Questi bambini pensano che sia genocidio.

44.000 uomini, donne e bambini, non pensano più. Amen. Ma questi tre bambini pensano che sia genocidio, e con loro intere future generazioni di palestinesi. E noi con loro. E con noi l’umanità tutta. Invece Benjamin Netanyahu dice che non è genocidio questo israeliano, bensì sono genocidio i 1.200 israeliani uccisi il 7 ottobre 2023 da Ḥamās. Cioè il genocidio non si misura in quantità bensì in qualità. Di conseguenza, dice Bibi, che lui non è criminale di guerra  da  catturare, come vorrebbe all’unanimità la Corte penale internazionale dell’Aia, per “crimine di guerra con uso della fame come metodo bellico; e crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione e altri atti inumani”; non  solo autorizzato attacchi indiscriminati contro civili: li hanno anche, intenzionalmente, ridotti alla fame, alla sete e alla morte per mancanza di cure”; “privato la popolazione civile a Gaza di oggetti indispensabili per la loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, carburante ed elettricità”.
 
Come si fa, dice Bibi, a confronto dell’olocausto di ebrei a  Auschwitz o Dachau, definire genocidio  appena  2,3 milioni di palestinesi internati per decenni nel campo di concentramento a cielo aperto di Gaza? definire genocidio l’invasione a 2,3 milioni di palestinesi con appena 1,9 milioni di sfollati (peraltro tutti complici di Hamas bambini compresi) necessariamente devastando da un anno quartieri, ospedali, moschee e chiese cristiane, scuole, università e infrastrutture essenziali? definire genocidio appena 44.000 (finora)  uccisi anche se, inevitabilmente, con la più ampia percentuale di morti fra zero  e 14 anni? Mica valgono un rabbino a  Abu Dhabi (moldavo ma pur sempre ebreo).
 
Dunque, dice Bibi, considerato tutto ciò, è vergognoso che la Corte penale internazionale dell’Aia ce l’abbia con lui, anzi con Israele, certamente non perché autori di massacri e torture, bensì per antisemitismo. Chi è contro Israele, Papa compreso, è automaticamente antisemita, mosso unicamente da odio razzista. Di ceppo semitico sono sia gli ebrei che i palestinesi, però, dice Bibi, il genocidio esiste solo se commesso contro il popolo eletto da Dio (Yahweh e non Allāh), incarnato nella Grande Israele, dal Giordano al Mediterrraneo.    
 
Eppoi, dice Netanyahu, noi, Israele e Stati Uniti, ce ne sbattiamo dell’ONU: sono 49 i veti Usa alle bozze di risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU relative a Israele. Noi neppure riconosciamo la giurisdizione della Corte penale internazionale dell’Aia, dei 124 Stati che la compongono. Fra cui l’Italia. Il cui governo sempre si genuflette a USA e dunque a Israele: Salvini rifiuta l’obbligo arrestarmi e mi invita in Italia a braccia aperte,  sfidando le piazze… “antisemite”.