ una effettiva necessita’; sollecitiamo il Governo, il Parlamento, i Comuni e tutte le istituzioni della Repubblica Italiana competenti ad un immediato impegno in tal senso.

Il gruppo di lavoro su “La nonviolenza in Italia oggi”