In Corte di Assise di Alessandria volavano mazzi di rose di Gerico fra Ausimont-Edison e Solvay, più che un ring sembrava una stalla.

Chi paga? In anni di reclusione: pagano gli otto imputati. E in termine di quattrini? All’atto della vendita nel 2001, il contratto previde che i costi ambientali, i costi di bonifica passati presenti e futuri sarebbero stati tutti totalmente a carico dell’acquirente Solvay. In compenso, la venditrice Ausimont avrebbe applicato uno sconto sul prezzo di mercato. Continua…

Clicca qui Alessandria Post “Processo polo chimico: volavano mazzi di rose di gerico fra Ausimont-Edison e Solvay”
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Clicca qui La Stampa “Spinetta, nell’aula in Assise duello frontale tra i 2 colossi”
Clicca qui Il Piccolo “La Solvay doveva farsi carico dei problemi ambientali”
Clicca qui Alessandrianews “Accuse reciproche tra Montedison e Solvay. E alla fine chi è responsabile?”

Solvay sfida i giurati della Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il fegato di condannarci”.

Gli avvocati portano la croce Solvay e cantano

Art. 439 del codice penale: “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni”. Sarebbe la giusta pena per un delitto contro la collettività. Eppure Solvay sfida i giurati della “provincialotta” Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il coraggio di condannarci per l’articolo 439 dacché nessuno in Italia l’ha mai applicato perché in Italia non c’è mai stato un caso di avvelenamento doloso delle acque”. Continua

Clicca qui La Stampa “Continua l’attacco della difesa Solvay. Al pm: allarmista!”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: Difesa Solvay: accuse e falsità”
Clicca qui Pennatagliente “Solvay sfida i giurati della Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il fegato di condannarci”.
Clicca qui Agorà magazine “Nella provincialotta Corte d’Assise lo spettacolo disgustoso di chi difende l’inquinatore”

Che riflessi ha la recente strategia Opec sulla vendita dello stabilimento di Spinetta Marengo.

La manovra sui prezzi del petrolio potrebbe cacciare Solvay in un “cul de sac”: svalutare ulteriormente il prezzo di vendita dello stabilimento proprio mentre i possibili acquirenti (Dow Chemical in testa) mostrano meno interesse a causa dei gravami ambientali che pesano sull’area della Fraschetta alessandrina e che Solvay non affronta risparmiando sugli investimenti della bonifica. Auspicabile un intervento dei sindacati.
Clicca qui il nostro (secondo) campanello di allarme.
Clicca qui Pennatagliente “Che riflessi ha la recente strategia Opec sulla vendita dello stabilimento di Spinetta Marengo?”
Clicca qui Corriereal “Strategia Opec: quali riflessi sullo stabilimento Solvay a Spinetta?”

E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?

Il pool di avvocati della multinazionale belga ci sta studiando. Ha incominciato, con tanto di appello ai giurati popolari in Corte di Assise ad Alessandria, a contrapporre il diritto alla giustizia. Obbiettivo far saltare l’imputazione dell’art. 439 c.p.p.: “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni”. Sarebbe la prima condanna in Italia, dicono. Continua

Clicca qui La Stampa “La difesa della Solvay. Accuse? Pregiudizi. Solvay è innocente”
Clicca qui Il Piccolo “Polo chimico: quel duro attacco all’accusa”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico. Solvay torna a puntare il dito contro Ausimont e enti”
Clicca qui Pennatagliente “Il diritto come strumento di giustizia anche per Solvay”
Clicca qui I cittadini prima di tutto “Il diritto come strumento di giustizia anche per Solvay”
Clicca qui Piercarlo Lava Blog “E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?”
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Clicca qui Marco Spezia “E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?”

Solvay è innocente: vittima di un intrigo internazionale. Svelato il giallo in Corte di Assise di Alessandria: tutti i nomi dei congiurati.

Un complotto internazionale ordito dai poteri forti della chimica, dei supermercati e della politica, per impedirle di denunciare i veri colpevoli della catastrofe ambientale di Spinetta Marengo, e per impedirle di bonificare l’altrui avvelenamento doloso delle falde acquifere. Regista finale della congiura: il pubblico ministero. L’ombra della massoneria. Continua
Clicca qui La Stampa “La mia solidarietà al pm Ghio”
Clicca qui La Stampa “Solvay? Le accuse sono tutto un falso”
Clicca qui Il Piccolo “Un complotto contro Solvay. La dura arringa della difesa”
Clicca qui Pennatagliente “Regista finale del complotto: il pubblico ministero”
Clicca qui Alessandrianews “Accuse false per difendere interessi particolari”

E’ tutta colpa dei giornali.

Sta succedendo per l’Eternit e per la Solvay. Quando i colpevoli sentono odore di condanna se la prendono con l’opinione pubblica, i giornali, le vittime che ci sono lamentate troppo. Dopo la condanna se la prenderanno con i giudici. Gli avvocati sono pagati per questo.
Clicca qui La Stampa: “Giudici del caso Eternit condizionati dai media. Secondo il magnate svizzero. Approda in Cassazione il processo celebrato a Torino con le condanne nei primi due gradi di giudizio”

Le vittime dell’ecocidio di Spinetta Marengo: De Laguiche, Cogliati e compagnia bella di Solvay, sapete dove dovete mettervela la vostra “solidale umana pietà”?

In Corte d’Assise di Alessandria , il difensore dell’amministratore delegato di Solvay dà lezioni morali alle parti civili, si rivolge direttamente alle vittime, lavoratori e cittadini, ammalati ed eredi dei defunti: Umana solidale pietà, ma non posso non esprimere tutto il mio disagio morale nei vostri confronti per le vostre (immorali) richieste di risarcimento, trascinati come siete stati da burattinai (immorali avvocati, immorale PM), qui in quest’aula a mettere in scena (immorali) teatrini del dolore, sceneggiate di vedove e orfani, recital di lacrime e sofferenze, per morti e malattie attribuite a Solvay per inesistenti esposizioni da ipotetiche acque avvelenate, malattie e morti inesistenti e inventate, attribuibili a cause naturali. Continua 
Clicca qui Il Piccolo “Al processo Solvay le carte alla difesa”

Clicca qui La Stampa “Solvay: avvelenamento falda? No, è uno scenario enfatizzato”
Clicca qui Pennatagliente

Lettera ai Caraibi. All’egregio mica tanto monsieur De Laguiche.

Al processo Solvay in Corte di Assise di Alessandria l’avvocato Domenico Pulitanò in una epica arringa di otto ore mi ha degnato, per quantità e intensità di citazioni, quale nemico numero due, dopo il pubblico ministero Riccardo Ghio. In effetti, nella mia altrettanto lunga testimonianza, avevo dimostrato che il suo assistito, lei Bernard de Laguiche, non era imputato solo per la carica di amministratore delegato né per il teorema “non poteva non sapere”, degli arcinoti archivi “segreti” ad esempio, o delle denunce penali per i muri che trasudavano cromo dal suolo ad esempio, bensì per la sua conoscenza diretta e documentata dell’inquinamento dello stabilimento di Spinetta Marengo, in particolare della falda acquifera sottostante: cocktail di 21 veleni tossici e cancerogeni. Infatti, nel dicembre 2002 in occasione della discesa in pompa magna del magnate belga (sempre lei) alla Confindustria di Alessandria, pasticcini e champagne, le avevo inviato tramite fax alla sede di Bollate una lettera di denuncia ambientale pubblicata da tutti i giornali…
Continua..

Clicca qui: J’accuse. La testimonianza di Lino Balza al processo.
Clicca qui: Il video della testimonianza
Clicca qui: la lettera aperta a De Laguiche del 2002.

Clicca qui La Stampa “Non sapeva? Ma se gliel’avevo scritto!”

Clicca qui Corriereal
Clicca qui Pennatagliente

Sono dei pazzi i giudici della Corte di Assise di Alessandria se confermano la condanna di quel pazzo del Pubblico ministero per Spinetta Marengo. Parola di Ausimont e Solvay.

E continuano gli scaricabarili. Scaricabarile uno: Solvay avrebbe a scatola chiusa comprato l’Ausimont senza sapere che era una mela marcia, neppure chiedendosi perché costava un tozzo di pane; sprovveduta ingenua è stata raggirata. Scaricabarile due: Ausimont avrebbe venduto (sprovvedutamente per un tozzo di pane) un gioiello di fabbrica ma Solvay l’ha trasformato in una mela marcia.
Versione PM: Non c’è soluzione di continuità dolosa tra Ausimont e Solvay: piena consapevolezza dei due colossi chimici che la mela era marcia e bisognava tenerla nascosta per continuare a risparmiare e fare soldi.
Continua…

Clicca qui La Stampa “I difensori di Ausimont attaccano il metodo della pubblica accusa. Non c’è stato avvelenamento. Richieste di pena? Esagerate”
Clicca qui Il Piccolo “Non c’è pericolo per la salute e le acque sempre potabili”
Clicca qui Alessandrianews “Contro Ausimont nessuna prova”

Pace armata fra Ausimont e Solvay. Il PM definito “pazzo” a chiedere per la prima volta in Italia la condanna di una industria per avvelenamento doloso.

Al processo in Corte d’Assise ad Alessandria il “patto di non belligeranza” scricchiola negli affondi degli avvocati difensori facendo affiorare le reciproche responsabilità di dolo dei due colossi chimici. L’articolo 439 del codice penale non risparmia: Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni. Ribattezzato “patto della Gardianne de taureau”…. Continua.

Clicca qui La Stampa: “L’arringa dei legali dell’Ausimont: è una vera follia l’accusa di avvelenamento delle falde”.
Clicca qui Il Piccolo: “Inquinamento: le difese contestano il capo di imputazione”
Clicca qui Alessandrianews “La difesa Ausimont chiede l’assoluzione: accuse basate su parole in libertà”
Clicca qui Agorà Magazine “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Freenewspos “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui News Locker “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Pennatagliente “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Il lavoro debilita “Pace armata tra Ausimont e Solvay”

Alla Solvay di Spinetta Marengo sarebbe in Italia la prima condanna ad una industria per avvelenamento doloso.‏

Al processo, Ausimont difende se stessa e complotta con la partner Solvay. Avvelenamento doloso delle falde e dolosa mancata bonifica? No, dicono, non è “avvelenamento” ma “contaminazione”. Se non c’è avvelenamento, tanto meno c’è il dolo. Se non c’è avvelenamento tanto più non c’era obbligo di bonifica. Se non c’è dolo non c’è pena ma una semplice contravvenzione. Ma il Pubblico Ministero in Corte d’Assise invece chiede 18 anni di reclusione. Le parti civili anche di più. 

Continua (compreso il video girato in Francia dai nostri inviati speciali sulle tracce del complotto).
Clicca qui La Stampa “L’Ausimont: insussistente l’accusa di avvelenamento”
Clicca qui Alessandrianews “La difesa: l’avvelenamento non è dimostrabile”

E’ catastrofe se cade un aereo su Fabbricazioni Nucleari o Solvay.

Il relitto del veivolo precipitato a Spinetta Marengo con due morti

Ma anche per attentati incendi esplosioni meteoriti terremoti inondazioni. Quali piani di emergenza?
Continua…
Clicca qui Agoramagazine “Medicina democratica interviene sull’aereo leggero caduto a Spinetta Marengo”
Clicca qui La Stampa “Piano d’emergenza speciale in quell’area”
Clicca qui Oggicronaca “Se l’ultraleggero fosse caduto su un’azienda a rischio cosa sarebbe successo?”

Solvay è un gatto furbo e si fa sponsorizzare dal Comune di Alessandria.

Al processo penale (avvelenamento doloso e dolosa omessa bonifica) il Comune di Alessandria finge senza troppo disturbare di fare la parte civile contro Solvay, chiedendo addirittura il risarcimento danni; per ri-compensare il quale si fa sponsor della multinazionale belga. Così quest’anno avviene per lo spettacolo allestito (maltempo o nube tossica permettendo) davanti o dentro lo stabilimento di Spinetta Marengo: “La gabbianella e il gatto”, una splendida rappresentazione di Federica Sassaroli tratta dal romanzo di Luis Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Il gatto Zorba è Solvay, la gabbiana Hengah è Ausimont e la gabbianella è lo stabilimento: la sponsorizzata Solvay cerca di impadronirsi della parabola di Sepulveda che inneggia alla speranza di salvezza della natura. Invece le differenze sono abissali, come aveva avvertito Sepulveda: “In questa terra mentiamo per essere felici. Ma nessuno di noi confonde la bugia con l’inganno”. I bambini alessandrini, almeno loro, non si faranno confondere. Infatti, nella fiaba di Sepulveda la gabbiana Hengah è vittima dell’inquinamento (petrolio in mare) mentre nel dramma della Fraschetta è la stessa gabbiana Ausimont che ha provocato l’inquinamento (cromo e altra ventina i veleni). La gabbiana Hengah morente affida l’uovo al gatto Zorba “nero grande e grosso”, con la promessa che ne prenderà cura e insegnerà a volare alla gabbianella Fortunata. Il gatto Solvay nero grande e grosso, invece, l’uovo (lo stabilimento chimico) dalla gabbiana Ausimont se lo compra, e dunque senza la promessa di bonificarlo. Il gatto Zorba cova e cura e allena al volo la gabbianella Fortunata con l’aiuto degli amici mici e del poeta, mentre il gatto Solvay non sta curando l’uovo stabilimento lasciandolo marcire con la complicità degli amministratori locali, e per questo sarà presto condannato dal poeta Corte di Assise. Altro è il finale della fiaba di Sepulveda: la gabbianella Fortunata spicca in volo quando tutti hanno compreso che “Vola solo chi osa farlo”. E vivranno felici e contenti. Altro è il finale della nostra realtà, e altro il titolo: “Storia di una gabbianella e del gatto che NON le insegnò a volare”.
Clicca qui La Stampa “Il gatto non insegnò alla gabbianella il volo”
Clicca qui Pennatagliente 
Clicca qui Agoramagazine
Clicca qui Città futura
Clicca qui La Stampa “Dopo Goldoni-Molière ora tocca alla Sassaroli”

127 anni in 8 per la catastrofe ambientale Solvay di Spinetta Marengo.

Auspichiamo che la Giuria della Corte di Assise di Alessandria condanni gli 8 imputati al massimo della pena per l’avvelenamento doloso della falda acquifera e la dolosa omissione di bonifica della catastrofe ambientale di Spinetta Marengo. Il pubblico ministero ha chiesto 18 anni di reclusione per Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche e Pierre Jaques Joris; 16 anni e 9 mesi per Giorgio Carimati, 15 anni e 6 mesi per Salvatore Francesco Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino; 10 anni per Giulio Tommasi. Per tutti: l’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Inoltre il PM ha chiesto l’iscrizione per falsa testimonianza di Patrizio Lodone, Marco Colatarci e Fabio Trezzi, i più clamorosi nell’imbarazzo di scegliere fra i tanti testi incredibili della difesa. Le Parti civili chiedono i risarcimenti ma non tutte avrebbero diritto… (continua)
 
Clicca qui La Stampa: “Finita la requisitoria di Ghio sull’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo. Niente sconti, chiesti 17 anni. Il PM: condannate tutti gli otto imputati, al vertice di Ausimont e Solvay”.
Clicca qui Silvana Mossano: “Appello ai giudici di Corte d’Assise ‘Voi siete lo Stato: fate giustizia’. Le parti civili chiedono centinaia di migliaia di euro tra risarcimenti e provvisionali”.  
Clicca qui Alessandrianews “Imputati penalmente responsabili vanno condannati” .
Clicca qui Agoramagazine “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.
Clicca qui Il Piccolo: “Siano puniti per i veleni in falda. Il PM chiede maxi condanne. Sono certo che gli imputati ebbero una condotta dolosa. Falda profonda compromessa: le due aziende hanno sempre fornito dati parziali. Dati sottostimati hanno aggravato la situazione. Veleni nel sangue dei dipendenti. Secondo i recenti dati Arpa, le sostanze nocive sono in aumento”.

Clicca qui Monica Gasparini: “La reazione della difesa Solvay”. 
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.

L’arringa di Medicina democratica al processo Solvay di Spinetta Marengo.

In Corte d’Assise di Alessandria, l’avvocato Laura Mara ha chiesto la condanna penale ed in solido degli 8 imputati e conseguenti risarcimenti dei danni patiti dalle parti civili persone fisiche.
Clicca qui la memoria, in 136 pagine, di Medicina democratica con tutti gli elementi tecnico scientifici e giuridici che dimostrano le responsabilità degli imputati per avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica.

Imputato Luigi Guarracino. Alzatevi!

Clicca qui il profilo penale di Luigi Guarracino. E’ l’unico direttore dello stabilimento di Spinetta Marengo che è imputato. Tutti gli altri sono sgusciati via per prescrizione o decesso o trasferimento ad altro processo. Nel processo in Corte di Assise ad Alessandria (presidente Sandra Casacci), è accusato di inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, da 15 a 24 anni di reclusione. E’ imputato anche a Bussi in Abruzzo per l’avvelenamento di 700.000 persone.

Il 16 luglio si concludono le arringhe finali del Pubblico Ministero Riccardo Ghio e degli avvocati di parte civile, tra cui Laura Mara di Medicina democratica.
Clicca qui i profili penali di tutti gli 8 imputati: Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche, Pierre Jaques Joris, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Imputato Giorgio Canti. Alzatevi!

Se al processo in Corte di Assise ad Alessandria, i suoi avvocati riusciranno a dimostrare l’estraneità di Giorgio Canti: nessuno degli altri 7 imputati _per inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica_ rischia la condanna da 15 a 24 anni di reclusione. Per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, Canti è l’imputato chiave, il tratto di unione fra Ausimont e Solvay, non sia però trasformato in capro espiatorio… (clicca qui).

Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui), Giorgio Carimati (Clicca qui), Giulio Tommasi (Clicca qui) e Salvatore Boncoraglio (clicca qui).

Imputato Francesco Salvatore Boncoraglio. Alzatevi!

Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo, nel processo in Corte d’Assise di Alessandria. Rischia da 15 a 24 anni di reclusione Salvatore Boncoraglio: clicca qui.
Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui) , Giorgio Carimati (Clicca qui) e Giulio Tommasi ( Clicca qui ).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Ennesimo incidente con fuoriuscita di nube tossica stanotte alla Solvay di Spinetta Marengo.



Immagine dell’impianto bruciato

 

Clicca qui la segnalazione di un testimone all’assessore all’ambiente del comune di Alessandria ing. Claudio Lombardi.
I vigili del fuoco, allertati dal testimone, non intervengono: si fidano dell’azienda. (clicca qui).
L’azienda non comunica la tossicità delle sostanze rilasciate nell’ambiente. Anzi la nega, come fosse plausibile che da una fabbrica chimica le emissioni possano essere meno che tossiche.
 

Clicca qui La Stampa “Spinetta l’azienda: nessuna conseguenza. Alla Solvay l’ottavo incidente dell’anno”.
Clicca qui Il Piccolo “Fumo a Spinetta. Allarme Solvay sotto controllo”  Controllo? Controllo di chi?

Di seguito il video dell’incidente.

Imputato Giulio Tommasi. Alzatevi!

In aula del processo Solvay in Corte d’Assise di Alessandria, la lettura del giornale vuole ostentare una coscienza tranquilla oppure è l’indifferenza verso le vittime della catastrofe ambientale e sanitaria di Spinetta Marengo? Clicca qui perché deve essere condannato Giulio Tommasi, braccio destro degli amministratori delegati.
Abbiamo già pubblicato Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris  (clicca qui ) e Giorgio Carimati (Clicca qui).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino.

Imputato Giorgio Carimati. Alzatevi!

Mai visto in aula di fronte alle vittime. Non avrà il coraggio di essere presente neppure alla lettura della condanna. Clicca qui il profilo penale del regista italiano dell’attività spionistica della multinazionale belga che rischia, con altri sette imputati, da 15 a 24 anni di reclusione per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria).
Abbiamo già pubblicato Carlo Cogliati (clicca qui) , Bernard de Laguiche (clicca qui) e Pierre Jaques Joris: clicca qui.
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giulio Tommasi.
 
Clicca qui Pontinia Ecologia e Territorio 
Clicca qui Su la testa parole e immagini di Gianni Lannes “Solvay: assassini d’Italia a piede libero”

Imputato Pierre Jaques Joris! Alzatevi!

Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo.Le richieste di condanna del PM Riccardo Ghio al processo in Corte di Assise di Alessandria (presidente Sandra Casacci). Da 15 a 24 anni di reclusione per gli imputati. Dopo i profili penali dei presidenti Carlo Cogliati (clicca qui) e Bernard de Laguiche (clicca qui), pubblichiamo quello del loro successore Pierre Jaques Joris: clicca qui.

Seguiranno sul blog gli altri cinque imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi.

L’affondo del Pubblico Ministero: decenni di dati falsi al polo chimico spinettese.

Sapevano e tacevano. Nell’udienza del 25 giugno in Corte d’Assise di Alessandria il pm Riccardo Ghio continua la sua requisitoria e  conferma che la scelta di manipolare i dati è alla base di tutte le decisioni operative sia di Ausimont che Solvay.

Clicca qui La Stampa “Decenni di dati falsi dal polo chimico. Il pm accomuna Ausimont e Solvay. Non sapevano? Una Treccani di documenti dice il contario.”
Clicca qui Il Piccolo “Veleni: l’affondo dell’accusa. Il pm concluderà la requisitoria il 16 luglio”.
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del processo Solvay del 25 giugno”

Imputato Bernard de Laguiche. Alzatevi!

Dopo il profilo penale (clicca qui) del presidente Solvay Carlo Cogliati, pubblichiamo quello del padrone belga suo successore Bernard de Laguiche : clicca qui
Seguiranno sul blog gli altri sei imputati. Jaques Pierre Joris, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi. Prossimamente il Pubblico Ministero Riccardo Ghio chiederà la loro condanna da 15 a 24 anni di reclusione.

Imputato Carlo Cogliati. Alzatevi!

Clicca qui un profilo penale del presidente della Solvay per il quale chiediamo il massimo della pena (da 15 a 24 anni). Seguiranno sul blog gli altri sette imputati. Jaques Pierre Joris, Bernard de Laguiche, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi non hanno avuto il coraggio di farsi interrogare in Corte di Assise di Alessandria, davanti alle loro vittime. Siete stati rapinatori a mano armata dell’ambiente e della salute, sul terreno avete lasciato distruzione e morti! Dunque dovete pagare. Dunque Solvay devi pagare di tasca tua i risarcimenti alle vittime e la bonifica del territorio (che salvaguarda l’occupazione), anche perché ti eri comprata per una manciata di mangime la gallina dalle uova d’oro e ora non puoi andartene (come stai tentando) lasciandoci lo sterco del pollaio.

Il Pubblico Ministero: è un attentato alla salute pubblica, l’avvelenamento della Solvay sta dilagando in falda a monte e a valle di Spinetta Marengo.

Riferendosi a montagne di documenti , nella requisitoria il PM Riccardo Ghio ha dimostrato che l’attività criminale degli imputati merita di essere condannata da un minimo di 15 anni ad un massimo (che auspichiamo) di 24 anni di reclusione.Poche ore prima, nella notte, c’era stato l’ennesimo scoppio al reparto Algoflon di Spinetta Marengo, ennesima dimostrazione di una manutenzione lasciata andare a ramengo da tempo.
Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui La Stampa “Una gigantesca contaminazione”
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: nei documenti la prova dei reati”
Clicca qui Il Piccolo “Gli imputati sapevano. Il Pubblico Ministero sferra l’attacco finale che durerà 2 udienze”.
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto udienza dell’11 giugno 2014”

Non accontentatevi di un “Pollo alla Marengo” qualunque.

Grazie al lancio con il “1°Premio Marchiaro” attribuito dalla Giuria (Emma Camagna, Marco Caramagna, Pier Angelo Taverna, sponsor Antonio Maconi) attribuito al columnist Gianni Riotta, è tornato di gran moda il “Pollo alla Marengo” inventato per Napoleone Bonaparte. Siamo lieti di offrirvi in esclusiva, per gentile concessione della Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria), la ricetta D.O.C. – D.O.P. – I.G.P. – S.T.G. del celeberrimo piatto internazionale. Clicca qui.

Risanare il territorio da un disastro ambientale: non è valorizzare il territorio?

No, secondo la Giuria (Pier Angelo Taverna, Emma Camagna e Marco Caramagna) del Premio Marchiaro creato da Antonio Maconi. Dunque è una giuria che deve essere destituita, per rispetto del giornalismo e di Franco Marchiaro. Continua a leggere la lettera aperta a Maconi.

Clicca qui il servizio escluso dal Premio.

Clicca qui la contestazione alla Giuria.

Clicca qui la risposta di Taverna.

Clicca qui la risposta di Camagna e Caramagna.

Contestazione alla prima edizione del Premio Marchiaro. E’ più importante il pollo alla Marengo o la bonifica di Spinetta Marengo?

Rifiutato dalla Giuria il servizio sullo scandalo della bomba ecologica della Fraschetta e sulla bonifica del territorio martoriato dalla Solvay. Il premio giornalistico è stato attribuito a Gianni Riotta per l’articolo “Marengo, la vittoria dell’eroe che disubbidì a Napoleone”: non può fregare di meno agli alessandrini. Continua a leggere.
Clicca qui La Stampa “Gianni Riotta vince il Premio Marchiaro”
Clicca qui La Stampa “Eredità per promuovere premi. Da Marchiaro primo esempio”
Clicca qui Agoramagazine
Clicca qui Pennatagliente

Il padrone della Solvay, Bernard de Laguiche sapeva tutto, nel 2002 con lettera aperta anche ai giornali fu informato dell’inquinamento.

Clicca qui tutta la video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Oppure leggila qui.
Clicca qui La Stampa “La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico: ‘In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega progetto agricolo'”.

J’ACCUSE/4 Solvay al contrattacco del testimone chiave. Chi dava le tangenti ai politici.

Ultima parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.

Clicca qui l’undicesima parte
Clicca qui la dodicesima parte
Clicca qui la tredicesima parte
Clicca qui la quattordicesima parte
Clicca qui la quindicesima parte
Clicca qui la sedicesima parte

J’ACCUSE/3 Le responsabilità morali di politici, sindacati, giornalisti, magistrati, enti di controllo.

Ma Solvay non tenti di nascondere le proprie responsabilità penali. Terza parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.

Clicca qui la quinta parte
Clicca qui la sesta parte
Clicca qui la settima parte
Clicca qui l’ottava parte
Clicca qui la nona parte
Clicca qui la decima parte

J’ACCUSE/2 Le responsabilità penali senza soluzione di continuità tra Ausimont e Solvay. Cogliati e De Laguiche al vertice.

 

La seconda parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al Processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Leggi qui i contenuti della ricostruzione storica del polo chimico alessandrino: un esame certosino di migliaia di documenti e prove che collegano quarant’anni di mis-fatti ambientali e sanitari, senza soluzione di continuità, con gli attuali capi d’imputazione e imputati del processo, nonchè con le prospettive occupazionali e sanitarie del futuro.
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui La Stampa “In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega-progetto agricolo. La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico.”

J’ACCUSE Solvay che ha continuato fino ad oggi ad uccidere come Ausimont.

La prima parte della video registrazione della testimonianza chiave di Lino Balza al Processo  in Corte d’Assise di Alessandria.
Per le altre testimonianze di Medicina democratica clicca su
La Stampa “Teste chiave: da oltre quarant’anni segnalo il grave inquinamento. Testimonianza di Lino Balza. E una madre parla del bimbo malato di leucemia.”
Alessandrianews  “Solvay non poteva non sapere”
Il Piccolo “Cartello con ‘acqua non potabile’. Parla Lino Balza: solo al piano dei dirigenti veniva segnalato il problema”


Si svegliano Comune e Provincia dopo le nostre denunce di fughe di gas alla Solvay

Convocati i dirigenti della multinazionale belga. Ma non si parla di Osservatorio ambientale della Fraschetta. La sindaco Rita Rossa, l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi per il Comune, Claudio Coffano per la Provincia, Marco Colatarci e Paolo Bessone per la Solvay si sono invece ritrovati a porte chiuse! per concludere con le solite chiacchiere la comparsata ad uso e consumo dei giornali. Addirittura l’obiettivo comune è stato comicamente dichiarato: “Quanto prima impatto zero dell’inquinamento”. 

Clicca qui La Stampa “Fughe di gas il sindaco ora convoca Solvay”
Clicca qui Miriam Massone “Il cartellino giallo a Solvay. Più attenti alla sicurezza. Incontro tra sindaco e vertici dell’azienda: chiesto un tavolo permanente”
Clicca qui Giuseppe Parola “Caso Solvay: popolo di indifferenti”

Buchi neri al Tribunale di Alessandria.

http://www.scribd.com/doc/218818656/Udienza-16-Apr-14-La-Stampa

Non troviamo giustificazione al fatto che la Procura della Repubblica di Alessandria non abbia ancora provveduto al rinvio a giudizio degli imputati Ausimont-Solvay per i reati di “omicidio e lesioni”, secondo noi “dolosi”, e sia ancora ferma alle indagini preliminari avviate dall’ex Procuratore capo Michele Di Lecce. Questo filone bis nel 2008 accompagnava l’apertura del processo ancora in corso a carico di 9 dirigenti Ausimont-Solvay per “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”. L’insabbiamento rischia di portare alle prescrizioni. Rammentiamo i nostri esposti dimenticati nel cassetto. Rammentiamo che a Spinetta Marengo continua l’inquinamento aria-suolo-acqua e continuano nuove vittime. Qualche centinaio di vecchie vittime (ammalati e parenti dei defunti) stanno tragicamente sfilando in Corte d’assise (prossima udienza 5 maggio) mentre gli avvocati difensori ne snobbano perfino l’ascolto. Le voci di Renza Resca, Fara Daniela, Gianni Faravelli, Gaetana Cardiolo,  Giovanna Castriotta, Francesco Leone, Matteo Pacilli, Severino Ragazzi, Antonio Dispensieri, Giovanna Tommaselli, Roberta Taverna, Angelo, Piero, Marta Ciompi, Angelo Torre, Giovanna Ferrara, Stefano Reschia, Vincenzo Vitale  e Silvana Tiberti, segretario generale della CGIL, che chiede finalmente risposte sulle malattie e le morti. Risposte anche dalla Giustizia.

Clicca qui La Stampa “La tragica ‘fortuna’ di vivere a Spinetta. Al processo per l’avvelenamento doloso delle falde le storie di ex lavoratori del polo chimico e abitanti. C’è un filone bis per i casi di omicidio e lesioni colpose, ma non si sa a che punto ora sia l’inchiesta.”

Clicca qui Alessandrianews “Nuovo fronte di indagini sul polo chimico per omicidio colposo”
Clicca qui Il Piccolo “Spinetta, l’acqua era fresca e poi mi sono ammalato…In aula le crude testimonianze delle parti civili “

Ausimont e Solvay responsabili del record di tumori ad Alessandria. Ma anche i politici.

Sono trenta anni che, tramite la proposta di Osservatorio ambientale della Fraschetta, rivendichiamo anche una indagine epidemiologica completa per abitanti e lavoratori e per un considerevole periodo temporale. Indagine che non è mai stata fatta più per non toccare Ausimont Solvay che per i considerevoli costi.  Ora si è aggiunta un’altra indagine epidemiologica parziale a cura del Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Alessandria.  Ed è anch’essa terribile. A Spinetta Marengo rispetto alla media regionale l’incidenza di tumori arriva anche al 127%. in più.

Clicca qui La Stampa “Una tesi di laurea ha indagato i casi di mortalità dal 1996 al 2012. Individuati tre tumori killer in Fraschetta. Per encefalo, pancreas e reni incidenza maggiore che in Piemonte. Le donne più colpite degli uomini.”

Ennesima fuga di gas alla Solvay di Spinetta Marengo.

Abbiamo prontamente segnalato agli organi d’informazione l’ennesimo incidente: domenica 13 aprile alle ore 1:00 di notte, è esploso un disco di rottura di un compressore a reparto Tecnoflon con notevole fuoriuscita di miscele di sostanze tossiche, tra cui PFP perfluoropropene, al punto che è stata dichiarata allerta di stabilimento e sono stati evacuati i lavoratori delle “aree fluidi” (Fomblin, Vinileteri, Plastomeri, Elastomeri, eccetera).  L’ennesimo incidente (non a caso di nuovo di notte, di nuovo in giorno festivo) ripropone il problema dei livelli di manutenzione e degli investimenti ambientali. Per l’ennesima volta non risulterebbero informati sindacati e autorità pubbliche.
Le anomalie impiantistiche sono continue. Non c’è controllo pubblico. Il controllato è controllore di se stesso. E’ lui che fornisce, quando è costretto da noi, i dati. Sempre rassicuranti. E i giornali, clicca sotto le loro cronache, riportano la versione dell’azienda e non le accuse di Medicina democratica, che neppure viene citata. 
Clicca qui Il Piccolo “Nuovo allarme alla Solvay. Fuga di gas sabato notte: ennesimo ‘’guasto “ allo stabilimento di Spinetta”
Clicca qui La Stampa “Fuoriuscita di gas in reparto Solvay. Si è sprigionato perfluoropropene nel reparto Tecnoflon. Questo è il quarto incidente nell’arco di 12 giorni.”

Francesco Faedda, Michele De Savio, Gianni Volpe, Antonino Rosato, Anna Santo, Nicola Andreozzi, Marco Visentin, Teresa Capocchiano, Antonio Capocchiano, Romano Zampaloni, Rosa Grassano, Maria Angela Rescia, Teresa Mastrosimone, Nunzia Mancuso, Raffaella Bergonzi, Bruno Toni, Alice Lenaz, Piera Pesce, Ildebrando Montesi, Ercole Paolozzi

Inquinamenti acqua aria suolo, malattie, morti, tumori, tumori rari, leucemie, ictus, mutazioni genetiche, aborti, certificati medici e di morte, analisi del sangue avvelenato, paura tanta paura ancora oggi a bere  l’acqua dell’acquedotto: nelle drammatiche deposizioni in udienza degli ammalati (tanti meridionali) e dei parenti dei defunti (tante vedove) nonchè dei bambini ammalati, che hanno lavorato bevuto respirato in fabbrica o hanno vissuto bevuto respirato attorno alla fabbrica. Tra i lavoratori c’è chi ha condotto  mini indagini epidemiologiche presentando alla Corte di Assise il lungo elenco dei compagni di reparto morti di cancro: “sono rimasto solo io, ammalato”.

Clicca qui Il Piccolo “Spinetta: Malattie e paura. Processo al polo chimico: davanti alla Corte di Assise i testi di parte civile raccontano la verità”
Clicca qui La Stampa “Al processo contro i dirigenti del polo chimico accusati di avvelenamento della falde sfilano gli ex operai e la gente di Spinetta. ‘Bevevamo quell’acqua, ora ci fa paura’. I racconti dei malati di tumore, dei famigliari di chi è morto, dei ricordi ‘avvelenati’ dell’infanzia”.

Clicca qui Il Piccolo “No anche all’acqua dell’acquedotto: non ci fidiamo più di nessuno. Processo al polo chimico: in aula parlano i testi di parte civile. Malattie e morte, in aula cala il silenzio”.

Clicca qui Alessandrianews “Il dramma di vivere a Spinetta con la paura di ammalarsi” 

Clicca qui Pennatagliente “La bomba ecologica della Solvay di Spinetta Marengo in dirittura d’arrivo dopo 60 udienze”

Jaques Pierre Joris, Bernard de Laguiche, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi non avrete il coraggio di farvi interrogare in Corte di Assise, al massimo leggerete una deposizione scritta dagli avvocati. Leonardo Capogrosso e Luigi Guarracino: due direttori esemplari.

Siete stati rapinatori a mano armata dell’ambiente e della salute, sul terreno avete lasciato distruzione e morti! Dunque dovete pagare. Dunque Solvay devi pagare di tasca tua i risarcimenti alle vittime e la bonifica del territorio (che salvaguarda l’occupazione), anche perché ti eri comprata per una manciata di mangime la gallina dalle uova d’oro e ora non puoi andartene (come stai tentando) lasciandoci lo sterco del pollaio.
Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui La Stampa “Processo al polo chimico, ora della Solvay. Inquinata dal mercurio Spinetta è come Bussi. Sott’accusa l’Ausimont”

Chi rompe NON paga e i cocci NON sono suoi. Solvay non vuole pagare il danno ambientale, la bonifica, i risarcimenti alle vittime. E volano gli stracci con Ausimont. Ci godono i consulenti d’oro. E i PR.

Solvay si era spaventata. Il Ministero dell’Ambiente (ISPRA) aveva stimato provvisoriamente un acconto di 51 milioni di euro come prima valutazione del danno ambientale di Spinetta Marengo. Nel conto finale quei milioni possono dunque diventare miliardi… clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 2 aprile 2014 con riferimento alla consulenza di Luca Prosperetti”
Clicca qui La Stampa “Bonifica in ritardo per l’Ausimont”

Medicina democratica, SEL, Movimento 5Stelle e Federazione della sinistra unanimi sulla proposta di Osservatorio ambientale della Fraschetta.

Impegno comune per la bonifica: evitare la chiusura dello stabilimento e affermare il diritto alla salute. Proposto un Comitato scientifico internazionale. Dopo l’introduzione di Barbara Tartaglione per Medicina democratica (clicca qui), sono seguite le relazioni di Marcello Talpo per 5Stelle e Filippo Boatti per SEL. Sala stracolma e partecipante, 5 minuti per ogni domanda e 5 per ogni risposta. Molte domande all’assessore Lombardi, che ha impegnato la Giunta. Grande assente il PD, più volte criticato. Dell’Osservatorio si parlerà stasera all’assemblea di Predosa. L’Osservatorio fa anche parte delle proposte elettorali del PD di Tortona.

Clicca qui Pennatagliente “Alessandria, giovedì 3 aprile: un’iniziativa sulla Solvay”
Clicca qui Corriereal “Caso Solvay: indispensabile l’Osservatorio della Fraschetta”
Clicca qui Il Piccolo “Sel, FdS, Movimento 5 Stelle rilanciano con l’Osservatorio”
Clicca qui la videoregistrazione della Tavola rotonda alla Taglieria del pelo.
Clicca qui la videoregistrazione dell’intervento di Medicina democratica all’assemblea a Predosa.
Clicca qui La Stampa “Sul lavaggio terre inquinate Predosa vara altra battaglia”
Clicca qui La Stampa “Tutela dell’ambiente, elezioni e paesi uniscono gli intenti”