fotovoltaico made in solvay

Se una azienda, per nasconderli, a suo tempo ha seppellito i veleni prodotti in discariche sotterranee, e poi una volta smascherata, oggi invece di toglierli, bonificarli, li nasconde ulteriormente, li mimetizza con una copertura, ebbene voi come giudicate l’operazione se non come una frode? Si può invece ( Il Piccolo, Enrico Sozzetti) ribaltare la realtà e trasformare l’occultamento in una lodevole iniziativa ecologica. Si può titolare: “Anche il fotovoltaico nel futuro della Solvay”. Il grande inquinatore, infatti, invece di bonificare ha ricoperto con pannelli le discariche tossico nocive. Intanto lo stesso giornale non spende una parola sulla inquietante indagine epidemiologica (vedi sotto).

secondo gli avvocati solvay: il processo non s’ha da fare

Il Processo Del Secolo

Secondo l’esercito di avvocati difensori, nessuna parte civile è ammissibile al processo. Cioè non c’è nessun danneggiato. Non ci sono morti e ammalati passati presenti e futuri, dunque nessun risarcimento. Né ci sono inquinamenti passati presenti e futuri, dunque nessuna bonifica da fare, dunque nessun risarcimento. Non si capisce perché fare un processo se non ci sono parti civili, i danneggiati tra le persone e gli enti.
Secondo il fior fiore legale dei 38 imputati, non può entrare come parte lesa nel processo nessun morto/ammalato, nessuna amministrazione pubblica, nessuna associazione ambientalista, addirittura neppure Medicina democratica che dello stabilimento di Spinetta Marengo si sta indiscutibilmente occupando da 40 anni, subendo qualunque tipo di rappresaglia.
Ma perfino Solvay usa la parola “criminali”: Clicca qui

Repetto Ha Più Grane Che Capelli

Confessiamo: se noi avessimo la potenza di fare una campagna di stampa contro Lorenzo Repetto, uomo di fiducia del sindaco di Alessandria Fabbio, ebbene la faremmo volentieri. Infatti il presidente dell’AMAG non si lamenta di noi, bensì de La Stampa. In realtà, come gli risponde il direttore del giornale, si (s)parla tanto di lui perchè ha più cause in tribunale che capelli in testa. E tra quelle elencate (tre delle tante) manca ancora il processo Solvay.
Clicca qui per leggere la replica de La Stampa.

Bufala Solvay su La Stampa

Chi ha letto la locandina e i titoli de La Stampa, Solvay: “Bloccato l’inquinamento della falda idrica”, e non è uno sprovveduto, ha capito subito di trovarsi di fronte ad una bufala. In poche ultime righe dell’articolo si smentisce tutto: “L’Arpa continua a controllare il livello del cromo e degli altri inquinanti nella falda: la concentrazione è diminuita ma resta comunque preoccupante, ci vorranno decenni per attenuare l’impatto sull’ambiente”. In realtà non basteranno centinaia di anni se –con un piano di bonifica vero- non verranno rimossi tra i 500.000 e il milione di metri cubi di rifiuti tossici e cancerogeni sotterrati sotto lo stabilimento di Spinetta Marengo a percolare nella falda acquifera. A parte la conclusione, il resto dell’articolo registra la propaganda della Solvay nella sua presa in giro alle istituzioni pubbliche, a dimostrazione che il livello di penetrazione informativa della multinazionale belga ha ormai raggiunto elevata efficienza. Paradossalmente però le affermazioni Solvay sono allo stesso tempo una palese ammissione di colpevolezza, anzi dolosità, che non si mancherà di rilevare nel corso del processo contro i 38 dirigenti chimici imputati di avvelenamento doloso e omessa bonifica. Infine va segnalato un ulteriore allarme causato dalla finta bonifica Solvay. L’acqua che l’azienda “succhia” dal sottosuolo, ma solo in parte, e che depura dei veleni, ma solo alcuni e non sempre, e che viene buttata tale e quale in Bormida, ma senza neppure le analisi esaustive dell’Arpa, ebbene tale acqua prelevata può -come in passato- minacciare la stabilità ecologica del terreno e dunque degli impianti di uno stabilimento ad alto rischio di catastrofe industriale.
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Il Processo Del Secolo

E’ senz’altro merito di Medicina democratica, che le ha promosse e propagandate, se le costituzioni a parte civile hanno già raggiunto un numero così elevato, e che sarà destinato ad aumentare. Si tratta di lavoratori e abitanti che hanno perso la vita e la salute e ora chiedono la condanna e il risarcimento alle aziende e ai 38 imputati. Solvay, con l’esercito dei suoi avvocatoni, farà fuoco e fiamme per impedire la partecipazione delle parti civili al processo.
La più rappresentativa e titolata fra le Associazioni ambientaliste costituendi, è senz’altro Medicina democratica che da 40 anni –si pensi all’operato di Lino Balza- si batte per la salute dentro e fuori la fabbrica, dimostrandolo agli atti, se ce ne fosse bisogno, con migliaia di pagine di documenti, esposti, articoli ecc. E Medicina democratica sarà per gli inquinatori proprio il nemico numero uno al processo, perché in esso svolgerà la parte più attiva e professionale per dimostrare la colpevolezza degli imputati. Fra le parti civili figurano anche Comune e Provincia: che siederebbero meglio sul banco degli accusati per tutte le omissioni e complicità di sempre. Scandalosamente assente la Regione. Senza sorpresa, assenti CISL e UIL, da sempre conniventi aziendali. Tirata per le orecchie, invece partecipa la CGIL, ma a proprio titolo e non a rappresentare i lavoratori ammalati e morti per inquinamento, compito che è toccato a noi assumere in sua vece.
Il processo del secolo riprenderà il 12 maggio.
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Rimozione Amianto In Sicurezza

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Finalmente Solvay sta facendo qualcosa a regola d’arte. Sotto la pressione delle nostre denunce, è costretta a rimuovere i tetti di amianto. Finalmente lo fa, sembra dalle foto, con tutte le precauzioni di sicurezza ambientale. Sa di avere i nostri occhi sempre addosso.

Solvay Dei Miracoli

Solvay dei miracoli. Moltiplica pani e pesci (d’aprile). Ad esempio le assunzioni: prima annuncia, che so? 38 assunzioni di precari. Poi dopo un po’, sempre con gran battage sui giornali, annuncia 28 assunzioni di apprendisti. Poi dopo un po’ pubblicizza l’assunzione di 18 a tempo indeterminato. 38 + 28+ 18 = 84? Noo, stiamo sempre parlando delle stesse persone alle quali ha solo cambiato la forma di contratto. Tant’è che il numero degli occupati continua a scendere ormai verso i 500. I sindacalisti applaudono alla cerimonia (vedi foto): ci sono apprendisti con 25 anni di età e con tanto di diploma o di laurea. Te l’immagini un apprendista barbiere di 25 anni? Dottore, scopi via i capelli.
Altro pesce d’aprile giornalistico sono gli annunci di bonifica. Sotto lo stabilimento c’è una montagna di veleni che colano indisturbati in falda. Solvay annuncia che sta facendo “bonifica”: con una miseria di 2,5 milioni di euro, togliendo una delle tante montagnole di discarica di pannelli di cromo. Applaudono i sindacati (vedi foto). Titoli sui giornali

Un Finto Piano Di Bonifica

Suscitano allarmate perplessità le decisioni della Conferenza dei servizi composta da Comune, Provincia, Arpa, Asl, Solvay, con la CGIL come uditore. Non può infatti che essere una ulteriore perdita di tempo affidare allo stesso inquinatore Solvay il progetto di bonifica del sito inquinato da cromo esavalente e altri venti veleni tossici e cancerogeni. Solvay infatti non progetterà certo di accollarsi il costo di eliminare, con opportune tecniche e tecnologie, l’enorme quantità di veleni sotterrati dentro e intorno allo stabilimento. Dunque proporrà un finto progetto di bonifica: non per “eliminare” ma per “limitare”, “ridurre”, “diminuire” l’inquinamento, ossia vuole prendere altri sei mesi di tempo, e poi altri sei mesi, e continuare come ha fatto da dieci anni a danno della sicurezza e della salute fuori e dentro la fabbrica. Non a caso Solvay si è dichiarata soddisfatta dell’esito della Conferenza dei Servizi. Speriamo qualcosa in più dal processo, 38 gli imputati, che si aprirà il prossimo 5 aprile.

Migliaia Di Bidoni Tossici

Nello stabilimento ex Montedison di Spinetta Marengo, a fianco degli edifici Solvay in cui gronda sui muri cromo esavalente, già nel 1990 avevamo denunciato, mostrando ben 15 foto, oltre 1.000 fusti di rifiuti tossici occultati. Nell’indifferenza delle sedicenti Istituzioni pubbliche.
Clicca qui l’articolo de Il Piccolo (23 ottobre 1990, quando questo giornale faceva ancora informazione).

Solvay Demolisce Le Prove Ma Noi Abbiamo Le Fotografie

Il cromo esavalente saliva dai terreni e trasudava dai muri fino ai piani superiori degli stabili, a dimostrazione che Solvay conosceva perfettamente l’esistenza e la pericolosità di questo micidiale cancerogeno che ha inquinato le falde acquifere superficiali e profonde della fraschetta.
Addirittura nel 2006 un lavoratore aveva denunciato il fenomeno obbligando gli enti a un ispezione dei tre edifici interessati, che rappresentano appunto una delle prove della colpevolezza dell’Azienda.
Uno dei tre, e precisamente il Laboratorio Igiene Industriale, è stato in questi giorni demolito in fretta e furia. Ovviamente senza bonificare il sottosuolo.
Rappresentando esso una prova eclatante al processo in corso contro 38 imputati per avvelenamento doloso e mancata bonifica, ci chiediamo se l’autorità giudiziaria è stata informata dell’abbattimento e se ne ha dato l’autorizzazione.
Restano le prove testimoniali anche dei lavoratori che hanno operato per anni negli ambienti a rischio, nonché le prove fotografiche che qui forniamo insieme ai video dello scandalo sollevato dalle Iene e da Rai Tre Piemonte (clicca qui), nonché ad alcuni allarmanti articoli di giornali (clicca qui).
Forniamo alla Procura della Repubblica il dvd della suddetta documentazione.
Clicca qui per leggere l’esposto alla Procura della Repubblica
Clicca qui per leggere l’articolo di Alessandria Oggi
Clicca qui per leggere l’articolo di Oggi Cronaca

Che Attendibilità Ha La Solvay?

Come ogni piazzista che si rispetti, la Solvay ha distribuito alla popolazione un libretto propagandistico che racconta balle sulla salubrità dell’ambiente. Tra le tante alterazioni della realtà contenute nel lussuoso libretto, è emblematico il trucco fotografico che vi sottoponiamo.

Clicca sulla foto per ingrandirla

La prima foto è l’originale comparso sui giornali (dirigenti e sindacalisti che se la ridono). Confrontatela con la seconda che appare sul libretto Solvay. E’ un fotomontaggio! E’ stata inserita, a sinistra, la segretaria chimici della CGIL, Marisa Valente. A dimostrazione, secondo Solvay, che tutti i sindacati sono d’accordo con lei. Senza pudore.

News Solvay

Il TAR, accogliendo i ricorsi amministrativi del WWF, ha annullato i decreti che rinnovavano alla ditta Solvay le concessioni minerarie per 30 anni in Valdicecina che avrebbe comportato un significativo impatto su un bene sempre più prezioso quale l’acqua potabile. Che ne è, sindaco Fabbio, delle falde di Spinetta Marengo?
Riguardo al polo chimico di Bussi, «abbiamo quattro certezze», rimarca Giovanni D’Addario, della Filctem Cgil, «è inquinato, è un sito classificato di interesse nazionale, non ci sono i soldi per la bonifica e l’azienda Solvay è determinata ad abbandonare l’area, nonostante abbia sottoscritto un accordo di programma con l’impegno a rimanere in zona fino al 2015». Il sindacato si dice pronto a «costituirsi parte civile».
Perchè non lo fa anche ad Alessandria?

A proposito della Giornata della memoria. Le ossa degli ebrei come concime. E se si andasse a scavare il bunker sotto la Solvay?

Concime dalle ossa degli ebrei uccisi. Interi vagoni di resti umani “lavorati” a Spinetta Marengo. Secondo gli israeliani. L’ipotesi è riferita al ’43 ’45 e rilanciata dopo la segnalazione di un dipendente ancora in attività nella fabbrica. Polemiche nelle sedi istituzionali. Ci sembra doveroso andare a verificare cosa contiene il bunker sotterraneo che dalla fine della guerra si afferma esistere sotto lo stabilimento della Solvay.
Per approfondire le inquietanti notizie
clicca qui (La Stampa)
clicca qui (Il Piccolo)
clicca qui (Corriere Della Sera)

Telegramma Aperto A Enrico Sozzetti De Il Piccolo

Pregandolo di replicare, anche su questo blog, al giornalista de Il Piccolo abbiamo mandato questa breve contestazione (clicca qui): i dirigenti Solvay imputati non solo erano a conoscenza dell’inquinamento e l’hanno provocato, non solo hanno nascosto i dati degli inquinanti alle autorità pubbliche, ma anche li hanno falsificati. Di qui l’accusa di dolo (vedi anche il servizio Rai).

Lotteremo Fino In Fondo Per Ottenere Giustizia

Al processo Solvay, è stata desolante l’immagine della giustizia che hanno avuto i lavoratori e i cittadini ammalati e i parenti delle vittime dell’inquinamento mentre hanno affollato per chiedere giustizia l’aula del tribunale di Alessandria.
In quest’aula, già di per sé desolante per incuria e disordine e sporcizia, essi hanno giudicato uno spettacolo deprimente: lo stuolo di avvocati degli imputati che iniziano la melina per inficiare gli atti dell’accusa e per arrivare di rinvio in rinvio alla prescrizione delle condanne, le burocrazie giudiziarie che smarriscono una notifica perfino nel tragitto tra Alessandria e Spinetta Marengo, il giudice dell’udienza preliminare che molla tutti in asso per ore, addirittura il rinvio dell’udienza di 4 mesi, altri 4 mesi, dopo che sono già passati 2 anni dall’inizio del procedimento penale. Visi lunghi tra la gente ma visibilmente soddisfatto il responsabile Solvay dell’ “Operation adoucir les journalistes” che fra i presenti su e giù per i corridoi ha fatto la spola a curare l’immagine della società belga, compito assai arduo quando si sta tentando di sfuggire al giudizio della legge. La legge è uguale per tutti: in alto campeggiava la scritta a cui molti, prima di tornare a casa, avrebbero aggiunto un punto interrogativo. Medicina democratica, con le sue tre valige piene di costituzioni di parti civili, ritornerà all’udienza del 5 aprile 2011 quando non rinuncerà di certo a chiedere giustizia.
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“Operation Adoucir Les Journalistes” Come Solvay Liscia Il Pelo All’Opinione Pubblica

Nella foto: Fabio Novelli ripreso mentre addolcisce
Il processo penale per avvelenamento doloso e omessa bonifica è alle porte (14 dicembre) e Bruxelles sta sempre più potenziando lo staff che, all’indomani dello scandalo cromo, aveva creato per restaurare la disastrosa immagine pubblica.
La massiccia campagna mediatica è denominata “Operation adoucir les journalistes”, “Operazione addolcire i giornalisti”. Tra gli obbiettivi: risparmiare i costi della bonifica delle falde inquinate da cromo esavalente e altri 20 veleni. Sveliamo gli altarini.
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Luigi Mara Alla Conferenza Stampa Processo Solvay

Si è svolta la conferenza stampa di Medicina democratica (nazionale) con Laura Mara e Luigi Mara, rispettivamente avvocato e consulente tecnico, che rappresenteranno (gratuitamente) l’Associazione quale parte civile all’imminente processo riguardante il polo chimico di Spinetta Marengo.
Medicina democratica riconosce, nei capi di accusa formulati dal PM -avvelenamento doloso (falde sotterranee e rete idrica ad uso potabile e agricolo) e dolosa mancata bonifica – i punti cardine del proprio esposto-denuncia alla Procura. Perplessità invece esprimiamo sul ritardo a concretizzarsi in procedimento penale del secondo filone di inchiesta: inquinamenti e danni da PFIB, PFOA ecc. su cui abbiamo abbondantemente documentato con esposti. A proposito di PFOA denunciamo altresì che le autorità pubbliche non garantiscono la sicurezza delle trasfusioni di sangue. Inoltre rivendichiamo che siano finalmente resi pubblici i dati sanitari e ambientali che sono stati secretati in questi mesi.

La Procura della Repubblica, con la richiesta al GIP di rinvio a giudizio di 38 indagati per avvelenamento doloso e mancata bonifica (fino a 15 anni di reclusione), ha accolto i tre punti cardine dell’altro esposto presentato l’anno scorso da Medicina democratica. Vale a dire: 1) non solo cromo esavalente ma almeno altri 20 veleni tossici e cancerogeni sono sotterrati per 500 mila metri cubi (o forse il doppio?) sotto lo stabilimento di Spinetta Marengo. 2) La Solvay (e prima di lei Arkema) ne era perfettamente a conoscenza. 3) La Solvay ha nascosto e contrabbandato le discariche, ha ingannato le amministrazioni e omesso la bonifica. Ha intralciato le indagini, una volta avviate, e tentato di occultare le prove.
In sede processuale cercheremo di individuare, insieme alle responsabilità dei dirigenti aziendali, che vanno oltre i 38 già imputati, anche le responsabilità di amministratori ed enti di controllo pubblici che ancora oggi tacciono i dati sanitari e ambientali. Responsabilità penali, perché quelle morali e politiche sono evidenti, si pensi alla mancata realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta di cui è responsabile anche il sindacato. Dunque le aziende, e non la collettività, dovranno pagare i danni alle persone, alle falde, agli acquedotti, e soprattutto i costi della bonifica, intendendo per bonifica l’eliminazione dei veleni sotterrati e giammai il costoso piano AMAG di inutile “lavaggio” delle acque. Piano AMAG per il quale manovre non disinteressate agiscono dall’esterno in consonanza con Solvay. Questa è l’unica strada per opporsi al ricatto occupazionale. Surrogando un compito che dovrebbe essere del sindacato, Medicina democratica inoltre, per il risarcimento dei danni e alle vittime, sta organizzando (gratuitamente) a costituirsi parti civili al processo tanto i familiari dei defunti che i lavoratori e i cittadini già ammalati o solo a rischio di malattia. Infatti la conferenza stampa è stata preceduta da un incontro di medico e avvocato con queste persone. Invitiamo chi altri è interessato a telefonare al 3470182679.
Sarà il processo del secolo: basti solo pensare che sono una cinquantina gli avvocati a difesa degli imputati, decine di faldoni con documenti sequestrati e intercettazioni migliaia di pagine di documenti ecc.
Clicca qui se vuoi leggere sul giornale on line La Pulce perchè lavoratori e cittadini possono costituirsi parti civili al processo.
Clicca qui se vuoi leggere Radiogold e ascoltare l’intervista.
Clicca qui se vuoi leggere su La Stampa.

Conferenza Stampa Sul Processo Solvay Solexis

Lunedì 25 ottobre 2010, ore 17,30, Circoscrizione Centro, via Venezia 7, conferenza stampa di Medicina democratica (nazionale) con Laura Mara, Carmelo Ciniglio e Luigi Mara, rispettivamente avvocato, medico e consulente tecnico, che rappresenteranno (gratuitamente, anzi a proprie spese) l’Associazione quale parte civile all’imminente processo riguardante il polo chimico di Spinetta Marengo. Si relazionerà di come Medicina democratica individua responsabilità sia all’interno che all’esterno dello stabilimento che vanno oltre i 38 già imputati per avvelenamento doloso e dolosa omessa bonifica. Delle manovre in corso per una bonifica del territorio finta e speculativa. Del ruolo opacizzante degli enti pubblici di controllo. Dei pericoli della salute che si stanno ignorando. Dei ritardi per un nuovo filone di procedimento penale. Della latitanza del sindacato.
Inoltre Medicina democratica, per il risarcimento dei danni e alle vittime, sta organizzando (gratuitamente) a costituirsi parti civili al processo tanto i familiari dei defunti che i lavoratori e i cittadini già ammalati o (novità giuridica) solo a rischio di malattia. Infatti la conferenza stampa sarà preceduta da un incontro di medico e avvocato con queste persone.

Ora Bisogna Affrontare Le Spese Per Il Processo

Cara/o amica/o,
Medicina democratica vive in tutta Italia esclusivamente sul lavoro volontario e gratuito dei suoi attivisti (senza strutture e funzionari e rimborsi spese).Il “fondo” di cassa della Sezione alessandrina ammonta a euro 0 (zero). Finora le spese sono state a carico di chi le ha sostenute. Ora bisogna affrontare le spese per il processo: solo per acquisire i fascicoli processuali, indispensabili per presentarsi in tribunale, ci vogliono 307,97 euro. Inoltre ci sarà tutta l’assistenza gratuita (avvocati e medici) ai lavoratori e ai cittadini costituitisi parti civili.
Se si apprezza il lavoro svolto in questi anni e in particolare il gravoso compito che si è assunto Medicina democratica con questo processo, ti invito a contribuire tramite associazione e abbonamento.
Ti invito cioè a diventare socio dell’Associazione MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE onlus, cliccando qui troverai l’apposita domanda di ammissione che dovrai compilare e inoltrarmi via e-mail (medicinademocraticaal@gmail.com).
Poi puoi provvedere a versare la quota di 25 euro (50 euro socio sostenitore) tramite conto corrente bancario:
Associazione Medicina Democratica – ONLUS
C/C 18273 ABI: 05584 CAB: 01708 IBAN: IT48U0558401708000000018273 Causale: socio.
Se vuoi fare solo l’abbonamento alla rivista (31 euro) puoi utilizzare il suddetto conto bancario, oppure il conto corrente postale:
12191201 intestato a Scrl Medicina Democratica Causale: abbonamento.
Se vuoi risparmiare, cioè contemporaneamente fare l’abbonamento e l’iscrizione a socio ordinario, dopo aver inviato la domanda di ammissione a socio, puoi versare 50 euro sul suddetto conto bancario. Causale: socio + abbonamento
E’ il tuo contributo per il processo: per fare emergere la verità, per ottenere giustizia, per garantire la salute futura.

38 Rinviati A Giudizio Per L’inquinamento Della Fraschetta

Medicina democratica riconosce, nei capi di accusa formulati dai PM
-avvelenamento doloso e mancata bonifica-
i punti cardine del proprio esposto-denuncia alla Procura.
Ci auguriamo, a questo punto, una accelerazione del corso della Giustizia verso la rapida condanna dei responsabili e il risarcimento dei danni e alle vittime.
A tal fine, Medicina democratica non solo si batterà quale parte civile al processo per una bonifica vera del territorio a totale carico della Solvay e non della collettività, ma organizzerà – con o senza sindacato – a costituirsi parti civili tanto i famigliari dei defunti che i lavoratori e i cittadini già ammalati o solo a rischio di malattia.
Intanto chiediamo che siano finalmente resi pubblici i dati sanitari e ambientali che sono stati secretati in questi mesi.
Per il PFOA è necessario altresì che sia garantita la sicurezza delle trasfusioni di sangue.
Perplessità invece esprimiamo sul ritardo a concretizzarsi in procedimento penale del secondo filone di inchiesta:
Inquinamenti e danni da PFIB, PFOA ecc… su cui abbiamo abbondantemente documentato con esposti.

Se clicchi qui: il nostro commento al rinvio a giudizio.
Se clicchi qui: le istruzioni ai lavoratori e ai cittadini per costituirsi parti civili al processo. Attenzione! Riguardano non solo gli ammalati ma anche coloro che sono a rischio di ammalarsi!
Se clicchi qui: la denuncia sulle trasfusioni di sangue a rischio.
Se clicchi qui: l’articolo su La Stampa.
Se clicchi qui: i nomi dei 38 indagati

Black Out: Accesso Vietato ai Dati Ambientali della Solvay

Nel 2008 è scoppiato lo scandalo dell’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo (AL): grazie all’azione della Magistratura i dati di inquinamento del suolo e dell’acqua (e presto anche quelli dell’aria) hanno finalmente finito di essere nascosti nei cassetti. Però da oltre un anno Comune, Provincia, Regione, Arpa, Asl, Amag ecc. non hanno più fornito alla popolazione i successivi dati ambientali, tanto meno quelli sanitari, e neppure è stato fatto nulla per la bonifica del sito dal cromo esavalente e da altre decine di veleni. I cittadini, di nuovo, non sanno da mesi cosa stanno respirando, bevendo, mangiando.
Abbiamo così fatto formale richiesta di avere e divulgare copia di questi dati. L’Arpa “rifiuta l’accesso alle informazioni ambientali richieste in quanto gli atti in oggetto sono sottoposti a sequestro da parte della Procura della Repubblica di Alessandria”. Restiamo perplessi. Non obiettiamo per gli accertamenti ordinati dalla Procura: senz’altro sono secretati per legge in relazione al processo penale che si sta per aprire. Ci chiediamo però se tutti, proprio tutti, i dati sono stati ordinati dalla Procura. Ci chiediamo, cioè, se Arpa e Asl non abbiano fatto controlli non ordinati dalla Procura, di propria iniziativa, fossero solo di routine: anche questi sono secretati? Ci chiediamo se Comune, Provincia e Regione non abbiano ordinato di propria iniziativa controlli ad Arpa e Asl, e se non l’hanno fatto: perché? E se l’hanno fatto: perché non li rendono pubblici?
Addirittura nulla si sa degli incidenti da noi denunciati.
A questo proposito, l’Arpa ci ha replicato di non avere il permesso di fare controlli dentro o nelle vicinanze dello stabilimento. Abbiamo allora sollecitato Comune, Provincia, Regione, Arpa, Asl, a chiedere con noi la modifica del Piano di emergenza esterno, quello che serve a salvare la vita a migliaia di persone.
In conclusione: c’è un black out di informazioni sul polo chimico. Altro che Osservatorio ambientale della Fraschetta! Non è che dobbiamo chiedere direttamente alla Solvay i dati ambientali, certamente perfetti?

Rappresaglie Ambientali: Il Lupo Cambia il Pelo

Sonny Alessandrini, Daniele Ferrarazzo e Valentina Berto avevano presentato, contro la Solvay di Spinetta Marengo, esposti alla Procura della Repubblica di Alessandria, rispettivamente in data 28 febbraio, 14 luglio, 30 luglio 2008 e 20 febbraio 2009

A fine Febbraio 2009 sono stati licenziati. Gli esposti riguardano la salute dei lavoratori e dei cittadini. Fanno parte dei documenti con cui Medicina democratica si presenterà parte civile al processo penale del polo chimico alessandrino.
Nello stesso stabilimento, che allora si chiamava Montefluos (gruppo Montedison), nel 1991, come testimonia l’articolo del Manifesto qui sotto, il “Sorvegliato Speciale” Lino Balza era vittima delle medesime rappresaglie.

clicca sull’immagine per ingrandire

Il Piano di Emergenza Esterno della Solvay Solexis

In merito all’incidente da noi denunciato del 20 gennaio alla Solvay di Spinetta Marengo, prendiamo atto delle circostanziate precisazioni del direttore dell’ARPA, Alberto Maffiotti, circa i lacci e laccioli normativi che impediscono all’ARPA di entrare dentro lo stabilimento e neppure nelle dirette vicinanze (zona rossa) per i controlli delle emergenze in corso, e che consentono all’azienda la esclusiva discrezionalità di dichiarare o lo “stato di attenzione” o lo “stato di preallarme” o lo “stato di allarme esterno”. Solo in caso di “stato di allarme”, che consente anche al Prefetto di far scattare l’eventuale “stato di emergenza alla popolazione”, infatti l’ARPA e l’ASL ecc. possono intervenire -a cessato allarme- nella “zona rossa” per rilevare i danni ambientali e sanitari. Solo in questo caso e comunque a posteriori, cioè quando i buoi (la salute) sono già scappati dalla stalla.
Ne prendiamo atto ma denunciamo all’opinione pubblica che tale anomalia è contraria alla tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, e perciò chiediamo che sia radicalmente modificato il “Piano di emergenza esterno” redatto dalla Prefettura di Alessandria. Riteniamo che ARPA, ASL, Comune, Provincia, Regione, sindacati debbano associarsi a questa richiesta.

Dimissioni del Presidente e del Progetto Cromo dell’Amag


I reati ambientali, nonché di corruzione e peculato, che la Procura di Alessandria contesta al presidente dell’AMAG, Lorenzo Repetto, sono scaturiti dalle perquisizioni effettuate tramite i carabinieri del NOE durante le indagini sullo scandalo cromo esavalente della Solvay a Spinetta Marengo.
Repetto era stato oggetto di pubbliche contestazioni da parte di Medicina democratica in occasione del “piano Amag Fraschetta” che egli aveva presentato in linea, come si vede, con le sue competenze professionali e non. E’ auspicabile che con le sue dimissioni da presidente AMAG anche il finto progetto di bonifica si infogni. Su questo, che avevamo definito “business privato con soldi pubblici”, avevamo scritto ai giornali: a Repetto, presidente dell’AMAG, contestiamo il riproposto progetto di megadepuratore che dovrebbe “lavare” le acque inquinate del polo chimico spinettese. Si tratta di una ipotesi tecnicamente inefficace e costosa. Per l’impossibilità di captare completamente la massa d’acqua, il fiume che scorre sotto la Fraschetta. E per l’incapacità di eliminare non solo il cromo esavalente ma l’altra ventina di sostanze tossiche e cancerogene. Sarebbe come aver proposto di lavare il fiume Bormida dagli scarichi dell’Acna di Cengio! I veleni vanno invece eliminati a monte e non a valle. L’area di Spinetta Marengo va bonificata all’origine, i veleni vanno tolti dal suolo altrimenti per centinaia di anni continueranno incontrollabili a scendere e inquinare le falde. Ancor peggio dell’Ecolibarna di Serravalle Scrivia. A maggior ragione perché Repetto dichiara di realizzarlo in tutto o in massima parte con i soldi pubblici, il progetto del megadepuratore è ovviamente caldeggiato dalla Solvay altrimenti costretta a sopportare -come sosterrà Medicina democratica quale parte civile al processo- l’onerosità della bonifica integrale del sito. Piacerà anche a tutti gli inquinatori della Fraschetta che si sentiranno ancor più esentati dal contenere e purificare gli scarichi.


Il gravissimo inquinamento del suolo e delle acque nella avvelenatissima (anche nell’aria) zona Fraschetta di Alessandria è tutt’altro che affrontato e risolto dal piano AMAG benedetto tanto dal Comune che dalla Provincia. Si tratta di un piano faraonico, dal finanziamento incerto, per un costo già sottostimato a 52 milioni di euro ma, come sempre nelle grandi opere, destinato a lievitare negli anni, senza contare poi gli enormi oneri di gestione e di smaltimento. Un business che, invece di eliminare gli inquinanti all’origine e a totale carico dell’inquinatore, li scarica all’esterno a spese della collettività inquinata. Una spesa iperbolica che lascia i veleni dove sono sepolti, non li asporta dal terreno sotto la Solvay di Spinetta Marengo per la bonifica,ma cerca di raccoglierli quando sono già penetrati nelle falde acquifere. Però gli 11 pozzi spurgo, cosiddetta “barriera”, non riusciranno mai a “succhiare” l’intera falda, ad intercettare ed eliminare totalmente i veleni di cromo e solventi clorurati. Mai nei 20 anni previsti, previsione quanto mai ottimistica visto che, non avendo mai fatto capillari carotaggi, neppure sanno la quantità vera di veleni sotterrati sotto lo stabilimento. Con questo piano, ammesso che verrà mai alla luce e nei 18 mesi previsti, la Solvay potrà continuare a inquinare per altre decine di anni, anzi all’infinito, e la riduzione del danno sarà scaricata sulle casse pubbliche, finanziata da comune, provincia, regione, governo, sempre che si trovino i fondi, e con un “contributo” simbolico dell’azienda inquinatrice previsto al massimo per un decimo dei costi. Un business privato, uno spreco di denaro pubblico. Che dovrebbe invece essere utilizzato per una vera e completa indagine epidemiologica che renda finalmente giustizia e risarcisca le centinaia, forse più, di vittime dell’inquinamento della Fraschetta, dove non c’è famiglia che non sia stata colpita da tumori. Perciò, piuttosto che ai politici, ci affidiamo alla Magistratura, nel processo dove Medicina democratica sarà parte civile, per imporre secondo giustizia alla Solvay inquinatrice l’onere della bonifica e il risarcimento dei danni fisici e materiali agli inquinati.

Oggi vi dite: Sinistra Ecologia Libertà. Ieri: da che parte stavate

Le argomentazioni di “Sinistra Ecologia Libertà” sono in parte condivisibili. Provengono da persone informate dei fatti, perchè Marchegiani era presidente dell’ASL, Bertolo segretario generale della CGIL e Penna segretario generale Camera del lavoro e assessore provinciale all’ambiente.
Peccato che quando erano titolari di quegli importanti incarichi…non intervennero malgrado gli strumenti a loro disposizione. Anzi ….

SIAMO SCESI IN PIAZZA

Già pochi minuti dopo la notizia delle minacce e delle intimidazioni, i primi erano in campo.
Una piazza virtuale -internet- ma una manifestazione di donne e uomini in carne e ossa, di singole persone e collettivi di persone: comitati, associazioni, reti, forum, liste, partiti opposti, operai, giornalisti, storici, medici, scienziati, sindacalisti, ecc. E ciascuna rete e ciascuna lista crea a sua volta altre piazze. Tanti accenti da tutto lo stivale, anche dall’estero, ma una voce sola: isoliamo, accerchiamo i mandanti e gli esecutori. Una diga democratica.
Su questo blog, la piazza, di Medicina democratica continuano ininterrotti ad affluire i messaggi (altrettante le telefonate e i messaggini). Uno spaccato dell’Italia sana che lotta per la salute e la giustizia, in un clima unanimemente definito “pesante” in fabbrica e fuori. Prese di posizioni. L’invito alla Magistratura ad andare avanti dopo che la Procura di Alessandria ha reso noto i nomi dei 38 indagati dell’inchiesta sull’avvelenamento doloso e l’omessa bonifica, che vede sotto accusa Ausimont, Arkema e soprattutto Solvay per aver sepolto a Spinetta Marengo cromo esavalente e altri cancerogeni in oltre 500 mila metri cubi di terreno. La solidarietà a Medicina democratica che, dopo gli esposti (un altro in preparazione sul PFOA), è impegnata a raccogliere, fra i lavoratori e i cittadini ammalati e fra i parenti dei deceduti, le domande di costituzione a parte civile, e che per questo è diventata l’obbiettivo principale delle intimidazioni.Disponibilità e proposte. Di altre associazioni a costituirsi parti civili, e auspicando il reato di devastazione. L’aiuto di prestigio a partecipare quale consulente tecnico di parte civile. Il boicottaggio degli articoli a base di prodotti Solvay. Fare di Alessandria una battaglia-pilota. Un presidio davanti ai cancelli del polo chimico. Una assemblea pubblica piemontese. Anzi, una grande manifestazione nazionale ad Alessandria. Contro il ricatto occupazionale della Solvay che terrorizza lavoratori con adunanze da caserma. Per l’alleanza ambiente e lavoro. Mentre Spinetta entra addirittura nell’Atlante storico di siti inquinati. E si sta scrivendo il libro, prefazione della Iena Pelazza. E tanto altro.
Insomma una grande risposta democratica.
Qui sotto le tante voci che vale la pena ascoltare

La Rete Italiana RIFIUTI ZERO esprime vicinanza e solidarietà agli
attivisti e alla popolazione di Spinetta Marengo per i danni
alla loro salute provocati dall’ interramento di rifiuti contenenti cromo
esavalente (cancerogeno) ad opera di Ausimont, Arkema e Solvay e per le
intimidazioni agli attivisti e le esplicite minacce a Lino Balza.
Siamo vicini a Lino e a Medicina Democratica, da sempre impegnata a difesa della
salute di lavoratori e popolazioni, e disponibili come rete italiana rifiuti
zero per eventuali iniziative.
Un abbraccio
Rete Italiana Rifiuti Zero

ciao a tutti vi siamo vicini,
e capiamo la vostra condizione perchè anche a bussi sul tirino , pescara, in seguito a delle discariche abusive di sostanze tossiche ad opera dell’ausimont, montedison, e ora solvay non solo hanno inquinato il territorio e le falde acquifere ma le acque sono state captate e distribuite come acqua potabile a 400mila persone per circa 20 anni.
ci sono stati indagati sia tra i dirigenti di allora ultra ottantenni sia tra i politici , l’opera di bonifica non è ancora partita ma non molliamo. a presto
angela di giovannantonio forum acqua abruzzo social forum
Forza Lino Balza, io rilancio su Rosignano Solvay (LI) la lotta di Spinetta.
Maurizio Marchi (Medicina democratica Livorno)

Caro Lino,
Ti esprimo la mia totale solidarietà, anche a nome del Comitato di Redazione di Medicina Democratica e del Centro per la Salute “Giulio A. Maccacaro” di Castellanza, per gli ignobili attacchi che Ti stanno portando.
Per quanto concerne le iniziative legali che verranno intraprese, ivi comprese le costituzioni di parte civile di Medicina Democratica e delle persone che con essa si costituiranno nel procedimento penale, se Tu lo riterrai conta anche sulla mia persona per svolgere, assieme ad altri, l’attività di consulente tecnico di parte civile.
Un consiglio e una proposta:
– raccogli in modo certosino tutte le prove relative alle intimidazioni di cui sei fatto oggetto, ivi comprese le scritte murali attraverso riprese fotografiche datate e localizzate topograficamente, e quant’altro riterrai;
– sentiamoci a breve per concordare con le compagne ed i compagni di Medicina Democratica, in primis della Regione Piemonte, per promuovere ad Alessandria una pubblica assemblea – (chiedendo formalmente agli enti competenti di poterla svolgere nell’aula consigliare del Comune o della Provincia o in altra sala pubblica che riterrai) – per affrontare le tematiche al centro dell’iniziativa che il Movimento di Lotta per la Salute porta avanti con impegno e rigore da anni anche sul terreno dell’iniziativa legale, per affermare i diritti inalienabili alla salute e a fruire di un ambiente salubre all’interno ed all’esterno dei luoghi di lavoro, nonchè per imporre una rigorosa bonifica dei siti così gravemente inquinati dalle industrie (Ausimont, Arkema e Solvay) che si sono succedute nella gestione del polo chimico di Spinetta Marengo; respingendo così pubblicamente al (o ai) mittente gli squallidi attacchi che stanno portando alla Tua persona.
Un forte abbraccio e cari saluti.
Luigi Mara

Esprimo Grande ammirazione per chi, come Lino Balza e come Medicina democratica, con l’apporto di quanti al loro fianco credono e sostengono la causa, si espone in prima persona denunciando fatti gravissimi come quelli che stanno accadendo in questi giorni avverso LINO BALZA e quanti denunciano reati gravi che ledono la salute dei cittadini. Incito gli attivisti e gli abitanti di Spinetta Marengo a non cedere né a ricatti né a intimidazioni. Incito tutti a sostenere le loro iniziative, a difesa della loro acqua, dei loro diritti, della loro libertà di espressione – innanzitutto di SOSTENERLI. Io lo farò.
Chiedo a tutte le realtà, che sono tantissime, e che operano eticamente e fattivamente per un MONDO MIGLIORE di sostenere questa iniziativa che ci riguarda TUTTI.
Non possiamo più tollerare la violenza che ci viene fatta continuamente dai camorristi, da tutte le mafie, dichiarate e non, e innanzitutto da PRIVATUCOLI SCHIFOSI E ABBIETTI. IO SCHIFO per il loro modo di fare LA SOLVAY, LA AUSIMONT (gruppo MONTEDISON) E LA ARKEMA (arredamenti,docce,ecc..) E SIMILI E NON COMPRERO’ MAI PIU’ I LORO PRODOTTI e SPERO CHE TUTTI FARANNO LO STESSO!!!
Consiglia Salvio del Coordinamento regionale campano per la gestione pubblica dell’acqua – e della lista acqua nazionale di Rete lilliput

Gent.mo Lino Balza,
a nome mio personale e del Coordinamento dei Comitati della Provincia di Pesaro e Urbino Le esprimo la piena solidarietà per l’impegno e le battaglie che sta conducendo. Ci auguriamo che siano presto scoperti e perseguiti gli autori delle minacce.
Cordiali saluti.
Alfredo Sadori

Siamo tutti con te Lino!
Voi piemontesi poi siete dei duri….
Roberto Pirani

INVIAMO UN CARO SALUTO E TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA’ A CHI NON HA CEDUTO DI FRONTE A MINACCE ED INTIMIDAZIONI.
EPICENTRO SOLIDALE – L’AQUILA

A Lino, compagno di lotte, oltre la mia solidarietà personale, anche
quella dell’Associazione Michele Mancino, impegnata nelle dure
battaglie per l’agricoltura, la sicurezza e la sovranità alimentare,
l’AMBIENTE e i beni comuni.
Dove più dove meno, gli animatori di queste lotte, vengono sempre
fatti oggetto prima di scherno e poi di minacce. Oltre che a
combattere, siamo abituati anche a RESISTERE.
Fraternamente
Tonino Mancino.

Un abbraccio con tutta la forza che possiamo trasmettere, anche da noi dell’Associazione Yaku
Enzo

A Lino Balza come a tutti quelli che si battono, mettendo in gioco le sicurezze e le comodità di una vita normale, per la giustizia, il diritto, la salute e l’ambiente va la nostra piena solidarietà.
In questo paese allo sbando i portatori di valori e di ideali sono un faro per quelli che hanno ancora speranze di cambiamento.
Claudio Orazi
Ass.ne Ambientalista LA LUPUS IN FABULA onlus

!solidarieta’!
katia lumachi

Siamo a fianco della lotta per la salute e l’ambiente come valore fondante del nostro esistere e nell’ambito di un percorso di reciproco e solidale sostegno rinnoviamo l’appoggio alla battaglia-pilota di Alessandria ed a Lino che ne sostiene l’impatto in prima battuta.
Campagna pubblica Non bruciamoci il futuro – LAZIO
Massimo Piras

A Lino Balza, a Medicina Democratica, e al popolo degli inquinati
alessandrini, mandiamo un segno di solidarietà a nome del Gruppo di
Ravenna Viva. E’ tutto scandaloso ma che sia stato l’intervento de Le
Jene a smuovere le letteralmente le acque invece che l’ARPA, l’AUSL, la
Medicina del Lavoro, oltre che al Sindaco, primo responsabile per la
salute pubblica è ancora più grave!
Il loro silenzio, accondiscendente nei fatti, ha coltivato la protervia
dell’Azienda. Non resta che sperare nell’azione della Magistratura.
Forza e grazie! Grazia x RAVENNA VIVA –

Ho letto su altra lista delle vicende di Alessandria e dintorni.
Esprimo tutta la mia solidarietà e il mio incoraggiamento a Lino Balza e a quanti altri si stanno impegnando in questa ennesima vicenda di inciviltà!
Alessandra Mambelli
“My message is my life.” (Gandhi)

Ciao Lino. Tutta la solidarietà per le intimidazioni subite. Anche noi del centro sociale fornace di Rho abbiamo a che fare con Arkema, che ha uno stabilimento accanto alla ferrovia che sputa merda sul territorio. Alcuni cittadini che abitano vicino ci hanno contattato per le puzze che questa azienda produce.E qualche mese fa abbiamo denunciato pubblicamente che Arkema lascia i vagoni di acetoncianidrina sul binario che entra dentro lo stabilimento, in attesa che siano utili al ciclo produttivo, con gravi rischi, perchè in caso di incidente ferroviario farebbero morire i cittadini di Rho come mosche. Ecco il comunicato che avevamo fatto. Tienici informati. Andrea

Dopo l’ennesimo grave incidente ferroviario avvenuto all’altezza di Viale Monza a Milano nella notte del 20 settembre 2009, e il precedente gravissimo incidente ferroviario del luglio scorso a Viareggio, ci domandiamo quali siano i livelli di sicurezza sulle nostre linee. In particolare segnaliamo che a poche decine di metri dalla stazione di Rho, all’ingresso dell’azienda chimica Arkema srl, su un binario che costeggia le linee Milano Varese e Milano Novara, per entrare poi all’interno dell’azienda, sostano spesso treni composti da più vagoni cisterna per il trasporto di sostanze chimiche, utilizzate per la produzione. Non possiamo affermare con certezza se quei vagoni cisterna siano pieni e vengano lasciati sui binari prima dell’ingresso in azienda in attesa di immetterli nel ciclo produttivo, o se vengano lasciati sui binari dopo averli svuotati e per quale motivo ciò avvenga. Nell’ipotesi che i vagoni siano pieni, ci troveremmo di fronte ad un grosso rischio, poiché tra le sostanze che vengono trasportate all’interno dell’azienda per via ferroviaria, vi è anche, tra le altre, l’acetoncianidrina, una sostanza che allo stato gassoso e allo stato liquido potrebbe comportare in pochi minuti un disastro di proporzioni incalcolabili per la popolazione di Rho e delle città limitrofe. Ci domandiamo pertanto se questa situazione sia sotto controllo e cosa potrebbe capitare nella malaugurata ipotesi che si verificasse un incidente o un deragliamento proprio a quell’altezza, in considerazione del fatto che i treni per i pendolari, in particolare della linea Milano Novara, per usare un eufemismo, non sembrano essere così nuovi e soggetti alla cura e alla manutenzione di cui avrebbero bisogno, né tanto meno sulla linea vengono fatti gli investimenti necessari, poiché da anni vengono dirottati tutti sulla costruzione della linea Tav Milano Torino.
Nella mattinata di oggi abbiamo dunque segnalato questa situazione al Comando dei Vigili del Fuoco di Rho. Centro sociale fornace di Rho.
Caro Lino,
la più fraterna solidarietà.
Marco Bersani
ATTAC ITALIA

Esprimiamo con vigore e sdegno la piena solidarietà agli Uomini di Medicina Democratica, in difesa della Verità e del diritto alla Salute.
sergio moccia e caterina esposito -mugnano di napoli-

Caro Lino,
Le esprimo tutta la mia solidarietà come italiana, come giornalista e
come membro di numerosi comitati che si stanno battendo contro il
progressivo avvelenamento dell’ambiente da parte di lestofanti
incoscienti! Le intimidazioni e le minacce non fermeranno mai la lotta
giusta di chi come lei vuole il bene comune! Coraggio amico, lei è un
esempio bellissimo di democrazia, di forza e di coerenza! Non demorda e
non si senta solo! Siamo in tanti a lottare e tutti insieme siamo solidali con lei! Un abbraccio
Paola Bozzini
giornalista veronese
Carissimo Lino
siamo con te, tieni duro!!

Gino Carpentiero e tutta Medicina Democratica di Firenze

Da Montale-Agliana (PT), anche la mia solidarietà a TUTTI coloro che lottano contro i TUMORIFICI, in particolare a Lino Balza.
Patrizia Rocchetti Comitato Piana
Solidarietà e vicinanza da Sesto Fiorentino, Mariangela Sirca, Silvano
Recati, Albino Cori, Anna Salvadori.
Forza! Perchè abbiamo ragione e la faremo valere!
Mi unisco alla solidarietà di molti che spero siano sempre più numerosi Le intimidazioni non ci fanno paura, ci confermano che siamo nel giusto e ci danno più forza. Un abbraccio
Adriana Pagliai esponente di
Medicina Democratica
Coordinamento Comitati della Piana FI – PO – PT
Rete Nazionale Rifiuti Zero
Di fronte alle minacce e alle intimidazioni ad opera di inquinatori senza scrupoli verso Lino Balza, gli attivisti e gli abitanti di Spinetta Marengo, “colpevoli” di difendere la salute di lavoratori, cittadini e del territorio, invio la mia solidarietà a tutte le persone colpite da queste infamie e a Lino Balza, per il quale aggiungo un forte abbraccio.
fabrizio bertini della Rete Italiana Rifiuti Zero.

Caro Lino Balza, hai tutta la mia solidarietà e stima!
Gian Luca Garetti,
isde,med.dem,cncmas-firenze

Carissimo Lino, il Comitato Acqua Pubblica di Cremona si associa al Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua nell’esprimerti massima solidarietà e stima. Coraggio, siamo tutti con te e con chi insieme a te porta avanti battaglie così importati per tutta la collettività. Grazie,
Francesca Berardi per il Comitato Acqua Pubblica di Cremona
Siamo solidali con Lei
Federazione Associazioni Ambientaliste Campania Felix
Dott. GENNARO ESPOSITO
Membro ISDE – MEDICI PER L’AMBIENTE – COORDINAMENTO CAMPANIA

Vi esprimo tutta la mia solidarietà per la vostra battaglia contro gli assassini in braghe bianche e colletto inamidato della Solvay.
Barbieri Mario
insegnante scuola superiore
Brogliano (VI)

Esprimo grande solidarietà a Lino Balza a nome personale e a nome di CONTRAMIANTO E ALTRI RISCHI ONLUS che è pronta da subito a costituirsi parte civile nel processo che si sta avviando
LUCIANO CARLEO
CONTRAMIANTO E ALTRI RISCHI ONLUS TARANTO

Caro Lino,
siamo solidali con te, vai con coraggio!
Giorgio Forti

Caro Lino, tieni duro! siamo con te …
salute
michelangiolo bolognini
Piena solidarietà a Lino Balza e a tutti i tecnici di medicina democratica per il prezioso lavoro che svolgono per tutelare la salute e i diritti dei lavoratori e in genere per i cittadini. Teneteci informati sulla situazione e diteci cosa possiamo fare per aiutarvi. Un abbraccio
Mariapia Passigli
Redazione di Fuori Binario

Solidarietà
da silvio bonomo
e dal comitato nopriv -castelbuono (palermo)

Solidarietà anche da
Gioacchino Cannizzaro
(comitato no priv – contro la privatizzazione dell’acqua – Castelbuono – Pa)

Anche l’associazione L’ALTRASCIACCA
invia al nostro Lino la sua solidarietà… non molliamo!!

Matteo Mangiacavallo

Il Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia (LT)
ti porge la sua solidarietà
un abbraccio Gennaro Varriale

Solidarietà anche dal Comitato Umbro Acqua Pubblica!
Michela

Solidarietà e un abbraccio.
Roberto Melone
Comitato territoriale Savonese
per il Contratto Mondiale sull’Acqua

Lino siamo tanti e tutti con te, quando ti giri dietro le tue spalle trovi centinaia e centinaia di persone che ti appoggiano e ti chiedono di andare AVANTI.
Un abbraccio Forte
Rosanna Crocini (portavoce Forum Per la prov. di Pistoia) E Comitato Di Agliana

Solidarietà a Lino Balza e a tutti i cittadini che difendono la propria Terra.
Giovanni Vianello
Meet Up 100 masserie Crispiano/Taranto

A Lino Balza e a Medicina Democratica tutta la solidarietà e l’apprezzamento mio personale e del Comitato per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo
Silvana Mannone

A Lino Balza la più grande e affettuosa solidarietà per il suo impegno
personale e come rappresentante di Medicina Democratica. Contro le
intimidazioni collegate all’impegno sulla vicenda degli avvelenamenti
provocati da Ausimont, Arkema e Solvay la disponibilità ad intervenire in
una grande manifestazione/presidio è massima, basterà un messaggio con un
appuntamento e dal Trentino non credo proprio che verrò da solo.
Gianfranco Poliandri

La forte solidarietà della redazione di Lavoro e Salute con le battaglie di Balza e Medicina Democratica di Alessandria. Per la redazione
franco cilenti
Esprimiano tutta la nostra solidarietà a Lino Balza, a Medicina Democratica e a tutti i cittadini do Spinetta e Bosco Marengo che, esercitando un diritto elementare, hanno subito minacce e intimidazioni da parte di chi per interessi economici mette a rischio la salute di tutti.
Comitato Provinciale Articolo 32
esprimo la solidarietà oltre che di medicina democratica anche dell’AIEA, Associazione Italiana Esposti Amianto
Fulvio Aurora
Anche l’associazione L’ALTRASCIACCA invia al nostro Lino la sua solidarietà… non molliamo!!

Mat
a nome del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua
vogliamo dare la solidarietà a lino e a tutti quelli
che stanno lottando per difendere il diritto alla
salute e per pretendere giustizia ?
penso proprio che non si può tacere, soprattutto per il
clima pesante che si respira e per le intimidazioni che
diventano sempre più nere. Iolanda

Solidarietà anche da Gioacchino Cannizzaro (comitato no priv – contro la
privatizzazione dell’acqua – Castelbuono – Pa)

…anche da parte di Lucio Santoni , Acqua pubblica Falconara M.(an)

Caro Lino
l’Associazione Liblab è al tuo fianco e cammina con il gruppo di Medicina Democratica sulla stessa strada di difesa intransigente del diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini di Spinetta e Bosco Marengo. L’inquinamento dell’acqua è l’altro versante insieme allo scippo “ope legis” della micidiale moneta con cui industria e finanza stanno rubando l’acqua ai cittadini. Il Forum deve prendere posizione pubblica comune su questa vicenda.
Per parte nostra le pagine di Liblab sono aperte a qualsiasi intervento, dichiarazione o documentazione che vogliate pubblicare su questa atroce vicenda.
Un forte abbraccio
Antonio Valassina

tutta la mia solidarietà a Lino. Proposi a suo tempo un articolo per la legge di ripubblicizzazione che prevedeva casi come questi e quelli umbri (cromo esavalente anche lì) venissero equiparati al reato di devastazione previsto nel codice penale (e applicato con molta leggerezza in altri e meno dannosi casi).
Sarebbe il caso di prendere una posizione ufficiale.
Un abbraccio
Giampaolo Pellegrini

Grande solidarietà da parte dell’associazione Rete Radiè resch di Quarrata
(PT) a Lino.
Avanti!
Antonio Vermigli

ESPRIMO PIENA SOLIDARIETA’ A LINO BALZA E A MEDICINA DEMOCRATICA, BERSAGLIO DI MINACCE PER LA MERITORIA AZIONE SVOLTA IN DIFESA DEL DIRITTO PRIMARIO ALLA SALUTE E A TUTELA DELL’AMBIENTE.
VALENTINO TAVOLAZZI
Medicina Democratica
Diritti al futuro
Consigliere comunale Progetto per Ferrara

In piena sintonia e appoggio alla lotta di Lino.

Marco Caldiroli

Caro Lino, comprendo le difficoltà che incontrate e ti sono vicino.
Probabilmente non è il momento, ma comunque ti faccio ugualmente questa proposta:
come Fondazione Micheletti abbiamo un progetto di censimento e di atlante storico di tutti i siti inquinati a livello nazionale (www.industriaeambiente.it). Ci piacerebbe inserire una scheda sulla storia del sito di Spinetta-Marengo Che ne dici? Buon lavoro.
Marino Ruzzenenti

Piena solidarietà a Lino Balza per tutte le iniziative messe in campo per affermare il diritto alla salute.
Roberto Bianchi

caro Lino,
ti siamo tutti vicini e di fronte ai messaggi mafiosi non abbiamo altra soluzione che dichiarare apertamente che la lotta non è individuale ma collettiva.
Facciamogli sapere che non gli servirà a nulla cercare di intimorire il singolo perchè la battaglia è nelle mani di tutti e tutti la portiamo avanti con la stessa determinazione.
L’unica battaglia che si perde è quella che non si combatte (madres de plaza de majo).
Un abbraccio a te, alla tua famiglia ed ai compagni del posto
Per Medicina democratica di Savona
Maurizio Loschi

Caro Lino, ti esprimo la massima solidarietà e vicinanza, a nome mio e dei compagni della sezione di Medicina democratica di Milano.
Maurizio Bardi

Solidarietà incondizionata a Lino Balza anche dal
circolo “Chico” Mendes e dal
Gruppo operaio di autoaiuto “R.Battelli”.
Vito Totire

Esprimo la mia piena e totale solidarietà a Lino Balza
Patrizia Gentilini

Solidarieta’ per Lino e per il suo impegno da parte di tutto il gruppo di
MEDICINA DEMOCRATICA DI BRINDISI.
Gino Stasi

Caro Lino,
non ti conosciamo personalmente ma sappiamo delle tue lotte per la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione. Ti siamo vicini, convinti che le minacce che hai ricevuto non diminuiranno il tuo impegno. Grazie per quello che fai.
Renato Bolognese
Associazione per la pace di Novara

Caro Lino Balza,
ti esprimo la mia completa solidarietà per tutte le tue lotte e per tutte le difficoltà che stai incontrando.
Laura Valsecchi

da trenta anni attivista e militante dei movimenti per la salute, l’ambiente e il lavoro nel territorio vicentino. esprimo la mia più piena solidarietà a Lino Balza per le vili minacce a cui è soggetto .
Luciano Panato ex consigliere provinciale P.R.C

Di fronte alle minacce e alle intimidazioni ad opera di inquinatori senza scrupoli verso Lino Balza, gli attivisti e gli abitanti di Spinetta Marengo, “colpevoli” di difendere la salute di lavoratori, cittadini e del territorio, invio la mia solidarietà a tutte le persone colpite da queste infamie e a Lino Balza, per il quale aggiungo un forte abbraccio. fabrizio bertini della Rete Italiana Rifiuti Zero.
Piena solidarietà e sostegno a Lino Balza dal
Comitato acqua pubblica Ferrara
Davide Scaglianti

Solidarietà a Lino Balza ed al suo impegno per la difesa della
salute dei cittadini anche dal
Comitato Acqua Bene Comune Prato.

Ciao Lino,
piena solidarietà e ringraziamenti per quello che state facendo sperando che
finalmente si arrivi all’incriminazione di certi “gruppi” ai quali è sempre stato
concesso tutto.
La speranza è che la cosa faccia scuola, cosi da poter replicare in altri territori
l’azione di “costituzione in parte civile dei soggetti danneggiati”, effetto che
preoccupa più di altri fattori ambientali…i nostri nemici cancrovalorizzati &
inquinatori, dovendo poi pagare in moneta sonante le loro malefatte.!!
Gianfranco Ciulli
Coordinamento Comitati della Piana di Firenze-Prato-Pistoia

mi unisco alla solidarietà a Lino Balza. Luciano Panato ex consigliere provinciale del P.R.C. di Vicenza e attivista di
comitati del vicentino per la difesa dell’ambiente della salute del lavoro

Piena solidarietà a Lino a nome dell’associazione Diritto al Futuro. Naturalmente anche interpretando il sentimento della Rete Italiana Rifiuti Zero rimango disponibile per auspicabili iniziative pubbliche contro ogni forma di intimidazione. Rossano Ercolini

Caro Lino,
ti esprimo la mia più totale solidarietà, anche a nome di tutti quelli
che sono impegnati con me sulle battaglie del mio territorio per la
salute e l’ambiente.
Marco Giustini
Consigliere Municipio Roma 16
Lista Beppe Grillo

A Lino Balza la piena solidarietà contro le ignobili minacce e il ringraziamento per il suo impegno costante e coerente a difesa della salute e dell’ambiente!
Un abbraccio!
Ezio Corradi
Vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

E’ con grande stima per il lavoro da Lei e da Medicina democratica svolto in tutti questi anni che Le esprimo la mia piena solidarietà di fronte agli attacchi di coloro che si sono permessi spudoratamente ed illecitamente di contaminare il suolo e mettere una pesante ipoteca sulla salute e la vita delle popolazioni locali
Riccardo Petrella
Professore di ecologia umana, Accademia di Architettura, Mendrisio (CH)

Massima solidarietà a Lino Balza e agli attivisti e attiviste di Medicina Democratica per il lavoro che svolgono a sostegno dei diritti, a partire dal diritto alla salute.
Teneteci informati di come procedono le cose; siamo disponibili a forme di mobilitazione,
Ornella De Zordo
PerUnaltracittà – lista di cittadinanza – Firenze.

Hai tutta la mia solidarietà!
Forza e coraggio!!!
Pino Mele
Care/i,
a nome del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprimo pieno sostegno e solidarietà alle attiviste e attivisti di Medicina Democratica che si battono per il diritto alla salute.
Considerateci al vostro fianco pronti a mobilitarci se lo riterrete opportuno.
Un saluto.
Paolo Carsetti
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Carissimi,
Mauro Coltorti ed Irene Mazza esprimono pieno sostegno e solidarietà alle attiviste e attivisti di Medicina Democratica che si battono per il diritto alla salute.
Considerateci al vostro fianco pronti a mobilitarci se lo riterrete opportuno.
Un saluto.
Mauro Coltorti e Irene Mazza

Esprimiamo pieno sostegno e la massima solidarietà a tutti gli attivisti di Medicina Democratica che si battono per il diritto sacrosanto alla salute.
Un caro saluto.
Alessandro Brunetti
comitato pro acqua gualdo

A nome del Comitato Territoriale Novare Acqua, di cui fa parte anche l’associazione medicina Democratica di Novara, inviamo il nostro appoggio e solidarietà alle attività di Lino Balza e di Medicina Democratica
Paolo Rizzi

Ci uniamo anche da tutta la Puglia.
Beppe di Brisco
Comitato regionale “acqua Bene Comune”

Care/i,
a nome del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprimo pieno sostegno e solidarietà alle attiviste e attivisti di Medicina Democratica che si battono per il diritto alla salute.
Considerateci al vostro fianco pronti a mobilitarci se lo riterrete opportuno.
Un saluto.
Paolo Carsetti

Tutta la mia solidarietà, da vice-presidente dell’associazione di volontariato Grilli biellesi ti posso garantire che hai il nostro sostegno. Grazie per quello che stai facendo, Lorenzo D’Amelio
Sicuramente dalla vostra… nostra parte.
Alberto de Monaco, comitato acqua pubblica Aprilia.
Grazie, ciao

ESPRIMO IL MIO MESSAGGIO DI SOLIDARIETA’ PER IL CASO DI ALESSANDRIA.
FULVIO FIORENTINI
(CIVITA CASTELLANA-VT)

Pieno appoggio a Lino Balza e a Medicina Democratica per il meraviglioso lavoro che stanno facendo a favore della salute e della democrazia ad Alessandria. Un abbraccio da tutti i membri del Comitato Acqua Pubblica / Comitato Beni Comuni di Cremona.
per il comitato
giampiero carotti

Tutta la nostra solidarietà.
Non sei solo.
Comitato acqua pubblica di Velletri
Lino seguiamo sempre il tuo impegno Silenziosamente ma sempre e costantemente. Ma quando c’è bisogno di far sentire la nostra voce per rafforzare il tuo impegno siamo qui.
Nessuno potrà cercare di isolarti, perchè automaticamente si troverà accerchiato!
Vicinanza e solidarietà.
Per il Comitato acqua pubblica Aprilia,
Alberto De Monaco

Piena solidarietà a Lino , quando andiamo a toccare i loro interessi si
scatenano le minacce che non ci fanno paura Lino siamo tanti e tutti con te ,
Avanti non arretreremo mai
Rosanna Crocini portavoce Forum per la prov. di Pistoia

buongiorno,
ero al corrente di questi fatti e anche del sempre più discusso
comportamento dei loro amministratori.
Anche le intimidazioni sono sullo stesso piano.
Con la presente vorrei dimostrarle la mia più completa solidarietà.
Cordiali saluti
Paolo Piffer

Credo che la migliore solidarietà sia quella che si dimostra con fatti concreti, a volte apparentemente minimi ed insignificanti, ma che di questi tempi di crisi invece assumono un valore particolare e forte, come rinnovare l’adesione a Medicina Democratica ogni anno, anche se si fatica ad arrivare a fine mese. A questo si può aggiungere il prendere posizione pubblicamente contro simili prepotenze intimidatorie ed abusi perpetrati con protervia a danno della salute dei cittadini e facendo scempio dell’ambiente.
Grazie a Te per il coraggio e la perseveranza dimostrate
Ciao
claudio martinotti

Vecchio rompipalle, sai benissimo che qualunque cosa Ti serva, hai solo da chiedere.
Ciao.
Tony Carnevali

Ho la fortuna di non abitare in quelle zone, ma non posso che esprimere disgusto per l’avvelenamento del territorio che si continua a perpetrare in tutto il territorio nazionale e nella mia Provincia in particolare. Constato dai tuoi messaggi che l’inquinamento riguarda anche, oggi più che mai, il funzionamento della giustizia, purtroppo incapace di emettere sentenze in tempi accettabili e di estirpare minacce e comportamenti di tipo “mafioso”.
Ti esprimo pertanto la mia piena solidarietà e, se cruciale, mi rendo disponibile per continuare con il mio piccolo apporto economico alla battaglia legale in corso.
P.S. Per mia esperienza diretta, in generale e purtroppo, le bonifiche riparano in percentuale molto ridotta i danni ambientali prodotti dalle varie attività umane legali e non legali, accidentali e sistematiche. Gli inquinamenti vanno pertanto prevenuti.
Ciao. Gianluigi Bugada

Ciao Lino,
La raccolta di adesioni continua, anche se non è affatto semplice! Ci sono molti bastoni fra le ruote, la gente ha una paura tremenda. Comunque io continuo, sono in contatto diretto con lo studio legale e va bene così. Mi rincresce che tg3 non abbia mandato in onda l’intervista alla moglie del panettiere Volpe, mi sembrava pertinente ma sai, il giorno prima c’è stato l’incidente in stabilimento e credo abbia avuto la meglio come notizia. Intanto continua il progetto del libro, con Pelazza che scriverà la prefazione.
Grazie per i tuoi messaggi e a presto

Non ho problema alcuno ad esprimerti la mia solidarietà
Ciao Edgardo Rossi

Le compagne e i compagni della C.U.B. di Alessandria esprimono la loro piena solidarietà a Lino Balza, l’ esponente di Medicina Democratica fatto oggetto, nei giorni scorsi, di odiose minacce, sicuramente in riferimento al suo impegno e a quello della sua Associazione sul problema dell’inquinamento ambientale e della mancata bonifica del vasto territorio sul quale per decenni si sono scaricati i veleni di Ausimont, Arkema e Solvay.
La risposta del sindacato di base a ogni tentativo di impedire la ricerca della verità si è concretizzata oggi, giovedì 3 dicembre, con un volantinaggio davanti alla Solvay con il quale si sono invitati i lavoratori a prendere nelle proprie mani la difesa del posto di lavoro e della salute, propria e dei cittadini, senza sottostare all’ennesimo ricatto occupazionale e lottando, invece, per un grande progetto di investimenti che metta al primo posto la bonifica ambientale, foriera, oltre tutto di interessanti sbocchi lavorativi.
La C.U.B. ha inoltre sollecitato i lavoratori ad aderire all’iniziativa legale promossa da Medicina Democratica e ha già incaricato il proprio ufficio legale di individuare le forme più appropriate per la costituzione del sindacato come parte civile nel processo.
Rinnoviamo a Lino Balza e a tutti i lavoratori che possano avere subite indebite pressioni di qualsivoglia genere la nostra solidarietà e la piena disponibilità a lottare per respingere ogni provocazione.
Le compagne e i compagni della C.U.B. di Alessandria

Caro Lino ti sono molto vicino, come sempre e da sempre. Hai combattuto le ingiustizie, adesso che li stai mettendo alle corde, coloro che da una vita hanno distrutto l’ambiente, e il territorio, e la salute delle persone, ti vogliono fermare. Vai avanti e non mollare, se posso essere utile, contattami e sono a tua disposizione, un fraterno abbraccio. Marcello Rizza
Caro Lino
vai avanti così, non ti fermare, che ne abbiamo tutti bisogno.
Un abbraccio, Ivana Stefani

Stai facendo del bene. e ti stai comportando bene.
Pochi avrebbero avuto il coraggio e la costanza di fare ciò che hai fatto finora. Finchè te la sentirai, continua così.
Flavio Gamalero

Solidarietà contro la tirannide del silenzio e dell’indifferenza…
“che ne’ paesi dove la tirannide da molte generazioni ha preso radice, moltissime ve ne vuole prima che la lenta opinion la disvelga” Vittorio Alfieri (Della Tirannide cap VII COME SI POSSA RIMEDIARE ALLA TIRANNIDE)
Ely Raffaghello

Caro Lino,
giunga a te e a tutti/e coloro che sono coinvolti nella criminale vicenda dell’inquinamento delle falde acquifere spinettesi,
LA MIA TOTALE ED INCONDIZIONATA SOLIDARIETA’,
a fronte delle squallide e gratuite minacce a te pervenute.
Sarò presente, in caso fosse necessario, ad ogni azione che vada in direzione della difesa dell’interesse comune dei cittadini e dell’ambiente, contro logiche mafiose che difendono interessi di pochi.
Che queste pratiche possano finalmente finire ed essere duramente represse da istituzioni depurate da corruzione ed ambiguità!
Ciao, Franco Casagrande.

Con la presente, intendo porgerVi i miei più sentiti sentimenti di
solidarietà
dopo il recente e vergognoso episodio che Vi ha visti vittime. Il Vostro
impegno per la tutela di doverosi diritti è comunque la più bella risposta
…!
Colgo l’occasione per inviare anche i miei più cordiali saluti.
MARIO BOCCHIO
CONSIGLIERE COMUNALE DI ALESSANDRIA

Sostegno condiviso a Lino Balza e a tutta Medicina Democratica per il prezioso impegno a tutela della salute e dei beni comuni
Silvio Lami
consigliere provincia di Livorno
Rifondazione Comunista

Caro Lino, apprendo solo ora delle gravi intimidazioni delle quali sei stato oggetto. E’ questa purtroppo un’ulteriore prova del deterioramento delle relazioni sociali che stiamo vivendo. Sono con te solidale in questo momento e ciononostante ti invito a perseverare nel tuo impegno ecologista Cordiali saluti Claudio Lombardi

Ciao Lino,
ci conosciamo dai primi anni novanta, dai tempi del CEP delle FN, una battaglia alla quale hai dato un aiuto importante (conservo ancora i video dei tuoi interventi pubblici applauditissimi).
Ma questa non è che una delle tante battaglie che hai combattuto molto spesso solo: purtroppo le menti libere danno fastidio a molti e il coraggio di dire la verità lo hanno in pochi.
Tuttavia certe verità alla lunga entrano nelle coscienze e smuovono i cervelli e i cuori (ho letto con molto piacere l’articolo di Bottino).
Oggi questa tua rivincita, comunque andranno a finire le indagini e processi, è più che meritata.
Voglio esprimere tutta la mia solidarietà.
Con tanta stima
Piero Mandarino

Caro Lino, come gruppo ambientalista boschese della Lista Civica Bosco Solidale. ti esprimiamo la più totale solidarietà condannando i tentativi di intimidazione e le minacce che hai ricevuto. Giulio Armano

HAI TUTTA LA MIA SOLIDARIETA’ – SE DEVO FARE QUALCOSA DI SPECIFICO, DIMMELO. CIAO BOTTIROLI ANGELO LUIGI

Caro Lino,
sono al Tuo fianco!
abbracci
Adriano Licini

Dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto.
Bertoldt Brecht
Caro Lino
ti esprimo viva solidarietà e ti ringrazio per tutte le iniziative che hai messo in atto per la difesa della salute di tutta la Fraschetta. Si rimane increduli che qualcuno, forse ancora vittima del ricatto occupazionale e noncurante della propria ed altrui salute, si schieri dalla parte dell’inquinatore.
Dopo tanti anni trascorsi nell’indifferenza e nell’inerzia delle Istituzioni cui competeva la verifica e la soppressione degli abusi perpetrati in danno dell’ambiente e della salute pubblica,
finalmente la Magistratura sta operando con la dovuta attenzione al grave problema, e si spera voglia dedicare la opportuna sorveglianza per questi vili atti intimidatori
Francesco Piacentino – Comitati della Fraschetta

La Rete delle 55 Organizzazioni che costituiscono il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche e il Movimento nazionale per lo “Stop al Consumo di Territorio”
desiderano testimoniare la loro piena solidarietà nei confronti dell’amico Lino Balza e nella fondamentale azione civile che Lino stesso e Medicina Democratica stanno portando avanti in merito alla situazione ambientale attorno a Spinetta Marengo. Le intimidazioni vengano fatte cessare e si individuino le responsabilità. E’ in ballo la Democrazia. E noi la Democrazia la faremo rispettare.
Alessandro Mortarino

Totale solidarietà a Lino Balza contro ogni infame
intimidazione ricevuta per il suo indefesso impegno
civile, sociale a difesa dell’ambiente e dei soggetti
colpiti direttamente ed indirettamente dalle pratiche
inquinanti e criminali degli inquinatori di professione.
Dino Barrera Rappresentante dei
Verdi del Piemonte verso la Costituente degli Ecologisti

Il nostro pieno sostegno e appoggio a Lino Balza e a Medicina Democratica.
Vi giro moltiplicate per 1000000 le parole che abbiamo ascoltato tutta la mattina al banchetto: per fortuna c’è chi non sta a guardare.
GRAZIE
lorella lari

A Lino Balza e a medicina democratica tutta la solidarietà del Forum di Caltanissetta
Salvatore Petix

Caro Lino, essere dalla ” parte giusta” ci espone a molte conseguenze di cui alcune spiacevoli, come quella che ci documenti. Costoro non hanno inteso che le loro becere armi sono spuntate nei confronti di quanti contribuiscono al bene comune, che dentro la difesa di quel bene rientra il sostegno incondizionato e solidale ai suoi protagonisti.
Hasta la victoria Lino. Saluti da Vincenzo Miliucci e dal Coordinamento Antinucleare

Solidarietà e pieno appoggio a Lino Balza e ai tenaci amici di Alessandria, da sempre impegnati su mille fronti (cromo,nucleare, acqua) per denunciare e combattere le speculazioni di ieri, di oggi e di domani fatte sulla pelle della gente.
Sergio Gregori
Gruppo Acqua Pavia

A lino e a medicina democratica la mia solidarietà
sandro magni
comitato lecchese acqua pubblica

nell’esprimere tutta la mia personale solidarietà a chiunque abbia subito pressioni e intimidazioni, a partire da Lino Balza,compagno in tante battaglie ambientali, rivolgo un appello a tutte le realtà ambientaliste, ai sindacati, ai lavoratori del polo chimico, nonchè agli abitanti di Spinetta e del nostro territorio provinciale, perchè è qualcosa che ci riguarda
tutti: si smetta una buona volta di contrapporre il diritto al lavoro al diritto alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente..non si può barattare l’occupazione con la sicurezza sul lavoro o con la salute nostra e del territorio che abitiamo, è sbagliato. Non si può accusare chi chiede ,giustamente, di far luce sulla vicenda e si preoccupa dello stato delle falde, della salubrità di aria ed acqua, di voler far chiudere l’azienda e togliere il lavoro ai suoi dipendenti.Nè si possono ignorare la questione lavorativa e le preoccupazioni dei lavoratori: per favore però, non ci si presti, non prestiamoci, al solito ricatto “o di qua o di là”, l’abbiamo già visto fin troppe volte; occorre che sindacati, associazioni e comitati, partiti, assumano una posizione chiara, in difesa della salute e del lavoro, tenendoli insieme, non contrapponendoli.
Confrontiamoci e adoperiamoci perchè venga fatta piena luce sulla faccenda,nessuna remora o reticenza: è qualcosa che dovrebbe interessare a tutti noi.
Daniela Cauli
Segretaria Rifondazione Comunista Circolo di Tortona

A Lino Balza e a Medicina Democratica tutta la mia solidarietà!
Pasqua De Candia
CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud

Se basta il messaggio di solidarietà, ci mancherebbe altro…!
(Però non vedo come possa aiutare)
Buona prosecuzione del lavoro!
Luisa Memore
Torino

PIENO SOSTEGNO A TE IN QUANTO PERSONA E ALLA CAUSA COMUNE.
PIERLUIGI CAVALCHINI

Esprimo tutta la mia solidarietà a Lino Balza, e a chi viene intimidito o minacciato. Temo però che sia un po’ poco.
gian domenico zucca u stuk

Caro Lino, rappresento la lista civica “no inceneritore” del comune di Campi Bisenzio (FI). A nome di tutti i campigiani che ci seguono ti invio questo messaggio per manifestare piena solidarietà a te, a Medicina Democratica e a tutti coloro che si stanno battendo contro tutte le intimidazioni e tutti i soprusi. Aspettiamo tue notizie.
Roberto Viti

Ravenna Viva esprime a Lino Balza la vicinanza e invita ad andare avanti con forza e solidali giorgio benelli

Solidarietà piena a tutti voi in questa battaglia esemplare.
Roberto Budini Gattai, Perunaltracittà, Firenze

Anche da Falconara Marittima siamo vicini all’impegno di Lino Balza, di Medicina Democratica e di tutti i cittadini che non si lasciano intimidire dalle minacce dei complici delle produzioni di morte e devastazione! Come Lino Balza ed insieme a Lino Balza e Medicina Democratica continueremo a resistere, tutti insieme e ciascuno nei territori in cui vive. Salute e saluti Loris Calcina

totale sostegno e solidarietà da parte mia e di tutto il Movimento No Coke Alto Lazio.
Simona Ricotti

A nome mio e della sezione di Medicina Democratica di Genova esprimo a Lino Balza la massima solidarietà militante.
Eraldo Mattarocci

E’ importante che si risvegli nelle menti la consapevolezza e la volontà di conservazione dello stato di essere vivente. A prescindere dalle esigenze monetarie e di mercato, non è assolutamente civile accettare un ricatto economico pagato con la propria salute, per nessuna cifra, men che meno quella che viene offerta. Di fronte a simili richi di malanno NON è possibile mostrare sufficienza o distrazione, perchè non si parla solo della generazione in cui esistiamo bensì di quelle che verranno. Per una volta è il caso di creare un precedente positivo, che ci consenta di stringere i nostri figli con la consapevolezza di averli difesi, una volta in più, da un andazzo globale oltremodo negativo
Sovranità Popolare Alessandria esprime la propria solidarietà alla battaglia intrapresa ed è favorevole all’idea di un meeting a livello nazionale sul tema offrendo, nei limiti delle modeste disponibilità, un contributo concreto alla sua realizzazione.

Caro Lino, esprimo a nome mio e di tutta la Sezione di Torino di Medicina Democratica la più grande vicinanza ed un ringraziamento per il tuo impegno e quello dei compagni di alessandria.
Un forte abbraccio
renato zanoli – md torino

Piena solidarietà a Lino Balza. Contro il nuovo fascismo
raccogliamo l’appello di Salvatore Borsellino: RESISTERE,
RESISTERE, RESISTERE.
Saluti e auguri.
Fabio Tomei- Medicina Democratica di Novara

L’associazione Ambiente & Salute esprime la propria solidarietà a Lino Balza e Medicina Democratica impegnati drammaticamente in una strenua lotta contro i titani degli interessi economici realizzati sulla salute dei cittadini. L’uso della violenza e della paura sua coinquilina sono l’ultima spiaggia di chi usa la terra come fosse sua, come lui fosse l’ultimo degli uomini a doverci vivere.
Tenete duro che non siete soli
Argante Brancalion
Ambiente & Salute
Bolzano

A Lino Balza, piena solidarietà contro ogni intimidazione mafiosa
che cerca di colpire chi più si batte per informare i cittadini
Mirella Belvisi consigliera della Sezione di Roma di Italia Nostra
Anche noi abbiamo il boss Cerroni padrone della città con
l’appoggio di tutte le forze politiche

Tutta la solidarietà a te e alle tue lotte.
claudio tamburini
coordinamento comitati delle piana firente prato pistoia

Caro Lino,
Ti sono vicina anche a nome della Sezione di Novara-Verbania di Medicina Democratica e ti esprimo tutta la nostra solidarietà.
Concordo con le proposte tue e di Luigi di organizzare una Assemblea Pubblica ad Alessandria e anche una manifestazione.
Grazie per il tuo impegno e per le tue lotte di tutti questi anni per la salute e la democrazia.
Carla Cavagna

Da Napoli la nostra solidarietà a Lino Balza .
Non ci va di fare retorica sapendo cosa si prova in un clima di continua intimidazione : forse la consapevolezza di non essere isolati può aiutare ad andare avanti ma forse non basta .
Forse è necessaria qualche altra iniziativa : perchè i mass media tacciono ? Possibile che non si trova un giornalista disposto a fare un pezzo sul caso?
Paolo Fierro Medicina Democratica Napoli
Caro Lino, Ti esprimo tutta la mia solidarietà.
Walter Fossati.

Solidarietà totale e offerta concreta di aiuto.
Come?
Lino e Marco fatemelo sapere.
Abbraccio
Valerio Gennaro
Medicina democratica Genova

piena ed assoluta solidarietà!
Juri BOSSUTO
PRC Piemonte Consiglio Regionale

Solidarietà a Lino Balza. Solidarietà per le minacce che ha denunciato e per quelle che non ha denunciato. Solidarietà a lui e a tutti coloro che vivono sotto ricatto e non possono parlare.
Tino Balduzzi. Comitato antinucleare della Provincia di Alessandria.

Esprimo a Lino Balza la più sentita solidarietà, mia personale e di tutti gli iscritti alla mia associazione, per il suo ammirevole impegno.
Rosa Stano – Pres. Ass. Aurora per la Tutela della Salute Mentale – Bari

Rinnovo la solidarietà e l’appoggio, per quanto possibile, al lucido ed efficace Lino.
bravo e salute
Valerio

Caro Lino Balza,
ti esprimo la mia completa solidarietà per tutte le tue lotte e per tutte le difficoltà che stai incontrando.
Laura Valsecchi

Potrete, così, meglio cogliere l’anima dei movimenti e di questo grande patrimonio civile che fa della solidarietà uno strumento di lotta..

SOLVAY SOLEXIS: Il servizio del TG3 Piemonte

Il servizio mostra una perizia, commissionata dalla Procura, dove viene descritto l’impatto del polo chimico sulle falde superficiali e profonde di Spinetta Marengo.

Il Procuratore Michele Di Lecce in una breve intervista conferma che la Solvay Solexis nel 2002, al momento dell’acquisizione del sito, era a conoscenza della situazione d’inquinamento pregressa e sembrerebbe che la gestione della multinazionale belga abbia aggravato tali condizioni.

SOLVAY SOLEXIS: I trentotto sotto accusa

Martin Stephan (amministratore Arkema 1995-98)
Massim Alain Barbet (amministratore Arkema 1998-2000)
Bertrad Repellin (amministratore Arkema da 1998-2000)
Ennio Benito Pellino (amministratore Arkerna 1998-99)
Andrè Ladurelli (amministratore Arkema 1998-2001)
Paul Vidalic (amministratore Arkema da 1998-2001)
Joseph Yves Bercy (amministratore Arkema 2001-03)
Jean Marie du Rusquec De L’Estang (amm. Arkema 1998-03)
Benoit George Mare Breyanaert (amm. Arkema 2001-03)
Alberto Salvaderi (amm. Arkema 1999-2004)
Jean Marie Pierre Chanoine (amm. Arkema 2003-04)
Raimond Thierry Lemonnier (amm. Arkema 2003-07)
Marie Yves Henri Dugert (amm. Arkema 2001-07)
Christian Dailly (amm. Arkema 2004-07)
Louvent Saint De Forney (amm.Arkema dal maggio 2007)
Roberto Del Bianco (amm. Arkema e direttore ambiente)
Wulf Sauer (amm. Arkema dal dicembre 2007)
Carlo Scotti (direttore Arkema Spinetta 1995-’96)
Gerard Costes (direttore Arkema Spinetta 1998-2000)
Stefano Barbato (direttore Arkema Spinetta 2001-2003)
Alessandro Fabris (direttore Arkema Spinetta da ottobre 2003)
Maurizio Russo (diret. Ambiente sicurezza Arkema 1995-2000)
Leclere Laques (diret. Ambiente sicurezza Arkema 2001-02)
Francesco Ghilardi (diret. ambiente sicurezza Arkema 2000-06)
Pasquale Relvini (diret. ambiente sicurezza Arkema dal 2006)
Silvano Buzzi (diret. Ambiente sicurezza Arkema 1995-97)
Guido Marcheggiani (diret. Amb. Sicurezza Arkema 2003-07)
Giorgio Consogno (diret. ambiente sicurezza Arkema 1997-’98)
Antonio Brossa (diret. ambiente sicurezza Arkema dal 1998)
———————————————————————————
Bernard De Laguiche (ad Solvay Solexis 2003-2005)
Pierre jacques joris (ad Solvay Solexis dal 2005)
Luigi Guarracino (direttore Solvay Spinetta 2003-2007)
Stefano Bigini (direttore Solvay Spinetta dal 2008)
Giorgio Carimati (responsabile ambiente Solvay dal 2004)
Carlo Cogliati (presidente cda e ad Ausimont e Solvay)
Giulio Tommasi (responsabile ambiente per siti Ausimont)
Salvatore Boncoraglio (idem ma per anni diversi)
Giorgio Canti (responsabile ambiente Ausimont e Solvay)

La Solvay abbia il coraggio di venire ad un confronto pubblico

Quasi in concomitanza si sono svolti due eventi con lo stesso contenuto: la crisi del polo chimico di Spinetta Marengo. Uno è stato l’adunata dei dipendenti della Solvay da parte del direttore, senza contraddittorio in quanto non siamo stati invitati. L’altro è stato la conferenza stampa di Medicina democratica con il Comitato spinettese, senza contraddittorio in quanto l’azienda belga, pur informata, non ha partecipato. Ebbene, proponiamo alla Solvay il coraggio di presentarsi in confronto pubblico, fifty fifty, affinché l’opinione pubblica giudichi in contraddittorio la trasparenza delle rispettive posizioni.

Se accetterà, ci sembra corretto anticipare che in quella occasione vorremo chiedere ai medici di fabbrica perché si è ritenuto per decenni di non informare i lavoratori che il PFOA misurato nel loro sangue poteva essere un pericolo, che gli studi internazionali stavano dimostrando che le cavie muoiono e i pesci cambiano sesso, che era in corso nel mondo la sua messa al bando. Una informazione doverosa affinché ciascun lavoratore potesse regolarsi di conseguenza e scegliere, lui e non gli altri per lui, se continuare a sottoporsi a questo rischio per la propria salute, come una cavia di laboratorio. Non dimentichiamo che alcuni lavoratori sono stati licenziati dopo essersi opposti ad operare con l’esposizione a se stessi e al territorio. Alla stessa domanda potranno rispondere le rappresentanze sindacali aziendali, dalle quali il direttore potrebbe farsi accompagnare. Il PFOA non esiste in natura. Non è fissato nessun limite di legge al PFOA nel sangue per il semplice motivo che non può essere che limite zero. A zero deve essere ridotta la contaminazione, oggi, e non rinviata al 2012 o 2015. Di questo deve rendersi conto la Magistratura.
Al confronto pubblico potranno, noi proponiamo, intervenire i sindacati provinciali e nazionali, sia quelli che sono sulle posizioni dell’azienda, sia quelli sulle nostre ragioni che respingono il ricatto occupazionale e puntano alla vera salvaguardia dei posti di lavoro. In particolare sapremmo così se al processo penale (38 indagati per avvelenamento doloso e mancata bonifica) i sindacati, almeno quelli che dichiarano gravi preoccupazioni per la salute dei lavoratori e dei cittadini, parteciperanno come parti civili al fine di assicurare ai lavoratori il risarcimento dei danni, come noi stiamo facendo. In quella sede apprezzeremmo la disponibilità dell’azienda a fornire i dati d’archivio utili per una cinquantennale indagine epidemiologica che, insieme all’Osservatorio ambientale della Fraschetta, da 30 anni rivendichiamo sotto diretto controllo popolare.
Proponiamo alla Solvay una intera giornata di lavoro, in modo che uno spazio venga riservato agli amministratori pubblici, sia quelli che, come l’azienda, sono favorevoli al piano Amag di depurare le falde inquinate con o senza chilometri di muretti di contenimento, sia quelli che cominciano a dubitare che tale progetto serva solo da sciacquatura inefficace e sulle tasche dei cittadini contribuenti, sia quelli che, come noi, chiedono una bonifica dello stabilimento, cioè l’eliminazione dei 500 milioni di metri cubi di cromo esavalente e veleni sotterrati, a spese della Solvay naturalmente. Il coraggio di presentarci a questo confronto pubblico, noi lo dichiariamo. Anche di affrontare il nodo della dimensione dell’evento di catastrofe industriale che secondo il sindaco potrebbe causa 3.000 morti ma, secondo noi, molti molti di più.
MEDICINA DEMOCRATICA SEZIONE DI ALESSANDRIA E PROVINCIA

Due parole su PFOA, cromo e altri veleni di Spinetta Marengo. Leggevo sempre il segretario Cisl che parlava a nome degli altri sindacati chimici, silenti, e parlava del Pfoa tranquillizzando, quasi come un benefico ricostituente nel sangue dei lavoratori, benché uccida le cavie e cambi sesso ai pesci. Finalmente leggo il comunicato della Camera del lavoro. Leggo: “siamo di fronte ad una situazione eccezionale e grave”, “gravi interrogativi sulla salute dei lavoratori e dei cittadini”, “la Solvay deve assumersi le responsabilità che le competono, smentire inequivocabilmente il rischio chiusura o declino”, “è l’azienda che deve rispondere”, e “non caricare i lavoratori, che fanno ciò che la dirigenza chiede, del dovere di difendere la loro professionalità e correttezza”, invece “l’azienda sta mettendo in atto pressioni psicologiche sui dipendenti mentre aleggia una persistente minaccia sui destini dello stabilimento” (il riferimento è alla convocazione della Solvay ai lavoratori come fosse una adunata in caserma, e ai volantini sparsi da mani anonime).
Sono un iscritto alla CGIL da quasi quaranta anni, e non sempre mi sono trovato d’accordo, soprattutto come abitante della Fraschetta. Questa volta sì.
Lettera firmata.

Scrive il consigliere comunale Mario Bocchio:

“Richiesta di risarcimento da parte della famiglia di un ex operaio della Montecatini (poi Ausimont, ora Solvay Solexis) di Spinetta Marengo, morto a causa di un tumore nel 2005. Si tratta della famiglia del Sig. Vincenzo Pacilli, che è seguita da Luigi Negro, il quale, attraverso uno studio statistico, ha portato alla luce tutti i casi di morti “sospette”, dal 1996 ad oggi, avvenute nelle vicinanze del polo chimico o agli ex dipendenti. In tutta la provincia di Alessandria, senza contare i casi legati all’amianto, si conterebbero 591 casi con diagnosi istologica di mesotelioma pleurico e 76 casi di mesotelioma peritoneale, patologie legate, entrambe, agli effetti del cromo esavalente. Fra le persone colpite dal cancro ai polmoni, all’addome e alla vescica c’è anche un numero elevato di ex operai della ex Montecatini che per anni hanno lavorato nei reparti dove si produceva titanio in polvere, utilizzando acido fluoridrico e acido solforico, altamente tossici. Il reparto con più morti è sicuramente quello dell’Algoflon, dove operavano centinaia di operai per la produzione del polimero del tetrafluoroetilene – Negli anni ‘70-‘80 sono state almeno sette le vittime del mesotelioma pleurico. Altri operai sarebbero in cura presso il reparto di pneumologia dell’ospedale di Alessandria.”

CONFERENZA STAMPA

MEDICINA DEMOCRATICA E COMITATO SALUTE AMBIENTE TERRITORIO
CONFERENZA STAMPA GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE ORE 18,30
CIRCOSCRIZIONE CENTRO VIA VENEZIA 7 ALESSANDRIA
NON MANCATE

Quale è stato il senso degli esposti di Medicina democratica alla Magistratura? Quale è il senso della partecipazione di Medicina democratica all’imminente processo per inquinamento da cromo esavalente & altri 20 veleni tossici e cancerogeni? Perché organizziamo a parti civili del processo i lavoratori e i cittadini ammalati e i famigliari dei deceduti?

Ce ne siamo sempre fatti carico: le preoccupazioni dei lavoratori e degli abitanti sono le nostre.
Le preoccupazioni dei lavoratori di perdere la salute.
Le preoccupazioni dei cittadini di perdere la salute.
Le preoccupazioni dei lavoratori di perdere il posto di lavoro.
Medicina democratica, infatti, è nata proprio dentro le fabbriche. Difende la salute per difendere l’occupazione. La fabbrica che inquina, inevitabilmente chiuderà.
Personalmente ho partecipato per 40 anni a denunce ambientali in tutta Italia, di cui moltissime alla Montedison di Spinetta Marengo, dove ho lavorato per 35 anni. Con queste denunce -prima come sindacalista e poi come ambientalista- ho costretto Montedison a spendere miliardi per il risanamento ambientale e ho salvato i posti di lavoro di tutti e il mio. Anche se quelle denunce (essendo incorruttibile e non terrorizzabile) mi sono costate note rappresaglie**.

Se il sindacato è partner invece di controparte del padrone, come oggi avviene, allora è succube e non cura gli interessi dei lavoratori. All’imprenditore interessa il profitto, talora ad ogni costo, spreme il limone (il lavoratore e gli impianti) fino in fondo e poi lo butta via. Il sindacato dovrebbe impedirglielo. Dunque dovrebbe (doveva) essere il sindacato per primo a chiedere la bonifica dello stabilimento, senza la quale la fabbrica chiuderà. Il sindacato dovrebbe sostenere la Procura e non criticare noi che siamo in perfetta consonanza con la Procura. Il sindacato deve chiedere, come noi, che la bonifica deve essere vera, togliendo i veleni sotterrati, e non finta come il progetto Amag di sciacquatura delle acque o il palliativo di un incontinente muro lungo e profondo chilometri. Deve chiedere, con noi e la Magistratura, che la bonifica la deve pagare la Solvay che i profitti se li è messi in tasca in Belgio.

Politici e amministratori pubblici sono abituati a far finta di fare, lasciando irrisolti i problemi a marcire.
Hanno fatto finta di fare l’Osservatorio ambientale della Fraschetta, e non quello vero, quello democratico da noi rivendicato da venti anni, quello vero, finanziato da loro ma controllato da noi. Hanno fatto finta, con l’Arpa, di controllare l’inquinamento aria-acqua-suolo spendendo miliardi pubblici con il famigerato progetto Linfa.
Ora fanno finta di affrontare l’inquinamento cromo e altri venti veleni con il fasullo progetto Amag, e non potendolo chiamare “bonifica” lo battezzano “messa in sicurezza”. Quando l’unica sicurezza per l’ambiente e l’occupazione è la bonifica del sito, togliere i veleni sotterrati. Forse la Provincia ha scoperto il trucco e parla al plurale: “verificare i migliori progetti”.
Ora il sindaco annuncia una indagine epidemiologica, così fa l’Arpa su cui la nostra fiducia è pari a zero. Il rischio è che siamo di nuovo ad una finta. L’indagine epidemiologica, che rivendichiamo dai tempi della piattaforma Osservatorio, deve essere svolta da esperti al di sopra di ogni sospetto, sotto diretto controllo popolare, deve comprendere malati e morti in un arco di almeno 50 anni, deve riguardare tutte le persone che in quell’arco di tempo hanno lavorato nel polo chimico di Spinetta e/o abitato nella Fraschetta. Per essere scientifica e attendibile. Altrimenti sarà l’ennesima finta.

** Il “confronto” con Montedison si è svolto, fra l’altro, a colpi di querele, esposti, denunce, manifestazioni, scioperi della fame, incatenamenti, chilometri di firme di solidarietà, titoli su titoli in giornali e TV; ventitré udienze in tribunale, sette cause in pretu
ra, quattro in appello, due in cassazione, tutte concluse felicemente ma piene di sofferenze: cassa integrazione, tre trasferimenti, mobbing, anni di dequalificazione professionale, di inattività assoluta, oltre ad uno stillicidio di tentati provvedimenti disciplinari e vertenze minori e, dulcis in fundo, tentato licenziamento.

VIVERE CON I VELENI

Luigi Pelazza con i proprietari del Ristorante di Alessandria “IL VICOLETTO”

Solvay Solexis – Cromo Esavalente e PFIB
Il servizio dell’inviato delle Iene Luigi Pelazza si è concentrato nella prima parte sul cromo esavalente, un minerale con caratteristiche tossiche e cancerogene, in grado di provocare sterilità e mutazioni genetiche. Il problema risale agli anni ’60 quando a Spinetta c’era ancora la Montedison che produceva, tra le altre sostanze chimiche, anche il bicromato di potassio, contenente per l’appunto il cromo esavalente, che all’epoca poteva essere smaltito, senza alcun problema, semplicemente dissotterrandolo nel terreno della fabbrica. Lo scandalo risiede nel fatto che fino al maggio 2008, per un tacito accordo tra Montedison e abitanti di Spinetta, questi ultimi utilizzavano gratuitamente l’acqua accettando la presenza dello stabilimento inquinante a pochi passi dalle case. A partire dal 28 maggio 2008, il sindaco di Alessandria Fabbio vieta ai cittadini di Spinetta di utilizzare l’acqua proveniente dalla falda vicina per uso potabile e irriguo, data l’alta concentrazione di cromo VI riscontrata dalle rilevazione dell’ASL. Nel 2002 la Solvay acquista il polo chimico, nonostante sia a conoscenza della presenza di cromo VI, e si impegna a disporre un piano di bonifica con le istituzioni per evitare l’inquinamento delle falde acquifere. Ma il cromo finisce nelle falde e i danni inevitabilmente ci sono: per esempio, nell’inverno del 2005, in uno dei magazzini dello stabilimento, in seguito allo scioglimento della neve, comincia a trasudare dai muri e dal pavimento un liquido giallognolo riconosciuto come cromo esavalente. Quando uno dei lavoratori si rivolge al superiore, non ricevendo chiarimenti in merito, avverte il servizio Spresal dell’Arpa, che, dopo le analisi, vieta l’ingresso senza dispositivi di sicurezza (mascherine, occhiali). E immediatamente lo stesso lavoratore che aveva fatto la denuncia viene licenziato. Dopo la denuncia del lavoratore, anche sui giornali compaiono servizi al riguardo (si veda l’articolo della Stampa del 27 maggio 2008 a firma di Massimo Putzu). La magistratura di Alessandria inizia degli accertamenti e invia quattro avvisi di garanzia a quattro dirigenti della Solvay per inquinamento ambientale. Pelazza passa poi ad intervista tre dirigenti della Solvay: il direttore generale Bigini, il responsabile dell’ufficio stampa Novelli e il direttore del personale Bessone. Secondo il direttore generale, il fabbricato di cui si parlava poco sopra è ancor oggi inquinato, mentre secondo il direttore del personale in quelle stanze non è mai entrato alcun lavoratore, nonostante la foto di una scrivania con cartelle di lavoro e un telefono sembrano sconfessarlo. Pelazza chiede anche informazioni riguardo la lavorazione del PFIB o perfluoroisobutene, altra sostanza altamente tossica se inalata. Dinanzi al documento della dott.ssa Valeria Giunta, responsabile per l’igiene ambientale della Solvay, nel quale era scritto che “nel caso di presunta presenza di PFIB, sospendere l’analisi fino a conferma dell’assistente…“, il direttore generale Bigini non sa letteralmente cosa dire. Gli stessi dirigenti sono così preoccupati che quando il giornalista si rivolge ad un ingegnere per avere chiarimenti in merito alle rilevazioni di fughe di PFIB, i dirigenti si mettono in mezzo alla discussione per evitare di far parlare serenamente l’ingegnere. L’inviato delle Iene si reca poi al laboratorio contaminato dal cromo VI; a rispondere alle domande è ora Novelli, responsabile dell’ufficio stampa. Afferma che il laboratorio è stato chiuso, ma solo nel momento in cui sono emerse anomalie: solo quando è stato ritrovato cromo esavalente ai lavoratori è stato impedito di operare al suo interno cosicché il direttore del personale è stato sbugiardato per la seconda volta. Infine Pelazza ci parla del cosiddetto “pozzo numero 8”, situato all’interno della fabbrica, il quale ha rifornito di acqua non solo la fabbrica ma anche molte famiglie di Spinetta Marengo e la cui acqua, a detta di Novelli, era potabile. Tuttavia anche questo pozzo è stato chiuso dall’ordinanza del sindaco di Alessandria e la ditta è stata costretta all’allacciamento con l’acquedotto, sebbene, secondo i dirigenti, tale decisione sia stata presa solo a scopo precauzionale. Di tutt’altro avviso Fabbio: il pozzo “non aveva i valori corretti“; inoltre, “la pericolosità dell’azienda sta nell’aria, non nell’acqua”, in quanto una perdita può portare “alla morte di tremila persone in mezz’ora“. Sconcertanti sono le testimonianze degli abitanti di Spinetta: tutti hanno bevuto l’acqua contaminata, si fidavano della Solvay. E poi gente che racconta della polvere rossa sui marciapiedi o delle calze sintetiche letteralmente mangiate dall’aria. Ma c’è anche chi fa presente che ieri la Montedison e oggi la Solvay vogliono dire lavoro: senza di essa ci sarebbero molti disoccupati.
Ringraziamo Aldo Bonaventura per il dettagliato resoconto del servizio.
Le Iene – Vivere con i Veleni – 27 ottobre 2009