Basta ridurre le diseguaglianze per un capitalismo dal volto umano?

Da una parte, gli otto uomini più ricchi del mondo. Dall’altra, 3,6 miliardi di poveri Questi otto signori detengono tutti assieme un patrimonio di 426 miliardi di dollari. La metà più povera dell’intera popolazione mondiale arriva a possedere appena lo 0,25% di tutta la ricchezza disponibile, stimata in 255 mila miliardi. La parte che rappresenta solo l’1% dell’umanità detiene più ricchezza che tutto il resto della popolazione mondiale messa assieme.
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L’Italia della povertà e delle disuguaglianze.

Istat. In povertà assoluta 1milione di minori, 1 milione di giovani, mezzo milione gli anziani. I minori in povertà assoluta nel 2005 erano meno del 4%, nel 2015 quasi l’11%. Tra i 25 e i 34 anni, metà dei giovani vive ancora con i genitori. Conseguenza è anche il calo della natalità. L’Italia destina a famiglia e minori una quota di spesa sociale della metà della media europea. Tanta disparità sociale mina alle fondamenta una società che si definisce democratica come Costituzione.  

Occupazione e redditi sempre peggio al Sud.

Altri 600mila nuovi disoccupati negli ultimi otto anni. Secondo Istat, 1 milione 600 mila nuovi emigrati al Centro Nord. Il reddito medio pro capite delle famiglie meridionali è il 37% in meno di quelle settentrionali. Il 10% delle famiglie sono in povertà assoluta. La distanza tra ricchi e poveri al Sud è maggiore che nel resto d’Italia e d’Europa.

8 italiani su 10 si sentono più poveri.

Effettivamente lo sono diventati. Dati Open Polis: in 10 anni i poveri assoluti sono più che raddoppiati: nel 2005 erano 2 milioni (3,3%), oggi 4,6 milioni (7,6%). Soprattutto l’incremento si è avuto dal 2011: dal 4,4% al 7,6%. La povertà assoluta non colpisce solo i disoccupati: il tasso per le famiglie operaie è triplicato: dal 3,9% all’11,7%. Senza speranze 8 italiani su 10. Invece 2 su 10 si dichiarano ottimisti per il futuro (con o senza Renzi?).

Triplicata l’incidenza di povertà assoluta tra gli operai.

Sono 2 milioni 987 mila i disoccupati, di cui 1 milione 600 mila con una disoccupazione di lunga durata, oltre 12 mesi, con scarsissime possibilità di trovare lavoro. Sono 1 milione 582 mila le famiglie in povertà assoluta e 4 milioni 598 mila le persone. Secondo la Banca d’Italia le famiglie operaie nel 45,9% dei casi hanno un solo percettore di reddito in famiglia e quasi la metà non ha una abitazione in proprietà. Dal 2005 al 2015 l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie operaie è triplicata.

Buon governo. Un italiano su tre a rischio povertà.

Lo scrive il rapporto annuale ISTAT (che ha atteso il dopo referendum). 17,5 milioni di persone (28,7% dei residenti) senza lavoro o un minimo di reddito sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali come la casa e l’alimentazione. Nel sud si raggiunge il 46,4%. Al nord il 20% più ricco percepisce il 37,3% del reddito totale mentre il 20% più povero solo il 7,7%. Le più colpite sono le famiglie numerose. Secondo la Coldiretti sono 7,2 (11,8%) milioni gli italiani che fanno letteralmente la fame. 

5 milioni di italiani (7,6%) sono in condizione di povertà assoluta.

Non riescono ad acquistare un paniere di beni essenziali per una vita dignitosa. Nella prima cartina sono evidenziati i 3.612 Comuni in cui almeno 1 contribuente su 3 dichiara meno di 10 mila euro l’anno. Fra questi ci sono ben 931 Comuni (1 su 8) dove almeno 1 contribuente su 2 è sotto la soglia di povertà.

Nella seconda cartina i 450 Comuni dove almeno il 2% di chi paga le tasse dichiara più di 120 mila euro, 12 volte i poveri. In media il reddito lordo di un italiano è 20.320 euro.

Vecchie e nuove povertà.

Appello della Bottega della Solidarietà (telefoni 0131264805, 3475856842): necessitano generi alimentari, biancheria, cancelleria ecc. Nonché i volontari. 350 sono i nuclei familiari aiutati mensilmente, per un totale di 900 persone, 470 bambini , 10.000 presenze annuali, italiani e stranieri.