Il PFOA della Solvay è pericoloso anche negli indumenti, oltre che nelle pentole e nell’acqua.‏

Coinvolte grandi marche dell’abbigliamento. E’ tossico, cancerogeno, mutageno teratogeno: cancro alla tiroide, danni alla riproduzione e allo sviluppo del feto, inversione sessuale ecc. Rinvenuto nel sangue dei lavoratori di Spinetta Marengo. Le denunce di Medicina democratica alla Procura di Alessandria. Clicca qui
Clicca qui La Stampa “Ecocidio del PFOA. Quanto durerà?”
Clicca qui CorriereAL “PFOA in abiti e pentole: salute a rischio”
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Clicca qui Accademia Ambientale del Monferrato “PFOA: presente in quantità significative nella acque di Tanaro e Bormida è o  no pericolosa per la salute?”

L’immensa riserva idrica della Fraschetta non più utilizzabile per l’acquedotto.

Gravissimo il reato della Solvay verso la collettività alessandrina. La multinazionale ha anche usato direttamente l’acqua per uso alimentare di lavoratori e cittadini. Annuncia una seconda bonifica, che non convince. Clicca qui.
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Acido fluoridrico: il capo reparto Solvay rischia la vita.

Sotto accusa la sicurezza delle produzioni, l’organizzazione della manutenzione e dei soccorsi. Una indagine della Magistratura non sarebbe tempo sprecato, visto il silenzio dei sindacati. Clicca qui.
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Clicca qui La Stampa “Caporeparto della Solvay ustionato dall’acido fuoriuscito da una tubatura”

Gas fluorurato: Solvay nel mirino della UE. L’ASL non fa controlli sulle urine.

La multinazionale belga Solvay, leader continentale nella produzione di polimeri e plastiche, è nel mirino della Unione Europea per non aver rispettato le regole comunitarie sulle emissioni di gas fluorurati, estremamente dannosi per la salute, talmente potenti da restare in atmosfera per 270 anni. Lo stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria) è infatti ritenuto il principale responsabile in Italia, che non ha neppure notificato le quantità certificate di gas prodotti contravvenendo al Protocollo di Montreal. Clicca qui La Repubblica. Domandiamo: per quale ragione l’ASL di Alessandria non effettua controlli sui fluoruri nelle urine di lavoratori e cittadini della Fraschetta?

Un cocktail mortale prima durante dopo i pasti.

Agli ammutoliti avvocati difensori il professor Giancarlo Ugazio ha spiegato scientificamente quanto Medicina democratica va sostenendo da sempre: Ausimont prima e Solvay dopo hanno consapevolmente propinato un cocktail micidiale di veleni nell’acqua bevuta dai lavoratori e dai cittadini. Un cocktail di 21 sostanze, quando la cancerogenicità di ciascuna di esse si combina in falda con la cancerogenicità delle altre, moltiplicando in termini esponenziali i danni a tutti gli organi del corpo. Clicca qui.
Clicca qui Il Piccolo “Inquinate tutte le falde sotto il polo chimico”
Clicca qui La Stampa “Un cocktail micidiale”
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 9 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews
Clicca qui Accademia del Monferrato “Non solo cromo esavalente ma un cocktail letale composta da 21 sostanze tossiche a Spinetta”

Avevo paura, scappai da Spinetta. Mio figlio ammalato e licenziato da Solvay, con altri due lavoratori, dopo aver denunciato in Procura gli inquinamenti. Tutti e tre i lavoratori erano iscritti, guarda caso, a Medicina democratica.

La testimonianza che ha commosso tutti al processo. Clicca qui.

Clicca qui La Stampa “Avevo paura, scappai da Spinetta”
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 4 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews “In fuga da Spinetta per paura dell’inquinamento”
Clicca qui Pennatagliente “In merito all’udienza del 4 dicembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews “Salute a rischio a Spinetta, non solo per il cromo”
Clicca qui Novionline “In fuga da Spinetta per paura dell’inquinamento”

Si favorisce la COOP a scapito della collettività

Al nostro consolidato dissenso contro il progetto di centro commerciale nell’area ex zuccherificio di Spinetta Marengo (12 mila metri quadri), si è aggiunto quello dei grillini alessandrini. Si riferiscono ai problemi di traffico e inquinamento PM10, alla presenza di cromo esavalente sottostante e alla concorrenza ai piccoli commercianti. Ignorano la questione più importante: il supermercato sarebbe frequentato ogni giorno da migliaia di clienti a poche centinaia di metri in linea d’aria dallo stabilimento classificato ad alto rischio chimico della Solvay, dunque esposti all’inquinamento atmosferico e alla possibilità concreta di catastrofe in caso di incidente industriale, con tanto di evacuazione di massa. A sopportare il rischio basta e avanza il sobborgo di Spinetta, che non si può spostare. Due considerazioni a parte merita poi il progetto della Provincia per il “nuovo” ponte sul Bormida. La prima riguarda l’impegno che la Coop si è rimangiato di costruirlo a proprie spese. La seconda riguarda la soluzione precaria (anche sul piano della statica) di aggiungere una corsia tramite una arcata appoggiata al vecchio ponte esistente. L’alternativa è invece quella di un secondo ponte a monte o soprattutto a valle dell’attuale, che garantisca il collegamento con metà provincia e snellisca con una nuova strada il traffico: già oggi (senza grande distribuzione) a 45 mila auto giornaliere. Si obbietta che mancano i soldi per un secondo ponte: li metta la Coop.
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non è una bomba ecologica dice l’assessore

Valmadonna, sobborgo di Alessandria, tenta di entrare in concorrenza con Spinetta Marengo ospitando la Getoil: depositi da 2.700 tonnellate di olio combustibile e 290 di gasolio. Però secondo l’assessore all’ambiente Marcello Ferralasco, non è una bomba ecologica, rischio di incidente rilevante per aria suolo falde. Chissà perchè allora sono previsti tre muri di contenimento, piani di emergenza, vie di fuga, prove periodiche di evacuazione ecc.

lavoro e salute inscindibili all’ilva di taranto

Medicina democratica appoggia la coraggiosa decisione del GIP Patrizia Todisco di procedere al sequestro preventivo degli impianti in alcuni reparti della produzione “a caldo” altamente inquinanti per l’ambiente esterno, come estremo e, ahimè, tardivo rimedio alla situazione di danno grave per la salute della cittadinanza e degli operai stessi impiegati negli impianti. L’alternativa nel comunicato stampa: clicca qui.

morti e malattie alla solvay

L’ecatombe di morti e malattie nel polo chimico di Spinetta Marengo: la stiamo denunciando da decine di anni anche con fior fior di esposti. La Magistratura si sta finalmente muovendo con due primi procedimenti penali per “dolo”. Il Piccolo annuncia (clicca qui) una maxi inchiesta sul disastro ambientale e sanitario, promettendo di “far parlare i protagonisti”. Se è una inchiesta seria, non mancherà di farci parlare. Chi infatti più di Medicina democratica è stata da sempre protagonista? Solvay, nel processo, tenta di scaricare il barile su Montedison, ma documenti e intercettazioni (vedi video qui sotto) parlano chiaro: i dirigenti Solvay sapevano e nascondevano l’inquinamento e non bonificavano, dunque per soldi, dolosamente. Solvay pilotava anche gli organi di stampa…

una piscina davvero ecologica

Ad Ovada al Palazzetto sportivo del Geirino, cobalto e nichel nelle acque di superficie nonchè in falda: dicloroetilene, triclorometano, arsenico, ferro, manganese, selenio ecc. E’ l’eredità di una discarica. Esposto in Procura in attesa della bonifica del Comune (che aveva autorizzato il progetto).

Non si sana lo scempio ambientale della Valle Bormida.

E’ solo propaganda del vicepresidente piemontese Ugo Cavallera e non decolla il Contratto di fiume del Bormida che interesserebbe oltre 2.300 km quadri, due regioni e quattro province (Alessandria, Asti, Cuneo e Savona), volto alla riqualificazione ambientale, sociale ed economica della Valle Bormida massacrata da Montedison.

rischio di prescizione per l’acqua nociva

A rischio di prescrizione i reati (associazione a delinquere, abuso d’ufficio contestati, frode ecc.) a 19 imputati per le analisi falsificate dell’acqua (non) potabile da parte della società Idrocons con il concorso di alcuni sindaci (Berruti di Montemarzino, Alliano di Cassano Spinola, Gallano di Castellania) e di Elio Bricola presidente del Consorzio Madonna della Rocchetta.

pubblicità solvay

E’ recentemente uscito un libro dedicato a Spinetta Marengo e presentato in pompa magna da Solvay, sul disastro ambientale della quale viene accennato appena un rigo. Anzi, lo si nasconde. Esempio di manipolazione: confrontate le foto sul libretto con quelle della realtà. Per incanto è scomparso l’inquinamento!

aspettando “godot” arpa

40 anni dopo le denunce degli ambientalisti per i bidoni tossici di Carbonara e novese, allarme inquinamento sulle sponde del torrente Curone in territorio Casalnoceto: affiorano le scorie petrolifere abusivamente scaricate.
L’Arpa denuncerà alla magistratura il nome della grande azienda responsabile alla quale far pagare la bonifica?

in che mani siamo

Arpa e Asl e Provincia sono incommentabili. Invece di ordinare l’eliminazione dell’inquinamento, chiedono di spegnere il forno quando tira il vento. E quando non tira (forte), dove vanno a finire le emissioni?
Clicca sull’immagine.

esplosione e rogo alla raffineria

“Nessun pericolo per le popolazioni, i fumi sono saliti molto in alto e sono stati portati via dal vento”: sono le solite dichiarazioni irresponsabili (in questo caso del sindaco Maggi di Sannazzaro) che avevamo appena ascoltato per il rogo della discarica di Spinetta Marengo. Abituato e tranquillo l’olfatto del sindaco che dichiara “un buon rapporto di collaborazione” con il Petrolchimico Eni dove il fuoco ha distrutto l’obsoleto e pericoloso terzo impianto di desolforazione.

amiu e arpa: in che mani siamo

13 ore per domare l’incendio della discarica di Castelceriolo, gestita senza garanzie di sicurezza (manca addirittura l’acqua) e molto allegramente (può entrare e uscire chiunque). Si resta stupefatti che il presidente Amiu (Piercarlo Bocchio) non abbia dato le dimissioni. Si resta stupefatti dell’Arpa che rassicura i giornali sui pericoli, quando addirittura l’incendio è in corso, mentre brucia plastica e diossine e metalli pesanti, prima ancora di aver fatto analisi (che non proveranno nulla data la vastità dell’area interessata). Secondo Alberto Maffiotti le sostanze si sono dissolte a 2.000 metri di altezza, quando le abbiamo viste scendere perfino verso Alessandria. Può fare queste affermazioni perchè non ci sono stati ricoverati per intossicazione acuta, ma di qui a rassicurare che non è stato respirata diossina: ce ne corre. E’ questo l’ennesimo inquinamento della Fraschetta, dove -già in sofferenza di un polo chimico- abbiamo sempre sostenuto non dovevano essere ammessi impianti di rifiuti.
Clicca qui: guarda i video e leggi e ascolta le interviste.

un crimine contro l’umanità

Pochi giorni dopo la diagnosi di mesotelioma da amianto, il 31 gennaio 2011, Marco Giorcelli ha scritto questa riflessione pubblicata sul giornale di cui era direttore, “Il Monferrato”, il 16 marzo 2012, il giorno dopo la sua morte. Clicca qui. La lotta continua per rivendicare giustizia alle vittime, di sviluppare la ricerca medica che curi questa malattia inesorabile, di eliminare il rischio amianto dall’ambiente che ci circonda.

latte materno avvelenato

Il latte materno è sempre più minacciato di contaminazione da agenti tossici ambientali, tra i quali diossine, policlorobifenili, pesticidi, metalli pesanti e altri agenti. A lanciare l’allarme sono le numerose associazioni di medici e genitori riunite nella Campagna Nazionale in Difesa del Latte Materno dai contaminanti ambientali, che verrà presentata il 19 marzo alle ore 16 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Roma.
Clicca qui.

2159 bidoni di rifiuti radioattivi

Chi sarà la ditta specializzata che dovrà fare la bonifica del deposito di rifiuti radioattivi (2.159 fusti) della Controlsonic che da dodici anni minaccia Tortona? Sarà nota entro marzo. Il piano costerà 1 milione e 400 mila euro sotto la responsabilità di Comune e Arpa.

continua la presa in giro del rio lovassina

Continua la presa per il culo del rio Lovassina, il corso d’acqua più inquinato (compreso l’uranio) che da Novi Ligure si scarica in Tanaro, non prima di aver esondato a Spinetta Marengo. Il presidente della commissione politiche ambientali, Mario Bocchio, ha interrogato il suo compare di partito Franco Trussi, assessore ai lavori pubblici di Alessandria, che a sua volta ha sentito un funzionario regionale del suo partito, il quale sembrerebbe aver parlato con un assessore regionale dello stesso partito che… Insomma ci sono 10 milioni di euro per il progetto di scolmatore e casse di esondazione? Non, non ci sono. Da oltre mezzo secolo che viene rivendicato.

neve a cielo sereno

Neve senza nuvole a Spinetta Marengo. I giornali si interrogano (clicca qui La Stampa, clicca qui Il Piccolo). Dove sta la sorpresa? E’ da almeno trent’anni che abbiamo spiegato (a cominciare all’ARPA) le abbondanti nevicate sotto le stelle. Il fenomeno è dovuto all’inquinamento atmosferico di origine industriale. Chiedere alla Solvay i dettagli. Ci conferma la neve chimica il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR): clicca qui.

in memoria delle vittime dei disastri industriali e ambientali

9 ottobre 2011. Per la prima volta si celebra la “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo”. Autrice della legge (n. 101 14/6/11) è Sabina Rossa: figlia dell’operaio e sindacalista Guido Rossa che fu ucciso a Genova dalle brigate rosse nel 1979, per averne, da solo, denunciato l’attività in fabbrica. Scopi della giornata: il ricordo delle stragi industriali (dal Vajont a Spinetta Marengo), la riflessione sui crimini commessi da uno sviluppo industriale selvaggio, la necessità di promuovere maggiori repressione dei reati e prevenzione dei disastri.

altri ricorsi contro la provincia

La Provincia di Alessandria è scatenata contro il territorio. Dopo il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale, concede l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Elciter di Bosco Marengo per l’avvio dell’impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non (42 mila tonnellate annue). Partono altri due ricorsi al Tar del Piemonte.

altri 10 indagati per il polo chimico spinettese

Lesioni colpose e omicidio colposo sono i reati ipotizzati dalla Procura a carico di Carlo Cogliati, Leonardo Capogrosso, Alberto Grandi (deceduto), Nicola Sabatini, Maurilio Aguggia, Franco Simonini, Paolo Bolzani, Filippo Lombardo, Otilio Masseroli, Corrado Tartuferi (deceduto), quali direttori e dirigenti Montedison (Montefluos, Ausimont) di Spinetta Marengo, stabilimento ora di proprietà Solvay. L’inchiesta è nata da quella sull’inquinamento da cromo esavalente e altri 20 veleni (30 incriminati) e da una serie di esposti presentati dai familiari di dipendenti che si ammalarono e morirono per aver lavorato nello stabilimento. Medicina democratica sarà parte civile al processo.
Clicca qui per leggere le testimonianze delle vittime.

Fraschetta maglia nera per ambiente e salute


“I tumori nella Fraschetta uccidono più che nel resto del Piemonte e d’Italia”: gli abitanti, contando i morti in famiglia, lo sanno da sempre. Le indagini epidemiologiche non possono fare altro che confermarlo. E così l’ha dimostrato la terribile indagine sanitaria presentata in un recente convegno. Al quale non siamo stati invitati, pur essendo indiscutibilmente Medicina democratica da decenni il massimo esperto delle cause malattie e delle morti, cause che non possono non ricondursi all’inquinamento delle industrie locali, come da noi –troppe volte inascoltati- denunciate ripetutamente. Basti vedere i processi Solvay e Michelin in corso. Scandaloso è il mancato rilievo sui mass media locali di questa ecatombe.
Fa eccezione l’articolo di Miriam Massone: Clicca qui per leggerlo

News Solvay

Il TAR, accogliendo i ricorsi amministrativi del WWF, ha annullato i decreti che rinnovavano alla ditta Solvay le concessioni minerarie per 30 anni in Valdicecina che avrebbe comportato un significativo impatto su un bene sempre più prezioso quale l’acqua potabile. Che ne è, sindaco Fabbio, delle falde di Spinetta Marengo?
Riguardo al polo chimico di Bussi, «abbiamo quattro certezze», rimarca Giovanni D’Addario, della Filctem Cgil, «è inquinato, è un sito classificato di interesse nazionale, non ci sono i soldi per la bonifica e l’azienda Solvay è determinata ad abbandonare l’area, nonostante abbia sottoscritto un accordo di programma con l’impegno a rimanere in zona fino al 2015». Il sindacato si dice pronto a «costituirsi parte civile».
Perchè non lo fa anche ad Alessandria?

Solvay Smantella I Tetti In Amianto

Grazie alle ripetute denunce di Medicina democratica alle autorità sanitarie e giudiziarie, finalmente Solvay ha cominciato a eliminare in qualche parte dello stabilimento le coperture di amianto che rendono ancora più pericolose le condizioni di salute dei lavoratori e dei cittadini. Però …
… L’incapsulamento?
Mediante questo procedimento la superficie delle lastre viene trattata con sostanze, in genere di natura sintetica, idonee ad inglobare ed ancorare saldamente le fibre di amianto impedendo così il rilascio nell’ambiente.
La rimozione delle lastre non dovrebbe essere eseguita da Aziende autorizzate?

“Operation Adoucir Les Journalistes” Come Solvay Liscia Il Pelo All’Opinione Pubblica

Nella foto: Fabio Novelli ripreso mentre addolcisce
Il processo penale per avvelenamento doloso e omessa bonifica è alle porte (14 dicembre) e Bruxelles sta sempre più potenziando lo staff che, all’indomani dello scandalo cromo, aveva creato per restaurare la disastrosa immagine pubblica.
La massiccia campagna mediatica è denominata “Operation adoucir les journalistes”, “Operazione addolcire i giornalisti”. Tra gli obbiettivi: risparmiare i costi della bonifica delle falde inquinate da cromo esavalente e altri 20 veleni. Sveliamo gli altarini.
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Nuova Indagine della Procura sui Rischi alla Solvay

Per quanto riguarda il fascicolo aperto dalla Procura e l’ipotesi di catastrofe industriale per la stessa azienda, ci sembra di nuovo il caso di ribadire che un Piano di emergenza deve contenere tre elementi di garanzia. Il sistema di allarme con sirene percepibili in ogni abitazione, efficiente e senza falsi allarmi che ingenerino la favola “al lupo al lupo”. Il piano di evacuazione per trasferire la popolazione il più lontano possibile dalla fabbrica, in luogo sicuro. Infine il piano di soccorso, affinchè gli ospedali siano pronti e attrezzati ad assicurare le immediate cure. Non ci pare proprio che il Piano di emergenza Solvay garantisca questi tre aspetti, sia cioè stato predisposto per preparare le azioni dei mezzi di evacuazione e di soccorso nonchè i comportamenti della popolazione. Per i cittadini, chiudersi in casa e accendere la radio: non pare proprio la soluzione. Né sufficiente la proposta di dotare le abitazioni di apparecchiature di rilevamento del vento per fuggire dalla parte opposta. Resta la soluzione di dotare le famiglie della Fraschetta di maschere antigas che diano il tempo sufficiente alla Protezione civile di procedere all’evacuazione.
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