I padroni (e i loro avvocati e consulenti super pagati) affermano nei processi che è solo la prima dose di esposizione che conta. Cercano così di togliersi la responsabilità, perchè, dato il lungo tempo di latenza, gli effetti dell’esposizione all’amianto arrivano quando i responsabili che verrebbero portati in giudizio sono già morti, quindi non più imputabili. Il convegno medico-giuridico indetto per il 27 giugno servirà proprio per questo, per cercare di portare prove pseudoscientifiche alla loro tesi.