Sì armi nucleari? No Draghi!

Il Trattato di Proibizione della Armi Nucleari, firmato da 50 Stati, è entrato  in vigore il 22 gennaio,  proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. E’ pensabile, come già abbiamo chiesto invano al governo uscente clicca qui, che Draghi  disobbedisca agli Usa,  aderisca al Trattato, dunque si impegni a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante? No. Allora a cosa serve un ministero della transizione ecologica se non si riesce nemmeno a proteggere l’Italia dalle servitù nucleari?

Il deposito nucleare nazionale potrebbe essere localizzato nel Lazio?

Essendo  la regione con la maggiore quantità di materiale radioattivo (38,1%) si eviterebbe di farlo viaggiare per l’Italia. Sarebbe opportuno? A parità di condizioni di sicurezza  direi di sì: è il parere di Gian Piero Godio (Legambiente).  

L’obiezione più stupida, nel panorama del Nimby, viene dalla Sardegna per bocca di  Bustianu Compostu del Comitato Nonucle Noscorie: “Chi ha avuto la scellerata idea di produrre scorie ora se le tenga. La Sardegna che responsabilità ha rispetto a questo?”.  La scellerata idea l’avrebbero avuta le popolazioni di Lazio, Piemonte, Lombardia ecc. 

Per il deposito nucleare non è prevista una reale partecipazione democratica.

La consultazione pubblica per l’avvio della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, è partita con anni di incredibile ritardo ed ora il governo pretenderebbe che si concludesse in appena 60 giorni: è impossibile – per la mole impressionante di documentazione- la completezza e la facilità di comprensione anche a chi non possiede le competenze tecniche, tanto meno è possibile l’informazione e la consultazione delle popolazioni. Dunque, ci appare compromessa ogni possibilità di reale partecipazione a questa consultazione in assenza dei seguenti  presupposti: 1) introdurre preliminarmente alla fase di consultazione pubblica una campagna informativa dedicata alla scelta del sito e alle tematiche dello smaltimento/immagazzinamento dei rifiuti, da svolgersi in ognuno dei 67 comuni indicati nella CNAPI (Carta nazionale aree potenzialmente idonee); 2) sostituire Sogin con una figura terza, di natura istituzionale finalmente tale da garantire alla pubblica opinione che tutte le scelte tecnico-gestionali ubbidiscano ad una logica di interesse generale. Con queste argomentazioni le associazioni si esprimono al Governo con una lettera proposta da Giorgio Ferrari (clicca qui) alla quale aderisce il Movimento di lotta per la salute Maccacaro.  

In vigore il Trattato per liberare l’umanità dell’incubo atomico. Ma l’Italia/Usa non firmano.

Il Trattato di Proibizione della Armi Nucleari, firmato da 50 Stati, è entrato  in vigore il 22 gennaio,  proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Chiediamo che l’Italia, che già possiede armi di questo tipo, disobbedisca agli Usa,  aderisca al Trattato, dunque si impegni a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante. Clicca qui.

Nell’alessandrino pronte ad alzarsi le mani dei favorevoli al deposito dei depositi nucleari.

Si può già prevedere che scoppieranno le contraddizioni  viste in passato per il Tav Terzo Valico. Allettati dagli appetitosi risarcimenti statali, soprattutto amministratori  e politici cominceranno a dividersi fra favorevoli e contrari dopo un iniziale no corale all’ubicazione del deposito unico nazionale in una delle sei potenziali aree alessandrine indicate come idonee dal governo (in particolare (Castelletto-Quargnento e Novi-Bosco Marengo). Non dimentichiamo che a suo tempo quasi nessun politico nei posti di comando si schierò contro il nucleare, sia nell’opposizione all’impianto/deposito di Bosco Marengo sia per il referendum anti Berlusconi. Ci ricordiamo che non ce ne furono a firmare i nostri ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.  E oggi basta esaminare i cognomi della dozzina di sindaci coinvolti nell’affaraccio, o affarone a dire si voglia. Un nome è esemplificativo: Cuttica attualmente sindaco leghista di Alessandria. Gli avversari di quelle nostre lotte antinucleari sono nominativamente indicati nel Dossier “Storia del nucleare in Alessandria” edito dal Movimento di lotta per la salute Maccacaro” (disponibile a chi ne fa richiesta). Sono dunque prevedibili crepe sommerse nel  fronte del no, gonfio di nuclearisti pentiti. Già ora si vedono affiorare mani pronte ad alzarsi, tipo l’alessandrino capogruppo parlamentare leghista Molinari. Daranno una mano i soliti giornali che già ora ospitano interviste Arpa di sedicenti “fisici nucleari” rassicuranti: sbagliammo a definire folle l’idea di ospitare la bomba nucleare in un territorio assolutamente inidoneo, mentre ora garantiamo che “l’impatto in mezzo alle vigne è pressoché nullo, dovessero caderci bombe sul deposito”. Sorprenderebbe il voltafaccia dei compagni di lotta di Trino e Saluggia nel beneficiare l’allontanamento dei loro immensi depositi. Tra le associazioni non c’è da allungare la mano sul fuoco, tranne Legambiente che ci ha messo la faccia ad Alessandria; dicono: discutiamone. Perfino le Sardine si mostrano confuse non  preannunciando barricate. Se l’opposizione di destra è sempre stata nuclearista, i partiti di governo si sono autotacitati proponendo Alessandria come il deposito dei depositi nucleari italiani.

Sul nucleare il Movimento Cinquestelle informa correttamente.

Definisce “propaganda strumentale” la nostra accusa. Con la proposta  di indicare come deposito unico nazionale  addirittura 67 possibili siti di stoccaggio rifiuti radioattivi,  il  governo finge una decisione col solo scopo di rinviarla alle calende greche tramite una discussione babelica infinita, nel contempo che serve a interrompere la procedura di infrazione comunitaria che pende sul nostro Paese per non avere ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi come richiesto dalla direttiva 2011/70 Euratom del Consiglio europeo.  Clicca qui il comunicato emerso dall’assemblea dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle con i titolari dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico.

Il bluff del deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari.

Con l’assurda  proposta di  addirittura 67 possibili siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi, il Governo finge una decisione mentre lo scopo è solo di interrompere la procedura di infrazione comunitaria che pende sul nostro Paese per non aver ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi, come richiesto dalla direttiva 2011/70/Euratom del Consiglio europeo.

Il governo del nucleare militare.

L’Italia non ha ancora aderito alla messa al bando delle armi nucleari. Il trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari (TPAN), che considera tali ordigni illegali per il diritto internazionale al pari di quelle chimiche e batteriologiche, è in vigore dal 24 ottobre. Neppure il Governo mostra di voler uscire dal programma “nuclear sharing” della Nato e interrompere l’acquisto degli F35. Il “nuclear sharing” in Italia si traduce nel dare ospitalità a decine di testate nucleari statunitensi (Ghedi, Aviano), addestramento di cacciabombardieri Tornado per il loro utilizzo, adeguamento delle basi in attesa dell’arrivo degli F35.

Rifiuti radioattivi saliti a quota 32mila metri cubi.

Il censimento 2019 dell’Isin, l’autorità nazionale per la sicurezza nucleare, mostra l’estrema urgenza di creare un deposito nazionale unico, sicuro, controllato. Ma il governo non pubblica  la carta dei luoghi adatti a ospitarlo. Clicca qui.

In occasione della pubblicazione del libro (clicca qui)  che documenta la storia del nucleare – da Bosco Marengo (AL) al Forum Nazionale dei Movimenti Antinucleari  e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi verde-giallo-rossi –  alcuni  ci hanno chiesto di ricordane i protagonisti. Lo facciamo volentieri. Cliccando qui, trovi in ordine di apparizione  i  personaggi e gli interpreti del libro (segnalati con asterisco se classificati come buoni o cattivi o ignavi. Nonché in ordine alfabetico, tra i buonissimi, l’elenco dei sottoscrittori dei Ricorsi Amministrativi. Il libro è a disposizione di chi ne fa richiesta.

Rifiuti radioattivi saliti a quota 32mila metri cubi.

Il censimento dell’Isin, l’autorità nazionale per la sicurezza nucleare, mostra l’estrema urgenza di creare un deposito nazionale unico, sicuro, controllato. Legambiente del Piemonte (la regione di gran lunga più radioattiva) chiede  ai ministri dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e dell’Ambiente, Sergio Costa, di pubblicare la carta dei luoghi adatti a ospitare il deposito nazionale. Clicca qui.

Dicono: “Guerra al Covid” ma i soldi li usano per le armi.

Cosa si potrebbe fare con i 6 miliardi stanziati dal Governo per  nuove armi? Con i soldi di un carro armato ariete (7 milioni di euro) potremmo riaprire 20 piccoli ospedali. Per una fregata potremmo assumere 1.200  infermieri per 10 anni. Per un blindo centauro (13 milioni): 2.800 borse di studio per studenti fuori sede. Per un elicottero nh-90 (444 milioni): 4.500 ventilatori polmonari. Per un pattugliatore d’altura ppa (427 milioni): ammodernare 410 ospedali. Per un sommergibile u-212 (670 milioni): lo stipendio a 1.000 medici per 10 anni. Per una nave anfibia (1 miliardo e 171 milioni): abolire le tasse universitarie ad un milione di studenti. Per i cacciabombardieri F35 (195milioni) potremmo rimettere a nuovo 380 scuole che cadono a pezzi.

Perciò le campagne Sbilanciamoci e la Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono una moratoria per il 2021, anno Covid, sulle spese di investimento in armamenti: da destinare alla sanità e all’istruzione.

Dal 2021 il programma del Pentagono Usa prevede inoltre la costruzione di 500 bombardieri  supersonici nucleari B61-12 al costo di 10miliardi di dollari: ogni bomba costa il doppio di quanto se fosse costruita interamente in oro. L’Italia dovrà accrescere la spesa militare oltre a quelli stanziati dal Governo e tratti dal Recovery Fund? L’Italia, in ossequio al veto USA, violerà  ancor più il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e il Trattato Onu (neppure firmato dall’Italia) sulla abolizione delle armi nucleari?

Personaggi e interpreti di una lunga lotta antinucleare.

In occasione della pubblicazione del libro (clicca qui)  che documenta la storia del nucleare – da Bosco Marengo (AL) al Forum Nazionale dei Movimenti Antinucleari  e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi verde-giallo-rossi –  alcuni  ci hanno chiesto di ricordane i protagonisti. Lo facciamo volentieri. Cliccando qui, trovi in ordine di apparizione  i  personaggi e gli interpreti del libro (segnalati con asterisco se classificati come buoni o cattivi o ignavi. Nonché in ordine alfabetico, tra i buonissimi, l’elenco dei sottoscrittori dei Ricorsi Amministrativi.

Il libro è a disposizione di chi ne fa richiesta.

Nucleare: storia di connivenze complicità corruzioni ignavie, sulla pelle delle generazioni presenti e future.

In 101 pagine la Storia del nucleare in Alessandria. Ovvero da Bosco Marengo al Forum nazionale dei Movimenti Antinucleari e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi verde-giallo-rossi (tutti colori inappropriati). Ovvero storia della mobilitazione popolare che  contrastò il nucleare e che perseguì la fuoriuscita definitiva anche tramite una sentenza pilota valida per tutti i  siti nucleari italiani. Ovvero storia dello strapotere politico-giudiziario che la impedì sulla pelle delle generazioni presenti e future. Storia -documentata- anche di connivenze complicità corruzioni ignavie, tratta in breve da stralci dei libri “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione – Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”, nonché (350 articoli) del Sito “Rete Ambientalista Movimenti di lotta per la salute, l’ambiente, la pace e la nonviolenza” gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.

Il libretto, che (temporaneamente) si conclude con il convegno del 6 novembre scorso, è a disposizione di chi ne fa richiesta.

L’eredità nucleare: a che punto siamo? Siamo al punto di partenza.

Il punto lo fa Gian Piero Godio il 6 novembre  scorso al convegno organizzato dall’Osservatorio nucleare: clicca qui. Godio conclude: Attendiamo sempre  che venga pubblicata al più presto da parte di Sogin (il governo) la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Insomma, campa cavallo che il prato verde non  cresce. Insomma, siamo sempre al punto di partenza. Quello che ad esempio avevo stigmatizzato  nel convegno (dallo stesso titolo) a Bosco Marengo del 7 settembre 2017: clicca il video. Avevo sottolineato che il problema non è tecnico bensì politico.  Cioè nessun governo “colorato” con la mano destra o con la sinistra come i precedenti attuerà quanto previsto dalle Leggi. Dunque l’unica speranza -avevo detto-  è l’entrata nei posti di comando di una forza politica con un programma ambientalista alternativo. L’allusione abbastanza trasparente era ai Grillini. Ebbene, dal 2018 il M5S è al governo. Qualcuno crede che il Movimento (o partito che sia ) Cinquestelle avvierà veramente  il “Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”? Alzi la mano, dopo aver ascoltato  i senatori grillini Gianni Girotto e Mattia Crucioli al convegno del 6 novembre 2020.

L’utopia ti cingerà la vita.

Il 28 Aprile 1915 più di 1000 donne provenienti da 12 paesi dell’Europa e dell’America si riuniscono all’Aja in un Congresso Internazionale, per opporsi alla 1° Guerra Mondiale in corso. Viene istituita WOMEN’S INTERNATIONAL LEAGUE FOR PEACE AND FREEDOM (Lega Internazionale di Donne per la Pace e la Libertà), che oggi è presente in tutti i continenti. WILPF-Italia intende celebrare  un traguardo importante quale la ratifica da parte di 50 Stati del Trattato di Proibizione degli ordigni nucleari (TPAN) nel ricordo dell’artista Silvana Simone appena scomparsa: “Una complice fervente dell’obiettivo di contrastare la guerra e profetizzare una vita di equilibrio, di rispetto per gli esseri umani, per gli animali e il Pianeta”.

Mattarella col bavaglio.

Ha affermato celebrando il 6 agosto l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945:  “L’Italia sostiene con forza l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari”. Non  dice la vetità: l’Onu il 7 luglio 2017 ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, trattato che lo stato italiano scandalosamente ancora non ha sottoscritto. Mattarella perciò dovrebbe chiedere, con noi, che l’Italia  firmi   il trattato; che inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti, che cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo;  che si adoperi innanzitutto per lo scioglimento della Nato; continua con Beppe Sini e Guenther Anders.

L’Italia non ha ratificato il Trattato di proibizione delle armi nucleari.

Sono passati 3 anni da un evento storico per il disarmismo mondiale: la Conferenza ONU ha adottato, con 122 SI, il testo del Trattato TPAN di proibizione delle armi nucleari. L’Italia, subendo il veto Nato, non l’ha ancora ratificato, insieme ad altri 12 Stati, malgrado manifestazioni, raccolte di firme, carovane, conferenze stampa al Parlamento su presentazioni di mozioni. Clicca quiDisarmisti esigenti”.

L’uso militare nascosto della tecnologia 5G.

Mentre le tecnologie precedenti erano finalizzate a realizzare smartphone sempre più avanzati, il 5G è concepito non solo per migliorare le loro prestazioni, ma principalmente in campo militare. Avrà un ruolo determinante nell’uso delle armi ipersoniche: missili, armati anche di testate nucleari. Inoltre sugli smartphone 5G i giocatori di tutto il mondo, senza rendersene conto,  finanzieranno la preparazione della guerra, quella reale. Clicca qui.

Tokamak, il reattore a fusione nucleare che addomestica il Sole.

Progetto congiunto di Ue, Svizzera, Usa, Russia, Cina, Giappone, India e Corea del Sud. L’investimento italiano è di 1,2 miliardi di euro. Serve solo a bruciare miliardi di €, non ha prodotto nulla in 50 anni  e non produrrà nulla in futuro. Oggi non siamo più vicini alla soluzione di quanto non lo fossimo 50 anni fa. A qualcuno potrebbe venire il dubbio che sia assurdo insistere, ma questo qualcuno ci campa e ci camperà a spese di Pantalone.

Cosa distingue XR (Extinction Rebellion) da FFF (Fridays For Future).

Quale differenza fra Carola Rackete  e Greta Thunberg. Il parere di Alfonso Navarra, tra i promotori del Forum Antinucleare di XR (clicca qui), che sta organizzando manifestazioni per il summit a Londra del 70ennale della NATO.

No guerra no Nato, dai camalli di Genova a Solbiate Olona.

Presidio  di fronte alla base Nato di Solbiate Olona, uno dei 9 comandi di reazione rapida. Oltre alle distruzioni e ai morti (90% civili) le guerre sottraggono risorse (70milioni € al giorno all’Italia) a sanità istruzione pensioni , e distruggono l’ecosistema (1 giorno di guerra uguale carburante per 1milione di auto), poi il nucleareClicca qui

Il governo dichiari lo stato di emergenza climatica e ambientale. Eppoi c’è l’emergenza nucleare. La patata bollente del M5S.

Clicca qui il testo dell’appello sul clima : il tema è  posto all’attenzione del mondo dall’ondata giovanile che ha preso come riferimento la figura della 16enne Greta Thunberg, e che è sospinto dalla disobbedienza civile di massa organizzata da Extinction Rebellion. Il cambiamento climatico causerà un nuovo apartheid: i ricchi possono proteggersi  dalle conseguenze peggiori mentre saranno i poveri a subirne le conseguenze più violente: clicca qui. Però anche il nucleare andrebbe considerato come gravissima “emergenza“, anzi, se dobbiamo stare al calcolo delle probabilità, è molto più facile che l’umanità salti in aria in modo assolutamente catastrofico che non crolli giù tutta a causa del riscaldamento climatico: clicca qui Alfonso Navarra. Un banco di prova per il governo, ovvero per i Cinquestelle (era il loro cavallo di battaglia),  per contrastare la lobby militare sarebbe il blocco totale dell’accordo di acquisto di 90 cacciabombardieri nucleari F35  dagli Usa. Ma la battaglia “identitaria” dei M5S si affosserà tagliando l’acquisto: si accontenterebbero della metà.

Tesi sull’età atomica.

Guenther Anders, strenuamente impegnato contro la violenza del potere e particolarmente contro il riarmo atomico, è uno dei maggiori filosofi contemporanei; è stato il pensatore che con più rigore e concentrazione e tenacia ha pensato la condizione dell’umanità nell’epoca delle armi che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa della civiltà umana. Clicca qui.

Ma gli ambientalisti sanno dire solo no?

Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera (AL), chiede
“Cosa sono tutti sti no no no parliamo di inquinamento o di chiudere delle aziende ?”

Il sindaco si riferisce alla mailinglist dal titolo: “PER LA PREVENZIONE PRIMARIA I MOVIMENTI NO No solvay, No pfoa, No benetton, No tav, No ilva, No muos, No tap, No carbone, No nucleare, No dal molin, No glifosato, No amianto, No acqua privata, No razzismo, No guerra, No violenza…….”.

Domanda retorica, altrimenti strana da parte di un sindaco coraggioso ed encomiabile, come ha dimostrato in alcune occasioni: clicca qui Giornale7 e clicca qui La Stampa.

Tutti quei NO dei rispettivi Movimenti di lotta intendono affermare la PREVENZIONE PRIMARIA, cioè impedire a monte il realizzarsi di gravi attentati all’ambiente e alla salute, ciascuno dei quali era trattato sul Blog della Rete ambientalista. Il NO difficilmente si riferisce alla chiusura di un’azienda, semmai intende prevenire l’apertura di nuove fonti di rischio.

Legambiente segnala interramento di rifiuti radioattivi a Saluggia.

Il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente ha aperto un fascicolo. Possibile danno sotto il profilo sanitario ambientale, disperdendo la radioattività nel terreno e mettendo in pericolo anche l’importante falda acquifera sottostante che, tra l’altro, alimenta i pozzi del più esteso acquedotto del Piemonte, l’Acquedotto del Monferrato, collocati a circa un chilometro a valle. Clicca qui.

La mappa segreta delle scorie nucleari.

Sono 90 mila metri cubi i rifiuti attualmente stoccati in 8 siti nazionali, più 119 metri cubi, tra i più pericolosi, inviati all’estero per essere ritrattati a caro prezzo. Questi ultimi dovranno poi rientrare in Italia. Il tutto confluirà nel Deposito unico nazionale da costruire in una delle 80 aree papabili, top secret del passato governo.

Tesseramento Mondo In Cammino.

Sostieni i progetti associativi per la pace, la non violenza e riconciliazione interetnica ed interreligiosa (Caucaso del Nord), per le vittime dei fallout nucleari e di conflitti (Siria), per il sostegno delle situazioni di povertà (Italia), per la solidarietà e la giustizia, i diritti umani, e per la ricerca di tutte verità sottese ad ogni intervento. Clicca qui

Arriva il nuovo pacco nucleare dagli Stati Uniti.

La nuova bomba nucleare B61-12 – che gli Usa si preparano a inviare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e probabilmente in altri paesi europei – è ormai in fase finale di realizzazione. Ognuna è equivalente a 50 mila tonnellate di tritolo, 500 ci costeranno 10miliardi di dollari. L’Italia sarà esposta a ulteriori pericoli quale base avanzata della strategia nucleare degli Stati uniti contro la Russia e altri paesi. Non c’è che un modo per evitarlo: chiedere agli Usa, in base al Trattato di non-proliferazione, di rimuovere qualsiasi arma nucleare dal nostro territorio; rifiutare di fornire al Pentagono, nel quadro della Nato, piloti e aerei per l’attacco nucleare; uscire dal Gruppo di pianificazione nucleare della Nato; aderire al Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari. Clicca qui Manlio Dinucci.