A Firenze, la struttura, di proprietà INAIL, rischia di essere utilizzata per altri scopi perdendo una occasione unica per realizzare una struttura innovativa per il mantenimento o il ripristino delle migliori condizioni di salute e di vita delle persone con lesione midollare. Gabriella Bertini, paraplegica, prima di lasciarci, ha fatto riflettere tutti noi su questo tema: dopo il ricovero in Unità Spinale, il naturale invecchiamento necessita di ulteriori risposte. E negli ultimi anni della sua vita ha originato il progetto Casa Gabriella, una struttura non ospedaliera ma ad essa collegata, nella quale le persone dopo il necessario passaggio nell’Unità Spinale potessero soggiornare per tempi più o meno lunghi, eventualmente insieme a familiari, avendo garanzia di assistenza sanitaria, durante il quale acquisire o recuperare le proprie capacità residue, evitando in molti casi ricoveri in Unità Spinale il cui costo è molto alto con evidente risparmio per la sanità pubblica. (continua)
Categoria: Bertini Gabriella
Dall’Unità Spinale Unipolare a “Casa Gabriella”.
Per Gabriella Bertini – coraggiosa donna con disabilità che tante lotte condusse, in anni difficili, in favore della dignità e dei diritti delle persone con disabilità – il futuro consisteva soprattutto nella realizzazione di un sogno, ovvero del Progetto “Casa Gabriella”, che desse completezza nel tempo al percorso assistenziale garantito dall’Unità Spinale Unipolare di Firenze. Un’altra tappa verso la concreta realizzazione di quel sogno sarà un importante incontro promosso a Firenze per il 25 settembre dall’Associazione Toscana Paraplegici e da Medicina Democratica (continua…)
Medicina democratica deve innanzi tutti ricordare Gabriella Bertini, eroina disabile, donna speciale.
Se l’Unità Spinale è stata il suo più grande successo, non vanno dimenticate le altre campagne di sensibilizzazione che la videro protagonista: barriere architettoniche, lavoro, vita indipendente.
Contribuì alla nascita del CIVIC (Centro Internazionale Vacanza e Incontri Culturali) sull’handicap, e fu tra le fondatrici di Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute. Fu inoltre grazie a lei e alle testimonianze di uomini e donne paraplegici, che alla fine degli Anni Settanta si iniziò a parlare di sessualità e disabilità. Gabriella ci ha lasciati nell’aprile del 2015 con un progetto nel cassetto: “Casa Gabriella”, una struttura adiacente al CTO di Firenze che completerebbe il percorso terapeutico dell’Unità spinale: un luogo destinato al recupero e al mantenimento, in grado di accompagnare le persone con paraplegia e tetraplegia nell’arco di tutta l’esistenza, fino al naturale invecchiamento, quando è difficile trovare assistenza sanitaria specializzata nelle normali case di riposo. (continua…)
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