Il libro “Ambiente Delitto Perfetto” anticipa la sentenza Solvay.

In Corte di Assise il prossimo 14 dicembre, dopo 7 anni di udienze. Per gli avvocati una sentenza di rilevanza giuridica nazionale. Per le vittime la prova che sia resa finalmente giustizia, che “La legge è uguale per tutti”.  Continua.

Clicca qui Pennatagliente “Processo Solvay ad Alessandria. manifesto della rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio”
Clicca qui Agoramagazine “Alessandria – Gli occhi del mondo ecologista sulla prossima sentenza del processo Solvay di Spinetta Marengo”

Il libro, che analizza la genesi delle motivazioni della sentenza, sarà inviato a chi ne farà richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com

Solvay ama i cittadini. Alla faccia del bicarbonato di sodio.

Solvay ha fatto pubblicare sui giornali questa inserzione pubblicitaria in coincidenza con l’udienza del processo in Corte di Assise affinché i giurati sappiano, proprio mentre stanno per emettere la sentenza, quanto i cittadini amino la multinazionale belga. Perché Solvay ama i cittadini: sentimento reciproco. Lo sanno bene i giurati ad Alessandria che l’hanno appreso in questi anni durante decine e decine di udienze, dai testimoni prima ancora che dalle indagini epidemiologiche sui tumori. E lo sanno bene anche senza cliccare su Google interrogando “Inquinamenti Solvay”: pagine e pagine di disastri e morti in ogni parte del globo. “Alla faccia del bicarbonato di sodio” è l’esclamazione, piuttosto che di Totò, e per chi crede nell’aldilà, che rimbomba nella tomba monumentale di Ernest Solvay.

Indovina indovinello.

Che relazione c’è tra gli articoli lecca lecca su Il Piccolo e La Stampa (clicca qui) e l’inserto ripetutamente pubblicato a pagamento su entrambi i giornali?
Scegli l’opzione:
a) Solvay ha comprato la pubblicità e in cambio le redazioni hanno fatto la pubblicità occulta.
b) I due giornalisti sono cortigiani motuproprio.
c) Entrambe le cose.
d) E’ solo una coincidenza.

L’Arpa conferma l’amianto nelle terre del Tav Terzo Valico.

Concentrazioni fuorilegge. Come sosteniamo da anni. Il procuratore capo Michele Di Lecce segue l’inchiesta di persona: è una garanzia, fu sempre lui ad avviare il processo Solvay ad Alessandria. Sputtanati i negazionisti: in prima linea i parlamentari Fornaro e Borioli e la presidente della provincia Rossa.

Clicca qui Paolo Forzano.
Clicca qui Antonello Brunetti “Rifiuti, veleni, mafie”.

Riprende il 21 settembre 2015 il processo. Nell’ultima udienza Solvay ha agito come un killer in aula giudiziaria.

Denuncia il Pubblico Ministero al Consiglio superiore della Magistratura. Si inventa un complotto ai propri danni: un intrigo internazionale “dei poteri forti” ordito dai congiurati Ausimont, Arpa, carabinieri Noe, Comune, Provincia, Regione, giunte di sinistra e di destra, amministratori e funzionari, Montedison, Edison, Eridania, Coopsette, Esselunga, associazioni ambientaliste. Tutti dediti a tangenti e mazzette. Il Pubblico Ministero diventa il deus ex machina dei congiurati. Una “denuncia” che è una cazzata di fatto e in diritto ma che ha l’ambizione di inceppare i meccanismi giudiziari. (continua)

Conferenza stampa del Comune di Alessandria su “Ambiente Fraschetta. Indagine sul rischio sanitario e sullo stato di salute della popolazione”. Conferenza lampo, indagine lampo?

L’Indagine l’avevamo promossa noi su larga scala ma così come presentata non ci soddisfa. Non affidabile l’Asl che nasconde il Referto epidemiologico ai Comuni e che “non ha i soldi” per le analisi di 3 cancerogeni nel sangue dei lavoratori e dei cittadini. Altri 30 anni per la realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta? E dove sta il Comitato scientifico internazionale per la bonifica della Solvay? Aspettiamo la chiusura dello stabilimento? Continua.

Clicca qui Marcello Feola “Più tumori in Fraschetta? I numeri parlano chiaro”.
Clicca qui Piero Bottino “Rischio tumori a Spinetta. Arpa: il più elevato in città”.
Clicca qui Corriereal “L’ambiente in Fraschetta: una conferenza stampa ‘lampo’, e nessuna vera risposta”
Clicca qui Corriereal “Salute a rischio in Fraschetta? Al via l’ennesimo progetto su otto sobborghi alessandrini”
Clicca qui Alessandrianews “Salute in Fraschetta, avviata indagine su ricoveri e mortalità”
Clicca qui Alessandrianews “Medicina Democratica: conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui Pennatagliente “Conferenza lampo, indagine lampo?”
Clicca qui La Stampa “Uno studio in Fraschetta dirà di cosa si muore”
Clicca qui Il Piccolo “Rischio sanitario in Fraschetta, al via un’indagine”
Clicca qui Lino Balza “Sulla Fraschetta un’indagine lampo”

Solvay killer anche in aula giudiziaria.

Denuncia il Pubblico Ministero al Consiglio superiore della Magistratura. Si inventa un complotto ai suoi danni: un intrigo internazionale “dei poteri forti” ordito dai congiurati Ausimont, Arpa, carabinieri Noe, Comune, Provincia, Regione, giunte di sinistra e di destra, amministratori e funzionari, Montedison, Edison, Eridania, Coopsette, Esselunga, associazioni ambientaliste. Tutti dediti a tangenti e mazzette. Il Pubblico Ministero diventa il deus ex machina dei congiurati. Una “denuncia” che è una cazzata di fatto e in diritto ma che ha l’ambizione di inceppare i meccanismi giudiziari. Continua a leggere.

Clicca qui La Stampa “Bordate di Solvay sono intimidazioni”
Clicca qui Pennatagliente “Solvay killer anche in aula giudiziaria”

Il nucleo centrale del libro che presenteremo in autunno al Congresso di Medicina democratica a Firenze sarà il procedimento penale per il disastro ecologico del polo chimico Solvay di Spinetta Marengo.

La prima delle due ragioni della scelta editoriale deriva dall’attuale fase storica caratterizzata dalla crisi dei Movimenti popolari in parallelo agli scandali delle sentenze assolutorie in materia ambientale. Il prossimo verdetto di Alessandria assumerà capitale importanza se, come auspichiamo, affermerà una controtendenza nazionale. Continua

Ultima udienza del processo Solvay. Perchè gli 8 imputati devono essere condannati.

La Corte di Assise di Alessandria avrà il fegato di applicare una buona volta questo desaparecido articolo 439 del Codice penale e condannare per il reato di dolo, in controtendenza nazionale alle sentenze vergognosamente assolutorie (reati di colpa, prescrizioni) dietro le quali si nascondono gli avvocati Ausimont e Solvay? Cosa dicono questi famosi avvocati: continua.
Secondo noi invece gli 8 imputati devono essere condannati:
1) per essere essi stati a conoscenza dell’esistenza di enormi discariche tossiche e cancerogene, illegittime e non autorizzate;
2) per aver omesso la manutenzione della rete idrica dello stabilimento provocando enormi dilavamenti delle sostanze inquinanti;
3) per non aver fatto il necessario per eliminare o solo ridurre l’inquinamento;
4) per aver avvelenato le falde sotterranee dentro e fuori lo stabilimento, nonché l’acquedotto di Alessandria, provocando gravi danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente agricolo;
5) per aver direttamente somministrato acqua avvelenata a lavoratori e cittadini;
6) per aver omesso di segnalare agli enti pubblici il reale contenuto delle discariche e la reale portata dell’inquinamento sia del sito che delle falde;
7) per aver dolosamente errato e omesso e nascosto alle autorità i dati relativi alla esistenza e alla consistenza delle discariche, allo stato di contaminazione delle falde, alla omessa bonifica. 

Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo.

E noi che ci eravamo illusi. Avevamo preparato un post del nostro blog con un titolone: “Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta”. La multinazionale chimica -avevamo pronta l‘ironia- sarà la prima ad adottare l’invenzione della studentessa peruviana Monica Abarca (clicca qui) tanta è la sua preoccupazione per la salute della popolazione, ovvero per tranquillizzarla in vista dell’apertura del nuovo filone processuale. E invece dell’ingegno meccatronico di tre chili è arrivata la nuova centralina di tre tonnellate che non controllerà le emissioni più preoccupanti: PFIB, composti clorofluorurati. L’assessore protesta ma è zittito dalla sindaco. Continua

Clicca qui Carlo Romagnoli “La nuova centralina a Spinetta in funzione, ma è polemica con Sel”.
Clicca qui Valentina Frezzato “Il monitoraggio dell’aria ora è continuo”.

Processo Solvay Spinetta Marengo. Una giustizia ingiusta verso le vittime.

Il processo si sta concludendo dopo 8 anni: che la Giustizia sia lenta, dunque ingiusta verso le vittime, è assodato. Che meriti la maiuscola: staremo a vedere la sentenza. In questo processo, come in tutte le tragedie, al dramma delle vittime si è alternata spesso la farsa dei protagonisti legali, non a caso le nostre cronache ospitano sovente la satira. Nell’ultima udienza mancavano solo le luci psichedeliche nell’aula del tribunale.Continua.

Clicca qui La Stampa “Ausimont-Solvay in Corte d’Assise: inammissibile ogni risarcimento. I difensori insistono sull’infondatezza del dolo”.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico, le repliche”.
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: per la difesa nessun diritto ai risarcimenti”

Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella Giustizia?

Se ascolti gli addetti ai lavori, gli avvocati, la disputa sembra se il dolo dell’articolo 439 riguarda solo i terroristi che versano cianuro nei tubi dell’acquedotto o anche i dirigenti d’azienda che consapevolmente versano cancerogeni nelle falde acquifere. Se invece interroghi la gente, ti rendi conto del grado di fiducia che c’è nei confronti della Giustizia con la maiuscola.  Continua.

Clicca qui Piero Bottino “Al processo a stomaco vuoto”.
Clicca qui Pennatagliente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Corriereal “Processo Solvay: i potenti resteranno impuniti?”
Clicca qui Rete Jonica per l’Ambiente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Cobas Pisa “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Pontinia Ecologia e Territorio “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Alessandria Post “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”

Manifestazione No Tav Terzo valico ad Alessandria.

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Sarebbe stato uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è infatti l’inquinamento aria-terra-acqua del polo chimico di Spinetta Marengo… Continua

La parola d’ordine deve essere: “No alle discariche, sì alla bonifica della Solvay.”

mappa della falda acquifera alessandrina

La manifestazione del 23 maggio davanti al Municipio di Alessandria sarebbe uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è invece Solvay (continua)


Clicca qui Pennatagliente “la parola d’ordine deve essere: no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”
Clicca qui Corriereal “no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”

L’ipocrisia della Solvay.

Al processo in Corte di Assise i dirigenti inquinatori di questa società, che rischiano 16 anni di reclusione, fanno un accanito tiro al piccione espiatorio contro il direttore defunto e non condannabile. Intanto osannano il suo nome per la corsa podistica “11° Trofeo Solvay-Memorial Corrado Tartuferi“.

127 anni di reclusione per 8 imputati al processo Solvay in Corte di Assise di Alessandria.

Avvelenamento doloso della falda e dolosa omessa bonifica. Dopo la requisitoria finale del PM Riccardo Ghio, Laura Mara di Medicina democratica è l’unico avvocato di parte civile che prende la parola per controbattere l’esercito dei difensori Solvay. Poco prima avevano reso dichiarazioni spontanee e commosse tre degli otto immacolati benemeriti imputati. Per chiedere perdono alle vittime? Commossi per la presenza di vedove in aula? Continua.

Clicca qui Il Piccolo “Polo chimico, processo verso la conclusione”
Clicca qui Monica Gasparini “Si torna in aula con le repliche. Avvelenare significa mettere in atto una condotta idonea a ledere una persona”
Clicca qui Emma Camagna “Gli alti dirigenti Ausimont: siamo imputati senza colpe. Il PM replica: nascosta la gravità dell’inquinamento delle falde”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico, la sentenza prima dell’estate”
Clicca qui Alessandria Post “Tre scendono dalla croce al processo Solvay in Corte d’Assise di Alessandria”

20 aprile La Corte di Assise di Alessandria riprende il processo Solvay. Mentre la classe politica locale fa orrore.

Se clicchi qui, ti aggiorni su interventi e iniziative di Medicina democratica durante questi mesi di sospensione delle udienze. Innanzitutto sull’ennesimo incidente al polo chimico di Spinetta Marengo, il silenzio sui danni alle persone, l’ulteriore contaminazione delle falde, l’effetto domino in grado di provocare una catastrofe industriale con migliaia di morti, i politici che scoprono l’acqua calda: manca il Piano di emergenza. I politici ignorano la nostra denuncia dei veleni nel sangue dei lavoratori e dei cittadini e non avviano l’Indagine epidemiologica; men che mai promuovono una Commissione scientifica internazionale che garantisca un vero Progetto di bonifica della bomba ecologica della Fraschetta. Anzi, si dispongono a rinunciare alla bonifica in cambio di un ponte sul Bormida. Perciò Rita Rossa sfiora la vittoria al Premio Attila, ma anche gli altri sindaci della Fraschetta se ne fregano della salute della popolazione. 

Clicca qui Citta futura “E i politici scoprirono l’acqua calda”
Clicca qui Alessandrianews “Incidente Arkema tanti forse nessun perché”
Clicca qui Corriereal “La classe politica locale fa orrore”
Clicca qui La Stampa “Piano d’emergenza. Si aspetta il morto?”
Clicca qui Pennatagliente “La classe politica locale fa orrore”

Una videointervista di Alessandria Post.

Su smog urbano e processo Fabbio, salvaguardia dei fiumi e rappresaglia Melchiorre, Solvay e i veleni nel sangue di lavoratori e cittadini, ponte sul Bormida oppure bonifica delle falde, bidoni sotto Fabbricazioni Nucleari, antenne telefoniche sopra le case.
Clicca qui se l’intervista la vuoi leggere.
Clicca qui Corriereal “Lino Balza a tutto campo: PM10, polo chimico, ponte sul fiume Bormida”

Solvay propone di costruire il secondo ponte sul Bormida a spese sue… e della salute degli alessandrini.

Cioè a patto che gli Enti locali rinuncino a pretendere una vera bonifica e si accontentino di quella finta in corso. Continua…

Clicca qui Carlo Romagnoli “Per quel ponte servono 12 milioni”

Il mestiere del boia: il “consulente” che difende il carnefice contro le vittime.

Sono sempre gli stessi che trovi in tutti i processi dove gli imputati sono grossi e danarosi industriali.
Clicca qui, dal Dossier, Francesco Messineo al processo Solvay di Spinetta Marengo.
Clicca qui La Stampa: “Il consulente della Michelin: quegli aspiratori c’erano. A processo cinque dirigenti dell’azienda”.
Clicca qui Alessandrianews “Processo Michelin: nessuna emissione pericolosa”

Veleni nel sangue dei lavoratori Solvay. E i cittadini di Spinetta Marengo?

Rivendichiamo l’intervento pubblico del Comune e dell’ASL di Alessandria: analisi del sangue ai lavoratori e alla popolazione a rischio. ADV C6O4 e PFOA sono sostanze tossico nocive e sospette cancerogene, dunque di estremo pericolo per la salute. Allarme anche tra i consumatori.

Clicca qui Documento inviato a Comune, ASL, ARPA, Regione, CGIL, CISL, UIL.
Clicca qui Corriereal “Comune di Alessandria e Asl immobili sul fronte indagine epidemiologica in Fraschetta.”
Clicca qui Alessandria Post “Veleni nel sangue dei lavoratori Solvay. E i cittadini di Spinetta Marengo?
Clicca qui diAlessandria “Il documento inviato da Medicina democratica al Sindaco”
Clicca qui Pennatagliente “Veleni nel sangue dei lavoratori Solvay. E i cittadini di Spinetta Marengo?”
Clicca qui Alessandrianews “Analisi del sangue sui lavoratori del polo chimico”
Clicca qui Enrico Sozzetti “I sindacati e la chimica della Solvay. Medicina democratica rilancia l’allarme per la presenza di alcune sostanze” 

Questi sono i veri problemi di Spinetta Marengo, dalla viva voce dei suoi abitanti.

Non sono l’aria al cloro, l’acqua al cromo, il Lovassina al nucleare, l’epidemiologia, malattie e tumori, processi penali, posti di lavoro a rischio. Bensì: diventare Comune autonomo per eliminare le buche sulle strade. Punto e basta. Parola di Paolo Scacheri (bibliotecario di ben 1.500 volumi), Carlo Lombardi (accompagnato dal fantasma di Francesco Barrera), Guido Ratti (per me Spinetta è il posto più bello del mondo, ma il museo di Marengo porta sfiga), Ugo Boccassi (bei tempi quando in falda andava l’arsenico della lavorazione dell’oro). Parole autorevoli pronunciate all’autorevole e seriosissimo “Salotto del mandrogno” e riportate sull’altrettanto autorevole Il Piccolo (clicca qui) da Massimo Brusasco, che candidiamo al Premio Franco Marchiaro se il solco è quello tracciato dalla prima edizione. Dovrà battere la concorrenza di Gianluca D’Aquino che celebra un anno, il 1966, nel mondo agitato da forti tensioni sociali, con l’evento della vincita milionaria a Spinetta (clicca qui). La frase clou della memorabile serata del Salotto è del cabarettista Gian Domenico Solari: “Da Litta a Lobbi a Cascinagrossa, più vai avanti più la buca è grossa”.

Medicina democratica vincerà il Premio giornalistico Franco Marchiaro con un servizio sullo scandalo politico della bomba ecologica Solvay di Alessandria?

Vincerà malgrado il taglio anticonformista e militante: partigiano per le vittime e impietoso contro i carnefici e la loro servitù pubblica e privata? Vincerà perché rivendica una sentenza degna della Giustizia e della Costituzione, dopo le vergognose sentenze Eternit e Bussi? Continua.

Chi intende ricevere il Servizio giornalistico (74 pagine), faccia richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com

Eventualmente partecipi al sondaggiocon un voto di gradimento da 1 a 10, con una previsione SI o NO di vittoria e PERCHE’.

In Corte di Assise di Alessandria volavano mazzi di rose di Gerico fra Ausimont-Edison e Solvay, più che un ring sembrava una stalla.

Chi paga? In anni di reclusione: pagano gli otto imputati. E in termine di quattrini? All’atto della vendita nel 2001, il contratto previde che i costi ambientali, i costi di bonifica passati presenti e futuri sarebbero stati tutti totalmente a carico dell’acquirente Solvay. In compenso, la venditrice Ausimont avrebbe applicato uno sconto sul prezzo di mercato. Continua…

Clicca qui Alessandria Post “Processo polo chimico: volavano mazzi di rose di gerico fra Ausimont-Edison e Solvay”
Clicca qui Pennatagliente “In corte di Assise di Alessandria volavano mazzi di rose di Gerico fra Ausimont-Edison e Solvay, più che un ring sembrava una stalla”
Clicca qui La Stampa “Spinetta, nell’aula in Assise duello frontale tra i 2 colossi”
Clicca qui Il Piccolo “La Solvay doveva farsi carico dei problemi ambientali”
Clicca qui Alessandrianews “Accuse reciproche tra Montedison e Solvay. E alla fine chi è responsabile?”

Solvay sfida i giurati della Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il fegato di condannarci”.

Gli avvocati portano la croce Solvay e cantano

Art. 439 del codice penale: “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni”. Sarebbe la giusta pena per un delitto contro la collettività. Eppure Solvay sfida i giurati della “provincialotta” Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il coraggio di condannarci per l’articolo 439 dacché nessuno in Italia l’ha mai applicato perché in Italia non c’è mai stato un caso di avvelenamento doloso delle acque”. Continua

Clicca qui La Stampa “Continua l’attacco della difesa Solvay. Al pm: allarmista!”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico: Difesa Solvay: accuse e falsità”
Clicca qui Pennatagliente “Solvay sfida i giurati della Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il fegato di condannarci”.
Clicca qui Agorà magazine “Nella provincialotta Corte d’Assise lo spettacolo disgustoso di chi difende l’inquinatore”

E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?

Il pool di avvocati della multinazionale belga ci sta studiando. Ha incominciato, con tanto di appello ai giurati popolari in Corte di Assise ad Alessandria, a contrapporre il diritto alla giustizia. Obbiettivo far saltare l’imputazione dell’art. 439 c.p.p.: “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni”. Sarebbe la prima condanna in Italia, dicono. Continua

Clicca qui La Stampa “La difesa della Solvay. Accuse? Pregiudizi. Solvay è innocente”
Clicca qui Il Piccolo “Polo chimico: quel duro attacco all’accusa”
Clicca qui Alessandrianews “Processo polo chimico. Solvay torna a puntare il dito contro Ausimont e enti”
Clicca qui Pennatagliente “Il diritto come strumento di giustizia anche per Solvay”
Clicca qui I cittadini prima di tutto “Il diritto come strumento di giustizia anche per Solvay”
Clicca qui Piercarlo Lava Blog “E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?”
Clicca qui Agorà Magazine “E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?”
Clicca qui Marco Spezia “E se la sentenza Solvay si ispirasse alla sentenza Eternit?”

Solvay è innocente: vittima di un intrigo internazionale. Svelato il giallo in Corte di Assise di Alessandria: tutti i nomi dei congiurati.

Un complotto internazionale ordito dai poteri forti della chimica, dei supermercati e della politica, per impedirle di denunciare i veri colpevoli della catastrofe ambientale di Spinetta Marengo, e per impedirle di bonificare l’altrui avvelenamento doloso delle falde acquifere. Regista finale della congiura: il pubblico ministero. L’ombra della massoneria. Continua
Clicca qui La Stampa “La mia solidarietà al pm Ghio”
Clicca qui La Stampa “Solvay? Le accuse sono tutto un falso”
Clicca qui Il Piccolo “Un complotto contro Solvay. La dura arringa della difesa”
Clicca qui Pennatagliente “Regista finale del complotto: il pubblico ministero”
Clicca qui Alessandrianews “Accuse false per difendere interessi particolari”

Le vittime dell’ecocidio di Spinetta Marengo: De Laguiche, Cogliati e compagnia bella di Solvay, sapete dove dovete mettervela la vostra “solidale umana pietà”?

In Corte d’Assise di Alessandria , il difensore dell’amministratore delegato di Solvay dà lezioni morali alle parti civili, si rivolge direttamente alle vittime, lavoratori e cittadini, ammalati ed eredi dei defunti: Umana solidale pietà, ma non posso non esprimere tutto il mio disagio morale nei vostri confronti per le vostre (immorali) richieste di risarcimento, trascinati come siete stati da burattinai (immorali avvocati, immorale PM), qui in quest’aula a mettere in scena (immorali) teatrini del dolore, sceneggiate di vedove e orfani, recital di lacrime e sofferenze, per morti e malattie attribuite a Solvay per inesistenti esposizioni da ipotetiche acque avvelenate, malattie e morti inesistenti e inventate, attribuibili a cause naturali. Continua 
Clicca qui Il Piccolo “Al processo Solvay le carte alla difesa”

Clicca qui La Stampa “Solvay: avvelenamento falda? No, è uno scenario enfatizzato”
Clicca qui Pennatagliente

Lettera ai Caraibi. All’egregio mica tanto monsieur De Laguiche.

Al processo Solvay in Corte di Assise di Alessandria l’avvocato Domenico Pulitanò in una epica arringa di otto ore mi ha degnato, per quantità e intensità di citazioni, quale nemico numero due, dopo il pubblico ministero Riccardo Ghio. In effetti, nella mia altrettanto lunga testimonianza, avevo dimostrato che il suo assistito, lei Bernard de Laguiche, non era imputato solo per la carica di amministratore delegato né per il teorema “non poteva non sapere”, degli arcinoti archivi “segreti” ad esempio, o delle denunce penali per i muri che trasudavano cromo dal suolo ad esempio, bensì per la sua conoscenza diretta e documentata dell’inquinamento dello stabilimento di Spinetta Marengo, in particolare della falda acquifera sottostante: cocktail di 21 veleni tossici e cancerogeni. Infatti, nel dicembre 2002 in occasione della discesa in pompa magna del magnate belga (sempre lei) alla Confindustria di Alessandria, pasticcini e champagne, le avevo inviato tramite fax alla sede di Bollate una lettera di denuncia ambientale pubblicata da tutti i giornali…
Continua..

Clicca qui: J’accuse. La testimonianza di Lino Balza al processo.
Clicca qui: Il video della testimonianza
Clicca qui: la lettera aperta a De Laguiche del 2002.

Clicca qui La Stampa “Non sapeva? Ma se gliel’avevo scritto!”

Clicca qui Corriereal
Clicca qui Pennatagliente

Sono dei pazzi i giudici della Corte di Assise di Alessandria se confermano la condanna di quel pazzo del Pubblico ministero per Spinetta Marengo. Parola di Ausimont e Solvay.

E continuano gli scaricabarili. Scaricabarile uno: Solvay avrebbe a scatola chiusa comprato l’Ausimont senza sapere che era una mela marcia, neppure chiedendosi perché costava un tozzo di pane; sprovveduta ingenua è stata raggirata. Scaricabarile due: Ausimont avrebbe venduto (sprovvedutamente per un tozzo di pane) un gioiello di fabbrica ma Solvay l’ha trasformato in una mela marcia.
Versione PM: Non c’è soluzione di continuità dolosa tra Ausimont e Solvay: piena consapevolezza dei due colossi chimici che la mela era marcia e bisognava tenerla nascosta per continuare a risparmiare e fare soldi.
Continua…

Clicca qui La Stampa “I difensori di Ausimont attaccano il metodo della pubblica accusa. Non c’è stato avvelenamento. Richieste di pena? Esagerate”
Clicca qui Il Piccolo “Non c’è pericolo per la salute e le acque sempre potabili”
Clicca qui Alessandrianews “Contro Ausimont nessuna prova”

Pace armata fra Ausimont e Solvay. Il PM definito “pazzo” a chiedere per la prima volta in Italia la condanna di una industria per avvelenamento doloso.

Al processo in Corte d’Assise ad Alessandria il “patto di non belligeranza” scricchiola negli affondi degli avvocati difensori facendo affiorare le reciproche responsabilità di dolo dei due colossi chimici. L’articolo 439 del codice penale non risparmia: Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni. Ribattezzato “patto della Gardianne de taureau”…. Continua.

Clicca qui La Stampa: “L’arringa dei legali dell’Ausimont: è una vera follia l’accusa di avvelenamento delle falde”.
Clicca qui Il Piccolo: “Inquinamento: le difese contestano il capo di imputazione”
Clicca qui Alessandrianews “La difesa Ausimont chiede l’assoluzione: accuse basate su parole in libertà”
Clicca qui Agorà Magazine “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Freenewspos “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui News Locker “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Pennatagliente “Pace armata tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Il lavoro debilita “Pace armata tra Ausimont e Solvay”

Alla Solvay di Spinetta Marengo sarebbe in Italia la prima condanna ad una industria per avvelenamento doloso.‏

Al processo, Ausimont difende se stessa e complotta con la partner Solvay. Avvelenamento doloso delle falde e dolosa mancata bonifica? No, dicono, non è “avvelenamento” ma “contaminazione”. Se non c’è avvelenamento, tanto meno c’è il dolo. Se non c’è avvelenamento tanto più non c’era obbligo di bonifica. Se non c’è dolo non c’è pena ma una semplice contravvenzione. Ma il Pubblico Ministero in Corte d’Assise invece chiede 18 anni di reclusione. Le parti civili anche di più. 

Continua (compreso il video girato in Francia dai nostri inviati speciali sulle tracce del complotto).
Clicca qui La Stampa “L’Ausimont: insussistente l’accusa di avvelenamento”
Clicca qui Alessandrianews “La difesa: l’avvelenamento non è dimostrabile”

E’ catastrofe se cade un aereo su Fabbricazioni Nucleari o Solvay.

Il relitto del veivolo precipitato a Spinetta Marengo con due morti

Ma anche per attentati incendi esplosioni meteoriti terremoti inondazioni. Quali piani di emergenza?
Continua…
Clicca qui Agoramagazine “Medicina democratica interviene sull’aereo leggero caduto a Spinetta Marengo”
Clicca qui La Stampa “Piano d’emergenza speciale in quell’area”
Clicca qui Oggicronaca “Se l’ultraleggero fosse caduto su un’azienda a rischio cosa sarebbe successo?”

Solvay è un gatto furbo e si fa sponsorizzare dal Comune di Alessandria.

Al processo penale (avvelenamento doloso e dolosa omessa bonifica) il Comune di Alessandria finge senza troppo disturbare di fare la parte civile contro Solvay, chiedendo addirittura il risarcimento danni; per ri-compensare il quale si fa sponsor della multinazionale belga. Così quest’anno avviene per lo spettacolo allestito (maltempo o nube tossica permettendo) davanti o dentro lo stabilimento di Spinetta Marengo: “La gabbianella e il gatto”, una splendida rappresentazione di Federica Sassaroli tratta dal romanzo di Luis Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Il gatto Zorba è Solvay, la gabbiana Hengah è Ausimont e la gabbianella è lo stabilimento: la sponsorizzata Solvay cerca di impadronirsi della parabola di Sepulveda che inneggia alla speranza di salvezza della natura. Invece le differenze sono abissali, come aveva avvertito Sepulveda: “In questa terra mentiamo per essere felici. Ma nessuno di noi confonde la bugia con l’inganno”. I bambini alessandrini, almeno loro, non si faranno confondere. Infatti, nella fiaba di Sepulveda la gabbiana Hengah è vittima dell’inquinamento (petrolio in mare) mentre nel dramma della Fraschetta è la stessa gabbiana Ausimont che ha provocato l’inquinamento (cromo e altra ventina i veleni). La gabbiana Hengah morente affida l’uovo al gatto Zorba “nero grande e grosso”, con la promessa che ne prenderà cura e insegnerà a volare alla gabbianella Fortunata. Il gatto Solvay nero grande e grosso, invece, l’uovo (lo stabilimento chimico) dalla gabbiana Ausimont se lo compra, e dunque senza la promessa di bonificarlo. Il gatto Zorba cova e cura e allena al volo la gabbianella Fortunata con l’aiuto degli amici mici e del poeta, mentre il gatto Solvay non sta curando l’uovo stabilimento lasciandolo marcire con la complicità degli amministratori locali, e per questo sarà presto condannato dal poeta Corte di Assise. Altro è il finale della fiaba di Sepulveda: la gabbianella Fortunata spicca in volo quando tutti hanno compreso che “Vola solo chi osa farlo”. E vivranno felici e contenti. Altro è il finale della nostra realtà, e altro il titolo: “Storia di una gabbianella e del gatto che NON le insegnò a volare”.
Clicca qui La Stampa “Il gatto non insegnò alla gabbianella il volo”
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Clicca qui La Stampa “Dopo Goldoni-Molière ora tocca alla Sassaroli”

127 anni in 8 per la catastrofe ambientale Solvay di Spinetta Marengo.

Auspichiamo che la Giuria della Corte di Assise di Alessandria condanni gli 8 imputati al massimo della pena per l’avvelenamento doloso della falda acquifera e la dolosa omissione di bonifica della catastrofe ambientale di Spinetta Marengo. Il pubblico ministero ha chiesto 18 anni di reclusione per Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche e Pierre Jaques Joris; 16 anni e 9 mesi per Giorgio Carimati, 15 anni e 6 mesi per Salvatore Francesco Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino; 10 anni per Giulio Tommasi. Per tutti: l’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Inoltre il PM ha chiesto l’iscrizione per falsa testimonianza di Patrizio Lodone, Marco Colatarci e Fabio Trezzi, i più clamorosi nell’imbarazzo di scegliere fra i tanti testi incredibili della difesa. Le Parti civili chiedono i risarcimenti ma non tutte avrebbero diritto… (continua)
 
Clicca qui La Stampa: “Finita la requisitoria di Ghio sull’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo. Niente sconti, chiesti 17 anni. Il PM: condannate tutti gli otto imputati, al vertice di Ausimont e Solvay”.
Clicca qui Silvana Mossano: “Appello ai giudici di Corte d’Assise ‘Voi siete lo Stato: fate giustizia’. Le parti civili chiedono centinaia di migliaia di euro tra risarcimenti e provvisionali”.  
Clicca qui Alessandrianews “Imputati penalmente responsabili vanno condannati” .
Clicca qui Agoramagazine “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.
Clicca qui Il Piccolo: “Siano puniti per i veleni in falda. Il PM chiede maxi condanne. Sono certo che gli imputati ebbero una condotta dolosa. Falda profonda compromessa: le due aziende hanno sempre fornito dati parziali. Dati sottostimati hanno aggravato la situazione. Veleni nel sangue dei dipendenti. Secondo i recenti dati Arpa, le sostanze nocive sono in aumento”.

Clicca qui Monica Gasparini: “La reazione della difesa Solvay”. 
Clicca qui Pennatagliente “Resoconto dell’udienza del 16 luglio 2014”.

L’arringa di Medicina democratica al processo Solvay di Spinetta Marengo.

In Corte d’Assise di Alessandria, l’avvocato Laura Mara ha chiesto la condanna penale ed in solido degli 8 imputati e conseguenti risarcimenti dei danni patiti dalle parti civili persone fisiche.
Clicca qui la memoria, in 136 pagine, di Medicina democratica con tutti gli elementi tecnico scientifici e giuridici che dimostrano le responsabilità degli imputati per avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica.

Imputato Luigi Guarracino. Alzatevi!

Clicca qui il profilo penale di Luigi Guarracino. E’ l’unico direttore dello stabilimento di Spinetta Marengo che è imputato. Tutti gli altri sono sgusciati via per prescrizione o decesso o trasferimento ad altro processo. Nel processo in Corte di Assise ad Alessandria (presidente Sandra Casacci), è accusato di inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, da 15 a 24 anni di reclusione. E’ imputato anche a Bussi in Abruzzo per l’avvelenamento di 700.000 persone.

Il 16 luglio si concludono le arringhe finali del Pubblico Ministero Riccardo Ghio e degli avvocati di parte civile, tra cui Laura Mara di Medicina democratica.
Clicca qui i profili penali di tutti gli 8 imputati: Carlo Cogliati, Bernard de Laguiche, Pierre Jaques Joris, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Imputato Giorgio Canti. Alzatevi!

Se al processo in Corte di Assise ad Alessandria, i suoi avvocati riusciranno a dimostrare l’estraneità di Giorgio Canti: nessuno degli altri 7 imputati _per inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica_ rischia la condanna da 15 a 24 anni di reclusione. Per il disastro ecologico di Spinetta Marengo, Canti è l’imputato chiave, il tratto di unione fra Ausimont e Solvay, non sia però trasformato in capro espiatorio… (clicca qui).

Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui), Giorgio Carimati (Clicca qui), Giulio Tommasi (Clicca qui) e Salvatore Boncoraglio (clicca qui).

Imputato Francesco Salvatore Boncoraglio. Alzatevi!

Inquinamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica: i reati per il disastro ecologico della Solvay di Spinetta Marengo, nel processo in Corte d’Assise di Alessandria. Rischia da 15 a 24 anni di reclusione Salvatore Boncoraglio: clicca qui.
Abbiamo già pubblicato i profili penali di Carlo Cogliati (clicca qui), Bernard de Laguiche (clicca qui), Pierre Jaques Joris (clicca qui) , Giorgio Carimati (Clicca qui) e Giulio Tommasi ( Clicca qui ).
Seguiranno sul blog gli altri imputati: Giorgio Canti e Luigi Guarracino.

Ennesimo incidente con fuoriuscita di nube tossica stanotte alla Solvay di Spinetta Marengo.



Immagine dell’impianto bruciato

 

Clicca qui la segnalazione di un testimone all’assessore all’ambiente del comune di Alessandria ing. Claudio Lombardi.
I vigili del fuoco, allertati dal testimone, non intervengono: si fidano dell’azienda. (clicca qui).
L’azienda non comunica la tossicità delle sostanze rilasciate nell’ambiente. Anzi la nega, come fosse plausibile che da una fabbrica chimica le emissioni possano essere meno che tossiche.
 

Clicca qui La Stampa “Spinetta l’azienda: nessuna conseguenza. Alla Solvay l’ottavo incidente dell’anno”.
Clicca qui Il Piccolo “Fumo a Spinetta. Allarme Solvay sotto controllo”  Controllo? Controllo di chi?

Di seguito il video dell’incidente.