Avanti Con Iniziative Unitarie

“sì ai referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare”
Abbiamo organizzato due assemblee nazionali, a Cremona e a Firenze. Non era stata accolta la nostra proposta iniziale di costituire un Comitato referendario nazionale unico per i sì ai 3 referendum acqua e nucleare, né di fare una Campagna nazionale referendaria unica. Anzi, nel frattempo, oltre al “Comitato referendario 2 sì per l’acqua bene comune”, si erano costituite ben tre organizzazioni nazionali sul referendum antinucleare. Questa inconciliata divisione, a livello nazionale, è un fatto negativo ma non ci ha smontato. Perciò avevamo in alternativa proposto di dare vita, sui territori, a campagne unitarie (volantini, banchetti, assemblee ecc.) che comprendano i temi dell’energia e dell’acqua: 3 sì referendari per la difesa dei beni comuni, per un modello alternativo di società. Anzi ci siamo impegnati a farle, anzi abbiamo cominciato a farle (Piemonte, Marche, Sicilia, Liguria ecc.).
Ebbene, proprio grazie a questa pressione dal basso prodotta dai Comitati del Coordinamento, tutte le organizzazioni nazionali (con le quali avevamo promosso contatti) si sono espresse favorevolmente per avviare, là dove concordate, iniziative territoriali acqua-nucleare tramite coordinamenti locali e anche regionali. Dunque volantini, banchetti, assemblee ecc. unitari! Avanti! Siamo in netto ritardo!
Clicca qui per leggere il commento completo e le iniziative in corso.

Sì Per L’acqua Pubblica E Contro Il Nucleare

Abbiamo sempre più preso coscienza che i 3 sì ai referendum (2 per l’acqua pubblica e 1 contro il nucleare) si vinceranno o si perderanno tutti assieme. Infatti i nostri avversari sono sostenuti da mezzi finanziari sproporzionati, non faranno campagna per i no, gli basterà giocare sugli opposti schieramenti partitici, sul silenzio e la complicità mediatica. Noi invece dovremo battere le strade, fare il porta a porta, volantini e banchetti e assemblee paese per paese, quartiere per quartiere. Con le forze esigue che abbiamo, non possiamo dividerci tra chi fa propaganda per l’ acqua e chi contro il nucleare. Saremmo perdenti su entrambi i fronti. Per questa consapevolezza, abbiamo deciso di costituirci in un Coordinamento nazionale dei Comitati antinucleari che si impegnano a fare campagna elettorale anche per i sì alla ripubblicizzazione dell’acqua pubblica. Seconda Assemblea nazionale il 26 febbraio 2011 a Firenze.
Clicca qui per conoscere le modalità e i materiali di propaganda già disponibili.

È Nato Il Coordinamento Nazionale

A seguito dell’adesione di oltre cento comitati e movimenti di base, il 5 febbraio 2011 si è svolto a Cremona il forum con 64 presenze da 17 province. Alla relazione introduttiva (clicca qui) è seguita l’approfondita discussione.
La prima decisione operativa riguarda l’impegno dei Comitati costituitisi in Coordinamento nazionale ad avviare fin dai prossimi giorni nei rispettivi territori iniziative di unica campagna referendaria su entrambi i temi: vota Sì per l’acqua pubblica e contro il nucleare.
Nel contempo è stato deciso di inviare a ciascun comitato elettorale nazionale già costituitosi un formale invito (clicca qui) ad un incontro per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria nazionale che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Infine ci siamo dati appuntamento per la “Seconda tappa” con l’assemblea del 26 febbraio prossimo a Firenze.

5 Febbraio A Cremona Per Un Unico Comitato Referendario Nazionale Per 3 Sì Per L’acqua Bene Comune E Contro Il Nucleare

Questo logo ancora non esiste, se non come proposta. I comitati e le associazioni in fatti si sono dati un obbiettivo per il forum di Cremona:
1) di autorganizzarci dal basso nella campagna referendaria come comitati e associazioni antinucleari a partire da quelli che in tutta Italia abbiamo dato vita alla straordinaria giornata di lotta contro il nucleare del novembre scorso; netta la separazione tra comitati-associazioni e partiti pur nello spirito della collaborazione sugli scopi; rispondenza a un Comitato scientifico e e di garanzia;
2) di proporre di unificare le azioni con altri comitati referendari antinucleari, anzi di proporre un unico comitato referendario nazionale con i movimenti per l’acqua pubblica per un SI comune ai 3 referendum; ciò anche nel ripensare ad un modello di sviluppo alternativo basato sui beni comuni;

Di Cosa Si Pre-Occupa Il Comune Di Bosco Marengo?

Di cosa si preoccupa la popolazione? Bisognerebbe chiederglielo. Di cosa si occupa, preoccupa, il Consiglio comunale di Bosco Marengo? Si preoccupa perchè non sono arrivati i soldi ottenuti in cambio dell’assenso dei concittadini Lamborizio (sindaco) e Cavallera (vicepresidente Regione) al deposito atomico che Sogin sta costruendo smantellando l’impianto di Fabbricazioni nucleari. Un immenso pericolo per le generazioni presenti e future in cambio di asfaltature e lampadine. Complimenti. Salute in cambio di soldi. Clicca qui per leggere l’articolo: il titolo de La Stampa è sbagliato, Bosco è un sito nucleare, non è un ex sito nucleare perchè non c’è stata bonifica, cioè l’ eliminazione delle scorie radioattive. Ci affidiamo dunque al nostro ricorso al Consiglio di Stato.

Deposito Nucleare Bosco: In Forse Il Ricorso

Centinaia di sottoscrittori per il ricorso al Consiglio di stato.
A.F.A.
A.F.A. Amici delle ferrovie e dell’ambiente
Addesso Antonio
Aldo Badaloni
Alemagna Fabio
Amato Antonio
Antonellini Silvio e Antonellini Massimo
Arena Fabio
Armano Giulio
Ass. Liblab – Valassina Antonio
Associazione “Grilli Viterbesi
Aurora Fulvio
Badocchi Stefano Ramorino Donat
Baleani Luciano
Baleani Stefano
Balza Lino
Baracca Angelo
Baracca Angelo
Baracca Angelo
Barbara Verri
Barberis Giorgio
Bardi Maurizio
Barile Anna Maria
Barra Paolo
Barresi Antonino
Bartoli Francesco
Bartolomei Daniela
Baruffaldi Marina
Basso Patrizia
Bechis Stefano Andrea Nucleare
Belardi Graziano
Bellotti Bruna
Benedetti Maria Bianca
Benedetti Maria Bianca
Benedetti Maria Bianca
Beppe Grillo
Beppe Grillo
Berto Valentina
Bertolotti Giorgio
Bianchi Gianluca
Bionda Andrea
Boato Michele – Ecoistituto Veneto
Boccaccio Andrea e Dolcino Elisabetta
Bocchio L.
Bono Davide Biole Fabrizio
Bonotto Marco
Borsari Marilena
Bottazzi Gabriele Jonah
Bottazzi Gabriele Jonah
Bottazzi Gabriele Jonah
Bottiroli Danilo Giacinto
Briola Enrico
Buccino Marco
Budini Giulio
Bugada Gianluigi
Buonasorte Mauro
Burattin Flavio
C. Consulting Srl
Calcaterra Gabriele – Cattaneo Giovanna
Caldiroli Marco
Caneva Sabrina
Cannizzaro Gioacchino
Cannizzaro Gioacchino
Capra Renata
Carbone Giampiero
Carbone Giampiero e Mario
Cardin Caterina
Casagni Sergio. Casagni S. Cenni C. Trab
Casagrande Franco
Casari Lelio
Cassua Giulia
Castelli Marco
Catoni Stefania
Cerizza Ivan
Cimurri Caterina
Cioffi Giuseppina
Circolo “La Melarancia” di Legambiente
Cisl F.P.S.
Citoni Michele
Claudio Danesi
Colombo Alessandro E Corbetta Maria
Coltorti Mauro
Comitato Antinucleare Provinciale
Comitato Civico Rivalta Vivibile
Comitato Civico Rivalta Vivibile
Comitato Fraschetta
Coro’ Marcella
Corti Lucia
Cotogni Roberto
Cub Alessandria
Dalla Giovanna Massimo
Dalolio Andrea – Boccazzi Monica
De Ambrogio Alberto
De Bellis Donatello
De Giorgi Raffaele
De Grazia Gianfranco
De Laurenzis Cosimo
Del Sarto Alessio
Dellarole Carlo
Di Carluccio Luigi e Tufo Raffaela
Di Stefano Gaia
Dieni Francesco
Diodati Marco
Domenico Ferraro
Donati Angela E Ferri Sergio
Fabbri Fabiana
Fabretti Cristina
Fassola Raffaella
Fassola Raffaella
Fava Maurizio e Dagnino Nicoleta
Federazione Per La Sinistra
Fernanda Guarducci
Ferraris Aldo,Demetri Clara Maria Ales
Ferretti Carla
Ferro Enrico Giovanni
Fiabane Luca
Fierro Paolo
Fissore Federico
Flanagan Stephen
Fontana Chiara
Forti Lia Chiara, Giorgio – Messi
Fortuna Christian Giuseppe
Forum Ambientalista
Galleani Gloriano – Agliardi Mariangela
Gallo Ciro
Gandolfi Cecilia Calanca Daniee
Gasparini Elvira
Gattei.Com Di Gattei Alessio
Gatti Alfonso e Monti Adriana
Gerardi Stefano
Germano Federico
Ghigi Bruno, Ceccacci Aureliana
Ghio Enrica
Giovanni Vassallo
                  Giraudi Francesco                   
Greppi Edoardo
Grillo Giuseppe Piero
Grillo Giuseppe Piero
Grulla Gianpiero,Navoni Amalia
Gruppo Consiliare Ecologisti Uniti A Sinistra
Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista
Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista
Gruppo Consiliare Sinistra Democratica Per Il Socialismo Europeo
Gruppo Sinistra E Libertà
Guidetti Sabrina
Hutter Brigitta
Iudicone Giovanni
Ivan Alessi
Lamonaca Vincenzo
Landoni Claudia
Legambiente Circolo Ovadese
Livraga Giancarlo
Lorenzo Caselli
Maccari Daniele
Macciò Enrica e Hellmann Alessandro
Mandarino Piero
Manfreo Carla
Manno Domenico
Mara Luigi e Debbia Stefano
Marco Oliva Ricorso
Massimo Gianangeli
Mauro Antonella – Gavagni Cristian
Mauro Borgotti
Mazzia Maurizio
Mazzoli Massimo
Meaglia Piero
Medicina Democratica
Memore Luisa
Menchi Paolo
Meniconi Flavio
Mensi Nicoletta
Menta Anna Maria
Meola Marco – Dell Aiera Emanuela
Mercuriu Andreana
Minetto Gianluca
Montobbio Giovanni
Morelli Marco Crispino Paola
Munerotto Federico
Muriti Michele
Musso Nicola
Naggi Giovanni e Berrino Maddalena
Niccoli Giovanni – Niccoli Pietro
Oddone Angelo
Oddone Lorenzo
Olivetti Mattia
Olivetti Mattia
Olivieri Erich Simon
Paci Federico
Pampaluna Emilio
Panizza Pietro e Mantelli Lorenza
Paolicchi Monica
Paravidino Marta
Pasero Claudio
Patrizia Gentilini Malatesta Giovanni
Patrone Dario e Cipani Annalisa
Pavanelli Lina
Penuria Russo Stefano
Perotti Marcella Luisa Maria
Petrarca Francesco
Pezzotta Giovanni
Pezzotta Giovanni
Pezzotta Giovanni
Pezzotta Giovanni
Piacentino Francesco
Piccinin Liliana
Pier Luigi Cavalchini Pro Natura Alessandria
Pigatto Pablito, Zanini Laura
Pirolo Claudio
Piscopo Giuseppe
Poggio Pierpaolo
Poliandri Gianfranco
Prina Teresio
Pro Natura Piemonte
Progetto Ambiente
Raffaghello Lisa
Raggi Giuseppe
Raggi Giuseppe
Rampi Paola
Repetti Angelo
Rifondazione Comunista-Federazione
Righettini Dario Comboni Maria
Rimossi Luigi E Franco
Rocchetti Patrizia
Romagnano Luciano Aristide, Scotto
Romagnano Luciano Aristide, Scotto
Romagnano Luciano Aristide,Scotto
Romagnano Luciano E Scotto
Ronchi Nicola
Rosani Gabriele Gianluca
Rossi Claudio
Sabbadini Raffaele
Sanna Giuseppe
Sanna Salvatore
Sanremo Sostenibile
Sanremo Sostenibile
Santandrea Bruno
Sanvittore Rita
Sarli Doriana
Sartori Bruna – Favaron Luca
Satta Annamaria
Savioli Stefano
Sbalc* Rosa
Sbrigata Silvio Alessandro
Sciacca Pietro
Semino Benedetto
Sessi Mario
Sessi Mario
Silvio Vitagliano
Solazzo Paolo
Sommariva Paolo Giorgio
Sommaruga Laura
Spazzini Carlo
Stasi Gino
Stefania Fusero
Stefania Fusero-Sabrina Caneva
Stop Moto Di Egidi Mattia
Taffetani Luca
Tagliento Roberto
Talpo Marcello
Tamai Lucia E Scomparin Francesco
Tamburino Maria Luisa
Taroni Maria Teresa
Tempesti Lorenzo
Testasecca Fabrizio
Tondelli Pierpaolo
Tonti Fabio
Valerio Federico
Vallero Sabrina
Valsecchi Laura
Variale Gennaro, Di Tucci Assunta
Veltre Eliana
Vergagni Francesco – Iadanza Paola
Vessali Jian
Vinella Fabio
Zaccardo Donald
Zanni Paolo
Zavatta Musolino Desi
Ziliani Donatella
Zocchi Renato
Zucca Gian Domenico
Zucca Giandomenico
Zucconi Luca

Non sono sufficienti, mancano i soldi per pagare gli avvocati.
Le responsabilità dei partiti.
Come rimediare: clicca qui.

Immagini Terrificanti Del Trasporto Di Scorie Nucleari

Qui le foto che riguardano i trasporti di scorie nucleari come quello attualmente in corso fra Francia e Germania, su un lungo treno di questi enormi contenitori superschermati di piombo, e che incontra fortissime proteste anti-nucleari di cui i nostri mass-media in Italia ci raccontano poco. E’ impressionante l’alternanza delle immagini del treno con ripresa normale – di aspetto abbastanza innocuo – e di quelle con ripresa all’infraorosso che mette in evidenza il calore sprigionato dalle scorie all’interno dei contenitori.
Sarebbe interessante vedere analoghe foto per quanto riguarda Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo.
Se vuoi inorridire per gli organi umani prelevati illegalmente per ricerche sulle radiazioni, e poi fatti sparire: clicca qui

Un Successo “L’anniversario Di Lotta” Del Referendum Antinucleare

L’anniversario 2010 del vittorioso referendum (8-9 novembre 1987) ha assunto quest’anno una valenza particolare, per due ragioni.
L’atteso lancio della massiccia campagna mediatica del governo a sostegno del suo lobbystico e autoritario programma nucleare, tanto rallentato quanto in nevralgica fase di decollo. E dunque il corrispondente lancio di una giornata di lotta del movimento antinucleare e pacifista italiano contro questo programma e in funzione del decisivo difficile scontro referendario, giornata che stimoli ancor più la nascita di comitati antinucleari in ogni città, anzi in ogni quartiere, e li valorizzi quale massa critica per la conseguente costruzione di un fronte nazionale contro il nucleare civile e militare anche tramite l’apposita convocazione di una conferenza nazionale organizzativa per definirne gli strumenti operativi.
Dal Trentino al Piemonte, al Lazio, alla Lombardia, al Veneto, alla Liguria, al Friuli, all’Emilia Romagna alla Toscana, alla Basilicata, costruendo il primo nucleo di quel fronte antinucleare nazionale, questa “giornata”, contro la follia nucleare civile e militare ma per le sue alternative ambientali ed economiche, è caratterizzata da iniziative decise regione per regione, città per città, prevalentemente nei giorni di sabato 6, domenica 7, lunedì 8 e martedì 9 novembre.
Banchetto antinucleare ad Alessandria Cristo piazza Ceriana sabato 6 e domenica 7 novembre dalle 15 alle 20. Se vuoi conoscere le iniziative che si stanno svolgendo in tutta Italia: clicca qui.

Sabato 23 Ottobre – Assemblea Regionale Antinucleare

Fossano (CN) Assemblea antinucleare di associazioni, gruppi, comitati piemontesi
Sabato 23 ottobre ore 15 via Roma 74 sala S.O.M.S
1) Promozione e Coordinazione delle iniziative di lotta antinucleare e pacifista per sabato 6 e domenica 7 novembre nell’anniversario del vittorioso referendum contro il nucleare dell’ 8 novembre 1987
2) Discussione sulle forme di organizzazione di un Coordinamento antinucleare piemontese, che raccolga tutte le forze, si dia un programma di lavoro e preveda altre nuove iniziative successive.

9 Ottobre Vercelli Rete Antinucleare

L’assemblea della rete antinucleare è confermata per il giorno 9 ottobre.
Per meglio coordinare e promuovere le centinaia iniziative locali, anteponendo al potente Schieramento Nucleare un fronte comune che, nel massimo rispetto delle autonomie, presenti una massa critica più grande, l’assemblea era stata avviata per la creazione di una rete antinucleare piemontese ma si è estesa a Liguria, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
E’ auspicabile che la partecipazione sia ancora più ampia.
Tre gli obbiettivi:
1) costruire una giornata nazionale di lotta antinucleare in coincidenza con l’anniversario del referendum (8-9 novembre 1987).
2) costruire un fronte antinucleare nazionale (ovvero proposta di conferenza nazionale organizzativa).
3) verificare l’andamento di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare.
L’incontro si terrà presso la sala della SOMS (Società Operaia di Mutuo Soccorso) di Vercelli alle ore 15 in via Francesco Borgogna 34, quarta via a destra del viale della stazione (V.le Garibaldi). Arrivando in treno a Vercelli, fuori della stazione si imbocca il viale alberato (V.le Garibaldi) prospiciente la stessa, si dovrà percorrere fino ad incontrare la 4 via laterale destra (per l’appunto Via F. Borgogna), fatti altri 100/150 metri al civico 34 troverete il palazzotto (antico) che ci ospiterà.

clicca sull’immagine per ingrandirla

Carovana Per La Denuclearizzazione Civile E Militare

Dal 17 settembre al 2 ottobre. L’iniziativa, promossa da Campagna OSM-DPN, Accademia Kronos, Zerogas, nel quadro del Coordinamento Energia Felice (CEF), con adesioni aperte, toccando punti diversi del ciclo atomico complessivo (centrali e basi atomiche, porti nucleari, impianti industriali, centri di ricerca ed universitari, depositi di scorie…) si propone di sensibilizzare sulla necessità dell’opposizione al nucleare sia nella forma civile che in quella militare; e di sollecitare collegamenti di base in tal senso. La Carovana lancia l’obiezione alle spese militari e nucleari. Tappa per tappa i gruppi sostenitori organizzano iniziative: speakeraggi in piazza (il camper è munito di amplificazione), aperitivi informativi, dibattiti su nucleare civile e nucleare militare, altro…
Si ricorda che il 9 ottobre è organizzato a Vercelli un appuntamento degli antinuclearisti operanti nelle seguenti regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia. L’incontro serve anche a lanciare le giornate antinucleari dell’8 e 9 novembre, anniversario del referendum del 1987. Referente: Lino Balza – linobalzamedicinadem@libero.it tel. 347 0182679 – 0131 43650

Manifestazione A Berlino Contro Il Nucleare

Nucleare, manifestazione di protesta il 18 settembre a Berlino contro la decisione del governo tedesco di prolungare la vita degli impianti atomici e per evitare un aumento ulteriore delle scorie nucleari nonchè proseguire nelle operazioni di chiusura delle centrali avviate negli ultimi anni.
Nell’era della Green economy quella dell’atomo è un’industria sul viale del tramonto e allungare la vita delle centrali nucleari come deciso dal governo Merkel sarebbe un’operazione di vero e proprio accanimento terapeutico. A maggior ragione in un Paese come la Germania, leader mondiale nello sviluppo delle rinnovabili grazie alle politiche energetiche avviate nei primi anni 2000. Esistono in Germania le condizioni per produrre il 100% di elettricità da rinnovabili entro il 2050. Ricordiamo che il governo Berlusconi vuole rifilare agli italiani il ‘bidone’ del reattore francese Epr di ultima generazione che, contrariamente a quanto sostiene la propaganda nuclearista, non ha risolto nessuno dei problemi storici del nucleare, come i costi, la produzione delle scorie e il rischio di incidenti.

INCONTRO DEI GRUPPI ANTINUCLEARI PIEMONTESI

Invitiamo tutti i cittadini sensibili alla battaglia antinucleare all’incontro dei gruppi antinucleari attivi nell’area VC-AL-VCO-NO-TO. L’incontro è fissato per venerdì 10 settembre a Vercelli. L’appuntamento è per le ore 17,30-18 in piazza Roma davanti alla stazione ferroviaria. Per i ritardatari: la sede della riunione è poco distante, in via Carlo Filippa di Martiniana 5.
Questo incontro vuole essere un anello della catena antinuclearista, come propugnava la proposta di Medicina democratica per costruire un fronte antinucleare nazionale: clicca qui.

Bugie Nucleari

DAL 6 SETTEMBRE 2010 nuovamente in distribuzione il romanzo-inchiesta di Silvia Pochettino sulla vicenda umana di Vassili Nesterenko, fisico nucleare sovietico di grande fama, poi “liquidato” dal regime per le sue denunce, e Yuri Bandazhevsky, anatomopatologo, direttore del più grande Istituto di ricerca medica nelle zone contaminate, incarcerato per sei anni per le sue denunce
A metà strada tra romanzo, spy story e inchiesta giornalistica, il libro racconta 20 anni di bugie, occultamenti, alto spionaggio attraverso gli occhi di due testimoni privilegiati.
Scritto con stile rapido e alta tensione emotiva, il libro trasporta il lettore in un altro mondo dove si scoprono i retroscena internazionali che hanno portato all’irrimediabile falsificazione dei dati su Chernobyl.

No Al Nucleare, Si’ Alle Energie Rinnovabili

Sabato 4 Settembre Lido di Venezia

67° MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA

MANIFESTAZIONE “NO AL NUCLEARE, SI’ ALLE ENERGIE RINNOVABILI”

APPUNTAMENTO alle ore 16.30 all’imbarcadero ACTV di S. Maria Elisabetta al Lido di Venezia dove si accoglieranno le “Motonavi No Nucleare” partite da Chioggia alle ore 15.00 e da Venezia Tronchetto.

Corteo Happening ore 17.00 con percorso S. Maria Elisabetta, Granviale, Lungomare Marconi fino al Palazzo del Cinema. Scioglimento manifestazione entro le ore 20.30

La manifestazione è promossa dalla Rete Veneta Contro il Nucleare di cui il nostro Comitato è co-promotore.

ATOMKRAFT IST EIN IRRWEG, FRAU LAMBORIZIO

Ci dicono che la sindaco di Bosco Marengo è incazzata nera contro di noi e che minaccia azioni clamorose. Rispondiamo per le rime: proietteremo sul Municipio di Bosco Marengo lo stesso messaggio della spettacolare azione di Greenpeace in Germania: “Atomkraft ist ein irrweg, Frau Lamborizio”.

BOSCO MARENGO SI PROPORRA’ COME DEPOSITO ATOMICO NAZIONALE?

La sindaco boschese Angela Lamborizio, che per le generazioni future ha già ipotecato il sito alessandrino approvando il deposito di scorie radioattive di Fabbricazioni Nucleari, parteciperà al bando di gara fra i Comuni per ospitare il deposito atomico nazionale? Pronti la mappatura e il bando di gara preparati dalla Sogin. Li conferma il Sole 24 ore: clicca qui.

COSTRUIRE UN FRONTE ANTINUCLEARE NAZIONALE

Con una lettera a tutti i comitati e le associazioni italiani, Medicina democratica ha proposto una unica lista nazionale per tutte le informazioni/comunicazioni riguardanti la lotta al nucleare: per conoscere, socializzare, interagire, partecipare, organizzarsi in un unico fronte antinucleare.

Campeggio Antinucleare

Per Medicina democratica, il dottor Maurizio Portaluri presenta il suo libro “La sanità malata”, riflessioni sul sistema sanitario pugliese, nel corso del 2° Campeggio Antinucleare che si tiene dal 24 al 29 agosto a Porto Cesareo (Lecce), ricco di iniziative e appuntamenti per la battaglia contro il nucleare e non solo, a favore delle energie alternative e contro gli incenerimenti, per la partecipazione popolare e i beni comuni (esempio: acqua pubblica) e contro la politica delle grandi opere (TAV, ponte sullo stretto ecc.).

“Niet problema” dei nostri politici sul nucleare di Bosco Marengo, come in Russia

Tacciono i nostri politici di centro destra-sinistra della Regione, della Provincia e del Comune di Bosco Marengo. Tacciono per la vergogna di aver approvato il deposito di scorie nucleari che Governo/Sogin stanno allestendo a Bosco? O per la consolidata irresponsabilità? Oppure stanno riflettendo sulla nostra denuncia: il capannone di Bosco è mille volte più vulnerabile dei bunker nucleari russi lambiti dalle fiamme, gli incendi sono solo una delle prospettive catastrofiche come attentati, terremoti, alluvioni, cadute di aerei e meteoriti, incidenti.
Stanno riflettendo che il peggiore degli scenari possibili del dopo Chernobyl si sta drammaticamente avverando? Gli incendi che stanno devastando da settimane la Russia- che rideva dei cambiamenti climatici di cui oggi scopre tutta la drammaticità delle possibili conseguenze – hanno riportato alla luce un problema che per le popolazioni colpite dal fall out della centrale nucleare ucraina esplosa 24 anni fa è purtroppo una condizione quotidiana. La radioattività che si sprigionò allora dal reattore nucleare e che si è riversata in particolare in un’area della Bielorussia al confine con Russia e Ucraina non è scomparsa nel nulla, ma è rimasta invece imprigionata nei terreni e nei rigogliosi boschi di betulle che la caratterizzano. Pronta a tornare in atmosfera a ricreare una nube tossica per la radioattività che si trascina al suo interno e a sconvolgere di nuovo come allora il futuro delle popolazioni che per effetto delle correnti e dei venti potrebbero incrociarla sui propri territori.
Clicca qui per leggere sul blog Lucia Venturi.

E Se Va A Fuoco Il Nucleare Di Bosco?

Il deposito di scorie nucleari di Bosco Marengo è sicuro. Dicono Governo, Sogin, Regione, Provincia, Comune. La conferma ci viene dalla Russia. Qui i militari si stanno affannando da giorni a scavare chilometri di fossati intorno alle loro centrali, per difenderle dalle fiamme dell’incendio epocale che sta devastando la nazione, e a fare terra bruciata intorno ai reattori con enorme dispendio di forze e mezzi (e di ansie). Rispetto ai bunker degli impianti russi, quello di Bosco è un banale capannone, ancora più vulnerabile da incidenti, attentati, terremoti, alluvioni e, appunto incendi.
Sul blog ci si può documentare sul ricorso al Consiglio di Stato che abbiamo presentato per eliminare il deposito di Bosco Marengo, creare un precedente per tutti i siti nucleari italiani, insomma per bloccare il programma nucleare del Governo. Se la sentenza sarà sfavorevole, non ci resterà che il referendum. Dunque una sentenza di importanza nazionale. Dunque una sottoscrizione di importanza nazionale. Il costo iniziale del ricorso è previsto in circa 10 mila euro, una somma enorme, interamente da reperire tramite la sottoscrizione popolare. Scegliendo tra i due seguenti numeri di conto corrente.
Specificare sempre la causale: “Nucleare Alessandria” conto corrente bancario, intestato a Medicina Democratica Scrl C/C 10039 ABI 05584 CAB 01708 CIN W Codice IBAN – IT50W0558401708000000010039 oppure conto corrente postale n. 22362107 intestato a Pro Natura Torino Via Pastrengo 13, 10128 Torino.

Ecologisti del Piemonte: 6 agosto per il solare contro il nucleare al concerto di Bono e U2 a Torino

Gli Ecologisti del Piemonte manifesteranno “per il solare contro il nucleare” con la presenza, un volantinaggio ed altre iniziative nelle ore precedenti all’inizio del concerto di Bono e U2 ( ore 21,30) allo stadio olimpico (presso Palaisozaki) di Torino il 6 agosto, iniziativa alla quale si invitano tutti i gruppi che condividono la priorità di questa lotta nella regione per i prossimi mesi. Analoga azione si svolgerà il 17 settembre al concerto di Ligabue.
L’iniziativa è stata decisa all’unanimità il 23 luglio, nel secondo incontro del comitato promotore degli ”ecologisti del piemonte” che hanno deciso di accellerare i tempi e utilizzare almeno per il momento il fiore giallo-verde degli ecologisti europei e la denominazione di “Ecologisti del Piemonte” per lo striscione di 5 metri ( SI al solare, NO al nucleare ) e i 15.000 volantini che verranno distribuiti.
L’appuntamento è alle 14,30 davanti gli ingressi dello stadio, anche se alcune presenze ci saranno, se possibile, dal mattino. Tutti i partecipanti al volantinaggio, ma anche al concerto, sono invitati ad indossare una maglietta gialla ( che è diventato un po’ il colore degli antinucleari). Si cercherà di ottenere un intervento dal palco sul tema del nucleare.
Verranno distribuite stisciette gialle da mettere al polso, al braccio, alla testa (chiedendo un contributo di un euro per autofinanziare l’azione) in segno di protesta contro la possibile scelta di costruire centrali nucleari e, surrettiziamente, un deposito definitivo di scorie in Piemonte, in particolare nell’area vercellese.

Pubblicato da www.eco-ecoblog.blogspot.com

Appuntamenti contro Nucleare e Armi, e una Proposta a tutti i Movimenti

Contro il nucleare, venerdì 16 luglio alle ore 21.00, presso la C.G.I.L. – Camera del Lavoro di Vercelli, via Stara, 2, è convocata una assemblea anche con l’obbiettivo di una struttura reticolare su tutto il territorio piemontese.
A cura del Coordinamento lombardo del comitato sì alle rinnovabili no al nucleare, riunione per il 20 luglio alle ore 16 a Milano in via Borsieri 12, presso la sede di Kronos, anche per avviare la raccolta di firme sulla legge di iniziativa popolare per l’efficienza energetica, il sostegno alle fonti rinnovabili e la salvaguardia del clima.
A cura dell’Assemblea permanente NO F-35, Convegno nazionale a Novara per il 17 luglio ore 11 presso la sede del Circolo Banditi di Isarno (Via Martiri di Isarno Fr. Vignale-Novara) sul tema: “Contro le spese militari e l’aggravamento delle condizioni di vita dei Cittadini” e per varare un calendario di iniziative locali sino ad arrivare a una scadenza centrale.
Medicina democratica ha formulato una proposta a tutti i movimenti antinucleari italiani:
Tutte queste iniziative inprogramma e tutte quelle che abbiamo fatto finora, a cominciare dal ricorso per Bosco Marengo, sono estremamente positive. In tutta Italia si sono tenute e si terrannoriunioni, convegni, manifestazioni, blog, riviste eccetera. Tutto ciò è molto positivo: l’articolazione dei movimenti, l’autonomia e l’iniziativa locali che arricchiscono i movimenti. Ciò che non è ancora positivo è che manca il collegamento, l’informazione di quello che si sta facendo e ci si propone di fare, il circolo virtuoso, manca quella comunicazione insomma che si rivelerà indispensabile e vincente nel momento dello scontro referendario. Dunque proponiamo di creare una rete nazionale in grado di informare in tempo reale su ogni avvenimento/iniziativa, perciò di adottare una unica mailing list nazionale (lista Nocentrali) per tutte le comunicazioni riguardanti il nucleare.

Presentato il Ricorso al Consiglio di Stato per Bloccare Bosco Marengo e il Programma Nucleare del Governo

Tramite l’avvocato Mattia Crucioli, abbiamo * registrato a Roma il ricorso al Consiglio di Stato per annullare l’illegittimo decreto del governo (avallato da regione, provincia, comune) che, invece della bonifica autorizza la Sogin ad allestire a Bosco Marengo (Alessandria) un deposito (poco più di un vulnerabilissimo capannone) di scorie nucleari: giustificato come “temporaneo”, sine die, a tempo indeterminato.
Dunque definitivo, in assenza di un deposito nazionale ultrasicuro per millenni ad accogliere l’eredità delle vecchie centrali: previsto dalla legge ma non in costruzione anzi neppure individuato come localizzazione.
Se la sentenza sarà favorevole, conquisteremo in Italia l’uscita dall’eredità nucleare, conquisteremo il precedente giuridico a favore di tutti gli ex siti nucleari italiani altrimenti destinati definitivamente a depositi di se stessi con pericolo immane per le generazioni presenti e future, e conquisteremo di fatto il blocco del piano nucleare del governo costretto finalmente a risolvere l’eredità dei depositi locali e obbligato in prima istanza a costruire -secondo legge- un deposito nazionale ultrasicuro per millenni, senza poter procedere nel frattempo a qualsivoglia nuova centrale nucleare.
Se la sentenza sarà sfavorevole, non ci resterà che il referendum.
Dunque una sentenza di importanza nazionale.
Dunque una sottoscrizione di importanza nazionale. Il costo iniziale del ricorso è previsto in circa 10 mila euro, una somma enorme, interamente da reperire tramite la sottoscrizione popolare (aggiorneremo gli elenchi dei sottoscrittori). Scegliendo tra i due seguenti numeri di conto corrente.Specificare sempre la causale: “Nucleare Alessandria”.
Conto corrente bancario,intestato a Medicina Democratica Scrl C/C 10039 ABI 05584 CAB 01708 CIN W Codice IBAN – IT50W0558401708000000010039
oppure conto corrente postale n. 22362107 intestato a Pro Natura Torino Via Pastrengo 13, 10128 Torino.

26 Giugno: No Nucleare Day Nazionale

No Nucleare Day, sabato 26 giugno 2010 in tante città italiane.
A Milano Manifestazione Nazionale ore 14 in Piazza Fontana


Una giornata per chiarire al paese che non esiste solo la voce propagandistica di televisioni e giornali, ma esiste anche la voce dei liberi cittadini che dicono no al nucleare e sì alle fonti rinnovabili e a un mondo ecosostenibile. Una giornata di informazione sui pericoli e sui costi delle centrali e dei depositi nucleari. Nonché sulle alternative al nucleare. Una giornata auto organizzata senza alcuna copertura partitica. Senza soldi, via internet. Il colore sarà il giallo: simbolo del pericolo nucleare, ma anche il colore del sole cioè simbolo dell’alternativa al nucleare.
Tra le relazioni della giornata, Medicina democratica di Alessandria: “L’eredità nucleare (i depositi di scorie) è l’emergenza ambientale e sanitaria da affrontare oggi; soprattutto i ricorsi amministrativi in corso (quello pilota per il deposito di Bosco Marengo) sono addirittura in grado di bloccare il programma nucleare del governo; dunque massima priorità alla mobilitazione (sottoscrizione popolare) in atto”.
Associazioni aderenti:
MAN-Associazione Mediterranea per la Natura, Medicina Democratica, MSGV-Mondo Senza Guerre e senza Violenza,
Greenpeace-Gruppo di Milano, Fare Verde, Legambiente, ADT- Amici Della Terra Lombardia, LAV Nazionale e WWF italia.
Per informazioni: info@eticaforum.com 3487046504 3497909282 lykos@hotmail.it annanonucday@aim.com Etica Forum Facebook

No Nucleare Day

Organizzalo anche nella tua città
Firma e fai firmare la proposta di legge di iniziativa popolare

Il 26 di giugno una RETE di Associazioni, Enti, privati cittadini e movimenti scenderanno nelle piazze dei Capoluoghi Italiani per dire NO al nucleare.
Organizzeremo per le strade delle nostre città, una MARCIA dei cittadini che vogliono riprendere in mano il proprio futuro e riappropriarsi delle scelte che incideranno sul diritto alla salute, alla vita e alla sicurezza.
Fiori gialli, simboli della natura e della vitalità sfileranno insieme a maschere antigas e immagini di un probabile futuro con il nucleare. Percorreremo le strade maggiori sino a giungere nella piazza, dove sarà distribuito materiale informativo.
Sarà una prima grande manifestazione civile, dunque APARTITICA, che segnerà l’inizio di un lungo cammino insieme , con l’obiettivo di contrastare la politica energetica scelta per il nostro paese.
Il GIALLO sarà il colore distintivo della giornata: il GIALLO che segnala una zona di pericolo nucleare e il giallo dell’emblema per l’energia rinnovabile, il sole.
DOVE? Ci mobiliteremo in ogni Capoluogo Italiano, organizzando autobus da tutte le altre province vicine per raggiungere la manifestazione a costi accessibili per tutti.
Invitiamo chi non potesse partecipare a mostrare dai balconi e dalle finestre uno striscione, realizzato anche con cartoncino e pennarello nero,
con su scritto: “IO DICO NO AL NUCLEARE
Per aggiungere la tua città scrivi una mail, indicando Nome, Cognome, località, indirizzo mail e recapito cellulare. http://lottanucleare.wordpress.com

Quello che segue è il testo della proposta di legge di iniziativa popolare
che sarà depositata il 7 giugno (lunedi) in Cassazione dal Comitato “Si
alle Rinnovabili – No al Nucleare”.
Su di essa bisognerà raccogliere le 50.000 firme necessarie per presentare
la proposta in Parlamento (in sei mesi, contando dalla data del primo modulo
vidimato).
Clicca qui per leggere la proposta di legge di iniziativa popolare

SOTTOSCRIZIONE POPOLARE PER IL RICORSO CONTRO IL DEPOSITO NUCLEARE DI BOSCO MARENGO

Andiamo avanti anche senza di loro. Perchè noi abbiamo dignità nazionale. Il ricorso in appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Piemonte, lo facciamo noi, la base del movimento antinucleare. Per loro, per i latitanti partiti e associazioni nazionali, 10 mila euro sarebbero bruscolini. Per noi, saranno uno sforzo titanico. I numeri di conto corrente per la sottoscrizione nazionale, la terza, sono sempre gli stessi: (specificare sempre la causale: “Nucleare Alessandria“)
conto corrente bancario, intestato a Medicina Democratica Scrl C/C 10039 ABI 05584 CAB 01708 CIN W Codice IBAN – IT50W0558401708000000010039
oppure
conto corrente postale n. 22362107 intestato a Pro Natura Torino Via Pastrengo 13, 10128 Torino.
Davide contro Golia, noi contro governo e soci. Dobbiamo tentare di battere la sentenza del Tar che ha ammesso il deposito Sogin a Bosco Marengo (Alessandria) autorizzato dal governo con la complicità di comune, provincia e regione; un deposito di scorie nucleari dichiarato “provvisorio” e nel contempo “a tempo indeterminato”, e che dunque tutti sanno che sarebbe definitivo. Infatti, una volta accettato il deposito locale, il governo non si sentirebbe più costretto a costruire, per legge, il deposito nazionale ultra blindato e sicuro per millenni. Migliaia di fusti radioattivi, sia già stoccati che in arrivo, resterebbero sine die nel più insicuro dei siti e nel più insicuro dei depositi: in mezzo alle città, un semplice capannone pericolosissimo bersaglio per attentati, incendi, terremoti, alluvioni, cadute di aerei e meteoriti, con effetti catastrofici in aria e in acqua per centinaia di migliaia di persone, comprese le generazioni future per centinaia di anni.
Il ricorso pilota di Bosco, per denuclearizzare Alessandria, è importante non solo per questo territorio: la vittoria o la sconfitta varrebbero, come precedente giuridico, anche per tutti i siti che hanno ereditato i rifiuti nucleari (Trino, Saluggia, Caorso, Sessa Aurunca, Latina), destinati dal governo a eterni depositi di se stessi. E’ importante per il Piemonte gravato dall’83,5% dei rifiuti radioattivi italiani, in siti inidonei. Soprattutto la vittoria bloccherebbe il piano nucleare del governo, costretto a risolvere il problema delle scorie (deposito nazionale) prima di avventurarsi in nuove centrali. Anche per il frantumato movimento antinucleare italiano sarebbe una occasione di unificazione, per non perdere il referendum. Si perde la guerra se non si combattono tutte le battaglie, a cominciare da quella di Bosco Marengo.

Conferenza sul Nucleare ad Alessandria

Mercoledì 26 maggio 2010 alle ore 21:00
Presso la sala dell’associazione cultura e sviluppo
in piazza Fabrizio De André n. 76 (AL) ( già viale Michel n.2 )
CONFERENZA
ITALIA ed ENERGIA
Il momento delle scelte
Ore 21:00 Nadia PASTORINO – segretario provinciale IdV
Ore 21:10 NUCLEARE – l’alternativa più pericolosa
Gian Piero GODIO – responsabile energia Legambiente Piemonte
Ore 21:30 BOSCO MARENGO – una “battaglia” per tutti i siti di scorie
Lino BALZA – Medicina Democratica, sezione di Alessandria
Ore 21:50 ITALIA e L’ENERGIA – risparmio, efficienza, rinnovabili
Franco GABRIELE – docente di impianti elettrici, consigliere comunale IdV
Ore 22:10 – ENERGIA – il futuro possibile
Franco CAPUA – docente di elettrotecnica
Ore 22:30 – DOMANDE
Ore 22:45 – CONCLUSIONE On. Renato CAMBURSANO – Italia dei valori

2 Giugno Antinucleare: Avanza Inesorabile il Conto alla Rovescia a Bosco Marengo

Avanza inesorabile il conto alla rovescia. Il 2 giugno è il termine ultimo per il deposito del ricorso al Consiglio di Stato. Cosa fanno i partiti e le associazioni nazionali, PD, IDV, Rifondazione e altre sinistre, Legambiente, WWF, Greenpeace, coordinamenti nazionali eccetera?
Si pensa di vincere la guerra -il referendum- dopo aver perso tutte le battaglie? Si pensa di vincere le battaglie a Saluggia, a Trino, a Caorso, a Sessa Aurunca eccetera, dopo aver perso la battaglia di Bosco Marengo? La battaglia di Marengo (Napoleone insegna, giugno 1800) può unificare l’Italia antinucleare. Non è l’ultima spiaggia antinucleare ma il terreno su cui si può inchiodare il piano nucleare del governo. “Si può” oppure “si poteva”? Visto che avanza inesorabile il count down?
clicca qui se vuoi completare l’informazione.

8 Maggio Antinucleare a Trino

8 Maggio, Assemblea Pubblica a Trino presso l’Auditorium delle Scuole Medie “Famiglia Tricerri” di via Vittime di Bologna 4, alle ore 14.

Organizzato dal Coordinamento Nazionale Antinucleare(salute, ambiente, energia) nonuke@hotmail.it :
“…A livello nazionale abbiamo deciso da tempo di ripercorrere la strada del Coordinamento Antinucleare-Antimperialista che riuscì a portare le varie soggettività 20 anni a uscire dal Nucleare… L’assemblea vorrà essere un momento di confronto con le varie anime che pongono centrale la lotta contro il nuovo nucleare… i movimenti contro Tav, Dal Molin, ponte sullo stretto di Messina, inceneritori, cave, F35, rigassificatori, acqua privatizzata, ecc… In particolare partendo dalle realtà piemontesi che hanno vissuto l’esperienza passata del nucleare: Trino, Saluggia, Bosco Marengo…. e collegandosi con tutto il Paese.”

Tar, Governo, Cavallera, Bresso, Filippi, Lamborizio, Condannano Intere Generazioni al Deposito Nucleare di Bosco Marengo

Il Tar del Piemonte dà ragione a Governo/Sogin, legalizza la finta disattivazione dell’impianto e autorizza il deposito nucleare a Bosco Marengo (Alessandria). La sentenza del Tar scandalizza, è sbagliata e sul piano giuridico merita il ricorso al Consiglio di Stato (ma non abbiamo i soldi). Merita anche una riflessione nel movimento antinuclearista italiano. Per il quale si tratta di una nefasta sconfitta che crea un precedente valido per tutti gli ex siti nucleari: da oggi destinati ad essere depositi di se stessi. Dunque via libera al rilancio del piano nucleare del governo non vincolato, grazie al Tar, a risolvere il problema principale: quello delle scorie in un deposito sicuro per millenni. Di questa sua vittoria, il governo deve ringraziare non solo il Tar ma anche la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo che l’hanno spalleggiato con l’assenso e perfino con avvocati al Tar e, prima ancora, al tiramolla del Consiglio di Stato. I cittadini possono ringraziare i Bresso, Filippi, Cavallera, Lamborizio, dunque centrosinistra e centrodestra, che hanno scientemente rinviato sine die la bonifica del territorio, che hanno condannato le future generazioni ad un deposito nucleare “provvisorio” “a tempo indeterminato”, cioè definitivo bersaglio di incidenti, attentati, aerei, terremoti, meteoriti ecc.
La sentenza merita una riflessione del movimento antinuclearista che ha sottovalutato il ricorso per Bosco Marengo. Non si è potuto e non si potrà vincere la battaglia contro il nucleare affidandosi a strumenti legali piuttosto che a grandi mobilitazioni di popolo. Per Bosco Marengo, Davide ha sfidato Golia sul piano dei ricorsi amministrativi, e anche con esposti penali, come era giusto e doveroso tentare e grazie ad una fantastica sottoscrizione popolare (in particolare, un grazie a Beppe Grillo), ma la sconfitta era ancor prima già avvenuta sul campo: con la scomparsa degli attivisti di Bosco Marengo e del movimento dei comitati della Fraschetta che anni prima con una mobilitazione meravigliosa avevano bloccato Fabbricazioni Nucleari (Sogin) e i politici. Questa sentenza serva da monito al movimento antinuclearista in Italia, che sta marciando sparpagliato, senza coordinamento e strumentazioni, con sponde politiche deboli, pericolosamente impreparato ad affrontare lo scontro referendario.

Chernobyl Day: Non Dimenticare Per Non Rivivere

Lunedì 26 aprile, in occasione del Chernobyl Day, il Movimento per
l´ alternativa al Nucleare, con l´adesione della RSU del Politecnico,
organizza un dibattito al Politecnico di Torino alle ore 18.30, con
proiezione di video significativi ed inediti.
Chernobyl Day: non dimenticare per non rivivere (scarica il volantino).
Interverranno:
Luigi Sertorio (docente di Ecofisica all´Università di Torino) Futuro
Sì,Nucleare No : scelte, spese, responsabilità
Pier Luigi Cazzola (Medicina Democratica Torino) Bielorussia 2010:
epidemiologia delle basse dosi
Ernesto Scalco e Sara Mela (Progetto “Chernobyl” Caselle Torinese)
Cooperazione Italia-Bielorussia: Accoglienza dei bambini di Chernobyl
Umberto Lorini (Legambiente Saluggia)
Saluggia e le sue scorie nucleari
Il dibattito sarà trasmesso in streaming sul web. Si effettuerà un
collegamento via Internet con gli eventi contemporanei in altre città
italiane.
Promotori e primi aderenti al Movimento per l´alternativa al Nucleare
Ass Voglia di futuro – Torino -Medicina Democratica sezione di Torino
-Centro Studi Sereno Regis – Ecoistituto del Piemonte “Pasquale
Cavaliere” -Forum Ambientalista del Piemonte – PRC Regionale Piemonte
– Sinistra Critica – PBC Per il Bene Comune – Rete Nazionale
Antinucleare RNA -Commissione Ambiente PRC Torino – Associazione “il
Girasole” -Coordinamento-Comitato NoTangEst – Generazione Cursi –
Associazione Magna Charta – Delegazione Piemontese del Comitato
Nazionale del Paesaggio – Pro Natura Torino – Gruppo 9 Agosto
(Lecce)-
Rdb Torino -Legambiente Napoli Centro Antico – Legambiente
volontariato Ecopolis Torino -No Tav Torino

Se vuoi sapere di più sul Chernobyl Day 2010 e su tutto il resto clicca qui

Nucleare Incivile

Sul decreto legislativo nucleare, un commento di Stefano Palmisano, avvocato di Medicina democratica Puglia.

“Strategia nucleare”, con tanto di “S” maiuscola: così i dottor Stranamore di Villa Certosa hanno definito, con tutta la consueta sobrietà, anche semantica, che connota questo esecutivo, “il documento programmatico del Governo con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare”, come si legge all’art. 2, lett. “l”, dello “schema di decreto legislativo, recante la disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare [….] ai sensi dell’art. 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99”
La Strategia in questione, a prescindere dalle peculiarità degli Strateghi con i rialzi nelle scarpe, le chiome semoventi ed i talami ex-sovietici sovraffollati, ha il grande pregio, tra i tanti, di metter in vivida luce, una volta per tutte, quale macroscopico “equivoco” (per così dire) terminologico si celi sotto la locuzione “nucleare civile” in presunta contrapposizione a quella di “nucleare militare”.
È già la citata legge delega dell’anno scorso, nell’art. 25, c. 2, a chiarire, alla lettera a), ossia al suo primo principio e criterio direttivo, l’aria democratica che tira nella gestione da parte di questo governo della “materia nucleare”: vi si prevede, infatti, la “possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione.”
Laddove qualcuno avesse avuto ancora dubbi sull’esatta gerarchia dei poteri decisionali quando c’è di mezzo sua maestà l’atomo, la lett. f) serve a fare definitivamente chiarezza sul punto, giacché si afferma la necessità della “determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti, secondo quanto previsto dall’art. 120 della Costituzione.”
Anzitutto, c’è da evidenziare l’enigmatico riferimento ad una norma costituzionale, l’art. 120, per l’appunto, che legittima l’intervento sostitutivo del Governo nei confronti di “organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni” solo “nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali”.
In quale dei casi evocati dalla previsione costituzionale su citata dovrebbe ricondursi la decisione di istallare una centrale nucleare per legittimare il potere sostitutivo del Governo?
A tacere del fatto che il medesimo art. 120 si chiude con un’invocazione (che, alla luce dei testi normativi che si stanno esaminando in questo scritto, suscita grande tenerezza) a che “i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione.”
In ogni caso, l’elemento chiarificatore della su citata gerarchia di poteri decisionali che si rinviene nella normativa di delega dello scorso anno è dato dal fatto che in tutto l’articolo 25 non v’è alcuna previsione in ordine alla “mera” determinazione delle modalità di raggiungimento delle intese con i diversi enti coinvolti, né, men che meno, in ordine alla rilevanza, se non vincolatività, di quelle intese nei confronti del Governo.
In pratica, l’unica disposizione che la maggioranza parlamentare ha pensato bene di introdurre nel provvedimento di delega all’esecutivo sulla questione, discretamente vitale in uno Stato democratico e, ancor più, solennemente “federale”, del rapporto tra il potere centrale e quello degli enti locali in una materia non proprio minore come quella nucleare, ha avuto come unica finalità quella di “determinare le modalità” con cui il primo può “sostituire”, ossia scavalcare, i secondi.
E cotanto Governo, essendo stato “delegato” dai suoi onorevoli mandanti in tale munifica guisa, ovviamente non ha tradito le aspettative.
All’art. 11, in materia di “certificazione dei siti”, dello schema di decreto legislativo su citato, infatti, si legge, al c. 5, che “il Ministro dello sviluppo economico [….] sottopone ciascuno dei siti certificati all’intesa della Regione interessata, che si esprime previa acquisizione del parere del comune interessato.”
Dalla lettura di questa norma, sembrerebbe poco chiaro in quali forme si acquisisca quest’ ultimo parere, ossia quello delle popolazioni direttamente destinatarie del gentile omaggio di una centrale nucleare sul loro territorio, ma soprattutto quale valore reale esso abbia rispetto alla decisione finale sul “sito”.
Ancora una volta, la norma immediatamente successiva, quella del comma 6, fuga ogni dubbio: “Ove [….] non si pervenga ancora alla definizione dell’intesa [….], si provvede all’intesa (sic!) con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, integrato con la partecipazione del presidente della Regione interessata.”
In pratica, un’ “intesa” per decreto.
Ma, in compenso, con il presidente della Regione interessata che “partecipa”, con un ruolo, se ne desume, della stessa pregnanza politica di quello dell’appendiabiti della stanza governativa, al Consiglio dei ministri nel quale si scrive il decreto del Presidente della Repubblica che “provvede all’intesa”.
Son soddisfazioni!
Naturalmente, stante una tale democraticità e partecipatività di tutto il procedimento, il comma 7 statuisce che, “l’intesa ovvero il decreto del Presidente della Repubblica di cui al comma 6 operano anche in deroga ai Piani energetico ambientali delle Regioni interessate da ciascuna possibile localizzazione.”
Altro mirabile esempio dell’idea, e soprattutto della pratica, di questo governo di “federalismo”.
Ancora, all’art. 13, (“Autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari e per la certificazione dell’operatore”), c. 10, si prevede una “conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 con l’Agenzia, i Ministeri concertanti, la Regione e gli enti locali interessati e con tutti gli altri soggetti e le amministrazioni coinvolti”.
Anche in tal caso, però, si tratta di una “trattativa” non proprio libera e sovrana per gli enti seduti al tavolo.
Specie per gli enti locali.
Infatti, la norma che segue a ruota, quella del comma 11, sgombra anche qui il campo da ogni equivoco: “Qualora in sede di conferenza di servizi di cui al comma precedente, non venga raggiunta la necessaria intesa con un ente locale coinvolto, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, assegna all’ente interessato un congruo termine per esprimere l’intesa; decorso inutilmente tale termine, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri cui partecipa il Presidente della Regione interessata all’intesa, è adottato [….] decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sostitutivo dell’intesa.”
Repetita iuvant.
In conclusione, da questo ordito legislativo si ricava l’ennesima conferma che in ambito energetico oggi ci si trova ormai di fronte a due prospettive sostanzialmente incompatibili tra loro: o una produzione finalmente pulita, diffusa e democratica di energia da fonti rinnovabili, necessariamente accompagnata da un consumo sobrio ed efficiente; o una produzione certamente inquinante e potenzialmente devastante da fonti fossili e nucleari, in cui i pannelli fotovoltaici servono al massimo per decorare i tetti delle centrali atomiche.
Una produzione, in quest’ultimo caso, ancora rigidamente concentrata in poche mani e accentrata, per legge, nei suoi processi decisionali.
Con quelle stesse mani che da queste produzioni arraffano profitti principeschi ed espellono le relative scorie, non necessariamente balsamiche per l’ambiente e la salute pubblica, sui territori sedi di quelle attività.
Un gustoso quadretto finale che a questi territori, al nostro territorio, non è propriamente sconosciuto.

Alessandria Contro la Nuova Opzione Nucleare e in Nome degli Altri ex Siti Italiani


Sarà una udienza decisiva quella dell’11 marzo 2010 davanti al Tar Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, per il nostro ricorso contro Ministero dello sviluppo economico, SOGIN Società Gestione Impianti Nucleari e ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale,
per l’annullamento, previa sospensione, del decreto ministeriale che, in alternativa al deposito nazionale ultrasicuro per millenni, autorizza contro legge a Bosco Marengo (Alessandria) la costruzione, già di per sé rischiosa per lavoratori e territorio, di un insicuro deposito di scorie nucleari da stoccarsi pericolosamente (attentati, terremoto, falde acquifere ecc.) almeno fino al 2020 secondo la Regione e secondo la Sogin per un periodo del tutto indeterminato. Senza ipocrisie: sarebbe un deposito definitivo. Dove tombare centinaia di fusti radioattivi vecchi e nuovi. In un sito assolutamente inidoneo neppure per uno stoccaggio temporaneo: sia per le condizioni antropiche del territorio (densità popolazione) sia per le caratteristiche geomorfologiche del terreno (sismico, con falde), come dimostrerebbero agevolmente le (omesse) indagini geotecniche e il (mancato) assoggettamento alla valutazione di impatto ambientale – VIA.

La pronuncia del Tar diventerà un precedente con enorme valenza per tutto il territorio nazionale. Se a noi favorevole, ad essa si potranno appellare tutti i siti italiani che hanno ereditato i rifiuti nucleari delle centrali dismesse. Soprattutto la sentenza del Tar metterà in discussione l’intera strategia nucleare del Governo, come affermato dallo stesso. Siamo consapevoli che si tratta di lotta impari, una formica contro l’elefante, o Davide contro Golia.

Il ricorso al Tar Piemonte era stato presentato nell’aprile 2009, tramite l’avvocato Mattia Crucioli, da parte di Medicina democratica, Comitati, Legambiente, Pronatura e tre consiglieri regionali (Deambrogio, Comella, Moriconi), poi sostenuto da una entusiasmante sottoscrizione popolare [vai a cliccare per controllare l’elenco dei sottoscrittori], con l’aiuto di Beppe Grillo, senza alcuna partecipazione dei Comuni; anzi, avendo attivamente contro il Comune di Bosco Marengo, la Provincia di Alessandria e la Regione Piemonte. Addirittura il Governo ha mandato in campo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con la volgare intimidazione che se viene accolto il nostro ricorso… gli utenti dovranno sopportare maggiori costi.

Contro il ricorso la Sogin, cioè il Governo, si era opposta con una infinità di pretesti e cavilli in tutte le sedi, ma subendo ben due sentenze del Tar e una del Consiglio di Stato. Il tentativo della Sogin, con uno stuolo di avvocati famosi e super pagati, era di scippare, di spostare la sede processuale da Torino a Roma, sede ritenuta vicina alla propria sfera di influenza, e comunque di rinviare in continuazione la sentenza definitiva. Né va sottovalutato il tentativo di “prenderci per fame” così dilatando i costi del procedimento, disegno rintuzzato dalla eccezionale sottoscrizione popolare. Tale strategia, malgrado le ipotesi di reato presentate nell’esposto di Medicina democratica alla Procura della Repubblica di Alessandria, ha però consentito alla Sogin di avviare i lavori di smantellamento dell’impianto nucleare di Bosco Marengo, di trattamento-condizionamento-stoccaggio di materiali radioattivi, con sversamento degli stessi nell’ambiente sia sotto forma di effluenti liquidi (l’esondabile rio Lovassina) sia di effluenti aeriformi, con gravissimo pericolo per il territorio circostante e per l’incolumità della salute pubblica delle generazioni presenti e future. Lavori illegittimi, senza VIA e addirittura privi delle prescritte preventive approvazioni ISPRA, iniziati perfino tramite un contratto di appalto precedente la contestata autorizzazione ministeriale; dunque lavori carenti in sicurezza nucleare e protezione sanitaria. Lavori che -abbiamo chiesto- siano immediatamente sospesi: l’impianto di Bosco deve essere mantenuto in “custodia protettiva passiva”, alla quale per legge è obbligata la Sogin, in sicurezza come è avvenuto finora, in attesa dell’individuazione dell’idoneo deposito nazionale previsto dalla legge dove confluire le scorie di Alessandria e degli alti impianti italiani, cioè con il rilascio del sito esente da vincoli di natura radiologica, prato verde, senza deposito.

In definitiva, mentre il Parlamento approvava il rilancio governativo del nucleare in Italia, l’obbiettivo nazionale tanto del ricorso al Tar che dell’esposto alla Procura era triplice: affermare in nome di tutti gli ex siti nucleari l’illegalità dello smantellamento degli impianti per trasformarli in depositi definiti “temporanei” “a tempo indeterminato”, cioè definitivi, nonché rivendicare invece la realizzazione -prevista dalla legge- di un deposito nazionale ultrasicuro per millenni, e infine affermare inequivocabilmente l’assurdità di proporre nuove centrali nucleari senza aver neppure risolto l’eredità delle vecchie.

A 22 anni dal vittorioso referendum popolare del 1987 che ha imposto, in Italia la chiusura delle centrali nucleari, Medicina democratica ripropone il suo storico No a qualsiasi opzione nucleare con il dossier sul numero 186 della Rivista: contributi di Luigi Mara, Lino Balza, Fabrizio Varese, Mycle Scheideir e Antony Froggatt.

l’elenco completo dei sottoscrittori ai ricorsi Tar del Piemonte e Consiglio di Stato:

A.F.A.
Addesso Antonio
Agliardi Mariangela
ALDO BADALONI
ALEMAGNA FABIO
Alessandrini Sonny
Amato Antonio
ANTONELLINI MASSIMO
ANTONELLINI SILVIO
Arena Fabio
Armano Giulio
Ass. LibLab – Valassina
Aurora Fulvio
BADOCCHI STEFANO
Baleani Luciano
Baleani Stefano
BARACCA ANGELO
BARBARA VERRI
Barberis Giorgio
Bardi Maurizio
Barile Anna Maria
BARRA PAOLO
Bartoli Francesco
Bartolomei Daniela
Baruffaldi Marina
Basso Patrizia
Belardi Graziano
Bellotti Bruna
Benedetti Maria Bianca
BENEDETTI MARIA BIANCA
Beppe Grillo
Berrino Maddalena
Berto Valentina
BERTOLOTTI GIORGIO
BIANCHI GIANLUCA
Bionda Andrea
Boato Michele – Ecoistituto Veneto
BOCCACCIO ANDREA
Boccazzi Monica
Bocchio L.
BONOTTO MARCO
Borsari Marilena
Bottazzi Gabriele Jonah
BOTTAZZI GABRIELE JONAH
Bottiroli Danilo Giacinto
Briola Enrico
Buccino Marco
Budini Giulio
Bugarda Gianluigi
BUONASORTE MAURO
Burattin Flavio
C. Consulting Srl
CALANCA DANIEL
Calcaterra Gabriele
Caldiroli Marco
Caneva Sabrina
Cannizzaro Gioacchino
Cannizzaro Gioacchino
Capra Renata
CARBONE GIAMPIERO
Carbone Giampiero e Mario
CARDIN CATERINA
CASAGNI SERGIO. CASAGNI S. CENNI C. TRAB
Casagrande Franco
CASARI LELIO
Cassua Giulia
Catoni Stefania
Cattaneo Giovanna
Cerizza Ivan
Cimurri Caterina
Cioffi Giuseppina
Cipani Annalisa
CLAUDIO DANESI
COLOMBO ALESSANDRO
Comitato Civico Rivalta Vivibile
Comitato Civico Rivalta Vivibile
Comitato Fraschetta
CORBETTA MARIA
Coro’ Marcella
CORTI LUCIA
COTOGNI ROBERTO
CRISPINO PAOLA
CUB Alessandria
Dagnino Nicoleta
Dalolio Andrea
De Ambrogio Alberto
DE BELLIS DONATELLO
De Giorgi Raffaele
DE GRAZIA GIANFRANCO
De Laurenzis Cosimo
Debbia Stefano
Del Sarto Alessio
Dell Aiera Emanuela
Dellarole Carlo
Di Carluccio Luigi
Di Stefano Gaia
Di Tucci Assunta
DIENI FRANCESCO
DIODATI MARCO
DOLCINO ELIS ABETTA
Donati Angela
Fabbri Fabiana
Fassola Raffaella
Fava Maurizio
Favaron Luca
FERNANDA GUARDUCCI
Ferretti Carla
Ferri Sergio
Ferro Enrico Giovanni
Fiabane Luca
Fierro Paolo
FISSORE FEDERICO
Flanagan Stephen
Fontana Chiara
Forti Lia Chiara, Giorgio – Messi
Fortuna Christian Giuseppe
Forum Ambientalista
Galleani Gloriano
Gallo Ciro
GANDOLFI CECILIA
Gasparini Elvira
GATTEI.COM DI GATTEI ALESSIO
Gatti Alfonso
Gavagni Cristian
GERARDI STEFANO
Germano Federico
Ghio Enrica
GIOVANNI VASSALLO
Giraudi Francesco
Gola Giacomo

Greppi Edoardo
GRILLO GIUSEPPE PIERO
GRULLA GIANPIERO
Gruppo Consiliare Ecologisti Uniti a Sinistra
Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista
Gruppo Consiliare Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo
GUIDETTI SABRINA
Hellmann Alessandro
HUTTER BRIGITTA
Iadanza Paola
Iudicone Giovanni
IVAN ALESSI
LAMONACA VINCENZO
LANDONI CLAUDIA
Legambiente Circolo Ovadese
Livraga Giancarlo
MACCARI DANIELE
Macciò Enrica
Malatesta Giovanni
Mandarino Piero
Manfreo Carla
Manno Domenico
Mara Luigi
MARCO OLIVA RICORSO
Mauro Antonella
MAURO BORGOTTI
Mazzia Maurizio
MAZZOLI MASSIMO
Meaglia Piero
Medicina Democratica
Memore Luisa
MENCHI PAOLO
Meniconi Flavio
Mensi Nicoletta
Menta Anna Maria
Meola Marco
MERCURIU ANDREANA
Minetto Gianluca
Monti Adriana
Montobbio Giovanni
MORELLI MARCO
MUNEROTTO FEDERICO
Muriti Michele
MUSSO NICOLA
Naggi Giovanni
NAVONI AMALIA
Niccoli Giovanni
Niccoli Pietro
Oddone Angelo
Oddone Lorenzo
OLIVETTI MATTIA
OLIVETTI MATTIA
OLIVIERI ERICH SIMON
PACI FEDERICO
Pampaluna Emilio
Panizza Pietro e Mantelli Lorenza
Paolicchi Monica
Paravidino Marta
PASERO CLAUDIO
Patrizia Gentilini
Patrone Dario
Pavanelli Lina
PENURIA RUSSO STEFANO
Perotti Marcella Luisa Maria
Petrarca Francesco
Pezzotta Giovanni
PEZZOTTA GIOVANNI
Piacentino Francesco
Piccinin Liliana
Pier Luigi Cavalchini (Pro Natura Alessandria)
PIGATTO PABLITO
Pirolo Claudio
PISCOPO GIUSEPPE
Poggio Pierpaolo
Poliandri Gianfranco
Prina Teresio
Pro Natura Piemonte
Progetto Ambiente
Raffaghello Lisa
Raggi Giuseppe
RAMORINO DONAT
Rampi Paola
Repetti Angelo
Rifondazione Comunista-Federazione
Rimossi Franco
Rimossi Luigi
Rocchetti Patrizia
Romagnano Luciano Aristide, Scotto
Romagnano Luciano e Scotto
RONCHI NICOLA
ROSANI GABRIELE GIANLUCA
ROSSI CLAUDIO
Sabbadini Raffaele
Sanna Giuseppe
SANNA SALVATORE
SANREMO SOSTENIBILE
Santandrea Bruno
Sanvittore Rita
SARLI DORIANA
Sartori Bruna
SATTA ANNAMARIA
Savioli Stefano
Sbalc* Rosa
SBRIGATA SILVIO ALESSANDRO
SCIACCA PIETRO
Scomparin Francesco
Semino Benedetto
Sessi Mario
Sessi Mario
SILVIO VITAGLIANO
SOLAZZO PAOLO
SOMMARIVA PAOLO GIORGIO
Sommaruga Laura
Spazzini Carlo
Stasi Gino
Stefania Fusero
STOP MOTO DI EGIDI MATTIA
Taffetani Luca
TAGLIENTO ROBERTO
Talpo Marcello
Tamai Lucia
TAMBURINO MARIA LUISA
TARONI MARIA TERESA
TEMPESTI LORENZO
TESTASECCA FABRIZIO
Tondelli Pierpaolo
TONTI FABIO
Tufo Raffaela
Valerio Federico
Vallero Sabrina
Valsecchi Laura
Variale Gennaro
Veltre Eliana
Vergagni Francesco
Vessali Jian
Vinella Fabio
ZACCARDO DONALD
ZANINI LAURA
Zanni Paolo
Zavatta Musolino Desi
ZILIANI DONATELLA
Zocchi Renato
Zucca Gian Domenico
Zucca Giandomenico
ZUCCONI LUCA

L’importo dei versamenti sul Conto Corrente Postale è pari a € 7.755,00.
L’importo dei versamenti sul Conto Corrente Bancario è pari a € 22.815,00.

Ambiente Italia: Nucleare


Ieri è andata in onda su RAI 3 la trasmissione “Ambiente Italia” dedicata al Nucleare. La puntata è stata trasmessa in collegamento dal Municipio di Trino.
Presenti alla trasmissione Lino Balza e Tino Balduzzi impegnati nella battaglia contro la Sogin e le decisioni prese dal Governo riguardo la discarica Nucleare di Bosco Marengo.
Potete vedere la puntata in streaming cliccando qui

KiKK

Per quale motivo il governo intende ricoprire di soldi i Comuni che dovrebbero ospitare le future centrali nucleari?
Risposta: per risarcire i danni alla salute dei bambini che nasceranno intorno a questi impianti.


Nel 2008, in Germania è stato pubblicato lo studio che, su incarico governativo, aveva valutato l’incidenza di tumori nei bambini nati in un raggio di cinque chilometri dalle 15 centrali nucleari operative in Germania.
Lo studio, denominato KiKK (in Italiano: Cancro Infantile nelle Vicinanze di Centrali Nucleari) ha trovato un significativo aumento dei tumori solidi e delle leucemie nei bambini di età inferiore a cinque anni, nati entro cinque chilometri di distanza dalle centrali tedesche.
La commissione di esperti che ha effettuato questo studio, confermava il maggiore rischio ma non se l’è sentita di concludere che la causa fosse il rilascio di atomi radioattivi durante la normale attività di questi impianti.
Il problema è che simili risultati si sono ottenuti tutte le volte che studi analoghi sono stati condotti intorno ad altre centrali nucleari in Inghilterra, Canada, USA, Francia, Giappone e Spagna e mettendo insieme tutti questi studi, l’aumentato rischio di cancro infantile, risultava significativo, dal punto di vista statistico. In altre parole, l’effetto misurato era con elevata probabilità da attribuire alla vicinanza con le centrali e non al caso o a fattori socioeconomici che potrebbero caratterizzare chi vive vicino alle centrali ( il cosiddetto effetto “sfigati”).
La rassegna di questi studi è stata pubblicata nel 2009 su Environmental Health (http://www.ehjournal.net/content/8/1/43) e in base a questi risultati si è ipotizzato il meccanismo biologico che potrebbe spiegare l’aumento di rischio trovato: un effetto teratogeno dei radionuclidi normalmente emessi durante la sostituzione delle barre di uranio, un’ operazione che avviene almeno una volta all’anno e che comporta l’emissione in atmosfera (misurabile e nei limiti di legge) di gas radioattivi quali trizio, carbonio 14, gas rari.
Queste sostanze radioattive, inalate dalla madre e/o assunte da questa con la dieta, sono incorporati dall’embrione durante il suo sviluppo e ed è possibile un’elevata sensibilità alle radiazioni dei tessuti embrionali, sensibilità maggiore di quella dei neonati e mai prima evidenziata.
L’articolo conclude raccomandando di avvisare chi abita intorno alle centrali e di effettuare ulteriori studi.
A quando servizi di pubblica utilità a reti unificate che affrontino l’argomento e spieghino queste cose agli italiani e ancor di più ai loro governanti?

La nuova legge sul nucleare (Legge 99/2009) è uno strumento autoritario che può servire in futuro ad imporre una nuova centrale nucleare, ma che può servire già da subito per imporre i famigerati nuovi depositi nucleari di Saluggia, di Trino, e di Bosco Marengo , tanto cari a Sogin. e contro i quali si battono da anni le le Associazioni ambientaliste, i Movimenti antinucleari, e moltissimi Cittadini. Di particolare importanza nazionale assume perciò il nostro ricorso contro il deposito di Bosco Marengo (Alessandria), la cui discussione è in corso al Tar del Piemonte.
Per i commenti sulla Legge 99/2009 è possibile consultare il sito: http://www.saluggia.org/La%20nuova%20legge%20sul%20nucleare.htm

Incontro ad Alessandria il 22/12, Circoscrizione Nord


RINVIATO CAUSA NEVE
In questo momento nessuno sta realizzando il deposito unico di scorie nucleari ultra-sicuro previsto dalla legge. Il Governo dice che lo farà, ma non dice quando. Costruisce invece, là dove attualmente si trovano le scorie, nuovi depositi per stoccare le stesse in modo un po’ più sicuro, ma molto meno sicuro del deposito unico.
Una messa in sicurezza definita “provvisoria” e “a tempo indeterminato”, e quindi “definitiva”.
Una messa in sicurezza che prescinde dall’idoneità del luogo, e che quindi non tiene conto di falde acquifere, esondazioni, sismicità e difesa da attacchi terroristici.
Il Governo, tramite la Sogin lo fa a Bosco Marengo, al bordo di una strada statale, e intanto espelle un buon numero di dipendenti ex-FN che ora si occupano di energie alternative.
Lo fa violando varie norme, tant’è vero che che gli ambientalisti, sostenuti finanziariamente da un’ampia colletta popolare, hanno fatto ricorso al TAR Piemonte.
Ma non c’è solo Bosco Marengo perché ci sono ancora circa 2000 bidoni di rifiuti radioattivi ospedalieri liquidi di seconda categoria a Tortona, anche lì vicino ad una strada statale.
Ne discuteremo ad Alessandria martedì 22 dicembre alle ore 21 presso la circoscrizione Nord in viale Teresa Michel 17, in un incontro al quale sono invitati i cittadini, le forze politiche e le forze sindacali. Sarà presente Giampiero Godio di Legambiente.

Comitato antinucleare della Provincia di Alessandria

NO NUKE CONVEGNO

Il Comitato antinucleare per la Provincia di Alessandria – il Circolo alessandrino per la decrescita felice – l’Associazione Amici di Beppe Grillo vi danno appuntamento domenica 29 novembre 2009 dalle ore 17,00 alle ore 20 presso la sala conferenze dell’Associazione Cultura e sviluppo via Michel – Piazza De Andrè Alessandria (davanti al Politecnico), con Giampiero Godio ingegnere nucleare e responsabile energia per il Piemonte di Legambiente, Maurizio Pallante fondatore e Presidente del Movimento per la decrescita felice e Mario Palazzetti ingegnere energetico.

Clicca qui per la sottoscrizione al ricorso antinucleare

SOGIN: Sarà una udienza decisiva

“”Il decreto 27.11.2008 del Ministero dello Sviluppo economico è illegittimo perché, in contrasto con il decreto legge 17/3/95 n. 230, non prevede la definitiva bonifica del sito di Bosco Marengo, il suo rilascio privo di vincoli di natura radiologica, in quanto non prevede il conferimento in ottemperanza alla legge 314 dei rifiuti al Deposito nazionale: inesistente, neppure individuato.
Dunque i materiali radioattivi già presenti a Bosco, insieme a quelli derivanti dallo smantellamento dell’impianto, verrebbero immobilizzati all’interno di locali assolutamente inidonei, ipotesi che una Valutazione di impatto ambientale escluderebbe, e rappresenterebbero un ulteriore e ingiustificato gravissimo pericolo per l’ambiente e per la salute di Bosco Marengo e Alessandria (ex articolo 32 della Costituzione). “”

“”Il decreto D.M. 2/12/2004 dispone che SOGIN debba provvedere alla disattivazione dell’impianto di Bosco Marengo solo dopo aver realizzato il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e condizionatamente alla realizzazione di tale deposito (SOGIN deve infatti “provvedere alla disattivazione accelerata di tutte le centrali e altri reattori nucleari, e degli impianti del ciclo del combustibile nucleare dismessi entro venti anni, procedendo direttamente allo smantellamento fino al rilascio incondizionato dei siti ove sono ubicati gli impianti. Il perseguimento di questo obiettivo e i tempi sono condizionati dalla localizzazione e realizzazione in tempo utile del deposito nazionale provvisorio o definitivo dei rifiuti radioattivi”). “”

“”Lo stoccaggio (anche provvisorio) di rifiuti radioattivi di qualunque categoria deve essere effettuato, fino alla realizzazione del Deposito nazionale, in siti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio (come previsto dall’art. 3, comma 1 bis, richiamato dall’art. 1, comma 99, della L. 239/04), in ragione delle accertate caratteristiche geomorfologiche del terreno e in relazione alle condizioni antropiche del territorio (come previsto dall’art. 1 del D.L. 314/2003, richiamato dall’art. 3, comma 1 bis, del medesimo D.L.). “”

“”La VIA, era (ed è) strettamente indispensabile essendo in progetto la realizzazione di un impianto per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti radioattivi (previsto per un tempo indeterminato e comunque superiore a 10 anni) in un sito la cui idoneità non è stata valutata né comparata con altri siti; la VIA è altresì strettamente necessaria nel caso di specie per consentire la preventiva verifica degli effetti degli sversamenti autorizzati e per confrontare le opzioni alternative alle modalità di dismissione autorizzate (ivi compresa l’opzione di smantellamento con “immissioni 0” ed in unica fase). “”

“”SOGIN oltre ad aver stipulato il contratto d’appalto per la realizzazione della fase I della dismissione in questione (con le relative specifiche tecniche) prima di aver ottenuto l’autorizzazione dal Ministero, ha pure iniziato i lavori in questione senza attendere le approvazioni che l’ISPRA deve necessariamente rendere sugli elaborati progettuali tutti: è escluso che i lavori in questione siano stati legittimamente intrapresi e che si stiano svolgendo in sicurezza, perché non è comprovato agli atti di causa che è stata effettuata la preventiva verifica da parte dei competenti organi tecnici e consultivi dell’amministrazione resistente dei relativi “progetti (che) dimostrano la rispondenza ai fini della sicurezza nucleare e della protezione sanitaria”, come prescritto dal predetto art. 41 del d.lgs. n. 230/1995. “”

Sarà una udienza decisiva, previa verificazione tecnica, quella del 17 dicembre davanti al Tar Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, per il nostro ricorso contro Ministero dello sviluppo economico, SOGIN Società Gestione Impianti Nucleari e ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, per l’annullamento, previa sospensione, del decreto ministeriale che, in alternativa al deposito nazionale ultrasicuro per millenni, autorizza contro legge a Bosco Marengo (Alessandria) la costruzione, già di per sé rischiosa per lavoratori e territorio, di un insicuro deposito di scorie nucleari da stoccarsi pericolosamente (attentati, terremoto, falde acquifere ecc.) almeno fino al 2020 secondo la Regione e secondo la Sogin per un periodo del tutto indeterminato. Senza ipocrisie: sarebbe un deposito definitivo. Dove tombare centinaia di fusti radioattivi vecchi e nuovi. In un sito assolutamente inidoneo neppure per uno stoccaggio temporaneo: sia per le condizioni antropiche del territorio (densità popolazione) sia per le caratteristiche geomorfologiche del terreno (sismico, con falde), come dimostrerebbero agevolmente le (omesse) indagini geotecniche e il (mancato) assoggettamento alla valutazione di impatto ambientale VIA.
La pronuncia del Tar diventerà un precedente con enorme valenza per tutto il territorio nazionale. Se a noi favorevole, ad essa si potranno appellare tutti i siti italiani che hanno ereditato i rifiuti nucleari delle centrali dismesse. Soprattutto la sentenza del Tar metterà in discussione l’intera strategia nucleare del Governo, come affermato dallo stesso.
Il ricorso al Tar Piemonte era stato presentato nell’aprile scorso, tramite l’avvocato Mattia Crucioli, da parte di Medicina democratica, Comitati, Legambiente, Pronatura e tre consiglieri regionali (Deambrogio, Comella, Moriconi), poi sostenuto da una entusiasmante sottoscrizione popolare, con l’aiuto di Beppe Grillo, senza alcuna partecipazione dei Comuni, anzi, avendo attivamente contro il Comune di Bosco Marengo, la Provincia di Alessandria e la Regione Piemonte. Addirittura il Governo ha mandato in campo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con l’intimidazione che se viene accolto il nostro ricorso… gli utenti dovranno sopportare maggiori costi.
Contro il ricorso la Sogin, cioè il Governo, si era opposta con una infinità di pretesti e cavilli in tutte le sedi, ma subendo ben due sentenze del Tar e una del Consiglio di Stato. Il tentativo della Sogin, con uno stuolo di avvocati famosi e super pagati, era di scippare, di spostare la sede processuale da Torino a Roma, sede ritenuta vicina alla propria sfera di influenza, e comunque di rinviare in continuazione la sentenza definitiva. Né va sottovalutato il tentativo di “prenderci per fame” così dilatando i costi del procedimento, disegno rintuzzato dalla eccezionale sottoscrizione popolare. Tale strategia, malgrado le ipotesi di reato presentate nell’esposto di Medicina democratica alla Procura della Repubblica di Alessandria, ha però consentito alla Sogin di avviare i lavori di smantellamento dell’impianto nucleare di Bosco Marengo, di trattamento-condizionamento-stoccaggio di materiali radioattivi, con sversamento degli stessi nell’ambiente sia sotto forma di effluenti liquidi (l’esondabile rio Lovassina) sia di effluenti aeriformi, con gravissimo pericolo per il territorio circostante e per l’incolumità della salute pubblica delle generazioni presenti e future. Lavori illegittimi, senza VIA e addirittura privi delle prescritte preventive approvazioni ISPRA, iniziati perfino tramite un contratto di appalto precedente la contestata autorizzazione ministeriale; dunque lavori carenti in sicurezza nucleare e protezione sanitaria. Lavori che chiediamo siano immediatamente sospesi: l’impianto di Bosco deve essere mantenuto in “custodia protettiva passiva”, alla quale per legge è obbligata la Sogin, in sicurezza come è avvenuto finora, in attesa dell’individuazione dell’idoneo deposito nazionale previsto dalla legge dove confluire le scorie di Alessandria e degli alti impianti italiani, cioè con il rilascio del sito esente da vincoli di natura radiologica, prato verde, senza deposito.
In definitiva, mentre il Parlamento approvava il rilancio governativo del nucleare in Italia, l’obbiettivo nazionale tanto del ricorso al Tar che dell’esposto alla Procura era triplice: affermare in nome di tutti gli ex siti nucleari l’illegalità dello smantellamento degli impianti per trasformarli in depositi definiti “temporanei” “a tempo indeterminato”, cioè definitivi, nonché rivendicare invece la realizzazione -prevista dalla legge- di un deposito nazionale ultrasicuro per millenni, e infine affermare inequivocabilmente l’assurdità di proporre nuove centrali nucleari senza aver neppure risolto l’eredità delle vecchie.

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