Che aveva deciso di non sottostare ad alcun tipo di misura restrittiva dichiarando “non accetto di far atto di sudditanza con la firma quotidiana, non accetterò di trasformare i luoghi della mia vita in obbligo di residenza né la mia casa in prigione; non sarò la carceriera di me stessa “.
Questo procedimento si riferisce alla manifestazione del 28 giugno 2015 in cui migliaia di persone di tutte le età sfilarono per le vie di Chiomonte ed Exilles provando a raggiungere il cantiere della devastazione. Questa operazione giudiziaria vede coinvolti, oltre a Nicoletta, molti altri attivisti che sono ad oggi ancora obbligati a presentarsi per le firme quotidiane o agli arresti domiciliari. Alcuni di loro tra cui Luca e Giuliano, sottoposti agli arresti domiciliari, sin da subito hanno preso la decisione di non rispettare le limitazioni della propria libertà imposte dalla procura torinese e per questo motivo al momento i due ragazzi si trovano presso il carcere delle Vallette….”