Categoria: Ponte sullo Stretto di Messina
Ponte sullo stretto già bocciato nel 2021, inutile, costoso e impattante.
Clicca qui il documento di Italia Nostra sull’impatto sul paesaggio e l’ambiente, sull’utilità dell’opera per la mobilità, sugli enormi costi di realizzazione.
Campeggi di lotta in agosto.
Clicca qui i programmi di
OSTUNI CLIMATE CAMP Camping Cala dei Ginepri
RÉSISTANTES INCONTRI DI LOTTE LOCALI E GLOBALI sull’altopiano del Larzac in Francia
CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA)- BRIANCON (FR)
CAMPEGGIO NOMUOS 2023 in Contra Ulmo, al terreno NoMuos, Niscemi
CORTEO E CAMPEGGIO NO PONTE piazza Cairoli Messina.
Contro il ponte, la manifestazione a Torre Faro la più partecipata di sempre.
Il primo corteo di una nuova fase di lotta contro il mostro sullo Stretto di Messina :“Non era scontato che alla prima chiamata pubblica avrebbero risposto migliaia di persone, nell’esultanza di ritrovarsi accanto amiche e amici, conosciuti, ritrovati o sconosciuti, e nel calore degli abitanti del borgo marinaro che spuntavano dai vicoli e si univano al corteo, salutavano dai balconi, dalle spiagge e dagli esercizi commerciali. Perciò rilanciamo l’assemblea pubblica che si terrà sabato 24 giugno per decidere, in maniera sempre più allargata e orizzontale, come continuare la mobilitazione nei prossimi mesi”. (continua)
I soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio.
La folle propaganda del folle Ponte sullo Stretto.
Il ponte più lungo al mondo, con analoghe caratteristiche strutturali e funzionali, è il ponte di Akashi Kaikyō in Giappone, con 1.991 metri di campata centrale. Dunque, non ci vuole molto a comprendere che passare da 1.991 metri a 3.300 metri appare utopistico (ovvero catastrofico: il terremoto del 1908 rase al suolo Messina e Reggio Calabria). È importante altresì evidenziare che il progetto iniziale del ponte di Akashi Kaikyō prevedeva anche il traffico ferroviario che, in una fase successiva, fu soppresso per criticità strutturali non risolte. Tutti i dati ce li fornisce Italia Nostra: Clicca qui.
L’ennesima propaganda dell’ennesimo governo per un’opera assolutamente velleitaria e dannosa (che è già costata un miliardo di euro, tra studi, consulenze, ecc.) ha il solo scopo di distogliere l’attenzione dalle soluzioni -che non si vogliono affrontare- quando cioè sarebbe necessario e urgente ammodernare le scadenti infrastrutture di Sicilia e Calabria (linee a binario unico e non elettrificate, es. treno che da Trapani a Ragusa o a Siracusa impiega nove ore, es. autostrada Siracusa-Gela bloccata da sessanta anni ecc.) e mettere in sicurezza territori straordinariamente fragili dal punto di vista geologico e ad altissimo rischio sismico (frane, smottamenti, crolli di ponti ecc.).
Insomma, accusa anche Italia Nostra, il Meridione non ha bisogno di ulteriori, illusori miti. Ha bisogno di strade e autostrade, di più treni, elettrificazione e collegamenti più veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola. E magari, ha bisogno che vengano attivate le Frecce nei collegamenti tra Palermo, Catania e Roma e potenziato il trasporto via nave nello Stretto e rafforzati i collegamenti in treno da Reggio Calabria a Taranto e Bari. Ha bisogno di programmazione e pianificazione. Ha bisogno di buona politica, di sana gestione dei territori e di cura.
Ponte sullo Stretto di Messina grave danno all’Ambiente.
Clicca qui Italia Nostra che ribadisce quanto già espresso congiuntamente da altre associazioni ambientaliste in una lettera al Governo di fine marzo scorso, a proposito del rilancio del progetto del 2010 del General Contractor Eurolink (capeggiato da Impregilo) da parte del Webuild (società composta da Impregilo-Salini e da Astaldi) di un ponte sospeso a unica campata della lunghezza di 3.300 metri, sostenuto da torri alte 400 metri. Sono invece necessari interventi per migliorare la logistica e le reti ferroviarie e stradali siciliane e calabresi, ricordando come in questi anni i servizi forniti dai traghetti e dalle ferrovie siano stati ridotti e come ci sia bisogno di interventi urgenti su infrastrutture che devono essere messe in sicurezza e adeguate (per carenze nella progettazione ed esecuzione dei lavori o per scarsa manutenzione), pensando nel contempo a velocizzare le relazioni e a favorire l’intermodalità a vantaggio di residenti e turisti.