Festa di Liberazione dal fascismo e di Resistenza al nuovo fascismo.

76 anni dopo, cosa  sono fascismo e antifascismo oggi?  Antifascismo sono stati  lo Statuto dei Lavoratori, il Sistema Sanitario Nazionale, la legge Basaglia, le leggi sul divorzio, sull’interruzione volontaria di gravidanza, ecc. Chi sono i fascisti di questo millennio?  Coloro che si oppongono all’attuazione della Costituzione e che negano l’esercizio dei diritti civili, politici e sociali affermati nella carta costituzionale: il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, all’ambiente salubre, alla partecipazione alla vita politica, la parità di genere, il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ecc..

Dunque gli antifascisti sono gli avversari di  coloro che hanno fiaccato il Sistema Sanitario Nazionale a tal punto da farlo crollare sotto Covid; che hanno smontato pezzo per pezzo la Scuola Pubblica; che hanno reso precario il lavoro; che hanno finanziato e continuano a finanziare le fabbriche di armi e a sostenerne le esportazioni in tutto il mondo; che impongono restrizioni alle libertà ed ai diritti costituzionali (vedi Decreti Sicurezza e situazione carceri in Italia); che consentono che il 10% della popolazione residente nelle aree SIN continui ad ammalarsi e a morire di tumore; che finanziano i paesi in cui è consentito detenere e torturare impunemente uomini, donne e bambini in veri e propri lager (vedi caso Libia); che trattano e fanno affari con regimi incuranti del rispetto dei diritti civili e politici (vedi casi Turchia ed Egitto); che reprimono il dissenso processando, carcerando (vedi fatti del G8 di Genova e torture nella Caserma di Bolzaneto, arresti degli attivisti No Tav e No Tap, ecc.) e sopprimendo spazi di utilità sociale (vedi Labas a Bologna, Casa Internazionale delle Donne e Cinema Palazzo a Roma, ecc.). Clicca qui.

Draghi go home!

Ieri sera, al termine della manifestazione, i No Tav si sono avvicinati al piazzale per portare un saluto ai presidianti che resitono ancora sul tetto. La reazione delle forze dell’ordine è stata come al solito spropositata, con un enorme lancio di lacrimogeni.
UN’ATTIVISTA NO TAV E’ GRAVE ALL’OSPEDALE CON EMORAGGIA CELEBRALE E FRATTURE AL VISO, COLPITA GRAVEMENTE DA UN LACRIMOGENO SPARATO AD ALTEZZA UOMO DALLE TRUPPE D’OCCUPAZIONE!

Reati di opinione.

Dopo 7  mesi, Dana Lauriola esce dal carcere. Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta di misure alternative e disposto la detenzione domiciliare. Diversi artisti, musicisti ed esponenti della società civile avevano lanciato un appello per la sua liberazione. Dana deve scontare una pena di due anni di detenzione dopo una sentenza definitiva per un episodio avvenuto nel 2012 durante un’azione dimostrativa pacifica sull’autostrada Torino-Bardonecchia. Gli attivisti avevano bloccato con il nastro adesivo l’accesso ad alcuni tornelli del casello, facendo passare le auto senza pagare. Lauriola spiegava al megafono le ragioni della manifestazione, e indirizzava le macchine. Amnesty International: “Chi esprime il proprio dissenso pacificamente non può essere punito con il carcere. L’arresto di Dana è emblematico del clima di criminalizzazione del diritto alla libertà d’espressione e di manifestazione non violenta, garantiti dalla Costituzione e da diversi meccanismi internazionali”. Clicca qui.

O Lamorgese si scambia il ministero con Figliuolo, oppure Draghi la promuova generale.

La protesta dei sindaci: “Ci aspettavamo vaccini, ci portano cantieri e polizia. Qua si calpestano diritti, sia dei cittadini che degli amministratori che rappresentano una comunità. È assurdo che la politica l’unica cosa che sappia dire è il Tav deve andare avanti, condanniamo le violenze. Alla manifestazione di ieri sera si è toccato il fondo perché sparare lacrimogeni dentro un centro abitato in piena notte, con il fumo che entrava nelle case, è allucinante”. Clicca qui.

La Politica incapace di governare il conflitto sociale.

Incapace di cogliere la domanda di ascolto, di tutela dei diritti e di giustizia che, inascoltata, si trasforma appunto in conflitto sociale aperto e a volte aspro. Responsabile delle tensioni in Valsusa è il governo Draghi. Ma anche nel resto del Paese domina la repressione  delle lotte, l’insofferenza nei confronti del dissenso, della protesta, dell’opposizione radicale, del pensiero diverso. Insomma la  democrazia è alla prova del dissenso e del conflitto. Su questi temi si svolge il convegno in due sessioni: la prima come da locandina  il 22 aprile per dibattere il quesito. La seconda il 20 maggio, risponderà alle domande: che fare? di fronte a “Pensiero unico, dissenso, repressione”?

Promotori delle due iniziative sono: CENTRO PER LA RIFORMA DELLO STATO, CONTROSSERVATORIO VALSUSA, FONDAZIONE LELIO E LISLI BASSO, SOCIETÀ DELLA RAGIONE, STUDI SULLA QUESTIONE CRIMINALE, UDIPALERMO, VOLERE LA LUNA.

NO TAV. SI VATtene dalla Valsusa

Lo scenario che si sono trovati di fronte, alla luce del giorno, è ancora più impressionante. Statale bloccata, centinaia di agenti in antisommossa, mezzi da cantiere che si spostano bulimici tra i boschi della Località Baraccone, alla ricerca di pezzi di terra da distruggere. I sindaci di San Didero e dei paesi limitrofi (Bruzolo, Bussoleno, Mattie e San Giorgio), insieme ai No Tav, hanno raggiunto il check-point della polizia per accertarsi che i ragazzi che si trovano, ancora ora, sul tetto del presidio stessero bene ma non c’è stato nulla da fare. Gli amministratori locali sono stati bloccati e non hanno tutt’ora modo di andare a verificare cosa succede sul proprio territorio. Nel frattempo i manifestanti accorsi da tutta la valle vengono quasi subito caricati dalla polizia che, continua a difendere solertemente Telt e i suoi operai.

Quanto sono costati agli italiani i mille agenti inviati in Valsusa.

A fronte della grave emergenza sanitaria, a cui si aggiunge la mancanza di fondi a sostegno di chi perde il lavoro o chiude l’attività, il governo “investe” milioni per spostare nel polmone verde di  San Didero mille poliziotti a imporre  con i  manganelli  il nuovo cantiere Tav della  faraonica stazione internazionale  Telt,  ditta che ha come scopo di radere al suolo con le ruspe e accedere ai nuovi fondi europei devastando la Valle e condannando  la popolazione  a malattie respiratorie e cardiovascolari. Ci mancava solo il generale Figliuolo: mille agenti nella notte hanno avuto ragione dei cento ragazzi del presidio. Ma la resistenza continua: hanno annunciato i sindaci che stigmatizzano il “distanziamento” tra Popolazione e Stato.

Radio No Tav.

Va in onda ogni giovedì ore 13 -14.30 sulle frequenze radiofoniche torinesi dei 105:250 FM di #radioblackout ed in STREAMING (clicca qui). “Il programma ha origine come Radio Maddalena Libera, radio pirata che emetteva dalla Libera Repubblica della Maddalena, Val Susa, pianeta Terra”. Dalla Valsusa le iniziative di lotta sulla newslettera di Doriella@Renato: clicca qui.

Giornata mondiale di azione per il clima.

Anche in Italia Fridays For Future torna a riempire le piazze, reali e digitali! Clicca qui il programma.

I politici e le grandi aziende inquinanti fissano obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni e promettono che, in un lontano futuro, faranno qualcosa per contrastare la crisi climatica. Ma queste promesse vuote non servono a nulla perchè non si può scendere a patti con le leggi della fisica. Abbiamo bisogno di azioni immediate e concrete in linea con il principio di giustizia climatica e con la scienza, ed essa ci dice che dobbiamo agire già ora perché abbiamo poco meno di 7 anni per invertire la rotta. I fondi del Next Generation Eu devono essere subito investiti in politiche per azzerare le emissioni di gas serra, la causa della crisi climatica. Clicca qui anche le altre iniziative NoTav Valsusa sulla newslettera di Doriella&Renato.

“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato,

l’ultimo animale libero ucciso, vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare… né respirare ….” è scritto su una piastra di lamiera adagiata alla base di un gruppo di betulle, all’interno dei terreni sotto esproprio. Dalla fine del 2020 hanno iniziato ad allargare l’area di cantiere Tav di Chiomonte in Val Clarea devastata e militarizzata. L’esproprio dei terreni acquistati collettivamente nel 2012 fa parte di questa operazione che i NoTav stanno contrastando. Clicca qui la storia nella newslettera di Doriella&Renato.

Giornata di lotta internazionale delle donne.

Con banchetti, musica, djset, microfono aperto, azioni e performance collettive. A un anno dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, le condizioni di vita e salariali delle lavoratrici e dei lavoratori stanno ulteriormente peggiorando, e a pagare il prezzo della crisi sono soprattutto le donne. I recenti dati Istat sono impietosi: dei 101.000 posti di lavoro persi in Italia nel dicembre 2020 a dispetto del cosiddetto “blocco dei licenziamenti”, oltre il 98% riguarda le donne; su base annua il 70% dei nuovi disoccupati sono donne….”. Clicca qui la Newslettera di Doriella&Renato con le altre iniziative NoTav Valsusa.

Ursula von der Leyen non sa rispondere? E il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini?

Un gruppo di sei autorevoli scienziati (Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, Angelo Tartaglia, Politecnico di Torino, Ugo Bardi, Università di Firenze, Sergio Ulgiati, Università degli Studi di Napoli Parthenope, Gianni Silvestrini, President of the scientific committee, Kyoto Club, Pietro Salizzoni, Ecole Centrale, Lyon) ha inviato una Lettera Aperta a Ursula von der Leyen, Presidenta della Commissione europea contenente due brevi domande:

1 – Lo scavo del tunnel internazionale tra Italia e Francia comporterebbe, secondo i proponenti l’opera, un’emissione complessiva di 10 milioni di tonnellate di CO2 (valutazione non certificata da alcuna autorità indipendente): in che modo la Torino-Lione è coerente con la strategia climatica dell’Unione europea?

2 – Gli investimenti ad alta intensità di capitale producono più posti di lavoro degli investimenti finalizzati al perseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica e della resilienza diffusa?

Clicca qui le altre iniziative NoTav Valsusa nella newslettera di Doriela&Renato.

Sì Tav? No Draghi!

Rientra pure, si è già lanciato Grillo con metà paracadute.

Fermare il TAV è il minimo sindacale dell’ecologia. Il compitino da prima elementare per qualsiasi politica veramente “verde”. Ma la questione TAV dimostra anche che la “transizione ecologica” è una questione molto politica e poco tecnica. La difesa dell’ambiente non è un’abbuffata confindustriale: ci sono industriali da scontentare, lobby d’interessi che remano contro, colate di cemento da fermare. È una questione che richiede coraggio e idee chiare, quelle che sembrano siano sempre mancate ai vari partiti (leggi M5S) che si professavano notav fino all’arrivo in parlamento ma che non hanno mai fatto della salvezza del Val Susa una questione dirimente che potesse rimettere in dubbio la loro permanenza sull’agognata poltrona.

Allora ci chiediamo: a cosa serve un ministero della transizione ecologica se non si riesce nemmeno a fermare il TAV? Clicca qui NoTav Info.

Maxiprocesso NoTav.

Appello bis per lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena 27 giugno 2011 e la giornata di resistenza del 3 luglio 2011. Gli imputati si difendono e accusano “La risposta alla nostra lotta da parte della politica istituzionale ai suoi massimi livelli non si è basata sulla dialettica e il confronto. NO! Nessuna ragione si è mai voluta sentire, ancorché discutere. La risposta è stata una feroce repressione. Il processo odierno, che si ripete in questa Corte d’Appello dopo la bocciatura in Cassazione ha solamente rappresentato la volontà dello Stato di voler annientare il Movimento No Tav con anni e anni di galera inflitti sulla sola base della presenza in zona degli imputati, insieme oltretutto a decine di migliaia di altre persone….. ”. Clicca qui la Newslettera di Doriella&Renato anche con le altre iniziative di lotta della Valsusa.

Venerdì 29 gennaio sciopero generale per non pagare la crisi.

1) Introduzione di una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione…..

2) Protocollo di sicurezza per la prevenzione e il contrasto dei contagi sui luoghi di lavoro…..

3) Piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici,….

integrale riorganizzazione del servizio sanitario pubblico unico, universale, gratuito, dotato di una diffusa rete territoriale….

4) Rinnovo immediato dei contratti nazionali CCNL scaduti, con adeguati aumenti salariali ….

5) No ai licenziamenti di massa: drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario….

6) Salario medio garantito per disoccupati, sottoccupati, precari e cassintegrati.

7) Libertà di sciopero e agibilità sindacale,….

8) Diritto al lavoro per tutte le donne,…

9) Abrogazione dei decreti-sicurezza:….

10) Permesso di soggiorno europeo a tempo indeterminato per tutti gli immigrati e le immigrate….

11) Drastico taglio alle spese militari e alle grandi opere inutili e dannose (Tav, Tap, Muos, ecc.).

12) Piano straordinario di edilizia scolastica e di assunzione di personale docente e non docente.

13) Blocco immediato degli affitti, dei mutui sulla prima casa e di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) per i disoccupati e i cassintegrati; ….”

La Newslettera Valsusa di Doriella e Renato (clicca qui) inoltre ospita un dibattito a più voci sulla possibile introduzione di una tassa patrimoniale e su come reperire le risorse per affrontate l’emergenza i sanitaria e sociale.

A questo proposito, segnaliamo ( clicca qui ) l’importanza dell’innovativo  progetto emergenziale  per rivoluzionare l’approccio clinico al covid proposto da Roberto Gramiccia specialista in Medicina Interna e Geriatria, già Direttore sanitario di Struttura complessa territoriale, progetto che si prefigge anche di mettere mano, mentre si interviene sull’emergenza, agli antefatti di una finalmente nuova riforma sanitaria che richiami e adatti i principi di quella del ’78.

2021 No Tav: di lotta e libertà.

I punti di partenza per questo nuovo anno sono la liberazione della Val Clarea dalle truppe di occupazione e da Telt, la salvaguardia del territorio di San Didero dagli eventuali lavori di costruzione del nuovo autoporto, la lotta per la libertà di dissenso e contro la repressione.  Lo sguardo è  rivolto anche a territori e bisogni distanti geograficamente a noi ma così vicini nelle mancanze, in un momento tanto delicato come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e di questo sistema sociale ed economico che continua insensatamente a foraggiare le lobby del tondino e del cemento a discapito del bene collettivo. Clicca qui il calendario delle prossime iniziative.

La sola adesione ad un Movimento non può portare in carcere: è criminalizzazione del dissenso.

“Ritenere che l’adesione ad un movimento sociale o di protesta costituisca di per sé un elemento di pericolosità tale da richiedere una revisione critica (pentimento), è davvero qualcosa di non condivisibile”. Si conclude con queste parole l’intervista in video  su “Il carcere al tempo del coronavirus” fatta a Giovanni Torrente, docente di Sociologia del Diritto all’Università di Torino e membro del Direttivo nazionale dell’Associazione Antigone, che definisce quello della notav Dana un “reato bagatellare” e descrive l’accesso alle misure alternative come una “corsa ad ostacoli”….“E’ in corso un processo di criminalizzazione del dissenso che meriterà di essere valutato attentamente”. Clicca qui la newslettera di Doriella&Renato anche le  iniziative di lotta  programmate in Valsusa insieme ai commenti sulle più recenti.

Per chi vuole informarsi davvero sul Tav Torino-Lione.

Ecco questa importante relazione del prof. Angelo Tartaglia che dimostra, su dati reali, la disinformazione e la vergognosa manipolazione messa in atto per giustificare il Tav e i miliardi che ci costa, tutta basata su dati falsi, gonfiati a ad arte  sulla previsione sia del traffico ferroviario in aumento sia della riduzione di CO2. In realtà è una truffa attuale ai bilanci statali e un’opera criminale contro la salute delle generazioni future.

A 15 anni dalla liberazione di Venaus, il futuro nella lotta.

Ci sarà ancora Grillo? Chi del governo?

Nell’anniversario dell’8 dicembre, anche quest’anno il Movimento No Tav della Valsusa sarà in piazza: a Chiomonte, Giaglione, Torino e  San Didero e in presidio ai Mulini. In questa situazione di drammatica emergenza sanitaria, affermiamo il No, a cominciare dalla Torino-Lione,  il No alla devastazione ambientale, il No allo Spreco delle risorse economiche pubbliche, e il Sì urgente al loro utilizzo (NextGeneration-EU)  per il benessere collettivo: sostenere le persone in difficoltà economica, potenziare il sistema sanitario pubblico con adeguate strutture e personale, rafforzare il sistema educativo e formativo pubblico, potenziare il servizio di trasporto locale e realizzare una mobilità sostenibile, ricostruire i territori devastati dalle alluvioni, dalle frane e dai terremoti, accelerare la transizione ecologica creatrice di veri posti di lavoro. Clicca qui.

Potere esecutivo e giudiziario sono coalizzati nella repressione del dissenso, che è il sale della democrazia.

La procura torinese sta abbattendo la sua mano pesante contro questa società, istituendo centinaia di processi, chiedendo  il massimo della pena, rifiutando le pene alternative, utilizzando le misure cautelari come punizione preventiva e dissuasiva contro gli attivisti delle lotte sociali. Il presidio permanente e le altre iniziative nella newslettera di Doriella&Renato: clicca qui.

Dati gonfiati, zero benefici. Il dossier che stronca il Tav.

Dalla Corte dei Conti Europea una sonora bocciatura: su valutazioni del tutto fantasiose e manipolate il Tav Torino-Lione è un progetto che non sta in piedi né dal punto di vista economico, perché è basato su previsioni di traffico del tutto irrealistiche; né dal punto di vista ambientale perché il bilancio della Co2 peggiora e diventa positivo solo nel 2037, quasi 25 anni dopo l’inizio dei lavori. Clicca qui. Dunque il Governo butta via miliardi necessari per scuola e sanità.

Ciò che i Movimenti chiamano “giustizia climatica e sociale”.

FrIday for Future sta preparando il Climate Strike. Nel secondo Climate Meeting di Venezia è stato varato un Manifesto di intenti  su dieci punti. Il Forum sociale mondiale delle economie trasformative sta organizzando un mese di iniziative. La Rete dei beni comuni  emergenti e degli usi civici… Arci… Attac… Casa delle donne… Controsservatorio Valsusa… Navdanya International … Botteghe del mondo… Quali sono le convergenze dei Movimenti: clicca qui Paolo Cacciari.

Un autunno intenso ancora in marcia contro la devastazione ambientale e lo sperpero di denaro pubblico.

Premio Bruno Carli a “Centocelle che resiste”, con Vauro e spettacolo ”L’unica volta che ho usato il rossetto”. La 24^ edizione del Valsusa Filmfest premia la libreria “La Pecora Elettrica” e la “LAC – Libera Associazione Centocelle”. Clicca qui Doriella&Renato con il calendario completo dei  prossimi appuntamenti NoTav.

La caporetto dei Cinquestelle. Marco Travaglio vs Beppe Grillo e la Democrazia diretta.

Avevo identificato la caporetto dei Cinquestelle come una conseguenza del  “tradimento” dell’alleanza programmatica con i Movimenti ecopacifisti, ovvero dell’immolazione della “Democrazia diretta”  sull’altare della “Democrazia rappresentativa”. In loro difesa, Travaglio non convince: “Caro Lino, capisco tutto. Ma forse ti è sfuggito che i 5Stelle nell’estate del 2019 hanno votato in Parlamento il Tav, ovviamente da soli, anche al costo di far saltare il governo con la Lega. E purtroppo hanno perso”. Con questa debole posizione Travaglio dimostra di non conoscere o riconoscere il fondamentale pezzo di Storia patria scritto dai Movimenti tramite la prassi della Democrazia diretta, dimostra il limite di un (ottimo) notista della Politica rappresentata esclusivamente dai Partiti, come se la Politica si esaurisse nell’intermittente rapporto fra eletti ed elettori, come se tanta costante sostanza della Politica non la facessimo noi dei Movimenti fuori dai Partiti, anche influenzando le stesse votazioni. Va da sé che Travaglio, all’autocritica di Beppe Grillo“Non credo più nella rappresentanza parlamentare, preferisco la democrazia diretta che è la sua evoluzione”, rischia di fare la caricatura. Travaglio dunque merita una replica: clicca qui.  

Regionali Puglia, a Taranto c’è clima di disincanto.

Forse c’è solo una parola che può riassumere efficacemente la situazione attuale. E quella parola è disincanto. Siamo ormai oltre la protesta, oltre la rabbia, oltre la delusione. Siamo al disincanto verso un M5S che non ha mantenuto le promesse. Siamo al disincanto politico, ossia a quello stato dell’animo di chi si sente ormai vaccinato dal virus dell’illusione. Un amaro disincanto. Dall’Ilva, alla Tap, alla Tav, agli F-35, il Movimento aveva promesso due anni fa cose che oggi ha accantonato. Ma se questa è la situazione nell’area del M5S, non va meglio la situazione per il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (continua Peacelink).

Avevamo annunciato la caporetto dei Cinquestelle.

Come avevamo avvertito, la caporetto dei Cinquestelle è già evidente nei territori dove il tradimento degli impegni ecopacifisti (Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 ecc.) ha direttamente gelato la pelle delle popolazioni, e si estenderà a tutto il territorio nazionale. Il M5S  dalla “alleanza con nessuno”, disinvolto e repentino è passato tra il lusco e il brusco alla “alleanza con chiunque”, a prescindere dai temi identitari ossia dall’alleanza con chi l’aveva votato. Non guardando più in faccia l’interlocutore ecopacifista, ha dato di sé una immagine non sincera e non sicura, inaffidabile anzi traditrice. Appunto: tra il lusco e il brusco. Ora la questione grillina sembra diventare: “sì o no ad una intesa stabile con il PD?”. Assieme al  PD,  resuscitato l’anno scorso dal miracolo di quel genio di Salvini, arroccarsi al governo infatti garantirebbe il più a lungo possibile i posti in parlamento che le prossime elezioni taglieranno per effetto del referendum ma soprattutto del consenso. “La questione grillina” è invece un problema di contenuti, di alleanze, sì, ma di alleanza con quel mondo dei Beni Comuni che  credette di aver finalmente identificato i propri temi con quelli del movimento di Grillo. Insomma la sopravvivenza è la questione del recupero di una identità.

Crollano i ponti delle autostrade ma in galera ci va chi protesta ai caselli.

Il “reato” per il quale è stata condannata Dana Lauriola è compreso nei metodi di lotta sostenuti dal Movimento Nonviolento? Riguarda la sua partecipazione ad una manifestazione NoTav in Valsusa durante la quale “una decina di persone tennero sollevate le sbarre del casello autostradale per alcuni minuti mentre altri esponevano striscioni di protesta”. Dunque non vi fu violenza contro persone. Dunque rientra nell’esercizio della Nonviolenza. Ha comportato danni? Probabilmente il mancato pedaggio autostradale: prevedibile dunque una richiesta di risarcimento danni a carico di quei dieci manifestanti. Tutto qui. Cosa c’entra lo Stato, otto anni dopo, a condannare la portavoce NoTav a due-anni-due di galera, negandole perfino ogni forma di pena alternativa al carcere. La giustizia degli Stati, sappiamo, non riconosce la Nonviolenza, ma va al di là di ogni comprensione etica chiudere tra le sbarre, fosse anche per un solo giorno, chi si batte pacificamente per l’ambiente. Quando poi è appieno  impunita nei tribunali la Violenza: ad esempio di chi consapevolmente cioè dolosamente per decenni ha avvelenato con cancerogeni centinaia di migliaia di persone (vedi processi Montedison/Solvay e Miteni). 

Dove Dante collocherebbe i Cinquestelle? E Beppe Grillo?

Abbiamo chiesto un incontro, urgente, al ministro all’ambiente Andrea Costa. Per sapere la verità. Vale il suo impegno solenne di fissare LIMITI ZERO alle emissioni dei PFAS? Oppure valgono i limiti cancerogeni che Solvay/Miteni hanno dettato al suo ministero? Ebbene, Costa non ha convocato né i piemontesi né i veneti. Brutto segnale. Procrastinare il volta gabbana a dopo le elezioni pare una furbizia che non salva i voti ai Cinquestelle. I grillini sono già accusati di tradimento ad ambiente e ambientalisti: Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, Ilva, Acqua Pubblica, nonché alla pace e ai pacifisti.  Non ci voleva anche il tradimento PFAS. Dante colloca i traditori nella zona più bassa dell’Inferno, i più lontani da Dio. Infatti hanno violato il patto “di che la fede spezïal si cria”: rappresentano il peggio  della degradazione umana e nel gelido contrappasso sono retrocessi nella loro immobilità a “pietre umane”. Dante non perdona: “Mei foste state qui pecore o zebre!”. Lo faranno gli elettori Cinquestelle? perdoneranno la violazione del patto? in quale misura i grillini subiranno la legge del contrappasso? Il loro ex voto andrà all’astensione piuttosto che all’ancòra più immeritevole concorrenza. Magra consolazione. Ma a Beppe Grillo piacerà il Purgatorio, tra i pigri e gli accidiosi?