Liste di proscrizione e libertà di espressione.

Abbiamo ricevuto il comunicato del Comitato esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti: “ Liste di proscrizione: segnale di allarme per la libertà di espressione. Il Comitato esecutivo nazionale dell’Ordine dei giornalisti respinge con sdegno qualunque lista di proscrizione, qualunque elenco di giornalisti “sgraditi”, a prescindere dalla provenienza e dal soggetto che le elabora. La lunga lista, redatta dal Nuovo-Partico Comunista, contiene nomi di giornalisti e di esponenti dell’economia, della cultura e della società civile classificati come “sionisti” ed è del tutto inaccettabile;  un segnale di allarme per la libertà di espressione. L’Ordine dei giornalisti ribadisce l’importanza, per tutte le democrazie, della Libera informazione e del pluralismo delle idee, sempre all’insegna del rispetto e del confronto civile”.
 
Sono quindi stato costretto a cercare questo ormai famoso “Avviso ai naviganti 145” che sostiene che  “L’entità sionista è parte integrante del sistema di potere della Repubblica Pontificia. Essa opera nel nostro paese sia attraverso proprie aziende inserite nel tessuto finanziario e commerciale italiano, sia attraverso uomini di fiducia (ebrei e non ebrei) con ruoli apicali nell’ambito mass-mediatico, nel campo dell’istruzione, della medicina, della ricerca scientifica, della politica e delle istituzioni: di seguito diamo un elenco di alcune di tali aziende e agenti.” Segue infatti  un interminabile elenco di persone  classificate come “sioniste”.
 
“Sionismo” su Wikipedia è definito “un’ideologia politica il cui fine è l’affermazione del diritto alla autodeterminazione del popolo ebraico e il supporto a uno Stato ebraico in quella regione che, dal Tanakh e dalla Bibbia, è definita Terra d’Israele”. Ideologia legittima, condivisibile o meno. In sé, il termine “sionista” non può essere ritenuto offensivo, semmai non vero da parte di quelle persone alle quali è stato impropriamente attribuito.  
 
La “proscrizione”, scrive Wikipedia “nel mondo romano, era un avviso pubblico con cui si notificava la messa in vendita dei beni di un debitore. Nell’ultima fase della Roma repubblicana (I secolo a.C.), la proscrizione assurse a strumento di lotta politica. Divenne infatti un metodo di eliminazione di massa (con l’esilio, o la soppressione fisica) dei rivali politici o dei nemici personali, i cui beni venivano poi incamerati dall’erario pubblico o utilizzati per pagare i soldati delle legioni. Il termine è rimasto in uso per indicare, anche in epoche successive, l’allontanamento forzoso dalle cariche pubbliche dei singoli, o di intere classi dirigenti, imposto da un regime alla caduta del regime precedente”.
 
Bene. Attribuire al sedicente  Nuovo-Partito Comunista, la velleità di una “Lista di proscrizione” funzionale cioè ad una eliminazione di massa, ovvero ad un allontanamento forzoso dalle cariche pubbliche dei singoli, o di intere classi dirigenti del regime precedente, ebbene, significa attribuire una importanza ridicola ad un microscopico sconosciuto partito. Anche solo attribuirgli gli idioti e criminali  intenti delle Brigate Rosse, cioè la soppressione fisica delle persone, o solo la minaccia per intimidire l’esercizio della libertà di espressione, neppure mi pare rintracciabile nel suddetto “Avviso ai naviganti 145”. Dunque starei attento a gridare  al lupo al lupo, solo per svegliare  qualche randagio che dorme.
 
Sbandierare che sia questo sedicente “Nuovo-Partito Comunista” a minacciare  la libertà di espressione, infine, è il peggiore mistificante occultamento del poderoso vero attacco che stiamo assistendo nel mondo (Telegram, Facebook Instagram, Whatsapp e nei TG a reti unificate).
 
Lino Balza