Scandalosa Medicina Democratica al processo Solvay.

Al processo di Alessandria (il secondo) contro Solvay (Syensqo), le Associazioni ambientaliste  si sono presentate Parti civili. Tutte hanno ricevuto l’offerta di Solvay di stroncare il processo mediante un Patteggiamento a suon di migliaia di euro. E tutti, Comitati e Associazioni, Legambiente, ComitatoStopSolvay, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Anemos, Vivere in Fraschetta, Greenpeace, Wwf,  hanno respinto disgustati la scandalosa e offensiva offerta di comprare-vendere la salute della popolazione. L’hanno fatto tramite esaurienti comunicati stampa (di cui in calce allegata *** una sintesi dei contenuti).
 
Tutte le Associazioni hanno respinto il patteggiamento, tranne una: Medicina democratica. Non resta che stigmatizzare il fatto. Il lupo non perde né il pelo né il vizio.  
 
Si riapre, così,  la ferita inferta con lo scoppio del bubbone alla conclusione (2015) del primo processo Solvay. La sciagurata sentenza venne, immediatamente e pubblicamente, bollata come “scandalosa” dall’assemblea della “Sezione di Medicina democratica di Alessandria”: unica competente a giudicare alla luce di una esemplare storia quarantennale di lotte autogestite (di massa e personali) nei confronti di Montedison e Solvay. Scandalosa perché negava l’avvelenamento doloso, eludeva la bonifica, non riconosceva i risarcimenti alle Vittime per le malattie e le morti, ma… elargiva sostanziosi compensi di migliaia di euro ad associazioni e avvocati (come appunto promette l’odierno patteggiamento).
 
Per contro, invece, la sentenza fu giudicata “soddisfacente” dall’avvocata Laura Mara. Lo scontro intestino a Medicina democratica si accese: leggasi “Ambiente Delitto Perfetto” o “Luigi Mara & Medicina democratica”. Scontro infuocato quando l’avvocata scelse d’autorità di sostenere in Appello la conferma della sentenza piuttosto che l’impugnazione, e divenne irreparabile quando il presidente dell’associazione d’imperio si rifiutò di aprire -a titolo gratuito- causa civile per il sacrosanto riconoscimento dei danni alle Vittime. A nulla valse la revoca di Lino Balza al mandato dell’avvocata Mara, né le dimissioni dal direttivo nazionale, né la minaccia della Sezione che, preso atto, infatti si sciolse, e da allora si è mai più costituita. Insomma, di fronte al tradimento del pensiero e dell’opera di Maccacaro e al tradimento del popolo inquinato alessandrino , non restò dopo 40 anni che la dolorosa scissione. E ora, nel decennale, la storia si ripete.
 
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
 
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“I Comitati e le Associazioni invitano la Procura di Alessandria a non intraprendere procedimento di patteggiamento con Solvay/ Syensqo inteso a favorire in senso premiale all’imputato di chiudere anticipatamente senza dibattimento la vicenda penale relativa al disastro eco sanitario dello stabilimento di Spinetta Marengo.”
 
“I Comitati e le Associazioni diffidano le Istituzioni locali e nazionali (Comune, Regione, Ministero ecc.) di proseguire tavoli di trattative intesi a favorire tale patteggiamento che affievolisce i reiterati reati penali e civili di contaminazione ambientale e non riconosce alle Vittime, persone fisiche morte o ammalate, i reali risarcimenti rapportati ai danni individualmente subìti”.
 
“I Comitati e le Associazioni, a discrimine di ogni ipotesi di patteggiamento,  pongono  irrinunciabilmente al primo posto l’immediata interruzione della condotta di contaminazione che continua a perdurare, cioè pongono l’arresto della produzione e dell’utilizzo delle sostanze tossiche e cancerogene: con l’azzeramento delle emissioni in aria, nel sottosuolo ed in falda e col procedere contestualmente -a carico dell’azienda- ad una reale e completa bonifica dell’inquinamento fino ad oggi generato”.
 
Su questi tre imperativi etici e politici -in primis fermare Solvay- hanno concordato i gruppi locali dei Comitati e delle Associazioni di Alessandria, impegnandosi ciascuno ad articolare all’opinione pubblica prese di posizione forti e inequivocabili nei confronti delle Istituzioni, in grado di mobilitare la popolazione e fare blocco sulla  Procura.

Il Convegno al servizio della lobby Ilva Acelor Mittal.

E’ scontato che il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” sia al fianco dei Comitati e delle Associazioni che si battono per la “Urgente chiusura dell’Ilva e conseguente riconversione economica dell’intera area ionica” (clicca qui)

per le motivazioni ripetutamente riportate sul Sito della Rete Ambientalista: clicca qui.

E’ scontato che imprenditori, sindacati, politici, ministri, giornalisti, si oppongano alla chiusura urgente dell’Ilva, come sempre avvenuto (Acna, Farmoplant, Tav ecc.) per “conciliare lavoro e salute” ovvero gli interessi padronali e politici sulla pelle delle vittime.

Ma non era per tutti scontato che facesse parte di questa schiera Medicina democratica, l’Associazione già conflittuale e anticapitalista fondata dallo scienziato Giulio Maccacaro, la quale si era sempre battuta per la chiusura delle fabbriche della morte. Questa sciagurata posizione ribadita in un Convegno a Taranto (clicca qui)

era invece scontata per i Soci, anche fondatori dell’Associazione, che l’hanno abbandonata a causa della sopravvenuta mutazione genetica che ha tradito i princìpi di Maccacaro. Il recente Convegno di una Associazione sconosciuta nel territorio può passare inosservato fra i tarantini, anche se  fotografa il circolo vizioso che caratterizza la mutazione genetica di una Medicina democratica oggi ridotta ai minimi termini dell’iscrizione e pienamente integrata nel sistema: essa, annichilite le Sezioni territoriali e cessata ogni azione come Movimento di lotta nei territori,

a) entra come parte civile (parte lesa, lesa di che?) in tutti i procedimenti penali, i quali normalmente si risolvono senza condanne e bonifiche e soprattutto senza risarcimenti sostanziali per le Vittime, ma assicurano foraggiamenti agli avvocati e alla propria cassa;

b) la cassa è vitale per il bilancio: senza di essa per alcuni non sarebbero praticabili conferenze, rappresentanze, trasferimenti, libri, riviste, referenze, consulenze, incarichi ecc.;

c) tra queste attività autoreferenziali rientrano costosi convegni come quello di Taranto (vitto e alloggio e viaggio: una bestemmia per il volontariato di  chi per decenni se li è sempre pagati di tasca propria);

d) abolito il Movimento delle Sezioni, le suddette attività servono a giustificare la propria esistenza quale “studio legale” di fatto. In tale veste è l’interesse di Medicina democratica per Taranto: per i processi. E ritorniamo al punto a) del circolo vizioso.