
Raccolta fondi per i No Ponte.

Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Clicca qui il documento di Italia Nostra sull’impatto sul paesaggio e l’ambiente, sull’utilità dell’opera per la mobilità, sugli enormi costi di realizzazione.
Clicca qui i programmi di
OSTUNI CLIMATE CAMP Camping Cala dei Ginepri
RÉSISTANTES INCONTRI DI LOTTE LOCALI E GLOBALI sull’altopiano del Larzac in Francia
CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA)- BRIANCON (FR)
CAMPEGGIO NOMUOS 2023 in Contra Ulmo, al terreno NoMuos, Niscemi
CORTEO E CAMPEGGIO NO PONTE piazza Cairoli Messina.
Il primo corteo di una nuova fase di lotta contro il mostro sullo Stretto di Messina :“Non era scontato che alla prima chiamata pubblica avrebbero risposto migliaia di persone, nell’esultanza di ritrovarsi accanto amiche e amici, conosciuti, ritrovati o sconosciuti, e nel calore degli abitanti del borgo marinaro che spuntavano dai vicoli e si univano al corteo, salutavano dai balconi, dalle spiagge e dagli esercizi commerciali. Perciò rilanciamo l’assemblea pubblica che si terrà sabato 24 giugno per decidere, in maniera sempre più allargata e orizzontale, come continuare la mobilitazione nei prossimi mesi”. (continua)
Il ponte più lungo al mondo, con analoghe caratteristiche strutturali e funzionali, è il ponte di Akashi Kaikyō in Giappone, con 1.991 metri di campata centrale. Dunque, non ci vuole molto a comprendere che passare da 1.991 metri a 3.300 metri appare utopistico (ovvero catastrofico: il terremoto del 1908 rase al suolo Messina e Reggio Calabria). È importante altresì evidenziare che il progetto iniziale del ponte di Akashi Kaikyō prevedeva anche il traffico ferroviario che, in una fase successiva, fu soppresso per criticità strutturali non risolte. Tutti i dati ce li fornisce Italia Nostra: Clicca qui.
L’ennesima propaganda dell’ennesimo governo per un’opera assolutamente velleitaria e dannosa (che è già costata un miliardo di euro, tra studi, consulenze, ecc.) ha il solo scopo di distogliere l’attenzione dalle soluzioni -che non si vogliono affrontare- quando cioè sarebbe necessario e urgente ammodernare le scadenti infrastrutture di Sicilia e Calabria (linee a binario unico e non elettrificate, es. treno che da Trapani a Ragusa o a Siracusa impiega nove ore, es. autostrada Siracusa-Gela bloccata da sessanta anni ecc.) e mettere in sicurezza territori straordinariamente fragili dal punto di vista geologico e ad altissimo rischio sismico (frane, smottamenti, crolli di ponti ecc.).
Insomma, accusa anche Italia Nostra, il Meridione non ha bisogno di ulteriori, illusori miti. Ha bisogno di strade e autostrade, di più treni, elettrificazione e collegamenti più veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola. E magari, ha bisogno che vengano attivate le Frecce nei collegamenti tra Palermo, Catania e Roma e potenziato il trasporto via nave nello Stretto e rafforzati i collegamenti in treno da Reggio Calabria a Taranto e Bari. Ha bisogno di programmazione e pianificazione. Ha bisogno di buona politica, di sana gestione dei territori e di cura.
Clicca qui Italia Nostra che ribadisce quanto già espresso congiuntamente da altre associazioni ambientaliste in una lettera al Governo di fine marzo scorso, a proposito del rilancio del progetto del 2010 del General Contractor Eurolink (capeggiato da Impregilo) da parte del Webuild (società composta da Impregilo-Salini e da Astaldi) di un ponte sospeso a unica campata della lunghezza di 3.300 metri, sostenuto da torri alte 400 metri. Sono invece necessari interventi per migliorare la logistica e le reti ferroviarie e stradali siciliane e calabresi, ricordando come in questi anni i servizi forniti dai traghetti e dalle ferrovie siano stati ridotti e come ci sia bisogno di interventi urgenti su infrastrutture che devono essere messe in sicurezza e adeguate (per carenze nella progettazione ed esecuzione dei lavori o per scarsa manutenzione), pensando nel contempo a velocizzare le relazioni e a favorire l’intermodalità a vantaggio di residenti e turisti.