Per il Premio Attila 2024 votate entro il 28 febbraio.

Dopo quelle già pubblicate, Meloni, Tajani, Sangiuliano, Toti, Craxi, Mattarella, Zelens’kyj, Battistini, Vittorio Emanuele, Vannacci, Musk, Nordio, Picerno, Renzi, Brugnaro, sono pervenute ulteriori candidature:
 
Matteo Piantedosi, “il ministro degli interni che dimentica di soffermarsi sulle frasi razziste e apertamente nostalgiche nei confronti di nazismo e fascismo, pronunciate dai ragazzi di Gioventù Nazionale”.
 
Aldo Spinelli, “Scampa alle manette di Mani pulite confessando al giudice una tangente di mezzo miliardo di lire alla Democrazia Cristiana, abbandona la protezione del ministro Prandini che gli era valsa la presidenza della società del traforo del Frejus, cura assiduamente i rapporti politici con il Psi di Craxi e infine con il Pds e poi Ds di Burlando, approdando padrone del porto di Genova infine alle Mani pulite di Toti”.
 
Antonio Tajani, “Vicesegretario del Fronte Monarchico erede del trono di Berlusconi:  «Mussolini? Fino a quando non ha dichiarato guerra al mondo intero seguendo Hitler, fino a quando non s’è fatto promotore delle leggi razziali, a parte la vicenda drammatica di Matteotti, ha fatto delle cose positive per realizzare infrastrutture nel nostro Paese, poi le bonifiche».”
 
L’ intera Rassegna dei Premi Attila dal 2004 (pagine 125)  è disponibile a chi ne fa richiesta.