Tutta la storia di Spinetta raccontata in video da Lino Balza. La storia italiana vista dal basso.

Fino ad allora recuperata da fonti scritte e orali, dal 1970 Lino Balza si è assunto il compito ufficiale di scrivere in prima persona la storia del territorio attorno al polo chimico di Spinetta Marengo, ovvero la storia del movimento operaio alessandrino attraverso la lente di ingrandimento della fabbrica Montedison-Solvay, ovvero vista dal basso la storia italiana dell’ascesa e della caduta del Movimento operaio e dei Movimenti eco pacifisti.

Tutta la storia di Spinetta raccontata in video da Lino Balza. Il Consiglio di Fabbrica. Sessantotto.

Il Sessantotto realizzò una rivoluzione dentro il vecchio sindacato, a cominciare dalle fabbriche, a cominciare dalla Montecatini Edison, che ben presto diventerà un modello in tutto il territorio. Nel novembre ’69, la Commissione Interna e le RSA (Responsabili Sindacali Aziendali) sono ancora le organizzazioni sindacali ufficiali, quando, invece, sul campo si afferma il “Comitato di agitazione: non riconosciuto, clandestino, così si descrivono i protagonisti…

Rubrica a cura di Mattia Servettini.

Prossimamente su BUZZ Blog e nostro Sito:  a puntate i servizi realizzati da Mattia Servettini. 
Balza ripercorrerà i cento anni di presenza del sito produttivo di Spinetta Marengo, per arrivare all’attuale drammatica situazione ambientale e sanitaria della Solvay. Infatti, raccontare è utile: far conoscere la storia di una fabbrica che ha dato pane, lacrime e sangue alla popolazione del sobborgo di Spinetta: è utile se si vogliono raccontare e affrontare nei giorni nostri le lotte della popolazione alessandrina che non è più disposta a pagare lacrime e sangue. La storia locale di uno dei più importanti stabilimenti italiani e del suo martoriato territorio è interessante perchè è anche la storia dell’Italia, dell’economia prima e dopo la guerra, del capitalismo imperante, dei movimenti operai prima del loro apice e dopo, dei movimenti ecopacifisti tra vittorie e sconfitte; delle responsabilità -nome per nome- dei politici, sindacalisti, giornalisti, magistrati; tra mobilitazioni, connivenze, complicità, corruzioni, ignavie.  Insomma, risulterà una miscela storica abbastanza  polemica (Balza garantisce).