Viva l’alta velocità e abbasso i pendolari.‏

Il Tav Terzo Valico è caldeggiato come strategico da politicanti, imprese, banche, cardinali, ecc. E tutto questo perché, dicono loro, ce lo chiederebbe l’Europa e ci sono l’Expo 2015 e 4 milioni e mezzo di container da trasferire a Rotterdam. A giudicare dai dati reali forniti dal porto di Genova risulta con chiarezza che se andiamo avanti di questo passo ci saranno sempre meno merci da trasferire mentre non ci saranno neppure più i pendolari (di cui se ne strafregano altamente).
Clicca qui Antonello Brunetti.

Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il Movimento No Tav, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti e mafiosi che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni. Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Ci sono condanne per centinaia di migliaia di euro a cui non si riesce a far fronte. Clicca qui.

Senza l’Osservatorio ambientale della Fraschetta non si fa bonifica, senza bonifica Solvay chiude.

Il 14 di ottobre si terrà in Corte di Assise di Alessandria la prossima udienza del processo Solvay. Ma il principale imputato per avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica del territorio, il miliardario Bernard de Laguiche, non ci sarà a chiedere perdono alle vittime, e presumibilmente neppure in seguito. Infatti lascia la posizione di Group Chief Financial Officer della multinazionale belga per trasferirsi prepensionato in Brasile. Qui potrà godersi nell’incantevole e allegra cornice dei tropici il meritato prepensionamento dopo ben 26 anni di “duro lavoro”, tra cui l’acquisizione di Ausimont nel 2002. Ovvero, ci auguriamo di no, potrà impegnare gli ingenti capitali per disboscare la foresta amazzonica. Soprattutto ci preoccupa, però, che dal lontano emisfero australe difficilmente sarà disposto, emulo del barone dell’Eternit, a trasferire i miliardi necessari per la bonifica del sito di Spinetta Marengo. E proprio la bonifica è la questione principale che hanno riproposto Sinistra Ecologia Libertà e Movimento 5 Stelle, mentre nel sobborgo si sta innalzando un’altra montagna di scorie industriali, come in video abbiamo documentato al Comune sul nostro blog [clicca qui], e incombono rifiuti amiantiferi dal Tav Terzo Valico. Una bonifica da avviare oggi perché, come insegnano Acna ed Ecolibarna, diventerebbe impossibile un domani a fabbrica chiusa. A maggior ragione perché la multinazionale belga intende allontanarsi dalla chimica per impegnare le risorse nel business hydrofracking. Insomma, il futuro non può essere il Luna Park col quale Solvay si sta esercitando, ma deve gioco forza passare per la bonifica.
Sinistra Ecologia Libertà con una lettera aperta ha replicato… [continua: clicca qui]

Clicca qui la mozione comunale del Movimento 5 Stelle.
Clicca qui La Stampa
Clicca qui La Stampa
Clicca qui La Stampa: “Osservatorio sulla Fraschetta”

Una giornata di digiuno contro il Terzo Valico domenica 29 settembre.

Organizzata dal Circolo Vallemme Terra e Libertà, dal Comitato No Terzo Valico Vallemme e dell’associazione Afa Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente, che hanno così voluto aderire alla campagna dell’associazione pacifista non violenta Beati i costruttori di pace, fondata dal sacerdote veneto don Albino Bizzotto, che dal 16 agosto vede i propri membri digiunare a turno contro le grandi opere considerate da questi inutili e distruttive per il territorio. In quel contesto dalle ore 9 alle 18 di domenica in programma un presidio al cantiere di Voltaggio.

Un’assemblea alla Fraschetta come non se ne vedevano da chissà quanti anni.

Lo storico Cinema Teatro Macallè affollato dai cittadini di Castelceriolo, Spinetta e Cascinagrossa insieme a molti alessandrini e agli attivisti dei comitati No Tav – Terzo Valico. Per fermare il Terzo Valico e il conferimento dello smarino ad Alessandria (Spinetta e Cristo): quasi due milione di metri cubi contenenti amianto.
Clicca qui.

Come avevamo anticipato, il primo smarino Tav terzo valico: quasi tutto ad Alessandria.

A Spinetta Marengo, in una zona compresa fra i centri abitati di Spinetta Marengo, Cascinagrossa e Castelceriolo, la SAP (Servizi Ambientali Piemontesi) accoglierà la quasi totalità del primo smarino prodotto, 73684 metri cubi, che hanno altissima probabilità di contenere amianto. La sindaco del capoluogo, che fa?
clicca qui

Bruciano le ruspe ma non sono i no tav terzo valico.‏

E’ la ‘ndrangheta. Ma la legge non può ipotizzare reati mafiosi perché fino a prova contraria le mafie non esistono dalle nostre parti. La legge che fa assolvere gli ‘ndranghetisti alessandrini per mancanza di prove. La legge che fa irruzione nelle case di 12 No Tav valsusini con l’accusa di terrorismo ed eversione; ruba computer e telefoni, quando non impone il carcere preventivo. La legge che riconosce come “socialmente pericolosi” dieci No Tav – Terzo Valico e vieta loro di andare a Genova per tre anni senza aver fatto alcunché, ma lascia a piede libero padrini e picciotti.
Leggi

L’inutile Tav Valsusa, tra amianto, uranio, acqua dissipata, paesaggio sconvolto, affari per politici e mafia, stato di assedio militare.

DECINE DI MIGLIAIA A CHIOMONTE IL 27 LUGLIO 2013

La marcia Giaglione-Chiomonte nel pomeriggio di Sabato 27 luglio ha permesso a tutti i cittadini italiani (e non) di osservare da vicino lo scempio ambientale, lo spreco di risorse e l’apparato militare che difende la truffa della Torino-Lyon. Da un lato si chiudono gli ospedali, le fabbriche, le scuole, i treni dei pendolari vengono soppressi, banche blasonate vengono spolpate, dall’altra si mobilitano Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Forestale, Esercito per difendere un buchetto in mezzo ai boschi. Per difendere gli interessi di chi vuole un cantiere inutile a tutti i costi, indipendentemente dai costi e dal momento economico che viviamo. I No Tav da anni sostengono che costoro difendono solo i loro affari e la truffa del secolo. Alla marcia, dalla viva voce di chi da anni partecipa alla lotta NO TAV, abbiamo ascoltato la vera storia di questa truffa,
abbiamo compreso quante vessazioni, illegalità e reprimende sono state messe in atto solo per capire se è possibile bucare le montagne, cosa che nessuno sa con certezza se avverrà e se è il vero obiettivo di questa enorme commedia all’italiana.

Poche persone fuori dalla valle sanno che il cantiere di Clarea a Chiomonte è definito nei progetti “cunicolo geognostico” ovvero un sondaggio di studio, al fine di comprendere se e come sia eventualmente possibile realizzare il vero e proprio tunnel di base, quello di 57 chilometri bucando le Alpi. Insomma, procedono a passo di lumaca già per lo scavo di studio, dopo appena 200 metri hanno trovato acqua in quantità e problemi d’ogni sorta… ma il bello è che solo dopo 8.000 metri di scavo potrebbero immaginare, sì, solo immaginare, se il tunnel Tav sia potenzialmente realizzabile, almeno in teoria.

Potenzialmente, perchè nessuno ha la certezza che l’opera sia fattibile, quanto costerebbe la costruzione e la manutenzione, quando sarebbe completata (comunque a sentire i Francesi se tutto andasse a puntino non prima del 2040…). Un’incertezza tale che a qualcuno è venuto il dubbio circa la reale volontà di bucare. Anche perchè tutti, senza nessuna esclusione, sanno in anticipo di anni che l’eventuale opera sarebbe costosissima, inutile e potenzialmente pericolosa. Nel massiccio da bucare esistono infatti numerose vene di minerali radioattivi e anche grandi quantità d’acqua che andrebbero irrimediabilmente perse. Naturalmente nei progetti di LTF le criticità restano sottotraccia, ma c’è anche scritto che lo scavo intercetterebbe rocce amiantifere e che la temperatura nel centro della galleria potrebbe superare 45 gradi centigradi. Cosa non da poco visto che pare non si sia ancora trovato il modo per abbassare la temperatura in fase di esercizio del tunnel al di sotto dei limiti di legge.

E la gente continua ad opporsi. Vi pare strano? Propaganda martellante e grandi interessi sono elementi che condizionano la vicenda, ma il cittadino attento dovrebbe accorgersi che c’è un’altro fattore fuori misura: l’uso della forza, sproporzionato, utilizzata da anni per portare avanti quel poco di sondaggi così inutili per l’opera quanto basilari per la propaganda. Uso della forza e propaganda, due pilastri della vicenda TAV, che si sostengono a vicenda. A beneficiarne i burocrati che vivono a sbafo da anni grazie alla cortina di fumo e di parole. Parolai interessati, da non confondere con i fanfaroni grandi e piccoli della politica nazionale, regionale e locale che ad ogni occasione alzano il becco e starnazzano dandosi ragione reciprocamente. Gente con poca fantasia, che ripete da anni le stesse bugie: l’opera è essenziale, i No Tav sono criminali, i finanziamenti sono europei. Balle raccontate sperando di mantenere la poltroncina (e forse qualche prebenda).

Intanto le marce No Tav continuano. Ma Vi pare normale che centinaia di migliaia di persone sentano la necessità di marciare da anni? Che non si stufino ma addirittura aumentino di numero? Fino a quando andranno avanti senza perdere la pazienza? Vi pare normale che i cantieri occupino terreni privati che non erano nel progetto originale? Che i tecnici comunali vengano denunciati per aver svolto il loro lavoro? Che le associazioni ambientaliste vengano querelate perchè presentano esposti? Che il TAR di Roma non emetta un verdetto, di qualsiasi tipo, di fronte agli esposti firmati da tutte le associazioni ambientaliste? Ma Vi pare normale che decine di esperti di università e politecnici di tutto il Paese non riescano ad ottenere udienza presso i politici per spiegare le gravi criticità fin troppo evidenti, di questo progetto?

Nel 1999 un magistrato integerrimo, Ferdinando Imposimato e due ottimi giornalisti come Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato diedero alle stampe un libro che raccontava l’inizio di questa storia fatta di finto progresso e tanti soldi. Il libro si intitola “Corruzione ad alta velocita” ed il sottotitolo recita: “Viaggio nel governo invisibile”. Non erano oracoli, solo attenti osservatori. Da allora nulla è cambiato. Anzi no, insieme all’attenzione dei cittadini è cambiata l’arroganza di affaristi, politici, intrallazzatori e “facilitatori”. Sono arrivati ad un tale livello di prepotenza da non comprendere che siamo tutti di fronte ad un bivio pericoloso. Da un lato si chiudono gli ospedali, le fabbriche, le scuole, i treni dei pendolari vengono soppressi, banche blasonate vengono spolpate, dall’altra si mobilitano Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Forestale, Esercito per difendere un buchetto in mezzo ai boschi. Per difendere gli interessi di chi vuole un cantiere inutile a tutti i costi, indipendentemente dai costi e dal momento economico che viviamo. I No Tav da anni sostengono che costoro difendono solo i loro affari e la truffa del secolo.

Ecco, Clarea di Chiomonte non è altro che un bivio pericoloso. Arrestare qualche malcapitato o qualche eventuale esagitato non risolverà la faccenda… anzi! Bisognerebbe piuttosto mettere un bel diritto di precedenza ad una delle due opzioni. O si fermano, confinando tutti quelli che protestano o si ferma la truffa. Siccome confinare chi si oppone non servirebbe perchè è facile appurare che nuovi oppositori arriverebbero in valle di Susa da ogni dove , resta una sola scelta: fermare la truffa, lo spreco, il governo invisibile. Sarà dura, ma li fermeremo, sia il Tav che chi lo vuole. In quel momento forse finalmente le FF.OO. torneranno alle attività per cui li paghiamo, sotto gli ordini di un governo più trasparente che sappia occuparsi dei veri bisogni delle persone e non di quelli della politica.

Resistere per esistere è diventato un dovere per tutti i cittadini onesti, uno dei pochi mezzi che abbiamo per superare questo difficile momento di crisi economica caratterizzato da un’indecente contemporaneo spreco di risorse.

Sicurezza sul lavoro. Conosci i tuoi diritti.‏

Ruolo, competenze e responsabilità del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
> Strage di Viareggio: rinvio a giudizio per tutti gli imputati.
> ILVA ed evidenze scientifiche.
> Tav Terzo valico: depositato lo studio sull’amianto.
> Rischio rumore: come scegliere i DPI uditivi più idonei.
> Buone prassi per la manutenzione delle strutture contenenti amianto.
Clicca qui.

Il governo “sembra” definanziare il progetto Tav Terzo Valico.‏

I fondi del Terzo valico vadano invece per le linee esistenti: manutenzione ed interventi di potenziamento. Per fare qualche esempio, raddoppio nel ponente ligure, incroci sulla Genova-Acqui, binari di precedenza nel levante, interventi sulla linea Genova-Milano ecc. Tutti quegli interventi, insomma, per migliorare la circolazione dei treni in tutta la regione. Con una minima parte degli investimenti del Terzo valico si potrebbe migliorare la situazione delle migliaia e migliaia di cittadini che utilizzano tutti i giorni i mezzi pubblici.
Clicca qui.

tutta la Valle Scrivia nel mirino di iniziative a rischio ambiente

I Comitati hanno scattato l’allarme in tutta la Valle Scrivia per il progetto di biodigestore (energia da rifiuti e fanghi chimici: 35 mila tonnellate) tra Tortona e Castelnuovo Scrivia. Tant’è che il sindaco di Tortona si è opposto. Intanto sulla zona incombe sempre l’incubo della centrale da 49 megawatt di Casei Gerola, in attesa del responso del Tar. Ma non è finita: a Pontecurone c’è il progetto di due cave per 400 mila metri cubi di smarino amiantifero scavato per il Tav Terzo Valico. Mentre a Isola Sant’Antonio si vuole realizzare un impianto (slovacco) di trattamento rifiuti per 70 tonnellate giornaliere.