Lo stato penale di polizia.

Giornata di studio e di confronto su “Lo stato penale di polizia: modello di gestione dell’ordine sociale e programma  politico in atto”, organizzata da Haidi Giuliani e Italo in occasione del 18 anniversario del G8 di Genova. Clicca qui Salvatore Palidda, che propone -coinvolgendo giuristi  magistrati militanti ecc- di fare del XX° anniversario dell’anti G8 di Genova una giornata internazionale (e magari un tre giorni) che riprenda meglio i temi di quel nostro anti-G8 del 2001 in particolare evidenziando il sostegno alle resistenze ai disastri sanitari-ambientali ed economici provocati dal liberismo globalizzato  e quindi della sua violenza che si manifesta nel lasciar morire in migrazioni disperate che sussumono tutti i disastri e le devastazioni delle multinazionali sia nelle terre di emigrazione che nei paesi di arrivo.

Come evitare le liste di attesa.

Basta compilare il modello allegato (clicca) e consegnarlo a mano o inviarlo via mail all’URP della Asl, che per legge dovrà  per la prestazione intramoenia fissarti l’appuntamento (entro 72 ore per codice U,  dieci giorni per B, 30/60 per D, 180 per P), pagando solo quanto avresti pagato con il SSN o eventualmente con esenzione.

I gravi dati epidemiologici dei Siti contaminati italiani sono adesso online.

Grazie alle proteste di PeaceLink, infine  il V Rapporto Sentieri relativo a tutti i SIN è apparso sul sito di Epidemiologia e Prevenzione. I M5s dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Adesso che sono al governo hanno nascosto nel cassetto il nuovo studio epidemiologico fin dopo le elezioni europee.

Il nuovo processo amianto Eternit.


 L’impunito disastro sanitario rappresenta  il disastro della Giustizia italiana: leggi “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia. 

Eternit bis. Schmidheiny a processo per la morte di 392 persone a Casale Monferrato e dintorni.  Soltanto una parte delle vittime aveva lavorato nello stabilimento.  Come Napoli, anche la procura di Vercelli ritiene che il reato sia di omicidio volontario. Nel primo processo  la condanna a Schmidheiny, in primo e secondo grado, era stata scandalosamente spazzata poi dalla prescrizione pronunciata in Cassazione.

Clicca qui Silvana Mossano.

Diverse tesi scientifiche: così per i giudici diventa difficile individuare i responsabili: clicca Manuela Gatti e Ambra Orengo.

Ilva. Slai Cobas contro i silenzi del “Piano Taranto”.

Fermare le fonti inquinanti e bonificare. Invece 2600 operai, che dovevano essere impegnati nelle bonifiche, sono stati espulsi da Arcelor Mittal. Dobbiamo ricostruire un sindacato di classe. Le mamme, i genitori dei bambini morti devono capire che senza gli operai non si va da nessuna parte. Clicca qui il dettagliato intervento di Slai Cobas.

A “Presa diretta” il disastro dei PFAS: sapevano e hanno nascosto.

Clicca qui il video della trasmissione. Da notare le affermazioni false dell’amministratore delegato Nardone della Miteni. Nel 2008 denunciammo anche in magistratura l’inquinamento -delle acque e del sangue- da parte  della Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria) con il  PFOA prodotto dalla Miteni, avviammo una campagna nazionale di informazione e denuncia che portò all’eliminazione del veleno nello stabilimento di Spinetta. Però il PFOA persiste nel sangue dei lavoratori e dei cittadini, grazie all’ignavia delle autorità sanitarie.  Clicca sul Sito della Rete ambientalista tutta la storia: https://www.rete-ambientalista.it/category/pfoa/

Il Convegno al servizio della lobby Ilva Acelor Mittal.

E’ scontato che il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” sia al fianco dei Comitati e delle Associazioni che si battono per la “Urgente chiusura dell’Ilva e conseguente riconversione economica dell’intera area ionica” (clicca qui)

per le motivazioni ripetutamente riportate sul Sito della Rete Ambientalista: clicca qui.

E’ scontato che imprenditori, sindacati, politici, ministri, giornalisti, si oppongano alla chiusura urgente dell’Ilva, come sempre avvenuto (Acna, Farmoplant, Tav ecc.) per “conciliare lavoro e salute” ovvero gli interessi padronali e politici sulla pelle delle vittime.

Ma non era per tutti scontato che facesse parte di questa schiera Medicina democratica, l’Associazione già conflittuale e anticapitalista fondata dallo scienziato Giulio Maccacaro, la quale si era sempre battuta per la chiusura delle fabbriche della morte. Questa sciagurata posizione ribadita in un Convegno a Taranto (clicca qui)

era invece scontata per i Soci, anche fondatori dell’Associazione, che l’hanno abbandonata a causa della sopravvenuta mutazione genetica che ha tradito i princìpi di Maccacaro. Il recente Convegno di una Associazione sconosciuta nel territorio può passare inosservato fra i tarantini, anche se  fotografa il circolo vizioso che caratterizza la mutazione genetica di una Medicina democratica oggi ridotta ai minimi termini dell’iscrizione e pienamente integrata nel sistema: essa, annichilite le Sezioni territoriali e cessata ogni azione come Movimento di lotta nei territori,

a) entra come parte civile (parte lesa, lesa di che?) in tutti i procedimenti penali, i quali normalmente si risolvono senza condanne e bonifiche e soprattutto senza risarcimenti sostanziali per le Vittime, ma assicurano foraggiamenti agli avvocati e alla propria cassa;

b) la cassa è vitale per il bilancio: senza di essa per alcuni non sarebbero praticabili conferenze, rappresentanze, trasferimenti, libri, riviste, referenze, consulenze, incarichi ecc.;

c) tra queste attività autoreferenziali rientrano costosi convegni come quello di Taranto (vitto e alloggio e viaggio: una bestemmia per il volontariato di  chi per decenni se li è sempre pagati di tasca propria);

d) abolito il Movimento delle Sezioni, le suddette attività servono a giustificare la propria esistenza quale “studio legale” di fatto. In tale veste è l’interesse di Medicina democratica per Taranto: per i processi. E ritorniamo al punto a) del circolo vizioso.

Urgente chiusura dell’Ilva e conseguente riconversione economica dell’intera area ionica.

Le chiedono Peacelink, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, FLMUniti-CUB, Giustizia per Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, Tutta Mia La Città, libere cittadine e liberi cittadini,  Mamme del quartiere Tamburi, Movimento di lotta per la salute Maccacaro ecc. Slai Cobas è contrario ad ogni ipotesi di chiusura. Ambiguo il  convegno organizzato da Medicina democratica (continua). 

Il decreto sicurezza al vaglio degli avvocati.

E’ compatibile con i principi della Costituzione? Il reato di blocco stradale contrasta il diritto di manifestare? E’ sicurezza lo sgombero delle case occupate, lasciando in mezzo alla strada interi nuclei familiari? L’accesso al sistema sanitario e il diritto alla residenza saranno ancora garantiti a tutti? Come influiranno i tagli al sistema di accoglienza, su ospitati e operatori? Aumenteranno clandestinità e reati? Rispondono gli avvocati in un incontro pubblico.

Marcia per il Clima e Contro le Grandi Opere Inutili. Siamo ancora in tempo.

23 marzo 2019. A Roma in migliaia da ogni parte d’Italia. Dopo che da nord a sud abbiamo dato vita ad assemblee con migliaia di partecipanti e organizzato imponenti manifestazioni nei territori. Siamo i comitati, i movimenti, le associazioni e i singoli che da anni si battono contro le grandi opere inutili e imposte e per l’inizio di una nuova mobilitazione contro i cambiamenti climatici e per la salvaguardia del Pianeta. (continua il manifesto)

Difendiamo i territori, salviamo il paesaggio.

Toscana: Cave di Stazzema, pronto un nuovo scempio della montagna. Roma: parli dell’ex Fiera e spunta la mega-speculazione. Ikea in centro cittàCarrefour progetta un centro a Lacchiarella. A Parma si vuole ampliare l’aeroporto per trasformarlo in cargo. Al via la sperimentazione della tecnologia 5G in questi 120 ignari piccoli comuni. Clicca qui.

Solvay inquina grazie a complicità e connivenze.

Assai pochi, fra i nostri 23mila utenti della Rete ambientalista, conoscono l’esistenza de Il Piccolo di Alessandria. Anche gli alessandrini lo conoscono sempre meno. Soffocate le valide eccezioni in redazione, appare il tipico esemplare -da manuale- di disinformazione e censura giornalistica. Non è sempre stato così in tempi lontani. Guardiamo al futuro: al vaglio il nuovo direttore. Chi non crede, legga attentamente questa pagina del bisettimanale che (pur non presente!) riferisce del convegno nazionale sul PFOA organizzato da Legambiente, Pro Natura e Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Dalla lettura, noterà che il Movimento non è neppure citato: come se Lino Balza – il primo in Italia nel 2008 a denunciare i danni del PFOA! – non avesse svolto una relazione con tanto di video. Lo scopo della censura allo “J’accuse” è omettere le documentate denunce di connivenza e complicità con l’inquinatore Solvay/Spinetta Marengo rivolte agli amministratori di comune, provincia e regione, ai funzionari asl e arpa, ai sindacalisti, ai magistrati E ai giornalisti che hanno anche loro sulla coscienza morti e ammalati. Di seguito, forniamo le prove e i nomi.
Clicca qui la pagina di disinformazione e censura de Il Piccolo.
Clicca la relazione di Lino Balza, in video e trascrizione: Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
Clicca le responsabilità dei magistrati: Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay. Clicca qui come Il Piccolo censura il comunicato stampa.
Clicca Catastrofe ecosanitaria Solvay: le responsabilità dei giornalisti. che si nascondono dietro l’Arpa.
Per la censura sulla falsa bonifica clicca: Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.

Bombe ecologiche sotto le case.

L’associazione “L’Altra Liguria” ha presentato alla Camera la Petizione, 5.000 firme, che ora è un ddl in Commissione Ambiente. La petizione (clicca qui) chiede l’estensione della normativa Seveso III alle infrastrutture di trasporto dei materiali pericolosi: a rischio di incidente rilevante. Tutta l’Italia è attraversata da tubature che trasportano ad es. petrolio, spesso illegalmente collocate nell’alveo di fiumi e torrenti e che attraversano le città ma di cui nessuno conosce il percorso… “per ragioni di sicurezza”.

Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay.

 

Sommandosi a quelle delle amministrazioni (di ogni colore), comunali, regionali, asl, arpa, anche le responsabilità della Magistratura sono storicamente enormi. Finalmente, come effetto di una lotta condotta per quasi mezzo secolo, anche pagando salati prezzi personali, finalmente nel 2008 fu avviato un procedimento penale contro Montedison/Solvay di Spinetta Marengo. Il quale si è concluso, anche in Appello, con una sentenza scandalosa. Le motivazioni, nella sentenza, si gonfiano con esclamazioni catastrofiche, corrispondenti alla realtà: “un evento distruttivo di proporzioni straordinarie”, “ un avvelenamento delle falde difficilmente reversibile”, “sprezzo assoluto degli imputati all’incolumità pubblica”. Poi, nella condanna, la sentenza si sgonfia come un palloncino: assolve praticamente tutti gli imputati, a cominciare dagli amministratori; non riconosce risarcimenti alle centinaia di Vittime morte e ammalate, se non indecenti elemosine ad alcune; e la bonifica –checchè ne scrive la propaganda Solvay sui giornali- è una balla: quella vera non è mai stata avviata e dunque non sarà mai conclusa, altro che “entro il 2029”. Lo affermo ora per allora, visto che mi sto trasferendo da Alessandria, lontano da questa classe dirigente di fatto e di diritto storica connivente con il suo maggiore inquinatore. Dopo il mezzo secolo delle mie battaglie, con la coscienza a posto, credo di avere il diritto di ribadire (canto del cigno però Cygnus cygnus): una sentenza scandalosa, anch’essa a profitto degli avvocati (clicca qui), che ben merita il posto d’onore nel nostro libro “Ambiente delitto perfetto”, una sentenza che ha anche prodotto il mio abbandono a Medicina democratica dopo 40 anni dalla fondazione, a causa del rifiuto della presidenza a tutelare le Vittime (morti e ammalati) in un processo in sede civile. Resterà il “Movimento di lotta per la salute Giulio Alfredo Maccacaro”.

Legambiente capofila nell’emergenza Pfoa: come affrontarla.

 

Al convegno di Alessandria del 19 gennaio presenti per Legambiente il presidente nazionale Giorgio Zampetti con Fabio Dovana e Piergiorgio Boscagin presidenti piemontesi e veneti. Sotto la lente di ingrandimento i rischi per la salute nel territorio di Alessandria. (clicca qui il comunicato stampa). Sotto accusa Regione, Comune, Asl, Arpa, Provincia, Sindacati e la stessa Magistratura (clicca qui l’esposto denuncia). Come affrontare l’emergenza nazionale.

Infatti il Pfoa, perfluoroalchilico cancerogeno e interferente endocrino, è stato da anni scaricato dalla Solvay di Spinetta Marengo e si è propagato nell’ambiente e nelle falde acquifere defluendo attraverso Bormida e Tanaro fino ad inquinare le acque del Po. E’ arrivato ai prodotti alimentari e al corpo delle persone: è presente nel sangue dei lavoratori del Polo Chimico e presumibilmente dei cittadini di Alessandria. Con la collusione delle inerti Autorità pubbliche.

In 72 pagine assolti i manager Pirelli imputati di omicidio colposo plurimo.

La V Sezione Penale del Tribunale di Milano motiva l’ennesima assoluzione per le morti amianto: sono rilevanti solo le prime esposizioni della fibra killer, le esposizioni successive non hanno alcuna rilevanza nella storia del mesotelioma. Altro capitolo da aggiungere al nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto”.