Il referendum “acqua bene comune” scippato dal governo.

Sulla tabella è evidenziata la distribuzione dell’acqua potabile per uso domestico, distinguendo le forme ufficiali di gestione . Con il referendum del 2011 gli italiani scelsero il sì all’acqua pubblica bloccando la strada ai privati, poi il governo ha di fatto azzerato il referendum: i padroni del “bene comune acqua” (Acea, Hera, Iren, A2a) sono -in un processo di progressive concentrazioni- aziende quotate in borsa multiutilities (servizio idrico, energia, rifiuti) di fatto votate al profitto privato anche quando teoricamente controllate dagli enti locali. Il fallimento della privatizzazione è segnato dall’aumento delle tariffe e dal peggioramento del servizio stante i mancati investimenti (5 miliardi l’anno): su 100 litri distribuiti 39 si perdono dalle reti idrauliche colabrodo. Le gestioni interamente pubbliche sono sempre più minoranza (34 su 72).

Approvato in Regione il nuovo piano cave Tav Terzo Valico.

Pur in presenza del “no” di quattro Comuni (Novi Ligure, Arquata Scrivia, Sezzadio e Pozzolo Formigaro), del “ni” della Provincia e del “se” del Comune di Alessandria. Individuati 12 siti prioritari: Tortona (Cascina Pecorara, Castello Bovo), Novi (Cascina Polidora), Pozzolo (Cascina Guendalina, Cascinone, Pelosi, Cascina Ponzana, Cascina Vassuria), Alessandria (Guarasca 1, Guarasca 2), Sezzadio (Opera Pia 2) e Bosco Marengo (Cà Bianca). I siti di riserva sono Alessandria (Cascina Bolla 2), Tortona (Montemerla), Frugarolo-Casalcermelli (Cascina Pitocca), e Novara (Cascina Bettole di Romentino e Cascina Nuova di Cerano). Ospiteranno altri 2,7 milioni di metri cubi di terre di scavo (amiantifere), oltre ai 5,3 milioni approvati in precedenza.

Un’emergenza idrica che fa acqua da tutte le parti.

La cosiddetta “emergenza idrica” (diminuzione della disponibilità d’acqua, crollo delle precipitazioni e delle portate di fiumi e sorgenti, aumento delle temperature medie) viene da lontano: è provocata dalla cattiva gestione e dalla privatizzazione ma si continua a far finta di nulla e a insistere su progetti che rischiano di devastare quanto rimane del residuo patrimonio idrico italiano.
Clicca qui il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Il decreto legge sull’acqua fa acqua da tutte le parti.

Nel 2007, per iniziativa del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua era stata presentata la legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” con raccolta firme (406.626) depositate alla Camera. Obbiettivi: acqua come diritto umano, tutela della risorsa e della sua qualità, la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la gestione dello stesso mediante strumenti di democrazia partecipativa. Oggi, ci troviamo di fronte ad un disegno di legge che il Parlamento ha completamente stravolto: di fatto, se ne è svuotato l’impianto generale e travisati i principi essenziali.

Clicca qui la storia della legge e l’analisi critica dell’attuale testo.

Una bella manifestazione ad Alessandria per scacciare dalla poltrona la sindaco, però…

        
700 né 2.500 partecipanti ma certamente una bella manifestazione quella del 27 maggio ad Alessandria, calorosa dalla Valle Bormida, tiepida degli alessandrini locali. La vera conta si farà l’11 giugno, anzi il 25. Riflessione. Il cavallo di battaglia della marcia è stata la non rielezione a sindaco di Rita Rossa, Premio Attila 2016. Se sarà riconfermata dalle urne: il 27 maggio è stato un flop, i Comitati sconfitti, via libera a Tav terzo valico, discariche e Solvay? E se sarà bocciata: il nuovo sindaco sarà meglio, considerato che fra i candidati l’unica voce amica è quella del grillino? In entrambi i casi cosa faranno i Comitati: occuperanno l’anno a preparare per il prossimo maggio la terza marcia? Se ci si limita a questi eccezionali ma domestici rituali non si dura a lungo: la partecipazione popolare si scoraggia e si affievolisce, gli avversari procedono più svelti di prima. Bisogna invece prepararsi ad una lotta di lunga durata che metta in campo tutte le forme di scontro possibili, in tutte le direzioni, aguzzando la fantasia. Bisogna prendere esempio dalla Valle Bormida ai tempi dell’Acna e oggi dalla Valle Susa… E bisogna porsi il problema delle alleanze… (continua).
Clicca qui Piero Bottino “La protesta va in scena tra ambiente ed elezioni. Un migliaio al corteo”
Clicca qui Corriereal “Insieme per acqua e salute: la protesta da Sezzadio arriva ad Alessandria”
Ciicca qui Alessandrianews “Insieme per acqua e salute”
Clicca qui Il Piccolo “Acqua e cave ci si prepari a una lotta di lunga durata”

Non votate Oria Trifoglio. Perché.

Perché nell’intervista (clicca qui) non prende neppure un impegno per salute a ambiente: ignora il Pfoa nel sangue di lavoratori e cittadini, la bonifica delle falde sotto Solvay quale principale emergenza sanitaria di Alessandria, gli allarmi epidemiologici per i bambini di Spinetta. Tanto è più grave perché Trifoglio è medico, addirittura ginecologa.

Fraschetta: tragico esempio per i Comitati Scrivia e Bormida.

Perché Medicina Democratica Movimento di lotta per la salute, alla realizzazione della manifestazione del 27 maggio ad Alessandria organizzata dai Comitati della Valle Bormida e della Valle Scrivia, ha partecipato anche promuovendo con il libro “Ambiente Delitto Perfetto” una sottoscrizione nelle assemblee? Perché la sua storica peculiarità è la “prevenzione primaria”, da non confondersi con la pur necessaria “prevenzione diagnostica”. Questa è utile per individuare in tempo con visite e analisi la malattia, quella per impedire l’insorgenza della malattia. Il cancro da amianto (peraltro finora incurabile) si previene non perforando l’Appennino con il Tav Terzo Valico e non riempiendo le cave di veleni, si previene non ammassando mega discariche sulla falda acquifera come a Sezzadio. Se non si impediscono queste calamità ambientali destinate a diventare calamità sanitarie, si rischia di fare la fine della Fraschetta. Fanno un errore i Comitati a non insistere su questo tragico esempio. Cromo e ventun veleni di un milione di metri cubi sotterrati stanno sciogliendosi nella vitale riserva d’acqua sormontata dalla Solvay di Spinetta Marengo. Le pur parziali indagini epidemiologiche evidenziano che neppure i bambini sono risparmiati. Ci siamo, solitariamente, battuti per impedirlo. La realizzazione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta sarebbe stata “prevenzione primaria”. Oggi, purtroppo, siamo costretti alla “diagnostica”, cioè a chiedere di misurare il cancerogeno PFOA nel sangue dei lavoratori e dei cittadini. Oggi, purtroppo, siamo costretti alla “cura”, cioè è necessaria la bonifica di questo disastro altrimenti destinato all’infinito, bonifica complessa e costosa che può essere garantita solo da un Comitato scientifico internazionale. Ma il sindaco uscente, al pari di quelli precedenti, non si è adoperato neppure nella “diagnostica” né nella “cura” della più grave malattia ambientale dell’alessandrino. Continuiamo a denunciarli. Il prossimo sindaco? I programmi elettorali ci lasciano perplessi.

Clicca qui Corriereal “Fraschetta tragico esempio per i Comitati Scrivia e Bormida”
Clicca qui Damiela Terragni “Solvay tragico esempio. E i Comitati sbagliano”
Clicca qui Il Piccolo “Ambiente: perché conta molto la prevenzione”
Clicca qui Pennatagliente “Fraschetta tragico esempio per i Comitati Scrivia e Bormida”

https://www.scribd.com/document/349323720/Medicina-democratica
 

Cromo in falda? Sono cazzi vostri, alessandrini. Parola di amministratore delegato Amag.

Mauro Bressan (PD): eliminarlo costa troppo, chiediamo una proroga di tre anni alla normativa statale. Gioisce la Solvay: il milione di metri cubi sotterrato può continuare tranquillamente a colare in falda.
Clicca qui Piero Bottino “Meno cromo nell’acqua? Roma chiede un miracolo: l’ad mette le mani avanti.”

Emergenza PFOA. La marcia a difesa della salute, dell’acqua e dei beni comuni.

 

Partenza ore 9,45 dalla piazza del Duomo di Montecchio. La sezione di Medicina democratica di Alessandria partecipa al dibattito al Municipio di Trissino, affermando la lotta comune contro gli avvelenamenti Pfoa della Miteni di Trissino e della Solvay di Spinetta Marengo.

Clicca qui Alberto Peruffo.
Clicca qui Barbara Tartaglione.

L’uscente sindaco Rita Rossa bersaglio della grande manifestazione ad Alessandria del 27 maggio.

Dopo 9 assemblee popolari in provincia, sono stati stampati e stiamo distribuendo 55.mila volantini (clicca qui). Medicina democratica ha già contribuito con 875 euro raccogliendo le sottoscrizioni per il libro “Ambiente Delitto Perfetto” (chi vuole ulteriormente contribuire con la sottoscrizione riceverà, all’indirizzo comunicato, il libro “Ambiente Delitto Perfetto” (minimo 15 euro) su IBAN IT25R0558410400000000002329 (specificare causale).

Assemblea Nazionale Forum dei Movimenti per l’Acqua.

Clicca qui i report dell’assemblea. Presenze: Attac Italia, Cadtm Italia, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Comitato Savonese Acqua Bene Comune, Comitato Acqua Pubblica Lecco, Comitato Acqua Pubblica Sondrio, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Acqua Pubblica Matera, Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Coordinamento Regionale dei Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna, Rete Civica ATO 3 Campania, Comitato Acqua Pubblica Faenza, Comitati Cittadini per l’Ambiente – Sulmona, Confederazione Cobas, Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, Comitato Acqua Bene Comune La Spezia, Comitato Genovese Acqua Bene Comune, Coordinamento Acqua Pubblica Basilicata, Forum Pontino Diritti e Beni Comuni, Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Comitato .Milanese Acqua Pubblica, Comitato Acqua Pubblica di Salerno.

L’unica soluzione è una gestione pubblica, partecipativa ed eco-compatibile dell’acqua.

A distanza di quasi sei anni dai referendum del 2011 appare evidente come l’esito sia stato prima disconosciuto, poi disatteso e infine sia stata messa in campo, da parte di tutti i Governi una strategia volta a rilanciare i processi di privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali. Alti profitti, bassi investimenti, reti vecchie, ritardi nella depurazione, aumenti delle tariffe.

Clicca qui Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Amianto fino a 300 mila fibre per litro nei campioni di falda prelevati Arpa nei pozzi intorno alla cava Clara e Buona ad Alessandria.

Pur consapevole che la cava è poco distante dai pozzi dell’acquedotto cittadino e che l’area è in zona esondabile, la sindaco Rita Rossa ha ritirato l’ordinanza comunale che vietava i conferimenti di smarino del Tav Terzo Valico.
Clicca qui notavterzovalico.info “305.000 ff/l di amianto in falda a Clara e Buona. La salute è a rischio ma la Rossa tace”

Così funziona la giustizia ambientale in Italia. Tutti assolti a Bussi. Ma la situazione è drammatica.

La sentenza del processo davanti alla Corte d’Assise di Chieti riguardante la mega discarica di Bussi ha assolto tutti i 19 amministratori della Montedison dal reato doloso di avvelenamento delle acque mentre quello di disastro ambientale è stato derubricato in colposo e, quindi, dichiarato prescritto. Nessun pericolo per la salute pubblica, secondo il tribunale. Invece gli ultimi 56 campionamenti dell’Agenzia regionale tutela ambiente misurano 20 parametri oltre i limiti di legge, la diossina tipo Seveso è 200 volte oltre i limiti sulle sponde del fiume Pescara, l’esacloroetano supera di 584 volte, il tetracloroetano di 1.740 volte, il mercurio è entrato nella catena alimentare. I veleni sono sprofondati nell’acqua di falda a 80 metri mentre nella Valle del Pescara vivono mezzo milione di persone. 

Introdurre nel codice penale il reato specifico di omicidio sul lavoro.

E’ la proposta di legge di Casson, Barozzino e Airaudo al Senato. D’accordissimo. Anche se non è che manchino le leggi in Italia, il problema è che la magistratura non le applica. Quando è dolo derubrica a colpa e quindi a prescrizione. Quando, come per l’ecocidio della Solvay di Spinetta Marengo, è “avvelenamento doloso della falda” (16 anni) derubrica a disastro colposo innominato (2 anni) ecc.

Clicca qui Riccardo Chiari “Omicidio sul lavoro. Nuovo reato contro le stragi bianche”.

Questa volta l’esplosione della raffineria non ha inquinato l’aria.

Grazie alla forte pioggia… ha inquinato la falda. Tre scoppi da luglio all’Eni di Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia). Ancora secretati dalla magistratura i rilievi Arpa di dicembre. Gli avvelenamenti, compresi gli sversamenti dell’oleodotto, si riversano in Piemonte: tortonese, Valle Scrivia.
Clicca qui Claudio Bressani “Dopo il rogo, divampa la polemica”.
Clicca qui Maria Teresa Marchese “Seri interrogativi su come viene gestita la sicurezza”

ADOTTA LO STRISCIONE!

I Comitati di Base della Valle Bormida aspettano il tuo slogan in difesa della Falda Acquifera! Con i più belli saranno realizzati striscioni che saranno consegnati direttamente a casa tua pronti per essere esposti! Dal 13 febbraio ogni giorno pubblicheranno le foto degli striscioni realizzati. Compila il FORM che trovi al seguente Link.

Clicca qui il video “Adotta uno striscione”

Manifestazione regionale contro le grandi opere.

Organizzata da No dal Molin, Comitati contro le grandi opere per la difesa dei Beni comuni. Piazza Matteotti – Vicenza ore 15,30 sabato 21 gennaio. Stop alla devastazione dei territori e al saccheggio dei beni comuni! Contro le guerre, le basi e le spese militari! Per l’acqua bene comune! Una sola grande opera: casa, reddito, diritti per tutti/e!

Occuparsi di una discarica e non di Solvay è come preoccuparsi della pagliuzza nell’occhio piuttosto che della trave.

A un titolo a cinque colonne (es. La Stampa/Piero Bottino) “Una discarica alla mercè del Bormida” riferita alla cava “Clara e Buona”, dovrebbe in proporzione corrispondere un intero giornale dedicato allo stato attuale della falda sottostante la Fraschetta. Semmai è il Bormida, e non solo, alla mercè della Solvay. Si comprende che i giornali preferiscono non disturbare i grossi padroni dell’inquinamento, tanto più perché lo fanno i politici e gli amministratori pubblici, si comprende un po’ meno che la popolazione tenda ad esorcizzare i pericoli più gravi cercando di ignorarli (ma non affrontandoli), non si comprende affatto che Associazioni ambientaliste e Comitati si sparpaglino a difendere ciascuno l’innaffiatoio del proprio orticello. Ma che senso ha impedire a Spinetta Marengo l’ipotetico inquinamento della falda dai rifiuti del Tav Terzo Valico, quando questa falda è già ai livelli massimi di inquinamento? Come minimo, mentre ci si batte per impedire il peggioramento dell’amianto, ci si batta per conseguire la bonifica della falda (ammesso e non concesso che non stia diventando irreversibile), altrimenti il Terzo Valico aggiungerebbe un cucchiaino al lago di veleni ben più potenti e pericolosi. Analoghe considerazioni valgono per la grande lotta dei Comitati della Valle Bormida. O ci si mette in testa che la falda è unica, che la battaglia deve essere unica, che l’unione fa la forza, altrimenti sono tutte battaglie perdenti e inutili. Tutte le battaglie sono perdenti se non si affronta la bonifica della Solvay di Spinetta Marengo. Non lo dico io, lo ammette la sentenza della Corte di Assise di Alessandria che svolge una analisi esemplare dello stato di inquinamento… per poi non trarne le conseguenze sul piano delle condanne ai veri responsabili (piuttosto che ai pesci minori). Vediamo in breve cosa ebbe sanzionato in sentenza la Corte (clicca qui) sottolineando che oggi l’avvelenamento della falda è rimasto tale, anzi aggravato, nell’indifferenza e nell’inerzia delle autorità pubbliche e della politica, compresi gli organi di informazione e ahimè partedel mondo ambientalista. Aggiungiamo, a tragico corollario, la superficialità della classe politica alessandrina che si occupa, giustamente, del “Registro Tumori” senza rendersi però conto che esso è solo una parte dell’ “Indagine epidemiologica”, dunque uno strumento monco, insufficiente. Così come sarebbe monca una indagine epidemiologica limitata al solo Comune di Alessandria (che comunque non c’è). Quando finalmente i Comuni della Fraschetta si faranno carico (soldi alla mano, non chiacchiere) delle dettagliate proposte, che tutti hanno ricevuto da Medicina democratica, per una Indagine epidemiologica della Fraschetta, sarà sempre tardi. Sarà sempre tardi quando si muoverà l’assessore del Comune capoluogo, che abbiamo investito del compito di raccordo intercomunale.
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Contro le privatizzazioni, a difesa delle sorgenti e dell’acqua.

Il Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua organizza una Assemblea pubblica per opporci alla mega-privatizzazione che interessa l’acqua delle sette regioni del Centro Sud Italia, la cui mega-gestione sarebbe affidata a multinazionali quali Acea, Suez, Veolia, con il beneplacito di affaristi/teorici/politicanti dell’investire. Nel resto d’Italia, come si sa, la gestione dell’acqua delle restanti regioni andrà alle utility del Nord ( Iren, Hera, A2A, altri). Clicca qui

Tav Terzo Valico amianto ovunque: Alessandria, Arquata Scrivia, Fraconalto, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia.

Trovato ovunque e sparso dappertutto: nel deposito Libarna di Serravalle (che sappiamo però estendersi anche sul comune di Arquata), nel deposito di Pozzolo (Cascina Romanellotta), nel deposito di Novi (alla Pieve, a ridosso del centro abitato) e ad Alessandria (Cascina Clara e Cascina Buona, molto vicino ai pozzi che riforniscono l’acquedotto).. Ma nessun sindaco ha avvisato la popolazione. Nel giro di un mese siamo passati dagli arresti dei vertici di COCIV al ritrovamento di amianto nel silenzio generale delle Istituzioni, eventi che avevamo ampiamente previsto e segnalato. Clicca qui NoTav Terzo Valico. 

Presidio dei Comitati davanti alla sede della Provincia.

Il rischio per la falda che alimenta gli acquedotti permane anche dopo il ridimensionamento del progetto Grassano Riccoboni.

Clicca qui il duro commento di Lelio Moricone Presidente del Comitato Vivere a Predosa
Clicca qui Giampiero Carbone ” Conferenza dei servizi: Recupero rifiuti a Predosa”.