Una prevedibile grande protesta. La maggioranza degli elettori dell’Emilia Romagna, post alluvioni, non va a votare. Gli alluvionati hanno penalizzato di più il governo centrodestra nazionale rispetto al governo di centrosinistra regionale. In attesa della prossima alluvione: “patto repubblicano” tra il neo governatore De Pascale e la neo premier Meloni.
Categoria: Alluvioni Esondazioni
Il Wwf smonta 10 bugie sulla Romagna.
E’ falso che per prevenire disastri serve dragare i fiumi e scavare in alveo, rettificarne i corsi, pulirne gli alvei tagliando la vegetazione o alzare gli argini. È parimenti falso che non si faccia sufficiente manutenzione dei fiumi (se ne fa anche troppa, ma male e con meccanismi che non garantiscono un’azione mirata, attraverso privati), così come che la colpa del dissesto idrogeologico sia di nutrie e altri animali che scavano cunicoli. È invece vero che servano casse di espansione per frenare le piene, mentre grandi dighe sono inutili. Invece è vero che stata impermeabilizzata una quota significativa del Paese, quasi il 10% del suolo. Quanto al rapporto causale tra cambiamento climatico e disastri (continua)
Fanghi velenosi e narrazioni tossiche.
Mentre era ancora in corso l’alluvione, c’è chi ha cominciato a negare le colate di cemento approvate, ad accusare ambientalisti e animalisti, a improvvisarsi esperto di clima, dopo aver difeso ogni giorno gli interessi economici più climalteranti. E’ necessario mettere in fila e smontare le retoriche a cui è ricorsa la classe dirigente della regione Emilia-Romagna dai primi di maggio, fin dalle prime ore di alluvione. Qui non governa solo il PD: spargono cemento quanto Bonaccini, Lepore o De Pascale. La sola differenza è che la destra agisce con meno ipocrisia, meno lavaggi-in-verde. Il PD però è la regola: discende in linea diretta dai partiti (PCI, PDS e DS) che hanno amministrato la quasi totalità del territorio per una sessantina d’anni. Il PD è il principale referente politico dell’economia reale emiliano-romagnola. Rappresenta precisi interessi economici, gli stessi che hanno devastato ambiente e territorio con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. Clicca qui.
A Genova decine di “rii fantasma”.
Alluvioni, lo scolmatore non basta: a Genova decine di “rii fantasma” fanno ancora paura. Decine di corsi d’acqua, spesso dimenticati sotto le strade della città, attendono da anni la messa in sicurezza: ecco la mappa dei più pericolosi quartiere per quartiere. Clicca qui.
Gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali.
Chi sono i vandali? Sono i ragazzi di “Nuova Generazione” che fanno “sprecare litri di acqua” per ripulire i monumenti dalla vernice lavabile, e rischiano la galera? Oppure sono i signori del cemento che provocano disastri come l’alluvione in Romagna, e i loro politici… che “rischiano” di essere nominati commissario straordinario (Bonaccini) del disastro da loro combinato?
Mentre alcuni giovani, definiti «ecovandali» dai massmedia nostrani, rischiano la galera, altri, rispettati personaggi, costruttori, immobiliaristi con la complicità di amministratori comunali e politici, invocano grandi opere, la ripresa della crescita e la “necessità” di continuare a cospargere di cemento il nostro Paese. Chi sono i veri vandali, i veri barbari? I giovani che rischiano anni di galera per cercare di attirare l’attenzione delle istituzioni e della politica sui problemi prodotti dal cambiamento climatico o i costruttori avidi al seguito di politici che invocano la ripresa dell’edilizia (non certo quella popolare), la costruzione del Ponte sullo Stretto, la trivellazione del suolo e del mare alla ricerca di gas e petrolio? Clicca qui.
Ma quale emergenza?
Le terre di Romagna vengono allagate per la seconda volta in un mese e le istituzioni a tutti i livelli e i loro giornali gridano all’emergenza. Ma, con dizionario alla mano, emergenza significa circostanza non prevista. Ma come si fa a definire “circostanza non prevista” un fenomeno che, come dimostrano gli annuali rapporti dell’Ispra, è strutturale? Scorrendo l’ultimo di questi (2021) si legge che il 93,9% dei Comuni italiani (7423) è a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera. Più precisamente, abbiamo 1,3 milioni di abitanti a rischio frane e 6,8 milioni a rischio alluvioni. Sempre secondo il rapporto, le regioni più a rischio sono Emilia Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria. Servono 26 miliardi, qui ed ora, per il riassetto idrogeologico del territorio. Continua qui.
Post alluvione.
Meloni ha tagliato, nell’ambito della legge di Stabilità, il 40% dei fondi assegnati annualmente all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l’ente interregionale che si occupa, tra le altre cose, della sicurezza idrogeologica di tutto il Nord Italia e, dunque, anche delle aree colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna.
Emergenza Po.
4 milioni di abitanti a rischio idraulico. Sono anni che la proposta di legge contro il consumo di suolo giace dimenticata tra le tante inevase dal Parlamento, senza che si trovi una maggioranza pronta a votarla, e chi lancia più tweet sulle sventure degli alluvionati si scopre poi essere tra coloro che si oppongono. Clicca qui Italia Nostra.
Il signor Rossi a Venezia quaranta anni dopo.
Nei luoghi dell’alluvione nel basso Piemonte.
Un sopralluogo di Stefano Ghio: clicca qui.
Aumento catastrofi naturali: 1,3 milioni di morti, 4,4 miliardi di feriti e 2.908 miliardi di dollari di danni materiali.
L’Italia è fra i primi 10 dei paesi del mondo che hanno subito più danni. Clicca qui.
Dissesto idrogeologico: 34 uccisi in un mese.
Non è vero che siamo contro le “grandi opere”.
Ad esempio, gli ambientalisti rivendicano come “grande opera” un piano straordinario di interventi nell’edilizia scolastica. Infatti, metà dei 38.847 istituti scolastici è sprovvista del certificato di agibilità, 7 milioni di studenti dai 3 ai 18 anni dovranno studiare in strutture vecchie che fanno schifo solo a guardarle e soprattutto fuori legge, i crolli negli ultimi 4 anni sono stati 156 con 24 feriti, a tacere della prevenzione e della sicurezza (antincendio, elettrica, antisismica, collaudo statico ecc.). Tabelle pubblicate da Il Fatto Quotidiano.
Altro esempio: Piano Nazionale di Assetto Idrogeologico del Territori. Mille morti in cinquanta anni di alluvioni e inondazioni senza colpevoli.
Altro esempio: Piano Nazionale di Riduzione e Bonifica dei Manufatti d’Amianto (tramite tetti fotovoltaici). Quaranta milioni di tonnellate, settantacinque mila ettari, 2,5 miliardi di mc di coperture, sei mila morti ogni anno.
Record di alluvioni in Piemonte: tanti progetti ma realizzati niente.
La regione è la più colpita per frane e alluvioni del Nord Italia: 513 eventi su 2mila dal 2005 al 2016. Contro il dissesto idrogeologico sarebbero previsti 759 interventi per un valore di 1 miliardo e mezzo: invece sono aperti appena 52 cantieri e tutti di modesta entità. Il più penalizzato è l’Alessandrino: neppure uno dei 22 cantieri a realizzare i 107 milioni necessari per la messa in sicurezza dei territori attraversati da Tanaro e Bormida.
Cambiamenti climatici: l’altra faccia delle alluvioni è la siccità.
Dove scompare la pioggia i terreni inaridiscono e sono preda di incendi In Italia le riserve idriche si sono dimezzate in appena sette anni. E di acqua dolce utile ce n’è pochissima: appena lo 0,5% di un globo per il 70% fatto d’acqua. Con lo 0,5% devono vivere miliardi di esseri umani, con la loro agricoltura e allevamenti. Il circolo è vizioso: la siccità provoca scarsi raccolti, si rimedia aumentando le superfici coltivabili a scapito delle foreste, la deforestazione aumenta le emissioni di anidride carbonica, la quale peggiora ulteriormente gli eventi estremi, tra cui la siccità. Già oggi il 60% dell’umanità vive in aree colpite da stress idrico.
Alluvione: cosa resta?
Sopralluogo nelle campagne alessandrine per constatare i danni post-alluvione.
Clicca qui CIA Confederazione Italiana Agricoltori.
“Contro il rischio alluvione in città servono casse di espansione del Tanaro a monte”: è la scoperta dell’America.
E’ la scoperta dell’acqua calda se la fa qualunque sprovveduto. Invece l’affermazione è di Ugo Cavallera, coordinatore alessandrino di Forza Italia, che è stato in regione assessore piemontese all’Ambiente dal 1994 al 2005, oltre che in comune provincia ecc. nella sua interminabile carriera. E questa scoperta l’ha realizzata solo nel 2016: altrimenti le casse di espansione le avrebbe già fatte fare.
Alluvione ad Alessandria, nessun morto. Nel ’94 invece andò a finire così.
Clicca qui articoli di Lino Balza sulla rivista Medicina democratica numero 99 e clicca qui articolo sulla rivista numero 100.
Si costruiscono ponti inutili e costosi invece di mettere in sicurezza i fiumi.
50 anni di alluvioni e inondazioni senza colpevoli.
Tav Terzo valico, Gavio e Incalza, Burchi e Palenzona, Fornaro e Borioli. Il governo blocchi i lavori. La grande opera SPUZZA, direbbe papa Francesco.
Tafuri a Lupi: “Se invece di Incalza mi fossi rivolta a Fornaro e Borioli? Avrebbero smesso di ridere?” |
Clicca qui Giampiero Carbone “Emergono ulteriori particolari sul ruolo del dirigente arrestato. Incalza e il Terzo valico. Anche il gruppo Gavio nelle carte dell’inchiesta. L’accusa: aver favorito l’iter della Grande opera. A suo genero versate consulenze per 700 mila euro”
Clicca qui Il Fatto “Le grandi opere da bloccare. Infinite, costose, inutili”
Clicca qui La Stampa “L’amianto delle gallerie Terzo Valico controllato da geologi del Cociv. La Regione: costa troppo”
Clicca qui dal convegno di Arquata Scrivia 5 proposte al governo per voltare pagina.
Clicca qui Grasso e Indice “L’inchiesta su tangenti e malaffare tocca il terzo valico. Costi alti? rincarino i biglietti ai pendolari”. Fornaro ora capisce?
Clicca qui Giampiero Carbone “Dopo l’alluvione. Fondi negati al territorio”. Borioli in buona fede?
Borioli e Fornaro. “Beffa agli alluvionati” clicca qui Il Fatto.
Clicca qui Piero Bottino “Opera grande e infinita”.
Clicca qui Davide Milosa “Il manager cercava l’appoggio di Fabrizio Palenzona” detto ‘Ciccio’.
Clicca qui Noterzovalico “Più l’opera è inutile e più è alta la corruzione”.
Borioli e Fornaro senza pudore: “L’allarme di Incalza non ci scoraggia”. Clicca qui.
Antonello Brunetti commenta la nostra rassegna stampa: clicca qui.
Ponte Meyer ad Alessandria e Tav Terzo valico Appennino ligure piemontese sono citati da Barbara Spinelli.
Quali esempi del partito trasversale della cementificazione delle opere inutili costose pericolose (clicca qui “Alluvioni a ripetizione. Basta retorica dell’emergenza”). Con finanziamenti UE si edificano storture come il ponte (12 milioni che la città pur in dissesto dovrà integrare con mutui) e l’alta velocità (6,2 miliardi per cominciare). Sono di “centrosinistra” attualmente il Governo e le Giunte del Piemonte e Alessandria. Nulla è cambiato.
Alluvioni: gestione dei torrenti e centraline idroelettriche.
Frane, alluvioni, deragliamenti, cave ai tempi del Terzo Valico.
Tera e Aqua di dicembre – gennaio.
-Il decreto Scassa Italia, una follia di grandi Opere dannose, trivelle davanti Venezia, Napoli e Amalfi, inceneritori, Autostrade inutili
– Settis: se Venezia muore all’ombra dei grattacieli
– Alluvioni: un paese di asfalto e cemento
– Lavoro verde: nei campi, artigianato, riuso, scuola,energia, mobilità
– Che fare alle elezioni regionali di primavera?
– VeneziaCambia2015: 7 regole per cambiare la politica
– Una firma per la Difesa civile non armata-proposta di legge di iniz. pop.
Clicca qui
Al Tav Terzo Valico i soldi. Ai pendolari le frane.
Con i finanziamenti della grande opera – costosa inutile e dannosa– si metterebbe in sicurezza dalle alluvioni l’intero Appennino ligure piemontese. Antonello Brunetti e Mario Bavastro dell’AFA, amici delle ferrovie e dell’ambiente: “L’unica grande opera urgente è quella delle tante opere di prevenzione del dissesto, di manutenzione e miglioramento delle linee esistenti. Anche le imprese avrebbero maggiore lavoro, più qualificato e duraturo”.
Clicca qui Il Fatto Quotidiano
Alluvioni, fenomeni metereologici inconsueti che stanno diventando la norma.
Clicca qui Agoramagazine “Le alluvioni uccidono e si spendono soldi per la TAV”
Mentre si contano morti e danni per le alluvioni, spendete milioni per opere inutili come Tav Terzo Valico e ponte Meier. È vero che assistiamo a fenomeni metereologici inconsueti che stanno diventando la norma. Tutto ciò dovuto al cambiamento climatico che sta coinvolgendo il nostro Pianeta che è conseguenza di politiche economiche globali inadeguate e scorrette. Questo mese è entrato in vigore il Decreto Legge denominato Sblocca Italia,
esso persevera lo scempio edilizio e la cementificazione dei nostri territori. Il governo italiano in questo è aiutato anche dall’Europa, che finanzia le grandi opere, come ad esempio il Terzo Valico e il ponte Meier. La città di Alessandria riceve 12 milioni di euro e si dovrà impegnare con altrettanti (chissà come farà?!) per la costruzione del nuovo ponte, sorgerà al posto del ponte Cittadella, abbattuto nel 2009 anche se incolpevole dell’alluvione del ’94. Come scrive Barbara Spinelli, scorrono fiumi di denaro pubblico destinato a opere il più delle volte inutili e spesso devastanti, quando mancano i soldi per la difesa del suolo dalle esondazioni, per la Protezione civile, per la sanità, per un abitare dignitoso, per i servizi essenziali. E così la pioggia diventa alluvione. La mancanza di manutenzione ordinaria al territorio rende ormai questo fenomeno normale. Invece occorrono investimenti e buon governo e rifiutare ulteriori sprechi in grandi opere. Investire nella messa in sicurezza del nostro territorio dotandolo di piani capaci di gestire le emergenze diverse a seconda dei luoghi, dovute anche ai cambiamenti climatici, basta scorciatoie per gestirle, si avviino provvedimenti per la manutenzione delle strade, delle scuole, delle ferrovie, degli ospedali e si renda il terreno libero dalla cementificazione che lo ha reso impermeabile con il recupero delle aree abbandonante e non curate e si fermi un’urbanizzazione incontrollata che sta distruggendo campagna e boschi, fonti di guadagno e corruzione e infiltrazione mafiosa. Dopo più di 4000 morti per alluvione dal 1966 anno dell’alluvione di Firenze, passando per quelli di Alessandria nel 1994, ancora oggi si muore, il rischio esiste ancora ed è alto, troppo alto, Medicina democratica movimento di lotta per la salute afferma nella sua filosofia che il rischio per la salute dei cittadini deve essere zero quindi chiede così come ha sempre fatto, che il governo prenda provvedimenti come richiesti da più parti perchè questo costituirebbe non solo una cospicua fonte di lavoro, ma un rispetto tra istituzioni e cittadini. Dunque azzeri il TAV. Uno Stato che abdica ai propri doveri per consentire profitti, incurante della salute dei suoi cittadini, rischia di aprire voragini non solo nel tessuto urbano, ma anche nella propria democrazia.
Una voce fuori dal coro giornalistico: Medicina democratica sull’alluvione ad Alessandria.
Le responsabilità, nomi e cognomi. Nel ventennale delle celebrazioni in corso.
Clicca qui l’inchiesta pubblicata sulla nostra Rivista.
A piedi lungo il Tanaro a 20 anni dall’alluvione.
E’ il progetto proposto dall’associazione di promozione sociale CamminAmare.
Clicca qui.