respinto il ricorso contro il licenziamento di Riccardo Antonini

E’ immensa l’indignazione di fronte all’ingiusta sentenza del giudice del lavoro di Lucca Nannipieri che ha respinto il ricorso di Riccardo Antonini per il reintegro nel suo posto di lavoro in ferrovia. Con questa vergognosa sentenza è stata scritta l’ennesima pagina antioperaia con la quale si è fatto strame dei diritti di libertà fondamentali ed indisponibili di ogni lavoratore, lavoratrice e cittadino/a.
Chiediamo agli eletti che fanno riferimento alla classe operaia – nelle istituzioni ad ogni livello, dal Comune di Viareggio al Parlamento nazionale a quello europeo, di denunciare il contenuto di questa sentenza antidemocratica, lesiva dei diritti umani, tramite interrogazioni nelle rispettive sedi istituzionali, con la richiesta al vertice delle Ferrovie dello Stato di revocare/annullare il licenziamento inflitto per rappresaglia a Riccardo Antonini con la contestuale Sua piena reintegra nel posto di lavoro e nella retribuzione.
Medicina Democratica nazionale, in accordo con la sua Sezione di Viareggio e con l’Assemblea 29 Giugno della stessa città, promuoverà una petizione nazionale, coinvolgendo la più ampia base
di lavoratori, lavoratrici, movimenti, associazioni, comitati, popolazioni autoorganizzate, per sostenere la predetta richiesta alla direzione delle F.S. di revoca/annullamento del licenziamento di
Riccardo Antonini. Sosterremo tutte le iniziative di mobilitazione e lotta per conseguire la reintegra nel lavoro e nella retribuzione del lavoratore Riccardo Antonini colpito in modo così grave ed indelebile, pena subire ulteriori attacchi ai diritti fondamentali di ogni lavoratore e lavoratrice. Sosterremo concretamente il lavoratore nell’impugnazione della sentenza avanti la Corte d’Appello di Firenze, Sezione Lavoro. La vergognosa sentenza subordina la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro a potenti e poteri forti. E’ una sorta di istigazione a penalizzare salute, sicurezza ed ambiente. E’ una sentenza che avrà pesanti responsabilità sulla vita dei lavoratori, dei viaggiatori e dei cittadini come le 32 Vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009.
Lo stillicidio di morti sui binari proseguirà incessantemente. Dal 2007 ad oggi sui binari sono morti 38 lavoratori: uno ogni due mesi! Si tratta di una vile aggressione all’attività dei ferrovieri
impegnati sulla sicurezza e in difesa della salute. Questo giudice si è assunto una responsabilità pesante come un macigno. Riverente e succube dei poteri forti, complice di “datori di lavoro” che sacrificano la sicurezza per il profitto. Abbiamo visto la vergogna dei periti nell’incidente probatorio della strage di Viareggio (sul libro paga delle ferrovie) smentiti dalla Commissione ministeriale rispetto alla foratura della cisterna; assisteremo anche alla vergogna delle falsità dei testimoni di Moretti addetti alla sua scorta (e sul libro paga delle ferrovie).

Comunicato stampa 4 giugno 2013: Sentenza a lutto!

Ieri mattina il giudice del lavoro del Tribunale di Lucca, Luigi Nannipieri, ha confermato il licenziamento di Riccardo. Di fronte al Tribunale vi è stato un presidio molto partecipato di familiari, cittadini, ferrovieri, lavoratori … Una partecipazione superiore a quella delle precedenti udienze. La decisione del giudice è semplicemente una sentenza ingiusta. Una sentenza “partigiana” schierata dalla parte sbagliata: quella dell’imputato cav. Moretti che anziché garantire la sicurezza di cui c’è bisogno in ferrovia, continua a ripetere che in ferrovia “non esiste un problema sicurezza”. In questo viene clamorosamente smentito anche dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf) e dalla stessa Commissione investigativa del Ministero delle Infrastrutture che proprio in questi giorni “raccomanda” le ferrovie ad eliminare o sostituire i picchetti (elemento che ha forato la cisterna dalla quale è fuoriuscito il Gpl che ha provocato la strage). Quindi non sono solamente i ferrovieri, i familiari, i cittadini a rivendicare sicurezza e a puntare il dito sulle gravi responsabilità del gruppo dirigente delle ferrovie. Si è trattato di una sentenza complice con chi sacrifica la vita sull’altare del profitto. Una sentenza che oggettivamente istiga a penalizzare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e che, come conseguenza, rischia di avere pesanti responsabilità sulla vita dei lavoratori, dei viaggiatori e dei cittadini. Cittadini come erano le 32 Vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, uccisi/e mentre riposavano nelle proprie abitazioni credendo di essere nel luogo più sicuro della propria vita. Lo stillicidio di morti sui binari, già impressionante (dal 2007 ad oggi sono 38 i lavoratori morti: uno ogni due mesi!), rischia di appesantirsi enormemente. Per il semplice fatto che di fronte a pesanti sanzioni come sospensioni e licenziamenti a ferrovieri ed Rls impegnati a tutelare salute e sicurezza, sui binari non scorre solo il sangue, ma anche il terrore a causa dell’intimidazione, del ricatto, della minaccia …
Dopo aver assistito alla relazione-vergogna dei periti del Gip poi smentiti clamorosamente, oggi assistiamo ad una sentenza-vergogna. Periti e falsi testimoni (addetti alla scorta di Moretti) sul libro paga delle ferrovie. Noi non tolleriamo e non ci stiamo.
Lunedì 10 giugno ore 21.15 assemblea pubblica nella stazione di Viareggio.
Sabato 29 giugno, 4° anniversario della strage ferroviaria, giornata della memoria e di mobilitazione!
– Associazione “Il Mondo che vorrei”
– Assemblea 29 giugno
– Medicina democratica – Sez. Viareggio                                
Viareggio, 05 giugno 2013