Egr. prof. Osella, si sta candidando al premio Nobel per la chimica o lavora su commissione per Solvay?

Con rispetto parlando, i Suoi metodi di distruzione del cromo esavalente tramite ditionito di sodio o, peggio, dei metalli pesanti tramite felci, ci sembrano un azzardo poco scientifico che Solvay usa per la propria strombazzata bufala di bonifica della Fraschetta.
Pur considerando con benevolenza il fabbisogno finanziario della Sua Facoltà, ma severamente considerando il ruolo pubblico e retribuito che Lei svolge in una istituzione statale, con tutti i titoli accademici anche internazionali che l’accompagnano nella piccola sede universitaria alessandrina, La invitiamo ad esporsi in un contradditorio scientifico con i nostri esperti. Giustificando altresì il senso della Sua affermazione: “Lavoro con la Solvay, e non per la Solvay”. Secondo noi, Lei dovrebbe lavorare per la collettività. Dunque non fungere da spalla ad una Solvay, condannata in Corte di Assise, che non sente il dovere di trasparenza verso la collettività alessandrina ferita e dunque non ha il coraggio di misurarsi sul piano scientifico con Medicina democratica in un confronto… continua

Clicca qui Corriereal “Lettera aperta di Medicina democratica al prof. Osella”

Solvay ripresenta la truffa della bonifica di Spinetta Marengo, sputtanata su “Ambiente Delitto Perfetto”. La sfidiamo ad un confronto scientifico e pubblico.

Quando Solvay, condannata in Corte di Assise, sentirà il dovere di trasparenza verso la collettività alessandrina ferita e dunque avrà il coraggio di misurarsi sul piano scientifico con Medicina democratica in un confronto pubblico? Trova invece più comodo –tanto i politici fanno come le tre scimmiette e i giornalisti sono compiacenti e i baroni universitari sono commissionati- comodo strombazzare senza contradditorio fasulli progetti di bonifica, scientificamente fasulli come soluzione del disastro ecologico in quanto strozzati da investimenti ridicoli: 7 milioni, irridendo così il Ministero dell’Ambiente che aveva stimato un acconto di 100 milioni di euro di danno ambientale Continua

Clicca qui Enrico Sozzetti “Cromo6, iniziata la prima bonifica scientifica. Ruolo decisivo della ricerca dell’Università”.
Clicca qui Piero Bottino “L’agopuntura al terreno per eliminare il cromo VI”
Clicca qui Corriereal “La bonifica Solvay si confronti pubblicamente con Medicina democratica”
Clicca qui I cittadini prima di tutto “La truffa della bonifica Solvay”
Clicca qui Alessandrianews “Solvay ma quale bonifica?”

In “Ambiente Delitto Perfetto” Umberto Eco interprete del commento sulle sentenze del Tribunale di Alessandria.

Nulla di nuovo tra Tanaro e Bormida

Nel libro, coincidente il giudizio sulla “alessandrinità” del Palazzo di Giustizia. A pagina 4 ci eravamo posti la domanda: “…E, quale emblematico epicentro giudiziario del libro, abbiamo scelto Alessandria, che non si è fatta mancare nulla: amianto, nucleare, chimica, tav, smog; quasi a voler smentire l’abusata definizione del concittadino Umberto Eco, “Nulla di nuovo tra il Tanaro e il Bormida”, che irride il motto papalino sullo stemma del municipio “Deprimit elatos levat Alexandria stratos”, Alessandria umilia i superbi ed esalta gli umili. Le sentenze 2015 Solvay, Michelin, Ilva, smog, Nucleare avranno confermato il luogo comune dell’autorevole semiologo oppure la dedica donata nove secoli prima dall’autoritario papa Alessandro III ?” La risposta è arrivata a pagina 375. D’altronde Eco non si è neppure fatto seppellire ad Alessandria, di cui apprezzava solo la tradizionale “bellecalda”, una farinata di ceci. 

Cromo esavalente nell’acquedotto che serve Predosa, Castelferro, Rivalta Bormida, Acqui Terme.

I sospetti subito sulla Solvay. Ma servono indagini per verificare altre origini. Presidio di protesta di Comitati e Sindaci.

Clicca qui Daniela Terragni “Cromo nell’acquedotto. Comitati mobilitati”. 
Clicca qui il comunicato stampa unitario di Comitati di Base della Valle Bormida, Comitato Sezzadio per l’Ambiente, Comitato vivere a Predosa, Zenzel di Visone.

Alessandria, nuova terra dei fuochi.

Accanto a casi più noti come Eternit di Casale Monferrato, Solvay di Spinetta Marengo, Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo, Tav Terzo Valico ligure piemontese, (vedi il libro “Ambiente Delitto Perfetto“), ci sono decine di casi irrisolti che si rischia di dimenticare: Ecolibarna, Serravalle, Capriata, Carbonara, Castalia, Pontestura, Ecosystem, Baratta, La Fallita, Castellazzo… Tanti altri nomi non sono diventati famigerati alle cronache solo grazie alle vittoriose battaglie ambientaliste che in questi decenni abbiamo intrapreso assieme alle popolazioni a rischio.
Clicca qui

Meglio essere giudicati in tribunale ad Ivrea piuttosto che ad Alessandria.

Luca Santa Maria, il legale di Solvay che ha negato un centesimo di risarcimento danni alle parti civili di Spinetta Marengo, paga oltre 150.000 euro a persona alle famiglie dei morti Olivetti. Ad Ivrea De Benedetti e Passera aprono i gonfi portafogli perchè temono di essere condannati, mentre per Alessandria De Laguiche e Joris se la spassano ai Caraibi dopo essere stati assolti.
Clicca qui La Stampa “Risarcimento Telecom per l’amianto all’Olivetti. Trovato l’accordo con quattro famiglie, si tratta ancora con le altre”

27 gennaio “Giornata della memoria” in ricordo dell’Olocausto.

Commemorazioni Shoah (clicca qui Silvana Mossano) a Casale Monferrato, Alessandria, Acqui Terme, Castelletto d’Orba e Valenza. Ma non a Spinetta Marengo: la seconda edizione di “Ambiente Delitto Perfetto” rompe perciò la congiura del silenzio scesa sulla fabbrica degli orrori dove le ossa umane degli ebrei furono trasformate in concime. Le dichiarazioni dei testimoni superstiti.

La gitarella “touristica” dei parlamentari ai siti inquinati alessandrini.

Dalla vergogna della sentenza per Casale Monferrato alla vergogna perenne di Novi Ligure, passando per la bomba ecologica di Spinetta Marengo senza fermarsi, e per Bosco Marengo nel soffermarsi sui bidoni interrati (denunciati da noi) e tralasciare il deposito nucleare (denunciato da noi). Ma statevene a casa, non andate in giro a sprecare soldi pubblici.
Clicca qui Franca Nebbia “Tour fra ‘veleni’ in attesa di uno smaltimento totale”.

Se la condanna di Repetto è giusta, è ingiusta quella di Solvay.

Se è giusta quella di Solvay, è ingiusta quella di Repetto. Ci dovrebbe essere una proporzione nelle pene. Gli imputati della multinazionale (avvelenamento doloso della falda: 18 anni di reclusione) con tanto di parti civili morti e ammalati hanno (alcuni, neppure tutti) preso 2 anni e 6 mesi . Mentre il presidente Repetto 2 anni e 10 mesi… per aver fatto la cresta sui rimborsi chilometrici Amag! Nessun pietismo per il braccio destro del sindaco Fabbio, anzi, fosse per noi saremmo più pesanti. Però che dire della sentenza Solvay, anzi meglio non dire. Comunque, candidati al “Premio Attila Alessandria 2015” sono sia Repetto (curriculum infinito) che il Tribunale di Alessandria (sentenze Solvay, Michelin, Fabbio, Italsider).
Clicca qui Silvana Mossano “Condannato l’ex presidente dell’AMAG. Truffa sui rimborsi spese. A Repetto 2 anni e 10 mesi. Assolto invece dall’accusa di abuso d’ufficio per 34 assunzioni”.

Rifiuti pericolosi Solvay: discariche ora al sicuro?

Montagne di rifiuti alte come le ciminiere.

Sul sito dell’azienda: una affermazione vera (parzialmente) e una falsa. La prima è una ammissione di colpevolezza: “Prima dell’arrivo di Solvay gli scarti di lavorazione contenenti cromo sono stati stoccati senza alcuna protezione”. E tali sono rimasti anche dopo l’arrivo di Solvay (2002). La seconda è una balla: “Le discariche ora sono al sicuro. Solvay ha realizzato un sistema di copertura e impermeabilizzazione che isola i rifiuti dall’ambiente esterno e impedisce le infiltrazioni d’acqua ‘colpevoli’ del trasporto in falda delle contaminazioni“. Una balla di chi non vuole spendere i soldi per asportare definitivamente i veleni (cromo e altri 20) e realizzare una vera bonifica.

Solvay è sempre stata sana e sicura per aria acqua e suolo. Lo dimostrano i certificati.

Se clicchi qui, fai attenzione alle date dei certificati: 1992 prima emissione, 2007-2008 prima dell’avvio del processo di Alessandria, 2016 ultima scadenza. Qual è il costo di questi certificati internazionali? E’ in base ad essi che la Corte di Assise ha assolto mezza Solvay di Spinetta Marengo?

Alla Solvay si festeggia per la mezza assoluzione in Corte di Assise.

Eppure si apriranno altri 3 procedimenti: 1 in Appello, 1 PM contro Solvay a Milano, 1 Solvay contro PM a Roma. E 1 contro il direttore per morti e ammalati a Spinetta? Bigini, nella foto abbracciato alla sindaco Rossa, spera che non si apra ormai più. Su tutti i processi: sconcertanti anticipazioni nella seconda edizione di “Ambiente Delitto Perfetto“, in stampa a 530 pagine.

Amianto Ilva Italsider di Novi Ligure: il Pm chiede l’assoluzione e il giudice gli va dietro.

Dopo le sentenze Solvay, Michelin, Smog, c’è già chi ha proposto il Tribunale di Alessandria candidato al “Premio Attila Alessandria 2015“. Vedi la seconda edizione di “Ambiente Delitto Perfetto”.
Clicca qui La Stampa “Amianto all’Italsider pm chiede di assolvere”.
Clicca qui Silvana Mossano “Amianto, condannata l’Ialsider per la malattia di un ex operaio”. Condannata si fa per dire.

Dopo Solvay, anche i politici e i giornalisti ambiranno a far passare per pazzo il Pubblico Ministero. Per questo disegno, la stampa sta censurando totalmente gli interventi di Medicina Democratica. Manca ancora che Solvay ci quereli.

Ghio in camicia di forza, Balza col bavaglio. Sogno o realtà?

Gli avvocati, come i politici dopo le elezioni, tendono tutti a dichiararsi vincitori. Invece possono a buona ragione farlo i difensori di Solvay, clicca qui la velina su Il Piccolo. A coprire le reciproche vergogne del passato, sono anche oggi spalleggiati da giornalisti e funzionari Arpa a vendere un futuro radioso di ambiente e salute per la Fraschetta, bonifica già fatta o al massimo da completare. Balle, la bonifica è fasulla e lo sarà dopo questa sentenza salva inquinatori. Balle che i politici prontamente afferreranno, come in passato. Tutti questi complici ambiranno a mettere una pietra sopra al processo, affinchè il PM Riccardo Ghio passi per pazzo e non insista a presentare appello per l’articolo 439 del codice penale: avvelenamento doloso della falda. La falda più importante del Piemonte. Per non parlare dell’inquinamento atmosferico. Continueremo a morire.

La Corte di Assise di Alessandria fa la grazia alla Solvay.

Alcuni articoli giornalistici hanno trascurato, quando non ignorato, il comunicato stampa della Sezione provinciale di Medicina Democratica che si è scandalizzata per la sentenza Solvay. Gli avvocati invece, accusa e difesa, sono come i politici ad ogni elezione: si dichiarano tutti sempre vincitori. In verità solo i legali degli industriali possono fregarsi le mani. La Legge non è uguale per tutti. (continua)

Clicca qui Maurizio Marchi Medicina democratica Livorno “Solvay condannata ad Alessandria, pene lievi per disastro ambientale. E a Rosignano?
Clicca qui Silvana Mossano “Cromo nelle falde a Spinetta. Condannati quattro dirigenti per disastro colposo”
Clicca qui Monica Gasparini “Avvelenamento nelle falde: la Corte condanna ma riconosce solo la colpa”
Clicca qui Il Piccolo “La sentenza ha comunque accertato  il verificarsi di un disastro ambientale”
Clicca qui “Le prime reazioni tra le famiglie e i malati di Spinetta sconcertati, oggi c’è delusione”
Clicca qui La Stampa “Cromo nelle falde. Alessandria disastro colposo. 4 condanne”
Clicca qui Silvana Mossano “L’impulso alle bonifiche? E’ partito dal processo”
Clicca qui La Stampa “Solvay: per la Corte c’è disastro ma esclude l’avvelenamento”

Deludente e preoccupante la sentenza Solvay di Spinetta Marengo.

4 assolti su 8 imputati. Condanne di 2 anni e 6 mesi invece che di 18, risarcimenti in proporzione. Il disastro ambientale equiparato ad incidente per attraversamento con il rosso. Non dolo ma colpa. Facile la prescrizione. I vertici assolti: estranei all’inquinamento. I condannati: non ne erano consapevoli… anche se avevano cercato di nasconderne le prove (con i vertici). Vittime della sentenza: le parti civili ammalate e morte, gli abitanti inquinati del territorio, il mondo ambientalista disarmato. Vittima la giustizia, insomma. (continua)

Clicca qui Pennatagliente “La sentenza Solvay: una vergogna senza pari”
Clicca qui Rete Nazionale Sicurezza sul Lavoro e Territori MI/GE/BG “Processo Solvay: ennesima sentenza vergognosa! reato derubricato a colposo e assoluzioni per i vertici. ma non può finire così…”
Clicca qui Corriereal “Inquinamento polo chimico: l’ora della sentenza”
Clicca qui AlessandriaNews “Polo Chimico: quattro condanne per disastro colposo”
Clicca qui diAlessandria “Medicina Democratica sulla sentenza Solvay di Spinetta Marengo”

Può essere una cosa seria il “nuovo” piano di emergenza di Spinetta Marengo?

Non è il Piano di emergenza della Fraschetta che noi stiamo rivendicando da 40 anni, in solitudine. Non è in grado di affrontare la sicurezza, l’allarme, l’evacuazione, il soccorso e le cure della popolazione. Sia sottoposto a referendum, liberato dalle complicità del Comune. Continua.

Clicca qui La Stampa “Ci sono voluti 6 mesi per scoprire le cause dello scoppio e dell’incendio all’Arkema: “Mai più quella produzione”
Clicca qui Il secolo XIX “Ci sono voluti 6 mesi per scoprire le cause dello scoppio e dell’incendio all’Arkema: “Mai più quella produzione”
Clicca qui Ovada on line “Piano di emergenza: ci stiamo lavorando”
Clicca qui sul sito della Provincia di Alessandria la bozza del Piano di emergenza.
Clicca qui Pennatagliente “Piano di emergenza in sordina, sia sottoposto a referendum consuntivo”.

La barzelletta dei piani di emergenza del Comune di Alessandria.

Quello durato 3 anni è scaduto nel 2006. Quello del giugno 2015 (dopo lo scoppio Arkema) superato dalla normativa. Di quello nuovissimo non è stata data nessuna informazione pubblica degna di questo nome: forse era o è affisso all’Albo Pretorio. La popolazione a rischio di catastrofe non sa nulla, neppure l’assessore all’Ambiente, Claudio Lombardi di Spinetta, l’ha visto, considerato che non ha aperto bocca. 

Solvay ama i cittadini. Alla faccia del bicarbonato di sodio.

Solvay ha fatto pubblicare sui giornali questa inserzione pubblicitaria in coincidenza con l’udienza del processo in Corte di Assise affinché i giurati sappiano, proprio mentre stanno per emettere la sentenza, quanto i cittadini amino la multinazionale belga. Perché Solvay ama i cittadini: sentimento reciproco. Lo sanno bene i giurati ad Alessandria che l’hanno appreso in questi anni durante decine e decine di udienze, dai testimoni prima ancora che dalle indagini epidemiologiche sui tumori. E lo sanno bene anche senza cliccare su Google interrogando “Inquinamenti Solvay”: pagine e pagine di disastri e morti in ogni parte del globo. “Alla faccia del bicarbonato di sodio” è l’esclamazione, piuttosto che di Totò, e per chi crede nell’aldilà, che rimbomba nella tomba monumentale di Ernest Solvay.

Indovina indovinello.

Che relazione c’è tra gli articoli lecca lecca su Il Piccolo e La Stampa (clicca qui) e l’inserto ripetutamente pubblicato a pagamento su entrambi i giornali?
Scegli l’opzione:
a) Solvay ha comprato la pubblicità e in cambio le redazioni hanno fatto la pubblicità occulta.
b) I due giornalisti sono cortigiani motuproprio.
c) Entrambe le cose.
d) E’ solo una coincidenza.

Riprende il 21 settembre 2015 il processo. Nell’ultima udienza Solvay ha agito come un killer in aula giudiziaria.

Denuncia il Pubblico Ministero al Consiglio superiore della Magistratura. Si inventa un complotto ai propri danni: un intrigo internazionale “dei poteri forti” ordito dai congiurati Ausimont, Arpa, carabinieri Noe, Comune, Provincia, Regione, giunte di sinistra e di destra, amministratori e funzionari, Montedison, Edison, Eridania, Coopsette, Esselunga, associazioni ambientaliste. Tutti dediti a tangenti e mazzette. Il Pubblico Ministero diventa il deus ex machina dei congiurati. Una “denuncia” che è una cazzata di fatto e in diritto ma che ha l’ambizione di inceppare i meccanismi giudiziari. (continua)

Prodotto innovativo alla Solvay di Spinetta Marengo: il treno a vapore.

Il PR degli industriali e soprattutto della Solvay scrive sul bisettimale sponsor (clicca qui) che la multinazionale spinettese per l’annuale luna park ha predisposto un trenino a vapore, scartando il costoso ma ecologico trenino elettrico. La giustificazione è stata: “Tanto, più inquinati di così”. Il convoglio, emblema della innovativa tecnologia aziendale, sbufferà su e giù dalle colline appositamente create con i rifiuti tossici. In omaggio al recente scoppio all’Arkema, previsto anche uno spettacolo di “pompieropoli“. Prenotazione obbligatoria, mascherine antigas gratuite.

Aumentano i rischi per la Fraschetta.

All’assemblea di Tortona: “Dobbiamo già fare i conti con la Solvay a Spinetta, con l’Acna in Val Bormida e con l’Ecolibarna a Serravalle, con i loro rifiuti a contatto con le falde. Ora stiamo correndo un altro pericolo rappresentato dall’amianto del Terzo valico”.

Clicca qui Gianpiero Carbone “L’allarme al convegno No Terzo Valico. Con lo smarino aumenterà il rischio”.

Conferenza stampa del Comune di Alessandria su “Ambiente Fraschetta. Indagine sul rischio sanitario e sullo stato di salute della popolazione”. Conferenza lampo, indagine lampo?

L’Indagine l’avevamo promossa noi su larga scala ma così come presentata non ci soddisfa. Non affidabile l’Asl che nasconde il Referto epidemiologico ai Comuni e che “non ha i soldi” per le analisi di 3 cancerogeni nel sangue dei lavoratori e dei cittadini. Altri 30 anni per la realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta? E dove sta il Comitato scientifico internazionale per la bonifica della Solvay? Aspettiamo la chiusura dello stabilimento? Continua.

Clicca qui Marcello Feola “Più tumori in Fraschetta? I numeri parlano chiaro”.
Clicca qui Piero Bottino “Rischio tumori a Spinetta. Arpa: il più elevato in città”.
Clicca qui Corriereal “L’ambiente in Fraschetta: una conferenza stampa ‘lampo’, e nessuna vera risposta”
Clicca qui Corriereal “Salute a rischio in Fraschetta? Al via l’ennesimo progetto su otto sobborghi alessandrini”
Clicca qui Alessandrianews “Salute in Fraschetta, avviata indagine su ricoveri e mortalità”
Clicca qui Alessandrianews “Medicina Democratica: conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui Pennatagliente “Conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui La Stampa “Uno studio in Fraschetta dirà di cosa si muore”
Clicca qui Il Piccolo “Rischio sanitario in Fraschetta, al via un’indagine”
Clicca qui Lino Balza “Sulla Fraschetta un’indagine lampo”

Solvay killer anche in aula giudiziaria.

Denuncia il Pubblico Ministero al Consiglio superiore della Magistratura. Si inventa un complotto ai suoi danni: un intrigo internazionale “dei poteri forti” ordito dai congiurati Ausimont, Arpa, carabinieri Noe, Comune, Provincia, Regione, giunte di sinistra e di destra, amministratori e funzionari, Montedison, Edison, Eridania, Coopsette, Esselunga, associazioni ambientaliste. Tutti dediti a tangenti e mazzette. Il Pubblico Ministero diventa il deus ex machina dei congiurati. Una “denuncia” che è una cazzata di fatto e in diritto ma che ha l’ambizione di inceppare i meccanismi giudiziari. Continua a leggere.

Clicca qui La Stampa “Bordate di Solvay sono intimidazioni”
Clicca qui Pennatagliente “Solvay killer anche in aula giudiziaria”

Il nucleo centrale del libro che presenteremo in autunno al Congresso di Medicina democratica a Firenze sarà il procedimento penale per il disastro ecologico del polo chimico Solvay di Spinetta Marengo.

La prima delle due ragioni della scelta editoriale deriva dall’attuale fase storica caratterizzata dalla crisi dei Movimenti popolari in parallelo agli scandali delle sentenze assolutorie in materia ambientale. Il prossimo verdetto di Alessandria assumerà capitale importanza se, come auspichiamo, affermerà una controtendenza nazionale. Continua

Ultima udienza del processo Solvay. Perchè gli 8 imputati devono essere condannati.

La Corte di Assise di Alessandria avrà il fegato di applicare una buona volta questo desaparecido articolo 439 del Codice penale e condannare per il reato di dolo, in controtendenza nazionale alle sentenze vergognosamente assolutorie (reati di colpa, prescrizioni) dietro le quali si nascondono gli avvocati Ausimont e Solvay? Cosa dicono questi famosi avvocati: continua.
Secondo noi invece gli 8 imputati devono essere condannati:
1) per essere essi stati a conoscenza dell’esistenza di enormi discariche tossiche e cancerogene, illegittime e non autorizzate;
2) per aver omesso la manutenzione della rete idrica dello stabilimento provocando enormi dilavamenti delle sostanze inquinanti;
3) per non aver fatto il necessario per eliminare o solo ridurre l’inquinamento;
4) per aver avvelenato le falde sotterranee dentro e fuori lo stabilimento, nonché l’acquedotto di Alessandria, provocando gravi danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente agricolo;
5) per aver direttamente somministrato acqua avvelenata a lavoratori e cittadini;
6) per aver omesso di segnalare agli enti pubblici il reale contenuto delle discariche e la reale portata dell’inquinamento sia del sito che delle falde;
7) per aver dolosamente errato e omesso e nascosto alle autorità i dati relativi alla esistenza e alla consistenza delle discariche, allo stato di contaminazione delle falde, alla omessa bonifica. 

Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo.

E noi che ci eravamo illusi. Avevamo preparato un post del nostro blog con un titolone: “Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta”. La multinazionale chimica -avevamo pronta l‘ironia- sarà la prima ad adottare l’invenzione della studentessa peruviana Monica Abarca (clicca qui) tanta è la sua preoccupazione per la salute della popolazione, ovvero per tranquillizzarla in vista dell’apertura del nuovo filone processuale. E invece dell’ingegno meccatronico di tre chili è arrivata la nuova centralina di tre tonnellate che non controllerà le emissioni più preoccupanti: PFIB, composti clorofluorurati. L’assessore protesta ma è zittito dalla sindaco. Continua

Clicca qui Carlo Romagnoli “La nuova centralina a Spinetta in funzione, ma è polemica con Sel”.
Clicca qui Valentina Frezzato “Il monitoraggio dell’aria ora è continuo”.

Processo Solvay Spinetta Marengo. Una giustizia ingiusta verso le vittime.

Il processo si sta concludendo dopo 8 anni: che la Giustizia sia lenta, dunque ingiusta verso le vittime, è assodato. Che meriti la maiuscola: staremo a vedere la sentenza. In questo processo, come in tutte le tragedie, al dramma delle vittime si è alternata spesso la farsa dei protagonisti legali, non a caso le nostre cronache ospitano sovente la satira. Nell’ultima udienza mancavano solo le luci psichedeliche nell’aula del tribunale.Continua.

Clicca qui La Stampa “Ausimont-Solvay in Corte d’Assise: inammissibile ogni risarcimento. I difensori insistono sull’infondatezza del dolo”.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico, le repliche”.
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: per la difesa nessun diritto ai risarcimenti”

Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella Giustizia?

Se ascolti gli addetti ai lavori, gli avvocati, la disputa sembra se il dolo dell’articolo 439 riguarda solo i terroristi che versano cianuro nei tubi dell’acquedotto o anche i dirigenti d’azienda che consapevolmente versano cancerogeni nelle falde acquifere. Se invece interroghi la gente, ti rendi conto del grado di fiducia che c’è nei confronti della Giustizia con la maiuscola.  Continua.

Clicca qui Piero Bottino “Al processo a stomaco vuoto”.
Clicca qui Pennatagliente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Corriereal “Processo Solvay: i potenti resteranno impuniti?”
Clicca qui Rete Jonica per l’Ambiente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Cobas Pisa “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Pontinia Ecologia e Territorio “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Alessandria Post “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”

Manifestazione No Tav Terzo valico ad Alessandria.

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Sarebbe stato uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è infatti l’inquinamento aria-terra-acqua del polo chimico di Spinetta Marengo… Continua

La parola d’ordine deve essere: “No alle discariche, sì alla bonifica della Solvay.”

mappa della falda acquifera alessandrina

La manifestazione del 23 maggio davanti al Municipio di Alessandria sarebbe uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è invece Solvay (continua)


Clicca qui Pennatagliente “la parola d’ordine deve essere: no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”
Clicca qui Corriereal “no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”

L’ipocrisia della Solvay.

Al processo in Corte di Assise i dirigenti inquinatori di questa società, che rischiano 16 anni di reclusione, fanno un accanito tiro al piccione espiatorio contro il direttore defunto e non condannabile. Intanto osannano il suo nome per la corsa podistica “11° Trofeo Solvay-Memorial Corrado Tartuferi“.

Iniziative importanti ma che si rivelerebbero ininfluenti se…

…se si fallisce l’obbiettivo principale. Facciamo sì che la lotta non sia per togliere dall’occhio la pagliuzza piuttosto che la trave.
Clicca qui Alessandria Post “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
Clicca qui Corriereal “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
Clicca qui Pennatagliente “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
La coerenza di un individuo o di una associazione è un valore in sé. Perciò Medicina democratica ribadisce in termini che siano inequivocabili le proprie posizioni. In sintesi. L’inquinamento per amianto-schiumogeni, dagli scavi Tav Terzo Valico fin dentro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta Marengo, sarà-sarebbe per la Fraschetta appena una goccia in più nell’oceano della falda già inquinata dalla Solvay (cromo esavalente altri 21 veleni tossico cancerogeni). Impedire che questa goccia si aggiunga, impedire le discariche servirà-servirebbe a niente se non si attua la bonifica sotto il polo chimico chiesta anche da Ispra-Ministero dell’Ambiente: togliendo il milione di metri cubi sotterrati che continuerebbero in eterno a percolare in falda. Chiedere alla sindaco di Alessandria di cancellare l’autorizzazione alle discariche non serve a niente se Rossa sta barattando la bonifica con il ponte sul Bormida. Semmai sarebbero più efficaci le dimissioni dell’assessore all’ambiente Claudio Lombardi per affermare: 1) la salute della Fraschetta si salva solo se si avvia un bonifica vera invece della fasulla e collusa con le istituzioni pubbliche; 2)la vera bonifica, complessa e costosissima, si può fare solo promuovendo un garante Comitato scientifico internazionale; 3) il Comitato va inserito nell’ambito del rivendicato Osservatorio ambientale della Fraschetta; 4) di concerto con la rivendicata Indagine epidemiologica della Fraschetta. Infine OK alla manifestazione di protesta del 23 maggio davanti al Municipio, però sarebbe ancora più utile partecipare il 25 maggio all’udienza in Corte di Assise che sta concludendo il processo Solvay, la cui sentenza è fondamentale per la bonifica e i 4 punti strategici suddetti. Insomma, che la lotta contro le tre discariche non sia per togliere dall’occhio la pagliuzza piuttosto che la trave. 

127 anni di reclusione per 8 imputati al processo Solvay in Corte di Assise di Alessandria.

Avvelenamento doloso della falda e dolosa omessa bonifica. Dopo la requisitoria finale del PM Riccardo Ghio, Laura Mara di Medicina democratica è l’unico avvocato di parte civile che prende la parola per controbattere l’esercito dei difensori Solvay. Poco prima avevano reso dichiarazioni spontanee e commosse tre degli otto immacolati benemeriti imputati. Per chiedere perdono alle vittime? Commossi per la presenza di vedove in aula? Continua.

Clicca qui Il Piccolo “Polo chimico, processo verso la conclusione”
Clicca qui Monica Gasparini “Si torna in aula con le repliche. Avvelenare significa mettere in atto una condotta idonea a ledere una persona”
Clicca qui Emma Camagna “Gli alti dirigenti Ausimont: siamo imputati senza colpe. Il PM replica: nascosta la gravità dell’inquinamento delle falde”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico, la sentenza prima dell’estate”
Clicca qui Alessandria Post “Tre scendono dalla croce al processo Solvay in Corte d’Assise di Alessandria”

20 aprile La Corte di Assise di Alessandria riprende il processo Solvay. Mentre la classe politica locale fa orrore.

Se clicchi qui, ti aggiorni su interventi e iniziative di Medicina democratica durante questi mesi di sospensione delle udienze. Innanzitutto sull’ennesimo incidente al polo chimico di Spinetta Marengo, il silenzio sui danni alle persone, l’ulteriore contaminazione delle falde, l’effetto domino in grado di provocare una catastrofe industriale con migliaia di morti, i politici che scoprono l’acqua calda: manca il Piano di emergenza. I politici ignorano la nostra denuncia dei veleni nel sangue dei lavoratori e dei cittadini e non avviano l’Indagine epidemiologica; men che mai promuovono una Commissione scientifica internazionale che garantisca un vero Progetto di bonifica della bomba ecologica della Fraschetta. Anzi, si dispongono a rinunciare alla bonifica in cambio di un ponte sul Bormida. Perciò Rita Rossa sfiora la vittoria al Premio Attila, ma anche gli altri sindaci della Fraschetta se ne fregano della salute della popolazione. 

Clicca qui Citta futura “E i politici scoprirono l’acqua calda”
Clicca qui Alessandrianews “Incidente Arkema tanti forse nessun perché”
Clicca qui Corriereal “La classe politica locale fa orrore”
Clicca qui La Stampa “Piano d’emergenza. Si aspetta il morto?”
Clicca qui Pennatagliente “La classe politica locale fa orrore”

E i politici scoprirono l’acqua calda dopo l’ennesimo incidente al polo chimico di Spinetta Marengo.

Manca il piano di emergenza. Ma se è da trenta anni che l’abbiamo rivendicato dentro l’Osservatorio ambientale della Fraschetta! Ma se nel 2002 denunciammo subito che quello approvato era fasullo! Ma se ancora l’anno scorso il Consiglio comunale di Alessandria ha bocciato la Mozione dei 5Stelle! E’ una classe politica senza pudore.
Clicca qui Massimo Putzu “La città senza piano di emergenza. Scaduto da 10 anni riguarda come comportarsi all’esterno del polo chimico. Il dato preoccupante emerso durante la Commissione comunale ambiente” 

L’assessore Lombardi usato di nuovo dalla sindaco Rossa come parafulmine.

O, peggio ancora, come “monsieur Malaussène di Spinetta Marengo”. Insomma come capro espiatorio. Da amici, avevamo consigliato all’assessore all’ambiente di dimettersi dignitosamente. I fatti parlano. Si conclude con una farsa (clicca qui) la delibera per la salvaguardia ambientale di Tanaro e Bormida (clicca qui). Stessa fine per l’Osservatorio ambientale, il Referto epidemiologico, l’Indagine epidemiologica della Fraschetta, il piano di sicurezza emergenza evacuazione del polo chimico di Spinetta ecc. La sindaco non manda neppure un avvocato a presenziare al processo Solvay in Corte di Assise ad Alessandria.

Ennesimo incidente al polo chimico di Spinetta Marengo. Una sindaco superficiale, anzi irresponsabile. L’assessore parafulmine.

Non è il primo scoppio all’impianto Perossidi Arkema, questa volta senza morti e feriti, ma rispetto a questo ennesimo incidente al polo chimico di Spinetta Marengo nuovamente arrivano le pronte rassicurazioni della sindaco di Alessandria, Rita Rossa, vice Premio Attila 2014 che non realizza Osservatorio ambientale e Indagine epidemiologica della Fraschetta, piano di emergenza… (continua)

Clicca qui Alessandrianews “Nube nera su Spinetta”
Clicca qui Il Piccolo on line “Esplosione al polo chimico di Spinetta: per il sindaco Rossa, “la situazione sotto controllo”
Clicca qui La Stampa on line “Scoppio e incendio al polo chimico: nube di fumo alta decine di metri. Non ci sono feriti”
Clicca qui Giovanni Maccarino per USB Vigili del Fuoco “Ma quale situazione sotto controllo!”
Clicca qui Giancarlo Pozzi “A Spinetta tutto sotto controllo?”
Clicca qui Corriereal “Incidente al polo chimico: “Situazione sotto controllo: nube nera non pericolosa?”
Clicca qui Alessandria Post “Una sindaco superficiale, anzi irresponsabile”
Clicca qui Corriereal “Da più parti si levano voci critiche”
Clicca qui Pennatagliente “Una sindaco superficiale, anzi irresponsabile”
Clicca qui Massimo Putzu “Scoppiano le polemiche. I timori di genitori, ecologisti, sindacati”
Clicca qui La Stampa “Il Comune avvertito mentre si discute dell’aria”
Clicca qui La Stampa “L’esplosione allarma Spinetta. L’aria invasa da una nube di fumo. Ancora da chiarire le cause”
Clicca qui Monica Gasparini “Un boato tremendo, poi incertezza e paura. Manca il piano di emergenza”
Clicca qui Il Piccolo “Esplosione e fiamme. Col fumo salgono le polemiche”
Clicca qui Pennatagliente “Cittadino della fraschetta, stai sereno”
Clicca qui Massimo Putzu “L’incendio al polo chimico rimane ancora un rebus”

Una videointervista di Alessandria Post.

Su smog urbano e processo Fabbio, salvaguardia dei fiumi e rappresaglia Melchiorre, Solvay e i veleni nel sangue di lavoratori e cittadini, ponte sul Bormida oppure bonifica delle falde, bidoni sotto Fabbricazioni Nucleari, antenne telefoniche sopra le case.
Clicca qui se l’intervista la vuoi leggere.
Clicca qui Corriereal “Lino Balza a tutto campo: PM10, polo chimico, ponte sul fiume Bormida”

Solvay propone di costruire il secondo ponte sul Bormida a spese sue… e della salute degli alessandrini.

Cioè a patto che gli Enti locali rinuncino a pretendere una vera bonifica e si accontentino di quella finta in corso. Continua…

Clicca qui Carlo Romagnoli “Per quel ponte servono 12 milioni”

Il mestiere del boia: il “consulente” che difende il carnefice contro le vittime.

Sono sempre gli stessi che trovi in tutti i processi dove gli imputati sono grossi e danarosi industriali.
Clicca qui, dal Dossier, Francesco Messineo al processo Solvay di Spinetta Marengo.
Clicca qui La Stampa: “Il consulente della Michelin: quegli aspiratori c’erano. A processo cinque dirigenti dell’azienda”.
Clicca qui Alessandrianews “Processo Michelin: nessuna emissione pericolosa”