
Assemblea nazionale contro i nuovi OGM – 27 ottobre Roma.

Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
La legge n. 68 – Decreto siccità contenente l’art. 9 bis “Disposizioni urgenti in materia di genetica agraria”, rappresenta un tentativo vergognoso di far entrare in Italia OGM che sarebbero devastanti e che contaminerebbero irreversibilmente le coltivazioni tradizionali e la Biodiversità su cui si basa l’Agricoltura Italiana. Clicca qui LA RESISTENZA CONTRO GLI OGM – CAMELOT
Su Byo Blu canale 262 digitale terrestre (clicca qui) stop OGM con il prof. Giuseppe Altieri. Per un bando immediato di una tecnologia pericolosa, inquinante e irreversibile.
E un Referendum Consultivo (obbligatorio per legge) prima di ogni decisione in materia viste le conseguenze irreversibili dell’inquinamento e contaminazione dei semi tradizionali italici che rappresentano un diritto precedente.
Chiediamo al nostro Governo, e in particolare al Presidente del Consiglio e ai ministri dell’Agricoltura, della Transizione ecologica e della Sanità di prendere una posizione forte contro qualsiasi tentativo di escludere i nuovi OGM dalla normativa europea in vigore sugli OGM e a sostenere i controlli di sicurezza obbligatori, la trasparenza e l’etichettatura per tutti gli OGM, per garantire la sicurezza del nostro cibo, così come per proteggere la natura, l’ambiente e la nostra libertà di scelta. Firma la petizione ora!
Ben 24 organizzazioni contadine, ambientaliste, dell’agricoltura biologica e del mondo sindacale, chiedono al Movimento 5 Stelle di ritirare immediatamente la proposta di legge che accelera la sperimentazione in pieno campo dei #NuoviOGM. Clicca qui.
L’allevamento intensivo inquina terra, acqua e aria e genera innumerevoli altri danni: deforestazione, promozione dello sviluppo di prodotti OGM in agricoltura, perdita di biodiversità, sviluppo di zoonosi, concorso all’antibiotico resistenza. Clicca qui ISDE.
Il Governo sta di fatto aprendo le porte alla sperimentazione e coltivazione in campo dei nuovi OGM. I quali non sono la strategia per uscire dalla crisi pandemica e climatica, ma una falsa promessa che nell’interesse di pochi affosserà ulteriormente l’Italia, andando a ledere la sua filiera agroalimentare aumentando la dipendenza del settore agricolo da input sempre più costosi, brevettati, come le sementi OGM. Porterà con se una contaminazione irreversibile della nostra biodiversità, con danni economici ed ambientali incalcolabili. Clicca qui.
A cosa serve un ministero della transizione ecologica se non vieta ogni importazione di mangimi o alimenti geneticamente modificati? in particolare costituiti da semi vivi o materiali riproducibili, che inquinerebbero irreversibilmente le nostre varietà tradizionali attraverso il polline se dovessero diffondersi accidentalmente o venissero seminati da agricoltori o hobbisti imprudenti, per risparmiare sulle sementi… Inoltre, continuando a importare mangimi e alimenti ogm rischiamo che l’inquinamento della nostra flora microbica, di quella dei terreni e delle acque, attraverso il passaggio genico orizzontale per mezzo dei microbi intestinali che trasferiscono ad altre specie frammenti di dna geneticamente modificato, diventi irreversibile.
Ribadito il divieto delle sementi ogm in Italia come nella maggior parte dei paesi europei, è necessario vietare ogni importazione di mangimi o alimenti geneticamente modificati, in particolare se costituiti da semi vivi o materiali riproducibili, che inquinerebbero irreversibilmente le nostre varietà tradizionali attraverso il polline se dovessero diffondersi accidentalmente o venissero seminati da agricoltori o hobbisti imprudenti, per risparmiare sulle sementi… Inoltre, continuando a importare mangimi e alimenti ogm rischiamo che l’inquinamento della nostra flora microbica, di quella dei terreni e delle acque, attraverso il trasferimento genico orizzontale per mezzo dei microbi intestinali che trasferiscono ad altre specie frammenti di dna geneticamente modificato, diventi irreversibile. Clicca qui.
Teresa Bellanova: “Sugli Ogm e sul CETA voglio aprire un confronto rapidamente con le parti imprenditoriali…”. Come mai un ministro del governo Conte 2, malgrado la lunga contrarietà agli Ogm ed al CETA del M5S, si esprime a favore di questi progetti globalisti e distruttori dell’habitat? La risposta arriva su Facebook dalla stessa ministra: “Ho sempre detto che al momento opportuno avrei detto da che parte sto. Sto con Matteo Renzi. Quello di Renzi, è un progetto politico ambizioso…”
Il 75% della distruzione planetaria del suolo, dell’acqua, della biodiversità, e il 50% delle emissioni di gas serra proviene dall’agricoltura industriale, che contribuisce anche al 75% delle malattie croniche legate al cibo. Contribuisce per il 50% dei gas serra che inducono i cambiamenti climatici. L’agricoltura chimica non restituisce materia organica e fertilità al suolo; sta, al contrario, contribuendo alla sua desertificazione. Richiede anche più acqua, poiché distrugge la naturale capacità del suolo di trattenerla. I sistemi alimentari industriali hanno distrutto la biodiversità del pianeta sia attraverso la diffusione delle monocolture, sia attraverso l’uso di tossine e veleni che stanno uccidendo api, farfalle, insetti, uccelli, portando alla sesta estinzione di massa. L’agricoltura industriale basata su monoculture ad alta intensità di combustibili fossili usa il 75% della terra, ma produce solo il 30% del cibo che mangiamo; e allo stesso tempo piccole fattorie che promuovono la biodiversità utilizzano il 25% della terra fornendo il 70% del cibo. Clicca qui Vandana Shiva.
Il glifosato, che quotidianamente assumiamo come residuo dai prodotti OGM ( carne, cereali, soia ecc.), noto come cancerogeno, è considerato un interferente endocrino. come il suo metabolita AMPA, entrambi presenti sia nelle acque superficiali che profonde, laddove siano stati cercati, come in Lombardia e Toscana (vedi rapporto ISPRA sui pesticidi nelle acque).
Clicca qui José Eli da Veiga.
Almeno 700mila decessi ogni anno nel mondo, con previsione di 10milioni entro il 2050. Così la Coop etichetta prodotti esenti da antibiotici.
Clicca qui Il Manifesto “La campagna ‘Alleviamo la salute’ contro la resistenza ai farmaci”
L’eccezione del trasferimento di geni “pregiati” anche da altra specie. Clicca qui.
Clicca qui gli interventi del professor Giorgio Forti nella discussione sulla mailing list di Medicina democratica: i presunti danni alla salute, il principio di precauzione, gli agricoltori le prime vittime delle multinazionali, la dieta vegetariana…
Innanzitutto difendere il “Principio di precauzione” nella politica comunitaria in materia ambientale, che ci distingue dagli USA. La nostra cultura giuridica prende in considerazione le condizioni di rischio di una scelta, un atto di prudenza rispetto ad un evento dannoso quindi “prima” che questo si verifichi, mentre quella degli USA è fondata solamente sul rigore della sentenza nei confronti di chi, a fronte di prove inequivocabili, ha procurato un danno, quindi “a danno avvenuto”. Gli USA ad esempio spingono per gli OGM, Organismi geneticamente modificati. Per saperne di più: clicca qui.
Clicca qui per firmare la petizione.
Giornata a favore della biodiversità, la salubrità. coltivare sano e sostenibile, no ogm. Clicca qui.
In sede di Conferenza Stato Regioni, che era prevista per il 28 gennaio a Roma, avrebbero dovuto essere discusse le linee guida per la coesistenza tra le colture tradizionali e quelle geneticamente modificate. Il provvedimento era all’esame, in adempimento di un’indicazione dell’Unione Europea.
Tuttavia, pochi giorni fa le Regioni hanno messo uno stop al documento. Tramite il Comitato Tecnico Permanente in materia di agricoltura hanno chiesto che, prima di procedere all’analisi degli indirizzi sulla coesistenza, venga avviata una grande consultazione con i rappresentanti del mondo agricolo italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti e dei consumatori.
Secondo Coldiretti il ritiro temporaneo della decisione consente un approfondimento sul piano scientifico. Il fine è quello di escludere ogni rischio di contaminazione per le produzioni di alta qualità, di cui l’Italia vanta la leadership in Europa.
Le amministrazioni locali sono, in linea generale, contrarie. Si sono espressi negativamente 41 Province, 2.446 Comuni e 16 Regioni.La coesistenza con le colture non OGM è, praticamente, inattuabile per via della contaminazione genetica. Inoltre l’ Italia deve investire proprio sul prodotto locale.
In questo quadro l’introduzione di “genomi Frankenstein” – allo stato attuale si tratta di organismi vegetali ottenuti in laboratorio con tecniche tutt’altro che fini – è completamente fuori luogo.
Un esempio importante è quello del mais : i sostenitori di questo tipo di pratiche affermano che il vantaggio in agricoltura è di tipo economico ed ecologico, principalmente perché la coltivazione degli OGM comporterebbe un minore utilizzo di diserbanti. I detrattori affermano invece che la resistenza all’erbicida (acquisita tramite l’inserzione di un gene batterico nel genoma del mais) determina un accumulo dello stesso nella pianta, con conseguenze tutt’altro che trascurabili per la salute umana; che la direzione di queste scelte è una linea retta verso una dipendenza economica da Monsanto – o dalle altre multinazionali detentrici del business – per l’acquisto delle sementi; che il risultato della dispersione di queste specie è l’enorme danno ecologico legato alla perdita di biodiversità.
Da un recente studio dell’ International Journal of Biological Sciences (http://www.biolsci.org/v05p0706.htm) è emersa la conferma che il mais Monsanto provoca danni agli organi dei mammiferi.
Ed è proprio uno studio di Monsanto del 2002 a confermare l’impatto negativo, su fegato e reni, in topi alimentati con alcune di queste varietà. Tale mais contiene dosi non trascurabili di erbicida Roundup®, che è tossico per l’uomo, e che può essere assorbito sia direttamente, tramite alimentazione, sia indirettamente dai prodotti di mangimistica.
Tre varietà brevettate – Mon 863, Mon 810, che produce un insetticida, e NK 603, che assorbe l’erbicida Roundup® – sono state approvate per il consumo dalle food safety authorities di Stati Uniti, Europa e di molti altri paesi.
Il tutto mentre si apprende che a breve l’agricoltura biologica negli Stati Uniti potrebbe essere bandita perché ritenuta non conforme alle norme di sicurezza e igiene imposte dal Governo. Nemmeno l’orto di Michelle Obama, la First Lady, è servito a dare il buon esempio.
Negli Usa il Governo si appresta.infatti, a discutere la legge HR 875, meglio conosciuta come Food Safety Modernization Act of 2009 con cui, se approvata, si metterà al bando l’agricoltura biologica, ritenuta insana. A essere banditi anche gli orti privati, quelli destinati all’autoconsumo. La legge è stata ideata con la presunta finalità di creare una nuova agenzia chiamata Food Safety Administration (FSA). Il suo unico scopo sarebbe quello di proteggere i cittadini dalla gestione pericolosa del cibo e di creare uno standard per la sicurezza alimentare fino a coprire la sicurezza dei prodotti alimentari importati (chissà se ne farà le spese il Made in Italy?). Si va, quindi, sempre più verso un generico “meccanismo di produzione di cibo”.
Negli Usa molte leggi sono spinte e in maniera del tutto trasparente da alcune lobby. In questo caso a volere questa regolamentazione la MONSANTO, CARGILL, ADM (Archer, Daniels e Midland) con altre 35 grandi imprese agroalimentari.
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, diceva Fabrizio De Andrè.
Prima di aprire le porte a questi esperimenti su larga scala – poiché di questo si tratta, non essendo ancora verificabili tutti gli effetti, sul lungo periodo, dell’introduzione degli OGM in ambiente – è necessario riconsiderare la reale utilità di determinate tecnologie, di efficacia tutt’ora discutibile e dibattuta, alla luce del panorama di eccellenze agroalimentari di cui l’Italia può, per ora, fregiarsi.