Ormai l’elenco dei prodotti di largo consumo con Pfas è talmente lungo che, sintetizzando, si può dire che va dalla carta igienica, passando per le pentole antiaderenti, fino… ai cinturini degli orologi.
Nei cinturini degli smartwatch e fitness tracker a rilasciare più Pfas sulla nostra pelle sono proprio quelli di marche “premium”, di giganti come Apple, Nike, Fitbit (di proprietà di Google) e Samsung. Lo studio è opera di un team di ricerca dell’Università statunitense di Notre Dame, guidato dal professor Graham Peaslee, che ha analizzato 22 cinturini realizzati con materiali diversi, tra cui fluoro elastomeri (Pfas) , plastica, pelle e metalli. Addirittura sono proprio i cinturini con un costo superiore a 30 dollari quelli che presentano livelli più elevati di fluoro, indicatore della presenza di Pfas, rispetto a quelli con un prezzo inferiore a 15 dollari.
Già gli studi precedenti, esempio dell’Istituto tedesco Bundesinstitut für Risikobewertung (BfR) per quanto riguarda cosmetici e creme solari, hanno dimostrato che i Pfas, non solo respirati e mangiati, sono anche assorbiti dalla pelle e perfino con presenza minima contaminano il sangue per anni.