La prosecuzione del progetto non ha alcuna utilità economica o necessità giuridica e si spiega solo con gli interessi di gruppi finanziari privati e con le esigenze di immagine di un ceto politico che sarebbe definitivamente travolto dal suo abbandono. In 10 punti Paolo Mattone, Livio Pepino e Angelo Tartaglia demoliscono le affermazioni più diffuse circa l’utilità dell’opera. Clicca qui
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Cinque balle di chi ancora difende il Tav Torino Lione.
1) “La nuova linea ha una valenza strategica e unirà l’Europa da est a ovest”. 2) “La nuova linea creerà nuovi orizzonti di traffico”. 3) “Con il Tav diminuiranno i Tir e l’inquinamento”. 4) “I lavori del tunnel di base sono ormai iniziati e non si può tornare indietro”. 5) “Rinunciando all’opera si pagherebbero penali enormi”. Cinque balle PD Forza Italia alle quali replica Livio Pepino: clicca qui.
Sul TAV il programma del governo è quanto meno ambiguo.
Ne approfittano le “bufale”: fantomatiche penali che dovrebbero essere pagate in caso di rinuncia dell’alta velocità Torino-Lione. Clicca qui Livio Pepino del Controsservatorio Valsusa.
Non stiamo in attesa messianica di un “governo amico”.
Nell’ambito del dibattito Notav sulla eventuale partecipazione attiva dei Movimenti alla campagna elettorale, si può inserire l’intervento di Livio Pepino (clicca qui) che conclude: “ Le decisioni del Governo francese aprono nuovi scenari anche per l’Italia. Non si tratta dell’attesa messianica di un ‘Governo amico’ che probabilmente non ci sarà, né a breve né a medio termine. Ma della convinzione che tenere alta la mobilitazione e aperta la partita anche sul versante istituzionale sarà, forse prima di quanto si pensi, pagante”.
Clicca qui Lino Balza “Terzo Valico, comitati ed elezioni politiche”