Libri digitali e scuola: risposte uguali a persone diverse?

È indubbiamente questo il rischio concreto che si correrà nel passaggio dai libri scolastici cartacei a quelli in formato digitale, rinviato all’anno scolastico 2014-2015 da un recente Decreto Ministeriale, se non si terrà conto di una serie di elementi e di norme internazionali e nazionali, riassumibili in poche parole: la necessità di tener conto della piena accessibilità dei cosiddetti “libri del futuro”.
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Centri di ascolto per la distrofia muscolare.

I CAD (Centri Ascolto Duchenne) sono servizi gratuiti di consulenza specialistica, voluti dall’Associazione Parent Project, per assicurare informazioni e un aggiornamento continuo sulle varie problematiche mediche, sanitarie e sociali connesse alla distrofia muscolare di Duchenne e a quella di Becker. Attualmente ce ne sono tredici, in diverse Regioni (continua…)

Manifestiamo a Torino sotto il palazzo del consiglio regionale del Piemonte.

Martedì 26 novembre ore 16, per bloccare il progetto F35, cacciabombardiere di attacco preposto anche a portare bombe atomiche e per utilizzare queste ingenti somme, anzichè per la guerra, per servizi necessari alla collettività quali previdenza, istruzione, sanità, trasporti, cultura, assistenza sociale, esodati, casa, ambiente, salvaguardia del territorio… Clicca qui

Può essere potabile un’acqua che sgorga da sotto la Solvay?

L’udienza del 20 novembre (clicca qui) è stata la solita solfa di Solvay (ingenua acquirente) di scaricare le proprie responsabilità penali su Ausimont (truffaldina venditrice) ed Enti pubblici. A questi ultimi, i politici e anche i sindacati, si possono senz’altro attribuire (e Medicina democratica in solitudine l’ha sempre fatto) grandissime responsabilità, ma politiche e morali, di inefficienza ovvero complicità. La tesi ulteriore di Bruxelles, che ASL, ARPA ecc. nientemeno nascondessero i dati allarmanti proprio ad Ausimont e Solvay, fa letteralmente scoppiare dalle risate. A maggior ragione quando si esibiscono analisi di potabilità dell’acqua su campioni forniti… dalla stessa Azienda inquinatrice. Acqua che non poteva mai e poi mai essere potabile in quanto proveniente da sotto uno stabilimento chimico!!!! Insomma, la multinazionale belga mente sapendo di mentire nelle veline che rifila ai giornalisti: “Tutti sapevano”, è falso. Vero è che “Non tutti sapevano tutto” perché Ausimont e Solvay nascondevano tanto a tutti”. “Solo Solvay sapeva tutto, e non ha fatto nulla”. Si torna a parlare con insistenza dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta. Al processo Solvay gli avvocati della difesa lo citano come realizzato. Il Movimento 5 Stelle, invece, al fine della bonifica ne chiede la realizzazione tramite una mozione in consiglio comunale. Insomma, esiste o non esiste? Clicca qui il nostro parere e quello dei dirigenti ARPA.
Clicca qui Il Piccolo “Una difesa strenua, con un’unica nota stonata”
Clicca qui La Stampa “La Solvay punta il dito sugli enti: sapevano che lì era inquinato”
Clicca qui La Stampa “Processo polo chimico oggi fra i testimoni un europarlamentare”
Clicca qui Pennatagliente “resoconto udienza processo”
Clicca qui Pennatagliente “Osservatorio ambientale della fraschetta tema scottante”

Sempre colpiti i più deboli.

A Roma, per farsi ascoltare i malati di SLA rischiano la vita staccandosi dagli autorespiratori. Ad Alessandria, gli anziani non autosufficienti, per quel poco che gli resta da vivere, ricevono dal CISSACA  (clicca qui allegato) comunicazione che non solo non vedranno gli arretrati dell’anno, ma neppure prenderanno più una lira dal prossimo 2014. Sempre colpiti i più deboli. Invece i soldi ci sono per i politici dello Stato che si regge sulle tasse dei pensionati e dei lavoratori. I soldi della Regione Piemonte vanno piuttosto alle allegre “spesucce” dei consiglieri regionali. I soldi del Comune di Alessandria (670.000 euro!!) al direttore ATM che l’ha lasciata con l’acqua alla gola. Chissà se il “compagno” Buzzi, già elettoralisticamente improvviso paladino di salo da prima pagina senza lute e ambiente, darà le dimissioni di presidente del CISSACA. O le darà da neo assessore Cattaneo (Mauro, naturalmente).
Clicca qui La Stampa che ha usato il nostro post per fare un articolo da prima pagina senza trascrivere il nostro commento

Al processo Solvay tempo di favole. C’era una volta un direttore che non aveva visto scheletri negli armadi e che pasteggia con acqua al cromo e solventi.

Il direttore Stefano Bigini, senza obbligo di giuramento e soprattutto senza pudore, sgusciando come una anguilla dal pressing del PM, può canzonare la Corte d’Assise: “se si rispetta la legge, nessuna acqua è potabile in Italia”; “a Castelletto d’Orba imbottigliano acqua al cromo”; “la nostra acqua al cromo serviva solo per fare la doccia agli operai”; “cromo e altri 20 veleni che stanno colando nelle falde acquifere, risalgono agli anni ‘40”; “basta un telone di copertura e l’erbetta per mettere in sicurezza la discarica tossico e cancerogena”; “le perdite di acqua sono state ridotte del 90%”; “con 40 pozzi di barriera idraulica la falda sotterranea è in sicurezza”; “abbiamo speso 20 milioni per l’ambiente” speso? “vabbè, stanziato, da spendere”. Sullo sfondo gli altri protagonisti: Fabio Novelli, Dario Bolognesi, Marco Colatarci, Luca Santamaria, Guido Rondoletto, Giorgio Canti, Bruno Parodi, Francesco Boncoraglio, Luigi Guarracino, Chiara Cataruzza, Giorgio Carimati, Marco Martinelli, Paolo Bessone, Patrizia Macone, Lorenzo Repetto, Valeria Giunta, CGIL, CISL, UIL.
continua Clicca qui

Clicca qui Alessandrianews “Solvay: inquinamento? non lo sapevamo”
Clicca qui Pennatagliente “cronaca dell’udienza”
Clicca qui La Stampa “Fino al 2008 ignari del cromo”
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui I cittadini prima di tutto
Clicca qui Il Piccolo “L’emergenza vissuta dal direttore di stabilimento Solvay”

Papa Francesco: hanno portato a casa ai figli pane sporco.

Una carrellata di protagonisti all’ultima udienza del processo Solvay (clicca qui) : Mauro Molinari, Antonio di Molfetta, Franco Mantelli, Bruno Migliora, Carlo Micarelli, Maurilio Aguggia, Franco Simonini, Nicola Sabatini, Leonardo Capogrosso, Marco Contino, Corrado Tartuferi, Massimo Abanelli, Oscarino Corti, Pio De Iorio, Giuseppe Astarita, Carlo Cogliati, Salvatore Boncoraglio, Giulio Tommasi, Giuseppe Fugazza, Ermanno Manfrin, Mario Roldi, Giorgio Pasquin. Tra questi: quanti, secondo Papa Francesco, “ hanno portato a casa ai figli pane sporco”. Prossima udienza: il rotariano Stefano Bigini (clicca qui).
Intanto il sindacato (clicca qui) non si muove: benchè abbiamo denunciato che la strategia industriale del Gruppo Solvay è in rapida evoluzione. Sta già cercando gli acquirenti per Spinetta Marengo. Infatti Società di Business Development e Intelligence,specializzate in ricerca e consulenza nel settore di International Sales (compravendite internazionali), sono già (anche in zona) all’opera di Monitoring onde valutare e quantificare ai compratori interessati gli aspetti economici, finanziari e ambientali per definire l’eventuale prezzo d’acquisto.

Clicca qui Il Piccolo “Polo chimico, il processo riparte. L’ora della difesa”
Clicca qui La Stampa “Testimoni dell’Ausimont. Inteventi su sicurezza erano al primo posto”
Clicca qui Pennatagliente “Cronaca udienza del 4 novembre 2013”
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: chi prendeva le decisioni in materia ambientale”

Che razza di politici abbiamo ad Alessandria.

In consiglio comunale si sono azzannati per una discarica che ancora non c’è a Spinetta Marengo (clicca qui) e non hanno speso una parola per la montagna di rifiuti alta centinaia di metri che la Solvay sta sempre più innalzando (clicca qui). Muto come un pesce in barile è stato Claudio Lombardi, assessore all’ecologia, del partito SEL, dove la S starà magari per sinistra e la L per libertà (di non rispondere alle nostre domande), ma la E non pare proprio che stia per ecologia. (clicca qui)

clicca qui Pennatagliente

La campagna della Michelin contro il fumo: sono le sigarette che uccidono gli operai e non le ammine aromatiche e i solventi.‏

la Michelin no!

I famosi avvocati della multinazionale francese lo sbandierano ai quattro venti che sono strasicuri di vincere al processo di Alessandria. Chissà perchè, visto che da altri tribunali, per situazioni di cancro identiche a quelle dello stabilimento di Spinetta Marengo, si sono presi delle grandi stangate penali. Così sarà per Spinetta se la situazione è quella analizzata dal dossier di Medicina democratica, clicca qui
Clicca qui Alessandrianews “Michelin paramentri ambientali nella norma, ma c’era chi si ammalava”
Clicca qui Tuononews “Processo Michelin, le analisi dei periti ne passato davano dati nella norma”
Clicca qui La Stampa “Serve prova tecnica dell’inquinamento dentro la Michelin”

Se non sei imputato non puoi fare il presidente del Rotary Club di Alessandria.

Stefano Bigini verrà nella prossima udienza del processo Solvay addirittura a testimoniare a favore degli imputati. Malgrado che lui stesso è imputato, dopo la sentenza del GUP che ha sdoppiato il procedimento penale dei 36 imputati, per il reato di dolosa omessa bonifica delle acque avvelenate della falda.
Bigini, attuale direttore della Solvay di Spinetta Marengo sarà il prossimo presidente del Club dal 2015 al 2016. Intanto nel Direttivo si sta preparando a succedergli Bartolomeo Berello, il direttore della Michelin di Spinetta Marengo imputato di omicidio colposo e lesioni colpose. Il Rotary, per chi non sapesse, è una specie di SOMS, Società di Mutuo Soccorso NON operaia. SOMS dei Very Important Persons, mutuo soccorso fra persone molto importanti (VIP) che si fanno favori a vicenda, confraternita con cene e balli fra imprenditori e professionisti, poco importa che evadano in nero o inquinino e ammalino.

ILVA. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.

Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e reso noti I NOMI DEI 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta“Ambiente Svenduto”.
TRA QUESTI FIGURANO PERSONAGGI ECCELLENTI, COME IL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA NICHI VENDOLA, IL SINDACO DI TARANTO IPPAZIO STEFANO E L’EX
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIANNI FLORIDO. Clicca qui

Senza occupazione e salario ma con tante scorie nucleari.

La residua pattuglia di dipendenti (13) di Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo è rimasta addirittura senza stipendi, pur essendo dipendenti pubblici per quanto praticamente inattivi. Rischiano di essere anche essi trasferiti a Saluggia. A Bosco Marengo resteranno solo le scorie nucleari. E’ grazie ai compaesani, come Angela Lamborizio sindaca e Ugo Cavallera assessore regionale, se in un vulnerabilissimo capannone sono
in-custodite a tempo indeterminato scorie radioattive pari 132 chili di uranio, con pericolo perenne di catastrofe nucleare per attentato terroristico, incendio, caduta di aereo, di meteorite ecc. Ci rimane la speranza nel ricorso al Consiglio di Stato che abbiamo economicamente intrapreso grazie ad una entusiasmante sottoscrizione popolare e con l’aiuto di Beppe Grillo.

Hanno sempre impedito l’indagine epidemiologica per nascondere il disastro ambientale.‏

Disastro ambientale a Vado Ligure (SV), dieci indagati fra dirigenti e amministratori pubblici per la centrale elettrica a carbone Tirreno Power: omicidio colposo e lesioni colpose, disastro doloso. Dopo 40 anni ha dovuto muoversi la Magistratura. Non è mai stata avviata una seria indagine epidemiologica. Questa è l’analogia più evidente con Spinetta Marengo. Clicca qui una riflessione di Ferruccio Sansa e prova a sostituire nel testo la parola “Vado Ligure” con “Spinetta Marengo”.

La foto è stata divulgata dall’agenzia di pubblicità aziendale della Solvay di Spinetta Marengo: non testimonia certo la salubrità degli ambienti di lavoro.

Un incubo per la Valle Scrivia che non finisce da 11.000 giorni.‏

E’ da trent’anni che Serravalle Scrivia attende di essere liberata dalla bomba ecologica dell’Ecolibarna, ex raffineria e deposito di rifiuti tossici e nocivi. Si sta ancora parlando di messa in sicurezza (cinturazione di cemento armato) del sito chimico di interesse nazionale mentre è lontana la bonifica del territorio (asportazione dei veleni): i soldi di finanziamento sono centellinati da Stato, Regione e Provincia. E’ sempre mancata la mobilitazione popolare.

Una bomba ecologica mai disinnescata.‏

Presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti sull’ex maxi discarica Barco di Castellazzo Bormida. E’ da trent’anni che la bonifica è al centro delle polemiche degli ambientalisti. In riva al Bormida continuano a percolare rifiuti urbani e industriali. La Regione (clicca qui) accusa il Comune di non fare il controllo e la manutenzione dell’area contaminata. Ma il sindaco Domenico Ravetti (clicca qui), prossimo segretario provinciale PD, ribatte di non avere soldi per intervenire.
Clicca qui Mauro Facciolo.

“I lavoratori Michelin muoiono di cancro perchè fumatori.” (Perfino quelli che non hanno mai messo in bocca una sigaretta).

Così si difendono al processo (giudice Milena Catalano) i cinque dirigenti accusati di omicidio e lesioni colpose. Sono invece inchiodati dai testimoni e da una monumentale inchiesta del Pubblico Ministero Marcella Bosco che dimostra che gli operai lavoravano in un ambiente infernale senza mezzi di protezione.
Clicca qui La Stampa.
Clicca qui Il Piccolo.

Sindacato se ci sei batti un colpo.‏

Nella prossima udienza del processo risuona il campanello di allarme per Spinetta Marengo a seguito delle nuove strategie industriali e finanziarie del Gruppo Solvay che abbandonano il settore della chimica. Senza un piano di investimenti per la bonifica, lo stabilimento è destinato alla crisi. E’ già in vendita. Clicca qui.
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Clicca qui Unonotizie.it

«Potrebbe spostarsi più lontano dalla mia vista? Sono incinta e mi fa impressione guardare sua figlia!».

Così la cassiera di un bar si è rivolta al padre di una giovane donna con grave disabilità, facendo segnare l’ennesima vittoria dell’ignoranza gratuita. Un episodio, purtroppo, di ordinaria quotidianità, ma solo continuando a parlarne, possiamo sperare in un futuro ove la consapevolezza e la conoscenza rendano migliori i rapporti sociali tra tutte le persone
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Rifiuti zero entro il 2020.

Due iniziative in merito all’emergenza rifiuti in Alessandria: ore 21 Movimento 5 Stelle il 6 novembre (Quartiere Centro) e Pro Natura il 9 novembre (Soms Cristo).
A proposito offriamo (clicca qui), come fondamentale contributo, la conferenza del prof. Paul Connet, il massimo esperto mondiale di gestione dei rifiuti e tecniche di incenerimento, e un intervento del dott. Carmelo Ciniglio di Medicina democratica.

Altre centraline elettriche sullo Scrivia.

In programma: a Tortona (354 kW) Arquata Scrivia (275 kW), Serravalle Scrivia (416 kW). Legambiente Valle Scrivia è critica sul proliferare di queste centraline: impatto ambientale devastante per un ritorno di energia irrisorio sostenibile solo grazie ai contributi statali che si pappano i privati.

Lo sai che ogni anno vengono denunciati oltre 700.000 infortuni sul lavoro?

Nel 2012 sono stati denunciati 744.916 infortuni sul lavoro di cui 790 mortali. Le malattie professionali denunciate sono state 47.500 e i casi mortali riconosciuti 1.583. (Fonte INAIL). Numeri impressionanti ma queste cifre ufficiali non rappresentano però la realtà che è ancora più drammatica in quanto…

Nelle statistiche vengono conteggiati solo gli infortuni sul lavoro e mai anche le morti per malattie professionali : 46.000 casi denunciati ogni anno con circa 200 decessi e una grande parte sommersa di cui non si conoscono le dimensioni. I dati non tengono conto degli infortuni che non vengono denunciati, che sono tra il 10 e il 20% del totale. Lo stesso Istituto assicuratore infatti stima in almeno 200 mila anno gli infortuni che non vengono mai denunciati. È un fatto ampiamente accertato che in gran parte dell’Italia e in tutte le aree meno sviluppate d’Europa gli infortuni meno gravi si risolvono in molti casi senza il ricorso alle forme assicurative pubbliche, presso le quali spesso i lavoratori non vengono nemmeno registrati. E ciò dipende soprattutto dalla grande diffusione di lavoro nero e irregolare. Infortuni e malattie professionali non sono una fatalità. Sono sempre frutto di scarsa attenzione per le misure di prevenzione e di protezione che obbligatoriamente i datori di lavoro sono tenuti ad adottare nell’impresa per tutelare l’integrità psico-fisica dei propri dipendenti. Per questo è essenziale che ogni lavoratore conosca quali sono i suoi diritti e i suoi doveri e per sapere come fare affinché il datore di lavoro, che è il responsabile della salvaguardia della salute dei lavoratori nell’azienda, attui i provvedimenti necessari a tale scopo. Salute e sicurezza sul lavoro sono quindi un diritto fondamentale, ma se si verifica un infortunio o una malattia professionale, è necessario che sia anche rispettata la legge che prevede la tutela assicurativa obbligatoria a favore del lavoratore infortunato o ammalato. In Italia vige un sistema assicurativo contro gli infortuni e le malattie professionali ( Testo Unico n. 1124/1965 e Decreto Leg.vo 38/2000) che fa capo all’ INAIL, il quale gestisce risorse finanziarie per garantire gli indennizzi e i risarcimenti a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che dovessero subire dei danni alla loro salute causati dall’attività professionale. Gli importi variano in ragione della gravità degli eventi. Per quanto riguarda gli infortuni e le malattie professionali esiste una tabella delle menomazioni indicante le le patologie e le relative percentuali di invalidità che possono essere riconosciute dalle quali scaturiscono le prestazioni. C’è più di un motivo per denunciare sempre un infortunio. Un evento, anche di piccola entità, se trascurato può avere conseguenze più grandi. Infortuni trattati come malattie comuni possono mettere in forse il rapporto di lavoro a causa del superamento del comporto. Gli infortuni riconosciuti dall’INAIL possono dare diritto ad un riconoscimento di invalidità permanente con un’erogazione economica: per Danno Biologico dal 6% al 15% in capitale: per rendita mensile dal 16% al 100%. E’ possibile riaprire l’infortunio a fronte di problematiche riconducibili all’evento in questione.incatoscananews@tosc.cgil.it

Perchè siamo contrari al nuovo ISE.

Non “Indicatore della Situazione Economica Equivalente”, ma “Inclusione Sociale Economica Eliminata”: questo, secondo ENIL Italia (European Network on Independent Living), è il reale significato dell’acronimo ISEE, strumento in via di riforma, che ben lungi dal determinare equità nell’accesso ai servizi sociali e sociosanitari, rischia di diventare uno strumento quanto meno vessatorio, nei confronti delle persone con disabilità (continua…)