Proponiamo che, nell’anniversario della fine dell'”inutile strage” della prima guerra mondiale, si realizzino in tutte le città d’Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni. Clicca qui l’appello.
Categoria: Armi
Le bombe sui Curdi sono made in Italy.
E violiamo le leggi nostre e dell’Onu. L’embargo sull’export delle armi è fasullo: vale solo per i contratti futuri. Clicca qui tutti i dati.
Contro l’invasione turca non basta il blocco dell’export di armi.
E’ necessario il boicottaggio economico, anzi un vero e proprio embargo. Clicca qui.
Secco no dei sindacati alla riconversione bellica in Sardegna.
Il governo in difficoltà a rispettare la Mozione di maggioranza votata alla Camera che ha chiesto all’esecutivo di bloccare l’esportazione di alcuni tipi di armi – le bombe d’aereo e i missili – verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Quella sarda è una dimostrazione di quanto disarmo e riconversione siano stati banditi dai governi: esemplari le promesse mancate per rinunciare ai bombardieri F35. Ovviamente non si trovano soldi per affrontare il dissesto idrogeologico e il rischio chimico, mentre mancano le scuole e quelle che ci sono cadono a pezzi. Clicca qui.
Come il Pentagono condiziona e finanzia la ricerca scientifica in Italia.
La ricerca scientifica nelle università e nei laboratori di istituti pubblici e privati italiani è sempre più finalizzata allo sviluppo di armi e tecnologie belliche e con il generoso contributo delle forze armate degli Stati Uniti d’America. Tutte le cifre dei finanziamenti ai beneficiari. Clicca qui.
Quale sarà la risposta del prossimo governo italiano per i nuovi missili?
ll sito missilistico Nato di Deveselu in Romania, facente parte del sistema statunitense Aegis di «difesa missilistica», ha terminato «l’aggiornamento» iniziato lo scorso aprile. Lo comunica la Nato, assicurando che «esso non ha conferito alcuna capacità offensiva al sistema», il quale «rimane puramente difensivo, focalizzato su potenziali minacce provenienti dall’esterno dell’… (continua)
La mappa delle commemorazioni italiane di Hiroshima e Nagasaki.
In ricordo dell’inutile orrore dello sgancio delle due prime bombe atomiche, per ricordare che è in moto la firma e ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari e che non è stato ancora nemmeno firmato dall’Italia. Clicca qui le manifestazioni.
Genova blocca di nuovo le navi delle armi.
Per la seconda volta nell’arco di un mese, la mobilitazione dal basso dei lavoratori del porto di Genova, insieme ad antimilitaristi e pacifisti, impedisce il carico di generatori destinati all’esercito saudita da anni principale attore nella guerra in Yemen, unanimemente considerata la tragedia umanitaria peggiore degli ultimi trent’anni: decine di migliaia di vittime civili, compresi migliaia di bambini e 22 milioni di persone che sopravvivono di aiuti esterni. Clicca qui.
Clicca qui: la lettera che i portuali di Genova hanno inviato agli operai della Teknel di Roma che produce armamenti destinati all’Arabia saudita per la guerra in Yemen.
Complicità italiana del massacro della popolazione yemenita.
Ma i portuali di Genova bloccano le navi con le armi. Clicca qui.
Il ruolo strategico della Sicilia nella nuova dottrina nucleare Usa.
La Sicilia, pur non avendo armi nucleari ospita basi aeree e navali e centri di comunicazione, è un possibile obiettivo di guerra nucleare. Clicca qui.
Ritornano gli euromissili.
Al 2 febbraio potranno tornare gli euromissili che il movimento disarmista aveva fatto rimuovere con le lotte degli anni ’80. Mobilitiamoci in occasione della giornata internazionale del 4 aprile contro le basi USA e Nato! Firma qui l’Appello.
Coordinamento toscano contro Camp Darby per la Pace e la Costituzione.
A Empoli il 26 gennaio. Il Tavolo per la Pace della val di Cecina sta cercando di coordinarsi con altre realtà associative toscane per ricreare, con più forza, un movimento contro la militarizzazione, sempre più crescente, in Italia e in Toscana in particolare. Il “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” aderisce. Clicca qui.
Presidio alla base Nato di Solbiate Olona.
Il 4 novembre sia giorno di lutto e non di festa.
E’ tempo che l’anniversario della fine dell'”inutile strage” della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinchè non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni. Clicca qui.
Campagna per l’uscita dell’Italia dalla NATO.
In Toscana la più grande polveriera Usa.
Il principale scalo mediterraneo USA è Livorno, perché il suo porto è collegato alla limitrofa base statunitense di Camp Darby.
Clicca qui Manlio Dinucci.
La NATO non può essere annoverata tra gli strumenti affidabili di disarmo e pace, e quindi di vera sicurezza.
Un commento di Alfonso Navarra, portavoce dei Disarmisti Esigenti, dopo il vertice Nato che conferma il rigetto del Trattato di proibizione delle armi nucleari. Clicca qui.
Arriva il nuovo pacco nucleare dagli Stati Uniti.
La nuova bomba nucleare B61-12 – che gli Usa si preparano a inviare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e probabilmente in altri paesi europei – è ormai in fase finale di realizzazione. Ognuna è equivalente a 50 mila tonnellate di tritolo, 500 ci costeranno 10miliardi di dollari. L’Italia sarà esposta a ulteriori pericoli quale base avanzata della strategia nucleare degli Stati uniti contro la Russia e altri paesi. Non c’è che un modo per evitarlo: chiedere agli Usa, in base al Trattato di non-proliferazione, di rimuovere qualsiasi arma nucleare dal nostro territorio; rifiutare di fornire al Pentagono, nel quadro della Nato, piloti e aerei per l’attacco nucleare; uscire dal Gruppo di pianificazione nucleare della Nato; aderire al Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari. Clicca qui Manlio Dinucci.
Nuovo record delle spese militari nel mondo.
Il totale di quella parte dei bilanci pubblici andato in acquisti di armamenti nel 2017 è pari a 1.739 miliardi di dollari, cioè all’1,1 per cento in più rispetto al 2016. La % è sul totale delle spese mondiali. Clicca qui lo studio SIPRI, sintesi in italiano. Clicca qui La Repubblica.
Alla vigilia dell’Earth Day: bandire gli ordigni nucleari in quanto armi di distruzione climatica.
Clicca qui la conferenza stampa in Senato. Clicca qui la proposta di testo base per presentare mozioni sul disarmo nucleare.
Un database della Banca Armada Campaign svela l’elenco dei finanziatori dei produttori di armi.
In Italia, il gruppo è guidato da Unicredit e Intesa. Clicca qui Marco Trotta.
Perché Confindustria, Cgil e Cisl difendono la fabbrica di morte in Sardegna?
La fabbrica tedesca RWM fornisce le bombe che stanno massacrando il popolo yemenita. Clicca qui il comitato riconversione RWM per la pace, il lavoro sostenibile, la riconversione dell’industria bellica, il disarmo, la partecipazione civica a processi di cambiamento, la valorizzazione del patrimonio ambientale e sociale del Sulcis-Iglesiente.
Il papa ha grande paura della guerra nucleare – La gente invece per lo più se ne impipa.
Gli ordigni nucleari come armi di distruzione climatica.
Esempio: Un attacco nucleare contro la Corea di poche decine di bombe H non farebbe solo milioni di morti subito su un territorio circoscritto: il cambiamento climatico e la destabilizzazione agricola ed ecologica investirebbero un’area molto più ampia e nel periodo di un paio di decenni potrebbero causare centinaia di milioni di morti.
Esempio: una guerra nucleare regionale tra India e Pakistan potrebbe offuscare il Sole e affamare buona parte dell’umanità.
Clicca qui Alfonso Navarra.
Clicca qui Alan Robock e Owen Brian Toon.
I roghi della mafia che smaltisce i rifiuti.
Si susseguono gli allarmi per le nubi tossiche sprigionate da incendi dolosi a capannoni e discariche di rifiuti soprattutto illegali. Il 7 gennaio, due capannoni di riciclaggio plastiche a Cairo Montenotte. Il 3 gennaio, il capannone di rifiuti pericolosi abusivi a Pavia. A Brescia due incendi, prima a un impianto di trattamento rifiuti speciali, poi ad una discarica. A Pinerolo, un centro di raccolta plastiche. A Pomezia, un centro di stoccaggio, Alessandria ecc. I centri di stoccaggio autorizzati incassano per accogliere quantità superiori alle loro capacità di smaltimento, poi danno fuoco ai rifiuti. Le agromafie dirigono tutto il traffico: un business di 22 miliardi. I reati ambientali accertati (71 al giorno, 3 ogni ora) sono la punta dell’iceberg dell’illegalità. Si collegano a traffico di droga e armi: totale 330 miliardi, comprese le tangenti, di danni alla collettività. Intercettazione a Firenze (6 arresti) per la discarica adiacente ad una scuola: “I bambini all’ospedale? Che muoiano. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”.
Bombe italiane all’Arabia per uccidere i civili nello Yemen.
Di alta qualità e quantità, sono fabbricate in Sardegna dalla multinazionale tedesca Rwm: la Merkel si vergogna di produrle in patria. L’Arabia Saudita le scarica sulle città. Lo conferma l’inchiesta del New York Times. Il governo italiano sta uccidendo migliaia di persone soprattutto bambini, violando ripetutamente il diritto internazionale che vieta l’esportazione di armi verso uno Stato coinvolto in un conflitto condannato da Onu e Ue.
Il Sud, il territorio economicamente più disastrato d’Europa, eppure sempre più militarizzato.
Nel 2015 è stata inaugurata a Lago Patria (parte della città metropolitana di Napoli) una delle più importanti basi NATO d’Europa, che il 5 settembre scorso è stata trasformata nell’Hub contro il terrorismo (centro di spionaggio per il Mediterraneo e l’Africa). Sempre a Napoli, la famosa caserma della Nunziatella è stata venduta dal Comune di Napoli per diventare la Scuola Europea di guerra, così vuole la Ministra della Difesa F. Pinotti. Ad Amendola (Foggia) è arrivato lo scorso anno il primo cacciabombardiere F-35 armabile con le nuove bombe atomiche B 61-12. In Sicilia, la base militare di Sigonella (Catania) diventerà nel 2018 la capitale mondiale dei droni. E sempre in Sicilia, a Niscemi, è stato installato il quarto polo mondiale delle comunicazioni militari, il cosiddetto MUOS. Continua a leggere padre Alex Zanotelli.
Le spiagge militari sono le più belle e povere della Sardegna.
Interrompere in estate le esercitazioni militari per aprire le spiagge-poligono ai turisti: non soddisfa assolutamente il movimento “Gettiamo le basi” che si batte da anni contro le servitù militari e i danni alla salute. Mariella Cao: noi chiediamo la dismissione delle basi (la regione è occupata dal 60% dei poligoni italiani) e la loro bonifica, perché provocano povertà e morti (sono in corso processi per l’inquinamento ambientale).
L’arma per costruire la pace non sono gli F35, ma la scuola.
Il governo (ministra Pinotti) ha confermato la folle spesa di 12 miliardi per i (peraltro fasulli) cacciabombardieri F35 e ha portato le spese per la scuola -in percentuale al PIL– dal 3,8% al 3,5%, taglia la sanità ecc.
Accendi anche tu una luce per i diritti umani!
Interi popoli prigionieri della guerra, atti barbarici compiuti su persone indifese, mucchi di cadaveri ripescati dal mediterraneo, bambini con il volto sfigurato dalla fame e dalle sofferenze, persone uccise, torturate, vendute come schiavi, stupri, anziani abbandonati alla peggior solitudine, donne e uomini che perdono il lavoro, giovani che non lo trovano, donne violentate e uccise in famiglia, famiglie che non trovano casa, persone che non riescono a curarsi, giornalisti ammazzati e perseguitati dalle mafie e dalla criminalità, beni comuni privatizzati, terra, aria, acqua e cibo devastati. Clicca qui: Giornata mondiale d’azione per i Diritti Umani
Nobel per la pace ad ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons).
Anche gli italiani membri della Rete internazionale pacifista presenti a Oslo per la consegna del Premio. Co-celebrazione a Roma: conferenza stampa al Senato e conclusione della Carovana delle donne.
Clicca qui il Comunicato stampa dei Disarmisti Esigenti
Troppa criminalità: liberalizziamo la vendita delle armi come in USA.
E’ la proposta che si ascolta non solo nei bar. Il 40% delle armi in circolazione sulla terra è in possesso degli americani (310milioni di armi per 335milioni di persone). Dunque minor criminalità? Da soli gli americani (il 4,5% della popolazione mondiale) sono artefici del 31% delle stragi con armi da fuoco nel mondo.
Omaggio all’eroe che salvò il mondo da una guerra nucleare.
Nella giornata ONU per l’eliminazione delle armi nucleari. Clicca qui Alfonso Navarra.
Appello per la ratifica italiana del bando ONU delle armi nucleari.
Clicca qui l’appello. Per sottoscrivere on line: clicca qui
Attivisti contro la fiera delle armi di Londra.
Migliaia di dimostranti hanno inscenato azioni dirette per bloccare una delle più grandi fiere delle armi del mondo. La Defense and Security Equipment International [(Fiera) Internazionale degli Armamenti di Difesa e Sicurezza], o DSEI. Il centro di esposizioni è stato ripetutamente bloccato
durante la settimana. Sono state arrestate più di cento persone. (continua)
Esistono anche le fiere militari.
Per il commercio delle armi più letali e avanzate. Ma non tutti possono accedervi. Clicca qui.
L’Altra Parata per la Festa della Repubblica.
La vera parata è stata quella del popolo sovrano, della società civile, che vuole manifestare e vivere i valori fondamentali della Costituzione, quella che ripudia la guerra.
Clicca qui il comunicato conclusivo della Festa Alternativa pacifista e solidale.
Solidarietà a Marinella Correggia e ai pacifisti brutalizzati e repressi nella protesta non violenta contro Trump, Nato e G7.
Clicca qui il comunicato dei “Disarmisti esigenti”.
L’uranio impoverito provoca il cancro.
Per la prima volta la Corte dei Conti riconosce che l’esposizione provoca tumori. Negli ultimi 20 anni sono morti 342 militari e altri 700 si sono ammalati dopo il ritorno dalle missioni interessate dai bombardamenti con armi contenenti uranio impoverito. E le popolazioni bombardate?
Le bombe che quotidianamente piovono sui bambini dello Yemen sono italiane.
Fabbricate in Italia e sganciate da caccia che transitano in Italia. Ma noi non abbiamo dichiarato guerra allo Yemen. Abbiamo le mani sporche di sangue per questa strage petrolifera ma non ci turbiamo, tanto gli yemeniti non arrivano sulle nostre coste e soprattutto non ci portano il colera che li sta ulteriormente falcidiando, soprattutto tra i bambini.
Petizione diretta a Parlamento italiano firma anche tu.
Raccolta firme affinché il Parlamento italiano dia mandato al governo di aderire alla convenzione per l’eliminazione delle armi nucleari in corso di discussione presso le Nazioni Unite. Primo firmatario Giorgio Nebbia. Clicca qui.
A Manchester suona l’Isis, nel Mediterraneo suonano i governi occidentali.
Secondo l’aberrante fanatismo Isis, sarebbero “i bambini uccisi dalle bombe inglesi a Mosul vendicati con i bambini crociati ammazzati a Manchester”. E Trump promette di proteggerci dal terrorismo fomentando guerre e vendendo armi? Non è così che si elimina il terrorismo: gli risponde papa Francesco.
Clicca qui il generale Fabio Mini, già capo di Stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa ecc., esperto di strategia militare e questioni geopolitiche.
Ecco la nuova bomba H che arriverà in Italia.
Gli Stati Uniti hanno deciso di imbarcarsi in un programma di ammodernamento delle armi nucleari, che si stima costerà mille miliardi di dollari nei prossimi trenta anni. Il programma riguarderà anche l’Italia: verranno rimpiazzate le settanta bombe atomiche di Aviano e Ghedi. L’attuale arsenale è già in grado di cancellare la Terra: quante volte la si vuole annientare?
Clicca qui Stefania Maurizi.
Pax Christi : un congresso sulla nonviolenza a fianco di papa Francesco ma con le resistenze del sistema ecclesiastico.
La posizione dei vescovi italiani è arretrata, un freno al Papa. Occorre abolire i cappellani militari, introdurre la teologia della pace nell’insegnamento dei seminari, farla entrare nelle parrocchie, fare un Sinodo della chiesa per proporre l’Italia come ponte di pace, appoggiare la Conferenza ONU sulle armi nucleari, chiedere al governo italiano l’allontanamento dal nostro paese delle 70 bombe nucleari americane, bocciare il Libro bianco del governo contrario alla Costituzione.
Clicca qui Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa.
Licenza di uccidere e legittima difesa.
Cosa intende per “legittima difesa” il Movimento Nonviolento.
Clicca qui Mao Valpiana
Petrella e Zanotelli a Napoli.
Assurda la modifica al codice penale per allargare le maglie della “legittima difesa”.
Irruzione falangista al parlamento italiano.
Alcune centurie di falangisti hanno dato l’assalto al parlamento italiano, ed al grido di “Viva la muerte” hanno deliberato la legalizzazione dell’omicidio. Per ora solo in casa e di notte, poi si vedrà.
Frattanto il governo si pompeggia della magnifica trovata dei nuovi campi di concentramento diffusi in tutte le regioni d’Italia, dell’incremento delle deportazioni, dell’istituzione dei tribunali speciali etnici, della cancellazione di fondamentali garanzie giuridiche per chi non esibisce limpieza de sangue. Dalle televisioni tutte è un solo inno alla guerra sola igiene del mondo, al modo di produzione schiavista stadio supremo della civiltà. Clicca qui.
Le guerre servono alle industrie che esportano armi.
Più polizie, più penalità, più dispositivi e risorse per la massima sicurezza: questa la ricetta vincente rispetto a cui, da oltre vent’anni, s’è scatenata senza tregua la competizione fra destra e sinistra.
L’intervento militare dell’Italia passa attraverso un’interpretazione discutibile dell’art. 11 della Costituzione, interpretazione che continua a essere manipolata per giustificare la dotazione di armamenti offensivi (quali i cacciabombardieri) e le missioni militari all’estero coperte anche con la retorica delle “guerre umanitarie” e del peace keeping.
Clicca qui il saggio del professor Salvatore Palidda.