E’ sempre giacente il nostro ricorso al Consiglio di Stato contro il deposito di Bosco Marengo, un rischio di catastrofe incombente per il territorio alessandrino avallato dai concittadini Lamborizio (sindaco) e Cavallera (assessore regionale). Si torna a parlare del deposito unico nazionale, quello che dovrebbe accogliere tutte le scorie nucleari italiane. Che resta fantomatico. Il governo (Ispra, Sogin) ha infatti rinviato ulteriormente a marzo l’esame dell’individuazione del sito, secondo un iter che non pare avere mai fine. Rinviati anche i risultati dell’indagine epidemiologica nazionale (Istituto superiore della sanità) che peraltro non sembra comprendere Bosco Marengo.