In occasione della Giornata Mondiale per gli Animali negli Allevamenti, le Associazioni Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Terra! e WWF evidenziano numeri e impatti degli allevamenti intensivi e…
Categoria: Alimentazione
Occhio alle vongole con Pfas.
Dalle onde del mare un aerosol ricco di PFAS, trasportato dall’aria verso la terraferma.
Regioni e Comuni non controllano gli impianti di depurazione. I Pfas finiscono nei fertilizzanti e nella catena alimentare.
Allerta Pfas anche nel Canton Ticino.
L’accoppiata mortale dei Pfas nei pesticidi, nel cibo e nel latte materno.
Stop alla vendita in Svizzera di carne e latte contaminati da Pfas.
Non consumare uova con Pfas. Ma come distinguerle?
Pfas nelle uova non solo ad Alessandria ma anche in Olanda.
A Spinetta Marengo scarica la Solvay, a Dordrecht la Chemours. L’Istituto Nazionale per la Salute e l’Ambiente dei Paesi Bassi (RIVM) e il servizio sanitario GGD avevano già consigliato alla popolazione della regione di Dordrecht di non mangiare più le uova delle proprie galline. Ora lo studio dell’emittente NOS è stato condotto anche fuori della regione, nelle province di Utrecht, Frisia e Limburgo: i livelli dei forever chemicals nelle uova superano la norma di sicurezza europea. Nel mirino Chemours, come la Solvay per i Comuni della provincia di Alessandria.
Gli scienziati consultati ritengono che l’aumento dei valori di PFAS nelle uova di gallina sia un’importante indicazione di quanto l’inquinamento dei tossici e cancerogeni sia diffuso in Olanda: l’RIVM ha trovato le sostanze chimiche anche nella schiuma del mare e un altro studio sempre dello stesso istituto ha rivelato che i cittadini olandesi ingeriscono troppi PFAS, principalmente attraverso cibo e acqua potabile.
L’acqua imbottigliata non ha l’etichetta “pfas free”.
E neppure si sottopone a controlli sistematici la presenza di Pfas nelle bottiglie dei supermercati. Mentre dove l’indagine c’è stata, è scattato l’allarme. Le Monde e France Info hanno messo in evidenza la contaminazione delle acque di sorgenti celebri come la Perrier, appartenente alla multinazionale impegnata nel settore alimentare più grande al mondo: Nestlé (in Italia con le acque minerali San Pellegrino, Panna e Levissima).
In Francia le autorità hanno ordinato il fermo di pozzi dello stabilimento di Vergèze situato nel dipartimento del Gard. Scoperta la presenza oltre che di Pfas anche di batteri e pesticidi. Nestlé, da parte sua, ha provato ad ovviare alla situazione con la distruzione di 2 milioni di bottiglie Perrier. A quanto pare, il Ministero della Salute sapeva già della situazione riguardante i prodotti del marchio, contenenti le sostanze dannose per l’organismo. Questa non è la prima volta che una celebre multinazionale fa discutere a livello internazionale.
Ora, la questione sta scatenando la reazione anche della Germania. Qui i consumatori si sono riuniti nella firma di una lettera inviata all’amministratore delegato di Nestlé Deutschland, Christoph Ahlborn, da parte del gruppo Foodwatch. Più di 38mila persone si sono schierate contro il marchio, chiedendo che le bottiglie contenenti acqua contaminata vengano al più presto ritirate dai supermercati.
In Italia si continua tranquillamente a vendere Perrier.
L’ “invisibile” TFA nell’esistenza nebulosa della Solvay di Spinetta Marengo, tra processi e class action.
Pfas letali ancora più cotti che crudi.
Basta bollire gli alimenti per eliminare i Pfas? Tutt’altro. Nel cibo cotto i Pfas sono presenti in misure decine di volte superiori a quanto avviene nello stesso alimento crudo. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, principale ente pubblico di ricerca italiano. I ricercatori hanno prelevato acqua dalla falda inquinata tramite il pozzo di un’abitazione della zona rossa del vicentino. Con l’acqua prelevata sono stati lessati pasta, riso, carote, patate e carne di manzo. Tutto questo analizzando acqua e cibi prima e dopo la cottura. Ebbene la concentrazione di pfas nell’acqua aumenta al crescere del tempo di ebollizione, invece di calare come molti credevano, e gli inquinanti, con la cottura, passano negli alimenti. In proporzione più alta per pasta e il riso, che assorbono più acqua.
Secondo Greenpeace Italia «per tutelare la collettività non basta erogare alla popolazione acqua pulita, è necessario il divieto dell’uso e della produzione dei perfluorati sull’intero territorio nazionale».
Sorveglianza Pfas nei prodotti agroalimentari.
L’esposizione della popolazione ai Pfas avviene per via respiratoria e per via alimentare attraverso il consumo di alimenti e acqua. Gli alimenti vegetali possono venire contaminati dal terreno e dall’acqua utilizzati per coltivarli. Quelli di origine animale dai Pfas che si concentrano negli organismi animali tramite l’acqua e/o i mangimi vegetali e foraggi. La presenza di Pfas in imballaggi alimentari e attrezzature impiegate durante la trasformazione alimentare contribuisce ulteriormente all’esposizione alimentare.
I Pfas hanno il sistema immunitario come primo avversario e la diminuzione della risposta alle vaccinazioni dei bambini costituisce un effetto critico. Nelle valutazioni dell’Autorità Europea per la sicurezza alimentare EFSA, l’acqua potabile, il pesce, la frutta, le uova, i prodotti a base di uova, sono risultati essere i principali contributi all’esposizione alimentare di fondo nella popolazione europea nel suo complesso.
A dicembre ’23 la Regione Veneto ha varato un nuovo “Piano di sorveglianza Pfas nei prodotti agroalimentari delle zone rosse e arancioni” riferito alle matrici vegetali.
Altri buoni motivi per vietare il glifosato.
L’UE sta decidendo il bando del glifosato. Questo articolo (clicca qui) , che illustra una nuova ricerca, ancora una volta dimostra gli effetti terribili sullo sviluppo mentale e nervoso dei bambini durante e dopo la gravidanza.
Il cibo agroecologico: la salute vien mangiando.
All’evento organizzato da ISDE Medici per l’Ambiente (al quartiere del Carmine di Genova nell’ambito della manifestazione “SeminaGenova”) con il logo di “FronteComuneLigureperlasalute”
Anche i Bisfenoli e non solo i Pfas uccidono.
Il Bisfenolo è ingrediente chiave per plastiche e resine. Come è noto, dopo i nostri esposti a Procura-Prefetto-Arpa, l’Arpa aveva confermato quanto avevamo denunciato: alla Solvay di Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo nelle sostanze in uso. In un quarto esposto, clicca qui, avevamo segnalato la risposta della sorpresa Arpa: la Solvay ammetteva l’uso del Bisfenolo AF (non si sa se autorizzato e tanto meno monitorato n.d.r) ma non del Bisfenolo A. A nostra volta, ribadivamo che “Dal punto di vista di danni alla salute, non vi è alcuna differenza tra Bisfenolo A e Bisfenolo AF [tra 2,2-Bis(4-idrossifenil) propano e 2,2-Bis(4-idrossifenil) esafluoropropano, secondo la Nomeclatura IUPAC International Union for Pure and Applied Chemistry]”.
Ebbene, dopo un accurato esame delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, le conclusioni della nuova valutazione dell’ Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno confermato l’allarme tossico e cancerogeno del Bisfenolo A e hanno abbassato la Dose giornaliera di tollerabilità (Dgt ovvero la quantità che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute) di circa 20mila volte. Dai 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno stabiliti nel 2015 a 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo).
La UE aveva già vietato la produzione di biberon in policarbonato. Alcuni stati europei avevano già introdotto ulteriori restrizioni nazionali: la Francia ha bandito il Bisfenolo in tutti gli imballaggi e i materiali a contatto con gli alimenti, Danimarca e Belgio hanno bandito il bisfenolo A in materiali a contatto con alimenti per lattanti e bambini piccoli, la Svezia lo ha vietato in rivestimenti e vernici di articoli e imballaggi per alimenti destinati a lattanti e bambini piccoli.
In Italia il bisfenolo è utilizzabile nella fabbricazione industriale di prodotti in policarbonato per beni di consumo comuni, quali stoviglie di plastica riutilizzabili, bottiglie per bevande, attrezzature sportive, CD e DVD, ovvero in resine epossidiche per il rivestimento interno dei tubi dell’acqua e dei contenitori in latta di alimenti e bevande, e anche nel rivestimento degli scontrini di vendita.
Crisi alimentare e guerra in Ucraina: facciamo chiarezza.
Manca il grano nel mondo o in UE? Manca il mais? Mancano le materie prime? E l’Italia? La speculazione finanziaria sulle materie prime agricole.
A che serve o, meglio, a chi serve sostenere la paura della penuria? A che serve sostenere che bisogna rinunciare alla transizione agroecologica – quel poco che resta nella PAC riformata – per rilanciare una nuova “battaglia del grano”? E che c’entra deregolare l’applicazione delle disposizioni legislative attuali sugli OGM, vecchi e nuovi, per far fronte “alla mancanza di pane”?
L’Associazione Rurale Italiana fa chiarezza rispetto agli allarmi lanciati dal mondo agroindustriale sull’attuale crisi bellica in Europa dell’Est. Clicca qui.
Giornata mondiale di azione per la Sovranità Alimentare.
La sovranità alimentare è la soluzione per trasformare i sistemi alimentari, porre fine alla fame e alla malnutrizione e raffreddare il pianeta, preservando la biodiversità e rispettando i diritti dei contadini e dei lavoratori.
PFAS nei pesticidi, allarme alimentare “di proporzioni epiche”.
Allarme degli scienziati. Secondo i test portati avanti dal gruppo ambientalista americano Public Employees for Environmental Responsibility (Peer), e confermati dall’Agenzia statunitense per l’ambiente (Epa), negli erbicidi e insetticidi
Consumo di suolo, servizi ecosistemici e green infrastructures.
Il suolo è una risorsa non rinnovabile che va protetto per garantire il nostro cibo, la tutela della biodiversità, la protezione dal rischio idrogeologico e per lottare contro i cambiamenti climatici. Clicca qui il programma del dibattito a Voltaggio.
Maxi-processo per pesca abusiva e inquinata in laguna di Venezia, vongolari tutti assolti.
Clicca qui. Sentenza allucinante secondo Luciano Mazzolin per l’Associazione AmbienteVenezia.
Pasta al glifosato, Lidl ed Eurospin le peggiori.
Verità inquietanti emerse dalle analisi de Il Salvagente su 22 pacchi di pasta italiana. Clicca qui.
Scatta il divieto di consumo di pesce proveniente dalle zone contaminate da PFOA.
Ordinanza della Regione Veneto, dopo che è stato decretato lo stato di emergenza e il commissariamento dell’area colpita. Clicca qui.
La Regione Veneto si è costituita parte offesa. Clicca qui.
PFOA la nostra lotta continua.
Greenpeace di nuovo in azione ad Alessandria.
Dopo la spettacolare scalata alle ciminiere di Spinetta Marengo con gli striscioni “Qui si buca l’ozono” (clicca qui), blitz allo stabilimento Saiwa di Capriata d’Orba: “Basta olio di palma che distrugge le foreste” (clicca qui).
I rischi associati al consumo della farina 00.
L’allarme del dottor Franco Berrino, epidemiologo dell’Istituto dei Tumori di Milano. Clicca qui. Allarme controverso: non sono più rischiose le farine con integrali?
Occhio all’alimentazione.
Consiglia Salvo segnala:
https://www.greenme.it/informarsi/animali/29438-glifosato-cibo-cani-gatti
California: stop alle uova da allevamenti in gabbia | Il Blog di Beppe Grillo
Greenpeace, ‘arrembaggio’ a nave con olio di palma. Arrestati sei attivisti – Rai News
Nel diesel sempre più olio di palma, ma i cittadini Ue non lo sanno
I veleni nell’alimentazione.
Su segnalazione di Consiglia Salvo: clicca qui.