Fuga di acido fluoridrico alla Miteni.

L’azienda nasconde l’incidente alle autorità. Poche ore prima la Provincia aveva inviato la diffida alla Miteni che riguardava lo stesso punto dove poi è avvenuto l’incidente: il serbatoio doveva essere messo in sicurezza e quindi la produzione relativa doveva essere sospesa. Inoltre, nuova diffida della Provincia per le perdite di inquinanti liquidi. Clicca qui.

Mamme No Pfas: : bonifica subito e se necessario sequestro immediato della fabbrica Miteni.

Il movimento dei genitori contesta Regione, Arpav, Provincia, Comune e Miteni che hanno tenuto una conferenza dei servizi, durante la quale le istituzioni venete hanno convenuto che l’azienda produca entro 60 giorni (il 4 novembre) un progetto di bonifica definitivo. “Non devono essere più concesse proroghe a questa azienda. Vogliamo che vengano imposti da subito i tempi per la bonifica, che Miteni si faccia carico di tutti i costi, e se necessario sequestro immediato della fabbrica».

 

PFOA: allarmato perfino il giornale della Confindustria.

Oltre alle ricadute delle vecchie produzioni Miteni nella zona di Trìssino (Vicenza) sono state trovate quantità importanti di Pfas agli scarichi della Solvay Solexys (ex Montefluos) a Spinetta Marengo (Alessandria) che usava i prodotti della Miteni per produrre l’antiaderente Algoflon. A monte dello scarico vi sono tracce appena percettibili di Pfas, mentre a valle dello scarico nella Bormida di Spigno il tasso è (secondi i punti) tra i 300 e i 6.500 nanogrammi per litro d’acqua. La confluenza con il Tanaro abbassa la concentrazione a 150-800 nanogrammi e la diluzione nel Po scende a 10-125 nanogrammi per litro. VAI AL DOSSIER PFAS de Il Sole 24Ore

La Miteni di Trissino deve essere fermata.

Le Associazioni chiedono l’intervento del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e di quelli alla Sanità, Giulia Grillo, e Giustizia, Alfonso Bonafede, affinché le indagini in corso in Veneto vengano portate a completamento entro il più breve tempo possibile, vengano individuati, puniti, rimossi definitivamente i responsabili, i collusi e coloro che nel tempo abbiano contribuito a ritardare interventi e indagini. Chiedono infine che venga dato l’avvio ai lavori di risanamento di tutto il territorio, e di disinquinamento di tutti gli acquedotti. Clicca qui

Sapete cosa significa non poter lavare un’insalata? Non potersi lavare i denti? Fare una doccia al figlio?

Perché sapete che l’acqua è avvelenata da PFOA della Miteni? Le mamme di Vicenza dicono: basta! Cinque giorni e cinque notti di presidio permanente davanti alla Procura per chiedere risposte concrete. Un disastro ambientale che coinvolge tre province – Vicenza, Padova e Verona – con 30 comuni e oltre 500 mila persone. Clicca qui. Le Sostanze Perfluoro Alchiliche sono acidi molto forti, altamente tossici che agiscono come interferenti endocrini, accumulandosi nei tessuti e provocando – tra l’altro – alterazioni alla tiroide, innalzamento del colesterolo e infertilità maschile. Sono state assunte quotidianamente per decenni da migliaia di persone che pensavano di utilizzare acqua potabile. Ad Alessandria, malgrado le nostre denunce su lo scarico di Solvay fino al Bormida, è grave l’indifferenza delle Istituzioni.

PFOA: presidio davanti alla Procura per chiedere la chiusura della fabbrica e la bonifica del territorio.

Si conclude il lungo agosto “No Pfas”, che ha portato la questione del grave inquinamento sui tavoli dei ministeri dell’Ambiente e della Salute. Intanto, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato una risoluzione per avviare la bonifica e continua il monitoraggio sanitario della Regione sui residenti della “zona rossa”: clicca qui. In preparazione una iniziativa di Legambiente ad Alessandria per il PFOA della Solvay.

Scoperta-shock: l’inquinamento mette a rischio la fertilità dei giovani.

La ricerca condotta dall’Università di Padova su mille ventenni veneti parla chiaro: “Gli agenti inquinanti riducono la produzione di spermatozoi e la lunghezza dell’organo riproduttivo maschile”. Clicca qui. Nel mirino tra gli interferenti endocrini anche i PFOA, prodotti da Miteni di Trissino, oggetto in Veneto di una indagine di massa della Regione. Latitanza della Regione Piemonte invece per il Pfoa della Solvay di Spinetta Marengo. Eppure già dal 2015 Il Rotary Club di Alessandria, la Fondazione Cassa di Risparmio, l’Ufficio Scolastico Provinciale con la Struttura organizzativa complessa di Urologia dell’Ospedale di Novi Ligure (AslAl) in collaborazione con la Soc di Urologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, hanno avviato il progetto Pass (Progetto Andrologico Screening Studenti): clicca qui.

Il GenX, sostituto del Pfas, è arrivato nelle falde venete di Trissino. Nelle falde piemontesi di Spinetta Marengo cosa è stato del sostituto del Pfoa?

Acqua in bocca dell’ARPA di Alessandria per Solvay. Invece in Veneto siamo al sesto Rapporto sull’andamento del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a Pfas diffuso dalla Direzione Prevenzione della Regione: già accertate i veleni nel sangue di ottomila persone. (Clicca qui). Non solo, perchè colesterolo e pfas dimostrano di possedere uno stretto legame (Clicca qui). Perché si grida allo scandalo – polemizza Vincenzo Cordiano – per il GenX immesso dalla Miteni? Era stato autorizzato dalle amministrazioni (Clicca qui). In America la DuPont è stata costretta ad un risarcimento di 670milioni di dollari per 3.500 persone che, a causa del GenX, hanno subìto danni come cancro ai reni, cancro ai testicoli, colite ulcerosa ecc. L’azienda aveva scaricato la sostanza chimica dal sua impianto a Parkersburg, Virginia occidentale, nell’aria e nel corso dell’acqua lungo il fiume Ohio (Clicca qui).

Il PFOA di Solvay e Miteni alla foce del Po. Occhi aperti dall’Ispra.

Gli scarichi provengono da Spinetta Marengo e Trissino. “Sono interferenti endocrini che persistono a lungo nell’ambiente e agiscono sui meccanismi biologici anche in dosi minime”: allerta di Alessandro Bratti, neo direttore dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: clicca qui. L’allarme partì nei primi anni 2000 con la denuncia e la campagna nazionale della Sezione provinciale di Alessandria di Medicina democratica, che portò all’eliminazione del Pfoa nello stabilimento piemontese.

Trasferire la Miteni per bonificare il sito dal PFAS. Indagare sui Servizi di prevenzione igiene e sicurezza.

Clicca qui il documento di Liberi e Uguali. Lo SPISAL, Servizio prevenzione di Arzignano, avrebbe avallato nel corso degli anni la versione del medico di fabbrica sulla presunta innocuità dei PFAS. Il Medico, professor Giovanni Costa, è lo stesso della Solvay di Spinetta Marengo. Lo SPRESAL di Alessandria è l’omologo dello Spisal. I Noe, Nucleo regionale dei Carabinieri per la tutela ambientale con base a Treviso, nel verbale trasmesso alla Procura di Vicenza, per la quale stanno indagando, hanno chiesto “di poter perquisire l’abitazione e l’ufficio a Milano presso il Policlinico del professor Giovanni Costa, che era lo storico medico di Società”. Inoltre hanno chiesto il sequestro della fabbrica e il blocco dei beni.

Screening sanitario urgente su inquinamento PFAS per i lavoratori Miteni di Trissino. Per il PFOA della Solvay di Spinetta Marengo invece…

Lo screening è chiesto dai rappresentanti sindacali per la sicurezza ed ambiente veneti, sempre più preoccupati per i dati recenti di Commissione tecnica Regione Veneto, Commissione parlamentare d’inchiesta e Servizio epidemiologico regionale. Scopo è l’inserimento dei lavoratori ed ex nel Piano regionale di sorveglianza della popolazione esposta a PFAS onde verificare lo stato di salute. Invece ad Alessandria i sindacati si fidano della Solvay, di concerto con l’inerte acquiescenza della sanità e della magistratura piemontese.
Clicca qui Veneto Economia “Miteni, dipendenti preoccupati da emergenza Pfas: screening urgente”. 
Clicca qui il Mattino di Padova “ L’inquinamento da Pfas riduce la fertilità nell’uomo”

 
 
 

Papa Francesco e il PFOA.

il “Gruppo Mamme No Pfas”, che rappresenta tutti i cittadini della zona del Veneto contaminata dalla Miteni (fornitrice di Solvay) ha inviato lettera al Papa illustrando la drammatica situazione dei cittadini e del territorio inquinato da sostanze altamente nocive per la salute, e dal Papa ha ricevuto pieno appoggio: “Sua Santità desidera esprimere la sua vicinanza alle mamme e ai gruppi di cittadini attivi e incoraggia a proseguire con pazienza e perseveranza nel cercare le vie buone per la soluzione del problema, e invita a vigilare su tutti gli inquinanti che minano la salute dei cittadini”. Immediato lo spunto polemico alle Istituzioni di Lino Balza:  
In merito alla contaminazione di Pfoa nel sangue dei lavoratori Solvay e dei cittadini, stante la cortina di silenzio che cerca di avvolgere la denuncia della Sezione alessandrina di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, mi rivolgerò anch’io a Papa Francesco. Specificherò al pontefice che noi vigiliamo ma che la via buona da noi intrapresa, cioè la richiesta di controllo pubblico delle Autorità piemontesi sullo stato di salute degli alessandrini contaminati, è inadempiuta. Lo inviterò ad intervenire presso questi responsabili pubblici con tanto di sigillo della Segreteria di Stato Vaticana se non in forza della sua veste spirituale” .

Sul PFOA indagine epidemiologica della Regione Veneto per 500mila persone.

Ma il governo contesta l’uso della “plasmaferesi” per abbassare il valore del veleno nel sangue. Clicca qui la replica dell’assessore regionale alla sanità che ha affrontato l’inquinamento della “deliquenziale” Miteni di Trissino. La Regione Piemonte, invece, neppure effettua le analisi del sangue, che sono delegate al privato (l’inquinatore Solvay di Spinetta Marengo, Alessandria). Miteni e Solvay pagheranno i danni? In Veneto la magistratura è intervenuta. Ad Alessandria la sezione di Medicina Democratica Movimento di lotta per la salute ha presentato esposto denuncia.

Le maggiori fonti di Pfoa sono gli impianti chimici di Trissino (Miteni) e Spinetta Marengo (Solvay).

Questa è una delle tabelle che fanno parte dello studio “Distribuzione dei PFAS nelle acque italiane, i risultati del progetto” redatto dall’’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) per il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e Ministero dell’Ambiente. Lo studio comprende gli effetti ecotossicologici e ecologici, compresi i test di bioaccumulo con organismi bentonici. I perfluoroalchilici sono sostanze chimiche persistenti, bioaccumulabili nelle acque e nel sangue, tossiche e cancerogene.

PFOA. Per il consulente della Miteni, Angelo Moretto, non ci sono prove.

Invece per i medici dell’ISDE i PFAS sono un grave pericolo per la salute.

Clicca qui Giuseppe Altieri “Interferenti endocrini: cosa sono e perché sono pericolosi”. Attenzione alla plastica, nelle confezioni di acqua e alimenti e nei vestiti , ai pesticidi, agli inceneritori, agli amalgami dentari e all’ambiente domestico… E naturalmente alle falde acquifere inquinate da Miteni (Veneto) e Solvay (Piemonte).

Il viaggio del PFOA nel Po. Ma il PFOA è anche nel sangue.

Sono passati 8 anni da quando Medicina democratica di Alessandria ha denunciato il PFOA, prodotto dalla Miteni a Trissino (VI), scaricato dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL) in Bormida e Tanaro fino ad essere rilevato alla foce del Po (vedi cartina). Nel 2013 l’inquinamento di PFAS è stato scoperto in Veneto: qui, oggi, è stato imposto il divieto di pesca (clicca qui), che per il Piemonte avevamo chiesto nel 2009. In Veneto l’emergenza idrica coinvolge centinaia di migliaia di persone, sottoposte anche a “lavaggio” del sangue. A seguito della nostra campagna nazionale, Solvay è stata costretta a eliminare il Pfoa in lavorazione, però questa sostanza persiste nel sangue, tant’è che la Sezione di Medicina democratica ha depositato un altro esposto in Procura (clicca qui). Infatti i PFAS sono pericolosissimi interferenti endocrini con effetti estrogenici e sospetti cancerogeni secondo lo studio del CNR e la letteratura internazionale.
Clicca qui Il Corriere della Sera “Pfas negli alimenti, “attenzione a uova e animali allevati in casa”

La questione ecosanitaria PFOA deve diventare una questione di emergenza nazionale.

Dal 2013 ha assunto grande rilevanza l’ecocidio in Veneto procurato dalla Miteni di Trissino, produttrice del PFOA. L’emergenza idrica coinvolge centinaia di migliaia di persone costrette anche a “lavaggi” del sangue. Quante altre situazioni analoghe ci sono in Italia? E’ indispensabile una indagine nazionale. Anche in Veneto si poteva intervenire prima, in quanto l’allarme Pfoa era stato denunciato dalla Sezione di Medicina democratica di Alessandria nel 2009. (continua)

La polizia al servizio della Miteni sgombera i manifestanti contro i PFAS.

https://www.facebook.com/globalproject.info/videos/1626948194010478/

Clicca qui il video della repressione contro la pacifica manifestazione per la salute e la chiusura della fabbrica che ha inquinato migliaia di cittadini con sostanze tossiche e cancerogene. Per le stesse Medicina democratica aveva depositato esposto denuncia (clicca qui) alla Procura di Alessandria per l’avvelenamento del sangue dei lavoratori.

I NOE alla Solvay di Spinetta Marengo

inviati dalla Procura di Alessandria dopo il nostro esposto (clicca qui) analogamente a quanto avvenuto (clicca qui) per la Miteni di Trissino? Non ci risulta. Cosa c’è nelle carte sequestrate dai carabinieri nell’abitazione e nell’ufficio del professor Giovanni Costa, medico garante tanto della Miteni che della Solvay? Il Pfoa nel sangue degli operai alle stelle.  

Inquinamento PFAS: il Piemonte se ne lava le mani mentre il Veneto -giustamente- si scontra con il governo.

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2a439d68-c6f5-43de-a95f-bbf7c1de33de.html#p=0

Si attendono ad Alessandria le azioni dei neo procuratori capo e aggiunto Mario D’Onofrio e Tiziano Masini, dopo la nuova denuncia di Medicina Democratica (clicca qui): l’ennesima dal 2008 (clicca qui un video degli scarichi in Bormida). SPRESAL misura a valle di Solvay di Spinetta Marengo addirittura 30 mg/l di PFOA mentre ARPA (intervista a Rai: clicca qui) dichiara indenne (per ora?) l’acquedotto a monte. Solvay privatamente misura e secreta valori abnormi di PFOA nel sangue dei lavoratori, le istituzioni in Veneto procedono al “lavaggio del sangue” mentre in Alessandria neppure stanno facendo screening: né ai lavoratori né ai cittadini. E il sangue contaminato dei donatori? A verbale inascoltati i dissensi dell’assessore all’ecologia Claudio Lombardi verso ASL e ARPA, clicca qui). Così Solvay non pagherà né i danni all’ambiente e alle persone né la bonifica. Presto un Convegno nazionale ad Alessandria.
Clicca qui le dichiarazioni di Lino Balza a RAI.
Clicca qui il comunicato stampa della Regione Veneto.
Clicca qui Andrea Zambenedetti “Acqua contaminata, scontro Veneto-governo”
Cicca qui Il Fatto Quotidiano “Lo scontro: l’Italia rinuncia ad una legge per limitare i veleni da Pfas”
Clicca qui Andrea Tornago “Miteni rischia un conto da un miliardo”
Clicca qui Corriereal “Inquinamento PFOA: scarsa attenzione degli organi di informazione locale”
Clicca qui Pennatagliente “Inquinamento PFAS: il Piemonte se ne lava le mani mentre il Veneto -giustamente- si scontra con il governo”

Emergenza PFOA. La marcia a difesa della salute, dell’acqua e dei beni comuni.

 

Partenza ore 9,45 dalla piazza del Duomo di Montecchio. La sezione di Medicina democratica di Alessandria partecipa al dibattito al Municipio di Trissino, affermando la lotta comune contro gli avvelenamenti Pfoa della Miteni di Trissino e della Solvay di Spinetta Marengo.

Clicca qui Alberto Peruffo.
Clicca qui Barbara Tartaglione.

PFOA. Tra i lavoratori Miteni le più alte concentrazioni mai registrate. Ma anche nei bambini.

PFOA anche nel sangue dei lavoratori Solvay: attendiamo sempre che l’assessore all’ambiente di Alessandria pubblicizzi i dati.

Clicca qui Vicenza Più “Pfas, tra i lavoratori Miteni le più alte concentrazioni mai registrate”
Clicca qui Vicenza Più “Pfas, alti valori rilevati tra i quattordicenni. Per smaltirli almeno 20 anni”
Clicca qui Corriere della Sera “Valori record nel personale della Miteni”