Una cronaca dello sterminio di Gaza.

“Tra cataste di cadaveri senza nome e un numero spaventoso di feriti senza speranza di ricevere cure adeguate per mancanza di mezzi. E i più piccoli in cerca di un perché che non c’è. Amputati in sale operatorie buie, senza elettricità, con antidolorifici e antibiotici centellinati. E non esiste un dopo.”
 
Una straordinaria testimonianza di Federica Jezzi, chirurgo pediatrico di Medici Senza Frontiere a Gaza. Clicca qui.