In aula del processo Solvay in Corte d’Assise di Alessandria, la lettura del giornale vuole ostentare una coscienza tranquilla oppure è l’indifferenza verso le vittime della catastrofe ambientale e sanitaria di Spinetta Marengo? Clicca qui perché deve essere condannato Giulio Tommasi, braccio destro degli amministratori delegati.
Abbiamo già pubblicato Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui ) e Giorgio Carimati (Clicca qui).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino.
Categoria: Processo Solvay Solexis
Imputato Giorgio Carimati. Alzatevi!
Clicca qui Su la testa parole e immagini di Gianni Lannes “Solvay: assassini d’Italia a piede libero”
Imputato Pierre Jaques Joris! Alzatevi!
Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo.Le richieste di condanna del PM Riccardo Ghio al processo in Corte di Assise di Alessandria (presidente Sandra Casacci). Da 15 a 24 anni di reclusione per gli imputati. Dopo i profili penali dei presidenti Carlo Cogliati (clicca qui) e Bernard de Laguiche (clicca qui), pubblichiamo quello del loro successore Pierre Jaques Joris: clicca qui.
Seguiranno sul blog gli altri cinque imputati: Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi.
L’affondo del Pubblico Ministero: decenni di dati falsi al polo chimico spinettese.
Sapevano e tacevano. Nell’udienza del 25 giugno in Corte d’Assise di Alessandria il pm Riccardo Ghio continua la sua requisitoria e conferma che la scelta di manipolare i dati è alla base di tutte le decisioni operative sia di Ausimont che Solvay.
Clicca qui La Stampa “Decenni di dati falsi dal polo chimico. Il pm accomuna Ausimont e Solvay. Non sapevano? Una Treccani di documenti dice il contario.”
Clicca qui Il Piccolo “Veleni: l’affondo dell’accusa. Il pm concluderà la requisitoria il 16 luglio”.
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del processo Solvay del 25 giugno”
Imputato Bernard de Laguiche. Alzatevi!
Dopo il profilo penale (clicca qui) del presidente Solvay Carlo Cogliati, pubblichiamo quello del padrone belga suo successore Bernard de Laguiche : clicca qui.
Seguiranno sul blog gli altri sei imputati. Jaques Pierre Joris, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi. Prossimamente il Pubblico Ministero Riccardo Ghio chiederà la loro condanna da 15 a 24 anni di reclusione.
Imputato Carlo Cogliati. Alzatevi!
Bonifica Solvay: per anni nulla di fatto. L’inquinamento cresce in Alessandria.
Nuove analisi evidenziano valori fuori dai limiti di cromo esavalente e solventi clorurati.
Clicca qui Il Piccolo “Trend invertito: il cromo torna a crescere in falda. Analisi nei pozzi esterni al polo chimico: solventi clorurati”
Il Pubblico Ministero: è un attentato alla salute pubblica, l’avvelenamento della Solvay sta dilagando in falda a monte e a valle di Spinetta Marengo.
Riferendosi a montagne di documenti , nella requisitoria il PM Riccardo Ghio ha dimostrato che l’attività criminale degli imputati merita di essere condannata da un minimo di 15 anni ad un massimo (che auspichiamo) di 24 anni di reclusione.Poche ore prima, nella notte, c’era stato l’ennesimo scoppio al reparto Algoflon di Spinetta Marengo, ennesima dimostrazione di una manutenzione lasciata andare a ramengo da tempo.
Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui La Stampa “Una gigantesca contaminazione”
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: nei documenti la prova dei reati”
Clicca qui Il Piccolo “Gli imputati sapevano. Il Pubblico Ministero sferra l’attacco finale che durerà 2 udienze”.
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto udienza dell’11 giugno 2014”
Risanare il territorio da un disastro ambientale: non è valorizzare il territorio?
No, secondo la Giuria (Pier Angelo Taverna, Emma Camagna e Marco Caramagna) del Premio Marchiaro creato da Antonio Maconi. Dunque è una giuria che deve essere destituita, per rispetto del giornalismo e di Franco Marchiaro. Continua a leggere la lettera aperta a Maconi.
Clicca qui il servizio escluso dal Premio.
Clicca qui la contestazione alla Giuria.
Clicca qui la risposta di Taverna.
Clicca qui la risposta di Camagna e Caramagna.
Contestazione alla prima edizione del Premio Marchiaro. E’ più importante il pollo alla Marengo o la bonifica di Spinetta Marengo?
Rifiutato dalla Giuria il servizio sullo scandalo della bomba ecologica della Fraschetta e sulla bonifica del territorio martoriato dalla Solvay. Il premio giornalistico è stato attribuito a Gianni Riotta per l’articolo “Marengo, la vittoria dell’eroe che disubbidì a Napoleone”: non può fregare di meno agli alessandrini. Continua a leggere.
Clicca qui La Stampa “Gianni Riotta vince il Premio Marchiaro”
Clicca qui La Stampa “Eredità per promuovere premi. Da Marchiaro primo esempio”
Clicca qui Agoramagazine
Clicca qui Pennatagliente
Il padrone della Solvay, Bernard de Laguiche sapeva tutto, nel 2002 con lettera aperta anche ai giornali fu informato dell’inquinamento.
Clicca qui tutta la video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Oppure leggila qui.
Clicca qui La Stampa “La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico: ‘In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega progetto agricolo'”.
J’ACCUSE/4 Solvay al contrattacco del testimone chiave. Chi dava le tangenti ai politici.
Ultima parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Clicca qui l’undicesima parte
Clicca qui la dodicesima parte
Clicca qui la tredicesima parte
Clicca qui la quattordicesima parte
Clicca qui la quindicesima parte
Clicca qui la sedicesima parte
J’ACCUSE/3 Le responsabilità morali di politici, sindacati, giornalisti, magistrati, enti di controllo.
Ma Solvay non tenti di nascondere le proprie responsabilità penali. Terza parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Clicca qui la quinta parte
Clicca qui la sesta parte
Clicca qui la settima parte
Clicca qui l’ottava parte
Clicca qui la nona parte
Clicca qui la decima parte
J’ACCUSE/2 Le responsabilità penali senza soluzione di continuità tra Ausimont e Solvay. Cogliati e De Laguiche al vertice.
La seconda parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al Processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Leggi qui i contenuti della ricostruzione storica del polo chimico alessandrino: un esame certosino di migliaia di documenti e prove che collegano quarant’anni di mis-fatti ambientali e sanitari, senza soluzione di continuità, con gli attuali capi d’imputazione e imputati del processo, nonchè con le prospettive occupazionali e sanitarie del futuro.
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui La Stampa “In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega-progetto agricolo. La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico.”
J’ACCUSE Solvay che ha continuato fino ad oggi ad uccidere come Ausimont.
Buchi neri al Tribunale di Alessandria.
Non troviamo giustificazione al fatto che la Procura della Repubblica di Alessandria non abbia ancora provveduto al rinvio a giudizio degli imputati Ausimont-Solvay per i reati di “omicidio e lesioni”, secondo noi “dolosi”, e sia ancora ferma alle indagini preliminari avviate dall’ex Procuratore capo Michele Di Lecce. Questo filone bis nel 2008 accompagnava l’apertura del processo ancora in corso a carico di 9 dirigenti Ausimont-Solvay per “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”. L’insabbiamento rischia di portare alle prescrizioni. Rammentiamo i nostri esposti dimenticati nel cassetto. Rammentiamo che a Spinetta Marengo continua l’inquinamento aria-suolo-acqua e continuano nuove vittime. Qualche centinaio di vecchie vittime (ammalati e parenti dei defunti) stanno tragicamente sfilando in Corte d’assise (prossima udienza 5 maggio) mentre gli avvocati difensori ne snobbano perfino l’ascolto. Le voci di Renza Resca, Fara Daniela, Gianni Faravelli, Gaetana Cardiolo, Giovanna Castriotta, Francesco Leone, Matteo Pacilli, Severino Ragazzi, Antonio Dispensieri, Giovanna Tommaselli, Roberta Taverna, Angelo, Piero, Marta Ciompi, Angelo Torre, Giovanna Ferrara, Stefano Reschia, Vincenzo Vitale e Silvana Tiberti, segretario generale della CGIL, che chiede finalmente risposte sulle malattie e le morti. Risposte anche dalla Giustizia.
Clicca qui Alessandrianews “Nuovo fronte di indagini sul polo chimico per omicidio colposo”
Clicca qui Il Piccolo “Spinetta, l’acqua era fresca e poi mi sono ammalato…In aula le crude testimonianze delle parti civili “
Ausimont e Solvay responsabili del record di tumori ad Alessandria. Ma anche i politici.
Francesco Faedda, Michele De Savio, Gianni Volpe, Antonino Rosato, Anna Santo, Nicola Andreozzi, Marco Visentin, Teresa Capocchiano, Antonio Capocchiano, Romano Zampaloni, Rosa Grassano, Maria Angela Rescia, Teresa Mastrosimone, Nunzia Mancuso, Raffaella Bergonzi, Bruno Toni, Alice Lenaz, Piera Pesce, Ildebrando Montesi, Ercole Paolozzi
Inquinamenti acqua aria suolo, malattie, morti, tumori, tumori rari, leucemie, ictus, mutazioni genetiche, aborti, certificati medici e di morte, analisi del sangue avvelenato, paura tanta paura ancora oggi a bere l’acqua dell’acquedotto: nelle drammatiche deposizioni in udienza degli ammalati (tanti meridionali) e dei parenti dei defunti (tante vedove) nonchè dei bambini ammalati, che hanno lavorato bevuto respirato in fabbrica o hanno vissuto bevuto respirato attorno alla fabbrica. Tra i lavoratori c’è chi ha condotto mini indagini epidemiologiche presentando alla Corte di Assise il lungo elenco dei compagni di reparto morti di cancro: “sono rimasto solo io, ammalato”.
Clicca qui Il Piccolo “No anche all’acqua dell’acquedotto: non ci fidiamo più di nessuno. Processo al polo chimico: in aula parlano i testi di parte civile. Malattie e morte, in aula cala il silenzio”.
Clicca qui Pennatagliente “La bomba ecologica della Solvay di Spinetta Marengo in dirittura d’arrivo dopo 60 udienze”
Jaques Pierre Joris, Bernard de Laguiche, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi non avrete il coraggio di farvi interrogare in Corte di Assise, al massimo leggerete una deposizione scritta dagli avvocati. Leonardo Capogrosso e Luigi Guarracino: due direttori esemplari.
Siete stati rapinatori a mano armata dell’ambiente e della salute, sul terreno avete lasciato distruzione e morti! Dunque dovete pagare. Dunque Solvay devi pagare di tasca tua i risarcimenti alle vittime e la bonifica del territorio (che salvaguarda l’occupazione), anche perché ti eri comprata per una manciata di mangime la gallina dalle uova d’oro e ora non puoi andartene (come stai tentando) lasciandoci lo sterco del pollaio.
Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui La Stampa “Processo al polo chimico, ora della Solvay. Inquinata dal mercurio Spinetta è come Bussi. Sott’accusa l’Ausimont”
Il processo a Solvay di Spinetta Marengo in Corte di Assise di Alessandria è gemello del processo in Corte di Assise di Chieti per lo stabilimento di Bussi. Stesso disastro ambientale. Stessi i capi di imputazione. Stessi gli imputati. Stessi gli avvocati.
Chi rompe NON paga e i cocci NON sono suoi. Solvay non vuole pagare il danno ambientale, la bonifica, i risarcimenti alle vittime. E volano gli stracci con Ausimont. Ci godono i consulenti d’oro. E i PR.
Solvay si era spaventata. Il Ministero dell’Ambiente (ISPRA) aveva stimato provvisoriamente un acconto di 51 milioni di euro come prima valutazione del danno ambientale di Spinetta Marengo. Nel conto finale quei milioni possono dunque diventare miliardi… clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 2 aprile 2014 con riferimento alla consulenza di Luca Prosperetti”
Clicca qui La Stampa “Bonifica in ritardo per l’Ausimont”
Medicina democratica, SEL, Movimento 5Stelle e Federazione della sinistra unanimi sulla proposta di Osservatorio ambientale della Fraschetta.
Impegno comune per la bonifica: evitare la chiusura dello stabilimento e affermare il diritto alla salute. Proposto un Comitato scientifico internazionale. Dopo l’introduzione di Barbara Tartaglione per Medicina democratica (clicca qui), sono seguite le relazioni di Marcello Talpo per 5Stelle e Filippo Boatti per SEL. Sala stracolma e partecipante, 5 minuti per ogni domanda e 5 per ogni risposta. Molte domande all’assessore Lombardi, che ha impegnato la Giunta. Grande assente il PD, più volte criticato. Dell’Osservatorio si parlerà stasera all’assemblea di Predosa. L’Osservatorio fa anche parte delle proposte elettorali del PD di Tortona.
Clicca qui Pennatagliente “Alessandria, giovedì 3 aprile: un’iniziativa sulla Solvay”
Clicca qui Corriereal “Caso Solvay: indispensabile l’Osservatorio della Fraschetta”
Clicca qui Il Piccolo “Sel, FdS, Movimento 5 Stelle rilanciano con l’Osservatorio”
Clicca qui la videoregistrazione della Tavola rotonda alla Taglieria del pelo.
Clicca qui la videoregistrazione dell’intervento di Medicina democratica all’assemblea a Predosa.
Clicca qui La Stampa “Sul lavaggio terre inquinate Predosa vara altra battaglia”
Clicca qui La Stampa “Tutela dell’ambiente, elezioni e paesi uniscono gli intenti”
Ma aspettiamo il morto prima d’intervenire?
Di questo passo abbiamo una frequenza di un incidente al giorno. Stamane 2 aprile alle ore 11 altro incidente sul lavoro. Ancora al reparto Vinileteri dove a dicembre si era ustionato il capo reparto (ricoverato al CTO di Torino) e a ottobre si era ustionato agli occhi il capo turno. Oggi due meccanici Solvay mentre smontavano una linea sono stati investiti da spruzzi di acido fluoridrico HF al volto e alle braccia. Entrambi, nonostante i gravissimi precedenti da noi denunciati, non indossavano tute anti acido, che li avrebbero protetti. Soccorsi dalle autoambulanze del 118 sono stati ricoverati entrambi al pronto soccorso, a differenza di quanto non avvenuto il giorno prima per l’apprendista. Stiamo aspettando il morto per intervenire? Lo SPRESAL non interviene mai?
Clicca qui La Stampa “Due incidenti sul lavoro alla Solvay, non è scattato il piano di emergenza”
Clicca qui La Stampa “Due operai ustionati dall’acido fluoridrico”
Gli strapagati difensori degli strapagati imputati Solvay sghignazzano in aula.
Sono la più odiosa manifestazione di presa per il culo nei confronti delle vittime, ammalati e parenti dei defunti, le vittime degli imputati. Ma come fate a ridere nei vostri lauti guadagni sulla pelle della gente? Ma non vi viene mai voglia di sputarvi allo specchio? Clicca qui.
Ausimont boccia il presunto “Piano di bonifica” Solvay.
Anche secondo questo consulente si tratta di un progetto fasullo. Medicina democratica per prima l’aveva giudicato tale: clicca qui. Sulla metodologia del prof. Maurizio Onofrio ci esprimeremo quando sarà conosciuta. Ribadiamo che su un progetto di bonifica di tanta complessità, come quello di Spinetta Marengo, è necessario un Comitato scientifico internazionale gestito dall’Osservatorio ambientale della Fraschetta, quello Vero.
Importante esperimento scientifico a Spinetta Marengo.
Il professor emerito Del Frate, illustre consulente della difesa al processo Solvay, ha rivelato che una discarica di tossico nocivi quando ricoperta di terra ed erbetta: diventa impermeabile. I cancerogeni sotterrati sono così al sicuro, non colano in falda. I creduloni ci sono cascati e hanno fatto la prova: hanno messo dell’acqua in una scodella, hanno appoggiato sulla scodella un piattino di carta, hanno messo sul piattino un mucchietto di zucchero, hanno ricoperto lo zucchero con della terra (terra rossa, della Fraschetta) e infine hanno versato dell’acqua sopra la terra. Non ci crederete ma l’acqua della scodella era rossiccia e dolciastra. Cioè… Siccome nessuno l’ha assaggiata non c’è la prova scientifica che fosse dolce. Però lo zucchero era bagnato. Fate voi…
Il progetto di bonifica con ditionito appena presentato da Solvay è una clamorosa bufala.
Dunque Ausimont boccia il presunto “Piano di Bonifica” Solvay. Sul quale Medicina democratica ribadisce il suo giudizio (vedi pagina 60 del dossier: clicca qui). Mentre su quello del prof. Maurizio Onofrio di Ausimont ci esprimeremo quando sarà conosciuto. Ribadiamo che su un progetto di bonifica di questa complessità è necessario un Comitato scientifico internazionale gestito dall’Osservatorio ambientale della Fraschetta, quello Vero.
Clicca qui La Stampa
Clicca qui Alessandrianews
Aumenta il debito allo Stato di Ausimont e Solvay per il disastro ecologico di Spinetta Marengo.
Dopo quelli già stimati in 51 milioni di euro, l’ISPRA aggiungerà una valutazione degli altri danni ambientali: falda profonda, Bormida, ecosistemi e salute pubblica, risarcimenti per patologie e decessi, indagini epidemiologiche, spese Pubblica Amministrazione e Servizio Sanitario Nazionale.
Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Valutazione supplementare del danno ambientale”
Clicca qui La Stampa “Inquinamento chimico. Chi pagherà?”
Ausimont e Solvay rei confessi.
Tramite i rispettivi consulenti, Solvay sta meticolosamente dimostrando le responsabilità penali di Ausimont, che sapeva tutto e nascondeva, e Ausimont sta meticolosamente dimostrando quelle di Solvay, che sapeva tutto e nascondeva. Senza soluzione di continuità. Ausimont e Solvay non negano il disastro ecologico, è indiscutibile l’inquinamento, si accapigliano solo sul quanto, quanto ha inquinato una e quanto l’altra, io di meno tu di più… Confermano insomma appieno i capi di imputazione: avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica. Insomma confessano il reato, sono rei confessi. Clicca qui, anche per continuare a leggere le gesta del triorchite, dell’homo ridens e di Lucy.
Clicca qui Alessandrianews “Il cromo esavalente creato ex novo da trasformazioni chimiche”
Clicca qui La Stampa “Il cromo 6 peggiorato da perdite della Solvay”
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui Il Piccolo “Si sonnecchia sopra i veleni”
Solvay: perché nel 2008 è scoppiato il bubbone amministrativo e processuale? perché Ausimont dava tangenti ai politici e noi no.
Ausimont: “E’ tutta colpa di Solvay. L’inquinamento non è pregresso, parte dal 2002 quando è cambiata la gestione”.
La ragione essenziale per cui non è mai stato realizzato l’Osservatorio ambientale della Fraschetta.
Detto brutalmente: hanno il coraggio di firmarla anche i dipendenti Michelin e Solvay la petizione contro la discarica Guarasca a Spinetta Marengo tra il pozzo pubblico Molinetto e i pozzi privati Solvay. Questa sarebbe nella Fraschetta solo una goccia di inquinamento in più, eppure rappresenta la classica goccia che fa traboccare il vaso gigantesco della intolleranza popolare. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Fraschetta inquinata. Peggio di Taranto”
Clicca qui La Stampa “5Stelle per l’Osservatorio”
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Clicca qui La Stampa “Le paure di Spinetta sulla discarica. E la conferenza dei servizi è slittata”
Clicca qui La Stampa Lino Balza “Vero Osservatorio per vera bonifica”
La strega Grimilde Ausimont avrebbe venduto a Biancaneve Solvay la succosa mela nascondendo che era avvelenata.
Solvay fa la gnorri per non pagare il dazio e litiga con Ausimont, come i ladri di Pisa. I due non si ritrovano in Piazza dei Miracoli come quelli che litigavano di giorno per andare a rubare insieme di notte, bensì nell’aula della Corte di Assise di Alessandria. Il finto scontro ha lo scopo di prolungare il processo verso la prescrizione ed evitare a Solvay i costi dei risarcimenti e della bonifica. Così l’ingenua Solvay accusa la perfida Ausimont di averla truffata avendole nascosto che lo stabilimento in vendita era avvelenato. Come la strega cattiva con Biancaneve. Per provarlo Solvay fa sfilare in aula i sette nani. Clicca qui.
Clicca qui La Stampa “Solvay: cromo non cancerogeno”
Clicca qui La Stampa “Al processo sono scintille tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Il Piccolo “Lo scontro sul cromo”
Clicca qui Lino Balza La Stampa “Sono veleni tossici quelle 21 sostanze”
Clicca qui Pennatagliente “Basta andare su internet per conoscere l’avvelenamento dello stabilimento Solvay”
Clicca qui Alessandrianews “Ausimont contro Solvay: truffa contrattuale?”
Dice Solvay: “Le acque di Spinetta non hanno causato pericolo per la salute”
Clicca qui Il Piccolo “Ghio: la Solvay ha omesso documenti importanti”
Clicca qui Corriereal
Solvay cerca di scaricare le responsabilità penali sugli enti locali.
In questa intervista (clicca qui) Giuseppina Pavese, responsabile dei laboratori chimici di Arpa, contesta alcune falsità della Solvay. A cominciare dal “pozzo8”: l’Arpa scopre che l’azienda di Spinetta Marengo distribuiva illegalmente a lavoratori e cittadini acqua per uso alimentare proveniente da un’area sottoposta dal 2001 a bonifica per gravissimo inquinamento. Nel mentre i veleni si stavano espandendo nella falda dell’acquedotto comunale. Solvay sapeva tutto. Di qui la denuncia per dolo alla Procura nel 2008. Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay sono i piani di emergenza:
Altro azzoppato cavallo di battaglia di Solvay è l’accusa agli Enti locali: “Vi abbiamo presentato vari piani di emergenza, avete sempre risposto che non erano sufficienti e che ci voleva un piano di bonifica. Dunque” conclude Solvay “ci avete bocciato i piani di emergenza, ci avete impedito di farli”. Mai sentito nulla di più stravagante: gli Enti sono per legge tenuti non ad approvare e autorizzare i piani di emergenza (che hanno validità temporanea, emergenziale) bensì a pretendere piani di bonifica (validità definitiva). Il piano di emergenza è un obbligo delle aziende, obbligo che Solvay ha omesso dolosamente. Gli enti locali devono intervenire direttamente quando non c’è più il padrone dell’azienda e non è il nostro caso. Tanto meno Solvay ha fatto, ad oggi, un piano di bonifica. E continua a inquinare anche l’atmosfera. Dunque è inadempiente su tutti i fronti.
Tutta gente che non ha paura della giustizia. Né quella di dio al quale fa finta di credere. Né quella degli uomini che fa finta di rispettare.
Questa considerazione la trasmettiamo a quei pochi che riusciamo a raggiungere. A quelle 12.500 persone che raggiungiamo tramite queste pagine, i blog, la mailinglist, facebook, google+, twitter. A moltissimi, soprattutto alle vittime, ammalati e parenti dei defunti, appare eccessiva la tolleranza in Corte di Assise di Alessandria nei confronti della difesa Solvay. Non basta in aula l’ostentazione padronale di onnipotenza, si aggiunge lo stravolgimento del dibattimento processuale. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico: la difesa contesta anche il Noe”
Clicca qui La Stampa “Spesi molti soldi per fare manutenzione”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico a chi toccava la messa in sicurezza?”
Nell’auditorium della Corte di Assise di Alessandria suona l’orchestra di fiati e percussioni diretta dal maestro Santamaria.
Titolo dell’opera: “Tutti sapevano dell’immane inquinamento, soprattutto gli Enti pubblici. L’unica ignara Solvay”. Applausi di Ausimont. Fischi dal pubblico delle parti civili: anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. Continua a leggere cliccando qui.
Clicca qui La Stampa “Inquinamento noto da 70 anni”
Clicca qui Il Piccolo “Spunta il libro nero delle analisi”
Clicca qui Alessandrianews “Solvay punta il dito contro gli enti: sapevano tutto”
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I consulenti di Solvay ad Alessandria sono arrivati ad affermare che l’inquinamento ha origini naturali. Dunque ammalati e morti sono per cause naturali.
Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui lettera a La Stampa “L’Osservatorio Spieghiamo cos’è”
Clicca qui Il Piccolo “Controlli e analisi cromo: Arpa precisa incarichi e ruoli”
Clicca qui La Stampa Il Piccolo Alessandrianews Radiogold
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Clicca qui Alessandrianews “Il cromo nell’acqua potabile? Secondo Solvay è di origine naturale”
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Clicca qui Scheda storica Osservatorio ambientale della Fraschetta
Clicca qui Scheda storica Osservatorio: contenuti e realizzazione
Gli avvocati della difesa ci accusano, noi vittime di decessi e malattie, di fare sul blog commenti sgradevolmente non diplomatici alla loro orchestra di violini e tromboni. Cosa rispondiamo ?
Rispondiamo che nel loro piccolo anche le formiche si incazzano.
Solvay, Osservatorio, Governo. I politici alessandrini devono mettersi in testa
che non possono continuare nel bluff, che i cittadini non hanno fiducia in loro, che l’alternativa è la democrazia diretta e partecipata. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui La Stampa – Il Piccolo – Alessandrianews – Radiogold
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Clicca qui Alessandrianews “E’ guerra dei dati sull’aria tra Arpa e Solvay”
Anche gli alessandrini dovrebbero avviare una class action contro Solvay di Spinetta Marengo.
Ad Alessandria è in corso un importantissimo processo contro la multinazionale belga per avvelenamento doloso della falda e dolosa omessa bonifica. Sono sempre altissimi, conferma Arpa, i livelli del disastro ecologico (clicca qui.) La bonifica definitiva secondo gli esperti è praticamente impossibile, almeno per decine di anni. Dunque gli alessandrini, in massa, dovrebbero cominciare ad organizzarsi in causa collettiva come fecero (milioni di dollari) per il cromo6 a Hinkley in California, o come stanno facendo per il PFNA acido perfluoro a Paulsboro (clicca qui). A Paulsboro (New Jersey) i cittadini hanno avviato una class action contro Solvay a causa della contaminazione dell’acqua pubblica con sostanze, secondo l’EPA (Enviromental Protection Agency), sicuramente tossiche. L’iniziativa della class action per Alessandria è in discussione tra alcune forze politiche.
L’inquinamento in falda si sta espandendo, a nord e sul Bormida. Altri pozzi dell’acquedotto sono in chiusura. Acqua imbevibile per altri 30-40 anni, salvo vera bonifica.
Il tre consulenti di Medicina democratica, Fulvio Baraldi geologo, Luigi Mara biologo, Bruno Thieme ingegnere, hanno ampiamente dimostrato la fondatezza dei capi di accusa formulati dal Pubblico Ministero con le richieste di condanna degli imputati. E, siccome nella dimostrazione hanno utilizzato documenti aziendali, hanno altresì dimostrato che Solvay sapeva. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui il testo delle conclusioni dei tre consulenti
Clicca qui Pennatagliente “Udienza del 22 gennaio”
Clicca qui La Stampa “Al polo chimico colpevoli ritardi”
Clicca qui Il Piccolo “Inquinamento importante, difficilmente recuperabile”
Clicca qui La Stampa “Battaglia tra consulenti su potabilità dell’acqua scaturita dal pozzo8”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: danni ambientali per 50 milioni di euro”
I maghi consulenti della Solvay alle prese con i giochi di prestigio: come si riesce a dimostrare che un’acqua cancerogena in falda diventa potabile quando esce dal rubinetto.
A scopo pubblicitario, alla prossima udienza una consulente sorseggerà in tribunale un bottiglione di acqua CROMO DOC della fonte Solvay. Lo stabilimento chimico sarà trasformato in idrotermale? Prestazioni idropiniche, inalatorie, fangobalneoterapia. Le piscine dietro le colline di Arkema sono immediatamente convertibili. Sulle colline di rifiuti si potrà sciare grazie alla neve a cielo sereno. A novembre fu già sperimentato il Luna Park. Clicca qui per continuare a leggere.
Clicca qui Pennatagliente “L’udienza del 22 gennaio”
Il Ministero dell’ambiente: tutto ciò che era noto ad Ausimont era noto a Solvay. Lo Stato chiede un acconto di 51 milioni di euro per danni da avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica.
Una bonifica della falda sta diventando praticamente impossibile per dolo di Solvay. Non si può imputare colpa agli Enti ciò che è compito dell’azienda: le barriere idrauliche non hanno risolto niente. Falda inquinata addirittura a monte, entra in Bormida. Clicca qui per continuare a leggere.
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Solvay annuncia in pompa magna un secondo “piano di bonifica” ma non di bonifica definitiva si tratta, al più di messa in sicurezza temporanea. Medicina democratica lo demolisce punto per punto. E propone.
Solvay annuncia in pompa magna un secondo “piano di bonifica” ma non di bonifica definitiva si tratta, al più di una provvisoria messa in sicurezza.
L’elefante Solvay ha partorito il topolino, ma giornali hanno abboccato e dedicato titoloni al presunto “piano”. Invece il colosso belga assolutamente non ha convinto Medicina democratica con il suo progetto tutto teorico di presunta bonifica del cromo esavalente innaffiando qua e là sui terreni ditionito di sodio a sua volta peraltro tossico. Tanto meno soddisfa la fantomatica bonifica del cocktail di altri 20 veleni tossici e cancerogeni che da un’area vastissima colano in falda: solventi clorurati, cloroformio, tetrafluoretilene, arsenico, nichel, clorofluorocarburi, solfati, ddt, cobalto, mercurio, selenio, vanadio, piombo, cadmio, solventi aromatici eccetera. Per questi inquinanti Solvay osa definire “bonifica” una già fallimentare cosiddetta “barriera idraulica”. In realtà succhiare tramite pozzi e lavare una immensa falda sotterranea sarebbe una pretesa folle ed è una truffa chiamarla bonifica. Fa ridere poi la presunta bonifica dei metalli pesanti tramite felci che li assorbirebbero dalle radici per trasferirli nel fogliame, poi sfalciato ed inviato a smaltimento. Dunque tutti gli interventi di Solvay si alternano all’insegna della precarietà, definita bonifica. Così è anche per le discariche tossico cancerogene che vengono definite bonificate perché riammucchiate e ricoperte con teloni. Ridicolo. Dubitiamo che un professore ordinario di chimica all’università di Alessandria, Domenico Osella, si esponga a definire tutto ciò come “bonifica” piuttosto che provvisoria “messa in sicurezza”. Infine va rimarcato che Solvay per questi parziali e discutibili tentativi di messa in sicurezza chiede autorizzazione delle autorità, come fosse una certificazione di bonifica. A questa assurda pretesa la risposta degli Enti non può che essere sempre la stessa: Solvay non ha bisogno di autorizzazioni preventive, faccia ciò che ritiene di suo dovere, gli Enti valuteranno a posteriori i risultati. Ma già ora essi possono leggere, clicca qui, che abbiamo già scientificamente smontato pezzo per pezzo il presunto “piano di bonifica”. Noi dimostriamo che la vera bonifica si può fare solo eliminando i veleni dai terreni che percolano in falda: così si salva la salute, l’ambiente e l’occupazione.
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Modesto esempio di giornalismo militante -militante per la salute e l’ambiente- questi articoli, pubblicati su la rivista “Medicina democratica”, sui giornali locali e nazionali, carta stampata e on line, nonché su innumerevoli blog, sono stati raccolti nel
dossier in ordine cronologico: dall’esposto-denuncia di Medicina democratica fino al dicembre 2013. Le cronache delle udienze del clamoroso processo Solvay in Corte di Assise, “politicamente scorrette”, impietose per i carnefici e partigiane per le vittime, offrono, al di là delle responsabilità penali e delle miserie e nobiltà umane rappresentate, il filo conduttore della lunga storia dell’insediamento industriale di Spinetta Marengo (Montedison, Solvay, Edison, Arkema) che ha assicurato lavoro e morte ad Alessandria, che diede lustro ad una classe operaia leader nel sindacato non solo locale, che ha sempre intrecciato privilegiati rapporti con amministratori e partiti, che è superstite testimone di una distrutta chimica italiana e che rischia il futuro produttivo e occupazionale se non risolve l’inquinamento della bomba ecologica.
L’immensa riserva idrica della Fraschetta non più utilizzabile per l’acquedotto.
Gravissimo il reato della Solvay verso la collettività alessandrina. La multinazionale ha anche usato direttamente l’acqua per uso alimentare di lavoratori e cittadini. Annuncia una seconda bonifica, che non convince. Clicca qui.
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Un cocktail mortale prima durante dopo i pasti.
Agli ammutoliti avvocati difensori il professor Giancarlo Ugazio ha spiegato scientificamente quanto Medicina democratica va sostenendo da sempre: Ausimont prima e Solvay dopo hanno consapevolmente propinato un cocktail micidiale di veleni nell’acqua bevuta dai lavoratori e dai cittadini. Un cocktail di 21 sostanze, quando la cancerogenicità di ciascuna di esse si combina in falda con la cancerogenicità delle altre, moltiplicando in termini esponenziali i danni a tutti gli organi del corpo. Clicca qui.
Clicca qui Il Piccolo “Inquinate tutte le falde sotto il polo chimico”
Clicca qui La Stampa “Un cocktail micidiale”
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 9 dicembre 2013”
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Clicca qui Accademia del Monferrato “Non solo cromo esavalente ma un cocktail letale composta da 21 sostanze tossiche a Spinetta”
Avevo paura, scappai da Spinetta. Mio figlio ammalato e licenziato da Solvay, con altri due lavoratori, dopo aver denunciato in Procura gli inquinamenti. Tutti e tre i lavoratori erano iscritti, guarda caso, a Medicina democratica.
La testimonianza che ha commosso tutti al processo. Clicca qui.
Clicca qui La Stampa “Avevo paura, scappai da Spinetta”
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Clicca qui Alessandrianews “In fuga da Spinetta per paura dell’inquinamento”
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Clicca qui Alessandrianews “Salute a rischio a Spinetta, non solo per il cromo”
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Almeno 21 i veleni tossici e nocivi nel cocktail bevuto da lavoratori e cittadini. Tra cui il cromo esavalente: risarcito con cifre astronomiche in USA ma negato in Italia da Solvay.
La testimonianza degli scienziati. I pozzi interni allo stabilimento misuravano cromo esavalente a migliaia di unità (il limite di legge è 5), per non parlare delle sostanze fluoroclorurate. I pozzi esterni, quelli AMAG dell’acquedotto municipale, misurano valori oltre limite di cloroformio e tetrafluoroetilene ecc. cancerogeni. Il cromo è cancerogeno perfino facendo la doccia. Recenti studi dalla Cina classificano il cromo cancerogeno se ingerito, oltre che se respirato o toccato. Il rischio di contrarre il cancro a Spinetta è da 10 a 1000 volte superiore ai parametri di riferimento americani. Intanto in USA centinaia di vittime del cromo esavalente ottengono risarcimenti astronomici. Clicca qui.
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