Bomba ecologica in Lombardia e Veneto. Clicca qui Milena Gabanelli e Pietro Gorlani.
Categoria: Vivere con i veleni
La rivolta contro il Movimento5Stelle.
Il ritorno a Taranto il 24 aprile del vicepremier Luigi Di Maio si annuncia incandescente: crocifissione o resurrezione? Secondo gli accusatori, il Movimento5stelle avrebbe tradito gli elettori e la città è in rivolta dopo l’accordo con Acelor Mittal, dopo che Peacelink, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, Comitato quartiere Tamburi, Isde Medici per l’ambiente Massafra, FLMUniti-CUB, Giustizia per Taranto, Legamjonici, LiberiAmo Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto L.I.D.E.R., Taranto Respira, TuttaMiaLa Città, libere cittadine e liberi cittadini, Mamme del quartiere Tamburi ecc. avevano ribadito che “L’Ilva non può continuare a produrre nel cuore di una città in maniera compatibile alla salute umana, neanche in presenza di investimenti importanti. L’unica via perseguibile è chiusura, bonifica ad opera dei lavoratori attualmente impiegati, tutela della salute e riconversione economica dell’intera area ionica”. Analogamente si è espresso il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”: clicca qui.
I Cinquestelle ci accusano di essere “allarmisti”: clicca qui.
Ma tutti i dati ambientali e sanitari li smentiscono: clicca qui. E clicca qui .
Dunque il 24 aprile sarà dura per Di Maio acquietare i tarantini nel clima descritto dai giornali: clicca
Il Convegno al servizio della lobby Ilva Acelor Mittal.
E’ scontato che il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” sia al fianco dei Comitati e delle Associazioni che si battono per la “Urgente chiusura dell’Ilva e conseguente riconversione economica dell’intera area ionica” (clicca qui)
per le motivazioni ripetutamente riportate sul Sito della Rete Ambientalista: clicca qui.
E’ scontato che imprenditori, sindacati, politici, ministri, giornalisti, si oppongano alla chiusura urgente dell’Ilva, come sempre avvenuto (Acna, Farmoplant, Tav ecc.) per “conciliare lavoro e salute” ovvero gli interessi padronali e politici sulla pelle delle vittime.
Ma non era per tutti scontato che facesse parte di questa schiera Medicina democratica, l’Associazione già conflittuale e anticapitalista fondata dallo scienziato Giulio Maccacaro, la quale si era sempre battuta per la chiusura delle fabbriche della morte. Questa sciagurata posizione ribadita in un Convegno a Taranto (clicca qui)
era invece scontata per i Soci, anche fondatori dell’Associazione, che l’hanno abbandonata a causa della sopravvenuta mutazione genetica che ha tradito i princìpi di Maccacaro. Il recente Convegno di una Associazione sconosciuta nel territorio può passare inosservato fra i tarantini, anche se fotografa il circolo vizioso che caratterizza la mutazione genetica di una Medicina democratica oggi ridotta ai minimi termini dell’iscrizione e pienamente integrata nel sistema: essa, annichilite le Sezioni territoriali e cessata ogni azione come Movimento di lotta nei territori,
a) entra come parte civile (parte lesa, lesa di che?) in tutti i procedimenti penali, i quali normalmente si risolvono senza condanne e bonifiche e soprattutto senza risarcimenti sostanziali per le Vittime, ma assicurano foraggiamenti agli avvocati e alla propria cassa;
b) la cassa è vitale per il bilancio: senza di essa per alcuni non sarebbero praticabili conferenze, rappresentanze, trasferimenti, libri, riviste, referenze, consulenze, incarichi ecc.;
c) tra queste attività autoreferenziali rientrano costosi convegni come quello di Taranto (vitto e alloggio e viaggio: una bestemmia per il volontariato di chi per decenni se li è sempre pagati di tasca propria);
d) abolito il Movimento delle Sezioni, le suddette attività servono a giustificare la propria esistenza quale “studio legale” di fatto. In tale veste è l’interesse di Medicina democratica per Taranto: per i processi. E ritorniamo al punto a) del circolo vizioso.
Replica di Medicina democratica a Movimento di Lotta per la Salute Maccacaro.
Il tempestivo comunicato stampa di Medicina democratica (clicca qui) di replica al “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” (post sotto riportato) non smentisce l’ambiguità attribuitale, anzi, purtroppo esso afferma che Medicina democratica si contrappone ai cittadini e agli ambientalisti che chiedono l’urgente chiusura dell’Ilva e la conseguente riconversione economica dell’intera area ionica. Lo fa con la solita filastrocca antiambientalista: “salute e lavoro binomio inscindibile” “conciliare lavoro e salute” “progressiva riduzione degli impatti maggiormente inquinanti” “confronto lavoratori e residenti” “soluzione contrattata del conflitto fra le ragioni del capitale e le ragioni della salute”. I cittadini di Taranto non hanno ragioni “da vendere”, come afferma il presidente di Medicina democratica, dalla loro parte hanno le ragioni di migliaia di morti e ammalati, non hanno più salute da vendere, non sono più disposti a tirare avanti sulla propria pelle con i compromessi del colpo al cerchio e alla botte. E non sono certo i convegni di pseudo “scienziati e legulei” che offrono la salvezza delle vite.
Chi scrive è uscito da Medicina democratica dopo 40 anni, perché non era più il Movimento di lotta per la salute di Maccacaro, il quale da scienziato e partigiano avrebbe chiesto la chiusura dell’Ilva quale fabbrica della morte (Acna, Manfredonia, Farmoplant, Icmesa). Purtroppo l’attuale Medicina democratica non ha più radicamenti sui territori, anche in Puglia non ha più una Sezione, è prevalentemente impegnata a far cassa presenziando parte civile ai processi. Così, non a caso, è a Taranto parte civile contro Ilva (ma non Arcelor Mittal).
Lino Balza
Urgente chiusura dell’Ilva e conseguente riconversione economica dell’intera area ionica.
Le chiedono Peacelink, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, FLMUniti-CUB, Giustizia per Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, Tutta Mia La Città, libere cittadine e liberi cittadini, Mamme del quartiere Tamburi, Movimento di lotta per la salute Maccacaro ecc. Slai Cobas è contrario ad ogni ipotesi di chiusura. Ambiguo il convegno organizzato da Medicina democratica (continua).
“Chi inquina paga” vale per Bussi, e per Spinetta Marengo?
Il Movimento Cinquestelle esulta (clicca qui) perché il ministro Costa chiede i danni per il disastro di Bussi. Però il ministro ancora tace per il disastro gemello di Spinetta Marengo: clicca qui il Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
I PFOA negli imballaggi alimentari.
I Pfas, le famigerate sostanze perfluoroalchiliche che hanno avvelenato Comuni del Piemonte e del Veneto, sarebbero in grado anche di migrare nei cibi se contenute nelle confezioni. Clicca qui.
Insalate in busta: sono piene di pesticidi e metalli pesanti.
Clicca qui l’elenco delle marche migliori e peggiori.
Fibronit di Broni: una delle tragedie del lavoro dimenticate.
Per numero di vittime amianto il processo è secondo solo a quello della Eternit di Casale Monferrato. 433 i morti per mesotelioma pleurico e asbestosi, e il numero continua ad aumentare. 90 vittime risarcite: con cifre irrisorie. La sentenza d’appello ha abbassato il reato da disastro doloso a colposo: irrisoria la prescrivibile condanna per i 2 imputati. Soddisfatti solo gli avvocati accusa/difesa, come al solito. Clicca qui.
L’inquinamento atmosferico uccide due volte più di quanto previsto.
I dati dello studio dell’European Heart Journal (traduzione e sintesi di Salvatore Palidda) Clicca qui.
Disastri Pfoa: ritardi delle inchieste e delle bonifiche.
La Provincia di Vicenza ha nascosto l’inquinamento per tredici anni (quella di Alessandria ancora oggi). Colpevole anche ARPA. La Procura chiude le indagini. Clicca qui.
Difendiamo i territori, salviamo il paesaggio.
Toscana: Cave di Stazzema, pronto un nuovo scempio della montagna. Roma: parli dell’ex Fiera e spunta la mega-speculazione. Ikea in centro città. Carrefour progetta un centro a Lacchiarella. A Parma si vuole ampliare l’aeroporto per trasformarlo in cargo. Al via la sperimentazione della tecnologia 5G in questi 120 ignari piccoli comuni. Clicca qui.
Preoccupanti notizie per sostanze prodotte nel polo chimico di Spinetta Marengo.
La denuncia arriva dagli avvocati ambientali di ClientEarth e dagli esperti dell’ European Environmental Bureau, insieme a un folto gruppo di ONG europee. Tutti insieme hanno scritto al comitato europeo REACH: mettete definitivamente al bando piombo, triossido di cromo, biossido di titanio, ftalati come il DEHP o il PFOA: metalli e composti chimici altamente inquinanti, cancerogeni e interferenti endocrini. (continua)
Glifosato e due insetticidi accusati di aumentare i rischi di linfomi.
Uno studio a grandezza inedita ha calcolato il sovra-rischio per gli agricoltori che usano queste sostanze. Clicca qui Salvatore Palidda.
No inceneritore Case Passerini Firenze.
Depositata nei consigli regionale e comunale una mozione per chiedere l’immediato stralcio dell’inceneritore dal piano regionale rifiuti. Clicca qui.
A tutte le mamme d’Italia da Nord a Sud.
Invito (clicca qui) di Mamme No Pfas Vicenza, Noi Genitori di tutti, Terra dei Fuochi-Campania, Mamme No Tap Puglia, Mamme di Alessandria-Piemonte, Comitato Legamjonici Taranto, Comitato Familiari Vittime Casa Dello Studente – L’Aquila, Forum H2O – Abruzzo, No HUB del GAS – Abruzzo, Associazione Abito su Misura, Mobilitazione Acqua Gran Sasso – Abruzzo
a partecipare alla grande manifestazione che si terrà a Roma: “Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili”.
“Dall’Acqua del Gran Sasso all’ILVA e ai PFAS: storie di Lotte”. Clicca i video:
https://www.facebook.com/radioazzurragiulianova/videos/324352151610552/
http://www.tvsei.it/2019/03/bussi-ancora-uno-stop-alla-bonifica/
https://marsicanews.com/ilva-pfas-in-veneto-acqua-in-abruzzo-lotte-italiane-per-lambiente/
Accerchiato il municipio di Taranto da mamme e bambini che protestano contro l’inquinamento.
Clicca qui il video del girotondo dei bambini: chiudete l’Ilva.
Le mamme del Veneto alle mamme di Alessandria: difendiamo insieme i nostri figli dal PFOA.
Un video appello dalle vittime della Miteni di Trissino alle vittime della Solvay di Spinetta Marengo. Clicca qui il comunicato stampa del Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Le mamme di Tamburi vanno a “chiudere ” l’ILVA di Taranto .
Lucchetti sul cancello della direzione del Siderurgico, dopo che il sindaco aveva ordinato la chiusura di due scuole e a fronte di nuovi allarmati dati sull’inquinamento. Clicca qui Sandra Amurri.
Terni: diossina nelle uova e nel latte, cromo esavalente nell’acqua.
Inchiesta della Procura per ThyssenKrupp e 13 aziende. Clicca qui Lorenzo Cipolla.
Emergenza Pfas Pfoa nel sangue, nell’acqua e nel cibo.
Le aree più a rischio sono in Veneto e Piemonte.
L’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, propone di rivedere i livelli di assunzione tollerabile per due PFAS (PFOS e PFOA). Clicca qui .
Uno studio sulle ragazze ventenni residenti nell’area rossa PFAS del Veneto: i Pfas alterano la funzione dell’utero interagendo col progesterone e bloccano i meccanismi che regolano il ciclo mestruale, l’annidamento dell’embrione e il decorso della gravidanza. Inoltre alterano la regolarità del ciclo mestruale e ritardano la comparsa delle prime mestruazioni. Clicca qui.
Esami del sangue? Inutili, se continua esposizione con acqua, aria e alimenti. Clicca qui.
Studio Usa: Pfas negli imballaggi dei fast food mette a rischio i cibi. Clicca qui
La nuova Chernobyl che minaccia l’Europa.
Per sottoscrivere l’appello clicca qui.
Inquinamento da cariche esplosive per il ponte Morandi.
Il Comitato Liberi Cittadini di Certosa ha presentato esposto alla Procura di Genova in merito alla demolizione. Clicca qui.
Mappe, saperi, strumenti per le ecologie di domani.
Clicca qui il programma Atlante fest.
Siamo tutti tarantini, perché a Taranto vengono violati i diritti umani.
Un fiume silenzioso di persone nella fiaccolata. Fiorella Mannoia ha inviato questo contributo musicale https://tinyurl.com/y5m6c7fu
Peacelink smentisce Di Maio.
Una nuova denuncia di Peacelink: attorno alla cokeria Ilva in un anno incremento del 160% per il benzene, del 140% per l’idrogeno solforato e del 195% per gli Ipa totali. Tutti cancerogeni. Smentite le affermazioni del ministro Luigi Di Maio.
Taranto deve salvare i suoi bambini dalla strage dell’Ilva.
Mentre i figli continuano a morire, i genitori manifestano con le fiaccole e contestano governo e politici. Clicca qui Mortalità infantile maggiore del 21% rispetto alla media regionale. Asma bronchiale e infezioni respiratorie 33% in più rispetto agli altri bambini.
Reati ambientali: per le Vittime meglio processi in penale o in civile?
Gli esempi sono incessanti: i processi penali si concludono senza sostanziali condanne agli inquinatori e senza bonifiche, e senza risarcire le Vittime.
Luca Masera: “Applicare il diritto penale equivale a porre la salute su un piano superiore, un piano sul quale non esiste possibilità di monetizzazione.”
Lino Balza: “La salute non si vende: è un principio validissimo in prevenzione (sul luogo di lavoro), ma non può essere cinicamente applicato quando la prevenzione ha fallito e si deve giocoforza trattare per i risarcimenti alle Vittime”.
Maxi discarica nell’alessandrino.
Come già scriveva a gennaio il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” Clicca qui questa mega discarica in autorizzazione a Frugarolo/Casalcermelli rappresenta una ulteriore minaccia alla popolazione di un territorio che vive sulla propria pelle gravi ed irrimediati inquinamenti: dalla Solvay a Spinetta Marengo al disastro ambientale della Valle Bormida prima con l’Acna di Cengio e ora con la discarica di Sezzadio, all’area non bonificata della Pedaggera, al Tav Terzo Valico eccetera
Esposto contro l’uso della dinamite per il ponte Morandi a Genova.
Il Comitato ‘Liberi Cittadini di Certosa’ ha presentato in Procura un esposto-denuncia sul potenziale rischio amianto e presenza di polveri nocive legato al crollo del ponte e chiesto «la valutazione del rischio e procedure rigorose per i lavori di abbattimento dei tronconi rimasti e delle abitazioni sottostanti per evitare altre aerodispersioni e dunque l’aggravio di una situazione già di per sé drammatica, dovuta anche all’utilizzo del minerale nelle aree portuali e industriali nella città di Genova».
Regione Veneto: incidenza dell’inquinamento da Pfas sugli esiti materni e neonatali.
Confermati i dati del rapporto precedente: un incremento di pre-eclampsia, diabete gravidico, di nati con basso peso alla nascita per età gestazionale (SGA), di anomalie congenite al sistema nervoso e di difetti congeniti al cuore nelle aree a maggiore esposizione. Clicca qui.
In prossimità della manifestazione del 23 marzo a Roma, riflessioni sul Tav Terzo Valico.
Domenica 17 febbraio ad Asti, Laboratorio Autogestito La Miccia, Via Toti 5. Proiezione del documentario “NOTERZOVALICO. UN PROGETTO DELIRANTE INUTILE DANNOSO”. Un’opera senza alcuna utilità che porterà, con costi enormi per la collettività e guadagni enormi per i privati, grave inquinamento dell’acqua, del suolo e dell’aria fra Liguria e Piemonte.
Infertilità per colpa dei Pfas.
La riduzione della spermatogenesi correlata alla attività anti-androgenica dei Pfas. In Veneto nascite scese del 25% in 10 anni. Clicca qui.
La Regione Veneto chiede 4,8 milioni alla Miteni: è solo la prima tranche. Clicca qui
Il Ministro Costa si attivi per i danni da PFOA della Solvay di Spinetta Marengo.
Premessa. Abbiamo già sollecitato il ministro all’ambiente Sergio Costa a intervenire –causa civile di risarcimento danni- per la bonifica in Alessandria dell’ecocrimine della Solvay di Spinetta Marengo, analogamente all’impegno preso per quello gemello di Bussi in Abruzzo. Ne abbiamo responsabilizzato anche amministrazioni, partiti, sindacati. Peraltro anche per la Solvay di Rosignano (LI) il ministero si è attivato. (Clicca i link per Solvay. Spinetta, Bussi e Rosignano).
Col presente documento, un ulteriore sollecito lo rivolgiamo in merito al disastro PFOA. Chiediamo:
“Come il Ministero dell’ambiente si costituirà nel procedimento a carico della Miteni di Trissino (VI) per i danni del PFAS del Veneto, così si impegni per quelli causati in Piemonte dalla Solvay di Spinetta Marengo”.
Si consideri che nell’audizione alla Commissione Ecomafie, il ministro Costa ha quantificato il danno ambientale veneto in 136,8 milioni di euro, come certificato da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Clicca i link per il PFOA. Veneto e Piemonte.
Link per il PFOA. Veneto e Piemonte. Clicca:
PFAS, DANNO AMBIENTALE IN VENETO DA 136,8 MILIONI DI EURO. DATI ISPRA
Alessandria – “Rete ambientalista in Procura per l’inquinamento” resoconto convegno di ieri
https://www.iene.mediaset.it/2019/news/pfas-veneto-acqua-contaminata-miteni-toffa-emergenza-ambientale_293698.shtml
https://www.rivistamicron.it/temi/la-crisi-chimica-delle-pfas-aggiornamenti-da-oltre-oceano/
https://estremeconseguenze.it/2018/12/03/pfas-inquinamento-delle-prove/?amp
Link per Solvay. Spinetta Marengo, Bussi e Rosignano. Clicca:
https://alessandria.today/2019/01/26/balza-per-lecocrimine-di-spinetta-il-ministro-costa-disponga-lintervento-come-per-bussi/
http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2018/12/06/news/m5s-porta-a-roma-la-richiesta-di-una-indagine-epidemiologica-1.17536609
https://www.primadanoi.it/news/politica/574964/bussi-indagine-epidemiologica-ridicola-condotta-solo-su-100-persone.html
http://www.zonedombratv.it/bussi-il-sindaco-lagatta-sulla-bonifica-dei-terreni-cambia-idea-perche/
http://www.zonedombratv.it/bussi-al-comune-arrivano-carabinieri-e-guardia-di-finanza/
https://mag.corriereal.info/wordpress/2019/02/02/solvay-fe-pu-atension-la-nostra-pel-a-le-antel-voster-mon-porca-vaca-lissondria-tra-tani-e-burmia/
Ilva. Altro che “collinette ecologiche”, non erano fatte di terra ma di rifiuti industriali.
Al quartiere Tamburi di Taranto, immense discariche abusive hanno già contaminato i terreni con sostanze altamente tossiche e cancerogene. E ora si teme per la falda.
Solvay inquina grazie a complicità e connivenze.
Assai pochi, fra i nostri 23mila utenti della Rete ambientalista, conoscono l’esistenza de Il Piccolo di Alessandria. Anche gli alessandrini lo conoscono sempre meno. Soffocate le valide eccezioni in redazione, appare il tipico esemplare -da manuale- di disinformazione e censura giornalistica. Non è sempre stato così in tempi lontani. Guardiamo al futuro: al vaglio il nuovo direttore. Chi non crede, legga attentamente questa pagina del bisettimanale che (pur non presente!) riferisce del convegno nazionale sul PFOA organizzato da Legambiente, Pro Natura e Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Dalla lettura, noterà che il Movimento non è neppure citato: come se Lino Balza – il primo in Italia nel 2008 a denunciare i danni del PFOA! – non avesse svolto una relazione con tanto di video. Lo scopo della censura allo “J’accuse” è omettere le documentate denunce di connivenza e complicità con l’inquinatore Solvay/Spinetta Marengo rivolte agli amministratori di comune, provincia e regione, ai funzionari asl e arpa, ai sindacalisti, ai magistrati E ai giornalisti che hanno anche loro sulla coscienza morti e ammalati. Di seguito, forniamo le prove e i nomi.
Clicca qui la pagina di disinformazione e censura de Il Piccolo.
Clicca la relazione di Lino Balza, in video e trascrizione: Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
Clicca le responsabilità dei magistrati: Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay. Clicca qui come Il Piccolo censura il comunicato stampa.
Clicca Catastrofe ecosanitaria Solvay: le responsabilità dei giornalisti. che si nascondono dietro l’Arpa.
Per la censura sulla falsa bonifica clicca: Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.
Il disastro dell’acqua minerale.
Nei rifiuti miliardi di bottiglie di plastica. Clicca qui.
Nelle tre città più inquinate della Puglia (Brindisi, Taranto, Manfredonia) vi è un eccesso significativo dell’88% di parti prematuri.
Sarebbe importante che la ministra Grillo cominciasse ad occuparsi dei bambini dopo la sentenza di Strasburgo sul caso Ilva. Clicca qui Alessandro Marescotti.
Per l’Ilva la “Corte europea dei diritti umani” condanna l’Italia.
Non ha protetto i cittadini di Taranto dall’inquinamento. Clicca qui.
Le norme sui fanghi sono le più avanzate d’Europa.
Sostengono i deputati Cinquestelle: clicca qui.
Bombe ecologiche sotto le case.
L’associazione “L’Altra Liguria” ha presentato alla Camera la Petizione, 5.000 firme, che ora è un ddl in Commissione Ambiente. La petizione (clicca qui) chiede l’estensione della normativa Seveso III alle infrastrutture di trasporto dei materiali pericolosi: a rischio di incidente rilevante. Tutta l’Italia è attraversata da tubature che trasportano ad es. petrolio, spesso illegalmente collocate nell’alveo di fiumi e torrenti e che attraversano le città ma di cui nessuno conosce il percorso… “per ragioni di sicurezza”.
E’ il quarto allarme che nel mese lanciamo per la Solvay di Spinetta Marengo.
Rottura di un serbatoio all’impianto Monomeri della Solvay di Spinetta Marengo. Grosso sversamento in Bormida di acido fluoridrico non neutralizzabile dall’impianto di depurazione .
Finalmente gli organi di informazione l’hanno recepito: è il nostro quarto allarme del mese di gennaio. Segno che la manutenzione preventiva , dunque la sicurezza ambientale, viene sacrificata sull’altare della produzione. Quanto potrà durare tale situazione prima che si verifichino incidenti catastrofici? L’Arpa indaga, si muove solo dopo i nostri calci negli stinchi.
Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.
La bonifica delle discariche e delle falde sottostanti lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria), catastrofe ecologica sancita di nuovo dalla recente sentenza in appello, non può essere lasciata alla discrezione dell’inquinatore. Il quale infatti denomina “bonifica” una prudenziale “messa in sicurezza” peraltro trascinata fino e oltre il 2029. Il contrabbando dei termini è funzionale alle Amministrazioni locali che fingono di credere. La sostanza è che Solvay risparmia miliardi mentre la simulata bonifica rende irreversibili l’immane inquinamento e l’ecatombe di morti e ammalati.
Sensibile – Film documentario sulle malattie ambientali MCS e EHS.
Cioè: Sensibilità Chimica Multipla e Elettrosensibilità. Le istituzioni italiane non riconoscono le patologie e i diritti dei malati costretti a curarsi all’estero. Clicca qui il film.
Salvare in Europa migliaia di vite per effetto della riduzione dei livelli di particolato, ossidi di zolfo e di azoto.
E con milioni di euro risparmiati per i minori costi sanitari e sociali legati all’inquinamento. Tramite l’istituzione di un’area ECA (Emissions Control Area) nel Mediterraneo. Clicca qui.
Glifosato, bloccata la vendita di un diserbante Monsanto.
Il Tribunale amministrativo di Lione ha annullato l’autorizzazione alla messa in commercio del Roundup Pro 360. Clicca qui
Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
La trascrizione della relazione di Balza:
“Carta canta. Questa che ho in mano è la denuncia presentata alla Procura di Alessandria, a firma Barbara Tartaglione e Lino Balza. Denunciamo gli estremi di reato in cui incorrono le Autorità di Alessandria e del Piemonte (comune, provincia, regione, asl, arpa preposte alla tutela della salute pubblica per i loro comportamenti difformi dalle Omologhe del Veneto, pur in presenza di condizioni ambientali e sanitarie del tutto coincidenti. Provocate cioè dagli inquinamenti PFOA di Miteni a Trissino e da Solvay a Spinetta Marengo.” (continua)
Clicca qui Agora Magazine “Alessandria – “Rete ambientalista in Procura per l’inquinamento” resoconto convegno di ieri”
Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay.
Sommandosi a quelle delle amministrazioni (di ogni colore), comunali, regionali, asl, arpa, anche le responsabilità della Magistratura sono storicamente enormi. Finalmente, come effetto di una lotta condotta per quasi mezzo secolo, anche pagando salati prezzi personali, finalmente nel 2008 fu avviato un procedimento penale contro Montedison/Solvay di Spinetta Marengo. Il quale si è concluso, anche in Appello, con una sentenza scandalosa. Le motivazioni, nella sentenza, si gonfiano con esclamazioni catastrofiche, corrispondenti alla realtà: “un evento distruttivo di proporzioni straordinarie”, “ un avvelenamento delle falde difficilmente reversibile”, “sprezzo assoluto degli imputati all’incolumità pubblica”. Poi, nella condanna, la sentenza si sgonfia come un palloncino: assolve praticamente tutti gli imputati, a cominciare dagli amministratori; non riconosce risarcimenti alle centinaia di Vittime morte e ammalate, se non indecenti elemosine ad alcune; e la bonifica –checchè ne scrive la propaganda Solvay sui giornali- è una balla: quella vera non è mai stata avviata e dunque non sarà mai conclusa, altro che “entro il 2029”. Lo affermo ora per allora, visto che mi sto trasferendo da Alessandria, lontano da questa classe dirigente di fatto e di diritto storica connivente con il suo maggiore inquinatore. Dopo il mezzo secolo delle mie battaglie, con la coscienza a posto, credo di avere il diritto di ribadire (canto del cigno però Cygnus cygnus): una sentenza scandalosa, anch’essa a profitto degli avvocati (clicca qui), che ben merita il posto d’onore nel nostro libro “Ambiente delitto perfetto”, una sentenza che ha anche prodotto il mio abbandono a Medicina democratica dopo 40 anni dalla fondazione, a causa del rifiuto della presidenza a tutelare le Vittime (morti e ammalati) in un processo in sede civile. Resterà il “Movimento di lotta per la salute Giulio Alfredo Maccacaro”.
Legambiente capofila nell’emergenza Pfoa: come affrontarla.
Al convegno di Alessandria del 19 gennaio presenti per Legambiente il presidente nazionale Giorgio Zampetti con Fabio Dovana e Piergiorgio Boscagin presidenti piemontesi e veneti. Sotto la lente di ingrandimento i rischi per la salute nel territorio di Alessandria. (clicca qui il comunicato stampa). Sotto accusa Regione, Comune, Asl, Arpa, Provincia, Sindacati e la stessa Magistratura (clicca qui l’esposto denuncia). Come affrontare l’emergenza nazionale.
Infatti il Pfoa, perfluoroalchilico cancerogeno e interferente endocrino, è stato da anni scaricato dalla Solvay di Spinetta Marengo e si è propagato nell’ambiente e nelle falde acquifere defluendo attraverso Bormida e Tanaro fino ad inquinare le acque del Po. E’ arrivato ai prodotti alimentari e al corpo delle persone: è presente nel sangue dei lavoratori del Polo Chimico e presumibilmente dei cittadini di Alessandria. Con la collusione delle inerti Autorità pubbliche.
Canal Grande è più inquinato della tangenziale di Mestre.
Una grande nave (da crociera o mercantile) inquina come 14.000 automobili. Scatta l’allarme rosso a Venezia… ma non i divieti. Clicca qui Luciano Mazzolin.