
No all’autorizzazione a produrre allo stabilimento Ilva.

Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Clicca qui il programma. In particolare, per il CASO PFAS: sabato 22 Vincenzo Cordiano e Vitalia Murgia (ISDE); domenica 23 Comitato mamme no pfas, Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Sabato 22 febbraio 2025
Ore 10,30 – INTRODUZIONE AL CORSO – PERCHE’, PER CHI, COME
Mirta Da Pra Pocchiesa e Federica Pecoraro, coordinatrici di Casacomune
Ore 11.00 – ONDATE DI CALORE E DINTORNI. LE RICADUTE DELLA CRISI CLIMANTICA SULLA SALUTE
Letizia Proserpi, divulgatrice e socia ISDE
Ore 12.00 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE AMIANTO – IL CASO ETERNIT DI CASALE MONFERRATO Silvana Mossano, giornalista (online)
Ore 14.30 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE IL CASO PFAS
Vincenzo Cordiano, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Vitalia Murgia, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Ore 15.30 – INQUINANTI IN AGRICOLTURA. IL PESO DEL GLIFOSATO E DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
Simona Savini, Campagna Agricoltura Greenpeace Italia (online) Comitato Gruppo Locale Torino
Ore 16.30 – NON LI VEDI MA LI RESPIRI. QUALI PROBLEMI PER I CENTRI URBANI
Beppe Piras, Comitato Torino respira
Ore 17,30 – Lavori di gruppo/Spazio di discussione/confronto tra i partecipanti (facoltativo e solo per iscritti in presenza che si prenotano)
Domenica 23 febbraio 2025
Ore 09.15 – SMALTIMENTO RIFIUTI E SOSTANZE TOSSICHE NELL’INDUSTRIA E ECOMAFIE TRA FALSE NOTIZIE E VERITA’
Antonio Pergolizzi, saggista e giornalista curatore del rapporto ecomafie di Legambiente (online)Ore 10.00 – LE CONSEGUENZE DEGLI INQUINANTI SULLA SALUTE UMANA
Antonino Frustaglia, Medico specializzato in Cardiologia, Gerontologia e Geriatria.
Ore 11.00 – CHE FARE? PROBLEMI E AZIONI POSSIBILI PER CAMBIARE ROTTA E GENERARE CAMBIAMENTO
Introduce Marica Di Pierri, Associazione a sud online
Comitato Mamme no PFAS
Movimento Lotta per la salute con Lino Balza
ISDE Piemonte
ARPA con Alberto Maffiotti Biologo-Dirigente del Dipartimento Arpa Piemonte Nord Ovest
Sapereambiente con Marco Fratoddi
Clicca qui La Bottega del Barbieri Ammaliamo il mondo. La salute al primo posto? – La Bottega del Barbieri … Lino Balza. ISDE Piemonte. ARPA con Alberto Maffiotti Biologo-Dirigente del Dipartimento Arpa Piemonte Nord Ovest. Sapereambiente con Marco Fratoddi.
Il 22 e 23 febbraio 2025 si terrà il corso di formazione “AMMALIAMO IL MONDO – La salute al primo posto?” L’evento può essere seguito on line in diretta live o vissuto in presenza, presso la Fabbrica delle “e” a Torino, in corso Trapani 91/b.
Come primo evento dell’anno abbiamo pensato di fare un corso che riguarda la nostra salute: vogliamo quindi riflettere sulle connessioni tra ambiente e salute, sulle ricadute della crisi climatica e l’uso degli inquinanti. Parleremo di diritti calpestati e di quelli ri-conosciuti dopo anni di battaglie, soprattutto da parte di gruppi, associazioni, ong. La parte finale sarà dedicata al “che fare”: modi e metodi per far fronte ai continui attacchi alla salute nostra e del pianeta di cui facciamo parte. Accanto all’approfondimento, con specialisti del settore, verrà dato spazio al racconto di esperienze significative in atto e al ruolo degli attivisti. Si ragionerà su dati, nazionali ed internazionali, su strategie operative e sulla legislazione in atto in materia e sulle modifiche che andrebbero apportate.
Interverranno relatori di indiscussa professionalità e competenza del mondo medico e scientifico, giornalisti e rappresentanti di organizzazioni da sempre in prima linea su queste tematiche: Legambiente, Sapereambiente, Libera, Gruppo Abele, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, Torino Respira, Premio Luisa Minazzi, Movimento di Lotta per la Salute G. Maccacaro.
Contatti: tel 342.3850062; mail casacomune.laudatoqui@gmail.com; www.casacomuneaps.org
Sabato 22 febbraio 2025
Ore 10,30 – INTRODUZIONE AL CORSO – PERCHE’, PER CHI, COME
Mirta Da Pra Pocchiesa e Federica Pecoraro, coordinatrici di Casacomune
Ore 11.00 – ONDATE DI CALORE E DINTORNI. LE RICADUTE DELLA CRISI CLIMANTICA SULLA SALUTE
Letizia Proserpi, divulgatrice e socia ISDE
Ore 12.00 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE AMIANTO – IL CASO ETERNIT DI CASALE MONFERRATO Silvana Mossano, giornalista (online)
Ore 14.30 – INQUINANTI INDUSTRIALI CHE INQUINANO ACQUA, ARIA E TERRE IL CASO PFAS
Vincenzo Cordiano, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Vitalia Murgia, ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
Ore 15.30 – INQUINANTI IN AGRICOLTURA. IL PESO DEL GLIFOSATO E DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
Simona Savini, Campagna Agricoltura Greenpeace Italia (online) Comitato Gruppo Locale Torino
Ore 16.30 – NON LI VEDI MA LI RESPIRI. QUALI PROBLEMI PER I CENTRI URBANI
Beppe Piras, Comitato Torino respira
Ore 17,30 – Lavori di gruppo/Spazio di discussione/confronto tra i partecipanti (facoltativo e solo per iscritti in presenza che si prenotano)
Domenica 23 febbraio 2025
Ore 09.15 – SMALTIMENTO RIFIUTI E SOSTANZE TOSSICHE NELL’INDUSTRIA E ECOMAFIE TRA FALSE NOTIZIE E VERITA’
Antonio Pergolizzi, saggista e giornalista curatore del rapporto ecomafie di Legambiente (online)Ore 10.00 – LE CONSEGUENZE DEGLI INQUINANTI SULLA SALUTE UMANA
Antonino Frustaglia, Medico specializzato in Cardiologia, Gerontologia e Geriatria.
Ore 11.00 – CHE FARE? PROBLEMI E AZIONI POSSIBILI PER CAMBIARE ROTTA E GENERARE CAMBIAMENTO
Introduce Marica Di Pierri, Associazione a sud online
Comitato Mamme no PFAS
Movimento Lotta per la salute con Lino Balza
ISDE Piemonte
ARPA con Alberto Maffiotti Biologo-Dirigente del Dipartimento Arpa Piemonte Nord Ovest
Sapereambiente con Marco Fratoddi
La procura di Torre Annunziata sequestra e chiude l’Idav, lo stabilimento di Striano che beffardamente applica il marchio “bio” sulle etichette di marmellate e dolci mentre sversa direttamente nel fiume Sarno ogni tipo di olii, idrocarburi e grassi inquinanti.
Il Fronte Comune Ligure – Insieme per la sanità pubblica indice giovedì 4 luglio 2024 alle ore 17 presso il Teatro Soc. via San Bartolomeo della Certosa la prima ASSEMBLEA PUBBLICA di vallata sui temi della salute per la difesa della sanità pubblica contro ogni forma di autonomia differenziata. Clicca qui.
La protesta contro la costruzione di due impianti in uno dei siti più contaminati d’Italia. In piazza 5.000 manifestanti e decine di associazioni. Clicca qui.
Le malattie tiroidee derivano da fattori genetici e comportamentali ma anche ambientali. Infatti gli studi scientifici accendono di frequente i riflettori sul ruolo chiave che svolgono i Pfas sulle patologie connesse ad alterazioni ormonali: obesità, diabete, malattie della tiroide, ipotiroidismo giovanile, infertilità, osteoporosi ecc, oltre che nel cancro e in oltre 400 malattie rare. Cioè, i livelli degli ormoni oscillerebbero semplicemente in base all’età e al tipo di alimentazione, se, contro natura, non fossero aggrediti dall’avvelenamento da Pfas.
Per l’associazione tra Pfas e tumore della tiroide, in particolare il carcinoma papillare, è incontrovertibile lo studio caso-controllo multicentrico (Usa, Olanda, Israele), pubblicato nel 2023, e replicato dai ricercatori dell’Icahn Scool of Medicine at Mount Sinai di New York.
Questa è la situazione già ampiamente verificabile nei dati epidemiologici dei pazienti colpiti dall’avvelenamento da Pfas nelle aree venete e piemontesi ad opera rispettivamente della Miteni di Trissino e della Solvay di Spinetta Marengo.
L’occasione per focalizzare il ruolo dei Pfas sarà nel corso della “Settimana mondiale della tiroide” che si celebrerà a partire dal 20 maggio e si concluderà il 25 maggio, in occasione della “Giornata Mondiale della tiroide”.
L’iniziativa è patrocinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e promossa dalle principali società scientifiche endocrinologiche, mediche e chirurgiche, quali Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia (SIUEC), Associazione Italiana Medicina Nucleare (AIMN), European Thyroid Association (ETA), insieme a CAPE Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini e sostenuta con un contributo incondizionato da parte di Eisai, IBSA Farmaceutici e Merck Serono».
Chi ha inquinato deve pagare: Clicca qui le ripetute accuse di dolo del Movimento di lotta per la salute Maccacaro nei confronti di Solvay.
Secondo Greenpeace “in Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana sono state rilevate concentrazioni di Pfas a volte persino superiori a 500 ng/l. Una situazione allarmante, soprattutto alla luce del fatto che il limite accettabile stabilito dalla Direttiva Europea 2020/2184 è pari a 100 nanogrammi per litro (ng/l)”. In Italia i siti più contaminati sarebbero 1.600, oltre 17mila in tutta Europa.
Clicca qui gli effetti dei PFAS sulla salute umana e sull’ambiente analizzati dagli studiosi dell’Alma Mater e dell’Università di Padova, e dal Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna.
Allineandosi dietro il muro di gomma del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nessuna presa di posizione da parte del prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, al monito indirizzatole dal sindacato di base USB in merito al massiccio utilizzo dei Pfas sia nelle miscele anti-fiamma sia negli indumenti tecnici come tute e giubbotti dei vigili del fuoco. Approfonditi studi condotti negli Stati Uniti e nei i Paesi Ue, infatti, hanno segnalato i pompieri come una categoria di lavoratori ad alto rischio di tumori, come il cancro ai testicoli o alla prostata, il mesotelioma e il linfoma non Hodgkin.
RETE DI COMITATI, ASSOCIAZIONI, GRUPPI, MOVIMENTI SUL TERRITORIO GENOVESE: clicca qui i Comitati e le Associazioni che la compongono.
Su www.smips.org S.M.I.PS SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’, trovate, fra gli altri questi articoli:
Quello sterminio di persone con disabilità è un monito per i tempi presenti
Autonomia differenziata: chi i soldi li ha, li avrà; chi non li ha, avrà meno
Italia: medici più anziani d’Europa, 55% ha più di 55 anni
Aumentano in Europa le diagnosi di tumore, colpita 1 persona su 20
Oms: previsti 35 milioni di nuovi casi di tumore nel 2050 (+77%), 1/4 a rischio di contrarlo
A proposito di autonomia differenziata.
Basta bollire gli alimenti per eliminare i Pfas? Tutt’altro. Nel cibo cotto i Pfas sono presenti in misure decine di volte superiori a quanto avviene nello stesso alimento crudo. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, principale ente pubblico di ricerca italiano. I ricercatori hanno prelevato acqua dalla falda inquinata tramite il pozzo di un’abitazione della zona rossa del vicentino. Con l’acqua prelevata sono stati lessati pasta, riso, carote, patate e carne di manzo. Tutto questo analizzando acqua e cibi prima e dopo la cottura. Ebbene la concentrazione di pfas nell’acqua aumenta al crescere del tempo di ebollizione, invece di calare come molti credevano, e gli inquinanti, con la cottura, passano negli alimenti. In proporzione più alta per pasta e il riso, che assorbono più acqua.
Secondo Greenpeace Italia «per tutelare la collettività non basta erogare alla popolazione acqua pulita, è necessario il divieto dell’uso e della produzione dei perfluorati sull’intero territorio nazionale».
La progressione del cancro è confermata dallo studio pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology da un team di epidemiologi dell’Università di Yale, che ha esposto cellule di cancro al colon a livelli di PFAS comparabili a quelli presenti nel sangue dei vigili del fuoco (a rischio per la frequente esposizione ai ritardanti di fiamma). I Pfas hanno indotto le cellule cancerose a migrare in nuove posizioni, una caratteristica tipica delle cellule responsabili di metastasi.
Un approfondimento scientifico di ISDE, l’associazione italiana dei medici per l’ambiente. Clicca qui.
Sono IN PERICOLO l’UNITA’ della REPUBBLICA, i DIRITTI, l’UGUAGLIANZA di tutti/e i/le cittadini/e. Clicca qui.
Quando si tratta di reati ambientali e sanitari, gli avvocati in Italia non vanno oltre le cause in sede penale, trovando più facile accodarsi alle iniziative dei Pubblici Ministeri, piuttosto che impegnare risorse e rischi per cause in sede civile. Tali processi però propiziano insignificanti benefici per l’ambiente (vedi il libro Ambiente Delitto Perfetto), e ancor meno risarcimenti alle persone fisiche Vittime degli inquinamenti.
Non così è in altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti dove il fenomeno delle “class actions” costituisce uno dei punti fondamentali del sistema processuale perché fornisce efficaci forme di tutela alle varie situazioni a rilevanza sovra individuale. In Italia, diversamente dall’esperienza statunitense, l’introduzione delle azioni collettive nell’ordinamento giuridico è recente e ha avuto una scarsa applicazione. Il motivo è dovuto all’assenza di studi legali con professionalità adeguata, con attitudini imprenditoriali, con l’anticipazione delle spese della consulenza. Alla stregua degli avvocati disincentivati, le stesse Associazioni ambientaliste trovano più comodo presentarsi in penale come parti lese e fare cassa con i risarcimenti a loro dedicati.
Conclusione: le Vittime in Italia non sono neppure risarcite per i danni alla salute. Negli Usa, invece, nel corso di circa due secoli di vita le class actions hanno avuto un successo straordinario. Lo conferma, ad esempio, la recente (seconda) condanna al Gruppo Monsanto, filiale del colosso tedesco Bayer, a risarcire 857 milioni di dollari di danni a studenti e genitori volontari di una scuola esposta ai policlorobifenili (pcb), i cosiddetti inquinanti ‘eterni’ tipo PFAS.
Seminari interattivi di gennaio-febbraio 2024
Su www.smips.org con oltre 2100 articoli tra cui Sicuri cancerogeni ma il sindaco non li ferma.
IL FRONTE COMUNE LIGURE PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA invita a partecipare il 21 novembre dalle ore 10 al Presidio davanti all’ingresso del Consiglio Regionale di Via D’Annunzio, in occasione della votazione del Piano socio sanitario regionale 2023-2025.
LA SANITA’ PUBBLICA E’ AL COLLASSO mentre quella privata accumula ricchezze sulla nostra salute e sulla carenza di cura.
DICIAMO NO!!! alla volontà privatizzatrice della Regione, alla rinuncia alle cure per chi non può spendere, al progetto di Autonomia Differenziata appoggiato dalla Regione. La salute e la sanità pubblica sono un diritto, difendiamolo. LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, SI DIFENDE NON SI SVENDE. Associazioni, Circoli, Comitati: Ambulatorio Internazionale Città Aperta. Cooperativa Ce.Sto, Liguria a Sinistra, Attac Genova, Banca Etica, Arci Barabini di Trasta, Arci Zenzero, Oltre il Giardino, Cittadinanza Attiva, Comitato Banchelle, Comitato Liberi Cittadini di Certosa, Comitato Malinverni, Comitato Sanitario Val Bormida, Comitato Parco delle Mura, Comitato Via Vecchia, Comunità di San Benedetto al Porto, Eco Istituto Reggio Emilia Genova, Rete Genovese” Insieme per la salute di tutti”, ISDE Medici per l’ambiente, Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli- MFI, Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli- MFI, Italia Nostra Onlus, Rete “Manifesto Società Spezzina”, Medicina Democratica, Movimenti Cooperazione Educativa- MCE, Movimento di Lotta per la salute Maccacaro – Rete ambientalista, Non una di meno – NUDM, Patto per la salute mentale, Quelli del Ponte Morandi, Rete di donne per la politica, Rinascimento Genova, SOS Salute Pubblica Liguria, Società della Cura Genova, Unione Donne Italiane UDI. Organizzazioni sindacali: CGIL, SPI CGIL, CUB Organizzazioni politiche: Alleanza Verdi – Sinistra italiana, Gruppo Consiliare Regionale PD, Linea Condivisa, Lista Sansa, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Possibile, Sinistra Anticapitalista.
Il Fronte comune ligure “Insieme per la sanità pubblica”, composto da circa 50 associazioni, tra cui il Movimento di lotta per la salute Maccacaro, ha avviato il suo percorso di partecipazione popolare con una assemblea in Val Bisagno per illustrare la piattaforma rivendicativa verso governo e regione, clicca qui.
Seminario di approfondimento sulle questioni più importanti sul tappeto oggi, tra esperti di crisi climatica e ricadute ambientali, sociali, economiche e esponenti di movimenti, associazioni e singoli attivistiche, a diverso titolo, sono impegnati in azioni di conversione ecologica.
Casacomune
Laudato si’, Laudato qui
Non possiamo più indugiare, dobbiamo riflettere e agire: fare e per fare dobbiamo capire: informarci e formarci, ascoltare…
Clicca qui il Programma e come iscriversi.
Le tematiche affrontate sono molteplici, come molteplici sono gli aspetti della crisi ambientale e sociale dei nostri tempi: ecomafie, agricoltura, migrazioni ambientali, lavoro, etica del profitto e sanità pubblica, qualità della vita, ruolo dei movimenti e delle ONG, ecofemminismo, economia e spiritualità.
Al nostro fianco, avremo relatori di grande professionalità e competenza del mondo accademico e di organizzazioni da sempre in prima linea su queste tematiche. Non mancheranno testimonianze di attivisti, sindacalisti, associazioni ed altri attori impegnati quotidianamente che sono la vera spinta al cambiamento perché mossi da passione e dalla cura per il bene comune, capaci di guardare lontano, capaci di futuro.
Conferenza stampa di presentazione della PIATTAFORMA PER LA DIFESA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE PUBBLICO a cura delle Associazioni, Movimenti, Reti, Organizzazioni promotrici del “Fronte comune ligure. Insieme per la sanità pubblica”. Clicca qui i Principi di fondo, i Presupposti indispensabili, le Proposte e le Rivendicazioni.
PFAS emergenza sanitaria mondiale: perché non ligure?
La Regione Liguria sottovaluta colpevolmente i costi umani (morti e malattie) e i conseguenti costi economici (cure mediche) derivanti dall’emergenza ambientale e sanitaria provocata dai tossici e cancerogeni PFAS.
Perciò al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti chiediamo
Che, nell’immediato, disponga che l’Asl si attrezzi per effettuare a ciascun cittadino le analisi del sangue atte ad accertare e determinare la presenza di composti perfluorurati PFAS.
Che, in tempi brevi, programmi le indagini sanitarie collettive per dette analisi tramite campionamenti di sangue a beneficio della popolazione tutta, individuando progressivamente le fasce più a rischio (esempio lavoratori e gestanti) e i sottogruppi statistici dell’indagine epidemiologica (esempio età).
Che, contemporaneamente, predisponga affinchè Arpal esegua indagini ambientali con monitoraggi periodici tramite campionamenti delle acque di superficie e di falda, compreso acquedotti e impianti di depurazione, atte a determinare la presenza di dette sostanze perfluorurate.
Che, contemporaneamente, individui con le organizzazioni sindacali i settori produttivi per l’estensione delle indagini ambientali anche alle emissioni atmosferiche.
Le motivazioni di queste allarmate e urgenti rivendicazioni ambientali e sanitarie in merito ai PFAS sono state compiutamente esposte ai giornalisti nella Conferenza stampa. Clicca qui.
La Carovana dei Mutualismi, il festival diffuso a cui aderiscono le diverse realtà che praticano il mutualismo, si concluderà il 14 e 15 ottobre a Pinerolo, al termine della staffetta iniziata 16 e 17 giugno a Bari, passando per Firenze, Partinico, Mantova, Corridonia, Milano ,Torino. A Pinerolo, sede della prima Società Operaia di Mutuo Soccorso d’Italia fondata il 12 ottobre 1848 e del Museo Storico del Mutuo Soccorso, l’assemblea plenaria di tutti i partecipanti alla Carovana sarà chiamata ad approvare il Manifesto dei mutualismi, che raccoglierà i risultati del percorso condiviso dei mesi precedenti. Clicca qui.
La Regione Liguria sottovaluta colpevolmente i costi umani (morti e malattie) e i conseguenti costi economici (cure mediche) derivanti dall’emergenza ambientale e sanitaria provocata dai tossici e cancerogeni PFAS.
Perciò al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti chiediamo
Che, nell’immediato, disponga che l’Asl si attrezzi per effettuare a ciascun cittadino le analisi del sangue atte ad accertare e determinare la presenza di composti perfluorurati PFAS.
Che, in tempi brevi, programmi le indagini sanitarie collettive per dette analisi tramite campionamenti di sangue a beneficio della popolazione tutta, individuando progressivamente le fasce più a rischio (esempio lavoratori e gestanti) e i sottogruppi statistici dell’indagine epidemiologica (esempio età).
Che, contemporaneamente, predisponga affinchè Arpal esegua indagini ambientali con monitoraggi periodici tramite campionamenti delle acque di superficie e di falda, compreso acquedotti e impianti di depurazione, atte a determinare la presenza di dette sostanze perfluorurate.
Che, contemporaneamente, individui con le organizzazioni sindacali i settori produttivi per l’estensione delle indagini ambientali anche alle emissioni atmosferiche.
Le motivazioni di queste allarmate e urgenti rivendicazioni ambientali e sanitarie in merito ai PFAS sono compiutamente esposte ai giornalisti nella Conferenza stampa. Clicca qui.
Tre anni dopo l’apparizione del Covid (e relativi oltre 4,3 miliardi per vaccini Big Pharma) restano ancora 178mila interventi chirurgici da recuperare, oltre a quasi un milione di screening oncologici e a 5 milioni di visite mediche da calendarizzare. All’emergenza si arrivò impreparati. Quando si sottrae denaro al Servizio Sanitario pubblico e lo si sperpera regalandolo ai privati, non restano i soldi per pagare personale, esami e interventi, oltre naturalmente le cure.
E’ il dramma che sta rivivendo la sanità pubblica: mancano 29mila figure professionali, di cui 4.311 medici, non c’è una Regione che si salvi. Nei Pronto soccorso della Sicilia mancano 372 medici (il 60% di quelli previsti dalle piante organiche), nel Lazio 375, circa il 40%, così come in Emilia-Romagna. In Piemonte ce ne dovrebbero essere 297 in più, in Calabria 90, in Friuli-Venezia Giulia 62, in Campania 420, in Puglia 200, in Veneto 232. Poi c’è la questione dell’ondata di privatizzazioni del servizio, con l’appalto a cooperative esterne. Ondata che è arrivata in Piemonte – dove le cooperative sono presenti in 17 ospedali –, nel Lazio, in Friuli-Venezia Giulia. E poi ancora Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Lombardia, Regione quest’ultima dove mancano tra i 450 e i 550 medici.
La sanità è solo formalmente gratuita per tutti, invece sempre più i cittadini, quelli che possono permetterselo, ricorrono alla sanità privata causa le interminabili liste di attesa: in media 1.700 euro a famiglia/anno. Il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”. Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale previsto dalla nuova Legge di Bilancio nel 2023 non tiene nemmeno il passo dell’inflazione.
La redazione di «Superando.it» si prende alcune settimane di pausa. Riprenderà le pubblicazioni con regolarità dal 17 agosto, ma nel frattempo, naturalmente, lascia a disposizione dei Lettori e delle Lettrici ampi archivi, sempre divisi per settore (Diritti – Autonomia – Salute – Lavoro – Studio – Sport e Turismo – Società) (continua…)
La sanità è solo formalmente gratuita per tutti, invece sempre più i cittadini, quelli che possono permetterselo, ricorrono alla sanità privata causa le interminabili liste di attesa: in media 1.700 euro a famiglia/anno. Il 18mo Rapporto Sanità del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata riferisce che il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”. Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale previsto dalla nuova Legge di Bilancio nel 2023 non tiene nemmeno il passo dell’inflazione.
Per la tutela del diritto alla Salute, per un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche e organizzative ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura; serve, per questo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura; per garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza. Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.