Sarebbe importante che la ministra Grillo cominciasse ad occuparsi dei bambini dopo la sentenza di Strasburgo sul caso Ilva. Clicca qui Alessandro Marescotti.
Categoria: Ilva
Per l’Ilva la “Corte europea dei diritti umani” condanna l’Italia.
Non ha protetto i cittadini di Taranto dall’inquinamento. Clicca qui.
Processo Ilva, i retroscena e le omissioni.
La più importante fonte emissiva di diossina in Europa “dimenticata” dai monitoraggi, insieme all’altro cancerogeno benzo(a)pirene. L’immobilismo di Vendola. Il formaggio alla diossina. Clicca qui la testimonianza di Alessandro Marescotti, Peacelink.
Capodanno tarantino. Il governo brinda l’Ilva che sputa fuoco.
Non garantita dal governo la sicurezza Ilva.
Rivedere il cronoprogramma prevenzione incendi. Clicca qui Peacelink.
Clicca qui il video delle riprese dall’elicottero
Verso il surriscaldamento globale. Il contributo dell’ILVA all’aumento di emissioni climalteranti.
Sarà il risultato finale di questo governo. Clicca qui Alessandro Marescotti.
Aumento di mortalità al quartiere Tamburi di Taranto.
Ricerca condotta nell’ambito del Centro Salute e Ambiente di Taranto. Clicca qui Alessandro Marescotti di Peacelink.
ILVA. Aumenteranno le emissioni di polveri e gas serra.
Emergono pian piano i dettagli di una operazione propagandistica del governo ai danni della popolazione esposta all’inquinamento. Clicca qui Alessandro Marescotti presidente di PeaceLink
Ilva. Una risata vi seppellirà.
Arcelor Mittal entra ufficialmente in possesso dell’ILVA di Taranto. Per l’occasione è stato realizzato questo spot sarcastico che mette a nudo la propaganda in atto. E’ uno spot che irride i sostenitori dell’IMMUNITA’ PENALE.
ILVA. la questione ambientale rimane irrisolta, sia per gli operai sia per la popolazione tarantina.
Ed è anche un accordo che non porterà nulla di buono sul piano produttivo e occupazionale. Clicca qui: ILVA: un accordo a vantaggio di chi?
Ilva. Il M5S tradisce la salute dei cittadini di Taranto e la fiducia elettorale.
In piazza per contestare l’accordo del ministro Di Maio di cessione dell’Ilva a Arcelor-Mittal (peraltro con l’immunità penale!) e per ribadire la chiusura del siderurgico con la decontaminazione e la bonifica dei siti. Accordo definito “infame”: quegli impianti sono pienamente fuori legge e andavano chiusi diversi anni fa se non fossero intervenute proroghe dei governi, buon ultimo l’attuale esecutivo. Il recente Registro Tumori conferma l’enorme incidenza delle forme tumorali per esposizione della città all’ambiente inquinato dalla fabbrica. Clicca qui Gianmario Leone.
Ilva. Incontro con il ministro della Salute, il giudizio di PeaceLink. Sit-in a Taranto.
Clicca qui il comunicato di PeaceLink relativo all’incontro con il Ministro della Salute. PeaceLink partecipa al sit-in a Taranto in piazza della Vittoria, clicca qui.
PeaceLink incontra il Ministero dell’Ambiente sulla procedura ILVA.
In particolare ci si è soffermati sulla Valutazione del Danno Sanitario di tipo preventivo. Presentati al governo due documenti, contenenti 50 tesi sull’Ilva e la quantificazione dei danni sanitari e ambientali. Clicca qui.
Ma gli ambientalisti sanno dire solo no?
Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera (AL), chiede
“Cosa sono tutti sti no no no parliamo di inquinamento o di chiudere delle aziende ?”
Il sindaco si riferisce alla mailinglist dal titolo: “PER LA PREVENZIONE PRIMARIA I MOVIMENTI NO No solvay, No pfoa, No benetton, No tav, No ilva, No muos, No tap, No carbone, No nucleare, No dal molin, No glifosato, No amianto, No acqua privata, No razzismo, No guerra, No violenza…….”.
Domanda retorica, altrimenti strana da parte di un sindaco coraggioso ed encomiabile, come ha dimostrato in alcune occasioni: clicca qui Giornale7 e clicca qui La Stampa.
Tutti quei NO dei rispettivi Movimenti di lotta intendono affermare la PREVENZIONE PRIMARIA, cioè impedire a monte il realizzarsi di gravi attentati all’ambiente e alla salute, ciascuno dei quali era trattato sul Blog della Rete ambientalista. Il NO difficilmente si riferisce alla chiusura di un’azienda, semmai intende prevenire l’apertura di nuove fonti di rischio.
Summer School “Comunicare la Giustizia Ambientale”. Cioè l’ingiustizia.
Si terrà a Taranto, nella sede della più grande acciaieria d’Europa, dal 20 al 26 agosto e avrà l’obiettivo di formare 20 giovani attivisti nel campo della comunicazione sociale a comprendere i meccanismi chiave della in-giustizia ambientale e a trovare forme innovative ed efficaci per raccontarle al grande pubblico. La scuola è organizzata da Mani Tese in collaborazione con Peacelink, Centro Giustizia, Pace e Integrità del Creato e Genitori Tarantini ed è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Per iscrizioni: ecg@manitese.it.
Raccomandiamo come testo “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia (al quale si potrebbe chiedere una lectio magistralis)
Per l’ILVA l’unica via perseguibile è chiusura, bonifica ad opera dei lavoratori attualmente impiegati, tutela della salute e riconversione economica dell’intera area ionica.
Una acciaieria delle dimensioni dell’ILVA, con impianti obsoleti e non a norma, non può continuare a produrre nel cuore di una città in maniera compatibile alla salute umana, neanche in presenza di investimenti importanti.
Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Comitato quartiere Tamburi
FLMUniti CUB
Giustizia per Taranto
Isde Medici per l’ambiente Massafra
Legamjonici
LiberiAmo Taranto
Peacelink
Tamburi Combattenti
Taranto L.I.D.E.R.
Taranto Respira
TuttaMiaLaCittà
Singole e singoli cittadini
Appello al ministro Di Maio sull’esame del piano ambientale di Arcelormittal per Ilva Taranto.
Clicca qui l’intervista su Radio Radicale di Alessandro Marescotti, presidente PeaceLink.
Clicca qui la lettera al ministro Luigi Di Maio.
ILVA. Scontro tra Slai Cobas e Medicina Democratica.
Scrivono Slai cobas per il sindacato di classe Taranto, e i 120 operai Ilva-appalto-lavoratori cimitero-cittadini Tamburi/Paolo VI, parti civili al processo: “Il gruppazzo Fmlu-Cub non ha mai presenziato neanche per sbaglio al processo Ilva e fa parte di quei soggetti che cercano solo pubblicità e risarcimenti. Troviamo negativo che Medicina Democratica gli faccia da spalla. La storia di Medicina Democratica è storia di lotte unitarie di operai, medici, tecnici, popolazione per trasformare la fabbrica e la società, con anche risultati significativi negli anni ’70 – a dimostrazione che solo la lotta unitaria con alla testa la classe operaia difende la salute in fabbrica e nei quartieri. Le sue posizioni sull’Ilva o fanno parte di questa storia o sono altra cosa rispetto alla stessa nascita di Medicina Democratica” (continua). In realtà i Soci dell’Associazione non sono mai stati consultati sulla posizione del presidente.
ILVA, le associazioni tarantine protestano: “I ministri non ci rispondono”.
Se entro lunedì 23 luglio non accetterete il confronto, riterremo questo governo nemico della città, al pari di quelli che lo hanno preceduto, e come tale sarà trattato”: firmato Aps Progentes -Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti -Comitato quartiere Tamburi- FLMUniti CUB- Giustizia per Taranto- Legamjonici- Movimento di cittadini ed associazioni pro aeroporto di Taranto Grottaglie- Tamburi Combattenti- Taranto Respira- TuttaMiaLaCittà- Singole e singoli cittadini. Clicca qui.
Ilva, dossier di Peacelink a Di Maio: “Studi attestano nesso inquinamento morte”.
Clicca il video sul Position Paper ILVA 2018 di PeaceLink inviato al ministro Di Maio, al Prefetto di Taranto e ai sindacati.
Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto viola gli obblighi internazionali di tutela dei diritti umani.
Presentazione del Report curato da FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti Umani) insieme all’Unione forense per la tutela dei diritti umani, a HRIC (Human Rights International Corner) e a PeaceLink: clicca qui.
Dall’ILVA all’industria 4.0: il lavoro contro la vita?
Università di primavera di Attac Italia “Fuori dal mercato, un’altra economia possibile” si terrà a Castellaneta Marina (TA). Clicca qui.
La Corte Costituzionale boccia decreto salva-Ilva del 2015.
Che aveva consentito di proseguire l’attività degli stabilimenti, malgrado l’autorità giudiziaria ne avesse disposto il sequestro per reati relativi alla sicurezza dei lavoratori. La Corte: “Il governo ha finito col privilegiare in modo eccessivo l’interesse alla prosecuzione dell’attività produttiva, trascurando del tutto le esigenze di diritti costituzionali inviolabili legati alla tutela della salute e valori tutelati dalla Costituzione porta a ritenere che la normativa impugnata non rispetti i limiti che la Costituzione impone all’attività d’impresa”. Per leggere il testo integrale clicca qui. La produzione continua ancora, nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale, ma nel frattempo si aprono nuovi scenari circa la legittimità della prosecuzione dell’attività ILVA “a tutti i costi”.
Manifestazione dei genitori sull’Ilva: “Chiudiamola Qua”.
Domenica 18 marzo a Taranto, a partire dalle 10, in piazza Garibaldi. “Scendiamo in piazza perché i valori della Democrazia, descritti e tutelati dalla Costituzione italiana e umiliati dal Governo di questa Repubblica, tornino a risplendere su Taranto, dopo il buio calato sui tarantini. Pretendiamo che l’immunità penale estesa ai futuri proprietari dell’industria siderurgica, insopportabile schiaffo alla Costituzione, venga rimossa. Pretendiamo che l’Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove non soddisfatta, preveda sanzioni certe a carico dei gestori degli impianti”.
Malattie e morti all’Ilva di Taranto.
I periti epidemiologici affermano che l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte. Clicca qui
Ambiente, lavoro e interesse nazionale: il futuro dell’Ilva nello scontro tra governo ed enti locali.
Clicca qui “Valigia blu”.
Rifiuti pericolosi venduti come merce.
Risparmio dei costi di smaltimento a scapito di ambiente e sicurezza all’ Aferpi di Piombino e all’Ilva di Taranto (clicca qui).
ILVA. La battaglia in corso con il Governo.
Incontro pubblico promosso dallo Slai cobas e dalla Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro e la salute sul territorio. Clicca qui Pennatagliente
Dalla parte dei lavoratori dell’Ilva.
La vendita dell’Ilva al miglior offerente si traduce in un attacco pesante ai lavoratori: 6.000 operai in esubero. Questo è il conto presentato dal gruppo Arcelor Mittal, vincitore della gara d’acquisto. Gli stessi operai sfruttati per decenni e falcidiati dai tumori si vedono ora minacciati dalla privazione del lavoro. I licenziamenti come “risarcimento” delle morti. Se poi i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Non è tutto. (continua)
Veleni dell’Ilva. A Taranto il sindaco chiude le scuole.
E’ una misura simbolica perché comunque tutto il quartiere Tamburi è invaso dalle polveri tossiche alzate dal vento. L’area “parchi minerali”, a duecento metri dalle case, è grande come 80 campi di calcio: dovrebbero essere sigillati. La fabbrica dovrebbe essere sequestrata. Il governo continua ad uccidere. Immunità penale per i Riva.
Clicca qui Roberto Giovannini “Nella città soffocata dalle polveri dell’Ilva, Taranto sta morendo”
Cementir di Taranto fa il cemento con i rifiuti di Ilva e Enel.
Tutti ci guadagnano milioni e milioni: Ilva di Taranto e Enel di Brindisi risparmiano i costi di smaltimento e Cementir compra loppa e ceneri a prezzi irrisori. Il cemento è scadente mentre alti sono i rischi per la salute: le ceneri Enel contengono nichel, vanadio, mercurio e ammoniaca. 34 indagati e sequestro degli impianti e dei conti bancari.
Taranto non può restare in balia della polvere dell’Ilva fino al 2023.
Clicca qui Greenreport.it “L’Ilva ora ha un nuovo proprietario, ma gli impianti saranno a norma tra altri 6 anni. Così non va, Taranto non può restare in balia della polvere dell’Ilva fino al 2023”
Ilva: licenziamenti come “risarcimento” dei tumori.
La vendita dell’Ilva al miglior offerente (ArcelorMittal) si traduce in 6.000 operai in esubero, dopo che per decenni sono stati falcidiati dai tumori. Se i sindacati vorranno ridurre gli “esuberi”, dovranno accettare l’abbattimento dei salari. Incassato l’esonero da ogni controversia legale in fatto di tutela ambientale, i nuovi padroni offrono la miseria di 25 milioni per investire in “salute, sicurezza, ambiente”, mentre annunciano che la sola copertura dei parchi minerari (da cui si alzano le polveri che uccidono i lavoratori tarantini) richiederà ben cinque anni, contro i due previsti dal piano ambientale originario.
Ambiente svenduto all’Ilva di Taranto.
Ilva di Taranto, associazioni e 500 cittadini chiedono lo stop della produzione: “Inquina ancora”.
Basta, chiudete l’Ilva, salviamo i bambini: Taranto in piazza.
I soldi siano destinati alla città per la bonifica e l’assistenza sanitaria. A Taranto non esiste neppure l’oncologia pediatrica. Il processo non ha avviato bonifiche, le discariche sono sempre a cielo aperto. Accordo sulla cassa integrazione per 3.300 lavoratori. Entro il 3 marzo devono arrivare le offerte per la cessione dell’Ilva.
Clicca qui Sandra Amurri “Taranto in piazza per dire basta. La città deve respirare”.
Clicca qui Francesco Olivo “Accordo al ministero per la cassa integrazione. In arrivo le offerte per la cessione”.
Clicca qui Slai Cobas “Vogliamo assemblea generale e referendum”.
ILVA footbal club.
Nel libro di Fulvio Colucci, vincitore del Premio Ilaria Alpi ’95, la storia della squadra di calcio del quartiere Tamburi a ridosso dell’Ilva di Taranto sterminata dall’inquinamento.
Clicca qui la presentazione del libro a Savona.
La protesta in tribunale per il processo Ilva di Taranto.
Scrivono i redattori del libro “Ilva, la tempesta perfetta”: Nel processo, in cui sono inquisiti padroni, amministratori locali, dirigenti d’azienda, organi di controllo, Chiesa, forze dell’ordine, in un’alleanza sistemica e infame che ha provocato la strage da profitto e continua a provocarla, è arrivata la lunga mano dell’interesse generale del capitale e dei padroni associati, oltre che degli imputati, la lunga mano del governo che conduce l’obiettivo di svuotarlo di contenuto e pilotarlo verso patteggiamenti, allungamenti e prescrizioni, negando giustizia e risarcimenti. (continua)
Ambiente Delitto Perfetto. Ilva, ennesimo rinvio del processo. La gente urla in aula: “Vogliamo giustizia per i morti”
Esplode dentro e fuori dall’aula la rabbia dei tarantini.
Clicca qui Francesco Casula
Clicca qui Slai Cobas
Sfuma la speranza di giustizia dopo 60 anni di inquinamento mortale dell’Ilva.
L’accordo tra la famiglia Riva e le due procure di Milano e Taranto patteggia 3 milioni di euro a titolo di sanzione pecuniaria, 8 mesi di commissariamento giudiziale e 241 milioni di euro quale profitto del reato.
Clicca qui Gianmario Leone “Accordo ‘agrodolce’ tra la famiglia Riva, l’Ilva e le procure”
L’Associazione dei genitori tarantini dei bambini morti per tumore scrive a Renzi: sei come Erode.
Taranto è ancora una volta vittima delle tue irrispettose menzogne.
Clicca qui la lettera dell’Associazione.
Tutti morti di cancro i calciatori dell’ILVA.
La Carbonara, Ripiano, Papalia, De Tuglio, Andrisani e Guarino, Catapano, Casile, D’Alò, De Gennaro, Capozza. Era la formazione dell’ILVA Football Club. Sono tutti morti di cancro.
Tutti protagonisti di interminabili partite sulla terra battuta del vecchio campo Tamburi, nell’omonimo quartiere di Taranto,a poche decine di metri dall’acciaieria. Vicino, troppo vicino alla fabbrica dei veleni.
Processo ILVA. Non può essere una fiera di avvocati.
Serve la partecipazione diretta al processo , serve un processo popolare.
Clicca qui Cobas Taranto, Centro Salute Ambiente Puglia, Sindaco Taranto
Ilva, dilettanti allo sbaraglio dell’ambiente e dei lavoratori.
Dicevano che era strategica per l’Italia e ora se ne sbarazzano con un decreto.
Clicca qui Alessandro Marescotti
Mesotelioma e asbestosi all’Ilva di Novi Ligure.
5 i direttori sotto processo. In attesa della sentenza sono diventati vecchi. Non altrettanto gli operai.
Clicca qui Silvana Mossano “Mesotelioma e asbestosi all’Ilva. Requisitoria e arringhe a metà dicembre”.
Amianto all’Italsider (ILVA) di Novi Ligure.
Ammalati, morti e processo per omicidio e lesioni colposi.
Clicca qui La Stampa: “Mal d’amianto all’Italsider. Processo a 5 ex dirigenti”.
Amianto: 27 manager ILVA condannati a 189 anni di carcere.
Per disastro ambientale e la morte degli operai affetti da mesotelioma pleurico. Clicca qui la sentenza.
In questo numero di Sicurezza sul lavoro.
– Il ruolo del RLS nella riunione periodica ex articolo 35 del D.Lgs.81/08 – Seconda parte
– Si continua a morire sul lavoro, nell’indifferenza generale
– Condanne per i responsabili di 30 anni di morti da amianto al’Ilva di Taranto
– Criteri per la riduzione del rischio incendio
– Come avviene il riconoscimento di una malattia professionale
– Check list dei fattori ambientali nell’interazione uomo-macchina
– Procedure operative per raccolta dei rifiuti
Sicurezza sul lavoro. Lettere dal fronte.
No tav, call center, ilva, elettrolux, amianto, ferrovie ….. Clicca qui
ILVA. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.
Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e reso noti I NOMI DEI 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta“Ambiente Svenduto”.
TRA QUESTI FIGURANO PERSONAGGI ECCELLENTI, COME IL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA NICHI VENDOLA, IL SINDACO DI TARANTO IPPAZIO STEFANO E L’EX
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIANNI FLORIDO. Clicca qui