Il pericolo nucleare ad Alessandria per i figli dei figli dei figli dei figli… è anche colpa dei giornalisti.

Che ancora una volta si voltano da un’altra parte. Questo intervento di Medicina democratica (clicca qui) è stato pubblicato solo da:
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui Agora Magazine
Clicca qui La Stampa“Fn, nostra indagine epidemiologica”
Clicca qui Corriereal “Ex Fabbricazioni Nucleari: secondo Medicina democratica siamo seduti su una bomba a orologeria”
Clicca qui La Stampa “Entro 2 anni la scelta del sito per interrare 90mila metri cubi”
Clicca qui La Stampa “Lite sul nucleare Parigi dice basta alle scorie italiane”
Clicca qui A sud “Il deposito di Bosco marengo in Consiglio di Stato”

Una “scatola nera” in sala operatoria.

A chiederla, «per consentire di ricostruire i fatti in maniera oggettiva, tutelando sia i cittadini che i professionisti», è il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, che ritiene «orrendo» quanto accaduto all’Ospedale di Potenza, dove l’errore che ha portato alla morte di una donna durante un intervento cardiaco è stato portato alla luce dalla registrazione di una confidenza di un medico, presente all’intervento, a sua insaputa (continua…)

Annunciati tentativi di esproprio in due luoghi simbolo del NoTavTerzoValico. Mobilitiamoci.

Uno è il presidio di Arquata che sorge su una piccola proprietà acquistata un anno fa da cento aderenti al Movimento. L’altro è e nel boschetto di Moriassi, proprietà di Sandro, che è morto di recente dopo anni di lotta a difesa dei valori legati al territorio che comprende Serravalle, Libarna e Arquata.
Clicca qui Antonello Brunetti.
Se non sei un attivista, clicca qui l’opuscolo con le ragioni del No e con le alternative al Tav.

L’emergenza nucleare non si è conclusa con il referendum.

E’ prossima davanti al Consiglio di Stato l’udienza di merito del ricorso contro il deposito ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo, ricorso mirato a creare un precedente giuridico valido per tutti i siti italiani già nucleari, altrimenti destinati a eterni depositi di se stessi. A questo ricorso pilota ancora oggi attribuiamo la valenza nazionale di affermare la rivendicazione del deposito unico italiano, quanto l’attribuimmo -prima del referendum 2011- di stop alla strategia nuclearista del governo Berlusconi. Ripercorriamo le tappe.
Clicca qui il link dell’articolo di Lino Balza su TGV Team Giornalistico Valle Susa.

Record di tumori al seno ad Alessandria.

In provincia nel 2015 si prevedono 370 nuovi casi di cancro alla mammella. Un tasso del 74,7 per 100 mila abitanti. In Piemonte: 58,2. E’ l’ambiente inquinato che colpisce e non l’ereditarietà. All’avanguardia Tortona, epicentro delle diagnosi e delle cure.
Venerdì 5 settembre, a Castelnuovo Scrivia, concerto di Fausto Leali a sostegno della ricerca e della prevenzione.

Il deposito nucleare di Bosco Marengo c’è e resterà a tempo indeterminato.

Il titolo de La Stampa “Addio entro 2 mesi” (clicca qui) è totalmente fuorviante. Come documentato nel nostro ricorso al Consiglio di Stato, l’impianto atomico è semplicemente smantellato (passando per le emissioni in rio Lovassina e atmosfera) con oltre 360.000 metri cubi di rifiuti radioattivi ed è in completa insicurezza INCOSTUDITO in un banale capannone vulnerabilissimo a terremoti, incidenti, attentati, inondazioni, incendi ecc. E’ altrettanto falsa l’affermazione di Sogin (il Governo) che il sito “nel 2022 sarà riportato a prato verde”, cioè decontaminato. Non è infatti in vista nessun deposito nazionale, dunque la bomba atomica resterà lì per sempre grazie all’ignavia dell’intera classe politica alessandrina, a cominciare dagli emeriti primi cittadini Boschesi: Lamborizio (comune) e Cavallera (regione).

Cavanna sempre all’attacco di Predosa.

Dopo il famigerato impianto di combustione a biomasse legnose (16 mila tonnellate all’anno), favorito dal silurato sindaco, Cavanna tenta di realizzare un impianto di recupero di rifiuti legnosi su un’area all’aperto di 4 mila metri quadri, senza VIA Valutazione di Impatto Ambientale, senza garanzie contro rifiuti tossici e pericolosi, con rischi per suolo, acqua e aria. In altre parole una potenziale discarica da bruciare. Il Comitato “Vivere a Predosa” si batte per impedire che il paese sia ridotto ad una pattumiera. E’ affiancato dal nuovo sindaco.