E’ in uscita l’ultimo numero della rivista di Medicina democratica.

Clicca qui il ricco sommario. Per ragioni tecniche (non vogliamo pensarle censorie) sulla Rivista sarebbe stato rinviato il contributo di Lino Balza che piuttosto sarebbe stato di attualità in coincidenza con il Convegno per il Quarantennale della nascita di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, apportando un contributo fortemente critico a quella che appare una mera auto referenziale celebrazione. Medicina democratica non ha bisogno di guardarsi ad uno specchio deformato bensì di riflettere con coraggio per un rilancio ormai indifferibile -è la tesi accusatoria di Balza- occorre, con un cambio del quadro dirigente, scongiurare una mutazione genetica di Medicina Democratica che -con Maccacaro- nacque invece da una grande ricchezza di lotte, di esperienze, di volontà collettiva e individuali, essa deve quindi restare un Movimento di lotta per la salute che agisce tramite le Sezioni e fra i Movimenti sui territori, insomma la sua natura deve consistere sempre e solo nell’essere lei stessa Movimento di lotta, Movimento interattivo e propulsivo che nuota tra i Movimenti sul territorio come un pesce nell’acqua, insomma assolutamente non può consolidarsi in una associazione apicale di medici, consulenti e conferenzieri, tanto meno può alterarsi in studio legale. Clicca qui il contributo storico e politico di Balza.

In stampa l’ultimo numero della rivista di Medicina democratica.

Non è stato pubblicato questo contributo di Lino Balza:

“Sono stato tra i più prolifici redattori di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, organo ufficiale dell’omonima Associazione fondata da Giulio Maccacaro, della quale il “quarantennale” nel 2016 rischia di evaporare in autocelebrazione piuttosto che stimolare una riflessione critica tesa ad un rilancio ormai indifferibile. La rivista è stata la creatura prediletta di Luigi Mara fino agli ultimi giorni di vita, quando si è trovato costretto a difenderla anacronisticamente. Ma per decenni quelle riunioni di redazione, in quella catacomba di cantina di via dei Carracci a Milano, hanno rappresentato l’unica forma organizzativa di Medicina Democratica: i rari congressi si riducevano ad una specie di rimpatriata di fedeli e i direttivi erano meno di una formalità. E’ così che di fatto, senza alcun titolo ufficiale, Luigi Mara ha guidato per quaranta anni Medicina Democratica plasmandola come un sovrano illuminato. Tant’è che i ruoli di Presidenza, per Statuto, li avevamo voluti privi di competenze se non quella di rappresentanza legale. I guai sono cominciati quando l’attività prevalente, sua e dell’associazione, è diventata quella di partecipazione ai processi penali mentre la presidenza ha teso ad esautorare il Consiglio direttivo e le Sezioni territoriali, anche violando lo Statuto”. (continua).

Clicca qui il ricco Sommario.

Accordo mondiale di eliminazione dei gas HFC. Una battaglia iniziata a Spinetta Marengo.

il “buco dell’ozono” nella stratosfera, causa dei tumori maligni melanoma, era originato dai clorofluorocarburi CFC, i gas contenuti nei frigoriferi e nelle bombolette spray. Lino Balza fu in prima linea nella vittoriosa campagna per eliminare i CFC, malgrado lavorasse nella fabbrica che li produceva: Montefluos-Ausimont di Spinetta Marengo (oggi Solvay) e subisse rappresaglie (fino al licenziamento) sanzionate dalla Magistratura. Nelle foto: alcune immagini dell’ “assalto” alla Montefluos, con spettacolare scalata alle ciminiere, che organizzammo nel 1992 con Greenpeace. Con quella battaglia segnammo una crescita della coscienza ecologica su scala mondiale. Grazie a quella battaglia, i CFC furono sostituiti con gli HFC, anche essi però non perfettamente eco-compatibili, in quanto la loro liberazione in atmosfera contribuisce ad aumentare l’effetto di surriscaldamento della Terra. In questi giorni è stato concluso a Kigali un accordo definito storico: quasi 200 Stati si sono impegnati alla riduzione graduale degli HFC. 

Da Seveso a Spinetta Marengo: quali differenze.

Genova 28-29-30 settembre 2016 Palazzo San Giorgio.
 Convegno “Come ridurre i rischi di disastri sanitari-ambientali ed economici nel Mediterraneo”.
Ateneo e Scuola di Scienze sociali dell’Università degli studi di Genova,
con il sostegno dell’Autorità Portuale e della parrocchia di Santa Maria di Castello.

 
Da Seveso a Spinetta Marengo: quali differenze” relazione di Lino Balza Medicina democratica Movimento di lotta per la salute Sezione provinciale di Alessandria. 
Nei 40 anni di disastri sanitari-ambientali, il ruolo giocato da lavoratori, industriali, governo, legislatori, magistrati, amministratori, giornalisti, ecologisti, pacifisti.
Quale resistenza è oggi possibile nella società della globalizzazione, quale resilienza all’ideologia nel pensiero unico.

 
Clicca qui la trascrizione della relazione

Sottoscritte per il libro Ambiente Delitto Perfetto, sono state raccolte altre 151 euro che saranno interamente devolute dalla Sezione di Alessandria ai Movimenti NoTav.

Due posizioni antitetiche di Medicina democratica per l’Appello Solvay.

  

La posizione della Sezione dovrebbe, avrebbe dovuto, essere la determinante in quanto è la Sezione, non altri, che sul territorio per 40 anni, pagando salati prezzi personali, ha condotto le lotte denunciando ripetutamente gli inquinamenti e le vittime degli inquinamenti, a cominciare dall’avvelenamento doloso delle falde, e proponendo invano agli Enti locali gli strumenti per contrastarli ed eliminarli, tramite l’Osservatorio ambientale della Fraschetta. L’approdo del processo in Corte di Assise non è stato altro che un risultato delle lotte della Sezione di Alessandria, non di altri. Perciò la Sezione ritiene di essere l’unica ad avere legittimo titolo storico a pronunciarsi sul merito della sciagurata sentenza di primo grado e sull’appello. Non ha purtroppo la Sezione titolo giuridico per impugnare la sentenza, il quale compete al presidente che invece non farà opposizione. Lino Balza, in quanto parte lesa, ha titolo di esercitare il ricorso, e infatti lo farà, revocando il mandato all’avv. Laura Mara. Ad Alessandria, e non solo, Lino Balza è pur sempre l’identificazione quarantennale di Medicina democratica e tale resterà: speriamo sia sufficiente a salvaguardare l’immagine e la prospettiva dell’Associazione. (continua)

Solvay, perchè in Appello revoco il mandato all’ avvocato.

Processo in Appello per impugnazione della sentenza Solvay- Ausimont emessa dalla Corte di Assise di Alessandria.
<<Lino Balza: perchè in Appello revoco il mandato alla avvocato>>.
Conferenza stampa mercoledì 20 luglio ore 18,30 presso lo Studio legale Martinelli avv. Massimo, via Migliara 36 Alessandria.
Parteciperà Barbara Tartaglione, responsabile della Sezione provinciale di Medicina democratica.

Danilo Arona su amianto e cromo.

Il noto giallista scrive fra l’altro: “Medicina Democratica si è occupata a lungo e bene della relazione tra l’incidenza tumorale a Spinetta Marengo e la tristemente famosa “emergenza cromo” nella zona della Fraschetta. A tutti consiglio l’acquisto e la lettura del libro Ambiente delitto perfetto di Barbara Tartaglione e Lino Balza, un testo sconvolgente per il quale varrebbe la pena di citare Finardi, “mollare le menate e mettersi a lottare”. Me ne occuperò in dettaglio a breve perché il Superstite oggi intende ricordare che anche un genere letterario di intrattenimento come l’horror – io preferirei dire “gotico contemporaneo”, ma so bene che è troppo lungo e accademico…- possa divenire nelle mani giuste un genere politico di denuncia ecologica”
Clicca qui l’intervento di Arona.
Il libro può essere chiesto a linobalzamedicinadem@gmail.com

In Senato convegno in onore di Giorgio Nebbia.

Festeggiati i novantanni dello scienziato padre dell’ambientalismo italiano. Interventi di Barbara Tartaglione per Medicina democratica Movimento di lotta per la salute (clicca qui la trascrizione), Gianni Mattioli, Walter Ganapini, Gianni Tamino, Fulco Pratesi, Ermete Realacci, Grazia Francescato, Gianni Cannata, Valerio Calzolaio, Roberto Musacchio, Alfonso Andria, Giorgio Assennato, Daniele Balicco, Alberto Berton, Nicola Capone, Marica Di Pierri, Salvatore Giannella, Edgar Meyer, Giovanna Ricoveri, Patrizia Sentinelli.

Clicca qui il nostro canale Youtube
Clicca qui l’album fotografico dell’evento
Clicca qui la prefazione di Giorgio Nebbia al nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” (sarà spedito a chi ne farà richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com).
Clicca qui Manfredonia News “90 anni di Giorgio Nebbia una vita per l’ambiente”
Clicca qui Rifondazione Comunista “Giorgio Nebbia racconta”
Clicca qui Verdi Ambiente e Società “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo”
Clicca qui Il Manifesto “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo”
Clicca qui Facciamo Sinistra “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo”
Clicca qui La rivista del centro studi – La città della scienza “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo”
Clicca qui Musil Brescia “Convegno in onore di Giorgio Nebbia presso il Senato della Repubblica”
Clicca qui Eddy Burg “Giorgio Nebbia, i 90 anni del grande ecologo”
Clicca qui La Gazzetta del Mezzogiorno “Auguri prof. Nebbia, maestro d’ecologia”
Clicca qui Green Report “I novant’anni di Giorgio Nebbia, mezzo secolo del miglior ambientalismo italiano”
Clicca qui Rifondazione Comunista “Fare di più con meno”
Clicca qui Università di Bari “Incontro per i 90 anni del Prof. Giorgio Nebbia”
Su Ecosin è in allestimento il video di tutto il convegno.

Sabato 7 maggio a Roma corteo per fermare il TTIP. Per tutelare i diritti e i beni comuni.

Per costruire un altro modello sociale ed economico, per difendere la democrazia. Tutte e tutti insieme è possibile

ORE 15 ritrovo in Piazza della Repubblica fino a piazza del Popolo dove presiederemo fino a sera. APPELLO : https://stop-ttip-italia.net/7-maggio/

clicca qui l’intervento di Lino Balza all’Università di Genova.

Giorgio Nebbia interviene a Casale Monferrato.

Una lectio magistralis dello scienziato per gli studenti di ieri e di oggi. Al Liceo Balbo massiccia partecipazione al convegno organizzato da Medicina democratica, Legambiente e Associazione Paolo Ferraris. Il professore ha elogiato il nostro libro “Ambiente Delitto Perfetto” al quale ha fatto la prefazione.

Clicca qui Silvana Mossano “Coscienza ambientalista maturata dalla crisi idrica”.
Clicca qui Massimo Iaretti “Mostra per ricordare l’inquinamento dell’acquedotto”
Clicca qui Il Monferrato “Nel 1986 l’acquedotto inquinato: mostra e iniziative studentesche”
Clicca qui Chiara Cane “Nel 1986 l’Acquedotto inquinato”
Clicca qui Silvana Mossano “Veleni nell’acqua 30 anni fa raccontati in una mostra”

“Ambiente Delitto Perfetto” politically incorrect” per Stampa e Piccolo.

Essendo stati anche i giornalisti messi sotto accusa, i direttori Massimo Mathis e Roberto Gilardengo hanno vietano ai redattori di parlarne. La censura non è servita: abbiamo esaurito la prima edizione e anche la ristampa sta andando a gonfie vele. Ne beneficiano NoTav e Ricerca cura mesotelioma, nonchè NoTriv, ai quali sono devoluti integralmente i ricavi del libro. Un pugno nello stomaco l’ha definito Ettore Grassano in CorriereAL: clicca qui

Il professore ci contesta, ma è senza testa.

Gent. Sig. Balza,
mi sembra che la sua posizione nei confronti della vicenda Solvay sia piuttosto monolitica. Non ho alcun legame con la Solvay, ma mi sembra che le cose siano leggermente diverse da come le pone lei: mi pare che l’inquinamento delle falde sia molto antecedente l’acquisizione del sito da parte di Solvay, che i famosi scarichi nella Bormida non siano più quelli di una volta, che Solvay si sia impegnata in una bonifica che forse nemmeno le spetterebbe…
Luca Ferraris

Ineffabile sig. Luca Ferraris,
Il suo “Non ho alcun legame con la Solvay” fa scompisciare dalle risa. In foto cosa vediamo? A sinistra del direttore Bigini-Solvay siede Paolo Ferraris e a destra l’omonimo Luca Ferraris, nel 2011 ad Alessandria per iniziative congiunte Politecnico-Confindustria. Luca appare senza il codino e l’abbigliamento casual che si poteva permettere al tempo in cui fu assunto casualmente al Politecnico nella stessa facoltà di Paolo. Entrambi vecchi habituè degli ambienti alessandrini. Ciò nonostante, caro buon Luca, hai una visione molto distorta della realtà, che infatti confondi con un mucchio di “mi sembra” “mi pare” “forse”. Mi dispiace, non potrai essere arruolato tra i consulenti processuali di Solvay non solo perchè non sei un chimico. Neanche a Osella sei utile. Istruisciti leggendo “Ambiente Delitto Perfetto”.
Lino Balza  

All’Università di Genova: “Ambiente Delitto Perfetto” e TTIP Transatlantic Trade ad Investiment Partnership (Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti).

Giovedì 25 febbraio 2016 ore 16,30 Presso Aula Magna Facoltà di Scienze Umanistiche, Università di Genova Via Balbi nr. 2 16126 Genova

Valerio Gennaro Medico Epidemiologo all’IST di Genova e presidente provinciale di ISDE Medici per l’Ambiente di Genova.

Lino Balza Medicina Democratica sezione di Alessandria, coautore con Barbara Tartaglione del libro “Ambiente. Delitto Perfetto”.

Sergio G. Contu portavoce del Gruppo Stop TTIP Genova. 

Clicca qui il manifesto.

Al Direttivo di Firenze di Medicina democratica presentata la 2^ edizione

di “Ambiente Delitto Perfetto” ampliato a 530 pagine con la splendida prefazione di Giorgio Nebbia e le “conclusioni” (del libro e non della storia). Le conclusioni riguardano anche il ruolo della nostra Associazione:
 

….Medicina democratica, che non è un’associazione di medici, anche Medicina democratica Movimento di lotta per la salute vive nel suddetto contesto storico, che non è più quello dei tempi di Giulio Maccacaro, ed è consapevole della propria irrinunciabile impronta genetica: “conflitto” “non neutralità della scienza” “sapere operaio” “non delega” “gruppo omogeneo” “soggettività collettiva” “rischio zero”, consapevole di volere non rischiare la perdita della propria singolare peculiarità, del suo essere “movimento di lotta”, non arretrare anch’essa nella difensiva: dalla “lotta per la salute” alla “lotta per la sanità “, dalle battaglie popolari per la prevenzione primaria dentro le fabbriche e sul territorio limitarsi cioè alla pur sacrosanta difesa della sanità pubblica e a una attività prevalente in campo risarcitorio legale…. continua

Il libro sarà inviato a coloro che ne faranno richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com 

Seconda edizione di “Ambiente Delitto Perfetto” con prefazione, pardon lezione di ecologia, di Giorgio Nebbia.

In 530 pagine 691 personaggi e interpreti per 2 risposte inquietanti: la sconfitta epocale dei movimenti è irreversibile? la giustizia in campo ambientale è impossibile? Insomma, quale è il ruolo svolto da Movimenti e Magistratura nel delitto contro ambiente e salute in Italia.

Indice dei capitoli: La sconfitta del movimento operaio. Ascesa e caduta dei movimenti eco pacifisti. Nucleare Bosco Marengo. Uso politico della giustizia. No Tav. Resistere, resistere, resistere. J’accuse. 40 anni di responsabilità industriali, sindacali, politiche, giudiziarie, giornalistiche. Processo Solvay. Scandalo industriale e politico. Processo amianto Eternit. La vergogna. Processo ThyssenKrupp. Giustizia di classe. Processo smog Alessandria. Uso pilatesco della giustizia. Processo Michelin. Malagiustizia. Finalmente… Legge Ecoreati . Conclusioni. Nebbia insegna che la conclusione di un libro non è la conclusione della Storia.
Non solo drammi, anche farse in 9 Siparietti: – Satira, mezzo di lotta della classe lavoratrice. – Il Bastone e la carota avvelenata. – Metti una sera a cena con Romano (e Marcellino, Fabrizio, Bruno…). – Premi Attila. Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori . – Pollo alla Marengo. – Il mistero dei bidoni. Dramma in due atti. –

Come per la prima edizione, la sezione provinciale di Medicina democratica devolve totalmente la sottoscrizione a NoTav e Ricerca mesoteliama. Prenota il libro a linobalzamedicinadem@gmail.com

Le code velenose della (ingiusta) sentenza della Corte di Assise di Alessandria per il processo Solvay.

Esaurite le prime 500 copie, la seconda edizione di “Ambiente Delitto Perfetto” passa da 488 a 534 pagine, in buona parte dedicate ai clamorosi sviluppi della sentenza. Se il Pubblico Ministero rinuncia al ricorso in Appello per l’articolo 439 (dolo), Solvay rinuncia a deferire per concussione il PM al Consiglio Superiore della Magistratura e cade in Procura a Milano l’accusa a Solvay di aver diffamato il PM per associazione a delinquere con i politici?

Sul libro “Ambiente Delitto Perfetto” come è maturata l’impunità e la prescrizione della ingiusta e niente affatto storica sentenza salva inquinatori della Corte di Assise di Alessandria al processo Solvay di Spinetta Marengo.

“Sono arrivato al punto che non ho più la minima fiducia nella Giustizia… Penso al passato, ai lavoratori che lottavano per portare a casa la pelle, ai cittadini di Spinetta Marengo che non hanno bisogno della conferma delle indagini epidemiologiche, alle rappresaglie subìte, ma anche ai giornalisti che non pubblicano le denunce, ai giudici che ignoravano le denunce, agli amministratori pubblici complici degli enormi inquinamenti (e anche concussi secondo Solvay)… E, dopo questa sentenza, penso al futuro, che non ci sarà vera bonifica del territorio della Fraschetta, né dell’acqua né dell’aria, che tutti torneranno a dire che tutto è a posto e sotto controllo, vedo i volti dei morti che ho conosciuto, penso alle future malattie e morti…”
continua Lino Balza, ex responsabile della sezione provinciale di Medicina democratica.

Clicca qui CorriereAl “Ho perso ogni fiducia nella Giustizia: lascio la presidenza di Medicina Democratica”
Clicca qui Pennatagliente “La goccia che ha fatto traboccare il vaso al (l’ex) responsabile di Medicina democratica”

Piattaforma nazionale dei Comitati alternativa allo spreco delle grandi e piccole opere inutili e dannose.

Assemblea in Val Susa del 7 dicembre 2015. Nel video l’intervento di Lino Balza per Medicina democratica Alessandria.
Inviato a Controsservatorio Valsusa nuovo bonifico di 132,00 euro grazie alla distribuzione del libro “Ambiente Delitto Perfetto” (disponibile richiedendolo a linobalzamedicinadem@gmail.com).

Una videointervista di Alessandria Post.

Su smog urbano e processo Fabbio, salvaguardia dei fiumi e rappresaglia Melchiorre, Solvay e i veleni nel sangue di lavoratori e cittadini, ponte sul Bormida oppure bonifica delle falde, bidoni sotto Fabbricazioni Nucleari, antenne telefoniche sopra le case.
Clicca qui se l’intervista la vuoi leggere.
Clicca qui Corriereal “Lino Balza a tutto campo: PM10, polo chimico, ponte sul fiume Bormida”

Scatta il nuovo limite smog. Sindaci sempre più fuorilegge. Noi denunciamo. I tribunali intervengano.

La loro sentenza è esemplare. Assoluzione di uno uguale licenza di uccidere per tutti i sindaci. Continua

Clicca post opposizione Fabbio
Clicca qui La Stampa: “Mal’aria 2015. Alessandria resta fra le più inquinate”
Clicca qui La Stampa: “Rischio amianto e smog, pronti a fermare il traffico”
Clicca qui La Stampa: “Rapporto Legambiente. Allarme smog”
Clicca qui Pennatagliente “Scatta il nuovo limite, sindaci fuorilegge dal 1° gennaio”
Clicca qui Corriereal “Inquinamento urbano: sindaci fuorilegge!”

Inquinamento urbano di Alessandria: “Rossa come Fabbio”, afferma il Pubblico ministero Giancarlo Vona.

Dunque: omissione di atti di ufficio del sindaco per la tutela della salute pubblica. Poi conclude: mal comune mezzo gaudio, archiviamo tutto. No, Medicina democratica si oppone nel processo penale con ulteriori 12 pagine (clicca qui) dopo le 90 di denuncia e successivi supplementi e integrazioni. Perizia di Alberto Maffiotti e Laura Erbetta ordinata dal Giudice per le Indagini preliminari Enrica Bertolotto. Urgente una indagine epidemiologica: quanti alessandrini fra le 223.000 vittime, soprattutto anziani e bambini, del cancro a polmone e vescica provocato dallo smog del traffico? Nello smog gli agenti cancerogeni più pericolosi per l’uomo:Polveri sottili, PM10, PM 2,5, Ozono, Monossido di carbonio, Biossido di azoto, Nichel, Benzene, Benzo[a]pirene ecc.

Clicca qui il video al minuto 3.20 il servizio del Telegiornale Telecity
Clicca qui Pier Carlo Lava “Fabbio procedimento penale per omissione di atti di ufficio salute pubblica”
Clicca qui La Stampa “Pm10, Lino Balza insiste Fabbio venga inquisito. Il PM censura le lacune, ma chiede archiviazione”

Medicina democratica vincerà il Premio giornalistico Franco Marchiaro con un servizio sullo scandalo politico della bomba ecologica Solvay di Alessandria?

Vincerà malgrado il taglio anticonformista e militante: partigiano per le vittime e impietoso contro i carnefici e la loro servitù pubblica e privata? Vincerà perché rivendica una sentenza degna della Giustizia e della Costituzione, dopo le vergognose sentenze Eternit e Bussi? Continua.

Chi intende ricevere il Servizio giornalistico (74 pagine), faccia richiesta a linobalzamedicinadem@gmail.com

Eventualmente partecipi al sondaggiocon un voto di gradimento da 1 a 10, con una previsione SI o NO di vittoria e PERCHE’.

Le vittime dell’ecocidio di Spinetta Marengo: De Laguiche, Cogliati e compagnia bella di Solvay, sapete dove dovete mettervela la vostra “solidale umana pietà”?

In Corte d’Assise di Alessandria , il difensore dell’amministratore delegato di Solvay dà lezioni morali alle parti civili, si rivolge direttamente alle vittime, lavoratori e cittadini, ammalati ed eredi dei defunti: Umana solidale pietà, ma non posso non esprimere tutto il mio disagio morale nei vostri confronti per le vostre (immorali) richieste di risarcimento, trascinati come siete stati da burattinai (immorali avvocati, immorale PM), qui in quest’aula a mettere in scena (immorali) teatrini del dolore, sceneggiate di vedove e orfani, recital di lacrime e sofferenze, per morti e malattie attribuite a Solvay per inesistenti esposizioni da ipotetiche acque avvelenate, malattie e morti inesistenti e inventate, attribuibili a cause naturali. Continua 
Clicca qui Il Piccolo “Al processo Solvay le carte alla difesa”

Clicca qui La Stampa “Solvay: avvelenamento falda? No, è uno scenario enfatizzato”
Clicca qui Pennatagliente

Lettera ai Caraibi. All’egregio mica tanto monsieur De Laguiche.

Al processo Solvay in Corte di Assise di Alessandria l’avvocato Domenico Pulitanò in una epica arringa di otto ore mi ha degnato, per quantità e intensità di citazioni, quale nemico numero due, dopo il pubblico ministero Riccardo Ghio. In effetti, nella mia altrettanto lunga testimonianza, avevo dimostrato che il suo assistito, lei Bernard de Laguiche, non era imputato solo per la carica di amministratore delegato né per il teorema “non poteva non sapere”, degli arcinoti archivi “segreti” ad esempio, o delle denunce penali per i muri che trasudavano cromo dal suolo ad esempio, bensì per la sua conoscenza diretta e documentata dell’inquinamento dello stabilimento di Spinetta Marengo, in particolare della falda acquifera sottostante: cocktail di 21 veleni tossici e cancerogeni. Infatti, nel dicembre 2002 in occasione della discesa in pompa magna del magnate belga (sempre lei) alla Confindustria di Alessandria, pasticcini e champagne, le avevo inviato tramite fax alla sede di Bollate una lettera di denuncia ambientale pubblicata da tutti i giornali…
Continua..

Clicca qui: J’accuse. La testimonianza di Lino Balza al processo.
Clicca qui: Il video della testimonianza
Clicca qui: la lettera aperta a De Laguiche del 2002.

Clicca qui La Stampa “Non sapeva? Ma se gliel’avevo scritto!”

Clicca qui Corriereal
Clicca qui Pennatagliente

Senza l’articolo 18 nessun ambientalista resisterebbe in fabbrica senza essere licenziato.

Una esperienza su cui riflettere: <<Mio figlio era un ragazzino, allora, quel sabato mattina, quando vide la guardia Montedison con le lacrime agli occhi consegnarmi la lettera di licenziamento. La vide da me rincuorata: <tranquillo, ci rivedremo in fabbrica, presto>. Ma la vide non convinta continuare a balbettare scendendo le scale: <una vigliaccata, una vigliaccata>. Anch’io pensavo: questa volta sarà dura…preparo subito il ricorso al pretore…questa volta mi gioco tutta la mia vita. Pensavo, ma mio figlio mi sentì dire: <nessun problema, vincerò in tribunale>. E sentì mia moglie mormorare: <come farai a dirlo a tua mamma?>. Le altre volte per la nonna era stato un dramma. Questo licenziamento non arrivava inaspettato ma era la logica conclusione della “escalation” di una vicenda ventennale fatta di….>> << provo vergogna della CGIL…>> continua

Clicca qui Oggicronaca “La Montedison mi aveva licenziato, l’articolo 18 mi salvò la vita”
Clicca qui Corriereal “L’articolo 18 mi salvò la vita. dedicata alla collettività”
Clicca qui Pennatagliente “L’articolo 18 mi salvò la vita. dedicata alla collettività”

L’emergenza nucleare non si è conclusa con il referendum.

E’ prossima davanti al Consiglio di Stato l’udienza di merito del ricorso contro il deposito ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo, ricorso mirato a creare un precedente giuridico valido per tutti i siti italiani già nucleari, altrimenti destinati a eterni depositi di se stessi. A questo ricorso pilota ancora oggi attribuiamo la valenza nazionale di affermare la rivendicazione del deposito unico italiano, quanto l’attribuimmo -prima del referendum 2011- di stop alla strategia nuclearista del governo Berlusconi. Ripercorriamo le tappe.
Clicca qui il link dell’articolo di Lino Balza su TGV Team Giornalistico Valle Susa.

Una sconfitta epocale dei movimenti oppure no? Al seminario ATTAC.

21 giugno 2014 – Bologna c/o Associazione Dopolavoro Ferroviario via Sebastiano Serlio 25/2 ore 15.00 -18.00 I movimenti fra conflitto e partecipazione, democrazia e rappresentanza Seminario pubblico con interventi di : Luca Alteri (ricercatore di Sociologia politica – Università Sapienza di Roma) Ornella De Zordo (Laboratorio politico dal basso – Firenze) Marco Bersani (Attac Italia) Corrado Oddi (Forum italiano dei movimenti per l’acqua) Conduce Vittorio Lovera (Attac Italia).

Clicca qui un commento di Lino Balza.

Risanare il territorio da un disastro ambientale: non è valorizzare il territorio?

No, secondo la Giuria (Pier Angelo Taverna, Emma Camagna e Marco Caramagna) del Premio Marchiaro creato da Antonio Maconi. Dunque è una giuria che deve essere destituita, per rispetto del giornalismo e di Franco Marchiaro. Continua a leggere la lettera aperta a Maconi.

Clicca qui il servizio escluso dal Premio.

Clicca qui la contestazione alla Giuria.

Clicca qui la risposta di Taverna.

Clicca qui la risposta di Camagna e Caramagna.

Contestazione alla prima edizione del Premio Marchiaro. E’ più importante il pollo alla Marengo o la bonifica di Spinetta Marengo?

Rifiutato dalla Giuria il servizio sullo scandalo della bomba ecologica della Fraschetta e sulla bonifica del territorio martoriato dalla Solvay. Il premio giornalistico è stato attribuito a Gianni Riotta per l’articolo “Marengo, la vittoria dell’eroe che disubbidì a Napoleone”: non può fregare di meno agli alessandrini. Continua a leggere.
Clicca qui La Stampa “Gianni Riotta vince il Premio Marchiaro”
Clicca qui La Stampa “Eredità per promuovere premi. Da Marchiaro primo esempio”
Clicca qui Agoramagazine
Clicca qui Pennatagliente

Il padrone della Solvay, Bernard de Laguiche sapeva tutto, nel 2002 con lettera aperta anche ai giornali fu informato dell’inquinamento.

Clicca qui tutta la video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Oppure leggila qui.
Clicca qui La Stampa “La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico: ‘In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega progetto agricolo'”.

J’ACCUSE/4 Solvay al contrattacco del testimone chiave. Chi dava le tangenti ai politici.

Ultima parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.

Clicca qui l’undicesima parte
Clicca qui la dodicesima parte
Clicca qui la tredicesima parte
Clicca qui la quattordicesima parte
Clicca qui la quindicesima parte
Clicca qui la sedicesima parte

J’ACCUSE/3 Le responsabilità morali di politici, sindacati, giornalisti, magistrati, enti di controllo.

Ma Solvay non tenti di nascondere le proprie responsabilità penali. Terza parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al processo in Corte d’Assise di Alessandria.

Clicca qui la quinta parte
Clicca qui la sesta parte
Clicca qui la settima parte
Clicca qui l’ottava parte
Clicca qui la nona parte
Clicca qui la decima parte

J’ACCUSE/2 Le responsabilità penali senza soluzione di continuità tra Ausimont e Solvay. Cogliati e De Laguiche al vertice.

 

La seconda parte della video registrazione della testimonianza di Lino Balza al Processo in Corte d’Assise di Alessandria.
Leggi qui i contenuti della ricostruzione storica del polo chimico alessandrino: un esame certosino di migliaia di documenti e prove che collegano quarant’anni di mis-fatti ambientali e sanitari, senza soluzione di continuità, con gli attuali capi d’imputazione e imputati del processo, nonchè con le prospettive occupazionali e sanitarie del futuro.
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui La Stampa “In quel pozzo c’è ancora cromo, stop al mega-progetto agricolo. La deposizione di uno dei titolari della cascina confinante con il polo chimico.”

J’ACCUSE Solvay che ha continuato fino ad oggi ad uccidere come Ausimont.

La prima parte della video registrazione della testimonianza chiave di Lino Balza al Processo  in Corte d’Assise di Alessandria.
Per le altre testimonianze di Medicina democratica clicca su
La Stampa “Teste chiave: da oltre quarant’anni segnalo il grave inquinamento. Testimonianza di Lino Balza. E una madre parla del bimbo malato di leucemia.”
Alessandrianews  “Solvay non poteva non sapere”
Il Piccolo “Cartello con ‘acqua non potabile’. Parla Lino Balza: solo al piano dei dirigenti veniva segnalato il problema”


Jaques Pierre Joris, Bernard de Laguiche, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giorgio Canti, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati, Giulio Tommasi non avrete il coraggio di farvi interrogare in Corte di Assise, al massimo leggerete una deposizione scritta dagli avvocati. Leonardo Capogrosso e Luigi Guarracino: due direttori esemplari.

Siete stati rapinatori a mano armata dell’ambiente e della salute, sul terreno avete lasciato distruzione e morti! Dunque dovete pagare. Dunque Solvay devi pagare di tasca tua i risarcimenti alle vittime e la bonifica del territorio (che salvaguarda l’occupazione), anche perché ti eri comprata per una manciata di mangime la gallina dalle uova d’oro e ora non puoi andartene (come stai tentando) lasciandoci lo sterco del pollaio.
Clicca qui per continuare a leggere.

Clicca qui La Stampa “Processo al polo chimico, ora della Solvay. Inquinata dal mercurio Spinetta è come Bussi. Sott’accusa l’Ausimont”

E’ morto Paolo Zoccola.

Ex direttore de Il Piccolo, al quale si deve la primogenitura della denominazione di “Osservatorio ambientale della Fraschetta

Due tre episodi mi ritornano in mente. Ai primi anni ’80, Paolo Zoccola venne con altri giornalisti, quando i giornalisti entravano in fabbrica e si sedevano fra migliaia di lavoratori, ad un Convegno nazionale sul rilancio della ricerca chimica in Italia che sindacalmente tenemmo nel gigantesco salone  della Montedison di Spinetta Marengo, prima che ricerca e chimica fossero distrutte. In mattinata ai giornalisti avevo promesso che più tardi avrei rilasciato un’intervista; invece mi dimenticai mentre sbattevo la testa nell’organizzazione dell’evento. Appena mi beccò, Zoccola quasi mi cacciò in bocca acceso il suo puzzolente sigaro: ti fai desiderare? chi ti credi di essere? In effetti lui era il direttore-padrone de Il Piccolo. Lusso per pochi che possono fare vero giornalismo, nel bene e nel male. Anni dopo, scrissi sul giornaletto ambientalista “Quale Futuro” un pesante pezzo contro Il Piccolo che aveva sponsorizzato con tutta la classe politica l’inceneritore a San Michele (lo impedimmo anche occupando Palazzo Rosso accerchiato dai trattori). Zoccola  mi masticò  il toscano sul filo telefonico: allora fai senza Il Piccolo. Per qualche mese infatti non mi pubblicò più, da socialista vendicativo. Poi mi telefonò con la scusa “sto perdendo lettori” e ripresi la mia presenza quasi settimanale sul giornale. La quale tra l’altro procurò ad entrambi una querela miliardaria, poi ritirata, da parte di Michelin, accusata per le morti dei lavoratori.  Di Zoccola è anche la primogenitura della denominazione “Osservatorio ambientale della Fraschetta”.  Ultimo episodio, quello che mi è più caro. Quando Montedison (Ausimont) si scatenò in rappresaglie contro le mie denunce ambientaliste: mobbing, trasferimenti, cassa integrazione, licenziamento. Ancor più de La Stampa, Zoccola allora intraprese per anni una vera e propria campagna a favore della vicenda esaltando in ogni edizione del  giornale  tutti i vari passaggi processuali (23 udienze in tribunale, 7 cause in pretura, 4 in appello, 2 in cassazione) e tutte le espressioni di solidarietà che arrivavano da ogni parte d’Italia. Creando così una positiva sinergia fra opinione pubblica e giudici. Non l’ho mai fatto, non c’era bisogno, ma lo ringrazio adesso perché senza il suo aiuto forse non sarei riuscito a salvare le piume, la mia vita sarebbe stata sconvolta se non avessi impedito il licenziamento finale. Eh sì, l’informazione è il quarto potere. Quando vuole, cioè quando ha il coraggio, perfino dà voce a chi non ce l’ha. A proposito, l’altro licenziato era Gianni Spinolo, di cui Zoccola diceva: è il mio lettore di riferimento, la rubrica “Io la penso così” non deve essere scritta dai politici. Per chi ci crede, entrambi ne staranno discutendo in questo momento.

Lino Balza

La strega Grimilde Ausimont avrebbe venduto a Biancaneve Solvay la succosa mela nascondendo che era avvelenata.

Solvay fa la gnorri per non pagare il dazio e litiga con Ausimont, come i ladri di Pisa. I due non si ritrovano in Piazza dei Miracoli come quelli che litigavano di giorno per andare a rubare insieme di notte, bensì nell’aula della Corte di Assise di Alessandria. Il finto scontro ha lo scopo di prolungare il processo verso la prescrizione ed evitare a Solvay i costi dei risarcimenti e della bonifica. Così l’ingenua Solvay accusa la perfida Ausimont di averla truffata avendole nascosto che lo stabilimento in vendita era avvelenato. Come la strega cattiva con Biancaneve. Per provarlo Solvay fa sfilare in aula i sette nani. Clicca qui.

Clicca qui La Stampa “Solvay: cromo non cancerogeno”
Clicca qui La Stampa “Al processo sono scintille tra Ausimont e Solvay”
Clicca qui Il Piccolo “Lo scontro sul cromo”
Clicca qui Lino Balza La Stampa “Sono veleni tossici quelle 21 sostanze”
Clicca qui Pennatagliente “Basta andare su internet per conoscere l’avvelenamento dello stabilimento Solvay”
Clicca qui Alessandrianews “Ausimont contro Solvay: truffa contrattuale?”

La Giudice non archivia la denuncia di Medicina democratica per lo smog assassino di Alessandria.

Clicca qui l’esposto contro il sindaco. Clicca qui l’opposizione all’archiviazione.
Clicca qui La Stampa “Servono altre  indagini sulle polveri sottili. Lo smog non si archivia”
Clicca qui Il Piccolo “Polveri sottili, respinta l’archiviazione”