Tra Grillo e Conte (e il suo vate) mettere il dito.

Intervenire per questa “Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle” (evento finale 23-24 novembre) non è fuori tema rispetto a questo Sito della Rete dei Movimenti Ecopacifisti, nella quale è collocabile a buon titolo la creatura fondata da Beppe Grillo nel 2009. Personalmente, non è la prima volta:    
 
Ho preso le parti di Beppe Grillo, non per vecchia amicizia (che rinnovo) ma perché (confermo) che secondo me (e milioni di ex votanti) l’ottimo Marco Travaglio sbaglia: il M5S era già evaporato nel 2020 (caporetto regionali) quando già aveva perso la sua identità trasformandosi da Movimento in Partito, da “alleanza con nessuno” a “alleanza con chiunque”, a prescindere dai temi identitari ossia dall’alleanza con chi l’aveva votato, tradendo la partecipazione rivoluzionaria (declassata a utopia) della Democrazia Diretta immolata sull’altare autoreferenziale della “Democrazia rappresentativa” (elevata a maturo realismo)cioè incollarsi ai seggi in parlamentotradendo il Programma dei Movimenti, tradendo gli impegni ecopacifisti, Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 eccetera).
 
Già dal  2020 contestavo l’interpretazione dell’astensionismo di Travaglio: “Caro Marco, sono  convinto che il presuntuoso Giuseppe Conte (che Grillo definisce “senza visione strategica”) invece di pretendere (da Grillo e dagli ex elettori) ) o di illudersi  una eredità elettorale  che non gli spetta, perché non ha mai contribuito al 33% del MOVIMENTO che predicava la Democrazia Diretta e Partecipata, debba  fondare un suo PARTITO, con altro nome e  con una sua linea politica alternativa, non so quale. A maggior ragione perchè ha un suo giornale (il tuo) e che insieme raccoglierete parlamentari (ex signori nessuno) e un 5% di voti, anzi (come vi auguro) a scapito del PD anche più del 10%: facile traguardo secondo i tuoi sondaggi di gradimento popolare all’avvocato del popolo”.
Magari vi voteremo come i meno peggio, a patto che non scarichiate i risultati su Beppe Grillo che ha fondato non un Movimento qualunque bensì un “Movimento a 5 stelle”, e che tre lustri dopo realisticamente non poteva non valutarlo come evaporato. Forse era storicamente inevitabile, anzi prevedibile, forse no…  Noi andiamo avanti con le nostre utopie concrete.
 
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

Caro Travaglio, senza i Movimenti la Caporetto fu già nel 2020.

“Caro Lino, capisco tutto. Ma forse ti è sfuggito che i 5Stelle nell’estate del 2019 hanno votato in Parlamento il Tav, ovviamente da soli, anche al costo di far saltare il governo con la Lega. E purtroppo hanno perso.” Così mi rispose Marco Travaglio in uno scambio di opinioni. Gli replicai: “Caro Marco, Il M5S in parlamento ha votato no al Tav Torino-Lione? E’ una aggravante perché non mirava a far cadere il governo con Salvini. Non è che votando in minoranza  contro Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 eccetera, ti salvi l’anima e i voti. Rischi l’accusa di tradimento. Tutt’al più  dimostri che non conti niente, che avevamo sbagliato a darti fiducia con il voto, quasi identificandoci col M5S.  Per l’universo dei  Movimenti  ecopacifisti che lottano nella vastità dei territori italiani è più importante il taglio dei suddetti nodi piuttosto che il taglio dei parlamentari (fra i quali i Cinquestelle occupa(va)no un terzo del parlamento ma non servono a niente contro Tav Tap Ilva Pfas Acqua e un eccetera ambientalista purtroppo ancora lunghissimo)”.
 
“Caro Marco, i Movimenti ad ogni livello territoriale se l’erano sempre cavata bene o male (anche benissimo: referendum acqua-nucleare) senza e/o contro i Partiti. Si chiama ‘Democrazia diretta’. Questa definizione, ad esempio, compare infinite volte nel mio libro ‘L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza’: dal ’68 fino (e dopo) all’avvento di Beppe Grillo negli anni 2000. ‘Democrazia diretta” come pratica dei Movimenti: partecipazione e lotta popolare. Grillo aveva chiamato Movimento la sua creatura: ‘Movimento nazionale a cinque stelle’ avente il medesimo programma delle ‘Liste Civiche a Cinque Stelle’, ’La Carta di Firenze’. Oggi, dieci anni dopo, è diventato ‘Partito’: ne prendiamo atto”.
 
Dall’esame anche dei flussi elettorali, la caporetto regionali 2020 dei Cinquestelle è già evidente nei territori dove il tradimento degli impegni ecopacifisti (Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 ecc.) ha direttamente gelato la pelle delle popolazioni, e si estenderà a tutto il territorio nazionale. Il M5S  dalla “alleanza con nessuno”, disinvolto e repentino è passato tra il lusco e il brusco alla “alleanza con chiunque”, a prescindere dai temi identitari ossia dall’alleanza con chi l’aveva votato. Non guardando più in faccia l’interlocutore ecopacifista, ha dato di sé una immagine non sincera e non sicura, inaffidabile anzi traditrice.
 
Perciò, “Caro Marco,  oggi caporetto  2020 io (e penso: tutti i Movimenti) sono di nuovo d’accordo con Beppe Grillo: ‘Non credo più nella rappresentanza parlamentare, preferisco la democrazia diretta che è la sua evoluzione’. Ritorno alle origini? Non credo possibile: oggi il M5S non è più Grillo, oggi dopo la caporetto dell’intesa contro natura con Salvini, oggi  esso sembra quasi tutto impegnato a  discutere per sopravvivere se fare o no una stabile  intesa con il PD (stabile dopo 20 anni di insulti: reciproci e a chi, come Travaglio, o come me che la sostenevo più di 10 anni fa a livello locale), quel PD resuscitato l’anno scorso da quel gran genio di Salvini. Piuttosto (per la seconda volta) che andare alle elezioni anticipate, il vantaggio del governo con il PD è scrutabile: conservare il più a lungo possibile i posti in parlamento che le prossime elezioni taglieranno per effetto del referendum ma soprattutto del consenso”.
 
“Caro Marco, quello che oggi io, che fui antesignano dell’amico Grillo, non ho capito è: se i contrari all’intesa sono per riprendere l’identità di Movimento, per recuperare l’alleanza con il mondo dei ‘Beni comuni’. Spero che l’abbia capito Beppe, e me lo venga a riferire ora che siamo vicini di casa. Personalmente, per quello che conta, gli ondivaghi quanto repentini passaggi da ‘alleanza con nessuno’ ad ‘alleanze con chiunque’ non mi hanno convinto, né nelle vesti di Partito né di Movimento. Magari ce lo spiega Travaglio nell’unico giornale non nemico storico dei Cinquestelle”. Purtroppo Giuseppe Conte, né altri, ripresero l’identità di Movimento, anzi Conte entrò nel governo Draghi (2021). 
 
Dunque, nel 2020, Marco Travaglio mi contestò aver identificato la caporetto dei Cinquestelle come una conseguenza del “tradimento” dell’alleanza programmatica con i Movimenti ecopacifisti, ovvero dell’immolazione della “Democrazia diretta”  sull’altare della “Democrazia rappresentativa”. Anzi, insultò l’appello autocritico di Grillo alla Democrazia diretta. E non mi rispose più quando aggiunsi:
 
“Caro Marco, sono  convinto che il presuntuoso Giuseppe Conte, invece di pretendere una eredità elettorale  che non gli spetta perché non ha mai contribuito al 33% del MOVIMENTO, debba  fondare un suo PARTITO. A maggior ragione perchè ha un suo giornale (il tuo) e che insieme raccoglierete molti parlamentari (ex signori nessuno) e un 5% di voti, anzi (come vi auguro) a scapito del PD anche più del 10%: facile traguardo secondo i tuoi sondaggi di gradimento popolare all’avvocato del popolo”.
 
A parte Conte che fino a tre anni fa si era fatto gli  affari privati per poi improvvisarsi in governi con chiunque Draghi compreso, purtroppo anche tu caro Marco non hai mai creduto nella DEMOCRAZIA DIRETTA: come già ti obbiettai tempo fa (ma non pubblicasti e che riporto a piè di pagina): ‘…Travaglio dimostra di non conoscere o riconoscere il fondamentale pezzo di Storia patria scritto dai Movimenti tramite la prassi della Democrazia diretta, dimostra il limite di un (ottimo) notista della Politica rappresentata esclusivamente dai Partiti, come se la Politica si esaurisse nell’intermittente rapporto fra eletti ed elettori, come se tanta costante sostanza della Politica non la facessimo noi dei Movimenti fuori dai Partiti, anche influenzando le stesse votazioni. Va da sé che Travaglio, all’autocritica di Beppe Grillo: ‘Non credo più nella rappresentanza parlamentare, preferisco la democrazia diretta che è la sua evoluzione’, rischia di fare la caricatura’”. 
 
Invece Beppe Grillo, come Movimento, è arrivato al 33% sulla propria linea politica. Grillo non voleva fare un partito, neanche un movimento qualunque, bensì un Movimento a Cinque Stelle, Movimento che nuota nel firmamento dei Movimenti, che FA POLITICA come Movimento. Perché Grillo predicava e praticava la Democrazia diretta.  Mentre Giuseppe Conte (che Grillo definì “senza visione strategica”) come Partito sulla propria linea politica è arrivato quasi al 10%. Non lo schioderà Marco Travaglio, stante la sua interpretazione dell’astensionismo in questa Caporetto 2024.
 
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.  

Altra delusione dai Cinquestelle.

Il 28 maggio si è tenuta una iniziativa elettorale dei Cinquestelle ospitata nella coreografia parlamentare di San Macuto Roma, di fronte ad una platea di Greenpeace, Presa diretta, Isde, Università, CNR-IRSA, Comitati, giornalisti, eccetera.

A Sergio Costa, vice presidente della Camera dei deputati, che ha presieduto l’iniziativa, avevamo chiesto: 1) Una autocritica  in de-merito del suo operato del 2020, quando era Ministro dell’Ambiente e in quella strategica veste aveva  preso solenne impegno di fonte alle MammeNoPfas “incazzate”, di abbassare i limiti dei PFAS a ZERO.  Invece non se ne fece niente.  2) Un’autocritica dei Cinquestelle  per aver insabbiato in Parlamento, insieme agli altri partiti, il Disegno di Legge per la messa al bando dei Pfas in Italia, pur  presentato dal  senatore (Mattia Crucioli) del suo stesso partito (e concordato con comitati e associazioni).

Ebbene. All’autocritica Costa ha preferito l’autocelebrazione elettoralistica. Soprattutto, gli impegni concreti per Giuseppe Conte costituiranno a) in una Mozione d’aula che chieda ai parlamentari si o no ai Pfas, b) nel recupero del Collegato ambientale di quando era al governo Conte, c) nella promessa che quando i Cinquestelle torneranno al governo presenteranno  un disegno di legge sui Pfas (quale? quello di Crucioli? non si sa).

Insomma. Considerato che la Mozione è acqua fresca, la sognata caduta del governo Meloni fra cinque-dieci anni, ad essere ottimisti,  lascerebbe comunque malati e morti di Alessandria ad ammalarsi e morire per altri cinque-dieci anni, ad essere ottimisti.  

Ad evitare questa tragedia c’è una sola via di uscita: che una azione inibitoria e risarcitoria obblighi -ora, subito- Solvay di Spinetta Marengo (AL) a fermare le produzioni inquinanti. Ma i Cinquestelle non hanno annunciato di partecipare all’azione giudiziaria. Andremo avanti noi con chi ci sta.

Clicca la foto per vedere il video delle mamme incazzate.

I Pfas e le promesse elettorali dei Cinquestelle.

28 maggio 2024. Iniziativa elettorale dei Cinquestelle a Roma. La presiederà Sergio Costa, vice presidente della Camera dei deputati. Allora, nel 2020, era Ministro dell’Ambiente e in quella strategica veste aveva  preso solenne impegno di abbassare i limiti dei PFAS a ZERO. Invece non se ne fece niente: sul  nostro Sito (in data 20 settembre 2020) titolammo: Il ministero dell’Ambiente se ne fotte degli impegni del suo titolare Sergio Costa? . L’articolo era corredato da una foto con didascalia:

Clicca la foto per vedere il video delle mamme incazzate.

Ebbene, in questa iniziativa elettorale ospitata nella coreografia parlamentare di San Macuto, di fronte ad una platea di Greenpeace, Presa diretta, Isde, Università, CNR-IRSA, Comitati, giornalisti, eccetera, una domanda sorge spontanea:  Sergio Costa farà una autocritica  di come il suo ministero ha “fottuto” il suo solenne impegno? si ricorderà che il senatore (Mattia Crucioli) del suo stesso partito aveva presentato un articolato (e concordato con comitati e associazioni) Disegno di Legge per la messa al bando dei Pfas in Italia? ammetterà che il suo partito, assieme a tutti gli altri, ha insabbiato il DDL in Parlamento: “PFAS. Che fine ha fatto il DDL Crucioli?”? e soprattutto annuncerà che il “Disegno di Legge Crucioli” diventerà il cavallo di battaglia di Giuseppe Conte (all’epoca capo del governo di cui Costa era ministro)?

Santoro sfida sinistra e M5S: “Serve una lista pacifista”.

Il possibile logo della lista.

“Tra i cinquestelle e i rossoverdi non c’è consapevolezza della gravità di questa guerra, che sta distruggendo l’Europa, e delle conseguenze che sta già determinando in campo economico e sociale. Perciò è urgente dare rappresentanza al popolo della pace. Serve una lista pacifista alle Europee”. L’appello ultrapacifista è lanciato da Michele Santoro insieme a Luigi de Magistris, Raniero La Valle e Ginevra Bompiani. Clicca qui

Interpellanza alla Camera sui PFAS.

Presentata dall’onorevole Enrico Cappelletti (M5S) che chiede al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin di intervenire per monitorare e contrastare la contaminazione dell’acqua, del suolo e dell’aria in tutto il territorio italiano di queste sostanze che gli studi scientifici associano all’insorgenza di tumori, malattie metaboliche, infertilità maschile e interferenze con la salute riproduttiva delle donne, eccetera, sostanze persistenti e bioaccumulabili  largamente utilizzate  per la produzione industriale di materiali idrorepellenti come tessuti, vernici, attrezzature antincendio, confezioni di alimenti, ecc. La situazione italiana è stata oggetto di indagini dell’ONU e della Commissione interparlamentare Ecomafie.

Se intendesse veramente intervenire, non sfugga al Ministro il Disegno di Legge presentato nella trascorsa legislatura dall’ex senatore Mattia Crucioli, che detta “Norme per cessazione della produzione e dell’impiego dei Pfas”. Insomma li mette al bando in Italia. Vieta la produzione (della Solvay di Spinetta Marengo AL), l’uso e la commercializzazione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assume le istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti, infine dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi.

Cinquestelle sempre più grandi opere, sempre meno voti.

Marco Ponti fa la storia (clicca qui) di come i grillini si sono arresi al Sistema. Eppure avevano cominciato bene: furono promosse dal governo giallo-verde nel 2018 analisi sistematiche dell’utilità di grandi opere, con lo strumento considerato il più adatto, cioè l’analisi costi-benefici sociali. Si iniziò con opere per 27 miliardi, quattro al Nord e una al centro, dell’utilità delle quali esistevano forti dubbi. I tecnici incaricati, guidati da Ponti, dimostrarono che si trattava davvero di sprechi di soldi pubblici. Ma poi nei 5 Stelle il vento cambiò. Addio razionalità economica e lotta agli sprechi dei soldi dei contribuenti, residui di idee ormai obsolete. Sì a tutto. Nel perseguire la berlusconiana logica delle Grandi Opere ovunque, oggi, i Cinquestelle coerentemente sostengono  il governo Draghi e il Pnrr: 62 miliardi sono allocati a grandi opere, soprattutto ferrovie, e soprattutto al Sud. Le grandi opere inutili sono perfette per il consenso. Tutti sono contenti: sindacati, politici locali e centrali, costruttori, la mafia. Chi paga, cioè i contribuenti, non lo saprà mai, e i politici non risponderanno mai di sprechi. Perfetto, no? Perfetto ma non per i grillini: non hanno avuto grandi benefici di consenso elettorale. Né li avranno gli attuali  vari tronconi, stante il modello politico ed economico Sì Tav che hanno imboccato. Imbattibile la battuta di Grillo: “Dovremmo uscire dal governo per un cazzo di inceneritore!?”. O per qualche cazzo di  vagone di missili in Ucraina?

Pfas, gli obiettivi di ISDE Medici per l’ambiente possono diventare Legge.

Nel riconoscersi nel disegno di legge depositato dal senatore Mattia Crucioli “Norme relative alla cessazione della produzione e dell’impiego delle sostanze poli e perfluoroalchiliche” (clicca qui), l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ha inteso ribadire la netta presa di posizione su Pfas e Bisfenolo con la quale aveva investito Governo e Parlamento già il dicembre scorso (clicca qui lettera ISDE Governo su Direttiva acque). Nella lettera inviata alle istituzioni italiane, ISDE è perentoria: “Come evidenziato da una copiosa e consolidata letteratura scientifica nazionale e internazionale, il Bisfenolo A, le Microcistine-LR, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio sono sostanze tossiche, dotate di azione di interferenza endocrina, cancerogene, mutagene e i PFAS hanno anche attività immunotossica e neurotossica, particolarmente nell’età evolutiva. Dunque chiediamo che queste sostanze siano sempre ricercate nelle analisi di controllo per le acque a uso potabile e che il loro valore limite sia fissato in zero”.

Evidentemente riferendosi al disastro ecosanitario  determinato ad Alessandria dalla Solvay di Spinetta Marengo, dove Pfas (Pfoa, C6O4 e Adv) e Bisfenolo  si mescolano in suolo-aria-acqua con gli altri tossici e cancerogeni (tipo i solventi organo alogenati tetracloruro di carbonio e cloroformio),  ISDE specifica: Si deve infatti considerare, per queste come per altre sostanze già normate, il cosiddetto effetto cocktail, relativo a sostanze tossiche e/o cancerogene e/o mutagene e con azione di interferenza endocrina che, se anche rilevate singolarmente entro le concentrazioni previste dalla nuova Direttiva, possono tra loro realizzare effetti di sinergia e amplificazione tali da configurare rischio per la salute umana. Pertanto, qualora venissero riscontrati valori superiori allo zero le acque in questione dovranno essere considerate come inadatte all’uso umano e si dovranno prendere tutti i provvedimenti necessari per il loro disinquinamento e protezione”.

Dunque: LIMITI ZERO. E’ quanto recepito dal Disegno di Legge del senatore Crucioli:  si realizzerebbero  gli obiettivi di ISDE e di tutte le forze che da anni si stanno battendo: Greenpeace, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, Comitato Stop Solvay, Friday for Future, Legambiente. Infatti il DDL  stabilisce con termini temporali precisi e senza ambiguità- che  “I limiti di scarico in aria, in acqua e nel sottosuolo dei PFAS siano portati allo zero tecnico, al pari delle acque potabili”; ovvero: “È vietato l’uso,  la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS”. Infine esso “Detta norme per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da PFAS, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento”.

Impreciso e ambiguo è stato invece giudicato (clicca qui) il Disegno di Legge presentato dalla senatrice VilmaMoronese.  Infatti, a differenza dei Movimenti, che chiedono immediati limiti zero alle micidiali emissioni di queste sostanze in suolo aria acqua, e dunque chiedono la drastica fermata degli impianti nocivi (della multinazionale  Solvay di Spinetta Marengo AL e di altre aziende in Italia soprattutto conciarie) invece il DDL Moronese blandamente  si limita a “ridurre, e se possibile annullare, l’immissione di Pfas nell’ambiente”, con tanto di “periodo transitorio di adeguamento”.  In altre parole dà il via libera legale  alle aziende (Solvay) per un tempo indeterminato di produrre e inquinare.

Ennesimo strappo tra M5S e ambientalisti.

Tramonto

A questo punto gli ecopacifisti non sapranno più chi votare alle prossime elezioni. Pare definitivamente perso il loro appoggio che era stato determinante  nelle ultime trionfali  elezioni con il 33% (oggi ridotto nei sondaggi ad un terzo).  In  questi cinque anni, sono stati dagli ecopacifisti accusati di essere dei traditori, o quanto meno degli  impotenti, su Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, Ponte Morandi, fanghi tossici, PNNR, TAP, Ilva, trivelle, nucleare, energie rinnovabili, pace, Nato, spese militari, inceneritori, reddito di cittadinanza, terra dei fuochi, migranti, eccetera. Ora sopra i Cinquestelle,  “governisti ad oltranza incollati alle poltrone”, piomba fatale l’ultima tegola: per PFAS e bisfenoli, i famigerati tossici e cancerogeni, bioaccumulabili e indistruttibili, che sono messi al bando in quasi tutto il mondo, con eccezione proprio dell’Italia.

Per i Pfas, il M5S infatti  ha avviato la discussione in Senato il Decreto Legge (prima firmataria Vilma Moronese) che invece aveva trovato la più ferma opposizione – “E’ispirato dalla Confindustria” –  da parte dei movimenti in lotta dal Veneto al Piemonte,  Comitati e associazioni: Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, ISDE, Comitato Stop Solvay, Greenpeace, Fryday For Future. 

Infatti, a differenza dei Movimenti, che chiedono immediati  limiti zero alle micidiali  emissioni di queste sostanze in suolo aria acqua, e dunque chiedono la drastica fermata degli impianti nocivi (della multinazionale  Solvay di Spinetta Marengo AL e di altre aziende in Italia soprattutto conciarie) invece il DDL Moronese blandamente  si limita a “ridurre, e se possibile annullare, l’immissione di Pfas nell’ambiente”, con tanto di “periodo transitorio di adeguamento”.  In altre parole dà il via libera legale  alle aziende (Solvay) per un tempo indeterminato di produrre e inquinare.

Può il governo del “Premio Attila” Draghi continuare a restare fermo sui Pfas?

Il nuovo dossier della Commissione parlamentare Ecomafie guidata dal deputato M5S Stefano Vignaroli è stato perentorio: “i Pfas sono una emergenza nazionale, serve legge urgente”. Per salvare la salute dei cittadini, è necessario che il governo finalmente si muova, fissi dei limiti chiari sulle matrici ambientali di queste sostanze forever chemicals  altamente dannose, limiti invocati anche  dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Ispra.

Clicca qui il video della relazione.

La situazione in Piemonte, denuncia la Commissione, preoccupa per l’inquinamento della provincia di Alessandria causato anche dallo sversamento senza limiti di PFAS nelle falde acquifere ad opera della multinazionale belga Solvay di Spinetta Marengogià condannata due anni fa dalla Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica, reati peraltro reiterati e quindi oggetto di nuovo procedimento penale.

La situazione in Veneto, a sua volta,  è stata caratterizzata dalla presenza per decenni  in provincia di Vicenza della  multinazionale Mitsubishi-Enichem che ha  inquinato – indisturbata dal potere politico – le falde acquifere e provocato moltissime patologie, anche gravi, come tumori, malattie cerebrovascolari, diabete, Alzheimer, disfunzioni tiroidee. Infatti è in corso il procedimento penale.  Secondo la commissione Ecomafie, anche nel caso veneto la bonifica procede ad un ritmo troppo lento, certo non risolta dalle barriere filtranti.

Stigmatizziamo la posizione del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

E’ stata lanciata la candidatura dell’Italia ad ospitare nel 2024 la 10° edizione del Forum Mondiale dell’Acqua: questo evento va osteggiato perché  creato da un organismo illegittimo e immorale , il Consiglio Mondiale dell’Acqua, a cui i governi sono chiamati a partecipare e a discutere sotto l’egida delle più grandi multinazionali del settore che tentano di ottenere il via libera alla definitiva mercificazione del diritto all’accesso all’acqua e la definitiva privatizzazione dei servizi idrici integrati, addirittura giocati in Borsa, sulla pelle dei cittadini tutti e soprattutto dei più poveri del mondo. Per l’Italia la candidatura è in spregio al referendum del 2011. Condanniamo la posizione del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che con estrema disinvoltura è passato dalla prima stella “#acquapubblica” al sostegno alle multinazionali. Chiediamo al Movimento 5 Stelle di prendere le distanze da tale posizione e ai sindaci di Firenze, Roma e Assisi di ritirare la candidatura a ospitare questo evento. Clicca qui il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Le dimissioni del ministro Cingolani.

La Tassonomia europea sarebbe una classificazione gerarchica delle attività ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale: tecnologie adatte a garantire la neutralità climatica, dunque finanziabili. Invece l’Italia si è schierata coi dieci Paesi, capitanati dalla Francia, che chiedono di considerare “verde” anche il nucleare a fissione vecchio di decenni. L’introduzione del nucleare (small modular reactors e fusione) nella tassonomia, e a promuovere l’uso del gas come soluzione alla crisi climatica: sono due follie da un punto di vista climatico e di impatto ambientale sostenute dal ministro Roberto Cingolani  nonostante la precisa volontà dei cittadini espressa in ben due referendum nazionali. Il parere favorevole espresso alla UE da Cingolani, in modo autoritario e senza confronto democratico, indurrebbe (soprattutto i Cinquestelle che lo hanno nominato) a chiedere le dimissioni del ministro detto  della transizione ecologica.

I Movimenti sanno anche fare a meno dei partiti.

Non è nostro compito avventurarci in disamine del voto. Azzardiamo l’ipotesi che l’astensionismo record sia rimpolpato da quanti si sentano rappresentati dai Movimenti piuttosto che dai partiti. Lo dimostrerebbe l’emorragia del voto grillino che è tornato  a rifugiarsi nell’astensionismo. I grillini, dopo essere esplosi in promesse e percentuali, al governo  si sono rivelati la delusione cocente dei Movimenti ambientalisti e pacifisti, dal Tav in avanti. Che un Cingolani sponsorizzato da Grillo o un “democristiano” come Conte  possano riportare il M5S, non più movimento bensì partito, a riferimento elettorale dei Movimenti, non pare prevedibile. Altrettanto non pare l’offerta di un “nuovo centrosinistra rosaverde” con l’altra palla al piede, il PD, difficilmente identificabile di sinistra, insomma piuttosto Dc che PCI. Conte e Letta, a loro volta,  non sono figure che scaldino il cuore degli attivisti eco pacifisti… con “linguaggi e contenuti di populismo gentile e competente” ormai percepiti come bla bla bla (l’unica cosa “green” sostenuta è stata il green pass che di verde o arcobaleno non ha proprio nulla). Insomma non pare che milioni di cittadini, convinti che votare sia diventato inutile, abbiano sotto mano  una rappresentanza partitica alternativa. Ma la democrazia non  scricchiola perché i Movimenti, ancorché orfani di rappresentanza, sono ben vivi, in particolare i giovani, come hanno anche recentemente dimostrato riempiendo le piazze insieme a Greta.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

“Limiti zero Pfas” e limiti del Movimento Cinquestelle.

Dunque i  Pfas rappresentano una  futura catastrofe sanitaria: l’unica soluzione è non utilizzarli più. Cioè metterli al bando, fissare “limiti zero alle emissioni”. L’impegno dei “limiti zero Pfas” era stato assunto dal ministro all’Ambiente, Sergio Costa (Cinquestelle) proprio mentre la Commissione parlamentare ecomafie aveva sottoposto ad indagine la questione nazionale PFAS. Costa ha tradito l’impegno solenne (parola di Generale) e ora, nel cambio di governo, non ci possiamo aspettare molto dal nuovo ministro Cingolani benché sia stato scelto da Beppe Grillo (nell’immagine). Parimenti si è indebolita l’azione della Commissione parlamentare, della quale però resta attivo l’interessamento  del medico nonché onorevole Alberto Zolezzi (Cinquestelle), membro della commissione Ambiente alla Camera e della bicamerale sulle Ecomafie, come si evince nel suo intervento   nell’audizione della Procura di Vicenza in Commissione Ecomafie: clicca qui il video. 

Proprio in  questi giorni Zolezzi ha ribadito l’impegno: “Va contrastato il tentativo di spostare la produzione di Pfas a Spinetta Marengo, in Piemonte, esponendo un altro territorio ai pericoli ormai acclarati collegati alla diffusione di queste sostanze, che sono immunotossiche e riducono la risposta alle malattie infettive e ai vaccini”. Staremo a vedere.

TAV. Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.

In più la lunghezza delle  orecchie di Alessandro Morelli, viceministro alle Infrastrutture per il governo italiano dei “migliori” nonchè leghista già direttore di Radio Padania,  negli incontri internazionali ha raggiunto dimensioni  già viste ai suoi partner: clicca qui.

Hanno blaterato per anni che in Valsusa i lavori procedevano, hanno militarizzato un’intera Valle costruendo  cantieri tra cemento, reti di ferro e filo spinato e questo non gli è bastato per proseguire con l’opera devastatrice. Che a lor signori piaccia di più intascarsi i denari che procedere con i lavori? La nostra lotta infatti si fonda sulla convinzione che questa “grande opera” devastatrice non serve che ad arricchire i soliti panzuti, che da troppo tempo mangiano sulle teste di tutte e tutti, a discapito proprio dei bisogni di primaria necessità come la salvaguardia dell’ambiente e dei territori per una vita in salute, che sicuramente in tempi di pandemia andrebbe messa al primo posto.

Tutti i documenti in Magistratura per il disastro ambientale della Solvay di Rosignano.

Non inganni l’immagine “caraibica” rispetto a quella “padana” di Spinetta Marengo: i reati dei processi Solvay di Alessandria e Livorno sono gli stessi.

Aggiorniamo la situazione ambientale, giudiziaria, sanitaria ed economica della fascia costiera livornese che avevamo descritto (clicca qui) nel febbraio 2020. Aggiorniamo a distanza di oltre un anno dalla drammatica epidemiologia del CNR sugli effetti Solvay, dal divieto di utilizzo dei pozzi di Rosignano, dal clamore del servizio di Rai 3 Report, dall’interrogazione regionale dei Cinquestelle, dall’allarme dell’emergenza PFAS che si estende in Toscana, dall’audizione della Commissione Ecomafie, dagli esposti del fondo ambientalista Bluebell Capital Partners e del Movimento 5 Stelle. Il procedimento penale che ne deriverà non potrà che vertere sui reati di inquinamento ambientale e false comunicazioni aziendali.

Infatti, nella sua  campagna a metà tra ambientalismo e finanza contro lo stabilimento di Solvay a Rosignano, nel  2021 il Fondo londinese di investimento Bluebell, noto per le  iniziative avviate verso  Mediobanca, Leonardo, Hugo Boss e Lufthansa, ha partecipato (clicca qui) con Giuseppe Bivona all’assemblea  degli azionisti Solvay (11 maggio), ponendo 45 precise domande scritte alla amministratore delegato Ilham Kadri nel rivendicare bonifica dell’area di Rosignano, installazione di tecnologie per evitare gli scarichi chimici e cambiamento della formula di compensazione dei manager. Cioè a far  cessare uno dei maggiori disastri ambientali per durata ed intensità tutt’oggi in corso in Italia. Le risposte sono state quanto mai lontane dalla verità  e allarmanti. Al punto che Bluebell (clicca qui) le ha trasmesse a Roberto Cingolani ministro della transizione ecologica e a Stefano Vignaroli presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, nonchè si presume alla Procura di Livorno. Le repliche di Ilham Kadri suscitano scandalo: clicca qui.

Dopo il servizio del Financial Time sugli scarichi, è seguito quello  di Bloomberg, il primo operatore mondiale  dell’informazione (TV, agenzia di stampa, radio, internet e pubblicazioni editoriali).

Gli ecopacifisti dalla parte di Grillo o di Conte? O di nessuno dei due?

Molta parte del movimento ecopacifista aveva posto fiducia elettorale nel Movimento Cinque Stelle. Ora, davanti ai suoi parlamentari, Beppe Grillo ha ammesso di averlo deluso. Dopo aver inventato due governi Conte di due colori opposti (ma nessuno ecopacifista), ha toccato il fondo dell’impotenza e della sudditanza   nell’ammucchiata del governo Draghi. Tutti gli organi di stampa ferocemente  restano da oltre 12 anni contro Grillo e da tre contro Giuseppe Conte; a favore di Conte ma contro Grillo c’è solo il Fatto Quotidiano. Eppure è innegabile che il Movimento inventato dal “visionario”, dopo che questi ha definito “ecologisti” tanto Mario Draghi che Roberto Cingolani, non solo è inchiodato alla metà del suo consenso originario, ma addirittura è sull’orlo della scissione. Non è chiaro se la rottura fra Grillo e Conte si fonda sulla presa di coscienza di Grillo che il governo Draghi è tutt’altro che il governo della “transizione ecologica”, e che dunque occorre uscire dalla maggioranza (tramite una mozione di sfiducia contro Cingolani) e infine ritornare prima della fine della legislatura ai principi fondativi (ecopacifismo, no due mandati, ecc. ). Oppure se il dissidio è solo una lotta di potere personale nel corso della  definitiva trasformazione di un Movimento rivoluzionario in un Partito tradizionale. La parola degli attivisti è spenta da tempo, mentre tra i parlamentari l’attaccamento alle poltrone spiega le scelte di governo, dal Conte 1 in avanti.

Ad Alessandria è la Solvay ad organizzare il consiglio comunale.

Prima parte dell’intervento di Lino Balza al Consiglio comunale di Alessandria del 15 giugno 2021 sui PFAS
Seconda parte dell’intervento di Lino Balza al Consiglio comunale di Alessandria del 15 giugno 2021 sui PFAS

Solvay ha preparato un servizio di propaganda aziendale e ha  commissionato al Comune di Alessandria di mandarlo in onda tramite convocazione di un apposito Consiglio comunale. Per lo show in streaming di martedì 15 giugno, Solvay ha confezionato cinque spot pubblicitari, con tanto di immagini, filmini e voci fuori campo, affidati ad una team di “esperti scientifici”, in realtà volti noti debitamente prezzolati per presentarsi quali “consulenti” in tutti processi penali: grazie alla loro “credibilità scientifica” hanno contribuito non poco alla condanna di Solvay per disastro ambientale conclusasi in Cassazione, e si ripropongono, fortunatamente, per il prossimo imminente procedimento penale. Nei processi non è prevedibile la falsa testimonianza per i consulenti, mentre rischia l’attuale direttore dello stabilimento di Spinetta Marengo, che però, come per tutti i direttori, fa conto che la condanna (sempre lieve) di reclusione per inquinamento -al posto degli amministratori- è lautamente  compensata dalla  retribuzione.

A sua volta il Comune, quale comprimari del truffaldino spettacolo pubblicitario, ha convocato i responsabili locali di Arpa e Asl che, per… brevità di esposizione, omettono di fornire i dati delle indagini epidemiologiche (record di morti per tumori) e delle indagini idrogeologiche (falde inquinate e acquedotti chiusi). C’è da dire che non tutti i funzionari dei sedicenti Enti di controllo appaiono utili idioti perché ad alcuni per i servizi resi si aprono le porte per promozioni in Regione.

Solvay ha stretto un patto d’acciaio con la Lega che regge le amministrazioni di Comune, Regione e Provincia. Del Comune abbiamo detto. La Regione evita di ordinare  i monitoraggi ecologici e sanitari ai quali invece l’omologa Veneto ha pur provveduto. Alla Provincia compete il ruolo di punta: autorizzare i cancerogeni Pfas (C6O4 e ADV), messi al bando in tutto il mondo, a inquinare aria e acqua fino alla foce del Po.

Solvay, non a torto, dà per sicura vincente la coalizione di destra: nel dibattito del cosiddetto “Consiglio comunale aperto” è palese l’assenza di una opposizione degna di questo nome, vuoi perché nella sudditanza a Solvay il PD ha la coda di paglia di trascorse maggioranze (perfino accusate in tribunale da Solvay di riscuotere tangenti da Montedison), vuoi perché un blando M5S rischia di azzerare quel poco di consenso raccolto localmente (vanificando il grande lavoro che sta facendo il parlamentare Zolezzi). Anche sui Pfas la sponda sindacale è una frana da quando la CGIL nel 2002 zittì la propria allarmante denuncia.

Il geologo nazionale di Legambiente, Andrea Minutolo, ha felicemente sintetizzato lo stato d’animo disgustato degli ambientalisti di fronte allo spettacolo comunale: un allestito banchetto di matrimonio (tra Solvay e politica) al quale siamo stati invitati e che respingiamo. Un banchetto comunque fra pochi intimi, consumato lontano dalla popolazione, ma per la pubblicità del quale  Solvay punta sulla compiacenza dei giornali (chi non ricorda le intercettazioni telefoniche della procura?).

Nel cosiddetto dibattito la cosa che impressiona di più è l’ignoranza. Regna sovrana fra i consiglieri nell’aula, tra chi si esprime con analfabetismo lessicale o con vuoti giri di parole fiorite. Negli interventi premettono tutti “sono ignorante” e lo dimostrano non avendo la minima conoscenza di cosa produce Solvay, come, quali rischi, quali danni, quanti morti e ammalati, quanti bambini. Non sanno neppure come si pronuncia: dicono Solvei. Invano avevo chiesto al Sindaco di stampare e distribuire ai consiglieri il nostro dossier “Pfas. Basta!” (250 pagine). Invano avevo invitato i consiglieri ad ascoltare l’impressionante udienza alla Camera del professor Carlo Foresta: uno scienziato internazionale, piuttosto che quei contafrottole dei consulenti Solvay. Ignoranti erano e ignoranti sono rimasti, affascinati dallo show Solvay, considerando il mio intervento una provocazione: cliccalo in audio sopra oppure qui in trascrizione. Non si può pensare che un Consiglio comunale siffatto produca un ordine del giorno che chiede la revoca dell’autorizzazione e la chiusura dei PFAS.

Cinquestelle: la Magistratura fermi l’autorizzazione a produrre Pfas C6O4 a Spinetta Marengo.

Per quanto riguarda gli studi sui Pfas abbiamo più volte documentato le ricerche del professor Carlo Foresta del Consiglio Superiore di Sanità. A lui, in questa intervista, fa riferimento anche  Alberto Zolezzi  in veste di medico e soprattutto di membro della Commissione parlamentare Ecomafie. A sostegno che la produzione di Pfas dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo è incompatibile con la salute della popolazione, e dunque deve cessare, sono convergenti tutte le risposte dell’onorevole Cinquestelle, che scandisce: “Basta Pfas”.

Zolezzi innanzitutto sgombra il campo dai dubbi: “IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque) e CNR (Consiglio Nazionale Ricerche) nel report presentato nel marzo 2021 scrivono che i nuovi PFAS -fra cui il cC6O4– sono analoghi ai vecchi”. Anzi, Zolezzi sciorina gli implacabili dati: “I nuovi a catena corta  sono più dannosi dei vecchi”, fino ad esclamare:  Chissà che succederebbe ai lavoratori Solvay con 2mila ng/litro!”. E non solo che cosa succederebbe ai lavoratori e ai cittadini alessandrini: “Vogliamo proseguire l’esperimento facendo bere questa acqua ai nostri figli in tutto il bacino Padano? L’acqua del Po viene captata per irrigazione anche a scopo potabile”. “Può un’azienda mettersi a produrre 60 tonnellate di PFAS? Rischiano di contaminarsi ogni anno 12 miliardi di metri cubi di acqua: lo stesso di volume idrico trattenuto ogni anno dalle piogge nel Nord Italia”. Un giogo eco sanitario inaccettabile per l’Italia: “Nessuno stabilimento europeo oggi produce PFAS e tanto meno con quella modalità di diluizione e rischio inquinamento”. Non solo, aggiunge Zolezzi: “I PFAS causano danni anche per esposizione aerea, in particolare si riscontra nei lavoratori  ma anche nei cittadini che abitano nelle zone limitrofe”. D’altronde la bioaccumulabilità dei Pfas è provata scientificamente: nelle mutazioni genetiche di vongole e pesci del Po e, proprio a Spinetta Marengo, nelle uova degli uccelli (clicca qui).

Dunque è incompatibile con la salute, è inaccettabile il Pfas C6O4 a Spinetta Marengo, Solvay lo sostituisca con sostanze alternative, come conferma Zolezzi“Mi risultano alternative per tutti i prodotti a base di PFAS e nessuno li produce più in UE”. Dunque la Provincia di Alessandria deve recedere definitivamente l’autorizzazione dell’aumento della produzione cC6O4 concessa a Solvay, la quale peraltro senza autorizzazione (verificherà la magistratura)  stava usando il C6O4 quanto meno dal 2009, secondo il nostro esposto. Zolezzi è perentorio: “l’Amministrazione doveva modificare l’atto dopo averlo ritirato in autotutela”. La Provincia aveva ignorato i limiti di sicurezza dell’ISS, quelli europei 0,1 microgrammi/litro, quelli veneti 0,09,  e ancor più che ISPRA si è espressa per un limite 0 di PFAS agli scarichi. I dati parlano chiaro. E la Provincia non doveva dare l’autorizzazione nelle modalità e nei termini chiesti dall’azienda”.

 Insomma Zolezzi non si sottrae alla domanda: com’è possibile che la Provincia abbia accettato in buona fede una richiesta di estensione della produzione del cC6O4 se non c’era un’autorizzazione precedente? Risponde con una accusa specifica: “E’ bene che la Solvay abbia ricevuto una condanna penale in Cassazione per l’inquinamento storico. Esiste un’ulteriore indagine in corso perché anche il cC6O4 esce dallo stabilimento in maniera importante. Spero che pure in questo caso la Magistratura metta una pezza. Non è possibile che basti una pioggia a inquinare e a mettere a rischio la salute dei lavoratori e dei cittadini. L’azienda produceva senza essere autorizzata e il cC6O4 finiva nei fiumi e nelle falde circostanti, questo doveva bastare a dimostrare inaffidabilità e a sospendere tutti gli atti”.

Sì, facciamo affidamento sulla Magistratura, ma il governo Conte col ministro Costa che non mantiene l’impegno “Limite Zero Pfas”, e il governo Daghi di cui M5S fa di nuovo parte? Zolezzi: “ E’ vergognoso che il Ministero della salute abbia detto di aver sospeso lo studio epidemiologico in Veneto, i risultati avrebbero potuto mettere una pietra sopra ai PFAS; bene che almeno il Ministero sia disponibile a studiare la salute dei piemontesi. Ricordiamo che i pesci dalle parti di Spinetta subiscono frequentemente inversione sessuale”. “La Commissione Ecomafie sta affrontando il lato sanitario della vicenda, grazie all’opera di quattro ottimi consulenti. Con la relazione che stiamo scrivendo credo daremo un supporto anche all’azione delle Procure che stanno indagando”.

Bene, Zolezzi, la magistratura blocchi subito l’autorizzazione del C6O4, però non può essere la magistratura, coi suoi tempi decennali, a togliere tutte le castagne dal fuoco, deve essere il governo mettendo una pietra tombale sui Pfas tramite “limite zero Pfas”. Certo, poi resterà il problema della bonifica. Però lascia perplessi nell’intervista la prospettiva: “Finanziamo la riconversione e la bonifica della Solvay di Spinetta, in questo momento i fondi non mancano a livello pubblico e privato: cosa aspetta la Solvay?”. Non siamo d’accordo, per noi è fermo il principio “Chi inquina, paghi”.

Clicca qui l’intervista integrale.

 

Vietare una volta per tutte i Pfas, e farlo presto.

Dossier pagg. 220 disponibile presso movimentolotta.maccacaro@gmail.com

E’ la posizione dei Cinquestelle. Alberto Zolezzi, deputato e membro delle Commissioni Ambiente ed ecomafie, dopo l’interpellanza urgente alla Camera:  “È ora che lo Stato intervenga con decisione sulla vicenda dei Pfas, ossia la famiglia di composti chimici, usati prevalentemente dall’industria, che causano gravi danni alla salute e potrebbero interferire con l’efficacia del vaccino contro il Coronavirus. L’Ispra assimila il nuovo Pfas cC604 prodotto in esclusiva dalla Solvay S.P. di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, alle sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche e la sostanza è stata rinvenuta a valle della barriera idraulica della Solvay, i cui dirigenti sono stati condannati nel dicembre 2019 per disastro ambientale colposo. Bisogna assolutamente scongiurare i gravi pericoli a cui è sottoposta la popolazione dalla valle del Po. Parliamo di sostanze cancerogene, interferenti endocrini che riducono la fertilità, favoriscono l’endometriosi e le patologie cardio e cerebrovascolari. In Aula alla Camera abbiamo appreso della disponibilità dell’Istituto superiore di sanità a realizzare uno studio epidemiologico ad Alessandria, ma bisogna fare di più, vietando una volta per tutte queste sostanze, e bisogna farlo presto”.

I Cinquestelle all’attacco dei Pfas. Speriamo che non sia un’altra sconfitta.

Anzi, temiamo che sia un’altra sconfitta: per noi.  Trenta parlamentari hanno presentato una interpellanza urgente che chiede di fissare i limiti dei Pfas nell’ambiente. “Limiti zero”: era l’impegno dell’allora ministro dell’ambiente (grillino) Sergio Costa. Impegno non mantenuto. Quante probabilità ci sono che l’impegno sia ora  assunto dal nuovo ministro “alla transizione ecologica” Roberto Cingolani? Il M5S è al governo con Draghi come lo era con Conte, ma ora conta meno di prima. Dunque poche probabilità.

Per il resto l’interpellanza, primo firmatario Alberto Zolezzi, ripercorre fedelmente il disastro che da troppi anni documentiamo e rivendichiamo.  In particolare ribadisce che il Pfas “di nuova generazione”, il C6O4, è più cancerogeno del PFOA sostituito, mentre viceversa la Provincia di Alessandria, piuttosto che chiuderlo, ne autorizza addirittura l’ampliamento alla Solvay di Spinetta Marengo, malgrado i riscontri epidemiologici e idrogeologici. Ma è chiaro che un conto è chiedere “limiti più stringenti”, come purtroppo stanno facendo i grillini, e ben altro sarebbe pretendere “limiti zero” che, per quanto riguarda lo stabilimento piemontese, determinerebbe la chiusura urgente degli impianti inquinanti. Dunque “limiti più stringenti” è un palliativo che mantiene lo status quo. Una sconfitta ecosanitaria per la popolazione, che la politica vorrà vendere come una vittoria.

Mentre nel frattempo ci si ammala e muore fra i lavoratori e i cittadini. La stessa, sacrosanta,  richiesta al governo di “studio di corte epidemiologico approfondito”, infatti  -senza chiusure urgenti-  non fa che rinviare nel tempo lo status quo ecosanitario che invece è già drammaticamente chiaro e documentato dalle indagini e dalle cartelle cliniche in mano alla Magistratura. D’altronde l’altro Costa, Andrea, niente affatto grillino, al quale l’interpellanza è rivolta quale sottosegretario alla Salute, ovviamente precisa, scandendo bene i concetti, che L’Istituto Superiore di Sanità garantisce la propria disponibilità di verificare l’opportunità ed eventuale fattibilità di uno studio di corte residenziale nell’area del comune di AlessandriaCampa cavallo. Dell’interpellanza (clicca qui il video) resteranno solo i toni enfatici e commoventi: “ne va della salute dell’intera pianura padana”, se non ci sarà  l’intervento concreto di governo e parlamento: cioè “limiti zero pfas”.

–>(8) Rosignano, come sbarazzarsi del disastro eco sanitario.

I caraibi di Rosignano “bitch”.

Da oltre un secolo Solvay ha sposato Rosignano concedendogli  il cognome e, come dote, un patrimonio di inquinamento impunito. L’unica voce ambientalista per anni dissidente si è infine inciuciata spegnendo i riflettori, che ora sono accesi grazie ai tre esposti alla Procura di Livorno del Movimento Cinquestelle (Francesco Berti e Silvia Noferi), del fondo di investimento internazionale Bluebell (Giuseppe Bivona) e del  WWF. In più, si è  inserita -come anche a Spinetta Marengo- la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (presidente Stefano Vignaroli). Esemplare, per l’analisi dettagliata, è l’interrogazione M5S al Consiglio regionale Toscana, che chiede anche l’intervento urgente del Ministero per la riconversione ecologica.

Solvay scarica direttamente a mare 250.000 tonnellate all’anno di solidi sospesi contenenti metalli pesanti come nichel, mercurio, cromo, cadmio, arsenico, e provoca una contaminazione dei terreni, nonché delle acque sotterranee (falda superficiale e falda profonda) da arsenico, mercurio, composti organoclorurati e Pcb”, ovvero i policlorobifenili, composti organici considerati inquinanti persistenti.

Acquiescenti i sindacati, i primi i bersagli degli inquinamenti sono i lavoratori esposti ai vapori indoor/outdoor, con  i pozzi ad uso irriguo delle abitazioni ubicate nelle immediate vicinanze del sito, le acque superficiali del fiume Fine, le acque superficiali del Mar Ligure (spiagge bianche di Vada) ovvero l’arenile “caraibico” dove scarica il Fosso bianco.

Piuttosto che affrontare i costi della bonifica di questo disastro ecosanitario, Solvay ha annunciato per Rosignano l’organizzazione dell’attività in una struttura legale separata controllata dalla capogruppoLo stesso  tentativo di sbarazzarsi del problema ambientale con uno scorporo, una bad company, procurarsi uno scudo legale, è ora studiato anche per Spinetta Marengo.

I veleni della Solvay penetrano nelle case dalle cantine. I bambini i più a rischio.

Facciamo il punto sulla partita a scacchi che si gioca sulla pelle degli alessandrini. Manifestazione il 13 marzo.

La falda che scorre sotto Spinetta Marengo, compromessa dal disastro ambientale acclarato dalla sentenza della Cassazione del dicembre 2019, rilascia in superficie i cancerogeni cloroformio, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, tricloroetilene ecc. E lo fa introducendo i suoi “vapori” anche attraverso le fondamenta delle abitazioni. Gli accertamenti dell’Arpa sono iniziati l’anno scorso. La popolazione avvelenata è quella del sobborgo alessandrino. Questi accertamenti sono nell’ambito delle campagne di monitoraggio dei composti fluorurati in aria e ambiente, che il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” da mesi chiede (formalmente via PEC) all’Arpa di rendere pubblici per tutto il 2020, e non solo fino a luglio. (Clicca qui).

A sua volta, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte, Sean Sacco, completa il quadro dell’ecocatastrofe con ulteriori dati (clicca qui) evidenziando i drammatici risultati dell’indagine epidemiologica (incrementi di rischio del + 75% per mesoteliomi pleurici, + 90% per i sarcomi ecc. ) che va appunto completata oltre ai confini comunali. Si pensi che in Veneto si sta studiando anche l’associazione tra l’esposizione ai Pfas e le competenze cognitive e socio emotive dei bambini residenti nella zona rossa: è più che un sospetto di danni se consideriamo le rovinose evidenze già accertate in gravidanze ed esiti neonatali. (clicca qui)

Al culmine dei nostri esposti (clicca qui), la Procura di Alessandria ha finalmente avviato procedimento penale contro Solvay in violazione della sentenza di Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica. Per questo ultimo reato è evidente il fallimento, ad esempio, del Progetto operativo di bonifica per fasi riduzione cromo esavalente (terreni insaturi Area 2 Sottoarea 2b) approvato dal Comune di Alessandria e certificabile dalla Provincia, per il quale Solvay ha fornito garanzie finanziarie.

Con provvedimento immediato, insieme a ComitatoStopSolvay e Legambiente abbiamo chiesto almeno di fermare le produzioni del pfas C6O4 (appena autorizzato dalla Provincia). Solvay stessa ammette la chiusura, addirittura della fabbrica, ma non subito: il tempo di spremerla fino in fondo, basta che gli avvocati menino per le lunghe il processo e il ministero della transizione… transiga sui “Limiti zero pfas”. Clicca qui.

Alcuni politici e sindacalisti fingono di accettare perfino la chiusura dello stabilimento in cambio della localizzazione nell’alessandrino del deposito nucleare nazionale. In realtà puntano alla contemporanea presenza. Clicca qui.

Intanto alla procura di Livorno Vittorio Spallasso, che segue il processo di Alessandria, con il  fondo ambientalista Bluebell Capital Partners e M5S ha presentato esposto contro Solvay per l’inquinamento della costa tirrenica di Rosignano. Il processo Pfas contro Miteni riprenderà a Vicenza il 22 marzo. Il prossimo 13 marzo ad Alessandria manifesteremo in piazza contro la squallida partita a scacchi che si sta giocando sulla pelle di lavoratori e cittadini.

Ma qui si sta morendo. Anche di Pfas.

Il comunicato concernente i PFAS della Solvay, che riceviamo dal M5S del Piemonte (clicca qui) è condivisibile laddove apprezza l’intervento della Procura di Alessandria che il “Movimento di lotta per la salute  Maccacaro” sollecita da sempre e con ben cinque esposti ultimamente.  E’ condivisibile per la parte che denuncia l’immobilismo e l’assenza della Giunta regionale per il biomonitoraggio umano e l’indagine epidemiologica dei lavoratori e della popolazione: rivendicazioni che, per quanto ci riguarda, datano quanto meno dal 2008. Aggiungiamo anche le indagini aria-acqua-suolo, ovvero la bonifica alternativa alle chiusure di impianti.

Però ci sono responsabilità che non sono bene messe in rilievo da Sean Sacco capogruppo regionale M5S, Susy Matrisciano Senatrice M5S,  Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo consiglieri comunali M5S Alessandria. I quali non riflettono sulle date (quanto meno andrebbe consultato il nostro Dossier, disponibile a richiesta). Responsabilità appunto ad iniziare quanto meno dal 2008 quando magistratura, arpa e amministrazioni ignorano il nostro esposto in procura che allarma sui Pfas PFOA, C6O4 e ADV. Dunque è quanto meno dal 2008 (e non dal 2012-13 come dice il comunicato M5S)   che mancano i monitoraggi dell’Arpa, fino al 2019 per il C6O4 e per l’ADV fino a pochi giorni fa.

Infine stupisce anche che nel comunicato non si associno a quella della Regione le responsabilità della Giunta provinciale di Alessandria che, in concorso con Comune e Regione, reiterizza addirittura nel 2020 a Solvay l’autorizzazione a produrre C6O4. A tacere che il ministro all’Ambiente, di nomina Cinquestelle, si è rimangiato l’impegno di fissare LIMITI ZERO PFAS: un crimine all’ambiente che non sarà certo emendato  dal nuovo ministro… per la transizione ecologica. Transizione? Ma qui si sta morendo! Ho riempito ben quattro libri di articoli (L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza) a forza di accusare quanti nei decenni hanno sulla coscienza le Vittime della catastrofe ecosanitaria di Spinetta Marengo.

Grillo il miglior politico dell’inizio del secolo.

Il MoVimento 5 Stelle della Camera dei Deputati ci scrive per contestare il nostro (non solo nostro) estremo scetticismo sul superministero della transizione ecologica “che come Movimento abbiamo fortemente voluto” e per magnificare la nomina di Roberto Cingolani  “ il cui profilo risponde a quello da noi auspicato, una scelta che ci soddisfa appieno”.  Ma questa nomina al Movimento di lotta per la salute Maccacaro (e non solo) non fa che accrescere lo scetticismo. Senza entrare nel merito della rivolta contro il voto per Draghi e relativa scissione (personalmente ritengo Grillo il miglior politico di inizio secolo, che ora fa ridere gli avversari e piangere i sostenitori), limitiamoci al superministero e al suo titolare dal curriculum di renzian-leopoldino di Leonardo- Finmeccanica che Grillo ha scambiato per grillino. I quali restano mutilati: per loro non c’è l’accorpamento con il ministero dello Sviluppo economico, che va al leghista Giancarlo Giorgetti piuttosto che a Stefano Patuanelli, e che  vanificherà ogni improbabile sforzo di Cingolani nel brevissimo tempo a disposizione prima dell’ascesa di Draghi al Quirinale. Aggiungiamo la nomina di Roberto Garofoli come sottosegretario della presidenza del consiglio, considerato assieme al neo ministro dell’Economia Daniele Franco dai Cinquestelle un avverso tecnoburocrate del quale appunto  ottennero sbandierandola  la testa nel governo gialloverde.

Insomma questo mancato superministero della transizione ecologica, subito dimezzato e finito ad un renziano, ha le caratteristiche di un cavallo di Troia tirato fuori dal cappello come trucco delle urne di Rousseau per il governo oligarchico che non ci crede affatto al green. Infatti  Pd e Forza Italia chiedono a gran voce di sbloccare i cantieri, Italia Viva  ha aperto la crisi al grido di “vogliamo il Ponte sullo Stretto!”, la Lega  uscita dalle consultazioni rivendicando il “diritto a scavare” (cioè a sventrare il territorio senza l’impaccio di leggi e soprintendenze). Quanto al Movimento 5 Stelle, dal Tav al Tap all’Ilva, l’esperienza dice che quando va al governo trangugia qualunque scempio ambientale!

 

Un paradiso naturale stravolto dagli inquinamenti di Solvay.

Dopo la polemica innescata a fine 2020 con i vertici di Solvay per l’impianto di Rosignano, il co fondatore del fondo internazionale di investimento Bluebell Capital Partners, Giuseppe Bivona, su invito del parlamentare del Movimento 5 stelle Francesco Berti, ha effettuato con  i rappresentanti di associazioni e movimenti ambientalisti della zona, nonché con l’avvocato Vittorio Spallasso  di Alessandria, un sopralluogo sia alle spiagge bianche di Rosignano che in corrispondenza degli scarichi a mare gestiti dalla Solvay. Berti annuncia “azioni a garantire un futuro sostenibile a questo territorio che ha tutte le potenzialità per essere un vero e proprio paradiso naturale, e che invece è stato trasformato in una delle 15 aree più inquinate del Mediterraneo” (clicca qui lo studio ONU)

Sul nucleare il Movimento Cinquestelle informa correttamente.

Definisce “propaganda strumentale” la nostra accusa. Con la proposta  di indicare come deposito unico nazionale  addirittura 67 possibili siti di stoccaggio rifiuti radioattivi,  il  governo finge una decisione col solo scopo di rinviarla alle calende greche tramite una discussione babelica infinita, nel contempo che serve a interrompere la procedura di infrazione comunitaria che pende sul nostro Paese per non avere ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi come richiesto dalla direttiva 2011/70 Euratom del Consiglio europeo.  Clicca qui il comunicato emerso dall’assemblea dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle con i titolari dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico.

Qua la mano Grillo per la patrimoniale.

Foto conviviale di un ricco con un benestante, frugale ma pagava il ricco genovese.

Siamo stati per primi, su questo Sito, a valorizzare gli impegni ecosanitari del Movimento Cinquestelle, ma siamo da qualche tempo anche assai critici sulla sua involuzione ambientalista, che nel nostro piccolo universo rischierebbe l’accusa di tradimento. Sosteniamo da sempre convintamente l’introduzione della patrimoniale sui ricchi: a beneficio oggi più che mai della Sanità e della Scuola, quindi applaudiamo la presa di posizione di Beppe Grillo sul Blog: clicca qui.  

Sui Pfas timori di nodo scorsoio per i Cinquestelle.

Si trovano sul Dossier “Basta Pfas” (clicca qui) i tre documenti del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” che concludono con la richiesta di mettere una pietra tombale sui Pfas. 1) Al Prefetto di Alessandria e alla Commissione Parlamentare Ecomafie: Stefano Vignaroli, Massimo Vittorio Berutti, Chiara Braga, Alberto Zolezzi: clicca qui.  2) Due esposti alla Procura della Repubblica di Alessandria: clicca qui e clicca qui.  3) Esposto all’ARPA di Alessandria:  clicca qui.

Nonché la “Lettera aperta ad Alberto Zolezzi” (clicca qui) che così conclude: “Scusa, Alberto, la crudezza del linguaggio, che ho già usato nel commento a caldo dopo  l’audizione della Commissione ad Alessandria, ma il nostro Sito (clicca qui https://www.rete-ambientalista.it/), nell’illustrare la lunga storia Pfas, per ben 300 articoli comprese le tue interpellanze, ultimamente si sofferma sulla questione del rapporto tra Movimenti e Cinquestelle e sull’accusa -che va rigettata- ai parlamentari grillini di tradimento e/o di inettitudine (Tav ValSusa, Tav Terzo Valico,TAP, Ilva, Acqua pubblica, F35, Benetton… Pfas) dannando alle poltrone l’anima movimentista e ambientalista delle origini, e scontando l’emorragia dei voti. Per cui, perfino Beppe Grillo sbotta: “Non credo più nella rappresentanza parlamentare, preferisco la democrazia diretta che è la sua evoluzione”. Insomma, Alberto Zolezzi, dai grillini non ci si può più accontentare di appassionate grida come quelle da te  pronunciate su Facebook dopo la visita ad Alessandria”.

(Editoriale) Lino Balza

L’eredità nucleare: a che punto siamo? Siamo al punto di partenza.

Il punto lo fa Gian Piero Godio il 6 novembre  scorso al convegno organizzato dall’Osservatorio nucleare: clicca qui. Godio conclude: Attendiamo sempre  che venga pubblicata al più presto da parte di Sogin (il governo) la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Insomma, campa cavallo che il prato verde non  cresce. Insomma, siamo sempre al punto di partenza. Quello che ad esempio avevo stigmatizzato  nel convegno (dallo stesso titolo) a Bosco Marengo del 7 settembre 2017: clicca il video. Avevo sottolineato che il problema non è tecnico bensì politico.  Cioè nessun governo “colorato” con la mano destra o con la sinistra come i precedenti attuerà quanto previsto dalle Leggi. Dunque l’unica speranza -avevo detto-  è l’entrata nei posti di comando di una forza politica con un programma ambientalista alternativo. L’allusione abbastanza trasparente era ai Grillini. Ebbene, dal 2018 il M5S è al governo. Qualcuno crede che il Movimento (o partito che sia ) Cinquestelle avvierà veramente  il “Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”? Alzi la mano, dopo aver ascoltato  i senatori grillini Gianni Girotto e Mattia Crucioli al convegno del 6 novembre 2020.

Limiti zero Pfas. Il governo mena il can per l’aia.

Rimangiato l’impegno “limiti zero” del ministro all’ambiente Costa. Rinvio di un anno (poi due ecc.) tramite un intorbidito disegno di legge. Intanto avviata una pastoia di gratifichevoli  “tavoli tecnici” in cui MammeNoPfas e ComitatoStopSolvay saranno facilmente fagocitati dalla cricca ministeriale e confindustriale che opera per conto di Solvay e Miteni.  Quanto prima verificheranno la presa in giro. Tra i Movimenti ambientalisti l’interpretazione più probabile  è di  un ennesimo tradimento dei Cinquestelle. (Clicca qui).

Clicca qui il Giudizio delle MammeNoPfas.

Il governo  mena il can per l’aia, prende tempo, quello che serve a Solvay per continuare -se indisturbata dalla Magistratura– ad inquinare e ammalare, e a Miteni per sgusciare dal processo.

La Lega lacchè di Solvay inchiappetta i Cinquestelle.

Nella “Conferenza dei servizi” del 1° ottobre 2020 ad Alessandria,  Provincia-Comune-Regione hanno autorizzato alla Solvay di Spinetta Marengo  i cancerogeni PFAS nelle falde e nel sangue dei lavoratori e dei  cittadini. Il capolavoro leghista è consistito nello scaricare la propria criminale decisione sulle terga dei Cinquestelle, ovvero del ministro all’ambiente Sergio Costa che non ha saputo imporre al suo Ministero gli impegni che aveva preso con  Movimenti piemontesi e veneti, cioè il LIMITE ZERO DELLE EMISSIONI DEI PFAS. Il corrotto tiro mancino della Lega era stato (clicca qui) ampiamente previsto ma censurato dai giornali, e infatti è stato commentato prima della Manifestazione davanti alla sede della Provincia: ascolta Lino Balza dal minuto tre della registrazione video.

La Manifestazione di protesta contro Costa la prossima settimana a Roma raddrizzerà le gambe al Governo  ripetutamente accusato di tradimenti dagli ecopacifisti? 

“Il M5S chiede limiti in linea con quanto annunciato dal ministro Costa”

Così titola Il Piccolo di Alessandria. Sono grillini o democristiani?  la domanda sorge spontanea alla lettura del loro comunicato: “Si attenda, come annunciato dal Ministro Sergio Costa, che vengano introdotti valori limite certi e uniformi di emissione agli scarichi sui PFAS prima di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale che permette l’estensione della produzione ed uso del cC6O4. Nella terza Conferenza dei Servizi, programmata per domani 1 ottobre  ci attendiamo quindi che dalla Provincia emergano certe le tempistiche sui sistemi di filtrazione e chiari i limiti a scalare come proposto da ARPA fino ad arrivare a 0,50 μg/l. Nel dettaglio, deve essere quindi messa nero su bianco la tempistica sulla messa operativa del sistema di “Nanofiltrazione e Osmosi Inversa vibrata” e di “potenziamento di sistemi di trattamento con Resine a Scambio Ionico e Carboni Attivi”. “Ci aspettiamo inoltre  che la Solvay provveda a fornire informazioni inconfutabili sulla fonte e sulle cause delle perdite che hanno determinato la dispersione in falda del cC6O4 in questa fase di sperimentazione. Perché vale la pena ricordare che ad oggi la Provincia non ha ancora concesso l’autorizzazione (AIA) per la produzione di cC6O4 se non in fase sperimentale benché la società abbia richiesto di poter produrre in modo più massivo il PFAS per metterlo in commercio. Sarà quindi fondamentale che il polo chimico ci fornisca le stime sulla quantità di prodotto rilasciato nel tempo e chiarisca soprattutto come intende eliminare le perdite, perché il composto è stato riscontrato sia nelle acque di falda sottostanti lo stabilimento che esternamente alla barriera idraulica”.

I giornali cercano di censurare l’emergenza ecosanitaria dei PFAS e le responsabilità dei politici.

Sull’emergenza PFAS, in particolare sulla scandalosa Conferenza dei Servizi che ad Alessandria  vorrebbe autorizzare la Solvay di Spinetta Marengo ad avvelenare con il C6O4 (anche con il C6O4), i giornali adeguano volentieri  la loro complicità tramite l’oscuramento totale della  notizia. Quando invece la mobilitazione popolare li costringe a fornirne qualche ragguaglio, ricorrono ai comunicati e alle veline dell’azienda belga, tuttalpiù ammorbidiscono nei pastoni  le prese di posizione degli ambientalisti, però giammai pubblicano  integralmente i puntuali comunicati stampa del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” che individuano anche precise responsabilità politiche nazionali e locali, nomi e cognomi e padrinato. Ad Alessandria abbiamo denunciato -e i giornali hanno censurato-  che la Lega (che controlla Regione Provincia Comune) si appresta  a portare a termine il disegno affidatole di  dare via libera alla Solvay, addirittura scaricando la propria criminale responsabilità per l’autorizzazione C6O4 ad un tradimento del (pur imbelle) ministro Costa cioè dei Cinquestelle e del Governo: clicca qui. Tanto è l’inciucio imprenditorialsindacalpolitico,  che avevamo preannunciato la rimozione promoveautur ut amoveatur del direttore Arpa diventato (finalmente) scomodo.

La censura giornalistica è un gravissimo vulnus alla democrazia; anche quando è velleitaria: poichè decine di migliaia di italiani sono puntualmente informati tramite il Sito del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” e la Lista della “Rete ambientalista. Movimenti di lotta per la Salute per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza”.

La delibera, con cui la Conferenza dei Servizi ad Alessandria vuole dare via libera al Pfas C6O4, è precostituita ab origine dall’inciucio leghista  tra Comune, Provincia e Regione, priva di indipendenza e trasparenza, zavorrata dagli omissis e dalle espulsioni degli ambientalisti, dunque è vuota di autorità etica e politica e non merita il riconoscimento di alcuna legittimità. La contestiamo da fuori ribadendo le radicali  richieste riproposte il 1° ottobre dal Comitato Stop Solvay:

  1. Venga pianificato lo ​screening medico della popolazione coinvolta dall’inquinamento (a partire dagli abitanti di Spinetta Marengo e Montecastello e dai lavoratori dello stabilimento) e si proceda all’avvio di ​approfondite analisi per valutare la presenza di ADV7800, cC6O4 e di ogni altro PFAs nel suolo, nelle acque (in particolare in tutti i pozzi e nelle risorse idriche che riforniscono di acqua potabile il nostro territorio) e nell’ambiente.
  2. L’impianto per la produzione di ADV7800 sia chiuso con procedura d’urgenza. Come ampiamente illustrato si tratta di PFAs a catena lunga simile al PFOA messo al bando dalla Conferenza di Stoccolma e dall’accordo intercorso fra i principali produttori mondiali. È sorprendente che Solvay abbia continuato a produrlo oltre il 2013 apparentemente non rispettando accordi e normative. Ci chiediamo se questo comportamento possa essere ritenuto penalmente perseguibile come lo è negli USA11. Sicuramente è riprovevole e condannabile dal punto di vista etico.
  3. Sospendere la produzione di cC6O4 e realizzarne l’ampliamento dell’impianto e dei sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti in ogni matrice ambientale. Riprendere la produzione dopo validazione di ARPA sull’efficacia dei sistemi suddetti. La sospensione della produzione dovrà avvenire senza riduzione alcuna delle maestranze che saranno impiegate nell’attività di costruzione e sviluppo dell’impianto di cC6O4 e dei sistemi di abbattimento.
  4. Le emissioni inquinanti sia in atmosfera che in falda dovranno essere nulle (zero strumentale). Facciamo notare che il ministro italiano all’Ambiente Sergio Costa si è espresso in tal senso in una recente intervista concessa al bisettimanale alessandrino “Il Piccolo”16.
  5. La concentrazione degli inquinanti nello scarico (unico) che fuoriuscendo dagli impianti di trattamento defluisce in Bormida dovrà essere < 0,1 microg/l. Dopo 24 mesi dalla ripartenza dell’impianto di produzione la concentrazione di cC6O4 nello scarico dall’impianto di trattamento dovrà essere nulla (zero strumentale).

Clicca qui il documento completo del Comitato.

Conferenza dei servizi per Solvay ad Alessandria & Processo per Miteni a Vicenza.

Per l’emergenza PFAS in Italia assume capitale importanza la delibera del 1° ottobre ad Alessandria: potrebbe essere  il cavallo di battaglia degli avvocati difensori a Vicenza, e anche lo stratagemma della Lega di addossare la propria criminale responsabilità per l’autorizzazione del C6O4 ad un tradimento del ministro Costa cioè dei Cinquestelle e del Governo. Tradimento vero o presunto?

Clicca qui il documento del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”.

La caporetto dei Cinquestelle. Marco Travaglio vs Beppe Grillo e la Democrazia diretta.

Avevo identificato la caporetto dei Cinquestelle come una conseguenza del  “tradimento” dell’alleanza programmatica con i Movimenti ecopacifisti, ovvero dell’immolazione della “Democrazia diretta”  sull’altare della “Democrazia rappresentativa”. In loro difesa, Travaglio non convince: “Caro Lino, capisco tutto. Ma forse ti è sfuggito che i 5Stelle nell’estate del 2019 hanno votato in Parlamento il Tav, ovviamente da soli, anche al costo di far saltare il governo con la Lega. E purtroppo hanno perso”. Con questa debole posizione Travaglio dimostra di non conoscere o riconoscere il fondamentale pezzo di Storia patria scritto dai Movimenti tramite la prassi della Democrazia diretta, dimostra il limite di un (ottimo) notista della Politica rappresentata esclusivamente dai Partiti, come se la Politica si esaurisse nell’intermittente rapporto fra eletti ed elettori, come se tanta costante sostanza della Politica non la facessimo noi dei Movimenti fuori dai Partiti, anche influenzando le stesse votazioni. Va da sé che Travaglio, all’autocritica di Beppe Grillo“Non credo più nella rappresentanza parlamentare, preferisco la democrazia diretta che è la sua evoluzione”, rischia di fare la caricatura. Travaglio dunque merita una replica: clicca qui.  

Regionali Puglia, a Taranto c’è clima di disincanto.

Forse c’è solo una parola che può riassumere efficacemente la situazione attuale. E quella parola è disincanto. Siamo ormai oltre la protesta, oltre la rabbia, oltre la delusione. Siamo al disincanto verso un M5S che non ha mantenuto le promesse. Siamo al disincanto politico, ossia a quello stato dell’animo di chi si sente ormai vaccinato dal virus dell’illusione. Un amaro disincanto. Dall’Ilva, alla Tap, alla Tav, agli F-35, il Movimento aveva promesso due anni fa cose che oggi ha accantonato. Ma se questa è la situazione nell’area del M5S, non va meglio la situazione per il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (continua Peacelink).

Avevamo annunciato la caporetto dei Cinquestelle.

Come avevamo avvertito, la caporetto dei Cinquestelle è già evidente nei territori dove il tradimento degli impegni ecopacifisti (Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 ecc.) ha direttamente gelato la pelle delle popolazioni, e si estenderà a tutto il territorio nazionale. Il M5S  dalla “alleanza con nessuno”, disinvolto e repentino è passato tra il lusco e il brusco alla “alleanza con chiunque”, a prescindere dai temi identitari ossia dall’alleanza con chi l’aveva votato. Non guardando più in faccia l’interlocutore ecopacifista, ha dato di sé una immagine non sincera e non sicura, inaffidabile anzi traditrice. Appunto: tra il lusco e il brusco. Ora la questione grillina sembra diventare: “sì o no ad una intesa stabile con il PD?”. Assieme al  PD,  resuscitato l’anno scorso dal miracolo di quel genio di Salvini, arroccarsi al governo infatti garantirebbe il più a lungo possibile i posti in parlamento che le prossime elezioni taglieranno per effetto del referendum ma soprattutto del consenso. “La questione grillina” è invece un problema di contenuti, di alleanze, sì, ma di alleanza con quel mondo dei Beni Comuni che  credette di aver finalmente identificato i propri temi con quelli del movimento di Grillo. Insomma la sopravvivenza è la questione del recupero di una identità.

Il ministro Costa fissi limite zero allo scarico Pfas. O anteponga un dignitoso silenzio e si vergogni.

Polemiche contro i Cinquestelle in Veneto alla vigilia delle elezioni. Clicca qui.  E non si dimentichi, aggiungiamo noi, che gli stessi limiti –zero– valgano anche per le emissioni in atmosfera.

Sulla posizione del Ministro Sergio Costa non dovrebbero esserci sospetti, infatti il suo impegno è stato tassativo e chiaro: cliccalo qui testuale.

M5S: “No al Pfas C6O4 mostro sulle rive del Po”.

Il Movimento Cinquestelle ha fatto una interpellanza (clicca qui) al ministro dell’ambiente Sergio Costa sostenendo “Non facciamo nascere un altro mostro sulle rive del Po” riferendosi alla autorizzazione AIA  per il pfas C6O4 che Solvay ha chiesto alla Provincia di Alessandria. Costa aveva già anticipato la risposta all’interpellanza tramite un inequivocabile  preciso impegno: “Abbiamo stabilito di abbassare a livello nazionale i limiti fino allo zero laboratoriale i livelli di Pfas, dando ovviamente alle Regioni la competenza per il monitoraggio” (clicca qui). Il M5S  si batterà  a mantenere gli impegni, senza ripetere una ulteriore delusione al mondo ambientalista?

Il valore massimo di PFAS (PFOA, C6O4) nelle acque deve essere zero.

Il valore di PFAS nelle acque deve essere ridotto a zero. Il valore massimo temporaneamente imposto in Veneto è milioni di volte troppo alto. Clicca qui Salute: il metodo certificato per proteggersi dai Pfas nell’acqua di rubinetto.

I 5 Stelle tornano sulle accuse a Zaia per la gravissima alterazione PFOA delle falde partita dall’azienda Miteni, in provincia di Vicenza, e che ora interessa almeno 300mila cittadini. Clicca qui.

Pfas C6O4: per l’esperto crea più problemi del Pfoa  clicca qui.

Dietro la parola “nuova generazione”, GenX e C6O4 si nascondono i PFAS della “generazione di mezzo”, piccole varianti commercializzabili – sotto nome diverso e funzioni simili – utili a produrre nuove polimerizzazioni fluorurate oscure, opache, di difficile riconoscimento, altrettanto cancerogene. Clicca qui.

Gli studi scientifici hanno constatato la  correlazione tra l’uso di pentole antiaderenti in cucina e alcune patologie tra cui quelle cardiovascolari. A ennesima dimostrazione di ciò la Danimarca nel 2019 ha detto stop all’uso di PFAS nelle pentole antiaderenti bandendole dal commercio nazionale. Clicca qui.

Le responsabilità del Forum dei Movimenti dell’Acqua non sono, nei confronti del popolo italiano, minori di quelle attribuite ai Cinquestelle.

A proposito delle contestazioni del Forum contro Grillo a Genova,  non intervengo a difesa di Beppe Grillo (eppure al quale sono personalmente legato) o del movimento Cinquestelle (eppure al quale fui esternamente partecipe e resto simpatizzante), ma per evidenziare che le responsabilità del Forum dei Movimenti dell’Acqua (eppure dei quali fui tra i primi attivisti) non sono, nei confronti del popolo italiano, minori di quelle attribuite ai grillini, giustamente attribuite: l’appannamento della stella dell’acqua pubblica. Due sono infatti le imputazioni al gruppo dirigente romano  dei  Movimenti  dell’acqua. Ieri, il un ruolo determinante nella sconfitta epocale del Movimenti ecopacifisti italiani. Oggi, la latitanza sull’inquinamento delle falde acquifere e dei fiumi, in particolare rispetto all’emergenza ecosanitaria dei PFOA/PFAS in Piemonte (Solvay di Spinetta Marengo) e Veneto (Miteni di Trissino).   [continua]

Toscana e Solvay, tumori, Pfas e Commissione Ecomafie.

Il campanello di allarme sulla situazione epidemiologica della fascia costiera livornese, col suo epicentro a Rosignano,  non è più suonato dalla  associazione fondata da Giulio Maccacaro, che a Livorno in passato rappresentò  la storica antagonista di Solvay ma che oggi è stata silenziata da arbitrati legali con la multinazionale belga. E’ infatti muta spettatrice nelle procure di fronte ad una entità oltremodo drammatica di decessi rilevati dal CNR e soprattutto all’interrelazione tra malattie e inquinanti dispersi nell’ambiente dalla Solvay: clicca qui . Eppure è addirittura scattato il  divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi a Rosignano Solvay (clicca qui); mentre la Lega tenta di silenziare Rai 3 Report (clicca qui) ,  dopo il servizio sulla Solvay di Rosignano che ha riacceso i riflettori su una situazione intollerabile dal punto di vista ambientale, giudiziario, sanitario ed economico: clicca qui.  I Cinquestelle replicano con una interrogazione urgente  che reclama la bonifica alla Regione Toscana ma evita di investire  il governo: clicca qui .  Nel mentre però anche l’emergenza PFAS si estende in Toscana: clicca qui ;  come registra la stessa audizione della Commissione Ecomafie: clicca qui .

Delusione per il tradimento del referendum acqua pubblica.

Soprattutto nei confronti del M5S che aveva posto l’acqua pubblica come prima stella. Appello di Alex Zanotelli al PD “perché abbandoni la sua politica di privatizzazioni e imbocchi la strada della ripubblicizzazione di questo bene che Papa Francesco nella Laudato Si definisce “diritto umano essenziale, fondamentale e universale.” Clicca qui.