Velocissimo il processo contro i manifestanti NoTap: violazione della zona rossa (con filo spinato e con dentro anche le case), dei fogli di via, imbrattamento, accensione di cose pericolose, violenza privata, danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, con pene che raggiungono anche 3 anni di reclusione. Nessun processo finora contro i poliziotti: violenze sui cittadini, gas lacrimogeni ad altezza d’uomo, inseguimenti, pestaggi, manganellate, ferite, trauma cranico. Men che mai ancora affrontati i reati dei costruttori di inquinamento ambientale, contaminazione della falda acquifera con metalli pesanti anche cancerogeni ed espianto degli ulivi fuori dal periodo autorizzato, realizzazione su aree sottoposte a vincolo paesaggistico, idrogeologico e dichiarate zone agricole di notevole interesse pubblico in assenza di autorizzazioni, illegittime la Valutazione di impatto ambientale e l’Autorizzazione unica ambientale, mancato rilascio della Concessione demaniale marittima. Il Tap, che condanna l’Italia per 50 anni a un combustibile fossile, è l’ultimo tratto (878 chilometri) di un’opera di circa 4 mila chilometri dall’Azerbaigian, già finito in un enorme scandalo per riciclaggio internazionale, che ha travolto anche alcuni parlamentari del Consiglio d’Europa. Clicca qui.