conferenza nazionale amianto

Abbiamo deciso di creare la Rete di coordinamento nazionale fra le associazioni e i sindacati che hanno chiesto al ministro della salute Balduzzi di organizzare la terza Conferenza nazionale sull’amianto da celebrarsi entro l’anno in corso.
 Clicca qui: la lettera al ministro con le nostre richieste.

La Michelin è un centro benessere.

Secondo la Michelin le morti professionali “non sono dovute ad attività lavorativa. In Michelin non ci si ammala causa il lavoro”. Anzi la fabbrica di Spinetta Marengo può paragonarsi ad un centro benessere.
Non la pensiamo così noi (clicca qui il dossier del 2000 di Medicina democratica) insieme alla Procura della Repubblica di Alessandria che ha chiesto il rinvio a giudizio di 5 direttori per omicidio colposo e lesioni personali gravissime per forme cancerogene ai polmoni e alla vescica di decine di dipendenti, esposti fra l’altro ad amianto.
Clicca qui la cronaca de La Stampa.

un processo che fa storia

Grande soddisfazione di Medicina democratica per l’esito del processo Eternit, in cui è stata attiva parte civile. Clicca qui l’articolo che Il Manifesto le ha dedicato. E’ stato il più importante processo in materia di sicurezza del lavoro che si sia celebrato nel mondo e nella storia. Una condanna storica, che fa giurisprudenza. Un pubblico ministero, Raffaele Guariniello, ineguagliabile, la cui Procura specializzata dovrebbe diventare la Procura nazionale e invece è a rischio di essere smantellata. Con Guariniello finalmente il reato diventa da colpa a dolo, e senza fermarsi ai dirigenti ma arrivando alla responsabilità dei consigli di amministrazione. E’ quanto ci si attende dal processo Solvay ad Alessandria. Il grande obbiettivo resta la prevenzione della malattia, dunque la rimozione e la bonifica dell’amianto in tutta Italia, questa sì una “grande opera” per la salute e l’occupazione: clicca qui il comunicato stampa di Medicina democratica.

amianto: quando negli anni ’80 polemizzavamo con sindacati e politici

Vi invitiamo a ri-leggere L’AMIANTO E LA SUA BANDA ASSASSINA l’articolo pubblicato, negli anni ’80 nelle pagine autogestite dai movimenti ambientalisti, su “Territorio e Provincia” edito dall’amministrazione provinciale di Alessandria. Clicca qui
 Va riletto per riflettere, non tanto per dire che Medicina democratica è stata tra i primi a denunciare la pericolosità dell’amianto, a rivendicarne l’eliminazione e a chiedere la chiusura dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), bensì perchè era forte lo scontro con “l’atteggiamento subalterno delle forze politiche e sindacali al ricatto occupazionale, che aveva impedito ogni iniziativa per bloccare la produzione di morte”. Medicina democratica ammoniva: “Quando si trascura la battaglia per l’ambiente, si finisce sempre per perdere anche l’occupazione insieme alla salute”. In particolare la polemica era rivolta contro i sindacalisti che, ancora nel 1988, osavano affermare (Il Piccolo) che “ le cosiddette morti da amianto sono una partita scandalistica, uno sputare nel piatto dove fino a ieri si è mangiato”. Si parlava dell’autocritica di Bruno Pesce, allora segretario della Camera del Lavoro di Casale, ecc.

no al patto scellerato con il diavolo

L’indignazione collettiva e la mobilitazione massiccia hanno fatto recedere il sindaco di Casale Monferrato dalla vergognosa decisione di accettare i 18,3 milioni di euro offerti dal magnate dell’Eternit al Comune in cambio della revoca della costituzione di parte civile e penale ai processi (il 13 febbraio la prima sentenza) per disastro doloso ambientale permanente e omicidio colposo (20 anni di reclusione): 1.800 morti per mesotelioma pleurico da amianto e 50 nuovi casi all’anno. Clicca qui.

la tragedia amianto a teatro

L’appassionante libro di Silvana Mossano “Malapolvere” (edizioni Sonda) è diventato un progetto teatrale curato e interpretato da Laura Curino. Sulla base dello scrupoloso lavoro di ricerca di Mossano, si tratta di un importante esempio di teatro di impegno che racconta la tragedia di uomini e donne di Casale Monferrato che hanno dovuto e devono cimentarsi con il mesotelioma da amianto. La messa in scena in numerose città italiane.
Clicca qui l’intervista a Curino

il dramma dell’amianto a fumetti

Grande successo in libreria (edizioni Ediesse, 188 pagine, 18 euro) del commovente fumetto “Eternit – Dissolvenza in bianco” di Assunta Prato e Gea Ferraris. Racconti narrati in prima persona. Con una corposa appendice documentale. Di amianto sono già accertati 3.000 morti in Italia, di cui 1.800 solo a Casale Monferrato.
Clicca qui Il Manifesto.
Clicca qui La Stampa.

medicina democratica non tratta sconti di pena

Medicina democratica, parte civile al processo per la strage degli operai, ha rifiutato ogni trattativa con la ThyssenKrupp. Gira voce a Torino che altre parti civili siano uscite dal processo con una transazione monetaria. Speriamo non sia vero. Sarebbe una vergogna.

nessuno dorma

Il 7 gennaio a Casale Monferrato Manifestazione per la Giustizia e la Solidarietà nella lotta contro l’amianto organizzata dalla Associazione Familiari e Vittime Amianto
 Perché il Comune NON deve accettare i soldi di Schmidheiny e uscire dal processo?
Perché: non deve concedere attenuanti all’imputato senza coprire i costi futuri per la bonifica e la ricerca; deve rappresentare le vittime del passato e, purtroppo, quelle future; la presenza del Comune di Casale ha un valore mondiale nella lotta all’amianto, e l’amministrazione deve decidere con i suoi cittadini in maniera trasparente e democratica.

Clicca qui: Silvana Mossano su La Stampa
Clicca qui: articolo del 8-01-2012 di Silvana Mossano 

smantellano la procura della repubblica più efficiente

Vogliono far fuori Guariniello e la sua Procura di Torino: il pool italiano di avanguardia di magistrati PM specializzati in incidenti sul lavoro, malattie professionali, sofisticazioni alimentari e medicinali, con esperti medici legali, epidemiologi, protagonisti di processi come come Eternit e ThyssenKrupp. Altro che organizzare una Procura nazionale antinfortuni. Clicca qui. Intanto Alessandria perde, per trasferimento, il procuratore capo Michele Di Lecce, che aveva dato un inedito impulso alle indagini ambientali.

vergogna buffoni traditori

Il caso più vergognoso di vendita della salute è il patto del Comune di Casale Monferrato col diavolo padrone dell’Eternit: migliaia di ammalati per asbestosi e mesotelioma pleurico, 1.800 morti fino ad oggi, forse altrettanti entro il 2020 considerato che insorgono 50 nuovi casi all’anno e che il periodo di incubazione è di 30 anni. Il “diavolo” è accusato di disastro doloso ambientale permanente, cioè di strage: 20 anni di carcere in sentenza il 13 febbraio prossimo. Con lui (patrimonio netto di 2,9 miliardi di dollari) il sindaco ha patteggiato l’elemosina di 18,3 milioni di euro in cambio della revoca della parte civile al processo e rinuncia a futuri risarcimenti. In consiglio comunale a PDL e Lega lanci di monetine e urla dei famigliari delle vittime: “giustizia, vergogna, buffoni, traditori”.

stavolta è l’amianto

Si apre il processo, l’ennesimo, contro Lorenzo Repetto, braccio destro del sindaco di Alessandria e presidente dell’Amag, stavolta nella veste di consigliere del Teatro Comunale, indagato insieme ad altri tre per abuso di ufficio a seguito dell’inquinamento da amianto del teatro. La ditta scelta dai quattro, per l’appalto di bonifica colpevole di avere disperso le fibre di amianto, è casualmente di Castelletto d’Orba.

riprende il processo eternit

Con le arringhe dei difensori riprende il processo amianto Eternit di Casale Monferrato, nel quale Medicina democratica è attiva come parte civile. Medicina democratica è stata tra i primi a denunciare la pericolosità dell’amianto, a rivendicarne l’eliminazione e a chiedere -scontrandosi con il sindacato- la chiusura dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria). In questo articolo su “Territorio e Provincia” degli anni ’80, che ripubblichiamo, si stigmatizzava proprio “l’atteggiamento subalterno delle forze politiche e sindacali al ricatto occupazionale, che aveva impedito ogni iniziativa per bloccare la produzione di morte”. Medicina democratica ammoniva: “Quando si trascura la battaglia per l’ambiente, si finisce sempre per perdere anche l’occupazione insieme alla salute”. In particolare la polemica era rivolta contro i sindacalisti che, ancora nel 1988, osavano affermare (Il Piccolo) che “ le cosiddette morti da amianto sono una partita scandalistica, uno sputare nel piatto dove fino a ieri si è mangiato”. Si parlava dell’autocritica di Bruno Pesce, allora segretario della Camera del Lavoro di Casale, ecc.
L’AMIANTO E LA SUA BANDA ASSASSINA
Articolo pubblicato nelle pagine autogestite dai movimenti ambientalisti, su “Territorio e Provincia” edito dall’amministrazione provinciale di Alessandria. Clicca qui

La Vita Che Lei Gli Ha Preso Non Ha Prezzo

“Egregio signor Stephan Schimdheiny. anziano direttore di Eternit, … non tengo ad essere la sola vedova beneficiaria delle sue scuse e delle briciole dei suoi miliardi che non mi ridaranno comunque mio marito. La vita che lei gli ha preso non ha prezzo. Avrebbe potuto aiutarmi a curarlo e a sostenermi moralmente… La sua scomparsa la pago con il dolore di un lutto interminabile, come lo fu la sua agonia. Mi rivolgo a lei…”
Clicca qui se vuoi leggere la terribile lettera aperta in nome di tutte le vedove dell’amianto, pubblicata sulla rivista Medicina democratica.
Clicca qui se vuoi conoscere il sommario dell’ultimo numero della rivista, contenente fra l’altro gli Atti della seconda conferenza nazionale non governativa su “Amianto e giustizia”.

Giornata Mondiale In Memoria Delle Vittime Dell’amianto

1.200 casi nefasti di mesotelioma pleurico in Italia all’anno: tra i 40 e 50 solo a Casale Monferrato, di cui l’80% di cittadini che non hanno mai avuto esposizione professionale alla fibra (messa la bando in Italia dal ’92). Nel mondo (Cina, Brasile, Russia, India, Canada ecc.) l’amianto è ancora in uso e miete annualmente 100.000 vittime solo tra i lavoratori.

28 Aprile Giornata Mondiale Per Le Vittime Dell’amianto

Alla Giornata mondiale per le vittime dell’amianto, giovedì 28 aprile a Casale, parteciperà il direttore de La Stampa Mario Calabresi. Sarà presente al Teatro Municipale e intervisterà Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller, autori del documentario “Polvere. Il grande processo del’amianto” presentato in anteprima quella sera a Casale. Intanto, è uscito, in questi giorni, un libro di grande interesse e valore scientifico dal titolo “Un caso di criminalità l’impresa: l’Eternit a Casale Monferrato” di cui è autrice Rosalba Altopiedi, docente universitaria di Sociologia dell devianza alla Facoltà di Scienze Politiche di Torino.
Clicca qui per leggere un informativa di Silvana Mossano de La Stampa.

Rimozione Amianto In Sicurezza

clicca sull’immagine per ingrandirla

Finalmente Solvay sta facendo qualcosa a regola d’arte. Sotto la pressione delle nostre denunce, è costretta a rimuovere i tetti di amianto. Finalmente lo fa, sembra dalle foto, con tutte le precauzioni di sicurezza ambientale. Sa di avere i nostri occhi sempre addosso.

Solvay Smantella I Tetti In Amianto

Grazie alle ripetute denunce di Medicina democratica alle autorità sanitarie e giudiziarie, finalmente Solvay ha cominciato a eliminare in qualche parte dello stabilimento le coperture di amianto che rendono ancora più pericolose le condizioni di salute dei lavoratori e dei cittadini. Però …
… L’incapsulamento?
Mediante questo procedimento la superficie delle lastre viene trattata con sostanze, in genere di natura sintetica, idonee ad inglobare ed ancorare saldamente le fibre di amianto impedendo così il rilascio nell’ambiente.
La rimozione delle lastre non dovrebbe essere eseguita da Aziende autorizzate?

Malapolvere

Venerdì 10 dicembre ore 21 Circolo Ricreativo Comunale Casalese in via Visconti 2, Casale Monferrato ( l’ex Dopolavoro Eternit) presentazione del libro

Medicina Democratica Denuncia Arpa e Asl

Medicina democratica denuncia Arpa e Asl alla Procura della Repubblica sul rischio amianto per i lavoratori Solvay e i cittadini di Spinetta.
Vi mostriamo le foto attuali che provano la mancata bonifica delle coperture di amianto.
Clicca qui se vuoi esaminare il testo dell’esposto alla Procura e relativa documentazione.
Clicca qui se vuoi leggere La Stampa.
Clicca qui se vuoi leggere Cronaca Oggi.
Clicca qui se vuoi leggere UnoNotizie.
Clicca qui se vuoi leggere Il Piccolo.

Grazie Sindaco, Grazie Coop

Con un cartello stanno tutti tranquilli. Le fibre di amianto, diligentemente, restano confinate dentro i cancelli e risparmiano le migliaia di persone che giornalmente transitano davanti all’ex zuccherificio di Spinetta Marengo. Grazie Sindaco, grazie Coop. La nostra salute è garantita.

La Strage Dell’amianto Poteva Essere Evitata

“La strage dell’amianto poteva essere evitata. Esistevano tecnologie adeguate fin dagli anni ’40”: ha spiegato Luigi Mara direttore della rivista Medicina democratica e consulente di parte civile al processo Eternit a Torino.
Clicca qui per leggere un commento giornalistico sulla sua relazione all’udienza del 25 ottobre.
Clicca qui per leggere l’articolo di Silvana Mossano su La Stampa, sempre a proposito delle dichiarazioni del professor Luigi Mara.

Quelle Mascherine Protezioni Inutili Contro L’amianto

il caso
SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO
Quelle mascherine? Banali. Inadatte, di carta e con il ferretto da stringere sul naso. Le tenevi su un po’, a dir tanto un’ora, poi le toglievi perché soffocavi. O magari le tiravi giù, a coprirti solo la bocca, lasciando libere le narici: da ridere! Come se potesse bastare riparare la bocca lasciando fuori il naso. Ma che efficacia avevano queste protezioni? «Un semplice effetto psicologico» ha commentato il professor Luigi Mara, consulente di parte civile (per Medicina Democratica e per alcune organizzazioni sindacali) al processo Eternit che si svolge a Torino contro il belga e lo svizzero accusati di disastro ambientale.
In ogni caso – le voci degli esperti sono univoche (tanto quella di Mara, quanto quella di Emanuele Lauria, consulente per la procura) – le mascherine, in un elenco di precauzioni, stavano all’ultimo posto, precedute da ben altri accorgimenti che si sarebbero dovuti adottare: dall’impostazione corretta del processo produttivo, all’organizzazione del lavoro («eliminando il cottimo – ha detto Mara – cui invece erano sottoposte, ad esempio, le donne nel reparto speciale in cui si confezionavano i pezzi a mano; e imponendo pause»), alle strutture delle postazioni, agli impianti di aspirazione e ventilazione. Infine, anche le mascherine che, ovviamente, dicono gli esperti, non si potevano sopportare a lungo, perché non sono fatte per essere sopportate a lungo. Ha insistito il professor Mara: «Bisognava ricorrervi soltanto in situazioni particolari ed eccezionali quando si accentuava, per certe operazioni o accidentalmente, la polverosità. E, in ogni caso, le mascherine vanno custodite e riposte correttamente» ha detto Mara. Non posate su un bancone a sua volta impolverato.
Gli ex operai dell’Eternit di quelle mascherine si fanno una risata amara. Molti l’hanno detto al processo (alcuni le sostituivano con un fazzoletto davanti alla bocca e legato dietro alla nuca) e lo ripetono nei corridoi del tribunale: «Erano protezioni da nulla». Italo Mazzuccato – dieci anni all’Eternit – non è più qui a raccontarlo, perché il mal d’amianto se l’è già preso, ma il figlio ha ben vivo quel che gli diceva suo padre: «Le mascherine di carta si impregnavano con l’umidità del fiato e, dopo un po’, la polvere d’amianto si appiccicava formando una crosta così. Non respiravi più». E quelle con i filtri? Non trovavano miglior impiego, perché, ha spiegato Mara, «i filtri vanno cambiati spesso»; invece, riferisce il figlio di Italo Mazzuccato, «ti tenevi gli stessi per tutto il turno». E se si intasavano? «Si sfilava il filtro e lo si puliva con un soffio di aria compressa». Ecco, il tubo di aria compressa era il sistema magico per tutto: per i filtri, così come per pulire la tuta o spolverare i capelli imbiancati prima di andare a casa.
Alle ispezioni «programmate» due volte all’anno nei vari stabilimenti, si è mai misurata la polvere in situazioni eccezionali? Secondo i tecnici no. E, anche nelle ispezioni, in certi reparti non si facevano campionamenti, come ad esempio «al piano di sopra, dove si arrivava con il carrello pieno d’amianto, lo si pesava e lo si rovesciava giù nell’imboccatura per la mescola». Basta guardare le foto: «Parlano da sé».

Dal 1932 Sapevano che l’Amianto è Cancerogeno

Lunedì 11 ottobre ventiquattresima udienza del processo Eternit a Torino contro i vertici della multinazionale, accusati di disastro doloso permanente per i malati e morti d’amianto.
Clicca qui per leggere gli articoli su La Stampa di domenica 11 ottobre: 1) annuncio dell’udienza 2) i casalesi a Parigi per la manifestazione della “multinazionale delle vittime”.

Bonifica Amianto Con Fotovoltaico

Non parliamo solo male della Provincia. Fa anche qualcosa di ambientalmente positivo. La Provincia di Alessandria ha infatti raggiunto una intesa con la società AzzeroCO2, per la bonifica dall’amianto – di duecento tetti di capannoni industriali, agricoli, o anche di tipo civile. Su queste coperture verranno installati impianti fotovoltaici. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito della campagna “Alessandria provincia Eternit free”, dovrebbe concludersi entro un anno dalla firma del documento.

Cromo Esavalente Stoppani Di Cogoleto: Condanne Senza Giustizia Intanto La Solvay…

In provincia di Genova, tra i comuni di Arenzano e Cogoleto, si trova la Val Lerone.
In questa località è insediata la dismessa fabbrica chimica Stoppani, che ha provocato un fortissimo inquinamento delle terre e delle falde acquifere circostanti.
Ciò, secondo quanto stabilito dai giudici del Tribunale di Genova, è avvenuto dal 1996 al 2003, ma gli effetti devastanti dell’avvelenamento da cromo esavalente vanno avanti tuttora, nonostante la bonifica dell’area sia cominciata, ma non è ancora finita, nel 2007.
Giovedì 22 luglio, la giudice monocratica Luisa Carta ha condannato ad una pena assai mite, per i reati di “disastro colposo e falso”, i due principali imputati – dato che il terzo, il padrone Plinio Stoppani, è morto prima di iniziare il processo.
Si tratta dei due direttori dello stabilimento – Giuseppe Bruzzone e Giorgio Valenza – a cui è stata inflitta la pena, rispettivamente, di tre anni e otto mesi e due anni e otto mesi. Si tratta certamente di una “condanna” molto lieve, motivata anche dal fatto che per altri reati minori sono stati salvati dall’intervenuta prescrizione, ma i loro legali hanno preannunciato addirittura ricorso in appello.
Ancora meglio se la sono cavata gli altri tre imputati, tutti assolti per prescrizione dei reati ascritti loro: Carlo Veronesi, amministratore unico della Corind s.r.l. di Valduggia (VC); Dario Cerosillo, legale rappresentante della ditta omonima di Genova; Nadir Gardelli, direttore tecnico del cantiere, responsabile per conto di una ditta dell’operazione di smantellamento degli impianti e bonifica dell’amianto.
Speriamo che il prossimo processo Solvay di Spinetta non segua le stesse orme.
A proposito di amianto e Solvay.
Secondo la rivista scientifica The Lancet, 500.000 morti per amianto sono annunciati per la sola Europa nei primi 30 anni del XXI secolo. La direttiva Ue vietò la produzione e l’introduzione sul mercato comunitario delle fibre serial-killer a partire dal 1 gennaio 2005. L’unica eccezione fu quella concessa ai diaframmi utilizzati per la fabbricazione del cloro. Questa deroga, limitata a tre anni (fino al 1 gennaio 2008), doveva essere transitoria, il tempo necessario per i gruppi industriali chiamati in causa di trovare alternative ‘pulite’ al processo di produzione. Da allora, la maggior parte delle multinazionali hanno trovato una soluzione, salvo tre: Dow Chemical (Stati Uniti), Solvay (Belgio) e Zachem (Polonia). Solvay, ha addirittura trovato un’alternativa all’amianto nei suoi stabilimenti americani, ma non in Europa! Oggi questi gruppi approfittano della crisi economica per dire che il passaggio a una produzione pulita costa troppo.
Intanto alla foce del Po si denuncia Solvay per il PFOA: qui sotto il video.

Iniziative a Favore Delle Vittime Dell’Amianto e Degli Ex Esposti

IL GIORNO 23 GIUGNO ALLE ORE 13
PRESSO IL SENATO DELLA REPUBBLICA VI SARA’ UNA
CONFERENZA STAMPA INDETTA DA MEDICINA DEMOCRATICA INSIEME AL SEN. CASSON CONTRO LA SOPPRESSIONE DELL’ISPESL, PER SOLLECITARE ANCORA UNA
VOLTA L’EMANAZIONE DEL DECRETO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE CHE HA
ISTITUITO IL FONDO PER LE VITTIME DELL’AMIANTO, NONCHE’ LA
SOLLECITAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAL SEN. CASSON IL 28
APRILE CHE PARTICOLARMENTE RIGUARDA LA RIAPERTURA DEI TERMINI PER
PRESENTARE LA DOMANDA SUI BENEFICI PREVIDENZIALI:
ALLE ORE 15,30 DEL MEDESIMO GIORNO SI RIUNIRA’
IL GRUPPO DI LAVORO SULLO SMALTIMENTO DELL’AMIANTO (DELLA
SECONDA CONFERENZA NAZIONALE) ARRICCHITO DAGLI APPROFONDIMENTI FATTI
NEL CONVEGNI DEL 29 MAGGIO A BRESCIA E DEL 5 GIUGNO A TARANTO.

Soddisfazione di Medicina Democratica al Processo Amianto in cui era Parte Civile

Dopo 5 anni si è concluso a Palermo il processo Fincantieri con la condanna (23 anni complessivi di carcere, oltre ai risarcimenti) dei tre dirigenti del colosso navale per omicidio colposo plurimo a danno di 37 operai morti per asbestosi e mesotelioma pleurico da fibre di amianto usate per la coibentazione delle imbarcazioni.
Concluso il primo storico processo, altri due processi sono già in fase dibattimentale e per altri due si stanno concludendo le indagini.

Petizione al Parlamento Europeo Contro l’Amianto

Dipartimento Regione Piemonte

VI chiedo unirvi a noi nel supportare la Petizione Parlamento Europeo contro l’Amianto.
Scrivendo: A supporto della petizione n° 1766-09 contro l’Amianto sulle scarpate F.S. a Casale Monferrato.
Inviate lettere a: European Parliament Commitee on Petition The Segretariat Rue Wiertz B-1047 Brussells BELGIUM.
Oppure mail a: IP-PETI@europarl.europa.eu
Facendo sempre riferimento a Petizione n° 1766/2009 contro Amianto.
Federico Cappello (Casale Monferrato) a.natura@alice.it

Il Pericolo Amianto nelle Condutture Idriche che i Nostri Amministratori Sottovalutano

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Acqua 2010 ed è proprio dedicata alla QUALITA’ dell’Acqua, il cui slogan per l’edizione di quest’anno è “Acqua pulita per un mondo sano”. Soffermiamoci sull’aspetto del pericolo amianto nelle condotte idriche.


Nel novembre 2008 il II Forum dei Movimenti per l’Acqua di Aprilia ha chiesto che (TUTTE) le condotte idriche contenenti amianto vanno cambiate per il principio di Precauzione pur nell’assenza di dimostrazioni certe di incremento della cancerogenicità legata all’amianto ingerito nelle popolazioni a valle di queste condotte (v.atti nel sito/ http://www.acquabenecomune.org/IMG/pdf/Documento_per_Secondo_Forum_Aprilia_22-11-08.pdf).
Su questa base abbiamo inserito questo obiettivo della QUALITA’ dell’Acqua come uno dei punti qualificanti il grande progetto del Forum che fino dalla Manifestazione del 1 dicembre 2007 aveva posto come parola d’ordine di quella prima grande discesa in campo del Popolo dell’Acqua il completamento e ristrutturazione delle Reti idriche italiane. E’ la prima grande opera pubblica che vorremmo vedere realizzare da un governo serio dalla parte dei cittadini .La ripubblicizzazione dell’acqua è la chiave di volta per ottenere i controlli di qualità attualmente omessi e imporre gli investimenti necessari alla ristrutturazione.
Sull’amianto, come verso tutte le sostanze potenzialmente tossiche mutagene o cancerogeniche presenti nell’acqua, esempio il PFOA e il cromo esavalente della Solvay, di fronte all’incertezza del danno alla Salute, vale sempre e soltanto il principio di Precauzione e quello di Responsabilità. Sono i principi cardine che Medicina democratica, Giulio Maccacaro e Lorenzo Tomatis (e l’Epidemiologia moderna) hanno insegnato a generazioni di medici ed operatori della Salute.
” …Difendiamo non con le parole, ma con i fatti, l’ambiente, rimettiamo la Salute al primo posto, ricordiamo che la salute è un bene che la nostra Costituzione ci riconosce come un diritto. Cambiamo rotta, usiamo prudenza, riscopriamo il principio di precauzione e di responsabilità, imbocchiamo la strada che Lorenzo Tomatis ci ha, per tutta la sua vita, instancabilmente indicato: “adottare il principio di precauzione e quello di responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’ occultamento di informazioni su possibili rischi, evitare che si consideri l’intera specie umana come un insieme di cavie sulle quali sperimentare tutto quanto è in grado di inventare il progresso tecnologico […] dando priorità alla qualità della vita e all’equità sociale e ponendo il mantenimento della Salute al di sopra dell’ interesse economico”… “
1) Molti studi sospettano un ruolo cancerogenetico dell’amianto per via alimentare (v. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori Milano)
2) I topi utilizzati negli studi “bevono” amianto e sviluppano il tumore a livello del polmone dove le fibre arrivano per via linfatica ed ematica.
3) Sulla correlazione positiva tra Amianto e tumori del tratto gastro enterico nell’UOMO vedi questo lavoro di Franco Berrino http://www.arpnet.it/aea/zipf/Relazione%20Berrino.pdf., ma è amianto RESPIRATO
4) Ma esistono anche molti altri studi che non arrivano alle stesse conclusioni di Hasanoglu: non c’è certezza della correlazione tra amianto ingerito e patologie tumorali (OMS-2003/
5) Il prof.Franco Berrino segnala comunque di evitare assolutamente l’uso di acqua contaminata con amianto ANCHE per usi NON potabili (lavaggio superfici, igiene personale e/o pubblica, scarichi WC ecc) perchè all’evaporazione le fibre possono liberarsi nell’aria con rischi elevati di inspirazione da parte degli utenti di queste acque.
6) La Regione Emila Romagna monitora le sue acque e sostiene uno dei più efficenti registri regionali del Mesotelioma / vedi: http://www.regione.emilia-romagna.it/amianto/le_sue.htm

Dal 2007 è attivo il Coordinamento dei Registri regionali dei mesoteliomi (tumore elettivo in correlazione con l’amianto). Obiettivo del progetto, affidato dal Ccm (Coordinamento Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) all’Ispesl e alla Regione Piemonte, è coordinare le attività dei registri regionali mesoteliomi, di accreditamento dei laboratori per la diagnostica dell’amianto e di segnalazione e studio delle esposizioni emergenti ad amianto. Per questo progetto il Ccm ha stanziato un finanziamento di 1.300.000 €, così ripartiti: Ispesl 800.000 €, Regione Piemonte 500.000 €.
Fonte: http://www.ccm-network.it/prg_area6_amianto_registro_mesoteliomi

Riassumendo:
1) Sappiamo CON CERTEZZA che l’amianto è altamente cancerogeno se inalato, per cui le esposizoni dei lavoratori o dei cittadini esposti devono essere eliminate, la produzione e il commercio di prodotti a base di amianto interedetti, tutti i siti inquinati devono essere bonificati e le discariche strettamente monitorate; tutte queste ultime, inoltre, devono essere organizzate e condotte a norma di Legge e NOTE a tutti i cittadini con una mappa consultabile online-on time (aggiornata costantemente).

2) NON sappiamo con certezza se l’amianto sia cancerogeno qualora ingerito attraverso cibi o l’acqua, ma per il Principo di Precauzione, vista la sua altissima pericolosità se introdotto per via aerea, riteniamo che si debba in tutti i modi evitare che l’amianto venga a contatto con acqua e cibo come pure con l’acqua per usi civici, anche non potabile: è l’unica forma di prevenzione efficace.

Amianto. Una Giornata di Testimonianza delle Vittime Eternit nel Mondo

E’ iniziato a Torino il processo contro i responsabili della multinazionale ETERNIT. Sono quasi 3.000 le vittime italiane causate dall’esposizione all’amianto diretta o indiretta delle fabbriche ETERNIT di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia), Bagnoli (Napoli).
La Rete Internazionale BAN ASBESTOS unitamente Ass. italiana Esposti Amianto, organizza il 16 marzo 2010, Al Centro Incontri della Regione Piemonte, Corso Stati Uniti, 23 Torino, una giornata di testimonianza delle vittime di Eternit provenienti dall’Europa, dall’America Latina e dall’Asia. Tra i coordinatori, Fulvio Aurora vicepresidente di Medicina democratica.
I due presidenti dell’Eternit, Stephan Schmidheiny e il barone Louis de Cartier de Marchienne sono sul banco degli imputati, al seguito dell’iniziativa del Procuratore Raffaele Guariniello di Torino. Devono rispondere anche del capo di imputazione di “disastro doloso” (volontario).
L’obiettivo della giornata del 16 marzo è di mostrare la responsabilità politica mondiale dei dirigenti europei dell’ETERNIT per le morti di migliaia di persone, lavoratori e cittadini per cancro e per le altre malattie asbesto correlate. Non di meno per il disastro ambientale provocato. Non possiamo tacere di fronte a tutto ciò. Rappresentanti delle vittime proveniente da diversi continenti presenteranno le loro testimonianze per i morti, per chi ha sofferto.

Il Processo Entra nel Vivo: Soddisfazione di Medicina Democratica

L’udienza di ieri è stata dedicata prevalentemente all’ammissione delle parti civili.
Il Presidente del Tribunale ha letto una lunga e importante ordinanza.
Le questioni di costituzionalità sollevate dai difensori degli imputati sono state tutte dichiarate inammissibili.
Il Tribunale quindi ha spiegato i criteri per cui le parti civili che hanno fatto richiesta di essere ammesse dovevano o meno essere accolte. I nodi da sciogliere si riferivano prevalentemente alle parti civili collettive: associazioni, sindacati, istituzioni.
Il giudizio sui soggetti collettivi da ammettere riguardava la loro storia, i loro statuti, la loro presenza e azione sia a livello nazionale che territoriale (negli ambiti oggetto del processo).
Sono state quindi ammesse come parti civili:
INAIL, INPS – WWF, LEGA AMBIENTE, MEDICINA DEMOCRATICA, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE ONLUS, ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO, ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI VITTIME AMIANTO CASALE MONFERRATO, TUTTE LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SIA NAZIONALI CHE TERRITORIALI, – L’AUSL DI ALESSANDRIA, GLI ENTI LOCALI DIRETTAMENTE INTERESSATI DALLA PRESENZA O VICINANZA DEGLI STABILIMENTI ETERNIT;
Non sono state ammesse:
CODACONS, Associazione lavoratori bolognesi esposti amianto, Verdi-Ambiente e Società, Associazione Esposti Amianto Friuli Venezia Giulia, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e sul territorio di Sesto San Giovanni, Osservatorio nazionale amianto, Associazione nazionale vittime amianto pavese, Ambiente e natura, Associazione del Monferrato oltre il mesotelioma, Associazione italiana mutilati ed invalidi del lavoro.
Sono state respinte le richieste delle difese di escludere i Responsabili civili (aziende legate in qualche modo all’Eternit), salvo discutere nel merito nel corso del processo,
E’ stata accolta invece la richiesta di escludere i responsabili civili Presidenza del Consiglio dei Ministri e Unione Europea.
Successivamente si conosceranno le altre parti civili (vittime e famigliari) ammesse, nonché le parti che hanno accettato il compromesso con i legali degli imputati e sono uscite dal processo.
Le associazioni firmatarie della presente, pur nella loro diversità di statuti e di organizzazione, riconosciuta esplicitamente dal Tribunale, manifestano piena soddisfazione per questo primo e importante giudizio.
Il processo è solo all’inizio, è e sarà irto di difficoltà. Il dibattimento dovrà essere profondo, ma contenuto nei tempi nel rispetto della sua ragionevole durata.
La necessità di mobilitazione, di attenzione, di comprensione dovrà essere sempre assicurata:
il convegno internazionale promosso da Ban Asbestos Network organizzato per il 16 marzo a Torino ne costituirà un’importante momento.

Armando Vanotto, Associazione Italiana Esposti Amianto
Fulvio Aurora, Medicina Democratica

Processo Eternit

Il processo Eternit (nel quale Medicina democratica si è costituita parte civile) riprende lunedì 25 gennaio, con le argomentazioni della difesa per lo svizzero Stephan Schmidheiny ed il belga Jean Louis Marie Ghislaine de Cartier de Marchienne. Oltre tremila i morti dei quattro stabilimenti italiani – Casale Monferrato (AL), Cavagnolo (TO), Bagnoli (NA) e Rubiera (RE) – e fra i cittadini: solo a Casale Monferrato, città di 35 mila abitanti, ogni famiglia ha almeno un morto ed uno malato di asbestosi, o tumore della pleura.

AMIANTO: Le complicità Sindacali e Politiche

Medicina democratica è parte civile nei processi per amianto: a Palermo contro Fincantieri, a Torino contro Eternit, a Verbania contro Montefibre, a Roma contro Montefibre, a Padova contro Marina Militare, a Venezia contro Fincantieri.
Medicina democratica è stata tra i primi a denunciare la pericolosità dell’amianto, a rivendicarne l’eliminazione e a chiedere -scontrandosi con il sindacato- la chiusura dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria). In questo articolo su “Territorio e Provincia” degli anni ’80, che ripubblichiamo, si stigmatizzava proprio “l’atteggiamento subalterno delle forze politiche e sindacali al ricatto occupazionale, che aveva impedito ogni iniziativa per bloccare la produzione di morte”. Medicina democratica ammoniva: “Quando si trascura la battaglia per l’ambiente, si finisce sempre per perdere anche l’occupazione insieme alla salute”. In particolare la polemica era rivolta contro i sindacalisti che, ancora nel 1988, osavano affermare (Il Piccolo) che “ le cosiddette morti da amianto sono una partita scandalistica, uno sputare nel piatto dove fino a ieri si è mangiato”. Si parlava dell’autocritica di Bruno Pesce, allora segretario della Camera del Lavoro di Casale, ecc.

L’AMIANTO E LA SUA BANDA ASSASSINAArticolo pubblicato nelle pagine autogestite dai movimenti ambientalisti, su “Territorio e Provincia” edito dall’amministrazione provinciale di Alessandria.