Categoria: PFOA
I processi italiani cruciali per il destino dei Pfas in Europa.

2mila miliardi di danni. La lobby dei Pfas e l’inciucione italiano.
Rispetto a quando per la prima volta (1990) scrivemmo che lo stabilimento di Spinetta Marengo scaricava Pfas in Bormida… Clicca qui “CIVG Centro di iniziative per la verità e la giustizia”.
Lunga storia di connivenze, complicità, corruzioni, ignavie…

SEMINARIO CASACOMUNE DEL 23/02/2025 “Ammaliamo il mondo. La salute al primo posto?”
Relazione di Lino Balza sui Pfas.
I Pfas non dovrebbero mai trovarsi nei giocattoli per bambini.

Arzignano record di Pfas.
Queste sono le migliori padelle senza PFAS.
Il “caso Pfas” spiegato nelle scuole.
I Pfas nel sangue della madre in gravidanza.

La salute al primo posto. Cosa fare.

Clicca qui il programma. In particolare, per il CASO PFAS: sabato 22 Vincenzo Cordiano e Vitalia Murgia (ISDE); domenica 23 Comitato mamme no pfas, Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Le parti civili a cui Solvay propone di vendere la salute della popolazione.
Pfas l’emergenza eco sanitaria dalle Alpi all’Etna.
La spedizione ”Acque senza Veleni” di Greenpeace ha avuto luogo tra settembre e ottobre 2024 per verificare la contaminazione nell’acqua potabile in tutte le regioni d’Italia dei PFAS: sostanze tossiche e cancerogene secondo tutti gli studi scientifici internazionali, usate in numerosissimi processi industriali e prodotti di largo consumo, che si accumulano “inquinanti eterni” nell’ambiente e nel sangue provocando danni irreversibili alla salute umana. Per affrontare questa che per milioni di italiani è la forma di inquinamento più pericolosa che sta colpendo il nostro Paese,
non vi è altra soluzione che la chiusura delle produzioni Pfas della Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria) e il varo di una legge che vieti l’uso di tutti i PFAS in Italia.
Per realizzare la prima mappa nazionale indipendente, Greenpeace ha raccolto 260 campioni, soprattutto in fontane pubbliche, in 235 comuni appartenenti a tutte le Regioni italiane. I PFAS sono presenti nel 79% dei campioni di acqua potabile analizzati. Il cancerogeno PFOA è risultato il più diffuso. Consultando il report completo con tutti i risultati delle analisi PFAS, clicca qui, si tratta di una delle peggiori situazioni d’Europa.
Sull’indagine Greenpeace, clicca qui anche una vasta rassegna stampa (Scienze, Il Fatto alimentare, Repubblica, Fanpage, Corriere della sera, La stampa, Radiogold, Resto del carlino, Il manifesto, Avvenire, La nazione, Il fatto quotidiano eccetera), che comprende Piemonte, Veneto, Puglia, Liguria, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, ecc.
Per una storia completa dei Pfas in Italia dal 1980, invece consulta gli oltre mille articoli sul Sito www.rete-ambientalista.it o chiedici i tre volumi del dossier “Pfas. Basta!”.
Bando ai Pfas adesso!

2.000 miliardi di danni. La lobby dei Pfas e l’inciucione italiano.


Pfas anche nei cinturini degli smartwatch.

Plin plin.

Acqua con Pfas in rubinetto e bottiglie.

Una nuova analisi, pubblicata in esclusiva dal Guardian, ha rivelato che le fonti d’acqua potabile in tutto il Regno Unito sono contaminate dai Pfas. Le più alte concentrazioni sono state rilevate in aree che ospitano grandi aree industriali (Ucelby e Barrow nel Lincolnshire) e vicino alle basi militari RAF (nel West Suffolk e nel Norfolk). Un rapporto dell’Environmental Agency ha dichiarato che potrebbero esserci fino a 10.000 siti contaminati: anche in Inghilterra le principali fonti di inquinamento sono le industrie chimiche, i siti militari, gli aeroporti, gli impianti di trattamento delle acque reflue, aziende produttrici di carta, pelle, tessuti e siti di smaltimento dei rifiuti, fanghi di depurazione sparsi su terreni ad uso agricolo. L’associazione di categoria Water UK chiede di “vietare i PFAS e sviluppare un piano nazionale per rimuoverli dall’ambiente, che dovrebbe essere pagato dai produttori”.
Delitto perfetto 1. Vicenza.
Delitto Perfetto 2. Alessandria.
Mappa interattiva dei Pfas veneti.

I tumori provocati dai Pfas.

Il bisfenolo colpisce nell’anonimato.

Pfas anche nell’Adige.

In Europa crescita di alta concentrazione di PFAS nell’acqua dolce, compresa l’acqua potabile.

Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea le “Linee guida tecniche sui metodi d’analisi per il monitoraggio delle sostanze per- e polifluoro alchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano”. Nel documento si legge che “si rileva in tutta l’UE la crescita del numero di casi di alta concentrazione di PFAS nell’acqua dolce, compresa l’acqua potabile”, per questo la Commissione, con queste nuove linee guida, vuole imprimere un’accelerazione al monitoraggio dei PFAS con criteri omogenei nell’ambito dell’Unione Europea, in base a quanto stabilito dalla direttiva (UE) 2020/2184, recepita in Italia con il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18). Clicca qui.
Occhio ai Pfas nelle vongole.

Usare carta da forno solo se con l’etichetta “pfas free”.

L’Italia cuoce nei Pfas a fuoco lento.

Sono passati più di vent’anni da quando, già licenziato e riassunto di nuovo dal pretore, stavo facendo campagna in Italia contro l’uso delle ormai famose “padelle antiaderenti” ai cibi, antiaderenti grazie al miracoloso Teflon prodotto dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL), azienda di cui ero dipendente. Eppure vedo ancora oggi esposte nei negozi padelle antiaderenti senza il marchio “Pfas free”, e malgrado che nel frattempo la cancerogenicità del PFOA sia ormai scientificamente assodata e allertata. E malgrado che siano tranquillamente disponibili pentole e padelle in acciaio inox, ghisa, titanio, vetro e ceramica certificata. C’è da trasecolare, infine, a pensare in chissà quante cucine si stiano cuocendo Pfas a oltre 260 gradi addirittura in padelle consumate e graffiate. D’altronde nessuna legge vieta alla Solvay la produzione di Pfas “forever chemicals” e in suo uso in una infinità di prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, farmaceutici ecc.
I pfas su GOGNAblog.
Delitto perfetto in quel di Alessandria.

Non fu un ossequio alla Giustizia italiana il titolo “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione – Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518) del primo volume. Il titolo è stato mantenuto anche nel secondo volume (pagg. 444), interamente dedicato al processo Solvay. Il titolo del presente terzo volume era nell’ordine delle cose, non fatale ma inevitabile. Così va la giustizia. Esso riferirà del prossimo e forse ultimo processo alla Solvay di Spinetta Marengo.
A qualunque storico o giornalista, e non solo, che volesse seguire il prossimo procedimento in Corte di Assise di Alessandria sarebbe estremamente utile la conoscenza della genesi storica, contenuta già nel primo e soprattutto nel secondo volume di “Ambiente Delitto Perfetto”.
Il quale, infatti, comprende la documentazione riferita al processo in Corte di Assise di Alessandria del 2012, nonché in Corte di Assise d’Appello di Torino del 2018 e infine in Corte di Cassazione del 2019. Inoltre, include i 20 Esposti alla Procura della Repubblica dal 2008 al 2023 presentati da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro e mai respinti con archiviazione: i 9 depositati presso il procuratore capo Michele Di Lecce, e culminati con l’azione penale del 2012 condividendo in toto il reato di dolo per tutta la catena di comando, e gli 11 presso il P.R. Enrico Ceri e sfociati (insieme all’esposto di Legambiente e a quello del WWF) nel prossimo processo ma, purtroppo, ristretti al reato di colpa e per due imputati minori.
Per completare il compendio, a qualunque storico o giornalista, e non solo, sarebbe anche utile la

conoscenza del Dossier “Pfas. Basta!”: una piccola enciclopedia che (“work in progress” prossimo alle 1.000 pagine in 3 volumi, disponibile anch’esso “on line”) racconta la storia in Italia delle lotte contro gli inquinatori Solvay e Miteni, dalle denunce degli scarichi in Bormida degli anni ’90 fino ai processi 2021-2023-2024 ecc. ad Alessandria e Vicenza. Una lunga storia di mobilitazioni anche contro connivenze, complicità, corruzioni, ignavie di Comuni, Province, Regioni, Governi, Asl, Arpa, Sindacati, Magistratura e Giornali. La lunga storia dei PFAS (PFOA e C6O4 e ADV e…) è tratta in breve da stralci dei libri “Ambiente Delitto Perfetto”, volume primo e secondo e terzo e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”, nonché dal Sito “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza” gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.
Clicca qui l’INDICE delle prime 66 pagine del VOMUME TERZO di AMBIENTE DELITTO PERFETTO.
Il Sito www.rete-ambientalista.it seguirà tutte le fasi del nuovo processo e della vecchia battaglia per la messa al bando dei PFAS. Mailinglist settimanale, libri e documenti sono disponibili a chi ne fa richiesta a lino.balza.2019@gmail.com
Clara pacta, amicitia longa.

Le Unioni Montane della Valsusa chiudono sui Pfas la bocca al Consiglio Nazionale delle Ricerche.

La dieta per le popolazioni avvelenate dai Pfas.

La dieta anti pfas per tutti.

Questo panettone è esente da Pfas?

Sorveglianza sanitaria sulle persone esposte a PFAS.

La Commissione Ambiente e Salute dell’Ordine dei Medici di Vicenza fornisce, clicca qui, ai medici (e per condivisione ai pazienti) le indicazioni per la sorveglianza sanitaria delle popolazioni esposte ai Pfas.
Gli spermatozoi senza scampo quando aggrediti dai Pfas.

I Pfas di Arzignano.

“Seguo il caso PFAS da molti anni. Ho dimostrato, con documenti, perché è inquinata la città di Arzignano, che si trova dalla parte opposta della Valle dell’Agno, però stesso livello dell’Agno alla Barchesse di RIMAR/MITENI; che si trova a 110 metri sul livello del mare. Il caso inquinamento, si scopre anni dopo…” Continua qui la storia, che riceviamo da Vittorio Rizzoli.
PFAS bomba ad orologeria in Svizzera.

PFAS, ovvero TFA, nelle acque minerali. Le 7 marche più contaminate d’Europa.

Vietare PFAS ovvero TFA nei pesticidi.

Il traghetto italiano dei Pfas: Solvay studia come salvare capra e cavoli.

Si sono autodefiniti “désamorceurs » i vertici di Ilham Kadri, amministratrice delegata Solvay Syensqo, con Marco Apostolo, country manager in Italia (Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo), e con il nuovissimo team legale di Guido Carlo Alleva e Riccardo Lucev, nel merito del possibile scenario sulle sorti dello stabilimento di Spinetta Marengo, “champ de mines”, che comprende il processo avviato presso il GUP di Alessandria (Solvay gongola. Con Greenpeace, Lino Balza escluso come parte civile. Cosa c’è dietro. ) e anche le paventate azioni inibitorie e class action di risarcimenti danni. Si è di recente aggiunta la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea: Edison coimputata con Solvay? Di questi “Vertici dei disinnescatori del campo minato”, pomposamente convocati come “Riunioni strategiche per tracciare la rotta della navigazione aziendale”, si potrebbero già intravvedere i riflessi nella imminente udienza GUP del 20 dicembre.
Utile spunto di riflessione a Bruxelles, per le relative “azioni pianificate e strutturate”, verte attorno alle risoluzioni in USA del sito Solvay di West Deptford. Qui, da Solvay è stato raggiunto un accordo con il “Dipartimento per la Protezione Ambientale (DEP)” dello Stato del New Jersey, poi che la multinazionale belga è stata portata in tribunale nel 2020. Esso segue la cessazione, dopo trenta anni, delle miscele Pfas compreso l’ADV dal 2010 importato da Spinetta Marengo quale sostituto del PFOA. Discusso dallo Stato con Comuni-Organizzazioni-Cittadini, garantirebbe la tempestiva bonifica di PFAS e sostanze pericolose nelle adiacenze del sito nella Contea di Gloucester, e risarcirebbe la cittadinanza per i danni. Infatti, l’accordo di transazione, prevede azioni di risanamento ambientale più impegni finanziari di 392,7 milioni di dollari: “finanziare le indagini ambientali critiche, le attività di bonifica e i progetti di ripristino qualità ambientale nelle comunità di Gloucester e Camden County”.
A prescindere dai rilievi economici, a complicare la disamina -tattica e strategica- dei nuovi avvocati c’è la diversa giurisdizione penale americana che consente alla Solvay di affermare che “l’indennizzo non va considerato come una ammissione di colpa”; ovvero c’è che la complice latitanza dello Stato italiano -inteso come centrale e locale- ora sarebbe più proficua se si trasformasse in una edulcorata legge Pfas ispirata dalla Solvay proiettata a dopo il 2027 (l’opposto della messa al bando con il Disegno di Legge ex Crucioli). La legge “ralenti” sarebbe utile a disinnescare, fra tutte, almeno questa mina: perché Ilham Kadri a Spinetta non intende cessare a breve le produzioni di Pfas, proprio mentre cresce l’allarme sociale nell’intero territorio alessandrino per l’avvelenamento acqua-aria-suolo di PFOA C6O4 e ADV -a tacere gli altri 20 tossici e cancerogeni- evidente anche nel biota acquatico e selvatico e nei prodotti alimentari raccolti proprio nei suoli implementati di “nuovi” composti a catena mediocorta precipitanti dalle ciminiere: ancor più bioaccumulabili dei “vecchi” e ovviamente con standard analitici occultati da opportuni diritti brevettuali, al pari dei Fomblin e Aquivion.
In più, non può essere rallentato all’infinito un monitoraggio di massa della popolazione aperto a tutti gli standard analitici. Che potrà aprire il vaso di pandora sui risarcimenti alle Vittime, leggi class action. Il raffronto per gli avvocati va di nuovo alla Solvay di West Depford che, “per evitare l’onere e le spese di un contenzioso continuo” (si legge nella sua dichiarazione), ha accettato di pagare 1,3 milioni di dollari per chiudere una class action sulla contaminazione da Pfas delle riserve idriche del Parco nazionale di West Deptford, intentata per conto dei residenti del Parco nel giugno 2020, prevedendo gli esami del sangue gratuiti a tutti i cittadini, i risarcimenti individuali e per gli immobili residenziali, le spese legali e gli onorari. Inezie per la multinazionale, salvo che restino aperti i risarcimenti per le patologie sofferte.
A proposito di mine, infine, secondo fonti informate, serviranno a Bruxelles altre riunioni (in gergo: operational meetings, réunions opérationnelles) per affrontare l’impatto di una « azione inibitoria », la questione che è stata alla base del cambio del team di avvocati.
Non ti puoi più fidare di nessuno.

Le padelle antiaderenti svelano una tragedia sconvolgente.

I Pfas nelle schiume antincendio sono ancora più pericolose di quanto si conosceva.

I colpevoli sono gli uomini che i Pfas producono e consumano.

2 + 2, microplastiche + pfas, non fa 4 ma 8.

Divieto uova in Francia. Avvelenate da Pfas. E in Italia?

Dove sono i Pfas in casa?
Bonifica impossibile: Solvay inquina come prima, più di prima.
