Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite.

Le voci delle ragazze e delle donne con disabilità italiane si alzano in ogni momento della loro vita personale, sociale ed associativa, per chiedere attenzione sulla loro condizione. Peccato che queste voci di donne vengano sovrastate se non zittite nella pratica quotidiana in nome di una presunta irrilevanza del genere quando si considera la condizione di disabilità, e questo succede fuori, ma purtroppo anche dentro il movimento della disabilità» (continua…)

Per il Giorno della memoria: il Diario di Anna Frank in simboli.

Una versione fruibile da persone adulte con disabilità che abbiano difficoltà ad utilizzare i testi tradizionali. Un prezioso supporto utilizzabile nelle scuole, nelle biblioteche, ovunque, per rendere accessibile la memoria dell’Olocausto anche a persone ancora troppo spesso ignorate da chi si occupa di comunicazione, informazione, cultura ed editoria (continua…)

Appello per la realizzazione di Casa Gabriella.

A Firenze, la struttura, di proprietà INAIL, rischia di essere utilizzata per altri scopi perdendo una occasione unica per realizzare una struttura innovativa per il mantenimento o il ripristino delle migliori condizioni di salute e di vita delle persone con lesione midollare. Gabriella Bertini, paraplegica, prima di lasciarci, ha fatto riflettere tutti noi su questo tema: dopo il ricovero in Unità Spinale, il naturale invecchiamento necessita di ulteriori risposte. E negli ultimi anni della sua vita ha originato il progetto Casa Gabriella, una struttura non ospedaliera ma ad essa collegata, nella quale le persone dopo il necessario passaggio nell’Unità Spinale potessero soggiornare per tempi più o meno lunghi, eventualmente insieme a familiari, avendo garanzia di assistenza sanitaria, durante il quale acquisire o recuperare le proprie capacità residue, evitando in molti casi ricoveri in Unità Spinale il cui costo è molto alto con evidente risparmio per la sanità pubblica. (continua)

Quanti ritardi, dopo il più grave scandalo farmaceutico del dopoguerra!

Pubblicizzato come «il sedativo più sicuro sul mercato», il talidomide ebbe grande diffusione in 47 Paesi in tutto il mondo, finché non ci si accorse che provocava gravi malformazioni neonatali: principalmente amelìa (assenza degli arti), vari gradi di focomelìa (riduzione delle ossa lunghe degli arti) e danni agli organi interni.
Bisognerà aspettare il 1961 perché il farmaco venga tolto dal mercato, ma ormai migliaia di bambini – almeno 20.000, e più di 400 in Italia – erano nati con quella che sarebbe stata chiamata in seguito sindrome da talidomide, senza contare i casi di aborto spontaneo e di morte fetale. Fra pochi giorni scade un termine che rischia di aggiungere un’ulteriore grande beffa ai danni incalcolabili provocati da quella vicenda. (continua…)