Non esistono antidoti ai Pfas. E’ criminale spacciarne l’esistenza.

L’indagine condotta dal Dipartimento di medicina del lavoro di Holbaek  ha identificato che nella città portuale danese di Korsør, la scuola per i vigili del fuoco, utilizzando schiumogeni a base di Pfas, ha inquinato il pascolo degli allevamenti bovini e il sangue degli stessi allevatori consumatori di carne. Colpiti da alte percentuali di colesterolo, micidiale sul sistema cardiovascolare, ad essi sono stati somministrati due diversi medicinali – colestiramina e colesevelam – normalmente impiegati per abbassare il livelli nel sangue. Il risultato sembrerebbe che si siano abbassati i livelli di  colesterolo ma anche di Pfos.  Diminuendo il colesterolo diminuirebbe  anche il Pfos dal sangue.

Dunque il farmaci potrebbero essere usati come antidoti ai Pfas, somministrati preventivamente alle popolazioni a rischio?  Philippe Grandjean, responsabile dell’Unità di ricerca di medicina ambientale presso l’Università della Danimarca meridionale e professore di salute ambientale alla Harvard School of Public Health, avverte che “Non sappiamo se a questa diminuzione di PFAS nel sangue corrisponde una diminuzione negli organi dove si accumula carcinogenico,  nel fegato e nei reni”, e soprattutto sottolinea che “Sarebbe criminale  rispondere all’inquinamento industriale somministrando un farmaco alla popolazione”.

Insomma, sarebbe criminale il circolo vizioso dei Pfas che aumentano il colesterolo e dei farmaci anticolesterolo che diminuiscono i Pfas. Per i profitti delle industrie chimiche e farmaceutiche sarebbe un  circolo virtuoso: criminale, appunto. 

Non è certo questo il metodo auspicato, per il disastro eco sanitario Solvay di Spinetta Marengo, da Marcos Orellana, Relatore Speciale delle Nazioni Unite per le sostanze tossiche e i diritti umani, quando  ha parlato apertamente di “violazione dei diritti umani delle popolazioni locali” esposte per decenni ad agenti inquinanti destinati a rimanere per sempre nei territori colpiti.

Ilva una vergogna nazionale.

Guarda il video Sopravvivere sotto l’ex Ilva, Tamburi di morte a Taranto

Lo Stato Italiano continua a non tutelare la salute e i diritti dei tarantini. La nuova condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è una sorta di conferma a quanto già contenuto nella prima sentenza che sulla gestione della vicenda dell’ex Ilva, inchiodò il governo di Roma. A quasi quattro dalla condanna della Cedu e a quasi dieci dal sequestro degli impianti, insomma, la salute dei tarantini è ancora a rischio. Siamo di fronte a una vergogna nazionale. Clicca qui Peacelink. Domenica 22 maggio a Taranto saremo di nuovo in piazza Garibaldi alle ore 17 per riaffermare il diritto alla vita e alla dignità dei cittadini esposti a rischi sanitari inaccettabili.

Italcementi fa disastri ambientali in Sardegna. Molotov contro chi la denuncia.

E’ un colosso  dai fatturati gonfi di guadagni, con la coscienza carica di licenziamenti e cassa integrazione e ricatti occupazionali. La tedesca Italcementi Heidelberg, una delle più importanti cementerie d’Italia, usa la Sardegna come una colonia e a ridosso del centro abitato di Samatzai sotterra oltre 200 mila metri cubi di arsenico, cadmio, piombo, selenio e tallio, coprendo di rifiuti i pascoli e persino le sorgenti e i corsi d’acqua. C’è forte timore di rappresaglie. Eppure c’è chi denuncia la multinazionale ai carabinieri fornendo testimonianza, prove e campioni, fotografie e video. Prove inconfutabili per uomini del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri che arrivano con gli escavatori della Procura di Cagliari. All’udienza del prossimo 22 febbraio compaiono imputati eccellenti: Salvatore Grimaldi Capitello, Ignazio La Barbera, Lorenzo Metullio, Giuseppe Cataldo , Basilio Putzolu. Clicca qui.

Per il direttore Capitello sono stati disposti gli arresti domiciliari. Chi ha avuto il coraggio di denunciare?  Chi subisce minacce di morte? Chi è il solo che osa presentarsi in tribunale come parte civile? Omar Cabua. A ridosso del processo ha subìto un’aggressione (“Sono stato bloccato con la mia auto da degli sconosciuti che sono scesi dalla loro macchina e mi hanno picchiato, dicendomi di farmi gli affari miei”): è l’ultimo pesante avvertimento di una serie iniziata tre anni fa, quando si è trovato una molotov sul portoncino di casa. Come vive da allora? “Vivo con uno stato d’ansia pesante. Ogni rumore è un incubo, non c’è più serenità. Io ho deciso di denunciare lo stato delle cose qui a Samatzai perché non tollero che per un pugno di posti di lavoro abbiano devastato il territorio. Per fortuna la Giustizia sta facendo il suo corso. Hanno svenduto il territorio e a noi restano solo macerie, malattie, inquinamento e devastazione. Andrò avanti nella mia battaglia. Non mi fermo”Clicca qui.

Omar ha sempre  al suo fianco Giulia Moi, ex europarlamentare nella Commissone Ambiente e Salute, con la sua associazione Progresso Sostenibile.

Omar ha fiducia nella Giustizia. Ci auguriamo di non aggiungere un capitolo al nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia)

Rimbalzo piuttosto che balzo del PIL. Però balzo dei morti sul lavoro.

Infatti l’Italia è passata da un crollo del PIL dell’8,9% del 2020 al +6,4% del 2021. Un rimbalzo accompagnato da lavoro povero, precario e insicuro. Lavoro che  uccide: nel 2021 ci sono state 1.404 morti sul lavoro, a causa dei mancati controlli per mancanza di ispettori, e quei pochi effettuati sono risultati irregolari per l’86% delle aziende.

Nubi grigie in un cielo rossastro è lo scenario tarantino consegnato ai Ministri.

Oltre 60 foto che ritraggono Taranto in ogni angolazione. In ogni scatto ci sono i fumi dell’ex Ilva. Ora quelle fotografie dell’inquinamento sono sul tavolo dei Ministri. Sono state inviate dall’Associazione dei genitori tarantini che da sempre chiedono la chiusura dello stabilimento. Si tratta di immagini raccolte da semplici cittadini negli ultimi 3 mesi che evidenziano la colorazione rossastra del cielo o nubi grigie che sovrastano l’area degli impianti siderurgici. Con riferimento alla chiusura delle aree di produzione a caldo di Genova e Trieste, si legge nella lettera, si chiede come il Governo intenda giustificare la continuazione della produzione di acciaio, per mezzo del carbone, a Taranto. Quando si potrà tornare a credere nelle istituzioni che dovrebbero prendere seriamente in considerazione come tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un bambino? E chi pagherà i danni? – Scrivono i genitori tarantini. Clicca qui.

Il quadrilatero della morte siciliano, il prete verde e l’arcivescovo industrialista.

4 raffinerie, una fabbrica di cloro a celle di mercurio e un’altra di magnesio, un inceneritore, un cementificio, 3 centrali termoelettriche e un depuratore: il “quadrilatero della morte” che si estende tra i comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli fino alle porte di Siracusa, è famoso per il numero impressionante di tumori maligni che colpiscono soprattutto gli uomini al colon retto e le donne ai polmoni.. Fin dagli anni 90 è dunque famoso padre Palmiro  Prisutto per aver fatto battaglie per la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente. Più volte ha chiesto l’intervento delle istituzioni, con lettere indirizzate ai diversi capi di Stato, premier e politici perché intervenissero sulle mancate bonifiche e sull’inquinamento.

Ebbene, l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, gli contesta gli articoli canonici 1740 e 1741, perché avrebbe “arrecato grave danno o turbamento alla comunione ecclesiale”, “la perdita della buona considerazione da parte di parrocchiani”, “grave negligenza o violazione dei doveri parrocchiali”, e la “cattiva amministrazione delle cose temporali con grave danno della Chiesa”. Durante la messa padre Palmiro infatti ha il vizio di leggere i nomi dei morti di tumore, la lista ormai supera gli 800 nomi. Per questo il prete verde  dovrà lasciare la guida della chiesa madre, malgrado che in poco meno di una settimana sono state raccolte più di 3 mila firme contro l’arcivescovo. Irremovibile. Che ci sia una pressione dell’area industriale per la sua rimozione? Ma daiii!

Un infortunio sul lavoro ogni 50 secondi.

600.000 all’anno. Tre omicidi al giorno. 130.000 incidenti con invalidi. A questo crimine di pace aggiungiamo le malattie professionali, ad esempio i morti per amianto. Milioni di imprese e soli 4.500 ispettori del lavoro  spesso costretti in ufficio piuttosto che in ispezioni. (Quanti  dei 10.000 poliziotti  inviati di rinforzo in Valsusa contro i NoTav potevano essere riqualificati ispettori?). E nei pochi controlli effettuati oltre l’80% delle imprese risultano fuorilegge, anzi in nero, dunque anche in evasione fiscale e collusioni con le mafie, sulla pelle di milioni di lavoratori soprattutto immigrati. Tant’è che il 35% del PIL si nutre di economie sommerse, e delle loro vittime che tanto commuovono pochi politici. Clicca qui due commenti.

Dopo la sentenza il governo ancora non decide la chiusura dell’aerea a caldo dell’Ilva.

La sentenza è la  grande vittoria della cittadinanza attiva che con le sue lotte e le sue denunce ha saputo raccogliere le prove del disastro ambientale. E ancora una volta la domanda al governo è: per la chiusura servono ulteriori certezze sull’impatto che questa industria ha avuto e avrebbe in futuro sulla salute della popolazione tarantina? Clicca qui.

Fascismo aziendale.

Consideriamo che lo Stato è ri-entrato nel capitale dell’azienda dell’acciaio. Ebbene, nell’ArcelorMittal di Taranto, di fatto statale, un lavoratore è stato licenziato dalla direzione  perché aveva pubblicato un post su Facebook, col quale invitava a seguire una fiction televisiva che faceva eco alla grave situazione ambientale della fabbrica e della città

Negli anni cinquanta Giuseppe Di Vittorio chiamava fascismo aziendale quel regime autoritario nei luoghi di lavoro che non solo imponeva alle lavoratrici ed ai lavoratori l’oppressione di durissime condizioni di sfruttamento, ma colpiva la libertà di pensiero e di espressione, imponendo loro di non manifestare e di nascondere le loro opinioni. Oggi quel fascismo aziendale sta tornando e si sta diffondendo in questo clima politico. Clicca qui.

A chi Draghi ha affidato la gestione del 37% dei palanchi del Recovery Plan.

Tutti i contenziosi che i Movimenti ambientalisti avevano con Sergio Costa, “ministro dell’ambiente”, resteranno tali con Roberto Cingolani che viene chiamato “ministro della transizione ecologica” ma che a noi -privo dell’accorpamento del “ministero dello sviluppo economico”- sembra niente altro che la ripetizione dei trascorsi ministeri dell’ambiente? Contrariamente a Grillo, siamo scettici esaminando, oltre al curriculum di Cingolani (e di Giancarlo Giorgetti ministro allo sviluppo economico, nonché dello staff tecnico di Draghi) anche la targa (clicca qui) dei “tecnici” che lui ha scelto: Roberto Cerreto, Marcello Cecchetti, Marco Ravazzolo.

Non vede non sente non parla l’Arpa di Alessandria.

Abbiamo chiesto all’Arpa la relazione riferita all’anno 2020 relativa ai Monitoraggi qualità aria nell’area circostante l’azienda Solvay di Spinetta Marengo. Gli episodi di inquinamento nell’anno trascorso non hanno fatto che accrescere le forti  preoccupazioni sui sistemi di controllo che avevamo espresso a Magistratura ed  Enti locali.; nonchè all’opinione pubblica tramite comunicato stampa (clicca qui).  Cioè stazioni di monitoraggio (Hcl, Hf) completamente inefficienti, per ammissione della stessa inerte Arpa.  Altro esempio: dall’impianto di depurazione, dove dovrebbero essere trattate le acque reflue di Solvay e Arkema, sono rilasciate senza soluzione di continuità  in atmosfera sostanze tossiche che il direttore dell’Arpa di Alessandria non vuole o non sa neppure definire chimicamente, però rassicurando come sempre la popolazione che lo irrita per la sua protesta dei forti miasmi. A tacere dei conseguenti scarichi in Bormida. A tacere delle falde e degli acquedotti inquinati.  A tacere del cancerogeno Bisfenolo di cui l’Arpa non sa o non vuole rilevare la presenza nel territorio. A tacere di tutta la storica condotta omissiva Arpa-Asl riguardante la catastrofe ecosanitaria dei Pfas (Pfoa, C6O4, ADV).

Il tutto è stato oggetto di quattro recenti esposti (clicca qui)   alla Procura della Repubblica di Alessandria, nonché a Prefetto di Alessandria, Direzione Arpa, Commissione parlamentare ecomafie.

Ilva. Quello che il Governo non dice sul nuovo accordo con Arcelor – Mittal.

Una operazione propagandistica del governo sulla pelle dei tarantini e dei contribuenti italiani. Vincono le condizioni poste da ArcelorMittal: senza il dissequestro degli impianti inquinanti se ne andrà senza pagare penali. Torna l’acciaio di Stato? Tramite una operazione in perdita economica, senza prospettive di riconversione e di tutela della salute. Addirittura ci sarà  la somma degli inquinamenti degli impianti vecchi con quelli nuovi. Intanto il Processo Ilva si concluderà come l’ennesimo Delitto Perfetto consumato nel tribunale (vedi il libro omonimo di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia) e perpetrato dalla classe politica connivente e collusa? Clicca qui l’intervista di PeaceLink a Radio Radicale.

Il mercurio in Toscana, Marche e Lazio.

Oltre agli scarichi in Tirreno della Solvay di Rosignano, le centrali geotermiche dell’Amiata sono  un continuo “rubinetto “aperto di mercurio sul fiume Paglia, affluente del Tevere che sfocia nel Tirreno. In più,  gli inquinanti geotermici non sono  riducibili al  solo mercurio ma abbinati ad altre sostanze tossiche, come arsenico, ammoniaca, acido solfidrico, ecc.  La Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante)  indirizza una lettera alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati: clicca qui.

Bagnoli, 850 milioni per una bonifica inesistente. E il piano per il parco è fermo.

L’ importo è stanziato dallo Stato per la bonifica dell’area industriale  nella zona occidentale di Napoli, dove sorgevano gli stabilimenti Italsider ed Eternit. Lì dove oggi giacciono contaminanti pericolosi per la salute e per l’ambiente, come l’amianto, vari metalli pesanti cancerogeni e idrocarburi policiclici aromatici, il Piano di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (Praru) avrebbe dovuto creare un vasto parco pubblico, un porto turistico, strutture turistiche e commerciali e infrastrutture per la viabilità, oltre al recupero dell’archeologia industriale e degli edifici edificati con i finanziamenti europei. Clicca qui Maria Cristina Fraddosio.

Ilva. Regione e Comune per la chiusura dell’area a caldo, Uil contraria.

Fiaccolata per i bambini morti di cancro

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il  governatore della Puglia, Michele Emiliano, convocano  il governo  per costituire il Tavolo che giunga all’accordo che “dovrà contenere le previsioni necessarie per addivenire  alla chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo dell’acciaio”. Cioè il contrario dell’accordo tra Invitalia (il Governo) e ArceloMittal che prevede, accanto alla decarbonizzazione, anche il mantenimento della micidiale area a caldo. Per la UIL invece la chiusura è populismo. Non salute.  

“Nessun posto è sicuro!” Incontro-dibattito su sicurezza e salute.

Nel 13° anniversario della strage operaia alla Thyssenkrupp. 17.000 morti sul lavoro in 10 anni, 6.000 morti di amianto ogni anno, stragi da profitto di lavoratori e fra la popolazione, oltre 50.000 morti per Coronavirus fra cui circa 300 operatori sanitari, inquinamento e devastazione ambientale. Clicca qui.

Complici sindacati e istituzioni, fermi governo e magistratura, si muove il prefetto sul caso Solvay.

Si muove perfino il prefetto  Iginio Olita  in soccorso delle popolazioni alessandrine e degli ambientalisti. Solvay dice (lo dice anche per le acque contaminate di  Pfoa, C6O4, Adv) che anche le recenti fughe di gas (a base di composti di cloro e fluoro ecc.) sono “accidentali”. Accidentali?! E ci mancherebbe altro che fossero cagionate ad arte. Consapevolmente  rilasciate: questo sì. E sono a decine gli avvelenamenti “accidentali” nei cocktail tossici e cancerogeni propinati a feriti e ammalati tra lavoratori e cittadini. Ebbene, nella corresponsabile inerzia di sindacati amministrazioni governo magistratura, si è mosso il Prefetto agendo sul Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (revisione del piano di emergenza) e intimando  direttamente a Solvay la procedura delle comunicazioni sugli incidenti di questa industria di Spinetta Marengo ad alto rischio ambientale. Il Prefetto non si fida ed è perentorio rispetto agli abituali ritardi e omissioni di Solvay, e non le lascia alibi: “Anche in caso di interventi non aventi (secondo Solvay, ndr) rilevanza esterna devono essere informati, immediatamente per vie brevi, questa Prefettura e gli Enti che leggono per conoscenza (Vigili del Fuoco, Questura, Carabinieri, Comuni di Alessandria – Frugarolo e Castellazzo – 118, Arpa e Provincia, ndr) facendo seguire nella stessa giornata il rapporto completo dell’incidente”.

Il covid aggrava le diseguaglianze sociali?

2.189 “super-ricchi”, il numero più alto di sempre, hanno in tasca più di un miliardo di dollari (850 milioni di euro), avendo accresciuto il proprio patrimonio complessivo del 27%, passando da 8.000 miliardi a 10.200 miliardi. FCA ex Fiat ha goduto crediti bancari per quasi 7 miliardi garantiti dallo Stato; 3,3 miliardi sono usciti dalla fusione con la francese PSA;  ha avuto in dono il taglio dell’IRAP, con soldi presi dalla sanità, e il taglio dell’IRES (tassa sui profitti) dal 34,5% al 20% circa nel corso degli ultimi tredici anni; oltre che i dividenti, John Elkann si premia  manager stipendiandosi con 37,7 milioni di euro, cioè 1.250 volte quanto guadagna il salariato medio della FCA: il quale per guadagnare quanto Elkann dovrebbe lavorare 1.250 anni.  le
imprese italiane, grazie allo sciopero degli investimenti, hanno accresciuto del 21% le proprie somme in banca, per 365 miliardi di euro, mentre 10 milioni di lavoratori su 1  guadagnano meno di 1.200 euro, e in media tra 700 e 800. Una condizione storica da bomba sociale.

Un servizio di informazione sulla disabilità.

Superando.it è un servizio di informazione sulla disabilità promosso dalla FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e gestito da Agenzia E.Net s.c.a.r.l. L’aggiornamento gratuito è disponibile a tutti ed attivabile direttamente dal sito cliccando qui. Di seguito puoi cliccare alcuni esempi:

Scuola e disabilità: convocare subito l’Osservatorio per l’Inclusione (continua…)

Norme anti-Covid a scuola e disabilità: altro che accomodamenti ragionevoli! (continua…)

Un’assistenza dignitosa per tutte le persone non autosufficienti (continua…)

Come la ricerca sulle malattie genetiche rare contribuisce alla lotta al Covid (continua…)

Violenza nei confronti delle donne con disabilità: la nuova indagine della FISH (continua…)

Tante domande e altrettante risposte sull’aumento delle pensioni di invalidità (continua…)

Quando votare diventa un’umiliazione (continua…)