Tera e Aqua di dicembre – gennaio.

-Il decreto Scassa Italia, una follia di grandi Opere dannose, trivelle davanti Venezia, Napoli e Amalfi, inceneritori, Autostrade inutili
– Settis: se Venezia muore all’ombra dei grattacieli
Alluvioni: un paese di asfalto e cemento
Lavoro verde: nei campi, artigianato, riuso, scuola,energia, mobilità
– Che fare alle elezioni regionali di primavera?
– VeneziaCambia2015: 7 regole per cambiare la politica
– Una firma per la Difesa civile non armata-proposta di legge di iniz. pop.
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Al Tav Terzo Valico i soldi. Ai pendolari le frane.

Con i finanziamenti della grande opera – costosa inutile e dannosa– si metterebbe in sicurezza dalle alluvioni l’intero Appennino ligure piemontese. Antonello Brunetti e Mario Bavastro dell’AFA, amici delle ferrovie e dell’ambiente: “L’unica grande opera urgente è quella delle tante opere di prevenzione del dissesto, di manutenzione e miglioramento delle linee esistenti. Anche le imprese avrebbero maggiore lavoro, più qualificato e duraturo”.

Clicca qui Il Fatto Quotidiano

Alluvioni, fenomeni metereologici inconsueti che stanno diventando la norma.

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 Clicca qui Agoramagazine “Le alluvioni uccidono e si spendono soldi per la TAV”

Mentre si contano morti e danni per le alluvioni, spendete milioni per opere inutili come Tav Terzo Valico e ponte Meier. È vero che assistiamo a fenomeni metereologici inconsueti che stanno diventando la norma. Tutto ciò dovuto al cambiamento climatico che sta coinvolgendo il nostro Pianeta che è conseguenza di politiche economiche globali inadeguate e scorrette. Questo mese è entrato in vigore il Decreto Legge denominato Sblocca Italia,
esso persevera lo scempio edilizio e la cementificazione dei nostri territori. Il governo italiano in questo è aiutato anche dall’Europa, che finanzia le grandi opere, come ad esempio il Terzo Valico e il ponte Meier. La città di Alessandria riceve 12 milioni di euro e si dovrà impegnare con altrettanti (chissà come farà?!) per la costruzione del nuovo ponte, sorgerà al posto del ponte Cittadella, abbattuto nel 2009 anche se incolpevole dell’alluvione del ’94. Come scrive Barbara Spinelli, scorrono fiumi di denaro pubblico destinato a opere il più delle volte inutili e spesso devastanti, quando mancano i soldi per la difesa del suolo dalle esondazioni, per la Protezione civile, per la sanità, per un abitare dignitoso, per i servizi essenziali. E così la pioggia diventa alluvione. La mancanza di manutenzione ordinaria al territorio rende ormai questo fenomeno normale. Invece occorrono investimenti e buon governo e rifiutare ulteriori sprechi in grandi opere. Investire nella messa in sicurezza del nostro territorio dotandolo di piani capaci di gestire le emergenze diverse a seconda dei luoghi, dovute anche ai cambiamenti climatici, basta scorciatoie per gestirle, si avviino provvedimenti per la manutenzione delle strade, delle scuole, delle ferrovie, degli ospedali e si renda il terreno libero dalla cementificazione che lo ha reso impermeabile con il recupero delle aree abbandonante e non curate e si fermi un’urbanizzazione incontrollata che sta distruggendo campagna e boschi, fonti di guadagno e corruzione e infiltrazione mafiosa. Dopo più di 4000 morti per alluvione dal 1966 anno dell’alluvione di Firenze, passando per quelli di Alessandria nel 1994, ancora oggi si muore, il rischio esiste ancora ed è alto, troppo alto, Medicina democratica movimento di lotta per la salute afferma nella sua filosofia che il rischio per la salute dei cittadini deve essere zero quindi chiede così come ha sempre fatto, che il governo prenda provvedimenti come richiesti da più parti perchè questo costituirebbe non solo una cospicua fonte di lavoro, ma un rispetto tra istituzioni e cittadini. Dunque azzeri il TAV. Uno Stato che abdica ai propri doveri per consentire profitti, incurante della salute dei suoi cittadini, rischia di aprire voragini non solo nel tessuto urbano, ma anche nella propria democrazia.

I soldi del TAV Terzo Valico ai paesi colpiti dall’alluvione. Ma il governo dice no.

Bocciata la proposta del Movimento Cinque Stelle in Senato. Due miliardi per interventi di prevenzione e difesa del suolo: per il PD Daniele Borioli erano troppi. Dunque niente, restano destinati ad una grand’opera inutile e dannosa.
Clicca qui La Stampa: “Bocciata la proposta dei grillini.”

Quello che i giornali non dicono: il Tav fa deragliare un Freccia Bianca.

La frana provocata dal disboscamento di COCIV a Trasta per la realizzazione del cantiere del Terzo Valico, il cosiddetto cantiere “Galleria Campasso” in via Castel Morrone, ha bloccato un FrecciaBianca. La coltre di terra e detriti, staccatasi dal cantiere, è crollata su quattro vagoni del convoglio FrecciaBianca, ferendo incredibilmente solo il macchinista, causando il deragliamento del treno con la fuoriuscita dai binari di numerosi vagoni. Lottare contro il TAV- Terzo Valico vuol dire lottare contro tutto ciò che sta accadendo a Genova in questo ore, lottare contro i suoi responsabili e i suoi fautori. Ogni parola delle istituzioni e dei suoi burattini è pura menzogna.

Ma i politici sono solo preoccupati dell’assenza di ricadute occupazionali.

E non dei danni ambientali e sanitari del Tav: 27 chilometri scavati sotto l’Appennino tra Genova e la provincia alessandrina, più 7 nel tunnel di Serravalle Scrivia, totale 37 chilometri in galleria, 10 cantieri e 4 campi base in Piemonte. A rischio le falde, le sorgenti e i corsi d’acqua. Oltre al rischio amianto anche nelle discariche sul territorio della pianura. Una linea ferroviaria ad alta velocità inutile, costosa, dannosa. Grande sponsor il concittadino emerito Enrico Morando.
Clicca qui Giampiero Carbone: “Effetto cantieri Terzo valico sui corsi d’acqua nella valle”.

No Tav, parlano i sabotatori: “Terrorista è chi vuole il cantiere”

di Checchino Antoninipopoffquotidiano.it – Le voci dei quattro militanti accusati di terrorismo nell’aula bunker torinese dove si svolge il processo. Parlano Chiara, Luca, Nicolò e Mattia. Processo ai quattro militanti no tav accusati di terrorismo per il sabotaggio, nel maggio 2013, di un macchinario nel cantiere che non ha nemmeno rischiato di danneggiare. Continua…

Annunciati tentativi di esproprio in due luoghi simbolo del NoTavTerzoValico. Mobilitiamoci.

Uno è il presidio di Arquata che sorge su una piccola proprietà acquistata un anno fa da cento aderenti al Movimento. L’altro è e nel boschetto di Moriassi, proprietà di Sandro, che è morto di recente dopo anni di lotta a difesa dei valori legati al territorio che comprende Serravalle, Libarna e Arquata.
Clicca qui Antonello Brunetti.
Se non sei un attivista, clicca qui l’opuscolo con le ragioni del No e con le alternative al Tav.

La repressione picchia duro anche contro il Movimento No Tav Terzo Valico.

Le Procure, cieche davanti agli omicidi “bianchi” nei cantieri, alle malattie da inquinanti, alla riduzione in schiavitù dei lavoratori migranti nelle campagne, alle mafie che si chiamano Grandi Opere, intervengono con pugno d’acciaio per cercar di fermare chi ha scelto di non adeguarsi, di non vendersi, dunque di lottare.
Clicca qui Nicoletta Dosio

Giovani, famiglie con i bambini, ragazzi dei centri sociali hanno sfilato in migliaia.‏

Alla marcia di Arquata Scrivia contro il Tav Terzo Valico. Una manifestazione dei Comitati pacifica, allegra, gioiosa. Tagliate di nuovo le reti del cantiere. Poi il coglione di turno, con la sua provocazione, ha offerto lo spunto ai dirigenti della polizia di ordinare manganelli e lacrimogeni sugli inermi cittadini. All’idiota di turno risponde la violenza.
Tra il commento un po’ barricadero de Il Fatto e quello assai questurino de Il Piccolo, La Stampa appare la più credibile.
Ad esempio, i “guerrieri” degli anarchici pistoiesi (clicca qui) andrebbero invitati a restarsene a casa loro ad ascoltarsi la loro potente voce. 

Clicca qui La Stampa “In corteo da Arquata fino al cantiere del tunnel, assalto alla recinzione”.
Clicca qui Il Fatto “No Tav: ferito un manifestante da un manganello”.
Clicca qui La Stampa “Feriti nella protesta contro l’alta velocità”.
Clicca qui Il Fatto “Sta per scoppiare il bubbone dell’altro TAV”
Clicca qui Il Piccolo “A chi interessa fare salire la tensione?”

La Fraschetta non è la Terra dei fuochi.

Non solo, soprattutto è la terra delle acque avvelenate. Ma anche lo specchio della debolezza degli ambientalisti, che seguono la propria ignorando la battaglia del vicino comitato. Assemblee sul No Tav a Pozzolo Formigaro o Bosco Marengo tacciono sul deposito nucleare a poche centinaia di metri. A Spinetta Marengo si raccolgono migliaia di firme su una minima discarica e si crepa per la Solvay. Ad Arquata Scrivia l’Ecolibarna è disgiunta dal Terzo Valico. Eccetera. Questo Blog si è appunto posto come scopo, tramite l’informazione, di mantenere un minimo di collegamento tra le anime disperse dell’ambientalismo locale, dopo il fallimento della Rete ambientalista alessandrina.
Clicca qui La Stampa “Attenti la Terra dei fuochi può replicarsi in provincia”

Chiediamo a tutte le associazioni, comitati e cittadini che si oppongono al Tav Terzo Valico di darci una mano.

Con un contributo anche piccolo, che ci consenta di portare a termine un percorso, quello legale, indispensabile nel tentativo di fermare quest’opera inutile e dannosa per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’economia italiana. Sono necessari 20.000 euro: clicca qui per vedere i conti. Puoi contribuire anche partecipando alla cena: clicca qui.

Una bella giornata di lotta No Tav a Pozzolo Formigaro.

Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo

Il presidio permanente per bloccare la discarica in località Brusadini
Clicca qui La Stampa “La protesta dei No Terzo valico”
Clicca qui Pennatagliente “Una faticosa giornata di lotta”
Clicca qui Alessandrianews “Abbattuti 8 km di reti del cantiere del Terzo valico”
Clicca qui Notavterzovalico.info “Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo”

Mutuo soccorso emergenza No Tav per raccolta fondi.‏

Il tribunale civile di Susa ha condannato Alberto Perino, Loredana Bellone (sindaca di San Didero) e Giorgio Vair (vicesindaco) a pagare ad Ltf danni astronomici (215.000 euro) per “aver impedito” un sondaggio nel gennaio 2010. Ci sarà ricorso in appello, ma la legge consente a chi ha vinto la causa di avere intanto il risarcimento.La raccolta fondi ha raggiunto la cifra di 121.625 euro SERVE ANCORA UNO SFORZO STRAORDINARIO
Per contribuire: bonifico sul conto per le spese legali NO TAV:
Conto BancoPosta N. 1004906838 intestato a: Davy Pietro Cebrari Maria Chiara
IBAN: IT22L0760101000001004906838
In alternativa, per piccole somme, su conto
PayPal (anche con carte di credito, carte prepagate…)