Il ritrovamento di C6O4 a Montecastello dimostra che bisogna ampliare l’area di monitoraggio sia del suolo che delle acque, come illustra lo studio scientifico, clicca qui.
La dispersione del veleno, persistente e bioaccumulabile, avviene non solo nelle acque ma anche in atmosfera, a grandi distanze. Dunque l’attuale monitoraggio è assolutamente insufficiente.