Mattarella “non conosce” l’art. 74 della Costituzione.

Sergio Mattarella: “Ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune. Ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. Ogni tanto sentirete appelli al Presidente della Repubblica ‘non firmi questa legge perché è sbagliata’ oppure ‘l’ha firmata vuole dire che la condivide’: sbagliano entrambi”.
 
Mattarella avrebbe invece la facoltà di bloccare, almeno provvisoriamente, provvedimenti che ritiene sbagliati, rinviandoli alle Camere per una revisione delle stesse, in seguito alla quale possono venire approvati degli emendamenti che gli darebbero – in teoria – la facoltà di continuare a non firmare. Questa attribuzione gli deriva dall’articolo settantaquattro che recita testualmente: «Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere [cfr. art. 87 c.2] chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata».

Promemoria per la sinistra (che la destra sa a memoria ma infrange) e a Mattarella.

Hanno liberamente manifestato in tutto il mondo, meno che in Italia (e Israele)
 
La Costituzione risponde alle due domande.
E’ lecito o no manifestare in piazza a favore della Palestina e/o contro Israele?
Sì, lo è: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” (art. 21) e “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi” (art. 17).
È lecito vietare una manifestazione a favore della Palestina?
No, non è lecito. Né pro o contro Palestina, Israele, Hamas, Hezbollah, Ucraina, Russia, Corea del Nord o del Sud,  Madagascar, Mussolini, Hitler, Stalin, Pol Pot, Kim Jong-un, i vaccini, i semafori, gli autovelox e quanto altro venga in mente.
No, non è lecito, quindi la Questura di Roma, il Viminale e il Tar Lazio che hanno vietato la marcia pro-Pal e anti-Israele hanno violato la Costituzione, perché per manifestare pro o contro qualsiasi causa, anche la più orrenda o strampalata, non occorre alcuna autorizzazione preventiva: “Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica” (art. 17).
E “comprovati” vuol dire comprovati, non inventati o immaginati o sognati in base al gradimento o allo sgradimento del governo di turno per gli slogan che si presume verranno espressi dai manifestanti.
Tutto questo, primaDurante e dopo la manifestazione. Se qualcuno commette reati (violenze, minacce, odio razziale, apologie o istigazioni di reato), lo si denuncia o – se previsto dalla legge – lo si arresta.

Referendum sulla chiusura delle produzioni inquinanti della Solvay. Comma 2 Art. 1 Costituzione: la sovranità appartiene al popolo.

Azzerata la Giunta”, “La rivoluzione del sindaco di Alessandria”, “Abonante: c’era chi remava contro”, “Obbligato un salto di qualità”: i titoloni delle testate giornalistiche locali. Malpensanti come  siamo noi alessandrini esuli, neppure per un istante abbiamo immaginato che il casus belli dentro la giunta di sinistra fossero i Pfas nel sangue della popolazione, ovvero fra chi è per la fermata immediata delle produzioni della Solvay di Spinetta Marengo, e chi tende a rinviarla secondo i segnali della multinazionale belga (rinominata Syensqo).
 
Infatti, scorrendo le prolisse cronache non vi è traccia di qualsiasi scontro sull’ordinanza di chiusura che comitati e associazioni chiedono da tempo al sindaco. E nemmeno nelle altrettanto melmose dichiarazioni della destra. E’ la classica crisi senza contenuti programmatici, ma  di regolamento dei conti (nel PD) e della disputa delle poltrone.
 
Eppure giornali e politici dovrebbero essere  concentrati sulla drammatica situazione ambientale e sanitaria del Comune, anzi dei Comuni della provincia. Dove, ovunque l’Arpa cerchi Pfas: li trova in aria, suolo, acque sotterranee, Bormida, acquedotto (a tacere cromo esavalente e altri venti tossici e cancerogeni). Dove, qualunque cittadino cerchi i Pfas  (Pfoa, C6O4, ADV)nel proprio sangue: li trova (a tacere cromo esavalente e altri venti tossici e cancerogeni). Questo biomonitoraggio dovrebbe essere un diritto per ogni cittadino, in un territorio dove nei decenni le analisi epidemiologiche hanno evidenziato picchi di malattie e mortalità. Invece, la complice Regione Piemonte ha sempre negato il monitoraggio di massa alla popolazione a rischio.
 
 
E decine di cittadini, affidandosi ai Comitati e pagando di tasca propria,  si sono sottoposti ai prelievi  di sangue. Nessuno escluso, tutti hanno Pfas nel sangue anche  a livelli di alto rischio. Si obietta (Sovay & C.): ma è solo un campionamento, non  dimostra che tutta la popolazione  è colpita da Pfas. Ma perdio, se tutti i cittadini controllati, nessuno escluso, hanno Pfas vecchi e nuovi  nel sangue anche  a livelli di alto rischio, tu, Regione Piemonte,  con quale faccia ti ostini a non ordinare ad Asl il monitoraggio di massa? Con la faccia di Solvay.
 
 
E tu, sindaco Giorgio Abonante, in attesa che si avvii e si completi lo studio ematico ed epidemiologico,  con quale faccia ti ostini a non emettere nel frattempo  ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo? Temi che il provvedimento vada oltre la tua pavidità personale e politica, o che sia inviso agli elettori che antepongano il  ricatto occupazionale al diritto alla salute? Ebbene, se non vuoi lavartele le mani, sottoponi la tua decisione a Referendum. Comma 2 Art. 1 Costituzione”: la sovranità appartiene al popolo. O aspetti che, come per le analisi del sangue, provvediamo da soli?
 
Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
 
Una nota a piè di pagina al comunicato stampa. Il “Referendum propositivo vincolante”, piuttosto che solo consultivo, può essere messo a disposizione dei cittadini:  è uno strumento di partecipazione potente  perché nel caso di vittoria la Giunta deve reperire le risorse per realizzare la proposta (nel nostro caso emettere l’ordinanza di fermata degli impianti che compete al primo cittadino).
 
La procedura che sta adottando il Comune di Torino (in merito ad un nuovo ospedale nel parco della Pellerina) ad esempio prevede che, raccolte e verificate le prime 1.000 firme, si abbia diritto ad una decisione sull’ammissibilità entro 15 giorni da parte di una Commissione presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale con la partecipazione del Difensore civico. Dopo il via libera, i cittadini hanno sei mesi per raccogliere altre 9.000 firme. Ovviamente i numeri per Alessandria sarebbero proporzionalmente ridotti, e i tempi.

L’articolo 32 della Costituzione prevede il diritto alla salute quale pilastro fondamentale del sistema Paese.

La sanità è solo formalmente gratuita per tutti, invece sempre più i cittadini, quelli che possono permetterselo, ricorrono alla sanità privata causa le interminabili liste di attesa: in media 1.700 euro a famiglia/anno. Il 18mo Rapporto Sanità del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata riferisce che il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette “catastrofiche”. Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale previsto dalla nuova Legge di Bilancio nel 2023 non tiene nemmeno il passo dell’inflazione.

Referendum contro l’invio di armi nella guerra ucraina.

Dal 22 aprile è in corso, nel totale silenzio e boicottaggio dei media, la raccolta delle firme per indire tre referendum abrogativi, diretti, in due casi, a impedire la fornitura di armi all’Ucraina e ad ogni altro soggetto coinvolto in guerre e conflitti e, nel terzo, a contrastare lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale.  I tre quesiti referendari sono promossi da due diversi Comitati, “Generazioni future” e “Ripudia la guerra”. I due Comitati  si coordinano per la raccolta firme con la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace”. La raccolta firme deve essere completata in tre mesi, entro il 22 luglio 2023, e dovrà raggiungere 500 mila firme valide da presentare alla Corte di Cassazione.

La domanda politica è chiara ed inequivocabile: basta guerra, no alla fornitura di armi per alimentare il massacro in corso. Si tratta di una mozione di sfiducia delle scelte sin qui operate dalle élite politiche italiane ed europee. La raccolta delle firme sui quesiti referendari è uno degli strumenti attraverso il quale si può coagulare ed esprimere il dissenso del popolo italiano per la necropolitica che ci porta in guerra.

 Clicca qui.

Nel segno dell’articolo 3 della Costituzione.

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»: è l’articolo 3 della Costituzione, richiamato dalla Rete per il Contrasto ai Discorsi e ai Fenomeni d’Odio alla vigilia del 25 Aprile (continua…)

Flat tax sotterra i principi della Costituzione.

La tassazione  “flat tax” sarebbe ad aliquota unica sia per il povero che per il ricco, mentre la nostra Costituzione sancisce la progressività delle aliquote: aliquota bassa sui redditi bassi, aliquota elevata sui redditi alti, cioè se “tutti” concorriamo alla spesa pubblica in ragione della propria capacità (art. 53), adempiamo all’obbligo di solidarietà sociale ed economica (art. 2) e consentiamo alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli economici che limitano la dignità (art. 3). Clicca qui.

Diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e’ il principio “una persona, un voto”; l’Italia essendo una repubblica democratica non può continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone non native che vivono stabilmente qui, qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Rinnovato l’appello al Parlamento italiano sottoscritto da numerose persone di volontà buona ed esperienze della società civile (clicca qui).

Isde: i limiti dei Pfas devono essere zero.

In ossequio a quanto sancito dalla nostra Costituzione e dal principio di precauzione sancito dal Trattato di Maastricht dell’Unione europea, ISDE Italia chiede un’audizione parlamentare urgente per esporre alcune importanti osservazioni in merito al recepimento della Direttiva europea sulla qualità delle acque destinate al consumo umano: Bisfenolo A, Microcistina-LR, PFAS devono avere il loro valore limite nelle acque a uso umano fissato in zero. Inoltre ISDE mette in evidenza la potenziale pericolosità del cosiddetto effetto cocktail, relativo a sostanze tossiche, cancerogene o mutagene e con azione di interferenza endocrina che, se anche rilevate singolarmente entro limiti, possono tra loro agire sinergicamente, in modo tale da configurare un rischio elevato per la salute umana. Clicca qui.

Il tradimento della Costituzione.

“….La politica considera evidentemente “accettabile” la condizione materiale ed esistenziale in cui vive la maggior parte delle persone nel nostro Paese: 5,6 milioni di persone in povertà assoluta e 8,8 milioni in povertà relativa; 4 milioni di lavoratori e lavoratrici povere; 8 contratti di lavoro su 10 precari; 3 milioni di giovani NEET; dispersione scolastica al 13%; analfabetismo di ritorno oltre il 30%; 10 milioni di persone non riescono più a curarsi e una persona su tre è a rischio esclusione sociale. Tutto questo mentre dal 2008 a oggi il numero dei miliardari è passato da 12 a 51 e tra marzo 2020 e novembre 2021 il valore dei patrimoni dei super-ricchi è cresciuto del 56%. L’aumento senza precedenti nella storia della Repubblica delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale rappresenta un enorme tradimento della nostra Costituzione e un gigantesco rischio per il funzionamento della democrazia. Ma nonostante le prospettive continuino a peggiore, l’impegno a sconfiggere disuguaglianze ed esclusione per garantire “pari dignità sociale” come stabilisce la nostra Costituzione sembra non rappresentare la priorità di nessun Governo e Parlamento degli ultimi 15 anni. Stiamo assistendo a una svolta autoritaria e tecnocratica che sta erodendo i principi della nostra democrazia……”.

Continua a leggere “Rete dei Numeri Pari” sulla newslettera notav Valsusa di Doriella@Renato.

Senza il Disegno di legge Crucioli, la strategia della Solvay è vincente.

La più grossa delle “bufale Pfas” propinate a giornali e istituzioni  dalla multinazionale Solvay è sempre stata l’inverosimile innocuità sanitaria di PFOA e poi di C6O4 e ADV ovunque prodotti.

 Cominciò a contraddirla  con l’annuncio del “Lancio di nuove tecnologie non fluorotensioattive  che saranno in piena produzione presso lo stabilimento di Solvay a West Deptford, NJ entro la fine di giugno 2021. A quel punto, Solvay non utilizzerà più coadiuvanti di processo fluorotensioattivi in qualsiasi parte degli Stati Uniti. Le nuove tecnologie consentono lo sviluppo di prodotti che i clienti utilizzano in una varietà di applicazioni che supportano una società più sostenibile”. Obtorto collobasta Pfas negli Stati UnitiE in Italia? L’Italia è considerata terzo mondo, la Provincia di Alessandria per Spinetta Marengo infatti autorizza addirittura l’ampliamento del C6O4.

Perciò annuncia un’altra truffa mediatica: quella dei presunti filtri che sarebbero in grado a Spinetta  di  rilevare e trattare, gestire e monitorare i contaminanti Pfas nelle falde e  nelle reti idriche, ovviamente non nell’atmosfera. La multinazionale promette “zero tecnico” delle emissioni di Pfas (C6O4, ADV) negli scarichi di acqua con tecnologie al carbone attivo granulare (GAC), allo scambio ionico (IO) e alle tecnologie di osmosi inversa (RO (metodo di filtrazione meccanica in uso dagli anni ’50 del secolo scorso): diventerebbe “acqua distillata” e addirittura riutilizzata e non scaricata in Bormida, insomma “ciclo chiuso”. Premio nobel per la chimica alle giovanissime ricercatrici? insegniamo agli americani?  Tutto risolto? Niente affatto. Innanzitutto non c’è la ben che minima garanzia che rimuovano il 100% dei PFAS contaminanti. Inoltre prevedono costi insopportabili data l’ampiezza del territorio inquinato e inquinante, si pensi solo alla vastità di frequenti cambi di membrane filtranti. A tacere dello smaltimento a loro volta dei solidi e dei liquidi di questi trattamenti, cioè incenerimento. I Pfas fanno parte del cocktail di tossici cancerogeni presenti a Spinetta in atmosfera e nelle falde, i filtri dell’osmosi inceneriti manderebbero altri Pfas in atmosfera e falde. Inoltre -attenzione- i Pfas sono utilizzati per produrre tantissimi materiali (padelle, imballaggi, vestiti): come verrebbero bonificati?

Stanti ad Alessandria i disastri ambientale (in acqua e atmosfera) e sanitario (nel sangue), non c’è altra alternativa etica che chiudere le produzioni. Subito, nel 2022 (DDL Crucioli). Ma Solvay scrolla le spalle, e manda l’opinione pubblica sulla luna (nel pozzo): Volontariamente, Solvay entro il 2026 realizzerà quasi il 100% dei suoi fluoropolimeri senza l’uso di fluorotensioattivi presso il suo stabilimento di Spinetta Marengo,  per eliminare pressoché totalmente le emissioni di fluorotensioattivi”.

Quasi e pressoché sono tradotti: “Una piccola linea di prodotti, strategica per i settori industriali dei semiconduttori e dell’energia che rappresenta meno dell’1% del volume produttivo, richiederà ulteriori attività di ricerca per eliminare completamente l’uso dei fluorotensioattivi. Per questa linea verrà utilizzato un processo di produzione a ciclo chiuso, strettamente controllato, a zero reflui”. Cioè la fantomatica “osmosi inversa”. Dunque NON c’è impegno a fermare gli impianti entro il 2026. 

Dei sostituti dei Pfas, presunti quasi e pressoché a impatto zero, non si fa menzione tossicologica, altri segreti industriali, non autorizzati da nessuno, tutti da verificare se si sta cadendo dalla padella alla brace. Verifica rinviata a dopo il 2026, nel mentre gli impianti con Pfas staranno  marciando e inquinando a pieno volume.

 La data 2026 è una promessa, in fede di una “scelta” assunta da Solvay volontariamente, non in forza di una legge.

Solvay invita l’opinione pubblica e le istituzioni a guardare la luna nel pozzo, per distogliere l’attenzione dal Disegno di Legge Crucioli, il solo strumento concreto  che metterebbe -da subito- al bando in Italia la produzione, l’uso e il consumo dei Pfas. I quali, ribadiamolo, sono solo la punta d’iceberg del disastro ecosanitario del polo chimico di Spinetta Marengo. Purtroppo la strategia della multinazionale belga è vincente.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute

E questo, della Corte costituzionale, sarebbe addirittura il presidente!?

L’hanno sempre chiamato “dottor sottile” soprattutto quando Craxi, l’esiliato… dopo condanna definitiva, dal suo rifugio di Hammamet sottilmente definì il suo ex delfino: “traditore”, “becchino del Psi”, “trasformista”, “voltagabbana”, “impancato a sputar sentenze morali” “del finanziamento illegale tu lo sapevi benissimo, caro Giuliano, avevi le mani in pasta come me, pagavi le tue campagne elettorali con i soldi del cassiere di Via del Corso e raccoglievi fondi anche per conto tuo”. 

Oggi l’immarcescibile Giuliano Amato,  da presidente della Corte Costituzionale sottilizza anzi  assottiglia anzi fa a fette  la Carta Costituzionale: “Per l’articolo 11  l’Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie, ma non la ripudia in assoluto. La Costituzione prevede il sacro dovere di difendere la patria. E poi ci sono i vincoli assunti in sede europea e internazionale: il dovere alla solidarietà verso i membri dell’Unione europea aggrediti da altri e la clausola di solidarietà tra i Paesi membri della Nato”.

Se  lo spirito dei  Costituenti ammette guerra difensiva condotta sul territorio italiano contro un aggressore esterno, giammai può giustificare l’intervento italiano in un conflitto tra altri due contendenti: a quel punto, se intervenissimo ogni volta che uno Stato ne aggredisce un altro, dovremmo entrare in guerra con mezzo mondo. Lo stesso aiuto ad uno stato in guerra attraverso la fornitura di armi è da considerare  a tutti gli effetti un intervento bellico. Insomma l’articolo 11 impedisce anche il commercio e l’invio di armi con paesi in guerra.

L’interpretazione del “ripudio della guerra” è, da parte del presidente del più importante organo di garanzia costituzionale, un vero e proprio tradimento della Costituzione. La famiglia socialista chiede la riabilitazione di  Craxi, magari l’input proverrà dalle parti della Consulta, anche se Bettino in punto di morte lasciò scritto: “Mi ripugnerebbe essere riabilitato da coloro che mi uccidono”.

I No Vax e la Costituzione.

“Otto milioni di non vaccinati sono cittadini mossi non  tanto dalla sfiducia nella scienza, ma nelle istituzioni. È un sentimento che sommerge la politica, i partiti, il Parlamento, la magistratura. Non si fidano dello Stato perché ha dato cattiva prova di sé. Non sono otto milioni di fascisti, credo, ma 8 milioni di italiani che diffidano del proprio Stato”… “Il green pass è un obbligo di vaccinazione mascherato. La Costituzione stabilisce che per disporre trattamenti sanitari obbligatori è necessaria una legge, non si può agire per decreto come ha fatto il governo.” Clicca qui il costituzionalista  Michele Ainis.

La repressione della Disobbedienza civile nonviolenta e l’offesa alla Costituzione.

Celebriamo, nel giorno della nascita di Mohandas K. Gandhi e della Giornata Internazionale della Nonviolenza, anche la solidarietà a Mimmo Lucano quale incarnazione del  diritto/dovere della disobbedienza civile nonviolenta, come fu l’esempio di Danilo Dolci. La criminalizzazione della solidarietà rappresentata da questa condanna spropositata (più alta di molte inflitte a esponenti della ‘ndrangheta) è una ferita non rimarginabile inflitta a tutti coloro che praticano la solidarietà sociale. È  un’offesa recata allo spirito della nostra Costituzione. Clicca qui Gad Lerner.

Festa della Repubblica disarmata.

La Repubblica ripudia la guerra (articolo 11). I 25 miliardi di euro che saranno impiegati anche quest’anno per le spese militari vanno contro la Costituzione e sperperano denaro sottratto alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, protezione civile, pensioni, ecc.). Clicca qui.

Governo, in nome della nostra Costituzione pacifista, ti chiediamo di non concorrere alla corsa agli armamenti nucleari.

Il 22 gennaio scorso, in occasione dell’entrata in vigore del Trattato internazionale che proibisce le armi nucleari (TPAN), non firmato dall’Italia, il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, ha emesso una nota stampa in cui è stata ribadita la subordinazione del nostro paese alle strategie dell’Alleanza Atlantica.  “Pur nutrendo profondo rispetto per le motivazioni dei promotori del Trattato di proibizione delle armi nucleari e dei suoi sostenitori – ha affermato Di Maio – riteniamo che l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari possa essere realisticamente raggiunto solo attraverso un articolato percorso a tappe che tenga conto, oltre che delle considerazioni di carattere umanitario, anche delle esigenze di sicurezza nazionale e stabilità internazionale”. Si conferma, caro Di Maio, con tutto il rispetto, che tu non sei proprio un ecopacifista. (continua)

Bisogna uscire dall’economia del profitto e costruire un altro modello sociale.

L’obbiettivo è avviare, anche in vista dell’arrivo dei fondi europei, un piano di radicale conversione  ecologica, sociale, economica e culturale della societàLe lotte, il mutualismo, la solidarietà e la Costituzione indicano la strada. Le  proposte per uscire dall’emergenza di “Per la società della cura”, condivise da oltre 350 realtà collettive e da oltre 1200 persone attive individualmente,  si articolano in tre capitoli:

  • Misure di sostegno alle persone e alle piccole attività.
  • Investimenti immediati sui servizi pubblici essenziali
  • I soldi ci sono: ecco dove prenderli

e in  15 paragrafi con relative voci di spesa.

Clicca qui la bozza.

Riaccendiamo lo spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

In quella Carta, che è la nostra Costituzione Universale e la bussola dell’umanità, sta scritto che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. In programma una lezione sui diritti umani e la responsabilità fatta interamente dagli alunni/studenti delle scuole e università italiane: clicca qui. E Conferenza su  “L’impatto della pandemia Covid-19 sui diritti umani”.

La guerra nucleare è possibile. L’Italia viola la Costituzione non aderendo al Trattato di proibizione delle armi nucleari.

Le crisi mondiali, gravate dall’aggravamento del cambiamento climatico, rendono realmente possibile una guerra nucleare iniziata in base ad un piano oppure per errore o semplice fraintendimento. La rinnovata corsa agli armamenti e la loro proliferazione sono conseguenza di importanti trattati e negoziati cancellati o minati. In Italia è dominante la responsabilità di un vasto arco politico bipartisan che obbliga un Paese non nucleare ad ospitare e a prepararsi ad usare armi nucleari, violando il Trattato di non proliferazione che pur ha ratificato. Soprattutto è gravissimo il rifiuto dell’Italia ad aderire al Trattato sulla proibizione  delle armi nucleari votato a grande maggioranza dall’Assemblea dell’Onu. Per aderire l’Italia dovrebbe quindi richiedere agli Stati Uniti di rimuovere dal suo territorio le bombe nucleari B6 senza installarne altre, nonché le basi militari Nato. Così impone la Costituzione italiana che ripudia la guerra.

I ruoli della basi italiane e del MUOS nella strategia bellica statunitense.


Manifestazioni anche negli Stati Uniti.

Intervista a Antonio Mazzeo che non esclude la possibilità che i droni  dell’attentato a Soleimani siano partiti da Sigonella e che siano stati guidati dal MUOS o con la sua collaborazione. La trasformazione di Sigonella in vera e propria “capitale mondiale dei droni Usa e Nato”  uno degli atti più incostituzionali e irresponsabili della recente storia d’Italia: mille miglia al di là della Costituzione, fuori dagli stessi principi etici e del diritto consacrati nella lunga storia dell’Umanità. In più, essere piattaforma di lancio di attacchi terroristici e bombardamenti indiscriminati significa trasformarsi immediatamente in obiettivo da colpire come ritorsione e, magari, anche per prevenire nuovi attacchi. Si instaura così una interminabile catena di sangue. Clicca qui.

Conte 2. La Sanità di svolta nel “governo di svolta”?

Chi ricorda che l’art. 32 della Costituzione sancisce che la salute sia il fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, afferma  da troppo tempo che la Sanità non  è più  pubblica. Se lo ricorderà il Ministro della salute che rappresenterebbe l’ala sinistra del governo? L’attuale sistema infatti non garantisce né la  prevenzione né le cure gratuite. Ricopre di soldi gli ospedali privati, specie cattolici, a scapito di quelli pubblici, falcidiati dai tagli di spesa, a cominciare dalla mancata sostituzione dei medici collocati in pensione. I baroni della medicina (contro cui tuonava Maccacaro) furoreggiano negli studi privati, a braccetto con le case farmaceutiche. Insomma, chi è ricco guarisce, chi è povero (o anche solo nella Regione più povera) muore.

Flash mob in Piazza Montecitorio per difendere i diritti umani.

Il 10 dicembre 2018 in tutto il mondo si celebrerà il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la Carta scritta, dopo due guerre mondiali e cento milioni di morti, per dire basta a tutti gli atti di barbarie e spingere l’umanità sulla via della pace. Un documento importante che è alla base di molte grandi conquiste dell’umanità oggi minacciate da crisi e politiche pericolose. Clicca qui l’appello al Parlamento e al Governo.

Manifestazione dei genitori sull’Ilva: “Chiudiamola Qua”.

Domenica 18 marzo a Taranto, a partire dalle 10, in piazza Garibaldi. “Scendiamo in piazza perché i valori della Democrazia, descritti e tutelati dalla Costituzione italiana e umiliati dal Governo di questa Repubblica, tornino a risplendere su Taranto, dopo il buio calato sui tarantini. Pretendiamo che l’immunità penale estesa ai futuri proprietari dell’industria siderurgica, insopportabile schiaffo alla Costituzione, venga rimossa. Pretendiamo che l’Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove non soddisfatta, preveda sanzioni certe a carico dei gestori degli impianti”.

Pax Christi : un congresso sulla nonviolenza a fianco di papa Francesco ma con le resistenze del sistema ecclesiastico.

La posizione dei vescovi italiani è arretrata, un freno al Papa. Occorre abolire i cappellani militari, introdurre la teologia della pace nell’insegnamento dei seminari, farla entrare nelle parrocchie, fare un Sinodo della chiesa per proporre l’Italia come ponte di pace, appoggiare la Conferenza ONU sulle armi nucleari, chiedere al governo italiano l’allontanamento dal nostro paese delle 70 bombe nucleari americane, bocciare il Libro bianco del governo contrario alla Costituzione.

Clicca qui Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa.

L’Italia della povertà e delle disuguaglianze.

Istat. In povertà assoluta 1milione di minori, 1 milione di giovani, mezzo milione gli anziani. I minori in povertà assoluta nel 2005 erano meno del 4%, nel 2015 quasi l’11%. Tra i 25 e i 34 anni, metà dei giovani vive ancora con i genitori. Conseguenza è anche il calo della natalità. L’Italia destina a famiglia e minori una quota di spesa sociale della metà della media europea. Tanta disparità sociale mina alle fondamenta una società che si definisce democratica come Costituzione.  

Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla NATO, per un’Italia neutrale.

Attuare l’articolo 11 della Costituzione. Ad una alleanza a comando USA, che non è difensiva bensì impegnata in guerre in tutto il mondo magari sotto il pretesto di “interventi umanitari“, l’Italia destina alla spesa militare 72 milioni di euro al giorno (in estensione a 100), sottratte alle spese sociali.
Clicca qui.

Tra terrorismo e terremoto: dov’è la difesa?

Se ogni tre giorni spendiamo per la difesa militare più del budget annuo per la difesa antisismica del territorio, è giunto il momento di ridefinire culturalmente e politicamente il concetto di difesa, sottraendolo alla ricerca del nemico e al conseguente riduzionismo militarista che risucchia tutte le risorse. Un’altra difesa è possibile secondo la lettera e lo spirito della Costituzione, un nuovo sistema di difesa, articolato e complesso, che rompa il monopolio della difesa militare e liberi – finalmente – le risorse necessarie alla difesa della sicurezza delle persone, non affidandola più solo al buon cuore dei volontari, a disastro avvenuto. Clicca qui Pasquale Pugliese.